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A PROPOSITO DELLA SVOLTA ANTILENINISTA E ANTISTALINISTA DEL PRC
                                                    e della IV Internazionale
troskista
 

          A Rimini, 9 anni fa si fece un congresso di Rifondazione, furono presentate 63 tesi, nella  n° 51 dal titolo sportivo “comunismo contro stalinismo” Bertinotti scrisse: “un’identità comunista implica una rottura radicale con lo stalinismo”. 9 anni dopo Ferrero copia parola per parola dal suo ex maestro:”Il progetto della rifondazione comunista, di un'identità comunista adeguata al XXI secolo, implica una rottura radicale con lo stalinismo”. Di suo Ferrero ci ha messo solo il XXI secolo perché 9 anni fa non si era ancora presa la pomposa abitudine di dirsi comunisti del XXI secolo, non era stato neanche inventato ancora Marx XXI. In quella tesi n°51 Bertinotti scrisse ancora: "Non proponiamo qui un’operazione di bilancio storico, ben altrimenti impegnativa, ma di verità politica e di identità teorica". 9 anni dopo (cioè oggi) Ferrero, ridicolmente,  facendo la figura dell’ultimo della classe che copia pedissequamente dal compagno di banco, ripete: “Non proponiamo qui un'operazione di bilancio storico, ben altrimenti impegnativa, ma di verità politica e di identità teorica” (VIII Congresso doc.1 http://web.rifondazione.it/viii/?p=60#more-60)   Non proponiamo qui (2002), non proponiamo qui (2011) un bilancio storico “ben altrimenti impegnativo”: può darsi che tale bilancio vedrà la luce nel XXII secolo? E cosa dirà mai di bello un bilancio sull’Urss di Stalin ben altrimenti impegnativo dopo tutte le calunnie borghesi imperialiste che gli avete vomitato addosso?  Per ora a Bertinotti ed al suo ex-discepolo valdese ora basta questo giudizio analitico a priori di kantiana memoria: lo stalinismo è incompatibile con il comunismo!   

            Che conclusione si potrebbe trarre? Una constatazione ed un augurio. Una constatazione: teoricamente né Prc né Pdci sono abbastanza forti da fondare un nuovo comunismo. Un augurio: che ad ambedue i Congressi almeno un coraggioso compagno (meglio sarebbe un nucleo organizzato di compagni) denuncino e dimostrino  il carattere revisionista di Prc e Pdci 

Amedeo Curatoli 4:11.2011
http://www.facebook.com/note.php?saved&&note_id=10150382653554605#!/notes/amedeo-curatoli/ferrero-diliberto-affinità-elettive/271847476192882

origini lontane dell'antistalinismo (e antileninismo) ad oltranza:
da Wikipedia
Dalla fine del 2002, Bertinotti intesse dialoghi coi leader europei dei partiti antiliberisti di varia estrazione. L'obiettivo è quello di fondare «un partito europeo di sinistra alternativa». Non è una nuova internazionale "europea" di partiti comunisti, visto che è aperto anche a partiti socialisti massimalisti. Del progetto il Partito è pressoché all'oscuro e ne avrà piena conoscenza solo il giorno della fondazione del Partito della Sinistra Europea, il 10 gennaio del 2004 a Berlino, nella stessa stanza dove nella notte di capodanno del 1918 Rosa Luxemburg fondò con Karl Liebknecht il Partito Comunista Tedesco.

A firmare l'appello fondativo saranno 11 partiti su 19 presenti, compreso Bertinotti per il Prc perché è «una rottura di continuità con il passato, che non può limitarsi a rinnegare stalinismo e leninismo, ma che introduce la nonviolenza come elemento di riforma del comunismo medesimo». Si decide altresì, su idea di Bertinotti, di recarsi ad omaggiare la tomba della Luxemburg e di ripetere l'iniziativa ogni anno nella seconda settimana di gennaio.https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_Partito_della_Rifondazione_Comunista_(2004-2006)?fbclid=IwAR3KK1uhkaLRYolFFuD9bIddb2JZyJpQ-_Xqk65CI2nRkw8zLrJBMfQ0I7w   

Vedi anche:    Socialismo oltre il Novecento Bertinotti

 

http://lanostralotta.org/?p=283

http://www.facebook.com/note.php?saved&&note_id=10150382653554605#!/notes/amedeo-curatoli/ferrero-diliberto-affinit%C3%A0-elettive/271847476192882

http://lanostralotta.org/?p=283

da nota pubblicata su fb da Amedeo Curatoli il giorno venerdì 4 novembre 2011 alle ore 22.33.
Ferrero-Diliberto: affinità elettive  (e riportata più avanti):

