RASSEGNA STAMPA |
Dibattito sul meridionalismo su facebook che parte da un articolo di Casarrubea
I piagnoni del Meridione | Blog di Giuseppe Casarrubea
Tra i numerosi eventi di quest’Italia che decade se ne registra uno di particolare significato. Si tratta di un nuovo falso meridionalismo. Secondo i suoi teorici, il Piemonte sarebbe stato come la “potenza” colonizzatrice dell’Italia. Potere barbarico e violento impostosi sull’intera penisola con stragi, processi sommari, e forme varie di conquista violenta del territorio. Una visione vecchia, vittimistica, fondata sul principio risarcitorio dei danni subiti in una guerra ingiusta e infame.
Alla sua base troviamo le prerogative della sacralità delle istituzioni secolari che avrebbero fatto di una conquista l’atto sacrilego a danno di una casta di intoccabili. Avevano da millenni sfruttato i lavoratori della terra, delle miniere, le donne, i bambini. Per secoli al primo posto nella sfera dei valori ci sono stati i loro profitti, le loro rendite. Il retaggio di questo asservimento è stato così duro da sradicare, che è durato fino ai nostri giorni. Ha creato un sistema di clientele e di corruzione entrato nel Dna dei gruppi dirigenti meridionali, sedimentando una storia antica.
Quando finalmente arrivò l’opportunità di liberarsi dall’oppressione borbonica fondata su una convivenza civile fatta di spie, sgherri e bande armate al servizio dei feudatari (ancora nel 1946 se ne contavano nella sola Sicilia ben 37), si accese una speranza nelle nuove generazioni, e in quella borghesia illuminata che più di tutti capiva la necessità e l’urgenza del cambiamento. In molti comuni del Mezzogiorno e della Sicilia, a Partinico, ad esempio, il 16 maggio 1860, i borboni fecero razzie inenarrabili. Entrarono nelle case, stuprarono le ragazze, scatenarono la vendetta degli abitanti del luogo. Sbagliata ma incontrollabile. A che cosa era dovuto l’odio atavico contro i borboni? Al fatto che avevano amministrato bene l’isola?
La verità delle cose è un’altra che forse i neomeridionalisti ignorano. Ci fu una guerra per l’Unità d’Italia e ci fu un processo di unificazione nazionale che oggi alcuni vorrebbero mettere in discussione. Ma una cosa è certa, senza l’Italia non ci sarebbero più remore al dominio assoluto della mafia in Sicilia, e delle altre mafie nel Mezzogiorno d’Italia. E francamente, dovendo scegliere tra uno Stato che, con tutti i suoi limiti esiste, e Matteo Messina Denaro o Bernardo Provenzano, preferisco lo Stato (GC) http://casarrubea.wordpress.com/2011/02/21/i-piagnoni-del-meridione/
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Francesco Tumbarello Scriveva Salvemini: "Noi non possiamo essere imparziali. Possiamo essere soltanto intellettualmente onesti: cioè renderci conto delle nostre passioni, tenerci in guardia contro di esse e mettere in guardia i nostri lettori contro i pericol...i della nostra parzialità. L’imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"
Premettendo che non sono un nostalgico della monarchia, ma credo fortemente nella repubblica e nella costituzione (anche se non è mai stata applicata, perchè altro non è uno scheletro svuotato di ogni sua reale e possibile applicazione come ebbe a dire Travaglio in un convegno a Bologna). Premettendo pure che non sono indipendentista, premetto però che non posso ignorare i fatti storici e le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti NOI!!
Scriveva Antonio Gramsci in Ordine Nuovo nel 1920: “Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono di infamare col marchio di briganti”.
E' vero che non bisogna piangersi addosso, ma non vedere lo scempio che è stato fatto è davvero inammissibile!
Fu proprio Vittorio Emanuele II che rivolgendosi all'inglese August Paget dichiarò esplicitamente: "Ci sono due modi per governare gli italiani: con le baionette o con la corruzione". Fece usare le une e l’altra con spregiudicata brutalità e così nacque l’Italia: una monarchia poco democratica fondata sulle tangenti.
