Forconi Palermo, Richichi e Ferro sfilano insieme 25 gennaio 2012
RASSEGNA STAMPA |
Movimento dei FORCONI
2013
La posizione più giusta sui Forconi è quella dei Comunisti-Sinistra
Popolare Pietro Ancona 21.12.2013
anche
qui
IL VOLTO REALE DEL MOVIMENTO DETTO DEI "FORCONI".
di G.C. Marino 17.12.2013 con commenti vari...
Nota sul movimento dei forconi di Paolo Ferrero 14.12.2013
e
commento di Pietro
I ribelli dei forconi e i luoghi della vita di Barbara Spinelli 19.12.2013
CSP su i Forconi da: DOCUMENTI CONGRESSUALI CSP-PARTITO COMUNISTA. ROMA 17.18.19 GENNAIO 2014 http://www.comunistisinistrapopolare.com/2013/10/29/documenti-congressuali-csp-partito-comunista-roma-17-18-19-gennaio-2014/
"A fare il mercato ovviamente è la grande distribuzione, spesso in mano o a capitali "oscuri" o a grandi multinazionali. In Sicilia e in Sardegna abbiamo assistito a un fenomeno di ribellione che ha saldato classi e interessi eterogenei: i pastori sardi, i contadini, i pescatori e gli autotrasportatori siciliani. Occorre riconoscere che solo i primi si sono saldati stabilmente alle lotte operaie in difesa del posto di lavoro e hanno davvero avuto la unanime solidarietà del popolo sardo. Invece più variegato è il panorama in Sicilia. Il nostro Partito ha espresso una chiara posizione, respingendo le accuse di "mafiosità" indiscriminata di cui i rappresentanti dei capitalisti hanno bollato queste lotte. Se all'interno del movimento dei forconi ci sono parole d'ordine che - pur nella limitatezza dello spontaneismo - hanno dato voce alle istanze dei braccianti agricoli e giuste accuse e meritate ingiurie indirizzate ai rappresentanti politici locali e nazionali, dall'altro lato occorre ricordare che questi strati sociali fino a ieri godevano della mediazione politica delle destre. In realtà è proprio questa mediazione politica che è saltata col governo Monti, un governo che, contrariamente al precedente, è completamente impermeabile alle istanze del ceto medio. Il crollo della mediazione 54 politica può aprire notevoli spazi di manovra per i comunisti, solo se essi sapranno esprimere una voce di opposizione di classe che leghi innanzitutto gli sfruttati contro il sistema capitalistico e quindi realizzi le giuste alleanze con gli altri ceti produttivi."
2012
Dalla parte del movimento dei forconi e altri articoli di Pietro Ancona ***
L’ irrisione della sinistra istituzionale ed extra parlamentare nei confronti dei “Forconi” siciliani è solo l’ esito finale di una memoria tradita
In Sicilia la tragedia politica e sociale c’è e non si può ignorare di Giuseppina Ficarra
"Padroncini" e piccoli imprenditori invisibili suicidi in Sicilia come a Milano, Firenze Torino di Giuseppina Ficarra
I Forconi in Sicilia e la sinistra. Un dibattito con un documento dei Centri sociali Anomalia e Laboratorio Arrigoni di Palermo
I FORCONI, LA REPUBBLICA E ANTONIO GRAMSCI di Maurizio Fratta
SICILIA: BENE LA RIVOLTA, MEGLIO LA RIVOLUZIONE!! Risoluzione del Comitato Regionale Siciliano di Comunisti Sinistra Popolare
Forconi siciliani sono l'emblema di un mondo che cambia di Marco Cedolin 18 gennaio 2012I
Forconi/ Movimento: E' dovere assaltare l'Assemblea regionale
SUL MOVIMENTO DEI FORCONI E LA RIVOLTA POPOLARE IN SICILIA da la classe operaia ***
Il tempo dei forconi. Per un aggiornamento materialista Dal Collettivo Universitario Autonomo di Palermo:
Non è casuale, né purtroppo di scarsa rilevanza, che proprio da sinistra ci siano stati forniti paradigmi interpretativi arcaici nei presupposti, rigidi nelle analisi, metafisici nell’intendere l’azione politica rivoluzionaria come una sorta di attesa messianica di movimenti sociali perfetti e guidati da soggetti eletti.
Spettacolare intervento di Franco Crupi del Movimento dei Forconi "Non ci può essere cambiamento se non c'è cultura" *****
Ascoltate questo uomo, parla con parole che partono dal cuore. *****
***
Una smentita dalla pagina ufficiale del Movimento dei Forconi Ferro-Scarlata su facebook. *** Si è appresa la notizia, sia da alcuni tg, che da testate giornalistiche, che è stato arrestato uno dei leader del Movimento dei Forconi, IL MOVIMENTO SMENTISCE UFFICIALMENTE CHE SI TRATTI DI UNO DEI LEADER, l'arrestato è un pregiudicato presente ad un presidio. Importanti dichiaraioni:
Volantino trovato ai posti diblocchi da Sicilia Libertaria ***
SICILIA: BENE LA RIVOLTA, MEGLIO LA RIVOLUZIONE!! (Risoluzione del Comitato Regionale Siciliano di Comunisti Sinistra Popolare) 19 gen, 2012
Forconi Palermo, Richichi e Ferro sfilano insieme 25 gennaio 2012
Gli studenti stanno animando la manifestazione con cori contro il caro-vita e contro i governi Lombardo e Monti. 25 gennaio 2012
Ribellismo e disgregazione sociale e politica di Emanuele Macaluso
Sandro Ruotolo ci racconta la protesta dei "forconi" ***
I Forconi in Sicilia video di Francesco Merlo
Sicilia 2 - LA LUNA NUOVA DEI FORCONI
Sara Dipasquale il fatto è che non si studia più, nè la storia, nè il pensiero politico dei grandi che però si ha la faccia tosta di citare a mo' di slogan: parole in libertà e affermazioni che fanno accapponare la pelle. Mi chiedo che idea si fanno quelli che. digiuni di cultura politica, frequentano fb nella speranza di imparare qualcosa, e ci sono. Una immensa babele e un frenetico rincorrersi di proclami bellicosi e vuoti
Pietro Ancona 20/1/2012 Non è corporativa la protesta degli autotrasportatori. I loro interessi coincidono con quelli dell'economia siciliana che non è in grado di reggere costi di trasporti più alti per il carburante alle stelle. La questione del carburante è per... la Sicilia questione di vita o di morte dal momento che siamo la regione italiana più lontana dai mercati di sbocco e dal momento che non abbiamo più ferrovie che oltrapassino Roma.