   A Rimini, 9 anni (n.d.r. 2002) fa si fece un congresso di Rifondazione, furono presentate 63 tesi, nella  n° 51 dal titolo sportivo “comunismo contro stalinismo” Bertinotti scrisse: “un’identità comunista implica una rottura radicale con lo stalinismo”. 9 anni dopo Ferrero copia parola per parola dal suo ex maestro:”Il progetto della rifondazione comunista, di un'identità comunista adeguata al XXI secolo, implica una rottura radicale con lo stalinismo”. Di suo Ferrero ci ha messo solo il XXI secolo perché 9 anni fa non si era ancora presa la pomposa abitudine di dirsi comunisti del XXI secolo, non era stato neanche inventato ancora Marx XXI. In quella tesi n°51 Bertinotti scrisse ancora: "Non proponiamo qui un’operazione di bilancio storico, ben altrimenti impegnativa, ma di verità politica e di identità teorica". 9 anni dopo (cioè oggi) Ferrero, ridicolmente,  facendo la figura dell’ultimo della classe che copia pedissequamente dal compagno di banco, ripete: “Non proponiamo qui un'operazione di bilancio storico, ben altrimenti impegnativa, ma di verità politica e di identità teorica” (VIII Congresso doc.1 http://web.rifondazione.it/viii/?p=60#more-60)   Non proponiamo qui (2002), non proponiamo qui (2011) un bilancio storico “ben altrimenti impegnativo”: può darsi che tale bilancio vedrà la luce nel XXII secolo? E cosa dirà mai di bello un bilancio sull’Urss di Stalin ben altrimenti impegnativo dopo tutte le calunnie borghesi imperialiste che gli avete vomitato addosso?  Per ora a Bertinotti ed al suo ex-discepolo valdese ora basta questo giudizio analitico a priori di kantiana memoria: lo stalinismo è incompatibile con il comunismo!   

            Che conclusione si potrebbe trarre? Una constatazione ed un augurio. Una constatazione: teoricamente né Prc né Pdci sono abbastanza forti da fondare un nuovo comunismo. Un augurio: che ad ambedue i Congressi almeno un coraggioso compagno (meglio sarebbe un nucleo organizzato di compagni) denuncino e dimostrino  il carattere revisionista di Prc e Pdci 

Amedeo Curatoli 4:11.2011

Ferrero-Diliberto: affinità elettive   Amedeo Curatoli

http://www.facebook.com/note.php?saved&&note_id=10150382653554605#!/notes/amedeo-curatoli/ferrero-diliberto-affinit%C3%A0-elettive/271847476192882

http://lanostralotta.org/?p=283

 

IV Internazionale troskista
http://it.wikipedia.org/wiki/Quarta_Internazionale
 I Gruppi Comunisti Rivoluzionari sono inseriti (a Roma e Milano in maniera massiccia) nella Federazione Giovanile Comunista Italiana (organo giovanile del Pci)  e nel Psiup.
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Nel 1976 i Gruppi Comunisti Rivoluzionari sostengono alle elezioni la lista di Democrazia Proletaria, che raggruppa gran parte dell'estrema sinistra alternativa al Pci.

Nel novembre 1979 il 21esimo congresso della sezione italiana della Quarta Internazionale decide di cambiare nome in Lega comunista rivoluzionaria IV internazionale. La rivista Bandiera Rossa diventa settimanale, nasce poi la nuova testata Critica Comunista. Nel 1980 la Lega comunista rivoluzionaria IV internazionale partecipa alle elezioni amministrative con proprie liste. Nel 1983 e nel 1987 la Lega comunista rivoluzionaria IV internazionale candida propri candidati nella lista di Democrazia Proletaria. Nel 1984 inizia l'organizzazione dei campeggi giovanili estivi della Quarta Internazionale, tuttora esistenti.

Nel luglio 1989 la Lega comunista rivoluzionaria IV internazionale tiene il suo quinto congresso (il 26esimo se si contano anche quelli dei Gruppi Comunisti Rivoluzionari) in cui decide di sciogliersi dentro Democrazia Proletaria, portando 1000 nuovi iscritti (su un totale di 6500) ed ottenendo 9 membri su 60 nella direzione nazionale. Resterà, per accordo, attivo un piccolo gruppo esplicitamente aderente alla Quarta Internazionale. Nel 1991 Democrazia Proletaria confluisce dentro Rifondazione Comunista e la sezione italiana della Quarta Internazionale vi forma un'area interna chiamata semplicemente Bandiera Rossa. Nel partito ci sono anche militanti riuniti attorno a Marco Ferrando ed a Francesco Ricci che, pur dichiarandosi trotzkysti sono in disaccordo col Segretariato Unificato, a cui invece fa capo il gruppo di Bandiera Rossa. Altro gruppo trotzkysta presente nel partito ma non facente parte del Segretariato Unificato è quello di FalceMartello.

Nel 1998 i militanti di Bandiera Rossa appoggiano l'uscita di Rifondazione Comunista dal primo governo Prodi ed entrano a far parte della maggioranza dirigente del partito. Dal 2001 al 2002  Rifondazione Comunista riesce ad essere, anche grazie allo sforzo dei militanti di  Bandiera Rossa., presente nella contestazione del G8 di Genova, dei Social forum di Seattle e Firenze, fino anche a quello di Porto Alegre.