Procediamo con ordine le baionette: La Legge Pica venne approvata nel 1863, i generali Cialdini e La Marmora furono i fedeli esecutori! Casalduni e Pontelandolfo le vittime piu eclatanti, dato che Bronte non era bastata!!
La corruzione: Lo scandalo delle ferrovie, lo scandalo delle Regie dei Tabacchi, lo scandalo della Banca Romana seguito dal settimanale satirico "Le forche caudine" di Pietro Sbarbaro, il caso Nortarbartolo ecc ecc si puo continuare all'infinito su questo tema!!
Scriveva Francesco Saverio Nitti in Scritti sulla questione meridionale. Il bilancio dello Stato dal 1862 al 1897, Laterza, 1958: "Ciò che è certo è che il Regno di Napoli era nel 1857 non solo il più reputato d’Italia per la sua solidità finanziaria – e ne fan prova i corsi della rendita – ma anche quello che, fra i maggiori Stati, si trovava in migliori condizioni. Scarso il debito, le imposte non gravose e bene ammortizzate, semplicità grande in tutti i servizi fiscali e della tesoreria dello Stato. Era proprio il contrario del Regno di Sardegna, ove le imposte avevano raggiunto limiti elevatissimi, dove il regime fiscale rappresentava una serie di sovrapposizioni continue fatte senza criterio; con un debito pubblico enorme, su cui pendeva lo spettro del fallimento." e in Scienze delle Finanze, Pierro, 1903, a pagina 292 riporta i seguenti dati: http://www.ilportaledelsud.org/mr50.htm.
Addirittura pure Garibaldi in una ettera scritta ad Adelaide Cairoli, nel 1868 scrive: "Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Non credo di aver fatto del male. Nonostante ciò, non rifarei oggi la via dell’Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio"
E Napoleone III scriveva in una lettera a Vittorio Emanuele II datata 1861: "I Borbone non commisero, in cento anni, gli orrori e gli errori che hanno commesso gli agenti di Sua Maestà in un anno
Caro Casarrubea qui non si tratta di "scegliere tra uno Stato che, con tutti i suoi limiti esiste, e Matteo Messina Denaro o Bernardo Provenzano". La mafia altro non è che il "braccio armato" del Potere come mette bene in mostra sia il libro del Dott. Scarpinato (il ritorno del principe) che i suoi interventi. La Mafia che nasce per esercitare un potere baronale nelle figure dei campieri e gabelloti che vessavano e sfruttavano per conto del barone e con personale tornaconto, il popolo suddito, ha continuato la sua opera con l'instaurarsi della dominazione sabauda, mediando tra il popolo rimasto servo e il nuovo Stato, fino a diventare oggi la prima industria italiana.Come del resto avvertiva Salvemini ai primi del '900: "I moderati del Nord hanno bisogno dei camorristi del Sud per opprimere i partiti democratici del Nord, i camorristi del Sud hanno bisogno dei moderati del Nord per opprimere le plebi del Sud"
Le lascio infine un bell'articolo riguardo l'unita d'Italia, chissa se avremo la forza di guardare in faccia veramente le cose e diventare finalmente un popolo maturo, anzichè essere alimentati da quel "paesanottismo" di camilleriana memoria che si traduce nella realtà in sterili divisioni Nord/Sud, italiani/antitaliani, garibaldini/antigaribaldini e via dicendo...
Qui l'articolo: http://www.voxnews.info/politica/468-lunita-ditalia
Giuseppe Casarrubea Caro Tumbarello, sono d'accordo con lei. In tutto. Ma mi lasci dire che non perchè l'Italia, dopo il 1861, è stata ed è quella che abbiamo, la dobbiamo buttare a mare per sostenere una sorta di nuovo Stato meridionale da contrapporre alla P...adania. Siamo ridotti veramente male. Qualcuno di questi signori pretende pure che mi cosparga il capo di cenere! Siamo al fanatismo più miserevole. Temo che se andiamo avanti così, dopo i picconatori dei monumenti nazionali a Garibaldi, avremo anche "speciali tribunali" contro il dissenso. Cioè contro quelli che ritengono di essere dalla parte della verità.
