RASSEGNA STAMPA |
L'ANGOLO DI PIETRO in ordine cronologico III parte
from October 23, 2008
LETTERE E ALTRO lettere pubblicate su Grandenud http://urlin.it/cf1e
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: eguaglianza e libertà
Sent: Monday, October 27, 2008 1:05 PM
Subject: lettera ad Epifani dopo Report
Caro Epifani,
la trasmissione di Report dedicata al sindacato, pur toccando soltanto una
piccola parte della questione, ha messo in luce una situazione diventata
insostenibile
La CGIL deve fare la sua parte di autoriforme a cominciare dalla proposta di
scioglimento degli enti bilaterali ed in primis le Casse Edili, organismi
del tutto inutili inventati per gestire una parte del salario che andrebbe
messa in busta paga e nella immediata disponibilità dei lavoratori.
Gli enti bilaterali stanno diventando troppo importanti rispetto gli
istituti contrattuali riguardanti i lavoratori. Generano il sospetto di
interessi convergenti con gli imprenditori che diventano a volte prevalenti.
Fino a creare un vero e proprio conflitto di interessi
sindacato-lavoratori!!
Bisognerebbe regolare meglio il dibattito interno a cominciare dai
referendum che debbano svolgersi in condizioni di normalità democratica
dalle quali è stato assai lontano il referendum sugli accordi di welfare del
luglio 2007.
La CGIL dovrebbe rinunziare unilateralmente a tutti i distacchi sindacali
della pubblica amministrazione.Persone che stanno in distacco per diecine e
diecine di anni dai loro uffici diventano financo inutili e dannose a se
stesse e al Sindacato.
La CGIL dovrebbe denunziare gli accordi di concertazione del 1993 e
ritirarsi dalla trattativa per la riforma del contratto di lavoro.Dovrebbe
appoggiare la proposta del salario minimo garantito e chiedere la
reintroduzione della scala mobile (se il nome è tabù chiamatela
diversamente) dal momento che è inaccettabile il congelamento dei salari
mentre la tendenza confindustriale è verso la quadriennalizzazione di fatto
della durata dei contratti.
Credo che sia giunto il momento di una svolta radicale che dovrebbe prendere
le distanze da CISL e UIL oramai irrecuperabili ad un sindacalismo
eticamente responsabile verso i lavoratori. Se la CGIL recupera una sua
diversità agisce per il cambiamento anche dentro la CISL e l'UIL si
potrebbero attivare forze rinnovatrici.
La sfiducia dei lavoratori per il Sindacato come istituzione preposta alla
loro difesa e che invece viene vissuto come una palla di piombo che li
immobilizza e li danneggia è diventato davvero grande.
Bisognerebbe infine mettere allo studio il problema di una riforma della
condizione del sindacalista funzionario. Certo l'attuale situazione di una
burocrazia che è nello stesso tempo classe dirigente eletta dai Congressi
dovrebbe essere rivista.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: bellaciaoparis@yahoo.fr ; sinistra critica ; Ernesto
Sent: Thursday, October 30, 2008 4:06 PM
Subject: la speranza nel successo di oggi
La straordinaria riuscita dello sciopero generale della scuola di oggi deve
fare riflettere molto la sinistra sulla realtà italiana e sulla possibilità
del suo rovesciamento prima che i processi di degradazione sociale diventino
davvero insopportabili. Milioni di persone in piazza all'indomani della
conversione definitiva in legge del decreto sulla scuola hanno dato un
messaggio chiarissimo: noi non disperiamo di vincere la nostra battaglia! Il
governo ha fatto la sua legge ma noi non ci dichiariamo battuti e sconfitti!
Il successo delle manifestazioni di oggi è confrontabile con quelle degli
anni settanta che chiedevano riforme e sviluppo. Credo che la partecipazione
e la mobilitazione di milioni di persone debbano rianimare sindacati
diventati troppo accomodanti ed una sinistra che aveva visto nelle ricette
liberiste modernità e rinnovamento quanto invece si tratta di
lacerazioni della coesione sociale e di riduzione dello Stato ad erogatore
dei servizi necessari alla classe dominante per la perpetuazione dei suoi
privilegi.
Spero che i dirigenti della sinistra traggano dalla grande giornata di
libertà e di democrazia di oggi motivi per recuperare la questione operaia:
per rivendicare il salario minimo garantito,
la scala mobile, l'abolizione della legge Biagi,la sicurezza della vita
nelle imprese. E' possibile una grande mobilitazione delle masse se la CGIL
decide di tornare ad essere se stessa, la grande organizzazione di Di
Vittorio e Santi.
Il berlusconismo si vince negandone alla radice l'ideologia liberista. Una
sinistra che si contamina di liberismo sarà destinata ad assistere ai
trionfi di una destra fortemente ideologizzata e sempre più padrona dello
Stato.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Monday, November 03, 2008 11:51 AM
Subject: Obana e Mc Cain
Obama e McCain
I pennivendoli sono tutti in grande attività per parlarci del grande duello
per la Presidenza dell'Impero. Per alcuni giorni non sentiremo parlare
d'altro.
Per quanto mi riguarda penso che i due candidati siano come Berlusconi e
Veltroni. Nessuno dei due mi persuade anche se, costretto, turandomi il naso
voto Veltroni.Il sistema bipartitico è stato inventato per gestire la
democrazia limitata ad un solo blocco sociale. Negli ultimi trenta anni i
lavoratori americani hanno avuto decurtate le loro paghe del trenta per
certo e quasi azzerato il welfare.Ora sono pieni di debiti financo per
comprarsi da mangiare.
Nè Bush nè Clinton hanno alzato un dito per loro.
La democrazia americana è diventata da molto tempo oligarchia quasi
fascista.
Pietro Ancona
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- ---- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: posta@liberazione.it
Sent: Tuesday, November 04, 2008 11:08 AM
Subject: spostamento a sinistra della CGIL?
Cara Liberazione,
magari la convergenza CGIL-Fiom sulla mobilitazione dei metalmeccanici fosse
davvero il segno di uno spostamento a sinistra della Confederazione! I
segnali che arrivano dalla vicenda Alitalia sono di segno del tutto opposto.
La CGIL, dopo essersi impegnata a non firmare alcun accordo riguardante i
piloti e gli assistenti di volo, ha sottoscritto assieme a Cisl UIl e UgL un
dickat dettato da Colaninno e dal Governo che definire indecente è davvero
assai poco! Perchè lo ha fatto? Forse è vittima dei legami tra Colannino ed
il PD di Veltroni e d'Alema? Come si può mettere l'onorata firma della CGIL
a contratti capestro
che negano il diritto di lavorare se si ha a casa un bambino handicappato?
Questa firma è disonorevole per la Confederazione che da sempre è stata
sinonimo di sindacato indipendente dal padronato.
In quanto ai metalmeccanici credo che sarebbe opportuna una vera autocritica
che analizzi le cause dell'impoverimento dei lavoratori. C'è una
responsabilità sindacale enorme nello avere per quasi due decenni chiesto
spiccioli e sviluppare un costoso volume di lotte quasi per niente!
Pietro Ancona
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-- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: ugolini bruno unita
Sent: Tuesday, November 04, 2008 3:57 PM
Subject: Lo sciopero dei metalmeccanici del 12. Tanto rumore per nulla!!!!
Lo sciopero generale dei metalmeccanici del 12 dicembre prossimo sarà un
evento formidabile anche se la sua piattaforma, limata dal compromesso
raggiunto con la CGIL,
ne avrà disinnescato la carica di controffensiva rispetto un padronato
sempre più arrogante, oramai del tutto insofferente financo al
riconoscimento dei lavoratori come entità sociale con la quale bisogna
contrattare e convivere. Al dilà delle generali rivendicazioni generiche
rivolte ad un cambiamento della politica economica generale del governo la
richiesta di integrare i salari oramai di fame viene affidata quasi
esclusivamente alla detassazione della tredicesima mensilità. Una mancia
che, se concessa perchè voluta fortemente anche da Confcommercio e dalla
stessa Confindustria, servirà a pagare le bollette in scadenza a fine anno
senza riconoscere ai lavoratori il diritto al recupero senza richiedere
l'unica cosa indispensabile in tempo di crisi: l'indicizzazione dei salari.
Ma la parola "scala mobile" è diventata tabu' anche per i metalmeccanici
mentre
non si appronta alcun strumento di vera lotta al precariato e cioè il
Salario Minimo Garantito
(esistono metalmeccanici, l'abbiamo visto alla Navalmeccanica di Genova,
pagati tre euro e mezzo l'ora). Le richiesta di lotta al precariato si
limitano ad una generica richiesta di miglioramento delle normative
esistenti ed escludono di chiedere con chiarezza l'abrogazione della legge
trenta e degli accordi di welfare del luglio 2007 che ne hanno ribadito
l'esistenza. Non una parola viene detta sulle gravi manipolazioni dei
diritti dei lavoratori apportate dalla legge 133/2008 nel silenzio generale.
Insomma, i metalmeccanici parteciperanno ai cortei ed alle manifestazioni
del 12 dicembre con l'animus di chi vuole rompere la gabbia di ferro dentro
cui sono stati chiusi dal padronato e dal governo di destra. Il gruppo
dirigente dei metalmeccanici e della stessa CGIL con obiettivi limitati,
quasi insignificanti.
All'indomani dello sciopero non succederà assolutamente niente. Forse il
governo, pressato anche da una parte dei suoi, darà una piccola mancia
natalizia!
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: palermo@repubblica.it
Sent: Tuesday, November 04, 2008 4:43 PM
Subject: la ricorrenza di ieri
Cara Repubblica,
la grande guerra fu la seconda decimazione subita dal popolo siciliano dopo
l'unità d'Italia dopo le vittime del generale Govoni e degli altri generali
piemontesi che misero a ferro e fuoco l'Isola dopo il 1860!
Morirono nelle trincee delle montagne mai viste prima dai soldati
all'incirca settantamila tra contadini ed operai.Ancora oggi gli storici non
riescono a capacitarsi sui perchè e sulle ragioni che determinarono il più
grande conflitto della storia europea. Una mostruosa follia!!
Credo che dovremmo ricordare ed onorare i fucilati, i decimati, i renitenti,
quanti furono spinti verso la morte certa dai fucili dei carabinieri e di
quanti sorvegliavano e tenevano praticamente prigioniero l'esercito.
Redipuglia fu sede di una sanguinosa rivolta conclusasi con decimazioni e
fucilazioni senza processo.
Ricordiamo il quattro novembre per rinnovare il nostro orrore verso il
militarismo !
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Wednesday, November 05, 2008 8:10 AM
Subject: Elezione di Obama
Ci sono alcune cose che si possono scrivere subito sulla elezione di Obama
senza incorrere nel pericolo di unirsi alla vampata di entusiasmo
addirittura delirante che si è impadronita della stampa occidentale anche di
quella fino a ieri più servile nei confronti di Bush.
La destra liberista cerca di trasformare la sua sconfitta in vittoria.
Vittoria della "vitalità" della democrazia americana, del sistema
capitalistico che ha ridotto in miseria milioni di famiglie in Usa ed in
Europa e funestato il mondo di una guerra senza fine al "terrorismo" cioè
alle nazioni islamiche Irak ed Afghanistan..
La prima cosa che si può dire è la sconfitta dei suprematisti bianchi, i
razzisti che sono andati al potere in Italia e che si sentivano in ascesa in
Europa. Come faranno a giustificare la superiorità della razza bianca se un
nero, un afro-americano, diventa Presidente degli Stati Uniti? Una sconfitta
senza se e senza ma del razzismo!
L'altra cosa che si può dire con certezza è c he viene meno il referente,
l'appoggio alle politiche dell'era del liberismo assoluto senza regole,
spero al predominio dei managers miliardari che hanno portato in rovina
aziende e strutture economiche basilari per la forza
economica dell'Occidente. Avere ridotto in miseria milioni di lavoratori,
costringendole e
consigliandole ad indebitarsi con le carte di credito fino a provocare una
crisi finanziaria che sembra incontrollabile ha posto in discussione la
sopravvivenza stessa del capitalismo o quanto meno ad un drastico controllo
dei suoi comportamenti. E' la fine di una scuola di pensiero che ha portato
al panepotere una destra che in Italia è cresciuta fomentando odio sociale
verso i dipendenti pubblici, la scuola,la sanità le pensioni.La fine del
thatcherismo e del reaganismo!!
Non credo che avverranno cambiamenti sostanziali nel sistema politico
americano. Non credo neppure che cambierà la rapace politica estera che ha
chiuso il mondo in una rete di basi militari americane che, spero, non si
allargheranno contro la Russia e la Cina ed i paesi islamici. L'imperialismo
americano è bipartisan ed è religione comune dei repubblicani e dei
democratici.Tuttavia la fine dell'ossessione ideologica contro tutto quello
che fuoriusciva dal modello democratico fino a criminalizzarlo come
terroristico
sarà un sollievo.
Una sorta di tritacarne da circa quaranta anni tiene sottomesse e ha
ridotto in miseria e senza diritti i lavoratori americani e tanta parte di
quelli europei. Il reddito di centinaia di milioni di persone è in questi
anni diminuito a vantaggio delle classi abbienti dell'industria e dei
commerci. Ci sarà solidarietà dell'amministrazione Obama verso la nazione
dei poveri? Si farà qualcosa per la sanità, la scuola pubblica, le pensioni?
Questo punto resta interrogativo dal momento che le lobby delle
multinazionali delle assicurazioni, della sanità privata e di quant'altro
hanno un formidabile peso anche in campo democratico.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: eguaglianza e libertà
Sent: Thursday, November 06, 2008 3:08 PM
Subject: Le sfide di Obama
alcune noterelle a margine
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Il merito maggiore di Obama è di averci liberato dall'incubo Bush, incubo
che in qualche modo sarebbe continuato con la elezione di Mc Cain.
Il Presidente fantoccio dell'Iraq Karzaki ha implorato Obama di non
continuare con la politica stragista di Bush! Incredibile: il sangue
innocente è tanto che lo stesso uomo che si regge con l'appoggio militare
americano ne è sgomento. I massacri dovranno finire.
L'altro grande merito di Obama è quello di essere afro-americano, nero e di
essere diventato Presidente degli Usa. Questo dato
da solo sconfigge i suprematisti bianchi ascesi al potere in Italia ed in
crescita in Europa. Come faranno a dire che i non bianchi sono esseri
inferiori?
Il liberismo senza regole imposto da Reagan è fallito poco prima che
arrivasse Obama. Il fallimento ha proporzioni e conseguenze planetarie. Non
sarà gran merito continuare sulla tragica via del monetarismo. Il sistema
imperiale per sopravvivere avrà bisogno di freni, paletti, regole. Lo stesso
MacCain credo che le avrebbe approntate. Non c'è niente di rivoluzionario
nel prendere atto dell'esito cadaverico della scuola di Chicago.Obama lo
farà in accordo alle multinazionali ed al gruppo dirigente americano.
Cercherà di rinnovare la gestione del capitalismo emarginando le aree più
toste della speculazione e della pirateria.
I milioni di lavoratori costretti ad indebitarsi dalla riduzione di circa il
trenta per cento dei loro salari avvenuta da oltre venti anni avranno
qualche aiutino indiretto. I salari saranno oggetto della libera (si fa per
dire)contrattazione ed i sindacati non saranno riformati. Sindacati
profondamente legati al sistema con interessi oramai divergenti da quelli
dei lavoratori. Anche in Italia, lo dico tra parentesi, siamo sulla strada
della americanizzazione del sindacato. Basta vedere gli accordi redatti con
il padronato ed il Governo negli ultimi anni e la crescente quota bipartisan
lussuosamente finanziata nei ccnl ( casse edili, scuole di formazione, etc..)
I progressisti di tutto il mondo saranno profondamente delusi da quanto non
sarà fatto per la liberazione del popolo palestinese.
Il muro continuerà ad ergersi sulla prigione di Gaza e la CigGiordania
continuerà ad essere colonizzata. Continueranno gli omicidi mirati e non
saranno liberati i dodicimila prigionieri di Israele.
Il mondo è andato talmente male negli anni di Bush che basterà a Obama non
far del male per essere benvenuto. Chissà perchè mi è tornata in mente una
particolare espressione di Adriano Sofri di qualche anno fa. Disse: il mondo
è fritto...
Pietro Ancona
***
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: direzione@unita.it
Sent: Thursday, November 06, 2008 10:17 AM
Subject: lo sciopero generale
Cara Unità
se lo sciopero generale indetto dalla CGIL non si porrà obiettivi precisi di
mobilitazione rischia di essere una manifestazione a vuoto, priva di
artiglio.
Chiederà lo sciopero un aumento generalizzato di tutti i salari inferiori a
1500 euro?
Chiederà lo sciopero la indicizzazione dei salari e delle pensioni? Romperà
il tabù della impronunciabilità delle parole "scala mobile"?
Chiederà l'abolizione della legge Biagi? Si pronuncerà contro tutti i
peggioramenti a danno dei diritti dei lavoratori introdotti dalla legge 133?
Chiederà la fine delle privatizzazioni che aumentano i costi delle famiglie
ed incrementano un management miliardario nutrito dalle bollette?Chiederà il
riavvio delle nazionalizzazioni a cominciare dall'Alitalia?
Io spero molto ma non so davvero se non ci limiteremo a chiedere la
detassazione delle tredicesime voluta dalla Confcommercio.
Pietro Ancona
***
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: PRImapagina@rai.it
Sent: Thursday, November 06, 2008 8:40 AM
Subject: EDUCAZIONE DEL CONDUTTORE
Caro Professor Teodori,
non credo che sia stato giusto sfottere l'ascoltatore che ricordava la
mancanza di assistenza sanitaria in Usa invitandolo sarcasticamente ad
inoltrare "diplomaticamente" la sua lamentela,
Capisco il suo livore per la elezione di Obama ma si ricordi che alla
radio è pagato per leggere i giornali e commentarli con educazione.
Cordiali saluti.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: eguaglianza e libertà
Sent: Wednesday, November 12, 2008 11:19 AM
Subject: : ancora contro la detassazione
Certamente la crisi c'è e viene come sappiamo dalla mancanza di regole
del liberismo e della globalizzazione. Le "regole" sono sempre state
considerate il fumo negli occhi dai fautori della libertà del mercato e
dell'individualismo. La verità è che il mercato non esiste quando si giunge
alla fase oligopolistica e monopolistica. Possiamo parlare di mercato dei
prodotti farmaceutici o delle auto? Ricordate quante piccole e medie
fabbriche come la Lancia e la gloriosa Alfa Romeo sono state divorate dalla
Fiat?.
Ma la crisi viene usata per terrorizzare l'opinione pubblica, giustificare
la decrescenza delle retribuzioni sotto il livello previsto dalla
Costituzione, tenere in scacco quanti vorrebbero fare qualcosa per
migliorare la loro condizione di vita. Ieri alla Camera il Ministro Tremonti
parlava di "intensificazione" della crisi!! In sostanza c'è una
irresponsabile amplificazione di una situazione difficile per giustificare
un regime di generale depressione delle retribuzioni e le controriforme del
welfare.
Vorrei ancora una volta dichiarare la mia contrarietà alla detassazione
prima degli straordinari, ora della tredicesima (se sarà fatta) e domani
chissà....
Sono contrario perchè la detassazione non affronta il problema di una
riforma dell'Irpef ed anzi la rinvia sine die. Non c'è dubbio che va
amplificata la parte esente dei salari e delle pensioni e vanno abolite l'irpef
regionale e comunale. Queste tendono a pesare sempre di più sui redditi.
Bisognerebbe inoltre rivedere il sistema di tassazione delle rendite
finanziarie e dei patrimoni naturalmente a partire da certi livelli. Ma
questo non viene fatto ed anzi si tende ad appesantire il carico fiscale sui
più deboli.
La detassazione non a caso è chiesta dalla Confindustria e dalla
Confcommercio cioè dalle organizzazioni imprenditoriali. E' una alternativa
agli adeguamenti salariali dovuti e non realizzati dalle imprese. E' una
mancia una tantum. E' un modo per dire: non dovete aspettarvi niente da
noi! La detassazione uccide lo Stato dal momento che lo priva delle risorse
necessarie alla sua sopravvivenza. Si calcola che per detassare la
tredicesima ci vogliono nove miliardi di euro. Quale sarà l'effetto di una
cosi drastica riduzione delle entrate dello Stato? Quanti servizi si
dovranno tagliare ai cittadini oltre quelli già in programma per la scuola e
per la sanità? Si debbono abolire del tutto le pensioni ridotte oramai a
meno del quaranta per cento delle retribuzioni?
Dal 1993, anno del primo grande accordo di concertazione ad oggi, c'è stato
un trasferimento di ricchezze dal lavoro dipendente ai redditi
imprenditoriali e professionali di oltre dieci punti di Pil. Insomma c'è
stato un impoverimento di venti milioni di lavoratori a vantaggio delle
altre categorie sociali!! Questo impoverimento è stato dovuto alla mancata
indicizzazione delle retribuzioni ed ai miglioramenti salariali calcolati
sulla cosiddetta "inflazione programmata", cioè a molto meno dell'aumento
del costo della vita! Quindi nel campo dei profitti ci sono risorse
sufficienti per finanziare miglioramenti salariali!
Detassare il salario vuol dire ridurre la sua funzione sociale ed
infliggere al welfare un danno incalcolabile a lunga scadenza. Non tanto
lunga perchè il conto verrebbe presentato al più presto dal Tremonti di
turno...
Pietro Ancona
ps: che la crisi riguardi soltanto le persone che sono state impoverite dal
liberismo al potere si può vederlo osservando il florido consumo di generi
di grande lusso come i panfili, le ferrari, le lamborghini ed i ristoranti
ed albergo a 7 stelle.....
Anche la crisi viene alimentata e governata soltanto contro chi vive di
lavoro...
****
Provvidenziale l'incontro "segreto" di Palazzo Grazioli. Il governo vi ha perso legittimità e Cisl ed Uil si sono rivelati quelli che sono. La Cisl indegna erede di Pierre Carniti e Pastore, l'Uil il sindacato giallo che è sempre stato. Ieri hanno liberato i lavoratori italiani dal pesantissimo giogo dell'unità sindacale in funzione del governo e degli interessi degli squali e squaletti della Confindustria italiana. Sbaglierebbe la CGIL a continuare a produrre atti contraddittori come quello della firma dell'indecente accordo dell'Alitalia. Si può creare una vera unità sindacale con i sindacati di base, i cobas, quanti si sono allontanati in questi anni a causa della lontananza del Sindacato dai loro sentimenti.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: glrossi@hotmail.it ; gl.rossi@hatmail.it
Cc: lettere@corriere.it
Sent: Monday, November 10, 2008 9:07 AM
Subject: le proteste
Caro signor Rossi,
davvero lei crede al lupo mannaro cattivissimo di AlQaeda che fa le sue
miracolose apparizioni tutte le volte che serve all'amministrazione Usa
per le sue necessità di politica internazionale? Oggi per dire che è
necessario che Obama prosegua la politica muscolare di Bush...allargandola
al Pakistan ed all'Iran. Ieri per confermare la Presidenza Bush!
Provi ad analizzare tutte le apparizioni di BinLaden o dei suoi
ineffabili sostituti a cominciare dal Dottore egiziano: la coincidenza
con momenti cruciali di interesse americano è sempre stato accezionale.
Stia tranquillo che il terrorismo vero esistente al mondo è quello Usa
che solo in Afghanistan ha provocato diecine di migliaia di morti
innocenti provocando le proteste financo del premier fantoccio Karzay.
AlQaeda è un ufficio della Cia!!
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Saturday, November 08, 2008 7:53 PM
Subject: D'Alema-FINI: giochi di palazzo nella Casta Eterna
L'intesa Fini-D'Alema per una commissione bicamerale sulle riforme con
particolare attenzione al federalismo
vuole in primo luogo creare un palcoscenico a due personaggi che si
sentono stretti l'uno dalla leaderchip di Berlusconi e l'altro dalla
posizione dominante di Veltroni nel PD.
Vecchi giochi di una politica vecchia tutta interna al Palazzo,
distante milioni di anni luce dalla società italiana e da quanto si
muove nel profondo di questa dalla rivoluzione iniziata dal mondo della
scuola alla crescente insofferenza alla perdita di diritti di tanti
strati di lavoratori.
La destra italiana ha esposto al ludibrio della colonna infame molte
delle categorie dei lavoratori definiti di volta in volta fannulloni,
parassiti, pesi inutili, ostacolo alla crescita del Paese etc...
Non si salva nessuno dai pensionati che vengono additati
all'esecrazione dei giovani ai quali sottrarrebbero risorse ai
magistrati, ai dipendenti Alitalia che si vorrebbe discriminare in
ragione dei loro bisogni familiari.
L'iniziativa di D'Alema porta acqua e legittima l'attacco della destra
alla Costituzione. Un attacco che vuole ridurre a un coacervo di pseudo
statarelli regionali tenuti insieme da un presidenzialismo da repubblica
bananiera.
Spero che quanto resta di civile e democratico nella democrazia e
nella sinistra italiana vorrà combattere il consociativismo di destra
che sta alla base del disegno dei due ambiziosi uomini della politica
italiana che piegherebbero il compromesso istituzionale al loro successo
personale.
Pietro Ancona
***
Pubblicata su http://www.liberazione.it/ del 14/11/2008 pag.18 Ma che idea di sindacato ha Luigi Angeletti?
Il sindacato secondo Angeletti Cara "Liberazione", qualche sera fa a "Ballarò", il segretario della Uil Angeletti ha sostenuto che compito del sindacato è fare contratti e non discutere le scelte di politica economica del Governo o delle imprese. Insomma, se la politica economica del governo o dell'impresa consiste nella compressione dei salari, il sindacato, senza battere ciglio, deve prenderne atto ed adeguarsi firmando i contratti consequenziali! Il sindacato è parte del sistema! Se il sistema è iperliberista il sindacato si adegua… Vedi accordi separati… Dopo aver detto questo Angeletti ha negato con tutte le sue forze di essere stato a Palazzo Grazioli a concordare con Berlusconi la misura di detassazione della tredicesima!
Pietro Ancona via e-mail
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Saturday, November 15, 2008 10:10 AM
Subject: Capitalismo e crisi nell'incontro dei venti.
Riflessione sul G20
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Il Presidente degli Usa, grande custode dell'ideologia, è preoccupato che la
crisi mondiale provocata dai ladroni finanzieri suoi connazionali possa
mettere in discussione il capitalismo e raccomanda a tutti di continuare a
sostenerne le glorie e sopratutto di adorarlo senza mettergli "lacci e
lacciuoli", senza regole, dal momento che le regole limiterebbero l'audacia
degli avventurosi novelli capitani di ventura i managers alla guida di
società che divorano poco prima di rovinarle e di distrugerne i fondi
pensioni riducendo le azioni dei malcapitati a carta straccia.
Fosse per Bush lo Stato deve servire per mettere le risorse della
collettività al servizio dei banditi che hanno fatto sparire trilioni di
dollari e basta. Se un bambino muore a causa di un ascesso provocato da una
carie che la famiglia non può curare non importa dal momento che la luce
splendente e radiosa del "sistema" brilla sui popoli liberi e ne assicura le
sorti progressive. Magari con l'aiuto di qualche opportuna guerra di
sterminio dei poveracci che vengono bombardati perchè non collaborano
abbastanza per la cattura dei "terroristi".
Tremonti che si picca di essere grande pensatore e grande ministro si è
spinto su questa strada della preservazione della purezza del capitalismo
nella sua versione liberista fino al punto di proclamare che la eventuale
presenza di soldi dello Stato nelle banche non ne rivendicherà il possesso o
la presenza nei consigli di amministrazione. Niente deve turbare la libera
intrapresa di quanti hanno portato il mondo sull'orlo della rovina e
provocato una recessione di cui ogni giorno ce ne descrivono i caratteri
lugubri e devastanti.
La crisi è in fase di intensificazione. Con questa dichiarazione solenne
resa al Parlamento il Ministro dell'Economia ritiene di coprire gli otto
miliardi di tagli al sistema scolastico, i tagli alla sanità ed al sistema
pensionistico magari per regalare cinque o sei miliardi di euro alla cordata
degli "amici" capeggiata da Colaninno. Nello stesso tempo il Ministro
Sacconi aiuta la criminalizzazione dei sindacati che non si piegano alle
pretese della Confindustria di una totale libertà nel rapporto coi
lavoratori che soltanto da sempre minori tutele possono avere la speranza di
continuare a guadagnare un tozzo di pane. Si, proprio cosi, tozzo di pane
perchè altrimenti non si può definire il salario erogato dalle aziende
italiane, uno dei più miseri del mondo.
Il sistema massmediatico di tutto l'occidente si guarda bene
dall'individuare le cause ed i responsabili della "crisi" cioè del Grande
Furto. In atto è impegnato in una intensa campagna di terrore per convincere
l'opione pubblica che non accettando le ricette proposte dalla Gelmini e da
Tremonti abbiamo dietro l'angolo la crisi del 29 e il nostro degrado a okies
come le famiglie che si muovevano negli States alla ricerca di lavoro e
venivano accolti a fucilate quando i loro accampamenti non venivano bruciati
come ama fare Borghezio in Italia con i poveri che cercano riparo sotto i
ponti.
C'è un silenzio enorme sulle responsabilità della crisi e le batterie
massmediatiche sono rivolte alla divulgazione ed al radicamento di due idee:
c'è la recessione ed il capitalismo va conservato e difeso.
Ma è proprio vero che il capitalismo non c'entra con la crisi in atto?
Quante automobili si debbono costruire e mettere in circolazione per evitare
la crisi della General Motors? Con buona pace di Bush il capitalismo non è
più in grado di assicurare stabilità e prosperità ed è giunto il momento di
sostiturlo con un sistema diverso, magari socialista. Ma dove è il
socialismo? Chi lo rappresenta? Come è che i socialisti francesi proprio in
questo frangente si accingono a veltronizzarsi eleggendo a loro leader
Segolene Rojal.... Ma questo è un altro discorso..
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: primapagina@rai.it
Sent: Saturday, November 15, 2008 9:03 AM
Subject: manipolazione per omissione
Caro Franco,
per nostra fortuna domani è l'ultimo giorno di sua permanenza a prima
pagina. Dal momento che sostiene la campagna terroristica sulla crisi per
dare copertura ai tagli di quel poco di welfare che resta agli italiani, ha
pensato di fare la sua parte rinunziando ad una fettina del grasso gettone
che riscuoterà dalla Rai per la settimana di letture ad usum delfhini dei
giornali?
Si stia bene.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Tuesday, November 18, 2008 11:48 AM
Subject: la vita dei lavoratori è degna di tutela?
la vita dei lavoratori è degna di tutela?
============================
Comincia a delinearsi la reazione confindustriale e di destra al rinvio
a giudizio per omicidio colposo dei dirigenti della TissenKrup e per
omicidio volontario dell'amministratore delegato della società tedesca.
Nei giorni scorsi l'azienda aveva tentato di ricattare i familiari
degli operai uccisi: non avrebbero ricevuto nulla se si fossero
costituiti in giudizio. Ma le famiglie non hanno ceduto. I primi
commenti sono sopratutto di sinistra e sono ovviamente positivi. Negli
ambienti padronali c'è ancora sconcerto e disorientamento per la
decisione del giudice. Ancora la batteria massmediatica della destra non
ha ricevuto la velina giusta. Mai gli imprenditori avevano pagato
penalmente. In Italia sono morte diecine di migliaia di persone e sono
stati mutilati o colpiti da malattie terribili e letali milioni di
lavoratori con un costo di sofferenze umane indicibili ed un costo
economico per la società pesantissimo.L'evoluzione legislativa della
sicurezza del lavoro è stata lenta, lentissima e non ha mai spaventato
realmente l'imprenditore che facendo un calcolo di costi e di ricavi ha
sempre preferito l'infortunio e la morte del dipendente piuttosto che
investire nelle attrezzature e nell'organizzazione del lavoro.
Stamane, a Prima Pagina, commentando la sentenza di rinvio a giudizio il
Professore Deaglio, professore di economia all'Università di Torino,
tendeva a ridurre la responsabilità degli infortuni dissezionando i dati
statistici ed assegnandone il grosso alla piccola e piccolissima
impresa sostenendo che spesso i soggetti colpiti sono gli stessi datori
di lavoro, ne ha anche assegnato una parte al trasporto da e per il
lavoro ed anche alla corresponsabilità operaia che spesso rifiuta il
casco perchè fastidioso da tenere per l'intera giornata. Si è anche
spinto a parlare di autoinfortuni (!!) per rendersi liberi e dedicarsi
alla squadra del cuore. Ma qui ha soltanto riferito di uno studio fatto
in Inghilterra anni orsono. Ha anche detto che gli infortuni italiani
sono nella media europea.....cosa della quale è lecito dubitare.
Per il momento, e dato che la sentenza torinese viene scandita da altri
mortali e spaventosi infortuni, nessuno si azzarda a condannarla
apertamente. Ma molta gente che teme di trovarsi prima o poi sul banco
degli imputati con una accusa quanto meno di omicidio doloso mastica
amaro e presto uscirà allo scoperto. La stessa Cisl, che qualche tempo
fa aveva proposto una attenuazione delle penalità per le aziende che
credo abbia trovato accoglimento in qualcuno degli emendamenti che
nottetempo il centro-destra inserisce in decreti in discussione a volte
con la complicità dei cosidetti moderati del PD, forse non ha molto
gradito.