.Pietro Ancona Ivan lo Bello ha fatto carriera con l'antimafia diventando consigliere del banco di Sicilia subito dopo la sua trovata di cancellare dalla sicindustria gli industriali mafiosi (sic!!!). Se io fossi uno degli esponenti del movimento lo querelerei per la diffamatoria dichiarazione che ha fatto e che sta ridimensionando velocemente.
.Pietro Ancona Non condivido l'analisi dei Cobas che dovrebbe contenere una fortissima critica alle forze della sinistra per non avere percepito la gravità della decomposizione economica e sociale che sta distruggendo la Sicilia facendola regredire agli anni bui della fame e della disperazione. Mi ricordo che da bambino avevamo preoccupazione quando mio padre andava a comprare qualcosa a Porto Empedocle (da Agrigento) temevamo che venisse aggredito per strada (si andava a piedi)per essere derubato delle pochissime lire che aveva in tasca. Bene, credo che stiamo avviandoci a tornare alle condizioni di grande miseria di allora. In ogni caso se queste persone o spezzoni del berlusconismo stanno dirigendo il movimento è perchè capiscono che debbono farlo se non vogliono perderne l'influenza. Problema che la sinistra non si pone perchè non ha mai capito i problemi della crisi del ceto medio produttivo. Attorno ai forconi si sono radunati intere popolazioni. In genere povera gente. Non posso fare il discorso polititologico di non assecondare quanto succede perchè favorisco queste persone: Ferro, Richichi, Morsello.... Io debbo pormi un altro problema che è questo: il combinato disposto alto costo del carburante e bassi prezzi di vendita dei prodotti agricoli è una tenaglia insopportabile. Debbo capire questo e condividere la lotta dei contadini, dei pescatori, degli autotrasportatori......Non posso non aiutare la gente perchè faccio un favore al gruppo dirigente dei Forconi o Forza d'Urto. Non debbo temere che il governo Monti o il governo Lombardo vengono disturbati dalla tensione che sta salendo dall'Isola, tensione che nasce dalla direzione liberista della politica italiana.
Comunisti e Forconi di Pietro Ancona
----- Original
Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Wednesday, January 25, 2012 4:33 PM
Subject: lettera a Romano sui Forconi e sul
futuro incerto della Sicilia
Caro Professore Romano,
il movimento siciliano dei forconi non si può
liquidare sostenendo con leggerezza che è
infiltrato dalla mafia magari perchè come ha
detto l'infelice Gad Lerner a l'Infedele "non
c'è movimento in Sicilia che non sia infiltrato
dalla mafia". La mafia non ha il potere di
raccogliere nelle piazze della Sicilia diecine
di migliaia di studenti, di pescatori, di
agricoltori, di autotrasportatori. In ogni caso,
la mafia agisce in silenzio dentro il Potere e
non si mostra, come ha denunziato il Presidente
della Sicindustria ai posti di blocco. I suoi
interessi coincidono con la persistenza della
crisi economica che investe la Sicilia oggi.
Oltre cinquantam ila aziende agricole sono
fallite e magari trovano acquirenti tra i
mafiosi. La mafia non ha interesse ad appoggiare
la lotta degli agricoltori perchè se questi
falliscono essa ingrassa acquisendo le loro
aziende o prestando denaro ad usura.
Le ragioni del movimento dei forconi
scaturiscono dalla lunga crisi dei prezzi dei
prodotti agricoli. Ripeto: se un contadino vuole
pagarsi una tazzina di caffè al bar deve vendere
almeno 10 chili del meraviglioso grano duro che
produce e venti chili di arance o mandarini o un
quarto di litro del favoloso scintillante olio
siciliano. La lotta scaturisce anche dal
rincaro del prezzo dei carburanti diventato
insostenibile.
Professore Romano, lei nota come i sindacati ed
i partiti siano assenti. Sono assenti perchè
sono diventati ideologicamente liberisti e
sostengono il governo Monti a Roma e Lombardo in
Sicilia. Sindacati e partiti hanno vissuto di
consociativismo con gli oligarchi del potere.
Mi riferisco anche alle associazioni degli
agricoltori che da trenta anni vivono
dell'assistenzialismo della comunità europea e
della regione siciliana non rendendosi conto che
questa politica è diventata controproducente ed
inerte. Queste associazione hanno firmato un
documento contro il movimento dei forconi!
Oggi a Palermo contadini pescatori e studenti
gridavano: lotteremo fino alla morte! Mai fino
ad oggi un tale grido era echeggiato nelle
piazze siciliane. Temo una disgrazia perché
questo governo e questi partiti non hanno
l'intelligenza di capire quello che sta
succedendo.