Francesco Tumbarello Nutro purtroppo la stessa preoccupazione...
Più il tempo passa e più ho l'impressione che emergano da "noi" istanze indipendentiste, divisioni tra Nord e Sud, replicando in questo modo la brutta copia di Pontida, e facendo naturalmente un g...rosso favore alla Lega. Ricordo infatti un episodio il 7 Maggio 2010 Borghezio si è presentò a Fenestrelle per rendere onore ai martiri di Fenestrelle!! Ora piu che rendere onore dato che "noi" non siamo altro "luridi straccioni, puzzolenti e inferiori terroni di lombrosiana memoria" credo che abbia oltraggiato la memoria dei martiri (che si rivoltavano nella tomba!!) più che onorarla. Qui c'è una foto che testimonia tutto ciò: http://blog.libero.it/BRIGANTESEMORE/8830502.htm
Ieri leggevo questo articolo
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7986&mode&order=0&thold=0
un pò complottista e un pò di salti storici, ma riassume bene cosa sta realmente accadendo...Però io continuo a domandarmi, in un'epoca in cui la sinistra ha perso la propria memoria (intendo il fondatore dell'unità Gramsci) e il proprio ruolo politico, in cui domina incontrastato il berlusconismo, per cui la politica si è trasformata in un fenomeno di pura e semplice tifoseria calcistica più che un confronto anche aspro fra idee, teorie o modelli storico-economici-sociali che cosa succedendo? Siamo sicuri che trincerarsi dietro al retorica risorgimentale come ha fatto Benigni l'altra sera serve a qualcosa? Io credo che fomenti ancor di più il rancore e quindi le decisioni drastiche (vedi indipendetismo)!
Riporto alcune dichiarazioni:
L’europarlamentare leghista Francesco Enrico Speroni il 4 dicembre 2010 afferma: "Se l’Italia è unita lo deve a mafia e camorra. Dobbiamo ‘ringraziare’ le due organizzazioni criminali che almeno secondo quanto rilevato dallo storico Gilberto Oneto su Libero, ma anche numerosi altri studiosi, hanno sostenuto attivamente le imprese di Garibaldi consentendogli la conquista di citta’ del sud come Napoli
Fonte: http://www.giornalettismo.com/archives/101186/unita-italia-mafia-camorra/
Subito dopo il 21 febbraio 2011 Borghezio rincara la dose: "Garibaldi entrò a Napoli scortato dai mafiosi e dai camorristi. Per questo andrei a fucilarne il cadavere e non certo a celebrarlo, mi si perdoni la provocazione. Questi sono fatti storici, la gente deve sapere che Garibaldi pagò le pensioni alle mogli dei mafiosi. E' l'icona di 'Roma ladrona', un alleato della mafia, uno che ha portato i mafiosi nel Palazzo e non ha favorito il popolo e la gente per bene, come numerosi storici hanno inequivocabilmente accertato''
Fonte: http://www.italia-news.it/politica-c14/lega-nord-c389/unita-d-#039-italia--borghezio--garibaldi-e-l-#039-icona-di-roma-ladrona--un-alleato-della-mafia-59089.html
Ora, i fini della Lega sono chiari: screditare l'Italia e avvallare la sua teoria riguardo Roma ladrona, in modo che abbiano l'indipendenza. Il problema dove sta quindi? ll problema sta proprio qui. nel senso che se leggo i commenti (da parte del popolo di sinistra) a queste dichiarazioni non si entra mai nel merito ma si scredita il personaggio (anche perchè il personaggio è veramente ridicolo) e così andiamo avanti a tifare per uno e per l'altro e chi ha voglia di far sapere come veramente son andate le cose non viene preso seriamente perchè oramai la storia è stata bruciata (nel giornalismo di parla di notizia bruciata). O sei italiano o sei antitaliano, amore per la verità zero, c'è tifo!!