Sempre a Prima Pagina per merito di due tecnici della sicurezza, un
ingegnere ed un professore, sono venuti alla luce due notizie : la prima
che per ogni morto ci sono almeno tre invalidi permanenti, tre persone
ridotte sulla sedia a rotelle o a malattie inguaribili e croniche. Gli
infortuni sono circa un milione l'anno ed il loro costo (secondo
l'ingegnere) è di almeno quaranta miliardi di euro.L'altra notazione che
riguarda la reale volontà degli imprenditori veniva fatta dal professore
che ha denunziato che questi frequentano, è vero, i corsi sulla
sicurezza ma soltanto per capire
il "minimo" che sono obbligati a fare per non incorrere nel rigore della
legge e certamente non perchè volenterosi di praticare e diffondere la
cultura della sicurezza.
Il valore civile della sentenza di rinvio a giudizio è controcorrente
rispetto la mercificazione del lavoro umano e del lavoratore. Mentre il
coro liberista bipartisan riesce a minimizzare la cultura del lavoro, il
valore fondamentale del lavoro riconosciuto dalla Costituzione e base
per rapporti sociali civili non fondati sulla predazione dei ricchi sui
poveri e dell'impresa sui suoi dipendenti, questa sentenza dice che il
lavoro è inscindibile dalla tutela della integrità fisica e della salute
dei lavoratori.
Anche in questo campo, come in molti altri, la Magistratura è stata
costretta a fare da supplenza e non solo ma anche ad indicare una strada
alternativa. In effetti in un Paese democratico e rispettoso dei diritti
la questione della garanzia della sicurezza doveva essere affrontata e
risolta dai Sindacati, dalla Impresa e dal Welfare. Moltissimi
incidenti non si verificherebbe se fosse stata recepita nei contratti e
poi in una legge una norma riguardante i poteri dell'addetto alla
sicurezza. L'addetto alla sicurezza, dotato di parte dei poteri
dell'ispettore del lavoro, ridurrebbe drasticamente la quantità di
infortuni mortali e non che si verificano ogni giorno.
L'addetto alla sicurezza dovrebbe essere il sensore di un sistema
sanitario che cerca la prevenzione. Ma questa proposta non è stata
accolta neppure dai Sindacati confederali che purtroppo sono diventati
assai più sensibili alle pretese confindustriali.
Sono curioso di sapere come reagirà la CGIL alla novità introdotta
dal Giudice. Spero che ne trarrà motivo per fare sul serio, per
impegnarsi davvero nella lotta agli infortuni. Sarebbe gravissimo che
anche su questo fronte, il fronte della difesa della vita delle persone,
il sindacato si facesse condizionare dal malumore degli industriali e
non presentasse le sue proposte per risolvere nella prevenzione
efficiente la questione.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: cobas@cobas.it ; franzitta cobas
Sent: Tuesday, November 18, 2008 8:31 PM
Subject: La termopili del sindacato
Le termopili dei diritti sindacali
===========================
La resistenza dei piloti e delle assistenti di volo è fatale per il
futuro dei diritti di tutti i lavoratori.Non a caso c'è un accanimento
particolare nel volerli soggiogare, mettere a terra. Se perdono, con
loro perdiamo tutti ,altro che castigo per arroganti.La firma che la
CGIL ha posto accanto a quelle della Cisl e dell'UIL è autolesionistica
e contraria agli interessi generali che la CGIL ha rappresentato nella
sua tradizione di sindacato riformista ma rigido nella difesa dei
diritti delle persone. Fiumicino è la Termopili dei lavoratori
italiani. Se leonida ed i suoi spartani saranno sconfitti passerà con
Colaninno ed i suoi persiani la fine del contratto collettivo di lavoro
e del diritto stesso dei lavoratori di negoziare il loro rapporto.
L'infamia della colonna infame tocca oramai tutto il mondo del lavoro e
della cultura dai precari universitari descritti come i loro baroni agli
statali fannulloni. La destra ed i suoi "canazzi di bancata" è pronta a
lacerare la dignità di tutti coloro che vuole espungere dal campo delle
garanzie e dei diritti. Il linciaggio è per tutti. Oggi si è rivolto ai
medici di famiglia criminalizzati per colpe che non hanno e che
appartengono alla burocrazia del potere, un potere in cui è normale
lottizzare i primari....Per questo dobbiamo vincere a Fiumicino, con i
piloti e con tutti i lavoratori della Alitalia.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: epifani@cgil.it ; Sent: Thursday, November 20, 2008 12:52 PM
Subject: Il baubau della recessione come shock economy?
Caro Epifani,
capisco Tremonti che parla di "intensificazione della crisi" ma non ti
capisco quando tu parli di "una valanga in arrivo".
Certamente parlare della crisi senza indicarne le cause, l'origine nella
fase criminale del liberismo, non serve nè a capirci nè a difendere i
lavoratori.
Unirsi al coro che paventa "Annibale alle porte"! conviene a chi vuole
ridurre completamente a terra il lavoro dipendente.
Indicare nella detassazione l'unica via per recuperare un pò di soldi ai
lavoratori è negare da oggi in poi il diritto di avere un qualche
miglioramento dei salari di fame che sono in atto.
Dovresti chiedere un aumento generalizzato di almeno il dieci per cento
di tutte le retribuzioni,il ripristino della scala mobile, l'abrogazione
della legge Biagi, la fine delle privatizzazioni che servono soltanto ad
aumentare il parassitismo parapolitico nella gestione dei servizi ed a
aumentare le bollette della gente....
Unirsi alle campagne di terrore per giustificare l'attuale stato di
costrizione dei lavoratori, è davvero sconcertante...
Pietro Ancona Pietro Ancona
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From: pietroancona@tin.it
To: primapagina@rai.it
Sent: Thursday, November 20, 2008 9:38 AM
Subject: Gli scopi nefandi della campagna contro i fannulloni
Caro Professore Deaglio,
lei è persona seria e qualificata. La sua opinione conta. Per questo la
invito a fare una riflessione sulla colonna infame che è stata eretta
dalla destra ai danni di varie categorie di cittadini di volta in
volta convocati ed esposti al ludibrio pubblico: ha cominciato Monti con
i pensionati che toglierebbero il pane di bocca ai giovani, ora
prosegue Brunetta, (fruitore di enormi prebende come Ministro e
deputato),
con gli statali, la Gelmini con i professori, Scaiola ed altri con i
piloti. Ora c'è un tentativo di criminalizzare i medici di famiglia con
il falso scandalo dei morti assistiti in Sicilia.
Spero che lei vorrà riflettere sulla odiosa strumentalità di questa
campagna che naturalmente ignora le responsabilità della classe
dirigente e dell'imprenditoria italiana che ha managers tra i più
pagati del mondo. L'obiettivo è la privatizzazione.Ma dovunque si è
privatizzato i costi si sono moltiplicati per i contribuenti a
cominciare dai servizi locali.
Tutto il clamore sul fannulloni e sulle assenze serve soltanto a
sgombrare la pubblica amministrazione dei suoi dipendenti per
sostituirli da personale esterno fornito da cooperative controllate dai
politici a da imprenditori che trovano nella pubblica amministrazione il
nuovo business. Personale sottopagato e privo di diritti.
Già molti infermieri negli ospedali , molti bidelli nelle scuole
sostituiscono personale una volta assunto per concorso. E' un modo per
fare soldi, fare spendere il doppio alla pubblica amministrazione (vedi
costi delle esternalizzazioni dei servizi) e privatizzare brutalmente
l'avviamento al lavoro. Aggiungo che il personale esterno viene
fatturato quasi sempre in modo diverso da come viene retribuito ( circa
il trenta per cento in meno per qualifica)
Aggiunga i consulenti costosissimi che servono ai piani alti.
Si sta facendo dell'Italia un inferno per i lavoratori sfruttati e
ridotti senza diritti da una vorace classe di speculatori all'assalto
della pubblica amministrazione.
Cari saluti.
Pietro Ancona
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---- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: tranfaglia nicola professore torino
Sent: Friday, November 21, 2008 4:24 PM
Subject: la vigilanza rai
ma perchè fare bile per la Presidenza della Commissione di Vigilanza Rai
da sempre addetta alla spartizione ed alla lottizzazione? Non sarebbe
meglio abolire il canone ed avviare un processo di autogestione della
Rai affidando ad una cooperativa di dipendenti il compito di gestirla in
piena autonomia? Perchè continuare a spendere quattro miliardi l'anno
per un servizio che è diventato obsoleto, stucchevole,culturalmente
sempre più povero?
Non c'è alcun bisogno di una rai pubblica per fronteggiare il potere di
Mediaset. Questa Rai è la corazza di Mediaset. E' controproducente per
chi vuole una libera informazione ed una televisione seria.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: paolo.ferrero@rifondazione.it
Sent: Friday, November 21, 2008 11:22 AM
Subject:
lettera ad una sinistra confusa
Caro Segretario,
la proposta che hai avanzato di 1000 euro ai percettori di reddito entro
un certo tetto non differisce di molto da quella del governo e si muove
nella logica filosofica del capitalismo compassionevole: non diritti ma
mance!!
Era anche la logica del governo Prodi quando affrontò la questione dei
pensionati.
Evidentemente c'è un filo comune che lega gli economisti ed i
giuslavoristi dal PDL al PD, da Tremonti e Sacconi a Treu e Letta.
Mille euro una tantum sono una mancia che si squaglierà ancora prima di
Natale lasciando maggiore rabbia a milioni di persone condannate a
vivere al disotto del minimo.
Sarebbe stato assai meglio proporre un aumento di almeno il dieci per
cento delle retribuzioni ed il ripristono della scala mobile e
l'abolizione della legge Biagi.
Bisogna dare alla gente obiettivi per i quali vale la pena di lottare
anche se sembrano irrealistici. Ma non lo sono.
Trovo sconcertante il fatto che tutte le analisi attribuiscono la crisi
ai bassi livelli dei salari e nessuno ardisce proporre un intervento
organico su questi.
La crisi viene usata dalla destra come shockeconomy e per togliare
ancora al lavoro dipendente. E' criminale unirsi al coro dei coccodrilli
del Sole 24 ore e dintorni....
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Saturday, November 22, 2008 9:08 AM
Subject: Il partito socialista francese resta socialista
Il Partito Socialista Francese resta socialista
una buona notizia giunge dalla Francia: il congresso socialista si è
concluso con la vittoria,seppur di strettissima misura, di Martin Aubry
su Segolene Royal che ben conosciamo per essersi opposta a Sarkozy alle
elezioni presidenziali. La Segolene non riconosce la sconfitta e vuole
la riconta dei voti ma credo che non ci sia più niente da fare.
Il socialismo francese ha scelto di rimanere tale: ancorato alla difesa
delle classi lavoratrici, della preminenza degli interessi pubblici sul
privato specialmente nei campi cruciali della scuola, della sanità,
della gestione dell'acqua, dell'indipendenza del sindacato. La
vituperata "ideologia" del socialismo assaltata dai fautori della
Segolene che propugnano un pragmatismo genericamente democratico ed un
partito fatto di simpatizzanti e privo di militanti resta al suo posto a
presiedere la sorte di chi ritiene che il capitalismo non sia "la fine
della storia" e che anzi la sua recente crisi dovuta alla liberazione di
tutti i suoi spiriti animali ha condotto l'umanità sull'orlo del
precipizio. L'umanità si deve liberare dal capitalismo!
Martim Aubry è sostenitrice delle 35 ore che segnarono e continuano a
segnare una bella caratteristica del socialismo francese ed è adatta a
sostenere l'onda della shock economy
che la destra mondiale sta montando per occultare le pesantissime
responsabilità dei banchieri dei governi e degli organismi
internazionali come il FMI e sfruttare la stessa crisi o la sua
percezione per fare nuovi affari.
Proprio stamane, il FMI responsabile dello strangolamento economico di
tanti Stati ha lanciato il suo allarmismo dopo quello che ieri ha
diffuso la CIA. Ha parlato di catastrofe imminente nell'economia
mondiale mentre la CIA ha profetizzato venti anni di difficoltà agli
USA; Tremonti partecipa alla campagna allarmistica dichiarando in
Parlamento che la crisi è in fase di intensificazione.
La destra ed i suoi santuari fanno a gara per terrorizzare ed imporre
nuove e peggiorate condizioni di vita alle classi lavoratrici di tutto
il mondo.
Fallisce in Francia il modello veltroniano del Partito Democratico. I
socialisti francesi, assieme alla sinistra tedesca, stanno rinnovando la
socialdemocrazia. Il mondo truffato
dal liberismo assoluto di marca bushiana ha bisogno di una prospettiva
diversa basata sul recupero dei diritti perduti e calpestati e su una
equa distribuzione dei redditi e delle risorse.
http://www.liberation.fr/
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: posta@liberazione.it
Sent: Sunday, November 23, 2008 9:15 AM
Subject: commento di liberazione
Caro Sansonetti,
non condivido il commento di "Liberazione" del Congresso dei socialisti
francesi.
Credo che dovremmo tutti gioire se i socialisti francesi restano tali e
rifiutano di farsi veltronizzare da Segolene in una sorta di PD. Oppure
no?
La minaccia di scissione della destra mi pare somigli molto a quella di
Vendola. Una volta le scissioni si facevano quasi tutte a sinistra. Ora
i convertiti al liberismo non riesco più a sopportare coloro che
continuano a pensare possibile l'utopia socialista.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Sunday, November 23, 2008 12:53 PM
Subject: la morte di Curzi
sono umanamente dispiaciuto
per la perdita di Alessandro Curzi. Debbo però dire che considero
lui e Petruccioli quanto di peggio potesse fare la sinistra italiana
verso il servizio radiotelevisivo: hanno puntellato il palazzaccio
irriformabile e spendaccione ritagliandone la propria percentuale.
Il fatto che esiste un tabu a sinistra per la RAITV è una
corresponsabilità verso questo sistema.
Pietro Ancona
----Messaggio originale----
Da: info@giuliettochiesa.it
Data:
23-nov-2008 8.47 PM
Ogg: la morte di Curzi
Curzi e
Petruccioli sono due cose diverse. L'umana abiezione del secondo è
difficile da eguagliare per chiunque. Curzi non c'è mai arrivato
nemmeno
vicino. Certo anche lui ha condiviso gravi responsabilità della
cogestione
di una piramide marcia. Ha svolto un compito che gli era
stato affidato,
compito sbagliato. L'intera sinistra deve condividere
la sua
responsabilità politica e anche morale.
Giulietto Chiesa
----Messaggio originale----
Da: pietroancona@tin.it
Data: 24-nov-2008 7.07 AM
A: <info@giuliettochiesa.it>
Ogg: R: giuliettochiesa megachip
Caro Chiesa,
sono da sempre di sinistra, un vecchio socialista
lombardiano, oramai un reperto preistorico del socialismo che non c'è
più. Penso che la sinistra italiana è perduta perchè parte integrante
della Casta. Quando si sta in un consiglio di amministrazione e si
percepisce un gettone che non ha eguali al mondo per dirigere una
struttura tra le più corrotte e costose del Paese si condividono le
responsabilità del Potere e si diventa parte di questo.
Forse mi sono
incattivito ma dovrei spiegare a mio figlio, 1050 euro al mese,
che cosa ha in comune con chi lascia alla moglie una reversibilità che
sarebbe scandalosa dappertutto.
Pietro Ancona
già segretario generale
CGIL Sicilia deluso profondamente anche dalla CGIL di oggi.
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: partito socialista
Sent: Monday, November 24, 2008 1:41 PM
Subject: Tornare alle munipalizzate!! Basta con le satrapie spa....
Carissimi,
il Comune di Palermo annunzia un aumento del 50% della tarsu. Appena l'anno
scorso aveva aumentato del 75%.
L'Amia, in stato di grave dissesto, è diventata SPA. Niente controlli Corte dei
Conti, assunzioni private riservate (se chiedi notizie si appellano alla privacY)
di centinaia di parenti et.... Costi moltiplicati.
Ma non è solo l'Amia di Palermo. Se fate un conto dei servizi locali
(acqua,trasporti,nettezza urbana,gas) privatizzati vi renderete conto che
costano assai di più di prima. La spiegazione è semplice: prima non c'erano
consigli di amministrazione con stipendi da satrapi e la possibilità di
esternalizzare ed assumere a gogo e dare consulenze fasulle a gogò.
La gente è strangolata dalle bollette. Quando arrivano scoppiano crisi nelle
famiglie.
Pensate di poter fare qualcosa magari per bloccare la privatizzazione dell'acqua
voluta dalla 133? Se continua cosi avremo le nuove rivolte contro la tassa sul
macinato!!
Pietro ancona
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---- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: comedonchisciotte@yahoo.it
Sent: Thursday, November 27, 2008 7:52 AM
Subject: obama come bush: pagliacciata sul terrorismo
Gli stati uniti ed il mondo sono stati terrorizzati da un possibile
attacco terroristico alla metropolitana di New York. la stessa FBI
autrice dell'annunzio diffuso a megafoni spalancati in tutto il mondo
dice di non aver riscontri concreti. Intanto si fa capire che il
Pakistan potrebbe in qualche modo entrarci e si preparano gli animi a
possibili bombardamenti dei cattivoni ferocissimi......
E' veramente squallido questo esordio da teatro dell'assurdo di Obama.
Non mi aspettavo molto ma questo esordio bushiano è proprio deludente.
Penso proprio che AlQaeda sia un ufficio della Cia che funziona al
momento che serve a preparare e coprire qualche iniziativa
ingiustificabile degli Usa.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: direzione@unita.it
Sent: Wednesday, November 26, 2008 6:46 PM
Subject: sciopero cgil:una cannonata a salve
Lo sciopero proclamato dalla sola CGIL per il 12 dicembre scorso risulta
del tutto inutile alla lettura della sua "piattaforma di rivendicazioni"
del documento sulla crisi.
Le questioni essenziali della depressione italiana che è essenzialmente
una crisi dei redditi del lavoro dipendenti e delle pensioni non vengono
affrontate. La questione della crisi sociale italiana dovuta alla
artificiale forzata precarizzazione del lavoro (provata dal fatto che lo
stesso lavoratore viene riassunto come precario più volte dalla stessa
azienda) non viene affrontata. Si dà per scontato un regime di salari e
di retribuzioni intoccabile. Qualche soldo in più viene proposto
attraverso la detassazione che tuttavia non viene neppure estesa alla
tredicesima mensilità. La strada della detassazione porta alla perdita
del ruolo sociale del salario ed alla sua importanza nel welfare
italiano.Non a caso Berlusconi ne propone la strutturalizzazione a
cominciare dallo straordinario. Non finirà cosi dal momento che tutto il
welfare è sotto attacco e deve essere "affamato". Il programma della
destra, come si è visto dalla legge 113 e da altre leggi recentemente
approvate, è assai organico ed ha una strategia di lunga, lunghissima
scadenza alla fine della quale avremo una Italia ancora meno dotata
degli USA di tutele per i lavoratori.
La terribile questione della privatizzazione dell'acqua non viene
affrontata.Non si chiede una revoca della norma introdotta da Tremonti
nella finanziaria. Si sa per certo che la privatizzazione dell'acqua,
dovendo garantire guadagni a chi la gestirà, produrrà un appesantimento
delle bollette come è accaduto per tutte le privatizzazioni dei servizi
fin qui realizzati a cominciare dai servizi locali. Non una sola
privatizzazione è stata di sollievo per la cittadinanza.
Lo sciopero manca delle rivendicazioni fondamentali: aumento dei salari
e abrogazione della legge Biagi. L'Italia è un inferno per i giovani ed
è l'unico paese europeo con una patologia cosi ampia nel diritto al
lavoro. Cinque milioni di precari non coprono cinque milioni di posti di
lavoro nuovo ma sostituiscono cinque milioni di contratti a tempo
indeterminato. Questo ha aumentato la ricattabilità e lo stato di
umiliazione delle nuove generazioni almeno dal varo del pacchetto Treu.
(Treu e Sacconi sono la stessa linea giulavoristica di distruzione del
diritto). La CGIL non chiede la immediata trasformazione dei contratti a
tempo indeterminato ma si limita a rivendicare una mancia per i
quattrocentomila precari che sono stati estromessi.
Lavoro, salario e diritti restano quelli che sono: macerie ancora sotto
il bombardamento nemico che vuole la loro totale polverizzazione.
Emerge dallo sfondo di questa grande offensiva ideologica della destra
contro il lavoro una Italia di precari ridotti a salari che diventano
una sorta di mancia, mercede come una volta venivano chiamati, che
difficilmente potranno continuare a tenere in vita il welfare.
Dall'Europa giungono notizie che dovrebbero allarmare e si riferiscono
all'allentamento dei vincoli di Maastricht: con un regime di salari e di
pensioni non indicizzati ci sarà un ulteriore gravissimo abbassamento
del potere. Non sono per i vincoli rigidi di Maastricht ma il loro
allentamento se non è preceduto dalla reintroduzione della scala mobile
sarà un disastro sociale di proporzioni paurose.
Letta e Bersani possono stare tranquilli. La loro linea bipartisan di
sostegno all'economia italiana non viene attaccata dallo sciopero.
http://www.cgil.it/nuovoportale/Banner/SCIOPERO121208/PianoAnticrisi.pdf
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Friday, November 28, 2008 8:30 PM
Subject: Stasera a TG3 delle diciannove..
Stasera TG3 ha mostrato una faccia dell'America che non so se definire
sconcertante, deludente, umiliante o che altro. Migliaia e migliaia di
americani di tutte le età, credo povera gente, accampati per la notte
davanti un ipermercato in attesa dell'apertura. Ore ed ore di attesa e a
portoni aperti e spalancati una folla disordinata vociante che viene
inghiottita all'interno a stento tenuta a freno dai vigilantes.
Mi sono chiesto che cosa spinge una folla tanto enorme a vegliare per ore
ed ore per avere un buon posto di accesso in un luogo dove si compra. Che
cosa compra? Certamente cibi e vestiti a poco prezzo. Una cosa assai
diversa dalle nostre svendite di un tempo e dalle code che si formavano
davanti i negozi griffati. Qui siamo davanti un ipermercato specializzato in
merci importate in gran parte dalla Cina, merci di cattiva fattura ma pure
una risorsa a fronte degli inavvicinabili prezzi della merce "normale" per i
deprezzati, dimagriti salari dei lavoratori americani. Qui non ci sono code
ma folle di migliaia e migliaia di accampati.
Una manifestazione di povertà umiliante e non di consumismo incallito di
persone che il Partito Democratico americano ed i Sindacati americani hanno
abbandonato da un pezzo al loro destino. Persone che si sono indebitate con
le carte di credito con le quali hanno integrato salari sempre più bassi,
sempre più insufficienti al loro mantenimento. Il liberismo ha abbandonato
da un pezzo l'idea di fare dei lavoratori dei consumatori delle merci che
contribuiscono a produrre.
Obama non sarà la risposta all'enorme problema di questa massa di persone
immiserite
ed anche truffate dalle banche. Ci vuole un movimento autonomo che ridia
dignità di classe sociale a poveri che il capitalismo tende ad
inselvatichire ed infantilizzare con massmedia di perversa manipolazione
quotidiana. Il Partito Democratico americano è partito dei ricchi
esattamente come quello Repubblicano.
Se l'America avesse dignità si dovrebbe vergognare di queste folle di
poveri che aspettano l'alba all'addiaccio per qualche etto di salame a
prezzo a loro accessibile mentre regala ottomilamiliardi di dollari ai
ladroni di Wall Street.
Intanto, in Italia che da anni si ispira al modello sociale efficientista
e privatista americano, ci sono le file davanti ai refettori dei conventi...
E meno male che c'è qualcuno disposto a preparare un piatto di minestra per
i poveri.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: esteri@liberazione.it
Sent: Saturday, November 29, 2008 4:12 PM
Subject: stare zitti davanti Mubai?
Cara Liberazione,
secondo Alfonso Gianni la sinistra non dovrebbe tacere ma parlare difronte
ai morti innocenti di Mubai. Sono d'accordo. Prima di tutto dovrebbe
chiedere come mai il mostruoso evento si verifica a ventiquattro ore
dall'allarme lanciato dalle autorità americane per un possibile attentato
alla metropolitana di New York. Allarme ritrasmesso dai massmedia di tutto
il mondo che ha creato il clima più acconcio a fare da scenario alla
impresa terroristica di Mubay.Una perfetta sincronia, un sequel.....
Dubito molto che non ci sia la longamano degli usa dietro la strage indiana.
Sono molti gli elementi convergenti che richiamano l'interesse americano per
il Pakistan, l'annunzio di Obama di spostare l'impegno militare americano
nel quadrante pakistan-Afghanistan. A tutto questo aggiungerei la crescente
gelosia degli Usa per la crescita economica e tecnologica dell'India, un
continente di un miliardo di esseri umani che assieme al continente cinese
di altro miliardo e mezzo di esseri umani ha imboccato la strada di un
progresso velocicissimo, incontrollabile, che sottrae nuovi spazi
all'egemonia economica e commerciale degli USa sul mondo.
Insomma, per chi come me ha considerato Bin Laden ed AlQaeda strumenti di
Bush è assai difficile che ci sia un terrorismo sanguinario che agisce alla
cieca come sarebbe quello che ha compiuto la strage degli alberghi.
Spero che si faccia una indagine profonda su ognuno dei guerriglieri uccisi
e su quelli, se ce ne sono, fatti prigionieri. E' importante sapere dove
sono stati addestrati, da chi hanno avuto i mezzi e gli appoggi per sbarcare
e per sostenere due giorni di inferno.
Si tratta di un altro undici settembre? La maggioranza degli americani non
crede più nello attentato terroristico di quell'evento. Perchè dovrebbe
credere alla matrice "terroristica" di questo?
Alfonso Gianni può esecrare la strage ed io condivido la sua esecrazione. Ma
le centinaia di migliaia di famiglie uccise dai bombardamenti
anglo-americani hanno lo stesso valore dei caduti in questa strage.
L'Occidente si strappa i capelli e strilla per i suoi morti e massacra con
armi all'uranio, al napalm, al fosforo quanti ha iscritto negli stati
"canaglia".
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: <pietroancona@tin.it>
To: <info@lapadania.net>
Sent: Sunday, November 30, 2008 4:00 PM
Subject: sono solidale con renzo bossi
Leggo che Renzo Bossi, ancora una volta, per la terza volta è stato
bocciato
all'esame, sostenuto da privatista, per la licenza di maturità scientifica.
Voglio deprecare il fatto che una questione riguardante la vita privata di
un ragazzo venga discussa dai massmedia di tutta Italia con conseguenze
pesanti sulla sua reputazione: Somaro è il meno che si è ricevuto dalla
critica degli ignorantoni della sua parte politica.
Credo che sia stato sbagliato insistere tanto, avere tanto accanimento nel
perseguimento di un traguardo che è anche diventato, alla terza prova, un
muro
tra Renzo ed il suo futuro, un muro cercato e quasi voluto.
Ci sono tanti ragazzi e certamente Renzo è uno di questi che riescono
brillantemente in tanti campi ma non sono affatto tagliati per la maturità
classica o scientifica per quello che essa rappresenta come corso di studi
e forma mentis.
Ragazzi che riescono brillantemente al liceo artistico o nelle scuole ad
indirizzo industriale. Ho conosciuto un ragazzo che soffriva terribilmente
con il latino ed il greco ed oggi è un affermato autore di design
La responsabilità dei danni cagionati al giovane sono della famiglia e del
suo entourage.
Se fossi stato componente della Commissione mi sarei battuto per non
infliggere un verdetto definitivo che taglia ogni speranza. Confesso che
avrei proposto la promozione!! Meglio un diplomato immeritevole che una
persona frustrata da un insuccesso cosi tranchant!
Se fossi in Renzo chiederei i danni alla famiglia ed al Partito.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: eguaglianza e libertà
Sent: Monday, December 01, 2008 9:37 AM
Subject: medici: una proposta sbagliata
Il sindacato dei medici della CGIL fa la proposta di sottoporre a
valutazione professionale, ogni dieci anni, i medici del ssn. La proposta
scaturisce dal clima esistente oggi in Italia del tutto critico e spesso
sfavorevole ai lavoratori.L'idea è che bisogna introdurre dappertutto
criteri meritocratici con annessi premi economici. La CGIL propone di
riconoscere tangibilmente la bravura di quei soggetti che avranno superato
brillantemente l'esame valutativo.Non ho capito che cosa succederà a coloro
che saranno bocciati
dalla Commissione che sarà preposta
alla verifica.
Si terrà conto del parere dei pazienti nel giudizio che sarà espresso per i
medici.Non si sa come e perchè.
Mi meraviglio molto che una simile proposta venga dal sindacato medici della
CGIL. I medici che operano nel ssn hanno superato con successo concorsi di
ammissione preceduti da esami di abilitazione alle varie specializzazioni.
Operano sulla base di un contratto e nel regime di leggi e di regolamenti.
Perchè un esame di valutazione che difatto incide nel rapporto di lavoro
come fattore di precarizzazione? La Commissione preposta al giudizio da chi
è nominata? Potrà prescindere nel giudizio dall'orientamento politico del
momento e dagli interessi che il governo rappresenta? Non dimentichiamo che
gli interessi dei privati e delle privatizzazioni sono assai presenti nel
governo di centro-destra ed è assai diffusa l'ostilità verso il ssn, verso
ogni forma di organizzazione pubblica dei servizi.
L'idea che si sta diffondendo è quella di
rendere infelice ed angosciata ogni forma di collaborazione subordinata,
ogni tipo di lavoro dipendente. C'è un accanimento sadico verso chi riceve
uno stipendio ed ha diritti garantiti da un contratto e dalle leggi. Spero
che il sindacato medici della CGIL vorrà ritirare la proposta avanzata ieri.
Bisognerebbe sottoporre ad approfondimento il concetto di meritocrazia.
Siamo sicuri che stimolando la competizione in un corpo professionale o
amministrativo, mettendo in luce i più meritevoli, noi facciamo un bene alla
società, al servizio che si vuole realizzare?
Non sarebbe meglio una organizzazione del lavoro basata sulla collaborazione
e non sul conflitto e sulle sgomitate che valorizzi i momenti della ricerca
e della sperimentazione collettiva, i momenti in cui il team mette a frutto
le risorse di ognuno per conseguire un risultato utile?
Penso che sarebbe opportuna la piena separazione tra pubblico e privato
nella professione medica. Chi accetta un lavoro dal ssn dovrebbe essere
inibito allo esercizio di qualsiasi attività professionale a cominciare
dall'odiosa intramoenia. Perchè nello stesso ospedale se ho la possibilità
di pagare il tiket intramoenia (120 euro,duecentoquarantamilalire) riesco a
superare la coda dei tanti pazienti in lista di attesa?
Dentro la categoria dei medici come di molte categorie e professioni si
tende e si è già creata una divaricazione tra coloro i quali tendono ad
accumulare ancora migliori condizioni di remunerazione e di carriera e i
nuovi medici che trovano difficoltà sempre più ardue per l'inserimento
lavorativo. E' la stessa cosa che accade a tante professioni come i
giornalisti, gli avvocati,
gli ingegneri etc... Per fare un esempio, i giovani giornalisti lavorano a
squillo. Telefona la redazione, ordina un pezzo, un servizio che, dopo
settimane, viene remunerato con pochi spiccioli. Molte pagine di quotidiani
importanti vengono riempiti cosi.. C'è un meccanismo che punta a premiare
non i migliori ma i più forti quanto uno Stato moderno e civile dovrebbe
impedire ogni discriminazione. Guai a chi nasce povero e privo di solide
relazioni parentali e sociali
nella società "meritocratica" e liberista.
http://italiainformazioni.it/giornale/salute/35916/sanit-test-decennale-valutare-medici-richiesta-della-cgil-verificare-risultati-clinici.htm
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Tuesday, December 02, 2008 4:03 PM
Subject: la guerra ai pellirossa continua
Il pentimento di Bush
===================
Il Presidente Usa Bush, a due mesi dall'avvicendamento con Obama, dichiara
di essersi sbagliato sulle armi di distruzioni di massa detenute dall'Iraq
di Sadam Hussein. In sostanza confessa di avere fatto una guerra costata
milioni di morti, di aver violato l'integrità territoriale di uno Stato
sovrano, sulla base di un convincimento, di un sospetto che si è dimostrato
infondato, falso.
Non si dichiara pentito e non dice se la invasione dell'Iraq l'avrebbe
ordinata lo stesso.
La sua tardiva e grottesca confessione suona falsa, ipocrita. Falsa dal
momento che la sua amministrazione mostrò al mondo le "prove" delle armi di
distruzioni di massa. Prove che evidentemente erano state costruite.
Ricordate il generale Powell difronte l'ONU che illustra le armi di Sadam
Hussein? La stampa di tutto il mondo occidentale, all'unisono, partecipò
alla campagna di falsificazione e di criminalizzazione del regime di Sadam
Hussein e creò il clima adatto
all'aggressione simile a quello che oggi si vorrebbe creare per un
intervento in Pakistan e per il prosieguo degli attacchi all'Afghanistan.
Bush avrebbe potuto pentirsi delle sofferenze e delle umiliazioni inflitte
a Sadam Hussein. Non dimenticherò mai la faccia tramortita da farmaci di
Sadam, la bocca spalancata ad una mano che vi fruga dentro, i capelli
rastrellati da un'altra mano...Il corpo di Sadam Hussein che precipita nella
botola del patibolo e poi viene mostrato all'ilare
ferocia dei suoi nemici. Una pagina vergognosa scritta dall'America di Bush
che ricorda
gli scalpi dei pellirossa appesi nei negozi di souvenir. Civiltà
Occidentale!!
Diecine di migliaia di contractors con licenza di uccidere hanno fatto
quello che hanno voluto. Probabilmente moltissimi degli attentati con
centinaia di morti sono dovuti a loro.