Pietro Ancona
http://www.corriere.it/editoriali/12_gennaio_25/romano-illegalita-intollerabile_221ac324-471b-11e1-8fa7-b2a5b83c8dfe.shtml
Chi sono i Forconi? di Pietro Ancona
Forconi e Ponte sullo Stretto di Pietro Ancona
Mascariamento e morte della politica di Pietro Ancona
All'indomani dei Forconi
di Pietro Ancona 29.12.2009
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IMPORTANTISSIMO COMUNICATO ONDA D'URTO. MARIANO FERRO: 1* Comunicato Ufficiale Martino Morsello è pregato di chiarire la sua posizione nei confronti delle voci che lo danno vicino a Forza Nuova, io e Mariano Ferro fondatori del movimento prendiamo le distanze da Morsello e Forza Nuova. (Giuseppe Scarlata)
Comunicati e manifesti della rivolta siciliana.
«È INIZIATA LA RIVOLUZIONE IN SICILIA! STANOTTE TUTTI I TIR AI PRESIDI! GRIDIAMO FORTE L’INDIGNAZIONE CONTRO UNA CLASSE POLITICA DI NEPOTISTI E LADRONI! ».
«IL SISTEMA ISTITUZIONALE È AL COLLASSO! I POLITICI RUBANO A DOPPIE MANI, E LO STESSO FANNO I BUROCRATI. LA RIVOLTA DEI SICILIANI È NECESSARIA E URGENTE. A MORTE QUESTA CLASSE POLITICA COME SI È FATTO CONTRO I FRANCESI CON IL VESPRO!».
«NELLE PROSSIME ORE I MANIFESTANTI AGIRANNO CON MANIERE FORTI PER CHIEDERE AL GOVERNO REGIONALE I PROVVEDIMENTI ADEGUATI. IL 70% DEL COSTO DEL CARBURANTE È TASSA CHE ALIMENTA GLI STIPENDI DI POLITICI CORROTTI E MAFIOSI. LA RIVOLTA DIVENTERA’ NAZIONALE».
«IL MOVIMENTO CHIAMA A RACCOLTA TUTTI I SICILIANI PER LIBERARE LA SICILIA DALLA SCHIAVITU’ DI QUESTA CLASSE POLITICA!».
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Si è messo in moto il buon senso, la rabbia va governata. I siciliani non possono sopportare oltre il fermo del trasporto. La pressione esercitata sul governo regionale per i provvedimenti di competenza è approdata a soluzioni parziali che il Presidente Lombardo, nel corso di un ulteriore incontro che si è tenuto stamattina, ha garantito di realizzare nel più breve tempo possibile.
La Sicilia rimane in stato di agitazione e aggiunge Roma come sede di protesta per rivendicare i diritti di un popolo da sempre bistrattato. Quella che ha visto migliaia di siciliani sulle strade è già una pagina di storia della Sicilia.
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Comunicato di USB Unione sindacale di base
La rivolta in atto in
Sicilia rappresenta un fenomeno sociale assolutamente chiaro, a prescindere
dalle eventuali e possibili strumentalizzazioni di forze e personaggi legati
alla destra o a soggetti legati alla mafia, come qualcuno sta paventando in
questi giorni.
E' infatti evidente che ciò che muove migliaia di donne e di uomini a
scendere per le strade siciliane è legato strettamente al peggioramento,
pesante, progressivo e repentino, delle condizioni di lavoro e di vita anche
per quei settori di piccola e piccolissima imprenditorialità e di lavoratori
autonomi che negli anni passati hanno meno risentito della crisi.
Aumentano le tasse, si riduce l'attività di lavoro, ricomincia a salire
l'inflazione soprattutto per l'aumento dell'Iva e dei carburanti, le banche
chiudono i rubinetti o pretendono tassi da usura: questo micidiale mix sta
colpendo sia i lavoratori dipendenti, sia quel ceto medio, ormai ex, che si
sta fortemente impoverendo.
C'è anche da sottolineare che, mentre purtroppo i lavoratori dipendenti
hanno difficoltà a rendere palese il proprio dissenso, legati come sono ai
sindacati concertativi e a quei partiti politici che sono la spina dorsale
del governo Monti, questi “nuovi poveri” hanno meno legami strutturati con
le forze sociali e politiche e il dissenso sfocia naturalmente nella
protesta eclatante e nella rivolta.
USB ritiene quindi che la reazione dei lavoratori non possa essere minore di
quella che sta emergendo in Sicilia e che, anche per evitare
strumentalizzazioni di carattere politico o addirittura di infiltrazione
mafiosa nell'ambito della protesta di questo nuovo blocco sociale, sarebbe
necessario creare connessioni con le lotte dei lavoratori dipendenti.
Lo sciopero generale del 27 gennaio e la manifestazione che si terrà a Roma
nella stessa giornata sono quindi un'occasione importante per tutti coloro
che si oppongono al governo Monti, alle sue misure, all'Europa delle banche
e al ricatto del debito pubblico.
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Pur riconoscendo la giustezza delle motivazioni di base (ma chi oggi non lo fa? anche Lo Bello lo ha riconosciuto) non si rinuncia a gettare fango immotivato su un movimento che certo si è dimostrato essere di massa. Pensare che la mafia possa servirsi di movimenti di massa per rafforzare il proprio potere è fantascienza. Vedere degli ordini impartiti dall'alto da forze oscure, mi pare fuori luogo.
Questi non hanno lottato insieme ai lavoratori dipendenti? hanno votato Berlusconi? In tanti cercano di metterci il cappello sopra? E allora? è colpa loro se non sono profondi teorici marxisti? certo è gente che lavora dalla mattina alla sera.