Ed sempre così che la trasmissione di martedì 22 febbraio 2011, di porta a porta parlerà delle falsità di Benigni ad intervenire ci saranno quelli del Movimento Neoborbonico, che ancora non ho capito bene se son secessionisti o meno, monarchici o repubblicani...
Mi sembra che ce la stiamo mettendo tutta per rompere questa Italia malata fin nel suo midollo osseo!!Mostra tutto
Antonella Camalleri Io credo che il problema sia capire a cosa serva la storia...e purtroppo in questo paese non lo sappiamo!!! La ricerca storica non serve per fare propaganda ma leggere i fatti nel tempo e nel loro sviluppo ci possono dare delle indicazioni ...su chi siamo e su cosa dobbiamo puntare se vogliamo migliorare le cose!!! I fatti raccontati sono assolutamente veri, il sangue è stato tantissimo come in ogni guerra, in cui le vere vittime sono sempre i civili e i più poveri!!! Però partire da un assunto falso, avallato dalla retorica dei festeggiamenti, e cioè che l'Unità d'Italia sia avvenuta nel 1860 per portare avanti la tesi di un sud che ha subito il tutto senza chi vi fossero focolai di rivolta, perchè "sotto i borbone il sud era florido" mi sembra strumentale ad una politica che sia speculare alla Lega. Io vorrei che questi festeggiamenti servissero per raccontare il processo lungo, faticoso, sanguinoso, ma che comunque ci ha portato alla fine della seconda guerra mondiale, ad avere la Costituzione, che per quanto possa essere aggiornata, non stravolta nei suoi principi, ma solo aggiornata, è comunque alla base di questa democrazia e vale la pena difenderla perchè è quella che ci garantisce l'uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di razza, censo, sesso, religione, opinione o altro....questo è l'assunto più importante a cui siamo arrivati dopo secoli di disuguaglianze e lotte sanguinose!!! Nessuno vuole cancellare i fatti storici, semplicemente si chiede che la storia non venga usata a fini propagandistici, anche perchè la mafia ha sempre coltivato un progetto indipendentista e il fatto di trovare sponda in un movimento leghista ha creato terreno fertile per le leghe del sud, quelle di Bagarella, quelle che aveva Dell'Utri alle spalle.....e oggi ci troviamo con un personaggio come Miccichè, che ha dietro dell'Utri, con il suo Forza Sud che può trovare in questi neomeridionalisti terreno fertilissimo!!!
Francesco Tumbarello @ Antonella tu scrivi giustamente "semplicemente si chiede che la storia non venga usata a fini propagandistici, anche perchè la mafia ha sempre coltivato un progetto indipendentista e il fatto di trovare sponda in un movimento leghista ha... creato terreno fertile per le leghe del sud, quelle di Bagarella, quelle che aveva Dell'Utri alle spalle"
E la stessa cosa che scrivo io quando mi rapporto con gli "indipendentisti" chiamiamoli così, anche se mettere etichette da buon psicologo quale io sono, so è che sbagliato!!
Scrivo infatti che se la lega può vantare di reclamare l'indipendenza (anche se a me sembra più una forma di ricatto che altro, perchè vorrei vederla in uno scacchiere internazionale che ruolo avrebbe) è perchè ha come base elettorale, una base medio-alta borghese che si è arricchita principalmente sull'evasione fiscale e lavoro in nero (il cosi detto lavoro e fabbrica in famiglia) e su finanziamenti dello Stato (alla faccia di Roma ladrona)!!
Al contrario noi meridionali non abbiamo un briciolo di economia, l'unica economia forte che abbiamo è quella delle mafie, a questo punto la nostra indipendenza diventerà o un porto franco per la criminalità organizzata mondiale (antico sogno vagheggiato da Riina durante gli anni '90, poco prima che nascesse Forza Italia) oppure un paese del terzo mondo!! Questa oltre che colpa dello Stato (mancanze di infrastrutture in primis le ferrovie che son ad un binario solo, altro che freccia argento e rossa) è stato anche colpa della nostra classe dirigente che ha sempre visto la politica come potere clientelare per sistemare il proprio bacino elettorale (le pensioni a 40anni nessuno più se le scorda!)