L'Esercito di occupazione si è comportato in modo indegno con una ferocia
impressionante per chi come noi ha dentro di se l'immagine del soldato
civile, liberatore dal nazifascismo (anche questa immagine è forse un falso
indetto dalla propaganda). Prigioni e torturatori hanno seviziato detenuti
di guerra (trattati come banditi terroristi)
Il mondo è stato riempito di prigioni segrete della Cia e del Pentagono in
cui vengono torturati membri della resistenza araba. Anche molte navi sono
adibite alla tortura e vagano per i mari per non soggiacere all'imperio dei
tribunali.
Si dice che entro tre anni Obama ritirerà le truppe americane dall'Iraq.
Lascerà a Bagdad una delle più grandi basi militari usa esistenti al mondo,
forse addirittura la più grande. Pare che abbia una circonferenza pari allo
Stato del Vaticano. Lascerà anche le acque ed il terreno avvelenato
dall'uranio e la distruzione di reperti archeologici della Mesopotamia
patrimonio dell'umanità oramai perduto assieme a Babilonia ricoperta da uno
strato di cemento spessissimo del campo per elicotteri. Una popolazione
stremata da trenta anni di guerra e di embargo. Embargo che provocò
cinquecentomila morti tra i bambini che secondo Madaleine Albright erano un
"costo" necessario.....
Pare che Bush padre, alla fine della prima guerra del Golfo, quando decise
di non invadere materialmente l'Iraq dopo averlo massacrato di
bombardamenti, abbia sganciato una bomba atomica al confine con l'Iran,
bomba della quale non si è saputo niente fino a qualche tempo fa per via di
un servizio ripreso da Radio24.
Non credo che Obama cambierà le cose se non nel senso dell'efficienza.
Cercherà di risollevare le sorti militari del suo Paese, forse sarà più
furbo. Ma non abbandonerà la via della guerra, delle stragi, delle prigionie
illegali, dei bombardamenti. Si ritira dall'Iraq (se si ritira) per
concentrare le sue forze sul Pakistan e sull' Alfghanistan. Non è da
escludere che miri ad una occupazione militare del Pakistan del genere di
quella realizzata in Iraq ed Afghanistan. La ferita aperta in Afghanista si
allargerà e coinvolgerà uno dei paesi più popolosi del mondo:
centocinquantamilioni di persone!!
L'America ha fallito il suo compito storico dopo la fine dell'Urss.
Avrebbe dovuto assicurare un lungo periodo di pace mondiale!! Avrebbe dovuto
realizzare, come ha scritto il fanatico sostenitore dell'ideologia liberista
Fukujama, la "fine della storia". Senza alcuna differenza rimarchevole tra
le amministrazioni Bush padre e figlio e quella democratica di Clinton,
viviamo in un mondo insanguinato ed avvelenato, nell'angoscia di continue
campagne e misure antiterroristiche, di continue restrizioni delle libertà
fondamentali. Un mondo in cui il capitalismo privo di ogni freno ha
scatenuto i suoi peggiori istinti animali ed ha provocato una crisi che sta
distruggendo il benessere di centinaia di milioni di persone a cominciare
dai lavoratori americani.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5119
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200812articoli/38715girata.asp
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: rutelli@camera.it
Cc: ilpuntodue ; circolo pasolini pavia ; lettere@corriere.it
Sent: Wednesday, December 03, 2008 10:14 AM
Subject: ASSEGNI FAMILIARI AI BAMBINI ROM
ASSEGNI FAMILIARI AI BAMBINI ROM
===================================
Rutelli, noto autorevole leader del Partito Democratico, attacca una
decisione della Magistratura parzialmente ispirata ai principi di civiltà
della Costituzione e del nostro codice penale,
con la quale si respinge la assurda accusa di riduzione in schiavitù del
figlio da parte di una madre che chiedeva l'elemosina derubricandola in
maltrattamenti in famiglia. Ho usato l'avverbio "parzialmente" dal momento
che si prescinde dallo stato di necessità(probabilmente fame accumulata da
giorni) che spinge una donna per strada a stendere la mano al prossimo, un
prossimo che, dopo le campagne di denigrazione e di criminalizzazioni contro
l'etnia rom ed in genere contro i poveri mendicanti, dà sempre di meno,
forse oramai niente.
Colpisce nella presa di posizione di Rutelli il tema scelto e il momento
politico. Il momento politico è quello che segue la proposta di Chiapparino
di dialogo con la Lega a partire dalla questione del partito territoriale
del PD del Nord e della possibile collaborazione con la lega nella
costruzione del federalismo regionale, proposta per me figlia del
disorientamento che colpisce i democratici privi di una bussola, di un
progetto politico che non sia quello di inseguire il centro-destra sul suo
terreno nella speranza di sottrargli elettori. Per quanto sia fruttuoso il
pragmatismo, l'adattarsi senza remore ideologiche alla realtà spesso genera
soltanto politicantismo e non vera politica.
Colpisce il tema prescelto. Una magistratura che, in qualche modo, come
spesso fa l'Europa, richiama l'Esecutivo con le sue sentenze al rispetto dei
diritti civili e umani delle persone viene criticata apertamente e
scoraggiata a produrre sentenze coraggiose che confliggono con la politica
xenofoba del governo. Scoraggiare, si, dal momento che una cosa è la critica
proveniente dal centro-destra, ben altra cosa è una critica che diventa
bipartisan, comune a tutto il mondo politico, al potere legislativo..
Rutelli offre collaborazione al ministro Maroni per inasprimenti già
avvistati da ddl che dovranno tradursi in normative. Dobbiamo aspettarci una
gara in Parlamento del genere di quella aperta dai sindaci di
centro-sinistra in competizione coi sindaci di centro-destra a chi emana i
provvedimenti più duri nei confronti degli odiati rom,mendicanti,lavavetri
diventati il cruccio del benpensantismo nazionale? Voglio sperare che il PD
non segua su questo impervio sentiero Rutelli e gli impegni che con
l'intervista al Corriere ha voluto esplicitamente assumere: equiparare a
riduzione in schiavitù l'accattonaggio dei minori (quello che la Cassazione
ha negato), togliere la potesta genitoriale, inasprire e rendere rapidissime
le condanne, condannare l'accattonaggio "sistematico" organizzato da
comunità rom. Insomma, un giro di vite da fare apparire quasi blande le
misure fin qui proposte dalla lega.
Colpisce molto che Rutelli affronti questo problema soltanto in modo
strumentale (per motivi interni al PD) e dal punto di vista della pura e
semplice repressione poliziesca e giudiziaria. Il fatto che non esiste un
programma di integrazione e di inserimento dei Rom
sembra non preoccuparlo. Esistono financo dei fondi della Comunità Europea
per aiutare
la comunità rom che, se vive di elemosine e se i suoi bambini vi
partecipano è perchè non ha alternative diverse in un Paese che alza muri di
isolamento e che si preoccupa di alloggiarli il più lontano possibile dai
centri abitati.
Confesso che desta sospetto questa morbosa attenzione di Rutelli e di tanti
altri per i Rom.
Un recente rapporto ci ha informato che in Italia ogni tre giorni viene
uccisa una donna, che molte restano mutilate o sfregiate dalla violenza dei
loro familiari o sfruttatori, ma questo tema che sollecita inasprimenti
penali davvero necessari non sembra interessare molto i nostri legislatori.
Quanti sono i bambini rom che vivono in Italia? Perchè non si riconosce alle
loro famiglie il diritto ad assegni familiari magari eguali a quelli che si
danno ai lavoratori italiani considerato che è difficilissimo per un adulto
rom farsi assumere, farsi accettare per la paura che attorno a loro si è
creata nei secoli del tutto simile a quella che fino a metà del secolo
scorso circondava gli ebrei? Sono convinto che nessuna famiglia rom
manderebbe i suoi bambini a mendicare se ricevesse gli assegni familiari.
Quanti bambini rom ci sono in Italia? Ventimila? Trentamila? Il costo
sarebbe assai modesto e l'Italia darebbe un grande esempio di solidarietà
sociale, di civiltà, si metterebbe nella condizioni di avanzare con diritto
e ragione critiche a taluni aspetti della cultura rom dovuti alla durezza ed
alla barbarie con la quale sono sempre stati respinti dalle comunità
"normali".
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: micromega
Sent: Friday, December 05, 2008 11:12 AM
Subject: Politica e mafia
Cara MicroMega,
potrà mai lo Stato vincere la guerra contro la mafia? La democrazia italiana
è in grado di depurarsi del sangue avvelenato dalle mafie che non solo
continuano ad imperversare nel Sud ma da tempo si sono insediate nel Nord
conquistando i mercati generali, comprando con il denaro il ceto politico
locale? Li Gresti scopriamo che fa affari non solo con la giunta di
centro-destra di Milano ma anche con quella "comunista" di Firenze. Se nella
Magistratura qualcuno osa attaccare qualcuno dei punti di contatto tra mafia
e politica viene quasi mandato al manicomio come la coraggiosa e sfortunata
Clementina Forleo o trasferito d'ufficio come il giudice De Magistris. E'
sconvolgente come ieri la solidarietà a Mancino sia stata espressa
bipartisan da quasi tutto il Parlamento e come il Presidente della
Repubblica in persona sia sceso in campo per chiedere documenti a coloro che
avevano messo sotto accusa la corruzione in Calabria.
Non credo proprio che questo Stato possa vincere la sua lotta alla mafia
nonostante la ribellione degli imprenditori siciliani e la resistenza di
splendidi magistrati come Scarpinato. Non la può vincere dal momento che
oggi la Magistratura si trova nelle stesse condizioni in cui stanno i
lavoratori dell'Alitalia, cioè isolati e forti soltanto delle loro ragioni
e della loro professionalità. Violante è pronto a secondare Alfano nella sua
opera di demolizione di quanto resta di autonomia al magistero dei giudici.
La Repubblica è controllata da mille oligarchi che non provano vergogna ad
essere stati ridotti a semplici votanti dal decretatore; mille oligarchi i
più costosi al mondo che hanno dato vita a oligarchie locali in tutti gli
enti locali del Paese. Non contenti di ciò hanno creato, con le
privatizzazioni fasulle, (spesso si privatizza soltanto il denaro pubblico),
una rete di consigli di amministrazione per i loro amici, famuli e clienti
che sta strozzando il Paese. In Sicilia, non si trovano i soldi per pagare i
netturbini dal momento che si sono creati enti di gestione costosissimi.
Idem in tante altre regioni. Il magna magna è generale ed è spesso
perfettamente legale. Si è creato un quarto settore dell'economia: la
politica, nel cui ambito oltre un milione di famiglie vive agiatamente e
contribuirà a non far deprimere troppo i consumi natalizi.
Pietro Ancona
*****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: MEGACHIP
Sent: Saturday, December 06, 2008 11:51 AM
Subject: Fw: Luxuria ad Anno Zero
Luxuria ad Anno Zero, la Televisione ed il Socialismo Italiano
==============================================
Certamente Luxuria è stato molto bravo dapprima a vincere il reality
dell'isola dei famosi e poi ad illustrare da Santoro il senso profondo della
sua presenza, il significato della sua vittoria che è una vittoria dei
diritti civili della categoria che incarna, la categoria dei trangeners,
degli omosessuali proprio in queste ore pesantemente discriminate dalla
Chiesa che si oppone alla moratoria della pena di morte nei loro confronti.
Ha detto che nove milioni di persone, dopo averlo seguito e trepidato per
lui nella lotta per vincere il reality, sicuramente hanno maturato un
giudizio diverso, più sereno, più aperto e di accettazione verso i
trangeners e questo per lui (per noi) è un risultato eccezionale, di grande
valore civile. Bravo Luxuria! Bravo quando ha fronteggiato sull'Isola
l'assalto machista, volgare e pesante di chi gli dava del froscio e lui ha
messo in qualche modo in posizione meno aggressiva e quasi di dialogo quando
gli ha spiegato che sarebbe stato giusto dargli del "gay" che lo distingue
come genere ma non è offensivo. E' stato bravo quando ha retto in qualche
modo, ma fino ad un certo punto, la tesi di Sansonetti il quale ha sostenuto
la grande novità dell'evento dello sdoganamento delle televisione da parte
della sinistra ed insomma quanto sia bello ed utile che
una trasmissione come l'isola del famosi potesse in qualche modo essere
riscattata dal vuoto e dalla volgarità (genialmente e potentemente
rappresentate dal controcanto-balletto inscenato da Adriano Celentano) ed
usata per una nuova pedagogia delle masse a cominciare dalla propaganda dei
diritti civili.
Su questo punto Sansonetti si è fortemente scontrato con la giornalista del
Manifesto Norma Rangeri la quale ha sostenuto (a ragione) che la potente
macchina del reality era assai più forte di Luxuria e sarà sempre più forte
di quanti vorranno tentare di addomesticarla. Questa televisione, che è la
televisione del vuoto berlusconiano, seppur ha premiato una persona come
Luxuria è irrecuperabile a qualsiasi progetto di "umanizzazione", a
qualsiasi tentativo di darle contenuti che possano essere davvero tali dal
punto di vista culturale e della capacità di coinvolgimento dei sentimenti e
degli interessi degli spettatori.
Norma Rangeri ha sbagliato quando ha definito Luxuria "una donnetta da
pianerottolo" ed a mio parere ha sbagliato Luxuria nello sforzo di
offenderla giocando sul nome di Norma.
In effetti, credo che Sansonetti abbia perduto in grande parte la lucidità e
la serenità che deve essere propria del direttore di un giornale della
sinistra italiana esclusa dal parlamento
anche per una grande e profonda crisi di orientamento dei suoi quadri
dirigenti e del suo elettorato sostenendo in qualche modo la via del reality
al socialismo (se cosi possiamo chiamarla). Non è possibile redimere un
meccanismo inventato dalla peggiore perversione dell'uso della televisione e
dell'esaltazione della competi tività che, di esclusione in esclusione,
porta alla eliminazione di tutti uno dopo l'altro fino a quando sul terreno
resta un solo vincitore. Il meccanismo della trasmissione è indifferente
all'uso dei mezzi che servono alla sconfitta degli avversari, alla vittoria.
Il reality è la rappresentazione grottesca di una società di nemici che si
battono senza esclusione di colpi per uscire indenni da una esperienza dalla
quale è esclusa ogni forma di collaborazione, ogni cooperazione rivolta a
fronteggiare al meglio le difficoltà delle sopravvivenza dalla fame, dal
freddo, dalla solitudine. Vince chi è furbo, abile, spietato, capace di
usare le debolezze dei compagni di ventura per volgerle contro di loro.
Magari la vittoria di Luxuria è stata in grande parte ottenuta dall'ingegno,
dalla capacità di resistere fisicamente ai morsi della fame, dall'apertura
mentale. Ma il meccanismo infernale inesorabile del gioco televisivo è
quello che è: una eliminatoria dei più deboli e dei meno dotati fino al
successo dell'eroe che non si lasciato indebolire da sentimentalismi o altre
sciocchezze del genere.
Che il socialismo, la sinistra possano avere qualcosa da spartire con una
roba del genere è pensiero che mi fa rizzare i capelli in testa. Certo, dopo
la caduta del muro di Berlino e la perdita dell'ideologia , abbiamo
assistito a sbandate inaudite fino a quelle che hanno dato vita al Partito
Democratico con Colannino e Galearo e la Binetti e Letta e Bersani dentro.
La stessa Rifondazione si è perduta durante il governo Prodi con la teoria
bertinottiana della riduzione del danno e di giustificazione dei misfatti
della Casta e prendendo in giro il popolo del venti ottobre (lo sciopero non
era contro il Governo!!), ma francamente non avevo mai pensato che la
televisione spazzatura ideata negli Usa per isolare le persone, metterle le
une contro le altre, impedirle di avviare qualsiasi forma di collaborazione
e di coesione sociale potesse in qualche modo venire sdoganata e salutata
entusiasiticamente come una via vincente con la quale dialogare con le masse
enormi di persone sole che si radunano davanti ai televisori per assistere
da guardoni alle liti di un condominio tra i più spietati che siano mai
stati inventati e fare il tifo peggio che ad un incontro di boxe o di lotta
greco-romana o giapponese.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: aprile lettere
Sent: Sunday, December 07, 2008 3:47 PM
Subject: Fw: note dopo il dibattito nel salotto di Ballarò
note dopo il dibattito a Ballarò
Dare poteri agli addetti alla sicurezza, abolire la legge Sacconi-Maroni nr.30
=============================================================
Ballarò ha assunto la lodevole iniziativa di dedicare una puntata
straordinaria alle morti sul lavoro in occasione del primo anniversario
della strage della ThissenKrupp. Titolo poetico della trasmissione: La luna
spalancata e tanto, tanto, ma proprio tanto cordoglio da parte di tutti per
le vite bruciate nel rogo del ferro liquido incandescente della maledetta
fabbrica. Mi ha colpito una critica rivolta, stamane a Prima Pagina, da un
lavoratore padovano alle cose dette ieri sera a Ballarò da Guglielmo Epifani.Gli
infortuni vengono dalla gestione di massimizzazione del rendimento
dell'impresa che non trovano correttivi nella buona volontà di questo o quel
singolo industriale. Una diffusa cultura della sicurezza, invocata da
Epifani, non è compatibile che gli attuali assetti dei rapporti di
produzione segnati dal precariato, dai bassi salari che spingono verso il
lavoro straordinario, dal lavoro nero, dal terrore di essere licenziati e
cadere nell'inferno di un mercato di lavoro immobile che non offre occasioni
ed alternative.
La Cgil avrebbe dovuto avanzare due proposte per combattere radicalmente gli
infortuni sempre più frequenti. Non basta essere preoccupati delle modifiche
promesse da Sacconi agli industriali e condivise dalla Cisl sulla recente
normativa di alleggerimento delle sanzioni.
La prima proposta riguarda i poteri degli addetti alla sicurezza che vanno
notevolmente rafforzati attraverso una norma di legge che chiarisca meglio
quanto previsto dagli accordi interconfederali in materia e faccia
dell'addetto un vero sensore, terminale dell'Ispettorato del lavoro e dell'Asl.La
seconda prevede l'abrogazione della legge Sacconi-Maroni nr.30 e successive
dal momento che la precarizzazione del rapporto è causa di stress, di
eccessivo turnover, di incompetenza professionale.La precarizzazione non
nasce da esigenze obiettive del ciclo economico delle aziende quando da
scelte politiche del padronato per ricattare la manodopera. Circa un milione
di contratti a progetto inventati e fotocopiati segnalano questa
strumentalità della precarizzazione. In effetti il lavoro precario tende a
sostituirsi al lavoro a tempo indeterminato e questo è un vero è proprio
shock per la sicurezza. La stabilità è la prima condizione per la sicurezza.
La Torre Eiffel fu costruita in due anni da trecento carpentieri che
lavorarono in condizioni estreme fino a 324 metri d'altezza. Nessuno di loro
si fece male e non ci fu un solo infortunio mortale. Se si costruisse oggi
una Torre Eiffel avremmo una ecatombe di morti. Questo deve fare riflettere
intensamente
tutti coloro che si accostano alla questione delle morti "bianche", ma che
bianche non sono ed hanno almeno il colore terribile del sangue.
A Ballarò è mancata la riflessione più importante in mezzo a tanta
commozione vera o televisiva. Ad un anno dalla strage della ThissenKrupp gli
infortuni non sono affatti diminuiti. Non è successo niente. Il decreto
legge approvato non ha cambiato niente. Dobbiamo continuare ad aspettarci
una media di tre morti al giorno e di diecine e diecine di infortuni. Questo
vuol dire una sola cosa: tra la realtà e la sua rappresentazione c'è un
abisso. Una cosa è la rappresentazione di una Nazione che dal Presidente
della Repubblica a tutti i massmedia depreca le morti e gli infortuni, una
cosa è la realtà che cammina per la sua strada piena di cadaveri.
http://www.torreeiffel.org/
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: ilpuntodue
Sent: Sunday, December 07, 2008 7:18 PM
Subject: Ancora sullo sciopero della Cgil del 12 dicembre
Ho scritto che lo sciopero del 12 dicembre è una cannonata a salve
sparata dalla CGIL dentro lo scenario di una Italia prenatalizia coi negozi
di lusso affollatissimi da signori e signore che, intervistate dalla TV, si
dichiarano dedite al lusso"sfrenato" e tristi e tristanzuoli negozi e
negozietti di quartieri vuoti che non hanno avuto neppure la voglia ed i
soldi per una luminaria da aggiungere alle scarse luci esistenti.
Le proposte (1) della Cgil sulla crisi affrontano problemi oggi acutissimi
del lavoro, del salario, delle pensioni e dei diritti.
Le soluzioni concrete che il documento avanza su queste quattro cruciali
questioni non cambiano di una virgola la situazione esistente dal momento
che la CGIL non si discosta dal quadro dominante dei rapporti attuali e si
limita a piccoli aggiustamenti ed aggiunte che nulla innovano nella
condizione dei lavoratori.
Intanto il documento sulla crisi sembra scritto in un laboratorio assai
lontano dalla viva realtà della condizione del lavoro e delle masse. Le
proposte che vi sono fatte sono assai sensibili agli interessi anche
strategici delle aziende e delle banche. Non c'è neppure l'eco delle
richieste che vengono dalle fabbriche. Per gli investimenti la sua prima
preoccupazione è quella di garantire le Banche attraverso il Tesoro e tutta
la parte dedicata alla macroeconomia non ha nulla di diverso dalle cose che
si leggono sui giornali della Confindustria. E' stupefacente l'esclusione
della CGIL dal salotto di Berlusconi. Il Governo e la Confindustria
potrebbero sottoscrivere per intero un documento che è rafforzativo della
linea di rigore liberistico delle politiche confindustriali e di quelle
governative. Perchè hanno escluso la CGIL? E' vero che non ha firmato i
contratti degli statali e del commercio per l'evidente pressione che
qualcuno definirebbe massimalistica delle categorie, ma ha firmato gli
accordi Alitalia che costituiscono una sorta di Caporetto dei Diritti
Sindacali e non mette in discussione la legge Maroni-Sacconi nr.30 che è
fondamentale nella lotta di classe che la destra ha aperto contro i
lavoratori italiani per ridurli a poveracci da contentare con la socialcard.
Non ha alzato un dito, la Cgil, contro la 133 che ha tritato e ridotto in
polvere parte essenziale del diritto del lavoro senza neppure l'incomodo di
un finto negoziato.
Quasi dimenticavo di scrivere una cosa che mi ha colpito dell'incipit del
documento: la dichiarazione che la crisi economica che si è abbattuta sul
mondo è peggiore di quella del 1929. Ora, nessuno di noi è in grado di
stabilire che cosa è la crisi che si è dipartita dalla immensa truffaldina
bolla finanziaria americana. Ma non si può neppure escludere una
enfatizzazione, un uso della crisi come shock economy, un mezzo per
accaparrarsi delle risorse dello Stato per salvare banche e industrie, un
mezzo per abbassare i salari dei metalmeccanici della General Motors con la
complicità di sindacati che non sono controllati dai lavoratori da almeno
cinquanta anni. Una occasione di riciclaggio del capitalismo giustificata
dal terrorismo economico e sociale.
Per quanto riguarda il sostegno del reddito, la proposta della CGIL non va
oltre la richiesta di modesti benefici fiscali. E' come se fosse una
bestemmia chiedere la reintroduzione della scala mobile ed un aumento
generalizzato degli stipendi e dei salari di almeno il dieci per cento alle
aziende; semmai per queste si invocano contributi se, bontà loro, si
impegnano ad investire nel Sud o a stipulare contratti di lavoro a tempo
indeterminato.
Non starò a tediarvi con la chiosa dei vari punti del documento. Vi rinvio
ad esso. Non c'è niente che possa arrecare un sollievo duraturo alla
condizione del lavoro. Non c'è niente che possa recuperare una condizione
diversa e più accettabile.
Se tutte le condizioni della piattaforma fossero accettate non cambierebbe
niente del vuoto di prospettiva e di speranze che si stende davanti a chi
dipende da una classe di
imprenditori che ha conquistato tutto il potere, non intende accettare alcun
limite, vuole portare alle estreme conseguenze la cancellazione dei diritti
di venti milioni di lavoratori dopo avere cancellato quelli dei pensionati
che a non avranno più di che vivere appena entreranno a regime le "riforme"
prodi-berlusconi.
Il problema delle privatizzazioni non viene affrontato. Eppure è il cavallo
di troia per lo smantellamento dei lavoratori da tutto il comparto pubblico
e, nella gestione dei servizi locali, è fonte di appesantimento delle
bollette che le famiglie sono costrette a pagare.
La logica è che qualcuno deve guadagnarci per la fornitura di manod'opera
agli ospedali,
alle scuole, agli uffici e per la gestione di servizi di utilità pubblica
fondamentale come quelli dell'acqua, dell'energia e dell'igiene ambientale.
Penso che, sebbene le cose stiano per come le ho descritte e cioè che la
piattaforma rivendicativa dello sciopero non corrisponde ai bisogni del
nostro popolo, abbiamo il dovere di fare in modo che lo sciopero e la
manifestazioni abbiano pieno successo e si sviluppino attorno a richieste
chiare avanzate nei cortei e tra le categorie per migliori salari, fine del
precariato, scala mobile, lotta alle privatizzazioni, recupero dei diritti
cancellati dall'accordo sul welfare, dalla legge 133.
L'insuccesso o peggio il fallimento dello sciopero sarebbe usato dalla
destra al potere per infliggere ancora piu' pesanti umiliazioni ai
lavoratori, accelererebbe il processo di trasformazione dei sindacati in
enti parastatali del regime oligarchico italiano. Non sarebbe soltanto il
gruppo dirigente della CGIL ad uscirne sconfitto ma i lavoratori tutti.
Pietro Ancona
(1)
http://www.cgil.it/nuovoportale/Banner/SCIOPERO121208/PianoAnticrisi.pdf
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: Vincenzo Sena
Sent: Friday, December 12, 2008 8:19 PM
Subject: considerazioni sulle manifestazioni di oggi.
Considerazioni sulle manifestazioni di oggi.
Lo sciopero di oggi, proclamato dalla sola CGIL e massicciamente
partecipato dal sindacalismo di base (discriminato dai massmedia che lo
hanno ignorato anche quando il suo apporto era significativo, addirittura
eclatante nei cortei), è stato indubbiamente un successo. Vi hanno
partecipato anche moltissimi studenti, ragazzi dei centri-sociali, la
galassia delle associazioni e dei partiti della sinistra a cominciare da
Rifondazione. Ho partecipato al corteo di Palermo da piazza Croci luogo
storico di raduno dei metalmeccanici. Vi erano i lavoratori dei cantieri
navali ma anche una numerosa presenza dei cobas specialmente della scuola e
dei servizi. Insomma la presenza del sindacalismo autonomo era davvero
importante e si notava anche per le parole d'ordine dei cartelli molto
nette: più salario, più lavoro, no al precariato....Tra i partecipanti ho
notato un gruppo di ragazzi e ragazze che distribuivano un giornaletto dal
titolo assai evocativo e romantico"La Comune"e la scritta "giornale
rivoluzionario,socialista e libertario".La presenza di questo gruppo e di
altri gruppi di giovani mi ha aperto il cuore alla speranza. Ho pensato che
il socialismo ritrova sempre un punto per rigermogliare, per ripartire. Il
socialismo ha sempre tanto da dare e tanto da dire alle nuove generazioni.
Coloro che lo hanno abiurato per convertirsi al liberismo,
all'individualismo,alla strana teoria che l'egoismo del singolo si traduce
in un bene sociale, oggi sono in crisi per il crollo delle cattedrali
mondiali della finanza e dell'industria, crollo dovuto all'esaurimento di un
modello mostruoso (produrre per consumare e viceversa) ma anche a una
intollerabile carenza morale degna di galera.
Penso che la CGIL debba fare una riflessione sulla forza dei Cobas. Auspico
che stabilisca rapporti sempre più intensi e non soltanto nel movimento ma
anche nella definizione delle strategie. E' innaturale che Epifani frequenti
la Polverini espressione di un sindacato non solo di destra ma del tutto
allineato con il Governo e la Confindustria. Nei cortei di oggi i lavoratori
cobas e cgil si sono mescolati insieme. Erano la stessa cosa. Hanno chiesto
e chiedono una profonda svolta nei rapporti produttivi oggi dominati dalla
tensione, dalle minacce padronali, dallo sfruttamento sempre più sfacciato
che produce
infortuni e disagio. La vita nei posti di lavoro è diventata un inferno per
i lavoratori preda di
un padronato che ogni giorno che passa si sente sempre più forte ed
onnipotente.
La CGIL insiste per avere un riconoscimento del governo, per essere
ammessa alla cabina di regia della crisi che si annunzia spaventosa. Non
condivido molto le apocalittiche previsioni che Epifani ripete in questi
giorni sull'economia italiana. Non c'è dubbio che la crisi c'è, ma c'è anche
un uso strumentale di essa che potrebbe preludere ad una
deresponsabilizzazione del capitale dai suoi obblighi sociali. Chiudere le
aziende e darsi ad altre attività magari finanziarie. Ignorare la
Costituzione che parla di funzione sociale della azienda. Per questo sarebbe
opportuno proporre una forte penalizzazione per tutte le trasformazioni
delle attività industriali in attività finanziarie o altro. Se ad un gruppo
conviene dismettere gli stabilimenti, ristrutturare le aree per farne
immobili da abitare o altro, ebbene questo non dovrebbe essere agevolato
anzi dovrebbe essere ostacolato, mentre si dovrebbero premiare gli
investimenti produttivi.
Se il capitale politico che i lavoratori italiani hanno messo in mano alla
CGIL sarà ben usato darà risultati buoni anche se non immediati. Non credo
che una ricucitura con Cisl Uil un ritorno al tavolo delle trattative
potranno portare niente di buono. I giochi sono in gran parte fatti e ciò
che la Confindustria ed il Governo non ottengono al tavolo del negoziato se
lo prendono in Parlamento dove hanno una agguerrita e competente squadra di
esperti che demoliscono giorno dopo giorno, norma dopo norma, il diritto del
lavoro. Basti vedere la 133 e varie altre norme revocatorie per i lavoratori
inseriti qui e li anche in testi legislativi i più diversi magari con la
complicità di parlamentari del PD.
Lo sciopero ha espresso contenuti nettamente migliori di quelli proposti
dalla CGIL col documento sulla crisi. Lo sciopero ha mostrato una unità
sostanziale di volontà tra lavoratori cgil e lavoratori cobas e delle
rappresentanze di base.
Ma il ritorno della CGIL al tavolo del negoziato sarà una caporetto. Il
Governo Berlusconi e gli altri inveleniti dall'enorme successo delle
manifestazioni di oggi, costringeranno la CGIL ad accettare una
insignificante "riduzione del danno" del genere di quella Alitalia. Cioè
Canossa, una resa incondizionata.
Per questo sconsiglio la CGIL a spendere sul tavolo del negoziato il
capitale di oggi e di
insistere nella deistituzionalizzazione della sua opera, nel recupero di
autonomia, soffrire insieme ai lavoratori piuttosto che accollarsi assieme a
CISL, UIL e UGL, il ruolo di guardiani del regime e di organismi subalterni
alla confindustria.
Meglio nessuna trattativa e tornare alle rivendicazioni davvero
necessarie: aumento dei salari senza detassazione, indicizzazione dei
salari, abrogazione legge Biagi, abolizione delle due ultime riforme delle
pensioni, no alle privatizzazioni.
Pietro Ancona
PS: mentre la gente sfilava per le vie di Palermo, in una riunione veniva
varata la fase operativa della privatizzazione dell'acqua.
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Nota Bene
(Sul problema Regione Siciliana, vedi altri scritti di Pietro: http://www.spazioamico.it/autonomia_e_lavoro
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----- Original Message -----
From: Giuseppina
Sent: Tuesday, December 16, 2008 12:55 PM
Subject: il pd presto extraparlamentare?
Saluti Giuseppina
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: direzione@unita.it
Sent: Tuesday, December 16, 2008 10:27 AM
Subject: il pd presto extraparlamentare?
il PD finirà extraparlamentare in quattro anni?
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La cosa stupefacente della sconfitta del PD in Abruzzo è che i
pennivendoli embedded l'attribuiscono alla alleanza con Di Pietro.
Stupefacente perchè probabilmente è vero il contrario: il PD non si è fin'ora
del tutto squagliato perchè l'alleanza con Di Pietro lo tiene ancorato ad
alcune cose, alcuni valori che sono propri dell'elettorato e del popolo
della sinistra.
Stamane la giornata si apre con l'arresto del segretario regionale del PD
abruzzese e sindaco di Pescara e con l'adesione del PD alla proposta
Brunetta di alzare l'età pensionabile delle donne a 65 anni! (anche
l'ineffabile sindacato UIL pare che sia sedotto dalla proposta). Gaudio di
tutte le donne italiane specialmente delle lavoratrici delle fabbriche!!
Piuttosto che l'alleanza con Di Pietro ha nociuto al PD in primo luogo
l'avere scoperto tutto il suo fianco sinistro ottenendo da Berlusconi
l'espulsione dal Parlamento della sinistra dai socialisti a rifondazione, ai
comunisti italiani ai verdi ritenendo con ciò di realizzare, a tavolino, il
grande schema americano dei due partiti che combattono per lo stesso blocco
sociale, un blocco che esclude rigorosamente gli interessi dei lavoratori.
Ha nociuto al PD l'adesione e le pressioni esercitate sulla CGIL per
l'accordo Alitalia Cai, una operazione truffaldina che regala qualcosa come
sei miliardi e forse più di beni e scarica sullo Stato i debiti. Non è da
escludere che la Cai, nell'impossibilità di gestire la Compagnia, si veda
costretta ad accordi precipitosi o con i francesi o con i tedeschi ed alla
fine i furbissimi capitanati da Colaninno (precedenti illustri in Telecom)
ci guadagneranno il resto dei soldi.