Il fatto che l'epicentro sia in un'area di grande dignità e tradizione del lavoro contadino, che certo presenta sacche di sfruttamento bestiale degli extracomunitari, ma che certo viene da gente che 'non ci arriva più'. La mafia pensiamo che con la benzina a 1,80 non ci arrivi più? ma non scherziamo.
Il fatto che manifestano una ripulsa della 'politica' è positiva o negativa? è l'unico modo che sanno per respingere proprio chi ci vuole mettere il cappello sopra
Quando i contadini facevano le jacqueries e assaltavano i castelli quando si ribellavano contro l'odiata tassa sul macinato, e magari dentro c'erano mestatori e non razionalisti rivoluzionari con chi stavamo? con gli aristocratici?
Scrive il compagno: Gaspare Sciortino
Leonardo Masella Non capisco perchè ci si meraviglia che a guidare la rivolta - giusta, sacrosanta - in Sicilia e al Sud ci siano forze di estrema destra. Così come non capisco perchè ci si meraviglia che a fare l'opposizione al nord contro il governo ci sia la Lega o Beppe Grillo. Questo è l'effetto della distruzione a sinistra e nel ...mondo sindacale prodotta da chi ha sciolto 20 anni fa il Pci e ha costruito quell'obrobrio che è il Pd. Questo è l'effetto di chi per seguire il Pd ha distrutto Rifondazione Comunista nei governi di centro-sinistra. Finchè mancherà un partito comunista vero, cioè capace di essere reale avanguardia di lotta (non solo di nome, ricordo della > storia passata) e di conseguenza finchè manchera un grande sindacato di classe (che non è più la Cgil, la cui maggioranza è sottomessa al Pd), le rivolte - assolutamente giuste e sacrosante - saranno sempre guidate dalla destra o da forze qualunquiste.
Razzismo e ignoranza di un "compagno" di Catania che scrive: Guarda caso la risposta, per la prima volta, è stata immediata. Cosa strana e singolare in una terra dove l’immobilismo è la regola.
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SICILIA: BENE LA RIVOLTA, MEGLIO LA RIVOLUZIONE!! (Risoluzione del Comitato Regionale Siciliano di Comunisti Sinistra Popolare) 19 gen, 2012
Il movimento siciliano che unisce gli autotrasportatori, gli agricoltori ed i lavoratori marittimi, a differenza dei finti movimenti come il “popolo viola”, ha una base popolare. Esso nasce dall’esplosione delle contraddizioni del sistema capitalistico dominato dall’oligarchia finanziaria e dai monopoli euro-atlantici, che schiaccia i piccoli produttori, i piccoli distributori, l’agricoltura locale, causa l’aumento dei costi e dei prezzi, ed il peggioramento delle condizioni di lavoro e l’esistenza di molti settori.
Ciò approfondisce la tendenza alla “proletarizzazione” dei ceti medi, già in atto da tempo, e che ha altri riscontri, per esempio nelle pseudo-liberalizzazioni che stanno rovinando i taxisti, i benzinai ed i piccoli commercianti e d artigiani.
Comincia a delinearsi una protesta diffusa di tutti; una rivolta contro lo sfruttamento; contro un infame trattamento per il Sud e la Sicilia, quest’ultima tagliata fuori dal sistema ferroviario nazionale ed europeo ed ora oppressa da un prezzo enorme, patologico dei carburanti; contro lo Stato esattore della povera gente, costretta, assieme alle piccole imprese – quindi ciò che regge l’economia di intere regioni – al fallimento.
Reazioni spontanee positive, ma che non hanno prospettive, che si muovono sui canali del populismo, dell’anticasta, e che sono facilmente controllabili dopo l’iniziale “sfogo”. Infatti, le rivendicazioni, che partono dal lavoro e dalle necessità concrete espresse dal movimento dei Forconi, non hanno un carattere anticapitalista, ma si muovono su richieste di ripristino dello status quo, quali abbattimento dei costi e sovvenzioni. E il nemico individuato è sempre il lacchè di turno più vicino (Lombardo in Sicilia) o più lontano (Monti a Roma) mentre non si arriva ad identificare il vero colpevole nel sistema monopolistico internazionale.
Questo accade anche a causa del fatto che la cosiddetta sinistra in questo Paese è stata affaccendata a guardare il proprio ombelico (se non spesso ad esser connivente coi progetti del grande capitale), anziché i problemi reali. Risultato: le lotte degli operai meridionali si sono trovate sole, il grande movimento contro la privatizzazione dell’acqua si è trovato separato, le forme spontanee di creare un mercato più vicino al produttore e una produzione di maggiore qualità sono state realizzate in modo spontaneo e non coordinato, non sono perseguite possibili soluzioni per dare a questi movimenti un carattere collettivo e non corporativo.
Come meravigliarsi quindi che spuntano come funghi organizzazioni quali il “Partito degli autotrasportatori”, che si schierò nelle file della destra, o oggi infiltrazioni di varia natura, sul cui carattere andrebbe fatta chiarezza (vedi Forza Nuova a cui oggettivamente richiama il comitato “forza d’urto” dei camionisti, o le azioni del patron del Palermo calcio Zamparini, proprietario tra l’altro di uno dei maggiori centri commerciali dell’Isola, fondato sulla filiera lunga della grande distribuzione che è proprio ciò che sta rovinosamente schiavizzando l’agricoltura e il trasporto locale).
Tuttavia occorre ricordare che attualmente – anche se in modo qualunquistico – una delle rivendicazioni principali di questo movimento è di essere antipartitico e antipolitico. Ciò può sembrare negativo, è invece il sintomo del fatto che sono consci di essere stati presi in giro da ciò che hanno sempre percepito come “politica”, cioè quei personaggi che si fanno vedere solo alla vigilia delle scadenze elettorali e poi non ti rappresentano più.