"Però partire da un assunto falso, avallato dalla retorica dei festeggiamenti, e cioè che l'Unità d'Italia sia avvenuta nel 1860 per portare avanti la tesi di un sud che ha subito il tutto senza chi vi fossero focolai di rivolta, perchè "sotto i borbone il sud era florido"
Qual'è l'assunto falso? Sotto i borbone il sud era florido? Forse questo è un mito, ma se devo esser sincero non credo che con l'Italia siamo stati meglio, Il gattopardo ti dice nulla? Noi popolo sempre in quel posto l'abbiam preso, con l'aggravante che le promesse di Garibaldi non sono state mantenute ecco perchè nasce il brigantaggio, ecco il perchè della legge Pica, ecco perchè dopo che la destra di cavour non fa la riforma agraria e quando sale la sinistra attua il protezionismo ecco il fenomeno migratorio!!
Cercare di capire, studiare, non è mettere in discussione il tutto, ma cercare di migliorare e rimediare dove si è sbagliato!
Altrimenti sorgeranno sempre rancori, e non saremo mai un vero popolo unito, qualsiasi storia, teoria o pura e semplice propaganda ha presa se vi è un terreno fertile!! per quanto riguardo l'uso strumentale della storia imitando in brutta copia il palco di Pontida ho scritto nel post precedente.
Ps: questo è quello che penso io, vorrei fare pure una tesi su tutto ciò, vedi un pò quanto mi sta cuore tutto ciò!!
Antonella Camalleri ormai molti storici concordano nel dire che nel 1860 l'Italia non era unita. Io concordo con te che le promesse fatte non sono state mantenute, io non sono né dalla parte dei Savoia nè da quella Borbonica perchè la sotia non prende le parti... ma racconta i fatti....dopodichè io personalmente sono dell'avviso che....visti i fatti tutti, gravosi, sanguinosi e tutto quello che vogliamo per capire il nostro passato che vanno studiati e nessuno lo mette in dubbio...io li ho studiati...ho fatto anche un lavoro su Lombroso all'Università e non mi sono scoperta filoborbonica solo perchè ho scoperto che Lombroso classificava i calabresi delinquenti perchè avevano certe caratteristiche somatiche....oggi tutto questo è stato superato dalla Costituzione...le rivendicazioni di un periodo sotto una monarchia assoluta mi sembrano strumentali perchè non paragonabili, con tutti i suoi limiti, ad una democrazia basata sui principi costituzionali...se poi sono stati disattesi ci sono ragioni storiche anche queste utili per capire che se vogliamo vivere in un paese che si ritiene civile le uniche rimostranze che da Nord a Sud dobbiamo portare avanti con forza sono la difesa e l'applicazione della Costituzione....l'unica arma come dice Scarpinato che ancora abbiamo per non soccombere!
Non solo il Gattopardo mi dice tanto...ma per me un libro fondamentale è "I Vicerè" dove si capisce benissimo come certi poteri economici, politici, latifondiari, fossero ben forti e hanno usato la politica per continuare a mantenere gli stessi privilegi che hanno sempre avuto!!! Più disattese di così!!!
Francesco Tumbarello Antonella guarda che nessuno ha delle "rivendicazioni di un periodo sotto una monarchia assoluta" perchè è ovvio che una monarchia abbia i suoi limiti rispetto ad "una democrazia basata sui principi costituzionali". Spero che almeno tutto c...iò sia assodato, almeno spero tanto che non traspare il contrario da quanto scrivo io, Francesco Tumbarello, in prima persona. Almeno che ognuno sia responsabile di ciò che afferma. Io al massimo volevo indagare e sto indagando un rapporto più sfumato, più variegato, nutro degli interrogativi che ancora non hanno trovato un risposta chiara e solida.