Ha nuociuto ancora la freddezza con la quale ha accolto lo sciopero
generale della CGIL. E' vero che qualcuno (Bersani,Finocchiaro) ha sfilato
nei cortei, ma dopo aver costretto la CGIL a chiedere praticamente niente
tranne che essere ammessa alla cabina di regia della crisi italiana.
L'Italia è diventata un piagnisteo di grassi e grossi benestanti che in tv
piangono che la gente non arriva alla fine del mese, ma alla fine questo
piagnisteo serve solo a giustificare misure offensive di carità statale come
la famigerata socialcard.
L'Abruzzo prefigura gli States. Quasi la metà dell'elettorato non è andato
a votare. Chi è andato a votare si è rassegnato a due forme di clientelismo
e di corruzione politica. Alla vigilia del voto il Presidente ora eletto
prometteva assunzioni e altro.....L'elettore PD è motivato ad aspettarsi gli
stessi favori che aspetta l'elettore PDL:
Come finirà? Con questa accelerazione verso il disfacimento può benissimo
succedere che finiscano presto extra-parlamentari anche i boriosi
parlamentari del PD. A furia di assomigliare sempre di più a Berlusconi, a
copiare le ricette di Brunetta e di Sacconi, ad
assentire alle "riforme" della Giustizia, perderanno sempre più velocemente
consensi. Avremo un Parlamento monopartitico con una piccola irriducibile
opposizione dipietrista?
Veltroni raggiungerà l'ineffabile Bertinotti nel club dell'opposizione per
sempre?
Se non accadrà un terremoto, le prossime scelte bipartisan sulla giustizia,
sull'economia,
sulle privatizzazioni, sull'abolizione del contratto di lavoro, sulla
revisione della legge per la sicurezza imposta da Confindustria e CISL,
azzereranno forse per sempre l'appeal dei democratici!! Siamo lontanissimi
anni luce dall'attrattività dell'Ulivo e del suo programma!!
Ma forse il peggio accadrà prima se il PD cadrà nelle mani di coloro che
vogliono subito la rottura con Di Pietro, la rottura col mondo reale!!
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: aprile lettere
Sent: Tuesday, December 16, 2008 9:00 PM
Subject: Una celebrazione nell'italia xenofoba
Una celebrazione da decifrare
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Il Presidente della Camera Gianfranco Fini con il Presidente delle Comunità
Ebraiche Italiane hanno murato una lapide nella Camera dei Deputati in
ricordo del settantesimo anniversario delle leggi razziali emanate dallo
Stato fascista nel 1938. La ricorrenza ha avuto una solennità eccezionale.
Il discorso di Gianfranco Fini è stato di piena condanna delle leggi
razziali e di denunzia della assuefazione della società italiana
all'antisemitismo.
Anche la Chiesa non si è impegnata per difendere i diritti umani e civili
degli ebrei discriminati.
Osservo, a proposito del richiamo di Fini all'assuefazione della società al
razzismo, che
questa si ripete nei giorni nostri. Basta navigare in internet per vedere
quanto odio razziale si riversa contro gli islamici, gli zingari, gli
immigrati, i diversi, gli omosessuali.... nella più assoluta indifferenza.
E' davvero singolare come l'autore di una legge che riduce l'immigrato a
mero strumento di lavoro con pochissimi e quasi nulli diritti come essere
umano e come cittadino, come il sostenitore di un governo che ha voluto
censire e prendere le impronte digitali ai bambini rom, che ha fatto
approvare una legge per la quale se chi commette un reato è irregolare la
sua pena viene aumentata di un terzo e che ha condiviso tante altre
violazioni dei diritti universali dell'uomo si schieri cosi decisamente
contro leggi fatte imposte dal PNF progenitore del MSI e poi di Alleanza
Nazionale. Naturalmente non una parola è stata detta per la persecuzione e
lo sterminio degli zingari che furono ammassati in campi di concentramento
nell'Italia del Sud o avviati a morire nei lagers nazisti come i loro
fratelli di sventura ebrei.
Certo oggi gli ebrei hanno uno Stato potente, guerriero, una potenza
nucleare. Uno stato che ha vinto la guerra coi suoi vicini e che conta
moltissimo nella geostrategia mondiale essendo il primo alleato degli USA
del quale ne dettano ( secondo un suo primo ministro)
la politica estera.
Ricordare con orrore le leggi razziali di Mussolini senza condannare le
tante disposizioni razziste dello Stato di Israele e la proposta della
signora Livni (niente cittadinanza alle coppie miste israeliano-arabe)
costituisce una furbesca operazione politica di allineamento all'ala degli
intransigenti nel conflitto medioorientale e mondiale. E' opportuno
ricordare che l'ala oltranzista degli israeliani ha dentro di se ammiratori
di Hitler e che Israele assume ogni giorno che passa caratteristiche sempre
più di potenza etnica e coloniale.
La condanna che Fini ha fatto delle leggi razziali non incide nel clima di
intolleranza xenofoba e razzista diffuso in Italia e, se riferito ai
comportamenti degli israeliani di oggi,
non è neppure in contraddizione o controtendenza.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: ugolini bruno unita
Sent: Wednesday, December 24, 2008 6:47 PM
Subject: la settimana corta ed il contratto unico
Contrariamente a quanto ritiene Cremaschi la proposta della settimana
corta fatta dal Ministro Sacconi e subito accolta con visibile sorridente
apertura da Epifani non è "chiacchiericcio mediatico" ma un nuovo attacco a
quanto resta dei diritti dei lavoratori dopo gli accordi del luglio 2007 e
la legge 133. Semmai c'è da dire che tutta la destra non è d'accordo.
Brunetta l'ha apertamente bocciata dichiarando che non si applicherà al
pubblico impiego e ci sono silenzi significativi. Letta del PD con qualche
se e qualche ma (come dei resto ha fatto Epifani) si è dichiarato
favorevole. Altri nella destra stanno valutando fino a che punto debbono
tirare la corda in un Paese che ha i lavoratori più affamati d'Europa.
A mio parere la proposta, nel disegno dei suoi sostenitori (mi riferisco
al gruppo che lavora in profondità al Ministero, alla Confindustria, in
Parlamento, nella Cisl e anche negli altri sindacati e nel PD per
"semplificare sino alla somma zero" i diritti dei lavoratori, vorrebbe
essere una sorta di grimaldello per la precarizzazione del lavoro a tempo
indeterminato. Che bisogno c'era di proporre la settimana corta alla tedesca
quando abbiamo la cassa integrazione? Non c'è alcun bisogno. La messa in
cassa integrazione di gruppi di lavoratori non modifica il loro stato
contrattuale. Finita la cassa integrazione tornano al lavoro. Ma la proposta
di Sacconi parla di una cosa diversa, di una trattativa tra le parti per
cui, riconosciuto uno stato di necessità ( ricordatevi sempre c he l'Italia
riconosce la necessità di oltre un milione di progetti lavorativi!!!!!) si
stabilisce un regime di turnazione, di alternanza
che potrebbe essere usato per tutto il tempo che l'azienda riterrà
necessario.
L'ossessione del tempo indeterminato che non fa dormire la notte Ichino, i
solerti studiosi della Voce, tanti valorosi accademici e collaboratori di
Sacconi e della Confindustria in qualche modo viene
esercizzata. Avremo milioni di lavoratori a settimana corta che si
alterneranno nel sottosuolo di salari sempre più inconsistenti e per giunta
in parte corrisposti dallo Stato?
L'altro grimaldello è quello inventato da Ichino(con Boeri?) Trattasi del
contratto unico a tempo indeterminato per tutti. Che bello, che Bello, che
bello!!!!!Finalmente si sono resi conto di quanta infelicità hanno creato la
legge Biagi e le successive!!! Ma pensate che hanno davvero il cuore così
tenero anche se siamo in climna natalizio?? Non è cosi, purtroppo dal
momento che il contratto a tempo indeterminato per tutti (comune in Italia
fino al pacchetto Treu)è come lo scorpione che nasconde un artiglio
velenoso: abolizione dell'art.18!!!
Insomma bisogna ammettere che gli economisti engagè, gli accademici,
i grandi azzeratori del giuslavorismo sono dabbero creativi!! Caspita che
fantasia, che inventiva!!!
E pensare che Epifani, dopo dieci giorni dal famoso sciopero generale, ha
in mano un mucchietto di mosche e la polpetta avvelenata che gli ha mandato
Sacconi ( e non è detto che i suoi amici del PD non sono pronti a mandarne
anche loro....)
Pietro Ancona
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Auguri al popolo ebraico sperando che la coscienza gli rimorda per il sangue palestinese con cui oggi ha inzuppato la terra promessa da Dio ma ora occupata e sormontata da un enorme muro vigilato da arcangeli con le spade fiammeggianti!!!
Quando Hamas sarà sterminata e sostituita da altri anche questi non andranno bene ad Israele e cosi all’infinito.
Neppure il Quisling della CisGiordania che ingoia di stare in una regione lardellata dai coloni fascisti ed intolleranti va tanto bene.
Alla prima che mi fai, ti licenzio e te ne vai
Tutti i pennivendoli occidentali (dobbiamo parlare di una lobby inesistente?) da giorni preparano il pubblico al bagno di sangue!!
Auguri !!! Auguri!!!
Spero in un futuro senza religioni. e senza Stati religiosi come Israele e Iran
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Saturday, December 27, 2008 10:04 AM
Subject: Il Mondo nelle mani degli imbecilli
VIAGRA AL POSTO DI BOMBE ALL'URANIO ED AL NAPALM?
pare che i problemi di accoglienza che gli americani ed i loro satelliti
della Nato hanno finora avuto in Afghanistan potrebbero essere risolti dal
una miracolosa invenzione capace di mettere in erezione vecchi e debilitati
membri di anziani pastori che da anni soffrono anche la fame: il Viagra!!
Che straordinaria sorpresa!!Anni ed anni di bombardamenti con proiettili di
tutti i tipi e di tutte le stazze che hanno polverizzato l'Afghanistan e ne
hanno decimato la popolazione avrebbero poturo essere sostituiti
dall'erogazione di afrodisiaci
(tarati per tutte le età) per ridurre
gli irriducibili talebani ad uno scandalizzato e sdegnato isolamento nella
popolazione dedita a sfrenati riti orgiastici alimentati da regolari discese
dal cielo di miracolosi surrogatori di un desiderio spento forse da anni di
guerra, di miserie, di malattie.... Pensate quante vite umane risparmiate
dall'ingegnosa guerra del sesso! Centinaia di migliaia di persone sarebbero
ancora in vita e con la faccia soddisfatta di chi ha passato bene la notte!!
Leggendo una delle tante cose scritte dai pennivendoli occidentali che si
sono buttati a pesce sulla notizia ho pensato al nostro buon colonialista
degli anni trenta che regalava agli stupefatti congolesi collanine di vetro
sfavillanti ed ho anche riflettuto con orrore
sulla malafede di chi ritiene di comprarsi la benevolenza di alcuni capi
tribù, insomma di chi vuole dividere e si illude di potere comprare un
consenso che non ha mai avuto e mai avra. L'Afghanistan sarà anche tribale
ma è una Nazione che neppure il grande Alessandro riusci a tenere a lungo ed
ha dalla sua parte una cosa formidabile: la ragione. E' vero che la forza
può sottomettere la ragione ma non per sempre. Gli occupanti occidentali non
hanno alcun motivo per imporre la loro presenza e quella di tutta la
gentaglia che si sono portati dietro in Afghanistan. L'11 settembre non può
essere stato opera del vecchio pastore che abbisogna del viagra per fare
felici le sue quattro mogli ma certamente di sofisticati ingegneri delo
terrorismo mondiale che sono assai vicini alla Cia ed al Pentagono. Qualcuno
vuol forse negare che Bin Laden è amico di famiglia dei Bush? Gli stessi
talebani furono indottrinati al fondamentalismo in appartate caserme nella
profonda America. Furono addestrati nella mente e nel corpo,.Nella mente a
non tollerare niente che non fosse il totalitarismo islamico, nel corpo con
prolungate lezioni sul campo di controguerriglia e sabotaggio. Ora se li
trovano contro. Ma il problema dei talebani è un problema interno
dell'Afghanistan. E' liì che deve trovare soluzione. Il Governo quisling di
Bush durerà traballando ma non avrà mai il controllo del paese.
Sapevamo che il Pentagono non è nuovo a trovate "geniali" (recentemente si
era inventato un elisir che sviluppava irresistibili pulsioni omosessuali
negli eserciti nemici. Insomma i soldati anzicchè sparare si sarebbero
scatenati in orge con i loro compagni di plotone come neppure la Legione
Sacra dei Tebani aveva mai fatto. Oggi tira fuori la storia del viagra e
dell'anziani capopastore che diventa amico del marines che glielo porta.
Insomma siamo alla stupidità assoluta!! Purtroppo questa stupidità è
dell'esercito più potente del mondo al servizio di una America che il grande
Pinter ha definito un animale selvaggio assetato di sangue.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Sunday, December 28, 2008 10:55 AM
Subject: Ipocrisia, crudeltà, razzismo nell'articolo di Amos Oz su Repubblica di
ieri
La disinformazione dello scrittore famoso
L'incipit dell'articolo del celebrato scrittore israeliano Amos Oz su Repubblica
di ieri sabato 27 (*) vuole preparare i lettori, in massima parte liberal e
fautori di una pace in Medio Oriente nonostante il conclamato orientamento
filoisraeliano del giornale, alla strage di oggi ed a quelle che verranno nei
prossimi giorni. Scrive Amos Oz: "I bombardamenti che mirano a colpire
sistematicamente le comunità civili israeliane sono un crimine di guerra e un
crimine contro l'umanità, Lo Stato di Israele deve proteggere i propri
cittadini." Questo periodo è una pura falsificazione dei fatti nel senso che fa
risalire la causa della "necessaria" reazione israeliana a crimini
ingiustificati ed ingiustificabili. Ignora naturalmente lo stato di prigionia in
cui sono tenute le popolazioni della striscia di Gaza, l'impossibilità di
rifornirle per il divieto israeliano, ignora le continue incursioni in
territorio occupato per demolire edifici e stradicare oliveti e vigneti, non
tiene conto che oltre dodicimila palestinesi sono detenuti illegalmente nelle
prigioni israeliane ed in condizioni spaventose e tra questi, donne e bambini.
Il governo legittimo di Hamas e di tutta la Palestina occupata ha il diritto di
manifestare la propria ostilità a chi lo tiene sotto il tallone. Peraltro, i
poveri e modesti razzi usati dai soldati palestinesi è noto a tutti sono più una
testimonianza di esistenza in vita di una volontà di riscatto che vere e proprie
aggressioni atte a provocare danni significativi alle persone ed alle cose. E'
un falso scrivere come fa Amos Oz che Israele ha il diritto di proteggere i
propri cittadini. Questi sono protetti da uno degli eserciti più potenti del
mondo coadiuvato anche da milizie private con alta specializzazione
antisabotaggio ed alla guerriglia. Non sono e non sarebbero mai in pericolo i
cittadini israeliani da aggressioni palestinesi come vorrebbe far credere.
Se Israele manifestasse una vera volontà di pace dovrebbe cominciare
dall'allentamento del paranoico controllo dei territori, dalla fine degli
omicidi mirati alla distruzione dei quadri dirigenti del futuro Stato
Palestinese. Un muro immenso che costituisce una ferita indelebile alla civiltà
dei rapporti umani e che si insinua profondamente nel territorio dei palestinesi
non è certo il migliore strumento per la costruzione di una pace duratura.
Il cinismo del celebrato scrittore è davvero sconcertante. Nello "sconsigliare"
(ma è un artificio retorico) l'invasione che ieri è stata fatta con massiccio
bombardamento contemporaneo di sessanta pesanti aerei da guerra ne indica i
motivi non tanto per la salvaguardia di vite umane, per il rispetto della
popolazione, ma soltanto per gli effetti massmediatici negativi che la ripresa
che le televisioni arabe potrebbero fare dei massacri susciterebbero
nell'opinione pubblica dei paesi arabi. Naturalmente sa già che le televisioni
del mondo occidentale eviteranno di mostrare la verità dei crimini commessi e si
limiteranno a fare il cosidetto "panino" consistente nel mettere tra due accuse
ad Hamas ed ai terroristi la reazione "legittima anche se eccessiva" degli
israeliani.
Amos Oz è sionista, di famiglia sionista di destra proveniente dall'Europa
Orientale. Ha un passato militare di lotta contro gli arabi.
E' considerato, a torto, in Occidente un liberal, una colomba piuttosto che un
falco ed i suoi libri sostenuti dall'industria editoriale hanno contribuito alla
creazione del mito della fondazione e poi della vita in Israele, una vita
inquietata dall'incertezza, insidiata dal nemico. La sua presenza nella stampa
italiana mira a dare una "versione" a quella parte di democratici e di persone
di sinistra che non accettano che si continui a versare sangue innocente una
terra contesa. In lui, come nelle comunità ebraiche italiane, mai una parola di
critica per i comportamenti dello Stato di Israele. Silenzio assoluto sul Libano
distrutto per ben tre volte, creazione massmediatica del mostro terrorista
Hamas, legittimo vincitore di elezioni democratiche; non una parola sulla
scissione provocata nei palestinesi tra "laici" e "fondamentalisti", una scelta
determinata dalla volontà di non cedere mai neppure un millimetro dei territori
occupati concedendo al massimo ad un Abu Mazen Quisling un governatorato senza
veri poteri statali e privo di autonomia.
Ci sono in Israele intellettuali che non hanno la fama in Occidente di Amoz Oz
ma che lottano e pagano di persona per un Israele umano e umanizzato e per una
vera pace. Queste persone vengono discriminate. La loro vita è assai difficile
nelle Università e dappertuttoo. Ne voglio citare qualcuno per fare onore a chi
davvero vuole la pace e non una terra israeliana inzuppata dal sangue del popolo
palestinese. Aaron Shabtai, Yitzhak Laor, Ilan Pappè, Michel Warschawski, Tanya
Reinhart (purtroppo non c'è più), Jeff Halper, Uri Avnery e tanti altri che
nonostante le minacce e le intimidazioni costituiscono la coscienza antifascista
ed antinazista di Israele, denunziano con coraggio gli slittamenti a destra ed i
crimini del governo razzista non solo verso i palestinesi ma anche verso tanta
parte della popolazione ebraica che non ha il pedigree dei primi della classe
angloamericani.
Pietro Ancona
(*)
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/12/27/gaza-israele-pronto-al-blitz.html
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: loriana cavaleri laboratorio zeta
Sent: Monday, December 29, 2008 10:34 AM
Subject: Il Papa ed il precariato
Il Papa, i Sindacati, il lavoro precario
=============================
L'Italia ha tre Confederazioni Sindacali tra le più potenti d'Europa.
Ma alla forza di queste organizzazioni che tesserano più di dieci milioni
di lavoratori corrisponde una condizione di precarietà, di miseria, di
infelicità, di progressiva perdita dei diritti dei lavoratori associati o
non.
Soltanto i Sindacati di base difendono davvero i lavoratori ma ne pagano
le spese con discriminazioni, isolamento, licenziamento dei loro uomini più
combattivi ( insomma quello che accadeva alla CGIL negli anni cinquanta e
sessanta). Questi sindacati di base non sono riconosciuti dalle tre grandi
Confederazioni che profeririscono l'UGL della Polverini, il sindacato di
matrice fascista ed hanno con questa frequentazioni intense.
Il Papa, certamente informato dai sensori numerosi della Chiesa nella
società civile, capisce che l'Italia non ha futuro con il lavoro precario,
che il bene dell'economia non può essere realizzato a scapito della
infelicità e della miseria dei lavoratori e chiede la fine del precariato.
Ha colto l'enormità del fenomeno sociale del precariato e la sua forza di
distruzione delle strutture familiari e sociali.
Ricordo che quando il contratto era a tempo indeterminato e il tempo
determinato era soltanto per i lavori stagionali e le prestazioni davvero
straordinarie, le cose in Italia andavano assai meglio e non esisteva
l'orribile divaricazione dei redditi tra i managers, i politici, i
professionisti ed i lavoratori dipendenti. Anche la distanza abissale che
divide l'amministratore delegato dall'ingegnere o dal funzionario è causa
del malessere italiano. La Legge Biagi ha dato al padronato la possibilità
di fumus giuridici di contratti davvero fantasiosi. Possibile, ad esempio,
che in Italia esistano un milione di progetti ai quali sono addetti
altrettanti precari? Che cosa sono questi progetti?
La CGIL si è affrettata a rispondere "positivamente" alla denunzia del Papa
con una nota in cui parla di "ammortizzatori sociali" per i precari, cioè
la flexisecurity peraltro irrealistica data la grottesca e patologica
quantita di precari inventati dalla fertile e malvagia fantasia della legge
Biagi Sacconi Maroni. Quanto denaro dovrebbe avere lo Stato per fare
ammortizzatori sociali per cinque o sei milioni di precari?
Il precariato non è una necessità dell'economia. E' una scelta politica
odiosamente di classe per ricattare, per tenere sotto tensione i dipendenti.
Il precariato va abolito con un piano di rientro al lavoro a tempo
indeterminato garantito dall'art.18 e con retribuzioni decorose attraverso
un aumento generalizzato dei salari.
Veltroni si accinge a discutere con Sacconi della settimana corta. Gli Dei
accecano coloro che vogliono all'inferno. La settimana corta a salario
decurtato e con integrazione della CIG sarebbe assai onerosa e abbasserebbe
ancora il livello salariale italiano alla faccia di tutti i piagnistei
ipocriti sulle busta paga che non consentono di giungere alla fine del mese.
Si può avere la settimana corta a parità di salario con la settimana piena?
Non se lo sognano nemmeno!!
I lavoratori italiani hanno diritto di parola. Ci vuole una profonda e
radicale democratizzazione dei Sindacati che non possono continuare ad
essere strumenti della confindustria per imporre la sua linea di
spoliazione e di sfruttamento. Una legge dovrebbe regolare la consultazione
e la rappresentanza la pubblicità dei bilanci e mettere un limite agli enti
bilaterali.
Pietro Ancona
http://www.corriere.it/cronache/08_dicembre_28/papa_precari_lavoro_7286f466-d4d4-11dd-b87c-00144f02aabc.shtml
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---- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: cngp@unipv.it
Cc: redazione@ilmanifesto.it
Sent: Sunday, January 04, 2009 9:39 PM
Subject: la cittadinanza e la sovranità nazionale
Caro Professore Novati,
nella parte conclusiva del suo elegante articolo GUERRA DOPO GUERRA pubblicato
venerdì 2 gennaio u.s. sul Manifesto, ho trovato l'ultima versione del
neocolonialismo: quello che conta non è la sovranità nazionale ma i diritti di
"cittadinanza"- Insomma non ha nessuna importanza creare uno Stato Palestinese,
basta che i palestinesi siano ben trattati da Israele (che ha le maggiori
responsabilità).
Dopo tante eleganti circonvoluzioni ha dato la sua ricetta filosofica.. Chissà
magari i cittadini palestinesi godranno di un miliore tenore di vita di quello
che la povera Palestina potrà offrire.
Complimenti!! Bravo" Se non ci sarà un comunicato ufficiale del Manifesto che
prende chilometri di distanza dalle sue teorie neoconservatrici e filoamericane
non rinnoverò l'abbonamento.
Pietro Ancona
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090102/pagina/01/pezzo/238468/
EDITORIALE | di Giampaolo Calchi Novati
GUERRA DOPO GUERRA
<<Invece di rompersi la testa sui «piccoli problemi» delle «piccole patrie», che
appartengono al passato (la prima rivolta araba esplose nella Palestina
mandataria nei lontani anni Trenta), Israele, palestinesi e arabi farebbero bene
a misurarsi con le sfide che riguardano le loro posizioni relative nel sistema
globalizzato. La globalizzazione, si sa, si occupa dell'ordine, non delle
vittime. Le novità non mancano. Potrebbe essere imminente il superamento
dell'era degli idrocarburi da cui dipende l'economia di quasi tutti i paesi
arabi della regione. La Palestina ha il vantaggio di non doversi sottoporre a
questo tipo di riconversione. Il suo interlocutore obbligato nella transizione è
e resterà Israele. E qui si apprezza meglio la differenza fra la guerra e la
politica.
Le alternative diventano: esclusione o inclusione. Demarcare i confini era il
compito del colonialismo. In futuro, con o senza Hamas, conteranno i diritti
della cittadinanza (più della sovranità), le funzioni e le specialità (più
dell'origine etnica). Se Israele è la forza vincente, incombono su Israele le
responsabilità maggiori. Deve scegliere molto semplicemente se accanirsi contro
i vinti (i palestinesi) o contribuire al loro riscatto.>>
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: direzione@unita.it
Sent: Saturday, January 03, 2009 8:31 AM
Subject: Fw: Evacuare la popolazione civile da Gaza
Se criminale è il comportamento di uno Stato che scatena il suo esercito contro
una popolazione inerme in gran parte denutrita e malata non meno criminale è il
comportamento di chi assiste senza battere ciglio a questa orribile mattanza e
non fa niente per ferrmare il massacro almeno per salvare le vite dei bambini
Dalla striscia di Gaza vengono allontanati gli stranieri. Mi sembra giusto.
Sarebbe anche giusto dare la possibilità di allontanarsi alla popolazione
civile, alle donne, ai vecchi, ai bambini, a quanti non vogliono morire nella
imminente e più volte annunziata invasione di terra.
Carri armati di proporzioni mostruose, armatI delle armi più sofisticate del
mondo, uccideranno una popOlazione inerme con la vergognosa e sfacciata scusa
di attaccare Hamas: Hamas non è altro che la popolazione dei palestinese.
Per uccidere un capo di Hamas si bombarda un palazzo e si uccide con lui tutta
la sua famiglia in gran parte composta da bambini. Questa barbarie nazista (ma
forse i nazisti non si spingevano a tanto) non viene sanzionata dall'opinione
pubblica occidentale informata (si fa per dire) da giornali controllati dalla
lobby ebraica o da una industria editoriale legata agli americani.
Chiediamo l'evacuazione della popolazione civile!! Senza questa evacuazione
avremo sulla coscienza un genocidio.
Particolarmente criminale è la decisione dell'Egitto di impedire ai
palestinesi di fuggire dal terribile bombardamento ed ora dal fuoco delle
terribili armi israeliane.
Israele conosce bene le tecniche di distruzione. Ha già distrutto per tre
volte il Libano e tante volte i campi palestinesi. Non è giusto che il mondo si
renda complice di questa carneficina degli abitanti di Gaza.
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: Vincenzo Sena
Sent: Thursday, January 01, 2009 10:17 AM
Subject: Considerazioni sul discorso di Napolitano
Confesso che non ho avuto voglia di sentire il discorso del Presidente. E' la
prima volta che mi capita dopo tanti anni. In qualche modo avevo delle
prevenzioni che derivano dai suoi recenti comportamenti e non avevo voglia di
sentire in diretta cose che non condivido, banalità e ipocrisie. Oggi ho letto e
riletto il testo scritto pubblicato dai giornali.
Per un Presidente che ha sollevato la questione degli omicidi e degli
infortuni sul lavoro ed ha autorevolmente spinto la stampa e l'opinione pubblica
ad occuparsene, è davvero singolare avere ignorato nel suo discorso i morti e
infortuni del 2008 e quante resistenze esistano nel governo e nella
confindustria per svuotare di contenuto le poche norme che si è riusciti a
strappare e le manovre che sono in corso per depenalizzare e ridurre ai minimi
termini la responsabilità delle aziende.
IL modo con il quale ha trattato le questioni del lavoro e specialmente del
lavoro precario è del tutto generico e privo di mordente. Da questo punto di
vista, il Papa, pur avendo i suoi scheletri nell'armadio, ha detto chiaramente
che cosa significa il lavoro precario per chi deve farlo e per l'Italia:
privazione della speranza, impossibilità ad organizzare il futuro, cosa che si
ripercuote sull'Italia tutta che è e sarà ancora di più una nazione infelice con
un'area di venti milioni di lavoratori che, per vari fattori, stanno male.
Non un cenno a salari bassi, senza indicizzazione e più bassi del trenta per
cento di quelli europei; erosione dei diritti ed attacco alle poche tutele
rimaste; pensioni oramai inesistenti, degrado delle strutture del welfare,
impossibilità a reggere i costi della privatizzazione di tutti i servizi dai
quali lo Stato si ritira a cominciare dagli asili nido.
Alza toni lamentosi contro la crisi che verrebbe dagli USA senza dire una sola
parola sulla responsabilità delle scelte truffaldine del sistema finanziario
americano che ha messo in ginocchio il mondo. E' inotre scandaloso che non abbia
denunziato la divaricazione crescente tra i salari dei lavoratori che decrescono
e sono ormai di fame e gli emolumenti dei managers pubblici e privati e il
costo, oramai insostenibile della politica che oramai incide in modo
significativo sul prodotto interno lordo, lacera moralmente l'Italia e offre
punti di riferimento alla criminalità organizzata.
E' diventata stucchevole la richiesta della collaborazione, della intesa tra
maggioranza ed opposizione. Intanto perchè il Parlamento esiste non per fare
inciuci bipartisan ma per sviluppare una vigorosa dialettica democratica, in
secondo luogo perchè la sinistra è stata espulsa dal Parlamento per via di una
legge truffaldina ed oligarchica che ha cambiato per sempre gli organismi
scaturiti dalla resistenza e una volta garantiti dalla Costituzione.
L'inciucismo proposto da Napolitano si svolgerebbe tutto o quasi tutto su i
decreti del governo Berlusconi che dovrebbero essere recepiti da un Parlamento
non solo esautorato ma acquiescente e complice.
A proposito delle missioni degli italiani nel mondo ha detto che queste servono
a garantire la pace e sdradicare il terrorismo. In Afghanistan, in Irak e
altrove collaboriamo con gli eserciti di occupazione. Il terrorismo,
ricordiamolo, non sarebbe altro che la resistenza al nemico riconosciuta in un
raro momento di
sincerità da Bush quando ebbe a dire che avevano ed hanno ragione le persone che
combattono per la loro terra, la loro patria.
L'Italia è impegnata in collaborazioni se non di tipo ascaristico certamente
soggette ai comandi strategici e tattici dell'Impero e dei suoi arroganti e
spesso sanguinari ufficiali.
L'occidente ha impestato i territori occupati di killer, di contractors ed ha
di fatto espulso tutta la stampa libera tenendosi solo quella emdedded e
controllata dall'Esercito USA.
Trovo assai carente l'attenzione riservata alla criminale aggressione di
Israele verso un popolo inerme.
L'Italia di Pertini, di Saragat, di Moro, di Fanfani avrebbe certamente
chiesto con forza la fine della aggressione. Tutti coloro che accettiamo senza
protestare la carneficina di Gaza abbiamo le mani macchiate di sangue!! Lo
Stato del popolo che fu ingiustamente dichiarato deicida e per questo subi
millenni di persecuzione specialmente dalla Chiesa è diventato uno Stato
genocida pericoloso per tutti i suoi disgraziati vicini e per coloro che tiene
chiusi sotto un muro apocalittico da tanti anni, privandoli delle libertà
naturali e riconosciute dal diritto internazionale.
Pietro Ancona
queste considerazioni sono state inviate al Presidente della Repubblica
direttamente sul sito della Presidenza
***
Nonostante una sentenza della Corte Suprema Israeliana ai giornalisti non
Lucio Caracciolo, analista di problemi internazionali, definisce l’aggressione israeliana a Gaza una tragedia domestica, insomma un evento non di primo piano, da derubricare, da non occupare un posto importante nell’agenda internazionale. Dieci giorni di bombardamenti intensivi ed ora l’occupazione terrestre davvero non costituiscono l’evento cruciale con il quale si apre l’anno? Davvero sono un qualcosa che riguarda soltanto ed in primo luogo gli israeliani ed i palestinesi che il resto del mondo subisce con fastidio, con irritazione, come
insomma una storia che è durata e dura troppo a lungo ed ha finito con lo stufare''?
Io non condivido questa analisi. Non sono d’accordo per la derubricazione per diversi motivi a cominciare dal fatto che ci troviamo di fronte al bombardamento di una popolazione palestinese che sta subendo sofferenze inenarrabili, ha avuto oltre cinquecento morti, tremila feriti, migliaia e migliaia di traumatizzati dallo spaventoso fragore degli aerei e delle esplosioni. Il fatto che una Potenza di prima grandezza dal punto di vista militare infierisce su una popolazione praticamente inerme emoziona la opinione pubblica mondiale ed ancora di più colpisce il fatto che Israele fa tutto questo in barba al diritto internazionale e senza alcun rispetto per la popolazione civile.
Israele si sta comportando come gli Usa si sono comportati e si comportano in Iraq ed in Afghanistan. Ha aperto il suo artiglio coloniale contro i Palestinesi, considerati terroristi perchè rifiutano il quisling Abu Mazen così come terroristi sono i Talebani per non avere accettato il quisling creato dagli Usa e terroristi sono coloro che in Iraq non accettano l’ordine imposto dalle armi e dalla violenza.