Comunisti-sinistra popolare fa tesoro delle lotte che da anni si svolgono in Grecia, dove il fronte unito dei lavoratori, il Pame, unisce le istanze degli agricoltori e dei piccoli produttori con la classe operaia, proprio perché fa un tipo d’analisi contemporanea della crisi e anticapitalista.
Le nostre parole d’ordine “ritornare tra la gente” e “Uniti contro il Capitale” significano che intendiamo davvero schierarci a fianco di chi lotta non contro la crisi, ma contro le cause della crisi – che per noi è il sistema monopolistico internazionale – non per metterci il “cappello” politico sopra, come vorrebbero fare in tanti, soprattutto in questo momento pre-elettorale, ma per avanzare proposte di lotta concrete:
Non vogliamo assistenzialismo, che ha ridotto la Sicilia al vassallaggio politico ed economico che vediamo da decenni. Vogliamo il nostro lavoro e i nostri diritti. Non vogliamo che questa rimanga una semplice rivolta che a qualche contentino si spenga, non vogliamo nemmeno che si trasformi nelle rivolte che si sono viste in Egitto e in Tunisia che senza una chiara prospettiva politica rivoluzionaria di cambiamento sono finite per consegnare il potere a oligarchie militari e reazionarie che perpetuano il sistema di repressione e sfruttamento.
Queste sono le parole d’ordine che Comunisti-sinistra popolare propone a tutti i cittadini e lavoratori dell’Isola.
Bene la rivolta, adesso occorre la rivoluzione! Si crei un grande fronte popolare di lotta contro i monopoli internazionali e i suoi servi che ci hanno imposto e che sta strangolando la nostra già dissestata economia.
Sicilia 2 - LA LUNA NUOVA DEI FORCONI
Niente appare più appropriato della metafora dello stolto che vede il dito, ma non la luna da questo indicata, riguardo alla "rivolta dei forconi" siciliani. Tutti i peggiori filo governativi associati fanno a gara per vedervi dietro fascisti duri e cattivi o addirittura nostalgici già del berlusconismo o ancora, peggio dell'aglio per Dracula, la Mafia. Quella da paura con la M maiuscola.
Ovvio che questi non signori, forse mafiosi e fascisti veri nell'animo, nei comportanti, visioni esistenziali e sociali, ed interessi palesi ed occulti, indicano al loro bacino di schiavitù morale ed elettorale il dito per non far vedere la luna. Cercano, loro assuefatti a tale visione manfrina delle cose, improbabili pupari di un movimento, con tutti i suoi attuali limiti, che in ultima analisi rivendica dignità non tanto per le persone che vi partecipano quanto per il prodotto onesto e qualificato del loro lavoro. Chiedono che venga attribuito un valore onesto ai loro prodotti agricoli e per la terra che questi prodotti fa crescere e maturare.
Questa è la luna dei forconi siciliani, e le persone oneste e la politica onesta e libera con essa deve avere la capacità di confrontarsi.
La terra dove crescono i prodotti che agricoltori, pescatori, pastori siciliani chiedono che vengano tutelati dalle inumane regole del mercato finanziario globale e dagli Stati ad esso asserviti è la Sicilia. I siciliani hanno capito che vi un nesso chiaro di causa -effetto tra i i frutti straordinari della straordinaria volontà produttiva dei suoi abitanti e della straordinaria qualità intrinseca di tale terra prodotti, ma lasciati marcire e sottratti al meritato consumo e lo stato di sudditanza economica (e quindi sociale e culturale) nella quale abitanti e risorse vengono costretti.Ai primi nefasti vagiti dell'euro un agrumicoltore della un dì verdeggiante vallata limonifera di Pozzillo, offeso ed umiliato, per aver io rifiutato stupidamente una cassa di fantastici e profumati verdelli appena raccolti mi disse: ma come nemmeno regalati li volete?L'umiliazione ignorata dalla politica dei prodotti e dei produttori siciliani non è cominciata cinque giorni fa.La gentaglia che diffama e compra scadenti prodotti agricoli di massa nei supermercati del commercio globale che hanno fatto il giro del mondo -solo numeri sul monitor di un computer- prima di arrivare con i loro colori da mela della matrigna di Biancaneve sullo scaffale, dovrebbe attivare il proprio cervello, arrugginito dal servilismo e dai luoghi comuni, prima di aprire bocca
I siciliani guardando alla giustezza, più che materiale morale, delle rivendicazioni del movimento dei forconi hanno capito che non è più tempo di chiedere, ma è tempo di emanciparsi. E lucidamente è chiaro che parte degli strumenti dell'emancipazione esistono scritti nero su bianco nello Statuto Siciliano, norma costituzionale, mai applicato realmente, del quale l'articolo 40, incostituzionalmente vanificato dal passaggio del Banco di Sicilia, istituto di diritto pubblico, alla banca privata Unicredit, è strumento chiave.