Per quanto riguarda "oggi tutto questo è stato superato dalla Costituzione" è vero, però stiamo attenti oggi (ma anche ieri) la costituzione è solo uno scheletro, è stata spogliata effettivamente, cioè nella realtà, dal suo corpo organico. Lo dice bene Travaglio in questa conferenza http://www.youtube.com/watch?v=lsvekrQKB4M&feature=related ( se non ricordo male è questo il video, chiedo scusa se al momento non posso controllare, ma al momento l'audio nel pc non funziona, o il pc a tre tubi come si usa dire da me ^_^)
"l'unica arma come dice Scarpinato che ancora abbiamo per non soccombere!" Guarda Scarpinato è il mio mito, tengo ancora fresco il suo ricordo di quando intervenne al festival del giornalismo d'inchiesta a chiarelettere qui da me a Marsala, troppo bravo...
Qui trovi il suo intervento
http://www.youtube.com/watch?v=Q5maLz2NZVo (parte I)
http://www.youtube.com/watch?v=hHJfH53HTdI (parte II)
Non mi posso inoltre dimenticare l'emozione che provai quando finii di leggere il suo libro (il ritorno del principe), finalmente avevo trovato il libro che cercavo da anni!!
Ps: chiedo scusa al prof. Casarubbea se oggi mi sono lasciato andare prendendo un pò troppo spazio con i miei commenti (forse un pò troppo improvvisati) con i miei mille dubbi personali e con domande che neanche a me ancor oggi son chiare (lo so devo STUDIARE!!)...
Ma se mi son rivolto qui e non altrove forse è perchè pensavo di trovare una sponda stimolante, dato che la seguo da un pò fra blog e pubblicazioni....
Per esser sincero devo ammettere che son fermo ai lavori in commercio pubblicati con Bompiani e quello relativo ai fasci contadini con Flaccovio (l'ho trovato su ebay a Maggio), ancor oggi mi mancano i lavori che mi interessano di più, ovvero quell'asse che riguarda l'educazione, gli intellettuali e il potere che è stato pubblicato con Sellerio e al momento fuori commercio...
Giuseppe Casarrubea Grazie per tutto quello che scrive, caro Tumbarello. Le cose che ho buttato giù sul Mezzogiorno risalgono a oltre trent'anni fa ed è mia intenzione, passata la sbornia della celebrazione, mettere mano a un lavoro sull'Unità di questo nostro... Paese. Ma il mio assunto non sarà mai di scrivere libri d'occasione come fa qualcuno, o mettere in discussione l'unità della nazione, dal Trentino a Trapani. Sarà semmai di capire, con documenti alla mano, ciò che non ha funzionato nel corso di 150 anni di storia del nostro Paese. Quanto ai sostenitori della dominazione borbonica o dei cultori dell'idea che si stava meglio quando si pensava di stare peggio, non mi pare abbiano prospettiva politica alcuna. In Europa al momento, con il terremoto arabo davanti a noi, tutto ci vuole tranne una guerra tra campanili. Non so con quale coraggio si possa pensare a Carlo III di Borbone o a Ferdinando mentre un dramma dalle proporzioni imprevedibili spinge alle porte del nostro Paese I. Questa incomprensione mi pare una tragedia nella tragedia.
Francesco Tumbarello Sarò ben lieto allora di leggere questo suo lavoro. Anzi pensavo sempre se lei è disponibile di poter discutere con lei (per me sarebbe stupendo di persona onde evitare disguidi e/o incomprensioni) riguardo tutti questi argomenti, dato che ...sto maturando sempre più l'idea di fare la mia tesi di laurea proprio si questi argomenti. naturalmente io la farò da un punto di vista di psicologia sociale non certo di storia dato che non è il mio campo, ma dovrà essere il mio laboratorio di analisi...