Nel caso assai probabile di una vittoria di Israele e di una sconfitta dolorosa di Hamas la vittoria non porterà con sé cose buone. Prima di tutto le nazioni arabe che oggi subiscono il giogo di tiranni filooccidentali a cominciare dall’Egitto non accetteranno prima il massacro e poi l’annessione della Palestina ad Israele seppur sotto forma di protettorato. Ma anche gli Stati minacciati recentemente da iniziative americane poco amichevoli come la Cina, la Russia, e molti altri rifletteranno su un mondo in cui le nazioni che rappresentano l’Occidente possono scatenare l’apocalissi, massacrare, annettere, fare i propri comodi. L’ordine internazionale per quanto non più basato sull’equilibrio dei due blocchi e controllato dalla potenza Usa non può essere abusato. Insomma qualcuno prima o poi deve essere chiamato a rendere conto di delitti contro l’umanità che dall’undici settembre in poi e dall’avvento dei teorici dell’esportazione della democrazia ha provocato troppo sangue, troppe sofferenze, troppo dolore. L'Occidente sembra uscito di testa ed in preda ad un delirio criminale!
Gaza non è una tragedia domestica. Non si consuma tra una Domus ed i suoi riottosi vicini che non vogliono cedere lo loro case. E’ un punto focale dell’equilibrio mondiale basato su una forza che sembra fuori controllo. Fuori controllo come la finanza mondiale devastata dalla speculazione e dal latrocinio dei banchieri e dei finanzieri in grande parte ebrei che sta chiedendo sacrifici immensi al mondo intero. Fuori controllo dal momento che uccidere un dirigente palestinese assieme a tutta la sua famiglia viene considerata la cosa più ovvia e banale di questo mondo
Non può e non potrà essere accettato. Wall Street deve spiegare al mondo la crisi che l'ha investita. Il sistema capitalistico-colonialista non può continuare a vivere senza cambiare profondamente le regole. Mercato e democrazia non coincidono più ed il capitalismo è in grado di garantire soltanto incertezza a tutti, sprofondamento di classi sociali agiate nella povertà, fallimento di Stati e nessuna speranza per il futuro. La crisi israeliano-palestinese aggrava lo stato di incertezza e di tensione. Il mondo ha bisogno di ordine, di serenità, di pace. L'avventura da Quarto Reich di Israele lo rende invece incerto e pericoloso. Israele deve spiegare perchè dopo cinquanta anni di occupazione non riesce a dare un ordine giusto alla regione che tiene in permamente crisi.
Pietro Ancona
http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=34194983
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Saturday, January 10, 2009 8:50 PM
Subject: Fw: appunti sulla manifestazione di Palermo per Gaza
La manifestazione pro-palestinesi di Palermo
Ignorata dalla televisione di Stato e da quelle private i siciliani stasera
non hanno saputo della grande commossa vibrante manifestazione che si è
svolta a cominciare dal raduno nella più grande piazza della città: piazza
Politeama. Non so se ci fosse qualche giornalista della carta stampata. Io
non ne ho visto ma può darsi che ci fosse un giovane, uno sconosciuto.
Repubblica e gli altri giornali usano molto i "negri", giovani precari ai
quali commissionano di volta in volta un servizio con una telefonata.
Possiamo anche chiamarli giornalisti-squillo? Io sono sfacciato ed a volte
chiedo quanto guadagnano per servizi a volte bellissimi, accuratissimi,
scritti con l'ansia di chi vuole farsi apprezzare. Per dignità non
rispondono ma credo che potrebbero prendere anche trenta o cinquanta euro.
Molta parte di quello che si legge nei giornali è fatto così e dalle notizie
di agenzie alcune specializzate in opinionisti di varia umanità. Sto
divagando e ritorno subito alla nostra manifestazione. C'era innanzitutto
una notevole presenza sopratutto femminile di palestinesi e di arabi.
Qualcuno di loro lo conosco da tempo. Uno è Presidente del Comitato
Direttivo della CGIL, un altro è un vecchio studente dell'OLP. Credo che sia
rimasto fedele per la sua memoria di Arafat. Ma il grosso della
partecipazione era dato da centinaia e centinaia di giovani spesso quasi
ragazzi animati tutti da un fortissimo spirito di solidarietà per la
popolazione di Gaza, di sdegno per il genocidio cui da quasi due settimane è
sottoposta. Ha fatto molta impressione l'enorme numero di bambini e bambine
uccise, una percentuale tanto alta sul totale dei morti da insospettire come
se ci fosse un programma particolare per la loro soppressione!! Io sono un
vecchio compagno, un vecchio militante socialista e del sindacato. Di miei
coetanei o di persone dell'ambiente ufficiale dei partiti e dei sindacati ne
ho visto pochini, i più autonomi, i meno conformisti. Nessuno della
nomenclatura, nessun deputato, nessun senatore,
nessun amministratore. Ma questa assenza, per quanto calcolata come scelta
saggia dal momento che l'influenza di Israele sembra grande in Occidente è
una scelta sbagliata, il segno di un contorcimento ulteriore di una crisi di
valori, di un offuscamento della coscienza tale da produrre un mero
appiattimento su posizioni che
possono essere travolte. Per quanto tempo il mondo può assistere inerte
impotente al massacro di una popolazione già stremata da fame e malattie? Il
pitone dell'indifferenza quante bare di bambini e bambine potrà ancora
inghiottire? Il sistema di potere che tiene in piedi la violenza di Israele
è basato sul peteinismo di Abu Mazen e sul feroce faraone che sbriga i
lavori sporchi all'Occidente. Non è detto che reggano a lungo.
Nel mondo sta maturando una diversa coscienza della questione palestinese
che sembrava appassita. Oggi si sono svolte manifestazioni in tutta Europa
con un centro di irradiazione potente in Francia.
Quando Israele avrà finito di distruggere tutte le abitazioni della striscia
di Gaza ed avrà ammazzato o fatto prigionieri i guerrieri di Hamas che cosa
avrà ottenuto? Annetterà la striscia e darà ad Abu Mazen il protettorato
coloniale della Gisgiordania.?
Israele non è in grado di fare niente altro che uccidere e distruggere.Non
ha una linea che riguarda i palestinesi tranne quella di mandarli tutti in
Giordania (impresa assolutamente stravagante).
In tutto il campo della sinistra c'è una terribile Babele. Ma tutte le
voci della Babele che sono ancora di sinistra erano alla manifestazione di
stasera. Non c'erano le nomenclature che vedono il mondo dai palazzi che
frequentano. Non è detto che continueremo ancora a subirli a lungo... Io
ostentavo un cartellone con la scritta: Hamas è la Palestina, Israele è uno
stato stragista, infanticida, terrorista. Un cartellone radicale tenuto
nelle mani di un vecchio socialdemocratico quale io sono. Ma dove dobbiamo
stare noi socialdemocratici se non con i popoli poveri del mondo massacrati
dagli Usa e da Israele?
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: organizzazione@fiom.cgil.it
Sent: Sunday, January 11, 2009 8:12 AM
Subject: nuove sconfitte
Dopo la cannonata a salve del 12 dicembre
=====================================
Non mi ero sbagliato a definire lo sciopero della CGIL del 12 dicembre
scorso una cannonata a salve. In effetti non ha avuto alcun seguito e non
poteva averne dal momento che non aveva avanzato alcuna rivendicazione
limitandosi in un documento sulla crisi scopiazzato da scelte ministeriali a
chiedere il niente, qualche aggiustamento burocratico alle feroci misure del
governo ed associandosi come Bertoldo ad una richiesta demagogica ed
irrealizzabile di flexisecurity: la concessione della CIG o equipollenti
ammortizzatori sociali ai precari, una proposta che nasce dai contorcimenti
dialettici derivanti dall'accettazione della realtà giuridica del
precariato. Gli ammortizzatori sociali per il precariato,possibili in
situazioni fisiologicamente normali, sono assurdi e pazzeschi in un Paese in
cui il precariato è una Patologia creata dalla destra economica e politica
per sostituire gradatamente il contratto di lavoro a tempo indeterminato e
per tenere sotto il tallone di ferro del ricatto i nuovi assunti nelle
aziende ed anche nella pubblica amministrazione. I precari
"Alla fine del mese di settembre hanno raggiunto quota 2.812.700. Sono il 12
per cento del totale degli occupati in Italia. Dal 2004 al settembre scorso
sono aumentati del 16,9 per cento. Ben 5 volte di più dell'incremento
registrato dai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato che sono
cresciuti, nello stesso periodo, del 3,1 per cento. Il Mezzogiorno è la
macro area dove sono più numerosi: ben 940.400 pari al 33,4 per cento del
totale nazionale." (fonte Ista),
Chiedere per questa massa di circa tre milioni di persone, alle quali vanno
aggiunti i finti autonomi, ammortizzatori sociali è una follia. Per questi
lavoratori la soluzione è un rientro nella normalità del rapporto di lavoro
a tempo indeterminato (è anormale un contratto a termine rinnovato sei volte
e oltre) ed il varo di una politica di sostegno dell'economia. Bisogna
chiedere la trasformazione dei contratti a termine ed atipici in contratto a
tempo indeterminato, senza farsi frastornare dal terrorismo sulla crisi che
attraversa tutta l'economia capitalistica dopo le ruberie delle finanziarie
americane.
Mentre il Direttivo della CGIL si limita a dire al Governo di non fare
furbizie (è già la seconda volta che parla di furbizie dopo l'annuncio della
settimana corta -edizione maligna ed antioperaia delle 35 ore francesi)
Sacconi si inventa come rendere ancora più amara e difficile la vita ai
lavoratori proponendo Casse Integrazioni differenziate per Regioni ed
insistendo sulla riduzione della settimana lavorativa , una sorta di cavallo
di troia per scardinare dall'interno l'art.18 ed il contratto a tempo
indeterminato. Per fortuna molte delle nefandezze che propone il Governo non
possono realizzarsi per difficoltà obiettive che nascono sempre quando si
vuole fare entrare nella stalla l'asino per la coda. Ma ciò non toglie
nulla alla disgraziata inadeguatezza della iniziativa della CGIL (degli
altri due sindacati non ne parlo nemmeno essendo acquisiti al padronato ed
al governo) incapace di proporre la difesa del salari e delle pensioni
attraverso la loro indicizzazione, l'abolizione
della legge sacconi-maroni (biagi), poteri statali al delegato alla
sicurezza, il salario minimo garantito contro paghe orarie inferiori financo
a due euro l'ora, l'abolizione dei ticket sulle medicine, l'abrogazione di
tutte le norme di peggioramento delle pensioni, un tetto invalicabile agli
stipendi da mille e una notte dei managers pubblici e privati, la gratuità
degli incarichi politici e la commisurazione degli incarichi amministrativi
a qualcosa non superiore del dieci per cento delle paghe epicali.
Ma la CGIL non avanzerà nuove proposte. Ha il tabù con il quale ha
maledetto la normale attività sindacale di richiesta di miglioramenti della
condizione dei propri associati e dei lavoratori. I lavoratori italiani oggi
sono i peggio retribuiti d'Europa ma questo non preoccupa nessuno.
Quindi si andrà avanti cercando di migliorare di qualche virgola i decreti
e le decisioni che
spoglieranno del tutto i lavoratori italiani dei loro diritti, chiuderanno
per sempre la speranza
già abbandonata quando qualcuno decise che le classi non c'erano più ed io
ho sempre le traveggole quando leggo le statistiche Istat che da più o meno
20 anni
danno sempre attorno a ventiquattro milioni di persone la classe operaia che
non
c'è più. Qualcuno l'ha cancellata con un trattino di penna........mentre
aumentava di numero.
Pietro Ancona
***
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Saturday, January 10, 2009 8:50 PM
Subject: Fw: appunti sulla manifestazione di Palermo per Gaza
La manifestazione pro-palestinesi di Palermo
Ignorata dalla televisione di stato e da quelle private i siciliani stasera
non hanno saputo della grande commossa vibrante manifestazione che si è
svolta a cominciare dal raduno nella più grande piazza della città: piazza
Politeama. Non so se ci fosse qualche giornalista della carta stampata. Io
non ne ho visto ma può darsi che ci fosse un giovane, uno sconosciuto.
Repubblica e gli altri giornali usano molto i "negri", giovani precari ai
quali commissionano di volta in volta un servizio con una telefonata.
Possiamo anche chiamarli giornalisti-squillo? Io sono sfacciato ed a volte
chiedo quanto guadagnano per servizi a volte bellissimi, accuratissimi,
scritti con l'ansia di chi vuole farsi apprezzare. Per dignità non
rispondono ma credo che potrebbero prendere anche trenta o cinquanta euro.
Molta parte di quello che si legge nei giornali è fatto così e dalle notizie
di agenzie alcune specializzate in opinionisti di varia umanità. Sto
divagando e ritorno subito alla nostra manifestazione. C'era innanzitutto
una notevole presenza sopratutto femminile di palestinesi e di arabi.
Qualcuno di loro lo conosco da tempo. Uno è Presidente del Comitato
Direttivo della CGIL, un altro è un vecchio studente dell'OLP. Credo che sia
rimasto fedele per la sua memoria di Arafat. Ma il grosso della
partecipazione era dato da centinaia e centinaia di giovani spesso quasi
ragazzi animati tutti da un fortissimo spirito di solidarietà per la
popolazione di Gaza, di sdegno per il genocidio cui da quasi due settimane è
sottoposta. Ha fatto molta impressione l'enorme numero di bambini e bambine
uccise, una percentuale tanto alta sul totale dei morti da insospettire come
se ci fosse un programma particolare per la loro soppressione!! Io sono un
vecchio compagno, un vecchio militante socialista e del sindacato. Di miei
coetanei o di persone dell'ambiente ufficiale dei partiti e dei sindacati ne
ho visto pochini, i più autonomi, i meno conformisti. Nessuno della
nomenclatura, nessun deputato, nessun senatore,
nessun amministratore. Ma questa assenza, per quanto calcolata come scelta
saggia dal momento che l'influenza di Israele sembra grande in Occidente è
una scelta sbagliata, il segno di un contorcimento ulteriore di una crisi di
valori, di un offuscamento della coscienza tale da produrre un mero
appiattimento su posizioni che
possono essere travolte. Per quanto tempo il mondo può assistere inerte
impotente al massacro di una popolazione già stremata da fame e malattie? Il
pitone dell'indifferenza quante bare di bambini e bambine potrà ancora
inghiottire? Il sistema di potere che tiene in piedi la violenza di Israele
è basato sul peteinismo di Abu Mazen e sul feroce faraone che sbriga i
lavori sporchi all'Occidente. Non è detto che reggano a lungo.
Nel mondo sta maturando una diversa coscienza della questione palestinese
che sembrava appassita. Oggi si sono svolte manifestazioni in tutta Europa
con un centro di irradiazione potente in Francia.
Quando Israele avrà finito di distruggere tutte le abitazioni della striscia
di Gaza ed avrà ammazzato o fatto prigionieri i guerrieri di Hamas che cosa
avrà ottenuto? Annetterà la striscia e darà ad Abu Mazen il protettorato
coloniale della Gisgiordania.?
Israele non è in grado di fare niente altro che uccidere e distruggere.Non
ha una linea che riguarda i palestinesi tranne quella di mandarli tutti in
Giordania (impresa assolutamente stravagante).
In tutto il campo della sinistra c'è una terribile Babele. Ma tutte le
voci della Babele che sono ancora di sinistra erano alla manifestazione di
stasera. Non c'erano le nomenclature che vedono il mondo dai palazzi che
frequentano. Non è detto che continueremo ancora a subirli a lungo... Io
ostentavo un cartellone con la scritta: Hamas è la Palestina, Israele è uno
stato stragista, infanticida, terrorista. Un cartellone radicale tenuto
nelle mani di un vecchio socialdemocratico quale io sono. Ma dove dobbiamo
stare noi socialdemocratici se non con i popoli poveri del mondo massacrati
dagli Usa e da Israele?
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: fassino_p@camera.it
Cc: colombo furio
Sent: Sunday, January 11, 2009 4:20 PM
Subject: Manifestazione pro bombardamenti
Carissimi,
dopo la vostra partecipazione alla manifestazione non della comunità ebraica
romana, ma della destra nazista della stessa, (mi risulta che la rete ebrei
per la pace ed altre associazioni l'hanno disertata), non vi resta che
arruolarvi volontari ed andare anche voi
a bombardare dal cielo o da un carro armato i terribili guerriglieri di
Hamas (che poi sono i bambini, le donne e le città distrutte ed anche le
loro pecore ed il loro bestiame ammazzato)
Incoraggiando la destra sionista che vuole la soluzione militare e soltanto
militare voi vi assumete gravissime responsabilità morali.
Ma potete rispondermi: " E chi se ne frega? "
Era la risposta che davano coloro che portavano il gagliardetto. Ve la
poteva suggerire il vostro vicino di sedia oggi Gasparri. Vedo che vi
trovate bene in compagnia dei fascisti italiani.
Cari saluti.
Pietro Ancona
se volete potete considerarla una lettera di insulti. Sarei sollevato se
sentissi che le cose che vi ho scritto vi sembrano insulti. Avrei una
speranza di vostro ravvvedimento
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Wednesday, January 14, 2009 10:49 AM
Subject: assisi furbastra
-----
ASSISI: UNA MARCIA CONTRO LA PACE
===========================================
Gli organizzatori della marcia per la pace di Assisi sono
talmente timorosi di scontentare qualcuno da ignorare i nomi di
Israele, Hamas, Palestina. Il luogo geografico citato è "MedioOriente"
e naturalmente "Gaza". Si chiede che venga fermato il massacro
senza dire chi e come deve fermarlo. Non si indicano le
gravissime responsabilità dell'aggressore Stato di Israele,
l'uso di centinaia di aerei ultramoderni per bombardare e
mitragliare la popolazione dopo averla terrorizzata con avvisi
feroci, l'uso di armi proibite come il fosforo, l'uranio
impoverito ed ora il dima che carbonizza all'istante chi ne
viene colpito. Non parla dei crimini di guerra di Israele che ha
impedito l'arrivo di soccorsi alla popolazione civile, che
tuttora impedisce corridoi umanitari per l'allontanamemto dalla
zona di guerra (con la conplicità dell'Egitto che ha schierato
migliaia di soldati pronti a sparare sui fuggiaschi). Non parla
dei crimini di chi ha tagliato da mesi acqua luce e sta facendo
morire di fame e di sete la gente. Sembrerebbe quasi che ad
Assise Hamas e Israele abbiano le stesse responsabilità e che i
mille morti e cinquemila feriti si debbano ad entrambi dal
momento che è vero che è stato Israele ad uccidere e ferire ma
se Hamas non avesse lanciato i suoi razzi......... E' la vecchia
storia di Via Rasella: i partigiani sarebbero responsabili delle
Fosse Ardeatine perchè avevamo provocato la morte di alcuni
soldati. Hamas ha diritto di combattere per l'indipendenza della
Palestina. In ogni caso gli analisti escludono che l'invasione
di Gaza sia stata provocata dai razzi palestinesi di Hamas.
La manifestazione di Assisi non chiede libertà ed autonomia
per la Palestina, non chiede la liberazione delle migliaia di
prigionieri politici detenuti da Israele, non chiede il
deferimento di Israele ad un Tribunale Criminale Internazionale
per l'uccisione di centinaia di bambini (una percentuale
talmente alta sul totale dei morti da insospettire a far pensare
alla esistenza di un "programma demografico"), non chiede il
ritiro delle truppe israeliane dal territorio di Gaza, non
chiede la libertà di movimento della popolazione, non chiede la
fine dell'embargo. Si limita a chiedere la fine di una guerra
che non c'è dal momento che c'è soltanto una aggressione di una
superpotenza nucleare contro un popolo inerme senza specificare
niente sul destino della popolazione alla quale è stato tolto
tutto a cominciare dal luogo dove abitava che non c'è più ed è
ricolmo di rovine.
Per questo c'è molta malafede in tante adesioni, molto
cerchiobottismo, molta voglia di stare dalla parte dei più
forti.
Bisogna disertare questa indecente pagliacciata che vuole
azzerare le responsabilità di Israele facendole risalire alle
"provocazioni" di Hamas. Hamas che ha vinto le elezioni e che ha
gran parte dei suoi deputati rapiti dagli israeliani in
prigione, senza alcuna reazione dell'Occidente che si fonda
(dice) su valori di democrazia, libertà, civiltà.
San Francesco si recò in Terrasanta in missione di pace.
Nonostante appartenesse agli aggressori il sultano lo ricevette
e lo trattò con molto rispetto dandogli piena disponibilità a
stabilire accordi di pace. Ma il povero San Francesco fu
lasciato solo. L'Occidente, i cui crociati infilzavano allo
spiedo i bambini siriani per mangiarli abbrustoliti, negò la
pace e si infognò in una dominazione che tra alti e bassi
produsse solo lutti.
pietro ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Thursday, January 15, 2009 1:29 AM
Subject: Manifestazione per la guerra con Fini a Montecitorio
Il presidente della Camera dei deputati è sceso per stare un pò
insieme e farsi fotografare con i caporioni
della manifestazione pro-Israele, fitta di bandiere israeliane,
organizzata a Roma, in luogo generalmente vietato a tutti
,davanti Montecitorio, da una associazione parlamentare di
ammiratori di Israele composta da deputati e senatori di vari
gruppi di maggioranza e di opposizione.
Debbo dire che la cosa mi ha impressionato ed impaurito.
Impressionato perchè mentre la folla si raccoglieva attorno ai
rappresentanti della Comunità Ebraica italiana e dell'Ambasciata
di Israele si potevano quasi avvertire nell'aria, con un minimo
di sensibilità umana di di immaginazione, le deflagrazioni
paurose, il crollo dei palazzi, il lamento dei feriti, lo
spavento di oltre un milione di persone aggredite da carri
armati mostruosi, da aerei supersonici che effettuano centinaia
di missioni di bombardamento, da cannonate sparate da navi
piazzate nel mare antistante gaza. Una mattanza di esseri umani
difesi da un pugno di guerriglieri privi di armamento pesante
che, quasi con le nude mani, affrontano il nemico che oramai si
è infiltrato per le vie devastate della città. Non c'era un solo
cartelllo che chiedesse pietà per questa popolazione. a Piazza
Montecitorio era un unico urlo di feroce incitamento a vincere
al più presto lo scontro chiamato "guerra" di odio verso i
"terroristi" di Hamas, di volontà di sopraffazione per la
"sicurezza" di Israele che, se necessario, vale la vita della
umanità intera e per subito quella di oltre trecento bambini e
quasi cinquemila tra morti e feriti che morranno presto a causa
delle armi DIMA usate da un esercito post nazista privo di
scrupolo ed incurante delle regole e del diritto internazionale.
Impaurito, si, la manifestazione mi ha impaurito. E' la prima
volta che una alta autorità dello Stato, il Presidente della
Camera, interviene coinvolgendo il Parlamento a sostenere le
ragioni di uno Stato che in atto risulta al mondo come
aggressore e genocida. E' vero che ieri Fini ha rivendicato al
Parlamento di non essere un organismo al servizio del governo
Berlusconi privo di diritto di parola. Ma la sua protesta non ha
avuto seguito. Si è adeguato alle direttive della maggioranza di
cui fa parte e addirittura ha permesso che uno dei portavoce
della maggioranza definisse di valorizzazione la richiesta di
fiducia chiesta alla Camera. Insomma, la Camera si doveva e si
deve sentire onorata di votare senza battere ciglio e senza
discutere gli ordini che vengono dal Cav.Berlusconi. Non credo
che ci sia stato qualcosa di simile in tutta Europa. Non credo
che si siano fatte manifestazioni probombardamenti della
Palestina con la presenza di un cosi autorevole esponente dello
Stato. Colpisce il silenzio del Presidente della repubblica che
non ha mosso finora un dito e non farà nulla per criticare la
scelta guerrafondaia e genocida fatta dal Parlamento e per
difendere le istituzioni parlamentari dalla prepotenza del
governo-regime.
In Italia c'è l'anomalia di una Comunità Ebraica che non è più
quella civile democratica e amante della libertà di Tullia Zevi
e di Elio Toaff. E' una Comunità che difende senza se e senza ma
il diritto di israele di eliminare i suoi "nemici" ed attacca
violentemente coloro che si permettono qualche dubbio, che
invitano a ragionare a non buttare benzina sul fuoco come fa
scontandone tutti gli ostracismi Massimo D'Alema.
Quanto è accaduto stasera davanti a Montecitorio è destinato
ad incidere profondamente sulla qualità della nostra
cittadinanza, sulla coerenza tra questa e la carta
Costituzionale, sul futuro di un Paese che si colloca
nella frontiera più avanzata del razzismo
la frontiera militare. Il massacro di Gaza ha infatti un
carattere razzistico e di intolleranza fisica a sopportare che
non fa parte della gens occidentale, della sua cultura, dei suoi
valori. Come lo sterminio di milioni di irakeni e di afghani, le
stragi di Gaza esprimono una volontà di dominio coloniale e di
sterminio per chi vi si oppone.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
Yehoshua: uccidere bambini
oggi per salvarne domani!
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**** ----- Original Message ----- From: pietroancona@tin.it To: giro@girodivite.it Sent: Sunday, January 18, 2009 8:53 PM
Subject: L'incoronazione I massmedia ci informano che cresce la febbre per l'imminente
giuramento del 44° Presidente degli Stati Uniti che avverrà
dopodomani. Le iniziative già realizzate e quelle in corso sono
davvero notevoli, spettacolari, tutte rivolte a creare un evento
indimenticabile, storico, epocale, forse assisteremo financo ad
una ascesa ai cieli in un nuvola a stelle e strisce di Barak
Obama neo imperatore della nuova Roma che estende i suoi domini
fino alle falde dell'Himalaia dove aspira salire ed è prossima
alle steppe della grande Russia con le batterie di missili
superatomici piazzati a Praga ed a Varsavia. Il nuovo Presidente
è giunto a Washington con il treno usato oltre due secoli fa da
Abramo Lincoln e ne ha fatto un mezzo per elettrizzare
un'america frastornata dall'annunzio delle grandi e meravigliose
cose che questo giovane dandy sarà capace di fare per loro a
cominciare dal regalo di 1000 dollari a famiglia e dalla
speranza che se qualcuno di loro avrà un dente cariato forse non
dovrà morire per l'ascesso e l'infezione che ne potrebbe
seguire. Stasera ci sarà un grande concerto che frutterà milioni
di dollari che però serviranno solo in parte a pagare le spese
di questa nuova inedita festa che supererà quella del
Ringraziamento con annesso tacchino. L'operazione giuramento per
la quale sono mobilitati diecine di migliaia di agenti sarà
seguito da milioni di persone convenute nella capitale. Le
parruccherie della Capitale sono impegnate da giorni con liste
infinite di signore quasi isteriche per il timore di non potere
sfoggiare memorabili acconciature e la corsa all'accaparramento
dei biglietto dei fortunati è diventata davvero una lotta
all'ultimo sangue. Pensavo davvero, all'inizio, che, dopo anni
di lugubre dittatura oligarchica dominata dalla faccia annoiata
e sdegnosa di George Bush, ci saremmo trovati davanti ad uno
stile nuovo, civile, democratico davvero, certo non fino al
punto di fare arrivare Barak Obama in bicicletta alla Casa
Bianca come il Re o la Regina della Svezia, ma sicuramente come
un dirigente politico "normale", un primo altissimo funzionario
della Unione degli Stati, non il terminale di una struttura
megagalattica massmediale in cui il primo cittadino degli Stati
Uniti assurge a Divinità come accadde a tanti Imperatori della
Roma antica. Giulio Cesare che fu il punto di passaggio dalla
oligarchia alla dittatura ed all'Impero per diverse volte
rifiutò i simboli del potere supremo ed assoluto che gli
venivano offerti: il diadema d'oro che il Senato gli donò lo
appese subito sulla testa di Giove Pluvio e rifiutò sempre di
essere qualcosa di più di un Dittatore anche se in effetti fondò
l'Impero. Di Barak Obama si è molto parlato della novità
rappresentata dal colore della sua pelle e della pelle della sua
famiglia. Chi ha voluto leggere in questo un memorabile
passaggio dall'epoca dell'apartheid e del KKK alla civiltà
multietnica si sbaglia di grosso: il lavoratore messicano sarà
sempre pagato la metà del lavoratore anglosassone e non accederà
ancora per molto a tutte le opportunità della società americana.
L'impegno della lotta razzista contro le nazioni islamiche
accusate di terrorismo continuerà con l'uso di armi sempre più
spaventose e l'impiego di centinaia di migliaia di soldati
addestrati da un esercito sempre più fascista prelevati dalle
regioni povere della deindustrializzazione e della crisi
agricola dove la disoccupazione non offre alternativa
all'arruolamento come accade nelle nostre regioni meridionali.
Insomma il colore della pelle di Obama non significa niente e
questo lo abbiamo già visto dall'attività parlamentare svolta al
Senato e dai primi atti compiuti nella fase dell'interregno.
Colpiscono due cose. La prima è come a fronte di una popolazione
afflitta da milioni di sfratti, di vendite forzate, di
fallimenti, di bassi, bassissimi salari mediamente inferiori del
trenta per cento di quelle del 1970, questo signore che assurge
alla Presidenza fa rullare i tamburi dell'apocalisse prossima
ventura e autorizza una cerimonia di insediamento come se ci
trovassimo di fronte ad una frattura della storia, ad una nuova
epoca. "ci vuole una nuova dichiarazione di indipendenza!" ha
detto. Che cacchio vuol dire? Metterà un limite alla voracità
dei miliardari che si pappano il sessanta per cento delle
ricchezze nazionali? Metterà un limite sotto il quale non è
possibile fare scendere i salari? Non credo proprio a niente di
tutto questo: credo che si tratta di mera sparata demagogica per
abbindolare i gonzi contando su una stampa che è oramai poco
meno di un megafono del potere. La seconda cosa è il contrasto
tra la grande festa che si annunzia e i lamenti che tuttora si
levano dalle rovine di Gaza. Intanto per quasi un mese i suoi
amici israeliani hanno ridotto in polvere una regione di un
milione e mezzo di abitanti, hanno ucciso cinquecento bambini e
ferito migliaia di civili. Molti di questi feriti si possono
considerare morti perchè colpiti da armi usate proibite
dall'ONU, ma delle quali Obama si è ben guardato dal chiedere
conto. Ha preso impegni con lo Stato Nazista di Israele di
continuare a tenere prigioniera la popolazione di Gaza, a
sorvegliare i valichi, per impedire il "contrabbando di armi" a
favore di Hamas. Qualcuno dovrebbe spiegare perchè Hamas debba
essere disarmato dal momento che è stato l'unico esercito
partigiano che ha difeso sia pure con le nudi mani il popolo
palestinese. Per finire spero di non vedere giochi di artificio
ad illuminare il cielo della casa Bianca.Abbiamo visto le
illuminazioni delle bombe al fosforo a Falluja e a Gaza
suggestive quanto quelle della festa di Piedigrotta ma non
altrettanto innocue. Pietro Ancona
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----- Original Message -----
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: comunisti
Sent: Friday, January 16, 2009 10:25 AM
Subject: Che cosa è l'antisemitismo oggi
Che cosa è l'antisemitismo oggi
=======================
Una delle tracotanti richieste di Israele al tavolo egiziano
delle trattative per la tregua a Gaza è il disarmo di Hamas e
l'impegno a non farle mai più giungere armi attraverso la
distruzione di tutte le vie di comunicazione e un severo
controllo ai confini. Questa richiesta è illegittima e
raccapricciante. Illegittima perchè Israele che è armata fino ai
denti pretende che la Palestina sia disarmata e non tollera che
si doti neppure di un corpo di vigili urbani (più volte nel suo
mirino omicida). Perchè la Palestina deve essere disarmata? Non
si tratta forse di una nazione alla quale Israele dovrebbe
riconoscere uno Stato secondo le risoluzioni dell'ONU? E'
raccapricciante perchè la richiesta implica un controllo
militare e la continuazione dello stato di prigionia degli
abitanti di Gaza. Per non fare giungere armi ad Hamas si pratica
un embargo totale e si arriva a speronare le navi che tentano di
portare aiuti umanitari alla popolazione.
Registro come dato positivo l'aumento della partecipazione
pubblica di tanti israeliani alle manifestazioni contro
l'aggressione a Gaza. Aggressione nella quale Israele sembra
impazzita ed in piena irresponsabile voglia di mostrare a tutti
quanto sia muscolosa e quanto se ne freghi delle regole: attacca
le sedi dell'ONU, distrugge le stazioni televisive, mitraglia le
ambulanze, uccide i medici e gli infermieri, non consente un
corridoio umanitario di uscita per i civili costretti a morire.
Israele commette crimini intollerabili quali l'uccisione mirata
di intere famiglie di dirigenti di Hamas. Ieri, il Ministro
degli Interni, è stato sepolto con tutta la sua famiglia nel
crollo della sua abitazione presa a cannonate.
Molti si lamentano in Europa di una rinascita
dell'antisemitismo. Ma non c'è antisemitismo che non nasca dai
comportamenti dello Stato di Israele. La gente fa fatica a
distinguere tra ebrei e israeliani, tra cittadini e Stato.
Pensa che si tratti di una malvagità peculiare degli ebrei che
non hanno pietà per nessuno e gioiscono delle disgrazie che
procurano agli altri. In effetti, nel Talmud non viene indicato
alcun rispetto per i "gentili". Anzi!
Certamente l'antisemitismo va respinto. E' inaccettabile l'idea
che una intera etnia possa essere malvagia e propensa al male.