Antonio Cacciola, Giarre, 21/01/2012
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"Padroncini" e piccoli imprenditori invisinili suicidi in Sicilia come a
Milano, Firenze Torino
Oggetto: "Padroncini" e piccoli imprenditori invisinili suicidi in Sicilia come
a Milano, Firenze Torino
Data: sabato 10 marzo 2012 18.55
Imprenditori uccisi dalla crisi: una fiaccolata per ricordarli a Milano, Torino
e Firenze. I cortei organizzati venerdì 9 marzo per non dimenticare i duemila
titolari di pmi (piccoli imprenditori invisibili) morti suicidi dal 2008,
soffocati dai debiti e dai crediti che non riuscivano più a riscuotere.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/08/duemila-imprenditori-uccisi-dalla-crisi-fiaccolata-ricordarli-milano-torino-firenze/195827/
Giuseppina Ficarra Sulla manifestazione dei
piccoli imprenditori invisibili di Firenze e Milano non grava l'ombra devastante
dell'infiltrazione mafiosa, del separatismo, del ribellismo meridionale (ma
cos'è?) che grava sui poveri Forconi anche se i contenuti della protesta si
somigliano! Come i piccoli imprenditori invisibili, così i "padroncini", come
con disprezzo autolasionistico vengono chiamati da noi i Forconi, si affannano a
dichiarare che non vogliono dare alcun colore politico alla loro protesta. Ma
naturalmente "Palermo non è Milano"!!!
Ascoltate l'emozionante intervento di Franco Crupi (Movimento dei Forconi).
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=uAdAma9g2t8
"Se io devo andare alla Caritas, dopo cinquant'anni di lavoro, per un pacco di
pasta, è legittimo che mi vado a cercare un fucile" (Franco Crupi, Movimento
d...
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"Padroncini" suicidi in Sicilia
Crisi economica: imprenditori suicidi e pesanti tagli ... - Notizie Sicilia
www.sicilianews24.it/...sicilia/4219-crisi-econmica-imprenditori-suici...
Copia cache
Hai fatto +1 pubblicamente su questo elemento. Annulla
... E' di ieri sera la notizia che un imprenditore catanese di 57 anni si è
tolto la vita ingerendo barbiturici e impiccandosi la notte di San Silvestro.
Catania. Suicidio imprenditore, l'azienda “crisi ... - Economia Sicilia
www.economiasicilia.com/.../catania-suicidio-imprenditore-lazienda-...
4 gen 2012 – “La situazione economica, patrimoniale e finanziaria della
Manganaro Raffaele Srl e' ad oggi sana e trasparente e per nulla compromessa ...
Bruno Viaggio (pres. Federcontribuenti Sicilia): LA CRISI ...
http://quotidianofedercontribuenti.com/2012/01/02/bruno-viaggio-pres-federcontribuenti-sicilia-la-crisi-economica-provoca-lennesimo-suicidio/
Federcontribuenti Sicilia: LA CRISI ECONOMICA PROVOCA L'ENNESIMO SUICIDIO.
Pubblicato il2 gennaio 2012. 0. Purtroppo questo non è il primo caso e, ...
Niente prestito, commerciante si suicida - Cronaca - Tgcom24
www.tgcom24.mediaset.it/.../niente-prestito-commerciante-si-suicida....
Hai fatto +1 pubblicamente su questo elemento. E con la paura di non farcela a
gestire la crisi che aveva colpito le s. ... Scuole chiuse in Sicilia orientale.
http://www.sicilianews24.it/...sicilia/4219-crisi-econmica-imprenditori-suici...
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Giustissimo dire che "Le masse proletarie ed impiegatizie e dei piccoli e medi contadini (….) pena il restare subalterni, debbono denunciare ed attaccare la politica (….) e debbono farlo costruendo un fronte di lotta anticapitalistico in unità col proletariato del nord”.(*)
Girolamo Li Causi uscito dal carcere venne in Sicilia e il suo primo discorso lo fece ai contadini “inferociti” di Mazzarino spiegando che se non si organizzavano nel sindacato e nei partiti, avrebbero conosciuto solo repressione, carcere e miseria.
Scrive in un recente articolo Emanuele Macaluso: “Furono i grandi partiti nazionali a riassorbire il ribellismo con la lotta politica (….) Oggi nel Sud – continua Macaluso - la storica disgregazione sociale si intreccia con la disgregazione politica. Ritorna il ribellismo impotente, frutto di condizioni esasperate, strumentalizzato da cricche, avventurieri e mafiosi, come sempre”.
E si chiede e mi chiedo anch’io: “La politica dov’è? I partiti cosa sono e cosa fanno” . Conclude Macaluso “I forconi sono l’emblema farsesco di una tragedia politica e sociale di cui non si vede ancora lo sbocco”. Ma la tragedia politica e sociale c’è e non si può ignorare e purtroppo oggi si sente la mancanza di un Girolamo Li Causi!
Giuseppina Ficarra
P.S.
Io sono coraggiosa, so quale rischio corro parlando dei Forconi, dicendo che mi sono emozionata ascoltando quel video di Franco Crupi. Sono coraggiosa perché mi espongo alla critica severa di tanti compagni, che magari, solo perché sono buoni, non mi pigliano per una rimbambita, o peggio per una "sicilianista" nel senso peggiore del termine, parlo dei compagni che considerano la Sicilia irredimibile, che fondano questo loro giudizio sulla storia, quindi un pre-giudizio. Non del tutto pre-giudizio, perché analizzando il movimento dei Forconi, i discorsi dei loro capi soprattutto, una persona che conosce la storia vi ravvisa tra le righe una demagogia di stampo mafioso e ne ricava quindi una conferma di quello che era pre-giudizio e che diventa giudizio. E allora direte voi?
Allora io dico: "In Sicilia la tragedia politica e sociale c’è e non si può ignorare! ", non si può stare a guardare, (anche se è molto più facile e, aggiungo, meno rischioso), senza fare niente, facendo di tutta l'erba un fascio, escludendo che ci sia tanta gente che partecipa a questo movimento in buona fede, che spinta dalla disperazione, (anche in Sicilia ci sono molti suicidi), magari per ignoranza si fa strumentalizzare. E allora io dico che manca un leader che sappia indicare a questa gente la via da percorrere. E la mia mente va, come ho detto sopra, a Girolamo Li Causi e al discorso lo fece ai contadini “inferociti” di Mazzarino. Ma oggi il PCI non c’è più, i sindacati ci sono e non ci sono e i Forconi “inferociti” saranno lasciati al loro destino. E io sono sempre più arrabbiata!