Nel 2001 si tiene il quinto congresso di Rifondazione Comunista e Fausto Bertinotti firma il documento programmatico di maggioranza insieme a storici esponenti di Bandiera Rossa quali Luigi Malabarba e Livio Maitan. Nello stesso anno Luigi Malabarba diviene capogruppo del partito al Senato. I militanti di Bandiera Rossa ricoprono incarichi importanti in tutti gli ambiti di Rifondazione Comunista: dal quotidiano Liberazione ai Giovani Comunisti. Nell'ottobre di quell'anno cessa le pubblicazioni la rivista Bandiera Rossa e viene sostituita dal periodico Erre, aperto anche a personalità esterne all'area trotzkysta.

Nel giugno 2003 Fausto Bertinotti annuncia nuovi accordi fra Rifondazione Comunista e L'Ulivo e questo dà via a dissapori fra il segretario del partito e Bandiera Rossa. Nel marzo 2005 si tiene il sesto congresso di Rifondazione Comunista nel quale la sezione italiana della Quarta Internazionale si presenta dentro alla sigla di Sinistra Critica, che raggruppa anime del partito in sintonia col comunismo democratico anti-stalinista e vicino ai movimenti ma non ricondubili solo alla Quarta Internazionale. Il documento di Sinistra Critica otterrà il 6,5% dei voti. Marco Ferrando viene escluso dalle liste di Rifondazione Comunista per le elezioni di aprile 2006 e decide di uscire, insieme ai suoi sostenitori, dal partito, gettando le basi, nel giugno 2006, per il Partito Comunista dei Lavoratori. Il gruppo di Francesco Ricci era già uscito ma aspetterà fino al gennaio 2007 per creare il Partito di Alternativa Comunista.

Nel gennaio 2007, pur restando parte integrante di Rifondazione Comunista, Sinistra Critica si costituisce in associazione indipendente. Nel marzo dello stesso anno, accanto al bimestrale di approfondimento storico-socio-politico Erre, inizia ad uscire il mensile di attualità politica chiamato  semplicemente Sinistra Critica. Nel dicembre 2007, dopo una lunga serie di dissapori (fra cui l'allontanamento da Rifondazione Comunista, del senatore Franco Turigliatto, che si era rifiutato di votare il rifinanziamento della missione militare in Afghanistan) Sinistra Critica esce da Rifondazione Comunista. Alle Elezioni politiche italiane del 2008 il Partito Comunista dei Lavoratori.ha ottenuto lo 0,57% alla Camera (208.394 voti) e lo 0,55% al Senato (180.454 voti). Sinistra Criticaha presentato la sua lista raggiungendo lo 0,46% dei voti.

 

 

 Una evidente INCONGRUENZA tra due affermazioni IN UN IMPORTANTE DOCUMENTO DEL PRC

In tesi VIII CONGRESSO PRC leggo:

1) la Rivoluzione d’Ottobre
mantiene un valore peculiare: essa è stata uno spartiacque del XX secolo. Per la prima volta nella storia le masse hanno preso in mano il loro destino. La Rivoluzione d’ottobre ha permesso al popolo russo di uscire da una situazione di miseria, servaggio e ignoranza ed ha modificato in profondità gli equilibri del mondo, rompendo il monopolio planetario del mercato capitalistico e influenzando l’intero corso rivoluzionario del ‘900, fino alle liberazioni anticoloniali. Ha costretto le classi dominanti
dell’Occidente capitalistico a compromessi significativi con il movimento operaio. Ha contribuito in
termini decisivi alla sconfitta del nazifascismo.

2) si può essere portatori e portatrici credibili di un’ipotesi rivoluzionaria e comunista solo in quanto essa si definisce in discontinuità rispetto all’esperienza del “socialismo realizzato”.

DOMANDA:
- Il popolo russo esce da una situazione di miseria, servaggio e ignoranza;
- si modificano in profondità gli equilibri del mondo, rompendo il monopolio planetario del mercato capitalistico;
- la Rivoluzione ha influenzato l’intero corso rivoluzionario del ‘900;
- liberazioni anticoloniali;
- la Rivoluzione ha contribuito in termini decisivi alla sconfitta del nazifascismo.

Tutto questo è socialismo realizzato? Lo è certamente.

Ma allora “cari” compagni revisionisti che significa: IN DISCONTINUITA' rispetto all’esperienza del “socialismo realizzato”?
perché no IN CONTINUITA’??

Maria Felicia Crapisi I signori del PRC appartengono alla categoria dei REVISIONISTI, che si opposero, vivo Lenin, ai suoi progetti, e, nel periodo di Stalin, ostacolarono, per vie più o meno nascoste, la realizzazione del socialismo. Il REVISIONISMO è un verme velenoso, che ha insidiato, fin dall'inizio, la storia del SOCIALISMO.

 

origini lontane dell'antistalinismo (e antileninismo) ad oltranza