Le tante testimonianze di ebrei che esprimono orrore e sdegno
per il comportamento del governo e dell'esercito di Israele per
fortuna ci dicono che non si tratta, come è ovvio, di un dato
antropologico quanto politico: è la politica della destra
religiosa oggi al potere a Gerusalemme responsabile dei
massacri e delle terribili offese recate alla dignità umana, del
genocidio, della morte di una percentuale talmente alta di
bambini da fare sospettare l'esistenza di una politica mirata
delle soppressioni infantili. Inoltre, la destra europea oggi
sostiene Israele. In sostanza l'attacco militare ai palestinesi
è una manifestazione di un razzismo che in Europa si manifesta
con provvedimenti polizieschi, con comportamenti sempre più duri
verso gli immigrati, con leggi come quella sul reato di
clandestinità che è davvero scandalosa. La destra tedesca che
diede vita al nazismo e fondò la sua azione sull'antisemitismo
oggi condivide la politica di Israele e se proprio dobbiamo
parlare di antisemitismo dobbiamo riferirlo oggi alla
persecuzione ed alla discriminazione degli arabi e dei
musulmani, dei Rom e dei poveri che viene praticata sub specie
di conflitto di civiltà e di lotta al terrorismo ed al
fondamentalismo islamico. Nella terribile apocalittica forza
distruttiva di Israele su Gaza ed ieri sul Libano c'è lo stesso
segno di quella sviluppata dagli americani (fino al lancio di
una bomba atomica) sull'Iraq e sull'Afghanistan. Milioni di
morti in grandissima parte civili per l'affermazione di un
suprematismo razzista di un colonialismo nuovo che non si limita
al controllo delle risorse ma vuole la sottomissione e la
proprietà di tutti gli esseri umani del pianeta.
Pietro Ancona
****
==========================================
Il noto scrittore israeliano Yehoshua, ammirato dalle nostre
parti assieme ad Omos Oz e Grossman per le sue posizioni di
colomba, di apertura ai palestinesi, pacifiste, in polemica con
un giornalista di Haaretz, giornale israeliano assai critico con
l'aggressione tuttora in corso alla popolazione della striscia
di Gaza, si è lasciato scappare questa agghiacciante
affermazione: uccidiamo i loro bambini oggi per salvarne tanti
domani!! Gli ha risposto Gideon levy: "chi giustifica la guerra
giustifica anche le atrocità.Gli faccio notare che nella sua
lettera c'è un passaggio agghiacciante: uccideremo oggi i loro
bambini per salvarli in futuro!! ( haaretz,16 gennaio 2008).
Come si può commentare un'affermazione di questo genere di uno
che evidentemente si sente Dio e vede in Israele il Dio che
decide della vita e della morte ? Nella mia vita non avevo mai
sentito nè letto niente del genere neppure nelle cronache di
sterminio degli assassinii dei conquistatores più efferati.La
vita tolta ad un essere umano, ad un bambino, non è merce di
scambio, è insostituibile, è quella vita e quando l'hai recisa,
hai reciso con essa tutte le vite.
Questa è stata l'aggressione più spaventosa arrecata ai
bambini. Già era sospetto sin dalle prime notizie di bambini
uccisi che loro fossero l'obiettivo principale dell'operazione
"piombo fuso". I politici ed i generali di Israele hanno
decretato che non sarebbe bastato uccidere o incarcerare il
maggior numero possibile di esponenti e combattenti di Hamas, di
eliminare migliaia di civili e diroccare le città della
striscia: bisognava infliggere una punizione indimenticabile:
ammazzare il maggior numero possibile di bambini. Sono stati
presi di mira gli orfanotrofi che in Palestina sono affollati
dagli orfani dei tanti uccisi o imprigionati da Israele, le
scuole ed i luoghi minuziosamente conosciuti da Israele
attraverso le sue modernissiome tecnologie di monitoraggio e lo
spionaggio degli uomini del Quisling ansiosi di una qualche
ricompensa, magari di un carcere meno duro e con un po' più di
rancio nelle tetre e spaventose prigioni israeliane. Su 1200
morti ad oggi, e certamente non è finita, circa un terzo sono
bambini. Una percentuale che non può non sollevare legittimi
sospetti ed indurre le autorità internazionali (se ce ne
fossero) ad aprire subito un procedimento per crimini contro
l'umanità al governo ed all'esercito di Israele.
E' anche inaccettabile la posizione che si tenta di fare passare
e che in grande parte è stata purtroppo accettata in Occidente
su Hamas. Insomma, non sarebbe giusto uccidere i civili, ma è
perfettamente legittimo eliminare gli uomini di Hamas, i loro
dirigenti dal momento che si tratta di componenti di un
movimento terrorista per il quale non bisogna avere alcuna
pietà. Questa idea che è lecito uccidere i "terroristi" è alla
base di migliaia di omicidi mirati che Israele ha realizzato nel
corso di mezzo secolo di occupazione, omicidi per i quali non
esistono proteste dei giuristi, dal momento che si tratta di una
sorta di bonifica umana della zona. Gli omicidi mirati ieri
erano per gli uomini dell'OLP, oggi sono per gli uomini di Hamas
e non è detto che si limitino a questi. Israele ha cura di
liquidare anche i quadri dirigenti civili dei palestinesi, i
tecnici di livello, i professori, gli ingegneri, i medici, gli
architetti insomma tutti coloro che potrebbero gestire posti di
responsabilità in un futuro Stato della Palestina. E, nello
stesso tempo, azzera periodicamente, con varie incursioni, tutte
le infrastrutture di una società civile, le scuole, gli
ospedali, le caserme. Resto convinto che uccidere un uomo di
Hamas non è meno grave e meno colpevole che uccidere un bambino
dal momento che si tratta di una persona che, come tutti, deve
essere giudicata per le azioni che ha effettivamente compiuto e
non per il pericolo che può rappresentare ad una forza di
occupazione.
Yehoshua con Oz e Grossman costituiscono una triade che vende
molto nelle librerie italiane essendo stati accreditati da una
falsa pubblicità come scrittori ed uomini di pace. Sappiamo che
non è vero e che sono simili a certi letterati e poeti che
l'Unione Sovietica esibiva come prova della sua liberalità e che
non ci dissero mai niente dei gulag e della pesantezza del
regime poststalinista. Il meno che possiamo fare è evitare di
comprare i loro libri magari per fare capire loro che non si può
approvare qualsiasi delitto contro l'umanità per la "sicurezza"
di Israele. Davvero la sicurezza di Israele vale tanto? Davvero
è in pericolo o piuttosto non sono sempre sotto minaccia coloro
che abitano le terre che Israele vuole per se?
Questo conflitto non è, come ho già avuto modo di scrivere, un
fatto limitato, domestico, tra israeliani e palestinesi. Fa
parte della fase aggressiva dell'imperialismo colonialistico che
ha già ridotto in macerie l'Iraq (trentanni di guerra e di di
embargo ) e l'Afghanistan. Milioni di morti per installare due
governi quisling sostenuti da grandi eserciti di occupazione
assistiti da contractors killer con licenza di uccidere. Si
tratta della guerra razzista che in Europa assume il carattere
di discriminazione e vessazioni verso i migranti. E' la misura
diversa: dalla discriminazione e dallo sfruttamento schiavistico
degli immigrati allo sterminio di Gaza e di Falluja. Separare le
responsabilità degli Israeliani da quelle americane e da quelle
nostre è sbagliato. Se
ne mancavano prove basti ricordare che Israele cesserà di
martoriare Gaza sulla base di un accordo con gli Usa per
continuare a tenerne prigionieri gli abitanti. Israele non
cederà mai un centimetro quadrato di terra ai palestinesi e non
cesserà mai di occuparne i territori. Al massimo potrà
consentire una qualche amministrazione, una sorta di
protettorato "governato" da un uomo di paglia. Quindi è
perfettamente legittimo il rifiuto di Hamas di riconoscere
nell'occupante lo Stato. Riconoscerlo vuol dire accettare una
subalternità, una dipendenza intollerabile e vessatoria.
Mentre dalla striscia di Gaza la morte di dà un gran dafare a
recidere vite palestinesi, nell'Impero cresce la febbre per
l'incoronazione del nuovo Imperatore Barak Obama. Si parla di
diecine di migliaia di partecipanti e di milioni di acclamanti
fedeli sudditi. Se ci voleva una prova del fatto che gli USA non
sono più da un pezzo una democrazia ora l'abbiamo. Manca solo
l'arco di trionfo con talebani, fondamentalisti di tutte le
risme in pesanti catene al seguito dei generali a venti stelle
che fanno corona all'impero che comunque non ha mancato
recentemente di truffare tutto il sistema finanziario ed
economico che controlla.
pietro ancona
Una fuga dalla realtà rifugiandosi
nell'armamentario della peggiore
subcultura occidentale del conflitto di civiltà, della
guerra di religione.
Oggi si paventa addirittura una "egemonia" islamista e
magari terrorista
sulle comunità palestinesi e musulmane esistenti in
Italia. Rileggiamo i
libri della Fallaci e dei neoconservatori americani?
Leggiamo gli articoli
di Borghezio, della Padania, del grande convertito Magdi
Allam?
Non una sola parola di vera autocritica e di vero
pentimento per il
tanto, tantissimo sangue innocente versato in un mese di
intensi
bombardamenti e cannoneggiamenti ad una popolazione
praticamente inerme.
Si agitano fantasmi di pericoli immaginari da
stampare nell'incoscio
della nostra popolazione per fomentare odio in grado di
giustificare le
atrocità commesse dagli ebrei nella striscia di Gaza.
Con duecentomila soldati e diecine di migliaia di
contractors
dislocati in quattro nazioni islamiche come si fa a
parlare di pericolo
per l'Italia o l'Europa. Forse Berlino o Roma sono state
bombardate dalla
aviazione di Hamas e dei Talebani?
Soltanto grottesco e ridicolo argomentare degno di
un paese che si è
in gran parte imbarbarito ed incattivito in anni di
destra al potere.
Dico ebrei e non israeliani dal momento che questa
distinzione viene
rifiutata e dal momento che non c'è stato un solo
momento di reale
dissociazione delle comunità ebraiche italiane e dei
personaggi come Lerner
dalla spietata aggressione di sterminio dell'esercito
israeliano a Gaza.
I trenta giorni di martirio di Gaza sono stati
dedicati alla uccisione
del maggior numero di bambini palestinesi, al maggior
numero di vittime
civili.
La lotta ad Hamas è stata una scusa. L'obiettivo
vero era ed è
terrorizzare tutti coloro che in Palestina scelgono una
strada diversa da
quella del Quisling della Gisgiordania.
L'attacco che Gad Lerner sferra contro
l'immigrazione è davvero
pesante. Si vorrebbe immigrati soltanto casa e lavoro
privi del diritto di
esprimersi pubblicamente per questioni che peraltro li
riguardano
personalmente.
Nella manifestazione di ieri di Palermo c'erano
famiglie di
palestinesi che avevano perduto persone nei
bombardamenti.
Non si trova una parola di condanna per le armi
usate che non danno
alcuna possibilità di scampo ai feriti. La maggioranza
di loro morrà per
ustioni talmente profonde da provocare la
carbonizzazione del corpo.
Con l'odio Israele non andrà lontano. Verrà il
giorno in cui non potrà
più contare sull'appoggio dell'Impero con il quale
condivide i misfatti in
Palestina, in Irak, in Afhanista, in Libano.
Se fosse davvero conflitto di civiltà come dice
Gad Lerner i grandi capi dell'arabia
saudita, il faraone egiziano, il re del marocco, i capi
di tante comunità
islamiche del mondo, sarebbero schierate con i
Palestinesi e contro Israele
e l'Occidente.
Naturalmente non è così se non per gli allocchi e
quanti in mala fede tirano la cordata ai produttori di
armi.
Viene dato da credere che esiste il Progetto di un
Grande Califfato e
mentre si paventano i bivacchi della mezza luna a piazza
San Pietro gli Usa
costruiscono a Bagdad la più grande ambasciata del
mondo, grande quanto il
Vaticano dove si può enclavizzare un esercito
potentissimo.
La verità è che si tratta di una fase acuta della
lotta di classe a
livello mondiale. Non a caso la borghesia parassitaria e
commerciante di Abu
Mazen imbraccia il moschetto fornitogli da Olmert.
Naturalmente si dirà che questo è vetero marxismo
o peggio. Ma è la
verità del tempo che stiamo vivendo in cui le classi
operaie di tutto il
mondo sono state regredite a cinquecento anni fa come
dice lucidamente
la grande scienziata Vandana Sihva.
Pietro Ancona
pubblicato in
http://www.arab.it/
http://www.mondoarabo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=341&Itemid=1
********************************
(*) Fermiamo la guerra
d'importazione GAD LERNER
Questo articolo è uscito su "Repubblica". Domenica, 18
Gennaio 2009
Arriva il cessate il fuoco in una guerra che a Israele
risulterà
impossibile vincere perché non tanto i suoi nemici, ma
soprattutto chi gli
vuole bene, esprime una sana ripulsa di fronte ai suoi
prevedibili effetti:
la morte dei bambini, la sofferenza della popolazione
civile.
Non tutti reagiamo allo stesso modo di fronte al
racconto delle
atrocità. Oggi le nostre coscienze reputano insopportabile
quel male che
pure nel passato tolleravamo come necessario; ed è un dato
di civiltà da cui
non vorremmo più arretrare. Ma non dobbiamo ignorare la
diversa percezione
di chi nella guerra manipola fede e dolore per fare della
religione uno
strumento di dominio.
Venerdì scorso, al vertice di Doha, il presidente
siriano Bashar el
Assad ha fatto questa proposta: "Le foto dei bambini uccisi
a Gaza devono
essere messe sui giocattoli dei nostri figli per far
imparare loro che quel
che è stato portato via con la forza sarà recuperato con la
forza". Un
macabro proposito di educazione alla violenza di cui sono
già vittime tanti
bambini immigrati che sfilano nei cortei di solidarietà con
Gaza recando tra
le mani fagotti bianchi di tela macchiati di vernice rossa.
Ecco perché non possiamo tollerare come un dettaglio
marginale -nè
tanto meno come una innocente forma di devozione- il rituale
della preghiera
islamica posto a sigillo delle manifestazioni indette con
finalità di
protesta politica. Il dispositivo replicato ieri a Roma di
fronte al
Colosseo, piuttosto che un improbabile fantasia di
"califfato universale",
denota un ben più concreto progetto egemonico: la conquista
della leadership
sulle comunità immigrate.
La religione che inneggia alla guerra e santifica le
povere vittime
come martiri offerti ad Allah, prende così il sopravvento
sulla politica. Le
impone il riconoscimento di un nemico assoluto cui oggi si
deve resistere
con le armi, per annientarlo un domani. I pacifisti e la
sinistra radicale
vengono retrocessi a comparse di una sfida tra civiltà
contrapposte, come
prevede il copione fondamentalista. Un copione speculare a
quello inscenato
dai pseudo-cristiani leghisti che a Varese hanno insolentito
il cardinale
Tettamanzi definendolo "vescovo di Kabul"; solo perché ha
riconosciuto che i
musulmani devono avere luoghi dignitosi in cui pregare.
Sembrano fatti gli
uni per gli altri.
Dobbiamo fare il possibile perché tale perversione
dell'islam non
prenda piede anche in Italia, conquistando l'unica
rappresentanza visibile
di più di un milione di cittadini arabi insediati da decenni
nella penisola.
Col risultato, oltretutto, di abbandonarli privi di forza
contrattuale
quando il governo vara provvedimenti manifestamente ostili
alla loro
integrazione come nel caso dell'imposta sul permesso di
soggiorno più che
raddoppiata, e senza garanzie di ottenerlo in tempi certi.
Finchè l'unica
organizzazione pubblica degli immigrati sarà appannaggio di
imam che
mercificano e stravolgono la religione mescolata alla
politica -altro che
diritti di cittadinanza!- potremo solo attenderci
un'escalation di razzismo,
frutto del trapianto del conflitto mediorientale nelle città
italiane.
E' la mesta parodia della guerra rappresentata ormai
anche nel
linguaggio televisivo, come abbiamo visto a "Annozero": dove
l'abuso dei
richiami al martirio e la guida islamica della protesta
venivano dati per
acquisiti senza alcun rilievo critico, solo perché i loro
burattinai parlano
in nome delle vittime di Gaza.
A questo rischiamo di abituarci: l'equazione
bambini-palestinesi-
Hamas, tollerata ormai nei rituali pubblici che
l'integralismo sta imponendo
fin sulle nostre piazze. Con le grida ostili rivolte ai "yehoud",
cioè agli
ebrei tutti senza neppure distinzione di cittadinanza;
perché la guerra
viene considerata globale e assoluta, dunque estende alle
sinagoghe la
minaccia limitata un tempo ai bersagli israeliani.
Il sangue di Gaza costringe anche la democrazia
italiana a fare i
conti con un lascito d'odio tale da imporle scelte delicate
che richiedono
fermezza e saggezza. Fermezza nella sfida culturale a un
integralismo che
avrebbe solo da guadagnarci da una politica limitata a
ottusi divieti.
Saggezza per non demonizzare i leader musulmani
rappresentativi cui oggi la
situazione sta sfuggendo di mano, e che avvertono il
pericolo. Per
contrastare la guerra d'importazione, ricordiamo agli arabi
italiani che la
democrazia si fonda sulla separazione fra politica e
religione. I loro
diritti di cittadinanza, troppo spesso calpestati, si
legittimano proprio
con questa distinzione.
Domenica, 18 Gennaio 2009
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From: pietroancona@tin.it
To: arab
Sent: Monday, January 19, 2009 12:52 PM
Subject: disarmare Hamas o Israele?
Dopo un mese di intensi bombardamenti che mai potranno essere dimenticati
dai sopravvissuti e costituiranno un incubo spaventoso che li accompagnerà
per sempre, il blocco colonialista che appoggia Israele ha "convinto"
quest'ultima a ritirarsi (non si sa nè come nè quando) con l'impegno di
contribuire a disarmare Hamas impedendone l'approvvigionamento di armi con
un intenso assedio al quale si è candifata l'Italia con i suoi carabinieri.
E' la stessa identica operazione che si è voluta fare (senza grande
successo) che gli Hezbollah vincitori morali di una lotta patriottica contro
un esercito invasore (lo stesso di Gaza) con l'interposizione di una forza
apparentemente neutrale na che difatto protegge gli interessi israeliani al
confine con il Libano.
E' la prova che è la forza a decidere e non la giustizia e la ragione.
Israele ha raso al suolo il Libano trucidando migliaia di civili, ha raso al
suolo la striscia di Gaza uccidendo circa cinquecento bambini e uccidendo e
ferendo circa seimila civili, feriti che data la natura delle offese
riportate da armi DIMA difficilmente sopravviveranno. Se fosse la ragione e
la giustizia a decidere si dovrebbe imporre il disarmo ad Israele pericolosa
vicina dei suoi vicini e di quanti si appongono al suo delirio paranoico di
potenza.
Invece si impone il disarmo di Hamas e si minacciano i paesi ed i popoli
che gli sono amici. Come ieri il pavido esercito libanese restò
acquartierato mentre le città bruciavano sotto i bombardamenti, anche il
pavido Abu Mazen non solo è non ha prestato nessun aiuto ai palestinesi
presi in trappola com in una tonnara a Gaza ma ha intensamente frequentato
le anticamere del nemico.
Non ci sono ragioni giuridiche morali e politiche che giustifichino il
disarmo di Hamas. Hamas si è mostrata una forza responsabile, moderata,
amata dai palestinesi. Ha subito un durissimo martirio senza dare luogo a
scompostezze. E' un movimento religioso ma anche laico, sostenuto dalla
Palestina laica.
Se c'è una cosa da dire sull'armamento di Hamas è che era talmente leggero
da somigliare tanto alle frecce ed alle carabine dei pellirossa che venivano
regolarmente massacrati dal soldato blu-
Pietro Ancona
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From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Wednesday, January 21, 2009 8:42 AM
Subject: La retorica dell'imperialismo soft
Mentre le rovine di Gaza continuano a fumare e la gente scava con le
mani alla ricerca di corpi di persone seppellite dalle cannonate o dalle
bombe lanciate da Israele ma di fabbricazione americana ed in Iraq in
Afghanistan centinaia di migliaia di soldati americani e di contractors
continuano a massacrare la popolazione per tenere in piedi governi quisling
che probabilmente non riusciranno ad evitare la disintegrazione dello Stato
irakeno ed assicurare un governo stabile e giusto all'Afghanistan, il nuovo
Presidente degli Stati Uniti, richiamando diverse volte l'ispirazione divina
che guiderebbe gli Usa, ha pronunziato un discorso assolutamente vago nei
contenuti ma abbastanza duro e preciso nella riconferma priva del tutto di
autocritiche o di un qualche ripensamento del ruolo imperiale dell'America,
del suo capitalismo, delle storture profonde di una società chiamata
"sogno". Come Bush ha affermato che l'America non cambierà il suo stile di
vita ed ha indicato nel terrorismo il demonio, il maligno che spaventa il
mondo e che va ucciso. Il suo stile di vita consiste nella appropriazione
del maggior parte delle risorse mondiali a vantaggio delle classi ricche e
possidenti.
Un discorso, un orazione retorica il cui valore principale è il richiamo
ad una tradizione di padri ad una sorta di missione che DIO stesso avrebbe
dato agli USA per portare sulla terra le regole del buon vivere.
C'è una sorta di millenarismo nel richiamo alla natura quasi religiosa
dello Stato americano che è tutt'altro che moderno e civile e che
continuerà a generare violenza ed oppressione.
Lo scenario, la messa in scena barocca dell'intera cerimonia di
insediamento vuole sottolineare questa volontà di primazia, di potenza. Il
massimo che l'umanità si può aspettare è che gli Usa saranno "buoni" e forse
non ci puniranno mettendoci dietro la lavagna tutte le volte che riteranno
di doverci mettere in riga, darci una lezione.
Il punto focale del discorso è identico a quello del suo predecessore; la
lotta al terrorismo . Si tratta di una scelta ideologica fondamentale
attraverso la quale si continueranno a classificare gli stati in amici,
nemici, stati canaglia, etc... Un modo di vedere e di leggere le relazioni
internazionali in cui c'è gli USA continueranno a distribuire le pagelline
ed a dare i voti.
Gli USA sono investiti al loro interno ed hanno investito il mondo della
più grande crisi finanziaria ed economica mai conosciuta. Secondo il nostro
Ministro Tremonti nelle banche e nelle tasche dei risparmiatori ci sono
titoli per un valore superiore di 12 volte e mezzo il valore del PIL
dell'intero pianeta a causa di decenni di speculazioni truffaldine tipiche
della fase della massima libertà del mercato liberista. Nel suo discorso la
"crisi" è una sorta di entità metafisica , non ha responsabili, non c'è che
da rimboccarci tutti le maniche e tentare di venirne fuori. Come?
Il mercato del lavoro continuerà ad essere "libero" cioè a pagare pochi
spiccioli i milioni di immigrati provenienti in gran parte dal Messico
(separato da un muro lungo duemila chilometri dagli usa) e dagli altri paesi
poveri del mondo. A parte gli immigrati ,i lavoratori guadagnano almeno il
trenta per cento in meno degli anni settanta e sono sopravvissuti finora con
le carte di credito. Ci saranno miglioramenti dei salari, delle pensioni,
della sanità, del welfare? Neppure una parola. Semmai qualche misura di
capitalismo compassionale oggi assai dimoda. Chissà se non darà una
socialcard agli homeless come ha fatto il nostro Berlusconi (che però si
vuole rifare subito aumentando a 65 anni l'età pensionabile delle donne)-
Le due grandi questioni che oggi fanno riflettere sull'America, la
questione sociale caratterizzata da una crescita impressionante del
divario della ricchezza e della povertà e della precarietà e la questione
imperiale legata alle politiche di controllo militare del mondo e di
continua espansione delle basi militari anche nei punti più sperduti del
pianeta non rientravano tra gli interessi di un discorso in cui la
preoccupazione principale era quella di assomigliare il più possibile ai
"grandi" presidenti americani della storia ed alla loro filosofia di
durissimi rapporti sociali rivolti all'affermazione ed all'arricchimento.
Ma che cosa possiamo aspettarci da una nazione in cui la lotta politica si
svolge tra due partiti espressione dello stesso blocco sociale capeggiato
dalle multinazionali, impregnati dall'ideologia liberista? Il socialismo è
stato bandito e criminalizzato quasi un secolo fa ed i sindacati sono
saldamente nelle mani non dico della mafia ma sicuramente di chi ha
interesse a riscuotere solo le quote versate dai lavoratori. Una società in
cui al massimo si fronteggiano due visioni della politica delle classi
dominanti: una brutale e l'altra soft.
pietro ancona
http://www.corriere.it/Speciali/Esteri/2009/Discorso_Obama/
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: rassegna sindacale
Sent: Friday, January 23, 2009 9:03 AM
Subject: un colpo di stato contro i lavoratori
Il no della CGIL che non abbandona il tavolo operatorio
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L'accordo firmato stasera dalle organizzazioni sindacali con quelle
padronali e con il governo supera gli storici accordi di concertazione del
1993 che hanno finora presieduto alle relazioni contrattuali e di fatto nel
mondo del lavoro ed apre una nuova fase. Fase definita storica da Sacconi,
in cui
alla conflittualità, cioè al naturale rapporto dialettico capitale-lavoro,
si sostituisce la "collaborazione" e si introducono elementi del tutto
nuovi, corporativistici legati agli enti bilaterali. Marchingegni questi che
finora
hanno gestito una parte limitata del salario (massimo 1%) ed hanno dato vita
ad una burocrazia espressione dei firmatari, e che
diventeranno vere e proprie controparti dei lavoratori ai quali erogheranno
parti del salario o dei finanziamenti governativi o altro. Non a caso la
destra ha esultato alla firma degli accordi e la stessa Marcegaglia arriva
addirittura a presentarli come migliorativi e più favorevoli ai lavoratori
(sic!!) e forse per questo suo spirito di amore per i lavoratori li ha
firmati mentre i cattivoni della CGIL non hanno apprezzato ed hanno detto di
no.
Non voglio sottovalutare l'importanza del no della CGIL ad una "riforma"
che fa quasi carta straccia del diritto sindacale a cominciare dalla
triennalizzazione della durata dei contratti e
alla destrutturazione a livello regionale della contrattazione e della
stessa erogazione dei benefici previsti dalle leggi vigenti. Debbo però
osservare che è un no di una Confederazione rimasta al tavolo della
trattativa, partecipe di tutte le sue fasi e di tutti i suoi passaggi. Un no
che somiglia molto alla astensione in Senato del PD sul federalismo
fiscale. Un no di chi non approva ma non rompe e sta dentro il negoziato
fino alla fine. Il
risultato è che la CISL e UIL hanno i vantaggi del collaborazionismo aperto
e dichiarato, vantaggi che certamente fanno valere nelle relazioni con i
poteri forti del Padronato e del Governo. Dei lavoratori importa assai poco.
La CGIL viene lo stesso duramente attaccata dai falchi della Confindustria e
del Governo ma il quadro politico apprezza il suo senso di
"responsabilità",
però lo stesso non può dirsi dei lavoratori e dei loro sindacati di
categoria
che registrano una nuova involuzione, una sconfitta storica ben più
grave di quella del 1993 contro la quale l'opposizione che si manifesterà
con uno
sciopero ad aprile sarà sicuramente inefficace ed un modo per la
nomenclatura Cgil per mettersi le
carte apposto. Non abbiamo firmato ed abbiamo scioperato. Che volete di più?
E' davvero strano che una frattura sociale cosi grave si compia in un clima
di fairplay in cui il tono della voce è sempre educato e basso nelle stanze
dei palazzi sempre più lontani dai posti dove la gente lavora e spesso muore
per un salario indecente e con sempre minori diritti.
Oramai tutta la contrattazione crea problemi e difficoltà soltanto ai
lavoratori, non li tutela e li obbliga ad accettare condizioni sempre più
pesanti e sempre più umilianti. Non si scandalizzi nessuno se affermo che a
fronte di accordi di questo genere forse sarebbe preferibile un regime
assolutamente privo di sindacati confederali con poteri cosi estesi e
stringenti. Quattro potenti Confederazioni che firmano accordi che diventano
subito norme e leggi ed ingabbiano per sempre i lavoratori in una rete dalla
quale sarà difficile liberarsi.
Pietro Ancona
sindacalista CGIL in pensione
stralcio di punti dell'accordo
=======================
Quanto alle "soluzioni" messe in cantiere dal governo per fare fronte alla
crisi dell'occupazione, due di queste sono rappresentate dai contratti di
solidrietà e dalla settimana corta, come si legge nel documento che il
ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha illustrato nel corso dell'incontro a
Palazzo Chigi.
Le proposte messe a punto dall'esecutivo si articolano in sette diversi
punti: il primo riguarda la "devoluzione alle Regioni e alle parti sociali
del territorio della funzione di valutazione e negoziazione, in un quadro
che rifiuta pericolosi automatismi, delle richieste di protezione per
lavoratori ritenuti in esubero congiunturale o strutturale". Il secondo
capitolo individua una serie di possibili strumenti da utilizzare:
"contratti di solidarietà, cassa integrazione a rotazione e/o ad orario
ridotto, settimana corta".
Al terzo punto, la necessità di coniugare integrazione del reddito, servizi
di accompagnamento al lavoro e attività di apprendimento, mentre al quarto
spunta l'estensione potenziale, senza automatismi, a tutti i lavoratori
subordinati delle forme di integrazione del reddito. Tutela attiva dei
collaboratori a monocommittenza e degli inoccupati con servizi all'impiego e
formazione; trattamenti economici progressivamente calanti in modo da
stimolare comportamenti attivi e responsabili ed effettività delle sanzioni
applicate a coloro che rifiutano un offerta "congrua" di lavoro o di
formazione sono gli ultimi tre capitoli.
22/01/2009 - 20:15
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: raitre.chetempochefa@rai.it
Sent: Sunday, January 25, 2009 9:01 AM
Subject: Uno sdoganamento da non fare
Sono assai sconcertato per l'intervista che Fabio Fazio ha
fatto ieri sera a Gino Paoli. In un certo senso ha
sdoganato, nel modo peggiore possibile, un argomento assai
scottante che riguarda l'esteso fenomeno della pedofilia nel
nostro Paese. Io sono contrario ad ogni forma di censura ma
credo che la libertà non debba mai essere disgiunta dalla
responsabilità sempre e specialmente quanto si discute di
fronte a milioni di persone che possono soltanto ascoltare e
non intervenire. E quando si parla di un turpe reato contro
la persona punito dal codice penale.
L'arte non può giustificare tutto quando non è limitata
soltanto a coloro che scelgono di goderne ma messa a
disposizione di tutti. Un grande scrittore triestino
descrive l'episodio dello stupro di un bambino consenziente
che avviene ad opera di un magazziniere. Ma la descrizione
del turpe evento che lo scrittore alleggerisce con l'arte
della sua scrittura può essere conosciuta soltanto da chi
apre il libro e legge. Lo stesso non può dirsi della canzone
di Gino Paoli che è assai meno poetica ed innocente di
quanto si vuole fare apparire. Intanto la bambina è
descritta come ha descritto i bambini "tentatori" un noto
monsignore quando ha affermato "i bambini provocano". Si
parla di una donna di undici anni e mezzo. Insomma una
Lolita corrotta, una donna..... Dobbiamo accettare l'idea
che una bambina di undici anni e mezzo è una donna? Questa
idea ha uno scopo che è quello usato dai criminali pedofili:
alleggerire la colpa. Insomma, tutto sommato, è una donna!!
L'idea della bambina che abbraccia il pedofilo dopo
l'infarto e lo carezza come un giocattolo che si sia
guastato accredita l'idea di una volontà di unirsi al
vecchio delusa come delude un giocattolo si cui si rompe il
meccanismo.
Insomma la descrizione della bambina è tutt'altro che
poetica. Gli occhi da pettirosso sono in funzione del
meccanismo di un evento in cui la sequenza è scandita dalla
gonna alzata del vestitino rosso e dal "salto del fosso"
cioè dall'offerta di disponibilità corporale.
Sono sconcertato e scandalizzato di tutta questa storia e
non condivido per niente il tono generale della intervista
che tendeva a circondare di una coltre di poesia e di arte
la storia. L'affermazione di Gino Paoli che si tratta di
emozioni che ognuno percepisce secondo la sua sensibilità e
che, insomma, chi non le percepisce come una delicata e
struggente storia di arte e di poesia è sporco è
particolarmente cinica ed inaccettabile.
Pietro Ancona
"Aveva gli occhi come un pettirosso/era una donna di undici
anni e mezzo - recita il testo - si alzò la gonna per
saltare il fosso/aveva addosso un vestitino rosso. Mentre
passava in mezzo a quel giardino/di settant'anni incontrò un
bambino/voleva ancora afferrare tutto/e non sapeva cos'é
bello e cos'é brutto/e l'afferrò con cattiveria/lei si trovò
le gambe in aria/lui che cercava cosa fare/c'era paura e
c'era male". Il testo prosegue così: "E il male lo afferrò
proprio nel cuore/come succede con il primo amore/e lei
allora lo prese tra le braccia/con le manine gli accarezzò
la faccia/così per sempre si addormentò per riposare/come un
bambino stanco di giocare".
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: La Sicilia
Sent: Saturday, January 24, 2009 9:13 PM
Subject: Libertà!!! Lampedusa non diventi Alcatraz
lo sviluppo degli eventi di ieri a Lampedusa ha un aspetto
positivo nel principio di una convergenza sempre più
importante tra gli interessi degli isolani e quelli dei
reclusi in uno dei peggiori lagers esistenti in Europa, un
luogo di pene, di sofferenze, di privazioni inaudite, di
fomentazione della pazzia qual'è il CPA. Ieri i migranti
usciti dal cancello carcerario si sono uniti alla
popolazione al grido di Libertà! Libertà!! un grido che si
alza oggi dai dannati della globalizzazione, da persone che
hanno attraversato migliaia di chilometri di deserto per
sfuggire alle guerre, alle carestie, alle malattie. Molti,
troppi di loro sono morti durante il viaggio verso la
conquista non del sogno ma di condizioni minime di
esistenza, spesso di vere e proprie forme di sfruttamento
bestiale per pochi soldi, un miserevole alloggio, un modesto
vaglia da mandare ogni tanto a casa.