Giuseppina
(*) http://perlasicilia.blogspot.com/2012/03/luigi-ficarra-lopposizione-al.html
Pietro Ancona Il flop dei forconi non è un flop 19.12.2013
il circo massmediatico italiano ma anche i dirigenti della sinistra si sono compiaciuti per quello che loro considerano un fallimento. La piazza semivuota di Roma disertata da spezzoni del movimento dei forconi. Mariano Ferro che si era dissociato a tempo debito dicendo di temere infiltrazioni violente e fasciste si prepara a fare domenica prossima una manifestazione in una diversa piazza di Roma dopo essere stato con i suoi a piazza San Pietro ad assistere ad un discorso del Papa. Una cosa che mi pare un ingenuo tentativo di farsi accettare attraverso la legittimazione della fede cattolica apostolica romana. Credo che Mariano Ferro abbia compiuto un errore ed indebolito il movimento non partecipando alla manifestazione di ieri. In ogni caso questa divergenza di strategie è la prova che il movimento obbedisce a logiche e pulsioni che non sono certo quelle di una macchinazione fascista per abbattere la Repubblica. Per quanto mi riguarda credo che ieri non si sia trattato di un flop, ma di un successo per coloro che hanno fatto la scelta di recarsi a Roma. Perchè un successo? Perche tre mila o cinquemila persone che si spostano da ogni città d'Italia a proprie spese senza il cestino viaggio ed il biglietto pagato dal PD significa che esiste il bisogno di esprimersi, di manifestare la propria sofferenza sociale, di essere disponibile a fare qualcosa per cambiare la stagnante soffocante Italia del governo Letta e di Equitalia. Se nelle condizioni difficilissime di un movimento spaccato c'è tanta gente disposta a mobilitarsi è segno che il movimento riscuote un consenso certamente assai maggiore dei convenuti nella città dei Palazzi del Potere. Non si trattava certo di una folla fascista ma di una folla addirittura impaurita e timorosa che si è trovata con tremila poliziotti in assetto di guerra pronti a manganellarli a dovere ed ad arrestare gli attivisti (che certamente sono schedati da un pezzo nelle patrie Questure ). Una folla di morti di fame, di persone che non hanno i soldi per comprarsi le sigarette e per spendere in questa vigilia natalizia qualcosa per portare un regalo ai figli o alla moglie rimasta a casa. Una folla che è stata descritta egregiamente dal professore Marco Revelli che insegna sociologia alla unniversità di Torino e che non si è è prestato per onestà intellettuale alla campagna di demonizzazione organizzata da un arco di forze che va dal governo Letta alla sinistra comunista espulsa dal Parlamento del Maggioritario. Apro parentesi: nonostante la sentenza della Consulta il PD ed il Presidente della Repubblica hanno deciso di affossare per sempre il proporzionale voluto dalla Costituzione e vogliono un premio di maggioranza di almeno il venticinque per cento!!! Renzi dichiara che chi vince governa come se si trattasse di una lotteria o di una partita a poker. La democrazia semplificata a "chi vince governa" non è più tale ma è una dittatura "fascista" della maggioranza peraltro gonfiata dal premio Acerbo. Non solo la destra moderata che sta al governo ma anche la sinistra lavora e spera nel fallimento del movimento dei forconi. Io credo che si tratti di un errore strategico: la spazio che oggi è occupato dai forconi sarà occupato da qualcun altro tipo Alba Dorata. Posizionarsi davanti ai milioni di italiani rovinati dalla crisi criminalizzando i Forconi significa non riconoscere la gravità della crisi oppure calcolare che i ceti medi produttivi impoveriti dalla crisi debbano essere abbandonati al loro destino come è stato fatto dal PD e dalla CGIL per la classe operaia e per i giovani che sono stati biagizzati con il concorso della CISL di Bonanni che si è vantata di avere partecipato alla stesura della legge trenta. Gridare al lupo al lupo davanti a Ferro o Calvani è ridicolo ed è un errore che potrebbe essere tragico. L'Italia non può continuare ad essere oberata di tasse per foraggiare i privilegi della signora Boldrini e degli oligarchi che ostentano i loro vestiti sempre nuovi di zecca ed inappuntabili in TV ed altrove. Arriveremo alla frattura sociale con o senza i Forconi dal momento che la direzione di marcia che si è dato il nuovo Caudillo Italiano è proprio quella dell'azzeramento dei pochi diritti che ancora restano ai lavoratori e del disprezzo delle ragioni dei ceti medi impoveriti dalla crisi. La frattura ci sarà, ma dal momento che non c'è nessunp che elabora un progetto sociale che possa far tornare coesa la popolazione italiana è possibile che sarà una tragedia che genererà governi ancora più a destra del governo Letta... https://www.facebook.com/pietro.ancona.3/posts/586016311474533
Pietro Ancona 21.12.2013
La posizione più giusta sui Forconi è quella dei Comunisti-Sinistra Popolare
su i Forconi da: DOCUMENTI CONGRESSUALI CSP-PARTITO COMUNISTA. ROMA 17.18.19 GENNAIO 2014 http://www.comunistisinistrapopolare.com/2013/10/29/documenti-congressuali-csp-partito-comunista-roma-17-18-19-gennaio-2014/ "A fare il mercato ovviamente è la grande distribuzione, spesso in mano o a capitali "oscuri" o a grandi multinazionali. In Sicilia e in Sardegna abbiamo assistito a un fenomeno di ribellione che ha saldato classi e interessi eterogenei: i pastori sardi, i contadini, i pescatori e gli autotrasportatori siciliani. Occorre riconoscere che solo i primi si sono saldati stabilmente alle lotte operaie in difesa del posto di lavoro e hanno davvero avuto la unanime solidarietà del popolo sardo. Invece più variegato è il panorama in Sicilia. Il nostro Partito ha espresso una chiara posizione, respingendo le accuse di "mafiosità" indiscriminata di cui i rappresentanti dei capitalisti hanno bollato queste lotte. Se all'interno del movimento dei forconi ci sono parole d'ordine che - pur nella limitatezza dello spontaneismo - hanno dato voce alle istanze dei braccianti agricoli e giuste accuse e meritate ingiurie indirizzate ai rappresentanti politici locali e nazionali, dall'altro lato occorre ricordare che questi strati sociali fino a ieri godevano della mediazione politica delle destre. In realtà è proprio questa mediazione politica che è saltata col governo Monti, un governo che, contrariamente al precedente, è completamente impermeabile alle istanze del ceto medio. Il crollo della mediazione 54 politica può aprire notevoli spazi di manovra per i comunisti, solo se essi sapranno esprimere una voce di opposizione di classe che leghi innanzitutto gli sfruttati contro il sistema capitalistico e quindi realizzi le giuste alleanze con gli altri ceti produttivi."