Questo per una serie di motivi:
a) per smantellare un pò di teorie che dominano il mio campo (la psicologia) e che molto spesso trovo poco fondate qui c'è una bellissima discussione http://www.facebook.com/note.php?note_id=455045559604&comments
b) Perchè a Padova nell'università dove studio alcuni miei docenti in collaborazione con il gruppo di Palermo diretto da Lo Verso stanno facendo delle ricerche riguardo il sentire mafioso http://www.ricercaitaliana.it/prin/dettaglio_completo_prin-2004119485.htm#base
c) Perchè sono siciliano e vorrei dire la mia
Io parto dal presupposto che fin quando sia la mafia a dare lavoro, anzichè lo Stato come oggi diceva giustamente Lirio Abbate al sottosegretario Mantovano (un pò sconvolto dopo questa affermazione!!) a rai due durante un breve dibattito su Mattia Messina Denaro (si parlava di Gricoli e dei supermercati) la mafia esisterà sempre (io parlerei anche ci complicità dello Stato e di terzo e quarto livello) e vedrà vista come buona.
Riguardo i "cultori dell'idea che si stava meglio quando si pensava di stare peggio, non mi pare abbiano prospettiva politica alcuna" (^_^) io non lo vedo tanto come un vero e proprio fattore politico, io credo che ci sia del rancore, della sofferenza alla base di tutto ciò, provi ad ascoltare questo video
http://www.youtube.com/watch?v=UHLWkqnK61s
Io sono sempre del parere che aprire una discussione seria su cosa è avvenuto sia durante il cambio di monarchia che in questi lunghi 150 anni non possa altro che aiutare a diventare maturi. E quale migliore occasione se non un anniversario? Credo al contrario che sia proprio il silenzio, la derisione, la non considerazione di istanze "altre" siano alla base di questo non salto di qualità e di paesanottismo onnipresente, che tutto fa tranne quello che unire e diventare forse per la prima volta dopo 150 anni finalmente un popolo unito.
La questione mediterranea è veramente una tragedia, ma quello che mi rammarica di più oltre alla politica estera Italia che fa letteralmente pena, la consapevolezza sempre più crescente che la grande Unione Europea si sta contraddistinguendo ancora una volta per il suo immobili dichiarando implicitamente che i suoi interventi riguardano solo il lato finanziario perchè il resto per loro non esiste.
Pietro Ancona Non condivido quanto scrive il professore Casarrubea. In effetti la mafia ha ricavato la sua forza dallo Stato. Non è provato che senza l'Italia saremmo nelle mani di Totò u curto. Non siamo un popolo nato per essere sottomesso dalla crimina...lità oppure antropologicamente portato ad essere mafioso. Domando al professore Casarrubea cosa pensa dell'opera del generale Govone in Sicilia e che cosa pensa dki fenestrelle e di Pontelandolfo. In effetti lo Stato unitario ha scelto la mafia sin dal suo sorgere (rileggere colloquio tra il Principe e l'emissario piemontese) e l'ha imposta ai siciliani. Magari senza lo Stato la mafia non sarebbe stata per oltre un secolo cosi forte. Magari i fasci siciliani avrebbero potuto affermarsi senza la repressione ed i processi che li distrussero ad opera dello Stato Unitario. Con ciò non intendo fare il filoborbonico ma la Sicilia è diventata con l'unità terra di rapina.
Giuseppe Casarrubea Caro Pietro, tu sai bene quanto io sostenga che lo Stato sia parte organica della mafia e dei Servizi. Basta leggere 'Lupara nera' per rendersene conto. Credo, anzi, di averlo dimostrato. Sai anche quanta attenzione io abbia dedicato ai fas...ci siciliani nei miei due volumi del (ahimè!) 1978 in cui dimostro quanto abbia giocato il falso liberalismo di Giolitti e l'autoritarismo dispotico di Crispi. Conosco bene molte tragedie che hanno accompagnato il Risorgimento italiano (da Bronte in poi). E mi chiedo: quale atteggiamento dobbiamo avere nei confronti dello Stato? Renderlo migliore o sfasciarlo completamente? Più studio più mi rendo conto che la questione meridionale (come quella settentrionale) è solo un aspetto,tragico, della più generale ed unica questione: quella dello Stato, di come esso ha agito, delle scelte che ha fatto la sua classe dirigente, fatta spesso di meridionali che, raggiunto il potere, lo hanno usato contro i loro conterranei. Dopo le stragi di Capaci e di via D'Amelio io credo che l'atteggiamento dello Stato sia mutato veramente nei confronti della mafia e delle strategie messe in atto per contrastarla. Per questo torno a ripetere fino alla nausea che senza lo Stato, con tutti i limiti che ha e che teniamo in conto, oggi il Mezzogiorno sarebbe in mano alle mafie. Ecco perchè non mi sta bene il gioco che qualcuno in buona fede fa di scoprire solo da un versante localistico i limiti dell'azione dello Stato nel corso della sua storia. Mi pare che questo atteggiamento significhi restare fermi nel tempo piuttostio che guardare avanti, all'Italia che vogliamo.