Il governo di destra vorrebbe trasformare Lampedusa in
Alcatraz, costruire una grande enclave carceraria dalla
quale potere sommariamente giudicare ed espellere
immediatamente le persone negando il diritto al
riconoscimento delle loro specifiche condizioni.
La cittadinanza di Lampedusa si oppone a questo progetto.
Non vuole diventare Alcatraz e chiede interventi urgenti per
migliorare la qualità della vita nell'isola oggi quasi
abbandonata al solo destino di scoglio di appiglio dei
migranti e di loro prigione.
Spero che l'opposizione parlamentare che si è già fatta
sentire attraverso l'onle Franceschini presenti una
durissima denunzia per lo stato dei migranti e dei cittadini
di Lampedusa ed ottenga l'applicazione delle leggi
comunitarie e del diritto internazionale che sono cosa ben
diversa da quelle sulla "sicurezza" ispirate alla xenofobia.
Pietro Ancona
****
Caro Romano, la proposta di Fini per imporre l'uso della lingua italiana durante le cerimonie religiose e le relative prediche nelle moschee è a dir poco sconcertante: la lingua araba è considerata dai musulmani lingua sacra ad Allah, la lingua nella quale è scritto il Corano e per loro sarebbe grave blasfemia durante la loro liturgia parlare una lingua diversa. Non voglio esprimere un giudizio di condivisione di ciò, ma penso che si dovrebbe avere rispetto dell'Islam e lasciare a loro la scelta subito o in futuro di aggiornare la loro teologia che oggi è questa. È sorprendente la motivazione di Fini, il quale dice: è necessario l'italiano per evitare l'istigazione all'odio. Mettiamo che un imam inviti i fedeli di Maometto a pregare per i bambini uccisi da Israele. È istigazione all'odio?
Pietro Ancona, | pietroancona@tin.itCredo che occorra fare una distinzione fra i riti liturgici e le omelie. Non sarebbe giusto chiedere ai musulmani di rinunciare alla lettura del Corano in arabo; come non sarebbe giusto pretendere che gli ortodossi presenti in Italia rinuncino, nelle loro celebrazioni, all'uso dell'antico bulgaro. Ma le omelie dovrebbero essere nella lingua del Paese ospitante. Ho usato il condizionale perché non credo che l'uso dell'italiano possa essere imposto dall'oggi al domani. È un obiettivo da raggiungere con gradualità e buon senso.
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: lavorosocieta@mail.cgil.it
Sent: Sunday, January 25, 2009 3:37 PM
Subject: La verità è rivoluzionaria. Novità importanti a Lampedusa!!
Novità confortanti da Lampedusa per la civiltà, la libertà, la democrazia!!
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Anni ed anni di istigazione all'odio contro i migranti, i clandestini
sopravvissuti al deserto ed al mare che riescono ad approdare a Lampedusa
magari con l'aiuto di pescatori che per questo vengono processati con un
duro e pericoloso processo ad Agrigento. Questa istigazione leghista e della
destra all'odio ha procurato benefici politici alla signora Maraventano
prima eletta v.sindaco e poi addirittura senatrice della Repubblica. L'odio
contro esseri umani colpevoli di essere poveri e stranieri le ha fruttato
una posizione nell'Olimpo politico e dei benestanti italiani e domani una
congrua pensione. Ebbene, oggi, dopo la convergenza sempre crescente e più
marcata avvenuta nei giorni scorsi tra cittadinanza e prigionieri contro la
trasformazione di Lampedusa, gioiello del Mediterraneo in una lugubre
spaventosa e mortale Alcatraz, in un luogo di negazione dei diritti dei
migranti garantiti dal diritto internazionale e da quello comunitario, la
senatrice è stata fischiata sonoramente da coloro che ieri aveva ingannato
con la sua xenofobia ed è stata costretta ad una forte protezione di
polizia.
Maroni strilla e dichiara che questa civilissima protesta dei cittadini di
Lampedusa è opera di istigazione della sinistra e minaccia la fine del
mondo.
Maroni si deve rassegnare: l'Italia non è dimentica della sua civiltà e
della sua umanità. L'Italia deve chiudere i centri di accoglienza che sono
diventati veri e propri lagers dove una persona può trascorrere anche
diciotto mesi e costruire una politica delle relazioni internazionali
diversa a cominciare da un suo ruolo nei rapporti con il mondo arabo e col
mediterraneo, rapporti che non possono essere ispirati all'odio religioso e
razzista..
Finora ha trattato con i boss dei paesi arabi con strizzate d'occhio, con
benefict personali, senza porsi il problema di creare una cultura della
cooperazione che è possibile e costerebbe assai meno dell'impegno poliziesco
di repressione.
Pietro Ancona
http://notizie.alice.it/notizie/cronaca/2009/01_gennaio/25/immigrati_sindaco_lampedusa_maraventano_qui_per_istigare_popolo,17707472.html
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Monday, January 26, 2009 10:11 AM
Subject: giornata della memoria dei martiri del nazifascismo
Partecipo alla giornata della memoria ricordando i martiri della ferocia
nazista e fascista su persone inermi colpevoli soltanto di appartenere ad
una etnia, una religione, un gruppo politico, un genere sessuale. La memoria
è necessaria dal momento che questa follia contro coloro che si ritengono
diversi e come tali possono essere
maltrattati o soppressi ritorna in Europa, nel nostro Paese, nel mondo.
L'Italia ricorda l'Olocausto nel modo peggiore con leggi sulla sicurezza che
stabiliscono una discriminazione in base all' appartenenza etnica: una
discriminazione odiosa che si è abbattuta e si abbatte sui rom e sugli
stranieri che, se clandestini, vengono puniti maggiorando la pena di un
terzo. L'Europa che ha assistito inerte al massacro della popolazione
palestinese ed in particolare dei bambini deve ricordare che la stessa
indifferenza c'era tra gli abitanti delle città vicine al lagers nazisti e
che per molti anni di guerra si finse di ignorare i campi di concentramento
gremiti di milioni di infelici pur avendone notizia attraverso le fonti
militari. Qualcuno sostiene che la memoria è dannosa perchè tiene vivo
l'odio ed è spesso causa di nuove tragedie. Io penso che la memoria sia
necessaria, perchè serve ad insegnarci quanto possa diventare mostruosa la
creatura umana se drogata da ideologie suprematiste e avendo la forza
militare per imporle. Voglio sperare che assieme alle persone soppresse
a Buckenvald, ad Auschvitz e nei tanti campi di concentramento, noi italiani
ricordiamo i lagers dove abbiamo soppresso migliaia di famiglie slave
facendole morire di fame e di malattie o di percorse. Ricordiamo quindi non
solo la ferocia nazista ma anche quella fascista verso popolazioni inermi
della Jugoslavia e dell'Africa.
Pietro Ancona
****
Caro Dottor Levi,
ho letto il suo allucinante articolo di oggi (*) in memoria della Shoah. Lei divide il mondo in ebrei e tutti gli altri cui spetta ricordare il martirio della Schoah. Questa visione manichea e paranoica del mondo naturalmente esclude gli ebrei che collaborarono con i nazisti ai danni di altri ebrei come la signora Stella di Roma e crea una visione del mondo per la quale dobbiamo tutti nutrire sensi di colpa per quanto si è accaduto sessanta anni fa e magari non ci dobbiamo permettere di criticare le atrocità contro i cittadini di Gaza chiusi come topi che riescono a procurarsi da vivere scavando cunicoli come talpe. Vi dovreste vergognare di mitragliare i pescatori palestinesi e di abbattere tutte le infrastrutture del mai costruendo stato palestinese.Vi dovreste vergognare oggi per avere raso al suolo una citta inerme e terrorizzato per ventidue interminabili giorni i suoi cittadini innocenti. Primo Levi disse: gli oppressi diventano oppressori! Anche voi dovete ricordare la shoah ogni volta che torcete un capello ad una donna palestinese in un posto di blocco godendo sadicamente come facevano le SS se abortisce proprio li non avendo il tempo di arrivare all’ospedale. Penso che l’uso della memoria che fate è terribile e procurerà disgrazia a noi tutti. Anche gli ebrei debbono ricordare non solo se stessi ma anche quanti morirono con loro e che vengono disprezzati e trattati come vittime insignificanti: gli zingari, i democratici tedeschi, i socialisti, i comunisti, gli omosessuali, gli anticappati.Dovreste anche ricordare le vittime dei fascisti morti nei lagers in Jugoslavia ed in Africa a diecine di migliaia di tutte le età, morti di stenti,malattie,violenza.. L’Italia deve regolare i suoi conti con la Shoah dei popoli slavi ed africani. Avreste dovuto dedicare la memoria di oggi non ad esaltare l’unicità dei diritti di vita e di morte sugli altri che vi derivano dalla Schoah ma per chiedere perdono ai bambini uccisi con il fosforo e l’uranio senza alcuna pietà come fossero capretti.
Pietro Ancona
(*) La Stampa 27/1/09
Non ebrei tocca a voi ricordare
ARRIGO LEVI
E se gli italiani fossero più antisemiti oggi che al tempo del fascismo, delle leggi razziali, e della caccia agli ebrei per mandarli a morire nelle camere a gas? È il dubbio che mi pesa sull’anima, leggendo i risultati dell’inchiesta sull’antisemitismo in Italia pubblicata sul Corriere della Sera di ieri. Lo stesso Corriere è rimasto così sconcertato dai dati da minimizzarli nel titolo, che dice: «Sono antisemiti 12 italiani su 100».
Ma non è così. Gli antisemiti che si dicono tali oggi in Italia sono il 45 per cento, suddivisi in varie categorie di «pregiudizio»: chi (il 10 per cento) per antigiudaismo religioso-culturale; chi (l’11 per cento) perché ritiene gli ebrei troppo potenti e poco patrioti; chi (il 12 per cento) perché ce l’ha con Israele e con quella scocciatura che è la Shoah. Infine, c’è un 12 per cento di antisemiti per tutte queste ragioni insieme. Si aggiunga che soltanto il 12 per cento dice di non avere pregiudizi. Mentre il 43 per cento si dichiara soltanto «indifferente» al problema. Il titolo più giusto sarebbe stato: «Non sono antisemiti 12 italiani su 100».
Nel 1938, quando il fascismo approvò le leggi razziali, avevo 12 anni, vivevo a Modena, andavo a scuola e al circolo del tennis, ero anche, ahimè, un balilla. Ciò detto, fino ad allora noi non avevamo sofferto di pregiudizi antisemiti.
A proposito dell’affare Dreyfus in Francia, ci era stato detto che questo non sarebbe mai potuto accadere in Italia, dove gli ebrei eroi del Risorgimento erano innumerevoli, dove c’erano stati primi ministri e ministri della guerra ebrei, ebrei la prima e l’ultima medaglia d’oro della Grande Guerra, ebreo il generale Ottolenghi, già precettore del Re. Ci dicevano con convinzione che in Italia l’antisemitismo era scomparso. Noi giovani non ne avemmo alcun segno, fino al giorno fatale delle leggi razziali. Dopo la guerra, gli otto o novemila ebrei italiani assassinati nei lager tedeschi li attribuimmo ai nazisti e ai fascisti, che giudicammo cattivi italiani. Mentre i 25 mila circa che si salvarono lo dovevano all’aiuto di buoni italiani, di quasi sconosciuti «Giusti» cristiani.
Così ci riconciliammo presto con l’Italia repubblicana, e pensammo che dopo la Shoah l’era dell’antisemitismo fosse finita. Quando nacque lo Stato d’Israele, gli italiani ci parvero tutti o quasi tutti filo-israeliani. Rassegnarci, sessant’anni dopo, all’idea di un’Italia largamente antisemita, è così difficile da farci sembrare sbagliati quei dati. Ma sembra che siano veritieri. Neanche possiamo «consolarci» pensando che il nuovo antisemitismo si debba all’effetto, che speriamo momentaneo, della guerra di Gaza. L’effetto Shoah-Gaza riguarda solo il 12 per cento degli antisemiti italiani. Gli altri lo sono per motivi più radicati, non occasionali.
Rimugino fra me e me questi dati, con il turbamento che si può immaginare, cercando di consolarmi col pensiero che tanti antisemiti, attorno a me, non li vedo proprio. Ma forse sono un privilegiato. Cerco spiegazioni, e non le trovo. Trovo soltanto un pensiero, un monito: state attenti, amici non ebrei, che la Shoah non ricorda una tragedia ebraica, ma una tragedia europea. Non riguarda le vittime, ma i colpevoli. Il Giorno della Memoria non è fatto per ricordare gli ebrei morti, ma i non ebrei che li hanno ammazzati. È fatto per mettervi in guardia contro le idee ignobili dei carnefici, nella speranza che queste idee siano morte. Sembra che non lo siano. Non è importante che al Giorno della Memoria partecipino gli ebrei. Noi non ne abbiamo bisogno, per ricordare. Sono i non ebrei che debbono parteciparvi, col pentimento nell’anima. Il Giorno della Memoria non è fatto per noi. È fatto per voi.
http://bellaciao.org/it/spip.php?article23088
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Original
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From: pietroancona@tin.it
To: epifani@cgil.it
Sent: Wednesday, January 28, 2009 7:53 AM
Subject: : La CGIL firmerà?
IL Partito Democratico lavora per fare firmare la CGIL con
impegno degno di
miglior causa
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Il Partito Democratico si è guardato bene dall'esprimere un
giudizio
sull'accordo separato che praticamente fa fuori il contratto
collettivo
nazionale di lavoro. La retribuzione avrà negli accordi locali,
che
potrebbero anche essere individuali, la sua sostanza. Non c'è
niente di
nuovo sotto il sole: si tratta di cottimo, di staglio,
chiamiamolo come
vogliamo ma è lavoro pagato a misura di quanto produce. E'
difficile che la
contrattazione di questi cottimi avverra' con un intervento
bilaterale
paritario. Nella stragrande maggioranza delle aziende sarà il
datore di
lavoro a stabilire come ed in che misura pagare. Dal momento che
il ccnl
diventa sempre più insignificante per il salario avremo un
generalizzato
prolungamento degli orari di lavoro. Naturalmente le aziende
meno forti
avranno più difficoltà delle altre a reggere ad un regime di
produttività
spinta. Reagiranno costringendo i dipendenti a lavorare molto di
più per
"tariffe" inferiori a quelle delle aziende più
dotate.
Il Partito Democratico ha costituito un gruppo composto da
Letta, Damiano e
Treu. Trattasi di tre esponenti della stessa scuola
giuslavorista della
destra. Non la pensano molto diversamente da Sacconi, Boeri,
Cazzola,lo
stesso Ichino è bipartisan ed è ossessionato dall'art.18 che
vuole
eliminare. Insomma lo scopo è quello di costringere la CGIL alla
firma come
è stato fatto per gli accordi di welfare con il governo Prodi,
per
l'Alitalia. Il tutto potrebbe avvenire nel corso dei prossimi
due mesi,
subito dopo gli scioperi, magari come risposta "positiva" agli
stessi. Ma il
pitone CGIL dovrà inghiottire il prodotto più indigesto della
storia sociale
italiana: un prodotto che sostanzialmente trasforma il
Sindacato, come ha
detto Sacconi, da conflittuale a collaborativo. Si sta creando
la base
materiale di questa trasformazione con il maggiore peso
attribuito agli enti
bilaterali che hanno dato vita già ad una burocrazia bipartisan
che ha una
cultura "nuova".
L'accordo già firmato da Confindustria CIsl UIL ed altre
associazioni è
impregnato da una forte ideologia di suprematismo degli
interessi aziendali
su tutto. Sarà ancora più difficile scioperare e sapienti
conoscitori del
diritto hanno aperto la strada per impedire qualsiasi difesa al
lavoratore o
al gruppo di lavoratori che si ritenesse leso nei propri
diritti. Insomma è
stato studiato per armare di una pesante corazza di titanio il
padronato e
denudare completamente il dipendente che avrà le mani legate,
sarà solo,
dovrà o prendere o lasciare senza discutere. Una legislazione
che sta
facendo piazza pulita del potere di intervento della
magistratura e che
riduce a zero le possibilità di conciliazione. Lo Statuto dei
Diritti dei
Lavoratori ha avuto il suo funerale e l'Italia diventa il Paese
europeo con
meno tutele per le persone che lavorano che, non dimentichiamo,
sono sempre
oltre venti milioni.
La crisi venuta dagli USa e che ha già travolto l'Europa sarà
usata con
molto cinismo per portare la CGIL a Canossa. E' molto ipocrita e
falso
ritenere che i diritti dei lavoratori possano essere di ostacolo
alla lotta
alla crisi che si combatte su piani in cui il costo del lavoro
non è
certamente il fattore più importante. Ma insomma rischiamo che
si accusino i lavoratori financo di essere poco patriottici,
meno patriottici dei
lavoratori americani che, sottomessi a sindacati, già da molto
tempo
"collaborano" con le imprese. Potrebbe essere vero, come io
penso, il
contrario: stabilità, salari decenti, pensioni decenti,
potrebbero aiutare
in modo potente la ripresa dal momento che nessuno compra una
macchina nuova
o cambia un mobile o il vestito se deve pensare a come sfamarsi
fino alla
fine del mese.
Pietro Ancona
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From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Friday, January 30, 2009 8:33 AM
Subject: Gli squali insaziabili in branco a Davos
SANITA' E PENSIONI NEL MIRINO DEGLI SQUALI A DAVOS
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Gli squali che hanno rovinato il mondo con patacche alle quali hanno
attribuito il valore di miliardi di dollari (la cifra globale della truffa
non si conosce o viene tenuta segreta) e che, in vista del disastro
planetario si sono liquidati prebende per milioni di dollari cadauno, (hanno
solo ricevuto un bonario buffetto da Barak Obama), riuniti a Davos non
trovano di meglio che chiedere di togliere alla gente servizi sanitari e
pensioni.
Questi servizi indispensabili sono stati finanziati dai loro fruitori con
tasse pagate fino all'ultimo soldo e accantonamenti previdenziali che
costituiscono inalienabile proprietà dei pensionandi essendo di fatto
salario differito. Agli squali servono i soldi. La Marcegaglia chiede otto
miliardi per aziende che da almeno un decennio hanno assorbito oltre il
dieci per cento dei reddito da lavoro nei loro conti miliardari.
Vogliono tutte le risorse degli Stati per le imprese che dichiarano in
pericolo spesso strumentalmente e per le banche che sono talmente
diffidenti tra di loro da non prestarsi più soldi.
Una ricetta di classe per salvare le persone di serie A spese dei
lavoratori e dei pensionati: più lavoro, meno salari e pochissima sanità e
pensioni. I fondi pensioni integrativi pare che stiano diventando carta
straccia con buona pace per coloro che fecero una campagna orchestrata e ben
sostenuta anche dai Sindacati per convincere i lavoratori a destinarvi i
TFR.
Naturalmente nessuno fa cenno agli emolumenti dei managers che, per quanto
riguarda il settore pubblico,in Italia sono fissati in misura sconcertante
rispetto la media delle retribuzioni del Paese e l'anno scorso pare che
siano aumentati di circa il venti per cento a fronte di una diminuzione
reale dei salari, degli stipendi e delle pensioni.
A Davos niente autocritiche sul terribile misfatto finanziario, niente
ricerca e individuazione dei responsabili, non punizioni ma impunità, premi,
riconferme. Le regole invocate financo da un ipeliberista come Tremonti non
ci saranno. L'indicazione è: soldi alle banche ed alle imprese e sacrifici e
rinunce per la popolazione. Insomma, il mondo segna diversi passi indietro
per la stragrande maggioranza delle popolazioni a vantaggio di una classe
sociale sempre più disonesta che ha rotto ogni vincolo di coesione e che
diventa pericolosa se conserva il potere dal momento che non mostra nè
pentimenti nè voglia di cambiare il suo stile di vita come amava dire Bush
e ora ripete Obama.
Pietro Ancona
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/03/anno-oro-manager-italiani.shtml?uuid=7f0b8c9e-fd69-11dc-ba45-00000e251029&DocRulesView=Libero
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----- Original Message -----
Sent: Saturday, January 31, 2009 3:32 PM
Subject: Niente soldi alla Fiat e alle banche
Restrizioni severe alle delocalizzazioni ed alle filiere.
Non è affatto vero che la crisi che travolge il tessuto produttivo del Paese
abbia tutte cause oggettive, fatali, ineluttabili.
Aziende che funzionano perfettamente con ottimi rendimenti decidono di
trasferirsi altrove per fare altro o per sfruttare migliori condizioni di
servaggio della manodopera.
Altre si dedicano alla moltiplicazione dei costi specialmente se producono
per la pubblica amministrazione attraverso filiere speculative che spremono
il lavoro dei precari e lo rivendono a peso d'oro all'acquirente finale.
La libertà del mercato è un bene che va preservato ma anche regolato.
Bisogna instaurare severi restringimenti alla libertà di smobilitare
costringendo l'azienda ad assolvere al suo ruolo sociale nel tessuto del
territorio in cui è inserita.
Anche le filiere per le mere prestazioni lavorative o altro vanno esaminate
al microscopio dal momento che non si può pagare un ingegnere mille euro al
mese e rivendere senza colpo ferire il suo lavoro a cinquemila e anche più.
I soldi che chiede la Marcegaglia (otto miliardi di euro) vengano destinati
all'aumento dei salari. Gli ammortizzatori per la flexisecurity non servono
a niente. Sono soltanto manifestazioni statali di complicità con le
nefandezze di una imprenditoria priva di scrupoli.
Dando soldi alla Fiat o ad altre imprese non si risolve la crisi ma si
aggrava. Soltanto migliorando la domanda con consistenti incrementi
retributivi e delle pensioni si può rimettere in moto il treno dello
sviluppo.
Infine si deve cambiare modello produttivo. Non dobbiamo pensare di
produrre per sempre auto o elettrodomestici di scarsa qualità. Bisogna
orientare la produzione verso nuovi prodotti socialmente più utili. Produrre
per arricchire la società e non solo per consumare.
Pietro Ancona
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ERDOGAN ED IL TERRORISMO
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L’incidente tra Erdogan e Perez a Davos merita qualche riflessione. In fondo la voce di Erdogan è stata la sola tra i capi di stato e di governo che si sia levata per condannare e protestare la violenta inaudita aggressione di Israele contro la città e la popolazione di Gaza. Una aggressione fatta con un potente esercito, con una modernissima aviazione di velivoli capaci di effettuare centinaia e centinaia di missioni che ha usato oltre cento aerei, con una marina che ha cannoneggiato dal largo la citta riducendola in macerie, con carri armati di proporzioni mostruose che hanno abbattuto edifici con le persone dentro. Un crimine contro l’umanità inammissibile svoltosi sotto gli occhi indifferenti dei governi europei, nel silenzio di Barak Obama ma talmente efferato che giornali schierati con Israele come il Corriere della Sera non hanno potuto fare a meno di pubblicare foto sconvolgenti come e forse più delle stragi naziste.
Erdogan ha accusato lo stesso Presidente Perez,( appartenente per vergogna del socialismo alla internazionale socialista), che collabora da anni con la destra religiosa fondamentalista israeliana in un governo che non ha mai concesso un giorno di tregua e di pace ai palestinesi, di voglia di uccidere.
Erdogan è stato costretto a lasciare l’assemblea per la scorrettezza dello speaker che gli ha dato la parola soltanto per metà del tempo concessa a Perez. Prima di allontanarsi ha svolto una interessante riflessione sul terrorismo sostenendo che bisogna evitare di evocarlo per giustificare i misfatti colonialistici e genocidi. Ha dichiarato: " Presidente Obama deve ridefinire il terrorismo e le organizzazioni terroristiche del Medio Oriente e, basandosi su questa nuova definizione, l'America deve sviluppare la sua nuova politica nella regione"
Ho sempre pensato che il terrorismo di cui parlano gli americani su ispirazione degli israeliani sia soltanto uno strumento propagandistico ma che in effetti non esista se non come creatura
del Pentagono della Cia. Al Qaeda, Bin Laden, il suo v ice, fanno apparizioni nei massmedia di un tempismo perfettamente funzionale agli interessi americani. Un orologio a cucù che canta quando serve a Bush ed ora ad Obama.
Il Presidente del Parlamento Palestinese, molti ministri e parlamentari, sono stati arrestati dallo Stato di Israele, rinchiusi in carcere illegalmente. Nelle carceri israeliane sono rinchiusi in condizioni inumane tredicimila palestinesi. Sono malati di osteoporosi e hanno perso i denti per mancanza di sole e di luce.Si tratta di atti e comportamenti terroristici ma
non vengono catalogati in Occidente come tali. Hamas è un movimento che riscuote la fiducia della popolazione palestinese eppure viene considerato terrorista. Esiste un terrorismo di Stato americano ed israeliano contro i palestinesi, gli irakeni, gli afgani con ripetute azioni criminali con uso di armi terribili al fosforo, all’uranio, Dima, armi che non lasciano speranza di vita ai feriti, eppure sul banco degli accusati troviamo soltanto Hamas come ieri Arafat che fu tenuto prigioniero gli ultimi anni della sua vita a Ramal e la sua stessa abitazione spesso bombardata.
E’ importante la demolizione del concetto di terrorismo fatto da Erdogan dal momento che questo concetto pervade i discorsi di tutti i leaders occidentali ed ha conquistato anche parte importante delle opposizioni e della sinistra europea giungendo financo a fare abiurare a Bertinotti le giuste cose che qualche anno fa aveva scritto sul terrorismo.(*)
Ripetendo lo stesso concetto mille volte, come Goebbels ha insegnato ai propagandisti , si è giunti a far credere che il terrorismo esistente non è di reazione ai soprusi di azioni altrui ma è una vera e propria strategia di guerra attuata dai fondamentalisti islamici per attaccare l’Europa. Qualche cretino si spinge fino a dire che l’obiettivo è il Grande Califfato mondiale previa islamizzazione dell’Europa.
Erdogan ha messo in chiaro le responsabilità israeliane e la strumentalità dell’accusa di terrorismo. Ma le sue dichiarazioni sono state riportate in minima parte e nascoste ai lettori dei giornali europei.
Tutto quello che Erdogan ha detto a Davos è giusto e va sottoscritto. Ma dobbiamo ricordargli che da dieci anni il segretario del Partito Comunista Curdo Ocalon, sostenitore di una soluzione pacifica della questione del suo popolo, è tenuto prigioniero e che ancora oggi è vietato l’insegnamento della lingua curda e gravi discriminazioni subiscono i curdi che vengono costretti a vivere tra montagne inospitali da un esercito turco che frequentemente organizza spedizioni punitive che si concludono in massacri.Molti dirigenti kurdi sono chiusi da anni nelle prigioni turche. Molti sono stati e vengono torturati.
Penso che se Erdogan ha avuto parole chiare ed assai decise per la questione palestinese forse vuole risolvere positivamente la questione curda, il più grande popolo del pianeta privo di una patria. E' così? Ne dubito, ma me lo auguro e spero che la sinistra europea si schieri con i popoli curdo e palestinesi minacciati di genocidio.
Intanto gli abitanti di Gaza sono tornati ad essere chiusi in gabbia da Israele con la complicità dello Egitto. Debbono morire di fame, di sete, di malattie? Quanti cittadini palestinesi sono stati rapiti e portati in Israele durante la "guerra" di Gaza?
Pietro Ancona
(*) Una lucida analisi della stretta connessione tra guerra unilaterale e terrorismo di Fausto Bertinotti
http://www.spazioamico.it/terrorismo%20scheda%201.htm#terrorismo
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From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Monday, February 02, 2009 9:38 AM
Subject: E BRAVO OBAMA!!
La verità secondo la quale non c'è alcuna differen za tra
repubblicani e democratici dal momento che sono espressione dello stesso
blocco sociale militare-industriale che domina gli Usa, mantiene la
popolazione dentro un sistema apparentemente libero ma di fatto
costruito per renderla subalterna e funzionale all'arricchimento
smisurato di finanzieri, industriali ed altri ricconi, non si smentisce.
Barak Obama ha confermato alla Cia gli ordini di Bush: dovranno
continuare a rapire "terroristi" in ogni parte del mondo, condurli in
luoghi sicuri, usare "ogni mezzo" per ottenere confessioni.
Il tutto nell'interesse supremo dell'America che ha il destino
assegnatogli da Dio in persona di sorvegliare il mondo, preservarlo dal
male, indicare a tutti la via giusta e se recalcitrano punirli a
dovere.
Vi assicuro che le guerre di Bush continueranno tutte e che la più
grande ambasciata americana del mondo,
grande quanto l'intero stato del Vaticano, continuerà a troneggiare a
Bagdad, avrà al suo interno agguerriti reparti speciali pronti a
difendere i delinquenti che sono stati installati come "governo
democratico" e non sarà chiusa.
I popoli poveri della terra si possono difendere soltanto lanciando
qualche scarpa. Ma questo gesto di ribellione si paga
caro,carissimo.....
Pietro Ancona
http://www.corriere.it/esteri/09_febbraio_02/obama_blitz_cia_guido_olimpio_e5df41d2-f0f6-11dd-b48f-00144f02aabc.shtml
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Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: Repubblica
Sent: Thursday, February 05, 2009 7:21 AM
Subject: Woitila ed Eluana
In questo Paese di prepotenti esistono due modi di trattare lo stesso
problema a seconda del soggetto che vi è implicato. Nel caso di Eluana da
diciassette anni in coma, della quale si distribuiscono fotografie della sua
bella giovinezza e si nasconde all'opinione pubblica lo stato fisico in cui
si trova dopo diciassette anni di prigionia del letto e di coma. Non esiste
una foto di come è adesso. Sarei contrario alla sua divulgazione ma è una
mascalzonata cercare di mostrarla al pubblico com'era per impietosirlo.Tutto
cinicamente calcolato quasi a dire: ma come si fa a sopprimere una cosi
bella ragazza!! Si fingono ipocriti sentimenti di comprensione e di
solidarietà verso il padre e la famiglia ma nello stesso tempo si indicano
in loro gli assassini che hanno deciso di recidere una vita con la
copertura di una sentenza della Magistratura. Tutte le istituzioni dello
Stato sono state mobilitate per impedire che si realizzi la volontà di
chiudere un ventennio di sofferenza. Anche il Presidente della Repubblica
sollecita una legge che regoli il testamento biologico sapendo benissimo che
una legge, fatta all'indomani di questa tragedia nazionale montata dal
Vaticano e dalla destra italiana, sarà restrittiva dei diritti fondamentali
della persona. Ma forse vuole dare un contentino alla Conferenza Episcopale
Italiana. L'Italia è uno Stato sempre più concordatario e l'uso dei patti
lateranensi e degli accordi del 1984 da parte del Papato sta diventando
davvero assai pesante e tale da alterare profondamente la Costituzione e le
prerogative dello stato repubblicano. Il fiato sul collo del Vaticano è
diventato assai pesante. Si è rotto un equilibrio che riguarda la sfera dei
diritti dal momento che un Ministro minaccia di ritorsione e di farla pagare
cara a quella struttura che eseguirà la sentenza della Magistratura e la
volonta di Eluana e della sua famiglia.
Leggo una nota dell'Uaar del 2007: "
L’eutanasia e Wojtyla
Non accenna a placarsi la polemica sugli ultimi giorni di vita di Giovanni
Paolo II. Un articolo pubblicato su MicroMega, a firma di Lina Pavanelli,
sostiene che, alla luce della dottrina cattolica (e dello stesso Wojtyla),
la mancata alimentazione del papa, con il conseguente anticipo della sua
morte, può essere definita una pratica eutanasica. Immaginabili le proteste
cattoliche, a cui ha risposto oggi, su Repubblica, proprio il direttore di
MicroMega, Paolo Flores d’Arcais, con un articolo dal titolo I medici,
l’eutanasia e la morte di Wojtyla.
Insomma, Papa Woitila ha ricevuto il trattamento che oggi si nega ad Eluana.
L'ha ricevuto avendone meno bisogno, meno titoli, dal momento che è rimasto
lucido fino alla fine e soltanto negli ultimi mesi il male che lo affliggeva
disturbava seriamente le sue funzioni di Capo della Chiesa.
La Chiesa Cattolica è l'unica Chiesa al mondo ad avere uno Stato ed a vivere
come Stato dentro un altro Stato con il cordone ombelicale dei concordati.
Credo che sia giunto il momento di una forte iniziativa dei laici ed anche
dei cattolici laici dal momento che non abbiamo fatto il Risorgimento e la
Resistenza per consegnarci in catene ad una gerontocrazia di potenti prelati
che incidono potentemente in ogni campo dalla scuola alla sanità e divorano
sempre più grandi risorse ed ora aizzano al linciaggio di tutti coloro che
hanno operato per una fine serena delle sofferenze di Eluana.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Sunday, February 08, 2009 10:44 AM
Subject: quattro ore di sciopero da amministra
Minimalismo che prosegue la linea della riduzione del danno, del gioco di
rimessa della CGIL
============================================================================
Il Comitato Direttivo della CGIL ha approvato, all'unanimità e cioè con il
concorso anche delle aree critiche o di sinistra che dir si voglia, un
documento (*) che conferma la linea minimalistica seguita in questi ultimi
anni e che non è riuscita ad evitare la disastrosa situazione sociale in cui
versano oggi i lavoratori. Il documento della CGIL attacca l'accordo
separato sui contratti da una angolazione critica insufficiente a smontarne
la portata strategica di stravolgimento delle condizioni dei lavoratori. In
sostanza si dichiara disponibile alla firma, come peraltro ha
precedentemente già sperimentato con l'accordo sul welfare di Prodi e per
l'Alitalia,se ci saranno cambiamenti che non vengono specificati. C'è una
tenue critica al ruolo degli enti bilaterali e non si formulano alternative
al disegno delle nuove prerogative attribuite alla contrattazione
integrativa. Per le pensioni si parla di stabilità del sistema che verrebbe
alterata dall'elevazione dell'età pensionabile per le donne. Non una parola
sulla svalutazione che le pensioni in erogazione attualmente hanno subito
per la mancanza di una decente tutela dall'aumento del costo della vita.