Commento
La sinistra nel suo complesso ha avuto atteggiamenti di incomprensione o pregiudiziali o comunque sbagliati sul movimento dei "forconi". Ferrero solo il 15 dicembre scorso ha redatto un elaborato documento che in qualche misura analizza il movimento e lo tratta con il rispetto che si deve avere verso quanto si muove nel profondo anzi nel ventre della società civile. Comunque la posizione di Ferrero non è quella dei militanti e degli intellettuali che si richiamano a Rifondazione comunista che si ostinano a criminalizzare, a volte in forma anche becera, i Forconi. Una bella posizione ha avuto Marco Revelli, una posizione che richiama il dovere dei comunisti di essere là dove la vita scorre e la società manifesta le sue dolorose ed anche terribili contraddizioni. Per quanto poco io possa rappresentare ho sempre tenuto un atteggiamento positivo ed ho lavorato per l'unificazione dei ceti medi produttivi travolti dalla crisi e la classe operaia svenduta dal PD e dalla CGIL alla Confindustria ed alla Triade. Questo documento dei comunisti-sinistra popolare è quanto di meglio si sia espresso a sinistra tra le forze comuniste organizzate. Fa una analisi profonda che contraddice alla radice certe affermazioni della sinistra salottiera o in malafede e pertanto vogliosa di collaborare con la gente come Letta. Dice che la profonda crisi dei ceti medi produttivi discende dalla fine della mediazione politica della destra tra loro e le istituzioni imposta dai governi rigorosamente liberisti che hanno abbandonato al loro destino contadini, agricoltori, artigiani, trasportatori, pastori, pescatori. I liberisti di Berlusconi e poi di Monti e poi di Letta hanno scelto la grande distribuzione e la grande industria ma sopratuttto le Banche la grande finanza . Monti e poi Letta sono intervenuti a favore degli industriali dell'ILVA di Taranto ma non hanno degnato di uno sguardo i pastori sardi e gli altri. Quando questi si sono mossi e hanno cercato di raggiungere Roma per manifestare davanti ai Palazzi hanno trovato la polizia ad aspettarli a Civitavecchia ed hanno dovuto ritornarsene. Il fallimento della mediazione della destra non è stato colmato da un atteggiamento positivo e collaborativo della sinistra e del PD che per vecchi ideologismi la prima e per malafede occhiuta il secondo hanno tentato una grossa campagna massmediatica per squalificare i Forconi e per sporcarne l'immagine. I loro pennivendoli sono stati mobilitati per fare le pulci al capopopolo che si presenta con la yaguar oppure per insinuare elementi di mafiosità tra gli autotrasportatori. In ogni caso, sebbene l'azione demolitrice del governo del PD e l'ostilità della CGIL hanno fermato il movimento e sono riusciti a dividerlo nella manifestazione di Roma non hanno comunque raggiunto l'obiettivo di disgregarlo. Il movimento c'è ancora è forte perchè forte è la sofferenza sociale che lo genera e che non viene meno. Non ha un gruppo dirigente unitario e spesso annaspa o si fa impaurire. Tuttavia noto che le persone che lo dirigono stanno crescendo politicamente e sono in grado di reggere sempre meglio l'impatto massmediatico. Speriamo che non si facciano corompere dal Potere dal momento che questi dirigenti sono personalmente afflitti da gravi problemi finanziari del tutto simili a quelli delle persone che sono riusciti a mettere insieme. Io spero di no. C'è una crescita di consapevolezza che è davvero assai lontana dalle opzioni fasciste anche se Casa Pound sta tentando in tutti i modi di inserirsi anche se non hanno cercato finora di mettere il cappello su tutto tenendosi in disparte ma sempre presenti. Suggerisco la lettura di questo documento alle compagne ed ai compagni. Suggerisco anche la lettura di tutto il documento precongressuale del partito di Marco Rizzo che troveranno anche in FB. Credo che tutte le posizioni finora assunte o suggerite dal movimento dei Comunisti Sinistra Popolare meritano grande considerazione perchè sono sicuramente le migliori che io abbia visto in circolazione nel dibattito a sinistra.