L' esposizione è attiva dal 1
Dicembre al 13 Gennaio.
Marco Ficarra è nato a Palermo nel
1968 dove ha frequentato l'Accademia di Belle Arti che ha terminato a
Bologna nel 1989, dove risiede.
E' grafico, illustratore pittore
e – cosa non molto nota – una delle figure che a partire dagli anni
Novanta più hanno contribuito all’innovazione tecnico-professionale e
alla qualità dell’editoria a fumetti.
Con lo studio grafico RAM da lui fondato è stato infatti tra i
primissimi in Italia a sviluppare il lettering computerizzato, in
autonomia e spesso in anticipo rispetto agli USA, eterno mercato di
riferimento.
Tra le qualifiche di cui sopra Marco ha aggiunto da poco quella di
autore di fumetti: il suo volume
Stalag
XB, uscito per
Becco Giallo a ridosso dell’estate, ha già ricevuto numerose e
ottime recensioni.
vedi
Ha finora esposto:
1995 Reggio Emilia - Chiostri Benedettini di San Pietro
2002 Bologna - Sesto Senso
2002 Italia - partecipazione alla raccolta di disegni "100 matite per la
Palestina"
Manifesto
del 18 marzo
L'ordinaria follia degli eroi a
strisce
Al festival del fumetto di Bologna «Bilbolbul»
l'incontro con giovani autori stranieri, come il tedesco Arne
Bellstorf e il finlandese Marko Turunen che, attraverso i loro
personaggi, raccontano storie attente alle piccole cose di tutti i
giorni, dalla noia all'amore adolescenziale
Thomas Martinelli
Bologna
Bastava aprire le porte dei vari
studi grafici, gallerie, case editrici, musei e librerie insiti
nella città e pensare a dei percorsi, anche casuali, ma coordinati
alla ricerca di autori, pubblicazioni e mostre ed ecco il festival
di fumetto. Ovviamente, se si chiede agli organizzatori di Bilbolbul,
emerge anche la complessità per mettere in piedi un evento che fino
a ieri era una scommessa tutta da giocare e che ora sembra vinta.
Sobrio intreccio fra città e graphic novels (romanzi grafici o a
fumetti), si va con leggerezza per presentazioni come per aperitivi.
E senza stress da kermesse si ha modo di conoscere da vicino maestri
indiscussi con le loro opere com Magnus e Mattotti, ma anche giovani
artisti vitali, apprezzati in una cerchia transnazionale di
intenditori ma perlopiù da scoprire.
È sicuramente il caso del virtuoso
del pennello franco-svizzero Frederik Peeters, autore di Pillole blu
e Lupus (Kappa Edizioni). È merito di editori con sensibilità
culturale e artistica se sono pubblicati anche da noi e se sono qui.
Editrici come Coconino, Kappa, Black Velvet, Hamelin, Beccogiallo ed
altri ancora, esplorano la scena internazionale alla scoperta di
nuovi talenti, che significa nuove sensibilità, diversi approcci,
altre storie. E intanto, portano a conoscenza oltre frontiera quanto
di più interessante si disegna da noi: fra questi, sono presenti in
carne e tavole Gianluca Costantini con i suoi Political Comics, Sara
Colaone e i disegni di Monsieur B., Paolo Parisi e la sua
ricostruzione a strisce de Il sequestro Moro, i collettivi bolognese
di Canicola e napoletano di Futuro Anteriore. C'è anche Gipi con il
suo più recente lavoro S., che però è già più noto oltralpe che da
noi.
Giovani nordeuropei calano sulla
penisola con intuito e istinto ammirevoli ma talvolta disarmanti.
Figli di Topolino, Asterix e Tintin, qualcuno anche di supereroi
Marvel, realizzano storie grafiche agli antipodi da questi modelli
infantili, dopo percorsi di formazione in scuole d'arte e non
necessariamente intrisi di problematiche sociali.
Quello che sembra accomunare questi
giovani autori è una sensibilità per le piccole cose della vita, in
relazione o come espressioni a se stanti. Forse è prematuro parlare
di Nouvelle Vague come proponeva il titolo dell'incontro con il
tedesco Arne Bellstorf e il finlandese Marko Turunen, ma si nota
un'estetica della narrazione per immagini che tende a smarcarsi dai
linguaggi più comuni.
Entrambi sono pubblicati per la prima
volta in Italia, il primo con il volume Otto, nove, dieci (Black
Velvet), il secondo con Morte alle calcagna (Canicola). Dal tratto
semplice e pulito, i personaggi dal volto allungato del 27enne
amburghese Bellstorf non sprecano le parole per esprimersi. Premiato
due anni fa alla fiera del libro di Francoforte come rivelazione
dell'anno, Arne si segnala per chiarezza del tratta e tensione
personale nel guardare le cose, evidenziando più che altro una
poetica del non detto. Storia dell'attesa, dell'evento che non si
consuma, è quella del protagonista Christoph, bocciato a scuola e
con un'estate noiosa da passare con la mamma, finché non conosce
Miriam con cui però non accade molto. Esito aperto con risposta
sconcertante: forse l'unica risposta e l'unica difesa rimane quella
dell'indifferenza più totale a ciò che ci circonda. Dice il giovane
Arne: «Il protagonista sedicenne del libro non ero io inizialmente,
ma poi l'ho fatto diventare sempre più come me. Si sente annoiato e
alla fine mi somiglia».
Per questo gli interessano le storie
minime che colgono sottilmente paure e ossessioni di tutti i giorni,
perché «i veri eroi sono quelli che affrontano la vita quotidiana».
Ancora di meno parole è Marko Turunen
che nella sua storia mescola arditamente l'universo pop dei
supereroi con il racconto intimista. Utilizzando colori contrastanti
e segno deciso, accostando elementi teneramente infantili e
spietatamente adulti, narra con stile particolare la storia d'amore
fra R-Raparegar, donna capace di polverizzare tutto con uno sguardo,
e l'Intruso. Diario della strana vita di coppia, Marko indugia nei
momenti di tenerezza, desideri e piccoli mali.
L’ALTRA CITTA'
Venerdì 24
ottobre ore 18,30
inaugurazione della mostra di Marco Ficarra
RIV.56
associazione culturale per l’arte contemporanea.
riviera san benedetto 56
Padova