Pietro Ancona Caro Professore, ti ringrazio per il magnifico chiarimento. Credo che il dibattito vada approfondito alla luce delle novità spesso negative che abbiamo di fronte. Penso che il collante più importante dell'unità sia stato il welfare. Per un ...patto non scritto il Sud ha avuto i quadri della pubblica amministrazione, dell'insegnamento, della magistratura, delle polizie dove ha occupato centinaia di migliaia di persone mentre il Nord ha avuto le industrie. Ebbene questo è stato messo in discussione con il licenziamento di oltre 130 mila professori e il mancato turn over di 500 mila pubblici dipendenti. Inoltre c'è una canagliesca persecuzione per i "falsi invalidi" basata su allucinanti restrizioni imposte dalle nuove disposizioni ispirate all'odio per i lavoratori. Questo, unito al federalismo che aumenterà la pressione fiscale ed alla degenerazione dell'oligarchismo politico è causa importante della disaffezione delle masse del Sud verso lo Stato Unitario.
Bisogna anche dire che, a parte la speculazione della destra borbonica che si è impossessata dei temi per una revisione critica del Risorgimento non è possibile che nessuno esponente dello Stato assuma l'iniziativa di chiedere perdono per le diecine di migliaia di meridionali squagliati nella calce ( ne parla anc he gramsci). Non puoi ignorare che questo 150 si svolge all'insegna dell'antimeridionalismo più becero e più razzista e che eminenti istituti musei penitenziari dello Stato ed il museo lombrosiano di Torino conservano ed espongano i teschi dei nostri "briganti". Cosa assolutamente inaccettabile. Quindi ci vuole una revisione della storia del risorgimento per giungere ad una idea dei contenuti dell'unità riferiti il più possibile alla Costituzione (che comunque si vorrebbe smantellare anche bipartisan,. Bisognerebbe dire che il federalismo non è previsto dalla Costituzione e non è nel patto unitario del secondo dopoguerra.
Credo che gli storici meridionali e siciliani dovrebbero prendere una iniziativa con alcune richieste precise.
Pietro
Giuseppe Casarrubea Hai ragione, Pietro. Ma se pensi a cosa sono le nostre accademie e le nostre cattedre, c'è da stare poco allegri. Tutto grava sulle spalle dei ricercatori singoli e volontari che, per sapere la verità delle cose, ci rimettono fatica e denaro, quando non devono avere a che fare con quanti piuttosto che sostenerli, li ostacolano. In tanti anni che frequento gli archivi di Stato, ti posso assicurare di non avere mai incontrato un solo professore universitario. Semmai qualche suo portaborse.
§ Anna
Casisa
quando dicono che fb è solo
una perdita di tempo è perchè non hanno letto i commenti che si trovano sulla
sua bacheca!
complimenti a tutti voi: è stato un piacere "leggervi"
Vedi anche
Unità e separatismo di Fara di Misuraca e Alfonso Grasso
Prove tecniche di protettorato di Fara Misuraca e Alfonso Grasso
Uno scambio di idee con Salvatore Vaiana sulla cultura del popolo siciliano di Giuseppina Ficarra
Due tesi a confronto con dibattito nota pubblicata da Giuseppina Ficarra su facebook il giorno domenica 24 ottobre 2010
Palizzolo Cuffaro e il Comitato Pro-Sicilia di Giuseppina Ficarra