Sul precariato che in Italia ha proporzioni patologiche non si dice niente
tranne che dovrebbero farsi degli ammortizzatori sociali per simulare una
flexisecurity all'italiana difficilmente realizzabile dal momento che il
numero dei precari è tale da impedire un serio e significativo intervento
che, in ogni caso, sarebbe al livello della socialcard dal momento che le
retribuzioni dei precari sono assai "contenute" per usare un eufemismo.
Si tratta di circa tre milioni di lavoratori, il 12% del totale ma con un
tasso di crescita cinque volte maggiore di quello dei lavoratori a tempo
indeterminato. Perchè le aziende dovrebbero assumere persone a tempo
indeterminato se hanno la possibilità di scegliere una ricca gamma di
contratti atipici vero e proprio fumus e potere tenere sotto scacco la
gente? Il precariato italiano tende ad universalizzarsi ed a diventare
l'unica forma contrattuale esistente. Bisognerebbe rivedere profondamente
tutta la legge trenta e le successive aggiunte per abolirle. Bisognerebbe
tornare al periodo di prova limitato nel tempo a poche settimane o mesi a
seconda della specialità ed ammettere il lavoro a tempo determinato soltanto
laddove è davvero giustificato. Ma questa richiesta non viene fatta dalla
CGIL che vuole soltanto gli ammortizzatori sociali e non si chiede neppure
quando guadagna un lavoratore precario e non mette in discussione la truffa
dei progetti o delle finte collaborazioni professionali.
Sulla questione dei salari che andrebbero aumentati considerevolmente il
massimo che con timidezza di chiede e qualche sgravio fiscale. Chiedere
aumenti salariali è diventato tabù!!! C'è la crisi ma è solo per i
lavoratori dipendenti dal momento che i managers privati e pubblici
continuano ad allungare la loro distanza dal lavoro dipendente.
IL sistema pensionistico non va stabilizzato ma va smontato e riportato alla
filosofia precedente alla riforma Dini. Questo sistema non garantisce una
pensione decente che non varrà i soldi versati per il suo finanziamento.
Sui fondi pensionistici che non rendono niente ma anzi registrano perdite
non una parola. Sappiamo però che gli amministratori dei fondi guadagnano
centinaia di migliaia di euro l'anno anche se i fondi che amministrano vanno
a picco!!
Precariato, salari e pensioni dovrebbero essere i punti di attacco di una
stagione di lotte sociali che non si fa terrorizzare dalle campagne
allarmistiche di crisi unitamente alla lotta frontale alle privatizzazioni
che generano aumenti consistenti delle tariffe e delle bollette che le
famiglie dei lavoratori pagano per i servizi nazionali e locali
(acqua,igiene,trasporti,posta, asili nido, etc,,)
Inoltre sarebbe opportuna una iniziativa a livello europeo che tragga
insegnamento dalla vicenda inglese nella quale non credo che ci sia stata
xenofobia quanto invece la reazione a forme di pirateria permesse dalla
Bolkestein. Non è possibile che imprenditori che dispongono di un elevato
numero di lavoratori sottopagati (i meccanici della navalmeccanica genovese
di nazionalità rumena guadagnano meno di tre euro all'ora e cosi altri) ben
rodati nell'arte delle risorse umane procacciate a costi infimi mettano in
crisi assetti salariali consolidati. L'assenza di una iniziativa europea dei
sindacati è una complicità con la linea del lasser faire,lasser passer del
capitalismo rampante mordi e fuggi.
Infine deploro l'assenza di una analisi sulla persistenza, anzi sull'aumento
delle morti sul lavoro che la legge non sa evitare dal momento che
scaturiscono dal precariato e dalla mancanza di potere dei delegati alla
sicurezza. Lo sciopero di quattro ore amministrato dalle regioni e dalle
categorie è una scelta rituale, priva di sentimento, incapace di accendere
la passione dei lavoratori frustrati dalla povertà in cui vivono e dalla
perdita di peso sociale dentro le aziende. Ma anche sugli scioperi il
Ministro del Lavoro (!!!) ha già pronto un magnifico rospo da fare
inghiottire ad Epifani.
Pietro Ancona
(*)
http://www.accordoseparato.com/2009/01/30/cgil-il-documento-approvato-dal-comitato-direttivo-del-29-e-30-gennaio-2009CGIL:IL
http://www.cgil.it/org/AllegatiTaccuino/ilTaccuino022Anno2/Direttivo29-30gennaio.pdf
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Monday, February 09, 2009 10:24 AM
Subject: un disastro sociale. il precariato
Un disastro umano per milioni di giovani lavoratori
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Repubblica di oggi, un giornale che ha sostenuto con pervicacia la linea
della cosidetta "modernizzazione" dei rapporti di lavoro attraverso i
precari privi dei diritti dei lavoratori "tipici"
si accorge dell'enormità del disastro sociale che si è creato e vi dedica
una attenzione (*) che non dovrebbe sfuggire ai sindacati, ai politici, a
quei settori della sinistra che si sono fatti infinocchiare
dall'idea di una serie di opzioni lavorative assai attraenti messe una
dietro l'altra e tra queste una rete di protezione.
Naturalmente la realtà è assai più squallida e tetra per i precari.
Vengono assunti in genere di tre mesi in tre mesi e magari sempre dalla
stessa azienda dal momento che la condizione di precario è assai più
conveniente per questa. Alcuni addirittura di settimana in settimana esclusi
i festivi. La media delle retribuzioni dei precari credo non superi i
seicento euro al mese . Diritti quasi inesistenti. Una intera generazione è
stata umiliata
Gli studi fatti spesso con tanta passione sono diventati carta straccia. La
laurea che rappresentava il passaporto di ingresso non solo verso le
professioni ma anche per un lavoro ed una vita sicuri è diventata inutile
dal momento che, come spiega benissimo Vandana Shiva, oggi il padrone non si
accontenta della tua forza lavoro ma vuole l'essenza di ciò che sei per
farne ciò che vuole. Si è voluto diffondere la falsa ideologia della
continua trasformazione della economia che comporta una mobilità lavorativa
senza fine.
La responsabilità di quanto è accaduto e delle sofferenze sociali che si
sono create si deve ad una corrente giuslavorista che va da Treu e Sacconi
da D'Antoni a Biagi da Boeri a Ichino a Cazzola, corrente che si può
assimiliare ai monetaristi nella politica economica. Come i monetaristi
hanno provocato disastri fino alla crisi planetaria sostenendo la libertà
assoluta del mercato e dello imprenditore, cosi i giuslavoristi che ho
citato hanno provocato un enorme distrastro umano e sociale condannando alla
miseria da quattro a cinque milioni di giovani e non hanno arrecato alcun
beneficio al sistema paese dal momento che le aziende si dichiarano in crisi
e chiedono nuovi aiuti che verranno dati da questo governo senza condizioni.Non
è vero che il lavoro precario ha creato nuovi posti di lavoro. Ha
trasformato il lavoro stabile in lavoro insicuro,a termine, ricattato.
Gravi sono le responsabilità della CGIL che, dopo essersi pronunziata
prima con Cofferati e poi con Epifani contro la legge Biagi alla fine ha
smesso di combatterla e con gli accordi di welfare dello anno scorso l'ha
addirittura rafforzata. Gravi sono le responsabilità del PD che ha dentro di
se da Treu a Letta a Damiano a Ichino e naturalmente Colaninno e Calearo.
Ma tutto continua ad andare come decide la Confindustria . Tutti gli
scioperi indetti dalla CGIL non si pongono il problema di abolire la legge
trenta e si limitano a chiedere un poco di elemosina che non sarà maggiore
della socialcard e non per tutti i precari.
Pietro Ancona
(*) L'anno nero del lavoro a tempo
I precari rischiano l'estinzione
http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/economia/inchiesta-precari/inchiesta-precari/inchiesta-precari.html
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From: pietroancona@tin.it
To: circolo pasolini pavia
Sent: Wednesday, February 11, 2009 12:38 AM
Subject: commento al corriere dela sera
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_febbraio_10/clochard_muore_stazione_centrale-150987250677.shtml
commento
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la morte di un barbone non emoziona nessuno a cominciare dal Governo che era
disposto a fare carte false per salvare la vita di Eluana, a convocare un
Parlamento in via straordinaria, a mobilitare carabinieri e quant'altro per
ispezionare la casa di cura che voleva toglierla dal letto di dolore nel
quale giaceva da diciassette anni.
Il barbone non interessa. E' morto e non sarà iscritto nell'apposito
registro dei barboni che sarà istituito presso il Ministero degli Interni
per avere uno schedario di questi pericolosissimi eversori che dormono nelle
stazioni o sulle panchine (che però sono state segate da moltissimi sindaci
anche ex comunisti come quello di Padova).
Provo vergogna per un paese in cui si muore di freddo di stenti di fame
nella indifferenza generale e con un governo pronto solo a schedare i poveri
e tanti sindaci che fanno la guerra ai lavavetri, ai mendicanti per il
decoro urbani e poi le loro amministrazioni "studiano" progetti con Li
Gresti e per affermare il loro diritto a fare quello che vogliono vanno ad
incatenarsi a Roma con segretaria ed addetto stampa al seguito.
pietro ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Saturday, February 14, 2009 11:12 AM
Subject: Una generosa manifestazione dei lavoratori minimizzata.
Una situazione surreale
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Massimo D'Alema ha definito entro questo spazio lo sciopero di ieri: "E'
urgente garantire chi perde il posto di lavoro e quindi occorre una riforma
degli ammortizzatori sociali che sia in grado di proteggere anche i
lavoratori precari e a tempo determinato. In piazza, sotto il palco, tremano
soprattutto loro." L'ex Ministro del Lavoro ed ex segretario della Fiom è
stato ancora più soft: "lo sciopero è una testimonianza del malessere dei
lavoratori". Un aggettivo può definire la condizione dei lavoratori nello
sciopero di ieri: surreale! Una massa immensa di lavoratori di studenti e di
migranti quale maggiore non poteva essere ha compiuto ieri uno sforzo di
mobilitazione eccezionale, confrontabile al grande sciopero per le pensioni
del primo governo Berlusconi, alla mobilitazione della CGIL in difesa
dell'art.18, dello sciopero del 20 ottobre 2007 contro il governo Prodi. Per
quanto i pennivendoli della destra e della Confindustria si affannino a
minimizzare ieri l'Italia che lavora e che studia ha fatto sentire alta,
altissima la sua voce, ma...... cosi' come i promotori dello sciopero del
venti ottobre si preoccuparono di rassicurare Prodi che lo sciopero non era
contro il Governo fino a fare diventare questa affermazione la cifra, la
nota dominante, l'esegesi politica dell'iniziativa, lo sciopero di ieri è
stato ingabbiato dalla CGIL e dal PD nei limiti della richiesta di una
diversa politica economica del governo, della doverosa protesta contro le
modifiche alla legge sulla sicurezza del lavoro, ai contratti separati, alla
legge antisciopero predisposta da Sacconi, insomma in un alveo assai
limitato di riduzione del danno, di reazione agli attacchi sempre più
virulenti alla libertà ed all'autonomia del Sindacato, senza alcun
riferimento, alcuna proposta che possa caratterizzare un miglioramento delle
condizioni dei lavoratori oggi ricattati dalla grande crisi provocata non
solo dalla truffa finanziaria planetaria fatta dagli americani ma dai bassi
salari che in tutto l'Occidente hanno degradato i consumi e la produzione.
Preso atto degli otto miliardi per gli ammortizzatori sociali stanziati dal
governo con l'accordo delle Regioni ci si limita a chiederne l'estensione ai
precari. Una sorta di social card umiliante che si calcolerà in spiccioli.
Manca la richiesta di una coraggiosa svolta che può avvenire soltanto con un
aumento generalizzato dei salari e delle pensioni e l'abrogazione della
legge Biagi.Ha pesato sullo sciopero la pesante ipoteca del PD alla quale
la CGIL è sottoposta che vorrebbe la firma sulla riforma dei contratti e la
ripresa dell'unità con CISL ed UIL che naturalmente avverrebbe alle
condizioni collaborazionistiche con Confindustria e Governo di queste. Ha
pesato la comunanza spirituale del gruppo dei giuslavoristi Treu,Letta,
Ichino ncon i giuslavoristi del Pdl. La posizione di Ichino che appoggia
Boeri per il contratto unico che liquida l'art.18, la posizione di Bersani
che è stato allo sciopero ma non si è sbilanciato su niente di quanto chiede
oggi la gente: più salario, più difesa del suo potere di acquisto oggi in
balia ai venti del mercato e ai gravami delle privatizzazioni sui servizi,
una riforma delle pensioni che ritorni ai criteri precedenti la riforma Dini
o che comunque rimetta in discussione una "riforma" che di fatto riduce le
prestazioni pensionistiche ad elemosine. E' davvero surreale che le proposte
della CGIL siano una specie di collo di bottiglia dal quale non passano le
spinte poderose che ieri la sua stessa gente ha dato. Epifani è ansioso di
sedersi al tavolo della trattative per discutere di tutto, sapendo fin d'ora
che
non chiederà altro che correggere, attenuare, ridurre il danno che questa
destra ha prodotto e continua a produrre. Ma, a mio parere, questo senso di
responsabilità non solo è mal riposto ma non regge. Non regge ad una
condizione di generale immiserimento dei lavoratori, ad un uso criminale del
precariato, a pensioni sempre più leggere, a servizi sempre più cari a causa
degli stipendi dei managers. Non regge difronte ad una offensiva del Governo
che attacca assieme alla Confindustria alla Cisl ed UIL. Il PD non difende i
lavoratori rispetto i quali non ha più neppure una posizione di terzietà: è
con la confindustria. I deputati PD ieri presenti hanno voluto in quale modo
testimoniare un loro legame storico con il movimento operaio italiano ma si
sono ben guardati dal dichiarsi "con" i lavoratori in lotta.In queste
condizioni, lo sciopero del quattro aprile e quello dei pensionati del
cinque marzo serviranno a fare sapere quanto è forte la CGIL e come deve
essere tenuta dentro "il tavolo" delle trattative con il governo. Ma niente
cambierà in meglio per i lavoratori ed i precari.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: redazione@ilmanifesto.it
Sent: Saturday, February 14, 2009 9:26 PM
Subject: Amarezze per un collaborazionismo suicida
Caro Manifesto,
Il professore Ignazio Marino, insigne chirurgo (a Palermo ha creato l'Ismett
centro trapianti), presidente della Commissione Sanità del Senato , ha
proposto, stasera, il referendum nel caso in cui la legge sul testamento
biologico sarà fatta nel modo voluto dalla destra e dal Vaticano cioè con
l'alimentazione forzata e l'idratazione.
Proposta certamente importante e di grande capacità mobilitativa. Proposta
che poteva anche spingere la destra a più miti consigli.
Non erano trascorsi che pochi minuti dall'annunzio del Prof Marino che il PD
smentiva a gran voce attraverso interventi di Letta ed altri l'ipotesi del
ricorso al referendum.
Il PD non intende promuovere un confronto popolare sul testamento
biologico.
Già all'indomani delle grandi manifestazioni di lotta di ieri Veltroni,
che ha disertato lo sciopero, ha riunito Confindustria e Sindacato e
lanciato una ipotesi collaborazionista e corporativista per affrontare la
crisi e superarla. Neppure una parola sul malessere dei lavoratori, sulle
loro rivendicazioni, niente di niente.
Naturalmente i lavoratori vi concorreranno accettando tutte le
controriforme proposte dalla Confindustria e dal Governo e già accettate da
Cisl e Uil.
Infine, qualcuno si chiede che fine ha fatto la proposta di un referendum
sulle leggi Gelmini.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: info@tuttostoria.net
Sent: Sunday, February 15, 2009 6:01 PM
Subject: i liberatori
Ogni volta che si criticano gli Usa qualcuno ricorda che dobbiamo a
loro la nostra liberazione dal nazifascismo. Siamo debitori della nostra
libertà. E' una affermazione che testimonia una riconoscenza non del tutto
ben riposta. La guerra scoppiò nel settembre del 1939 e gli americani vi
parteciparono soltanto dalla fine del 1941. Lo sforzo fu sostenuto da
subito soltanto dall'Inghilterra e del giugno del 41 anche dalla Russia
invasa dalle armate tedesche. Ho letto nella storia della seconda guerra
mondiale di Winston Churchill (che raccomando a tutti anche se si tratta di
dodici volumi che però si leggono come un romanzo) che lo stesso Churchill
implorò
tantissime volte il Presidente Roosevelt per avere cinquanta navi da guerra
a protezione dei convogli britannici che venivano affondati in grande
quantità dai tedeschi. Le ottenne dopo avere ceduto agli Usa
i possedimenti in Asia e nel Pacifico. Inoltre l'apertura del secondo fronte
con lo sbarco in Normandia fu ritardato al massimo consentendo quindi a
Stalin di occupare metà europa e quindi di alzare la cortina di ferro. Sono
dell'opinione che i veri sconfitti della seconda guerra mondiale, oltre
naturalmente i nazifascisti, furono gli inglesi che ne uscirono enormemente
ridimensionati dagli USA e l'Europa che ne usci spaccata in due e ridotta in
rovine da bombardamenti . L'Europa è uscita in condizioni di minorità . La
"liberazione" dell'Europa dal nazismo è stato un capitolo della guerra
imperialistica degli Usa. Da allora ad oggi gli Usa hanno molestato e
distrutto diecine di Nazioni come scrive Gore Vidal. A proposito di crimini
di guerra sono curioso di sapere qualcosa dei tre milioni di soldati
tedeschi fatti prigionieri dagli Alleati.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Monday, February 16, 2009 9:13 AM
Subject: Fw: Non solo stupri
una politica di odio
L'Italia è diventato un brutto posto per tutti. E' , credo, l'unico paese
europeo in cui il Governo produce odio in quantità industriali contro tutti:
contro i clandestini che arrivano a Lampedusa, contro i rom ai quali saranno
prese le impronte dal momento che Maroni è rimasto insoddisfatto del
rilevamento fatto dalla Croce Rossa,
contro gli statali definiti fannulloni da un Ministro demagogo .Un governo
che predica la cattiveria,che decide di schedare i barboni, autorizza le
ronde per legge magari pensando di darne il monopolio alla Lega, diffonde un
clima di insicurezza, di odio profondo, di caccia al diverso. Questo
comportamento irresponsabile e demagogico viene esaltato da una situazione
di crisi economica e sociale che determina uno stato di disagio diffuso,
spinge la gente a chiudersi, ad essere intollerante. Campagne periodiche di
diffamazione e di odio vengono fatte dai giornali contro gli anziani che
si fanno mantenere dai giovani, contro i lavoratori a tempo indeterminato
che sono privilegiati rispetto i precari, contro i meridionali che vivono
di espedienti e cosi via. I lavoratori Alitalia che sono stati dimezzati di
diecimila persone ora in cassa integrazione sono stati lungamente e
velenosamente attaccati per i "privilegi" della loro professione. I
licenziati oggi cassaintegrati vengono considerati con astio
parassiti....Quasi tutti i giornali si sono prestati
a questa rappresentazione della realtà aiutati spesso di economisti e
politologi di grido del tipo Ichino, Monti,
Boeri. La Bocconi di Milano è diventata la centrale della demolizione dei
diritti del lavoro.
Gli stupri commessi in questi giorni e sui quali i massmedia hanno
organizzato una campagna assordante
contro gli emigrati in Italia e contro i clandestini sono maturati in una
realtà sempre più disgregata ed in un clima di crescente criminalizzazione
dei poveri. C'è una scelta politica alla base dell'enorme risalto che è
stato dato a episodi certamente di intollerabile violenza, risalto che non è
stato dato e non viene dato in casi altrettanto gravi di delitti compiuti da
italiani. Aldo Cazzullo, una delle penne più usate dal Corriere della
Sera, si è spinto stamane a "prima pagina"ad affermare che lo stupro ad
opera di un clandestino è "politicamente" più grave dello stupro del vicino
di casa o dell'amico di famiglia!
Ha sbagliato ieri la destra ad attribuire al centro-sinistra la violenza che
cresce nelle città. Sbaglia oggi il PD ad accusare Alemanno di lassismo. La
violenza nasce nel territorio incontrollato ed abbandonato. Non esiste una
politica per il recupero delle periferie sempre più fatiscenti, prive di
verde e di servizi, spesso al buio e non esiste sopratutto una politica di
buon rapporto e di responsabilizzazione delle comunità di immigrati. Se i
consigli circoscrizionali aprissero un rapporto con le comunità di stranieri
che si sono insediate nel loro territorio assieme a queste potrebbero
gestire al meglio i problemi della sicurezza. Quando il Governo incoraggia
la formazione di ronde naturalmente fatte da soli italiani e l'uso
dell'esercito innanzitutto dichiara di non essere in grado di usare il
monopolio del potere repressivo, compie una scelta che fa regredire l'Italia
ed ottiene il risultato di rinfocolare soltanto l'odio. L'Odio sta
diventando il tratto più significativo della politica del governo e della
destra. C'è una deformazione della realtà per avallare la xenofobia. I dati
testimoniano di una violenza contro le donne che è assai più grave e
diffusa di quanto si creda.
"In particolare, nel 2007, sono state uccise 126 donne: 44 dai mariti, 11
dai fidanzati o dai conviventi, nove dagli ex mariti e dagli ex fidanzati,
dieci dai figli e 14 da sconosciuti. Dati che si aggiungono a quelli di
un'indagine Istat dello scorso anno, secondo la quale quasi sette milioni di
donne sono state vittime di violenza. La maggior parte (oltre sei milioni)
sono state aggredite dal partner."
Gli stupri vengono strumentalizzati a favore di un governo sempre più
autoritario, sempre meno soggetto al controllo del Parlamento, proteso ad
eliminare l'autonomia della Magistratura. L'obiettivo è ricondurre i tre
poteri fondamentali legislativo, esecutivo e giudiziario in una mano sola:
quella del Governo. L'obiettivo è anche una progressiva erosione del potere
attribuito dalla Costituzione al Presidente della Repubblica e magari
giungere ad una soppressione di una delle due figure, Capo dello Stato e
Capo del Governo. Forse la destra e tutta la borghesia che la sostiene con i
suoi giornali vogliono appunto giungere al più presto ad un risultato di
"semplificazione" del governo del Paese. La democrazia ha una complessità
che la destra vuole abolire a vantaggio di un regime in cui tutto il potere
è nelle sue mani.La violenza dei criminali stranieri viene usata come una
clava per bastonare tutti.Per giustificare i lagers dove imprigioniamo i
clandestini, lo sfascio della scuola e della sanità, la riduzione del
welfare e delle libertà. Lo scrittore Erri De Luca diceva ieri sera a Fabio
Fazio: clandestino o autorizzato sono termini inaccettabili: gli uomini non
si debbono distinguere in queste categorie. Come in un treno a vapore si dà
velocità alla locomotiva introducendo sempre più palate di carbone a ritmo
sempre più frenetico, cosi in vista del varo della vergognosa legge razzista
sulla sicurezza aumentano le campagne di stampa per convincerci tutti che
viviamo in una giungla, che non dobbiamo essere "buonisti", che bisogna usa
il bastone ed una sana cattiveria.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Wednesday, February 18, 2009 9:53 AM
Subject: ora tutta l'area che va dal PD a tutta la sinistra è devastata
allergia fatale
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Ora tutta l'area che va dal PD a tutta la sinistra è devastata.. E' come la
striscia di Gaza bombardata dagli israeliani solo che la destra non può
dire di averne il merito. La causa, anzi le cause, sono tutte interne al PD
ed alla sinistra malati per la degenerazione patologica di quel progetto
politico che si diparte dalla Bolognina e per la perdità di identità subita
dai socialisti dopo il terremoto giudiziario craxiano.
Il PD era diventato un partito allergico, fortemente allergico a quanto di
progressista ci fosse non solo nella storia del PCI dal quale viene e della
sinistra DC ma anche dello stesso Ulivo che non era contraddittorio ed
eterogeneo così come è diventato il PD. L'Ulivo è stato un serio,
importante tentativo di unificare il PC e la DC in un partito, in una
piattaforma rivolta al miglioramento delle condizioni sociali e
all'avanzamento della democrazia italiana. L'Ulivo stava con i lavoratori,
appoggiò il grande sciopero per la difesa delle pensioni e gli alleati
dell'Ulivo come Dini accettavano di stare in un percorso politico, in un
progetto se non di sinistra almeno democratico.
Il PD invece è nato dalla rincorsa a destra di due gruppi dirigenti ex
Margherita ed ex DS ed è diventato nel tempo un informe clone del PDL senza
esserlo nella sua base elettorale.
Quando i due gruppi dirigenti hanno smesso di rincorrersi a destra hanno
cominciato a rincorrere a destra il PdL: siamo al punto in cui su alcune
cose le posizioni di Fini risultano più accettabili alla sensibilità
democratica di quelle espresse da tanti esponenti del PD.
Ieri Rutelli ed un altro gruppo di fedelissimi del Vaticano hanno votato
la norma che limita la libertà personale garantita da oltre duecento anni di
rivoluzioni liberali. Il testamento biologico diventa il contrario di quello
che è in tutto il mondo: l'alimentazione e l'idritazione forzata cozzano con
la ratio che ne fa una manifestazione di volontà da rispettare.
I lavoratori italiani manifestano contro il continuo degrado delle loro
condizioni materiali e delle normative che presiedono il rapporto di lavoro
e tre quarti del PD fanno sapere di non condividere e coloro che vanno in
piazza si guardano bene dal compromettersi con dichiarazioni troppo
"radicali" di appoggio.
Il PD di Veltroni ha proseguito la corsa suicida iniziata da Fassino:
prima dalla parte dei lavoratori, poi in posizioni di terzietà tra capitale
e lavoro ed infine dalla parte della confindustria con un pegno importante
dentro la elezione di Calearo e Colaninno (cosa ben diversa degli
industriali progressisti di stampo olivettiano del vecchio PCI) e l'adesione
alle scellerate scelte relative all'Alitalia, al precariato, all'abolizione
del contratto nazionale. Ichino, deputato del PD, sostiene apertamente
l'abolizione dell'art.18.
Nella terribile vicenda dei bombardamenti israeliani alla striscia di
Gaza non solo si sono abbandonati i palestinesi ed i pacifisti, ma si
partecipa a manifestazioni di sostegno degli aggressori.
Ognuno può ripercorrere per conto suo le scelte compiute in questi anni
dalla Margherita e dai DS prima e poi dal PD: una corsa affannosa e sempre
più accelerata verso l'asocialità della destra italiana e verso un
neoconfessionalismo che desta perplessità e a volte anche rabbia negli
stessi ambienti cattolici progressisti.
Il PD ha inseguito la destra sul piano più repellente della xenofobia e
lo ha fatto con ordinanze dei suoi sindaci odiose ed apertamente ostili
verso i poveri. Il Sindaco di Padova si è spinto a rimuovere le panchine
ed abolire i semafori per cacciare i lavavetri. Ha assediato con un muro
allucinante un quartiere costringendo alla evacuazione i suoi abitanti in
gran parte immigrati.
Nella sua deriva a destra fino alla xenofobia è accaduto un fatto che
riguarda lo stesso Veltroni: subito dopo l'aggressione della povera signora
Giovanna Reggiani ha preteso la convocazione del Consiglio dei Ministri,
allora presieduto da Prodi, rivendicando con acuti strilli immediati
provvedimenti restrittivi dei diritti dei migranti. Il governo si è riunito
ed ha fatto quanto chiesto dall'allora Sindaco di Roma. Questo fatto ha ben
impresso nell'opinione pubblica l'idea e la necessità di una politica
securitaria che ora con il governo Berlusconi già raggiungendo livelli
maniacali e limiti alle libertà non solo degli stranieri ma anche degli
italiani.
Con la decisione di rompere con la sinistra che si era dissanguata per
tenere in vita il governo Prodi chiudendosi alle legittime aspettative e
richieste della sua base espresse con la manifestazioni del venti ottobre
2007, il PD ha voluto stabilire un confine nettissimo con tutto ciò che in
parte era stato in passato e che è ancora il sentire comune dei partiti
socialisti europei. Si è voluto proporre come partito di centro moderato non
rendendosi conto che in Italia il centro non esiste e che la stessa
congiuntura economico-sociale spinge verso posizioni di netta
radicalizzazione: o stai con la Marcegaglia o stai coi lavoratori. Non dico
con i Sindacati dal momento che questi dal patto per l'Italia in poi sono
coinvolti ed in parte hanno coinvolto la stessa CGIL in una politica di
progressiva inesorabile riduzione dei diritti dei lavoratori.
Purtroppo non esistono punti di riferimento validi dai quali ripartire
per ricondurre a "normalità" la dialettica politica del Paese: un partito di
destra o moderato ed un grande partito di ispirazione socialdemocratica che
si contendono il potere. Le cose non stanno così e la crisi di identità dei
PD risoltasi in una adesione ai principi della destra ha contagiato aree
della sinistra radicale. Credo che la scissione del gruppo di Vendola, il
PSI, la sinistra democratica aspirano ad allearsi con il PD senza fare tante
storie sulla sua vocazione centrista o di centro-destra. Il resto della
sinistra, dai comunisti italiani al Prc, ha grossi problemi nella sua
nomenclatura fatta da tante persone che stanno vivendo una dolorosa
"sindrome occhettiana" e sono ancora in fase di elaborazione del lutto per
la perdita delle proprie posizioni di prestigio
che non consente loro una analisi della realtà.
Il Partito di Di Pietro ha tratto vantaggio da questo enorme casino
appropriandosi di posizioni di "sinistra" che pur non gli sono congeniali,
ma comunque capendo che doveva stare vicino ai lavoratori. Di Pietro si è
speso nella vicenda Alitalia e questo è stato notato ed ha dato speranza a
tanti. Qualcuno mi dice: e se votassimo per Di Pietro?
Ma Di Pietro non può coprire il vuoto oggi ingombro dalla rovine della
sinistra.
Allo stato delle cose c'è una destra che ha fatto diventare sentire comune
il suo odio per i poveri e per la giustizia e restano poche testimonianze di
un'Italia diversa rappresentate da persone come Gad Lerner che sta
conducendo una appassionata lotta contro i pregiudizi razziali, come
Santoro, come Pietro Marcenaro che ha scritto una bella pagine di passione
civile su Lampedusa, il Prof. Marino con la sua proposta di referendum, il
gruppo del Manifesto, tutto il popolo disperso della sinistra comunista e
laica. Ma come dicevo si tratta di testimonianze e ci vuole ben altro. Temo
che una parte dell'elettorato del PD convertito da Treu, Letta, Rutelli e
tanti altri "modernisti" alla causa della destra italiana confluirà del PDL
di Berlusconi che diventerà un Partito-Regime.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Thursday, February 19, 2009 9:20 AM
Subject: Veltroni e la democrazia finta fallita
Fallimento della democrazia plebiscitaria
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Una riflessione può farsi a partire dalle dimissioni di Veltroni ma che
riguarda la cosidetta "modernizzazione"della democrazia così come l'abbiamo
conosciuta e praticata nel corso di tutti gli anni a partire dalla
Costituzione. Credo che tirate le somme, per quanto le regole della
democrazia prima delle recenti riforme fossero a volte macchinose e
rallentassero il processo decisionale, tutt'ora sono preferibili a quelle
innestate dal populismo e dal plebiscitarismo attuale.
Prendiamo ad esempio le primarie e l'elezione di Veltroni con conseguente
formazione di un organismo di circa tremila persone (nessuno sa chi siano e
probabilmente non si conoscono tra di loro e molti sono sconosciuti al
Partito). Alle primarie per l'elezione di Veltroni hanno partecipato (si
dice) tremilioni e mezzo e persone. Se la democrazia è numero non c'è dubbio
che l'investitura di tremilioni e mezzo di persone sia più suggestiva della
elezione di uno dei vecchi Comitati Centrali del PCI e del Consiglio
Nazionale della DC. C'è da osservare che tremilioni e mezzo di persone hanno
votato in un'ottica truccata dalla assenza di reali contendenti se
consideriamo che la Rosy Bindi partecipava per sua stessa ammissione per una
propria scelta personale di identificazione nel nuovo gruppo dirigente del
PD. La nomina dei tremila è stata una conta nel territorio, il prodotto dei
rapporti di forza tra i seguaci di alcuni leader nazionali, personaggi della
provincia che si sono piazzati al seguito o addirittura in rappresentanza di
un potente oligarca. Ci sono eletti fedeli o fedelissimi di Veltroni, altri
di Fassino, altri di D'Alema, Rutelli e cosi via. La politica non c'entra
quasi niente! C'entra la benevolenza del leader nazionale verso il suo
protetto che diventa per via di questa investitura un "potente", un capo
bastone, una persona di quelle che contano specialmente quando si debbono
scegliere i candidati che poi sono gli "eletti" per elezioni politiche prive
del voto di preferenza, quando si debbono scegliere tutti gli uomini per le
cariche nella amministrazione locale rigidamente lottizzata non solo tra i
partiti ma anche dalle fazioni dei partiti.
Le dimissioni di Veltroni hanno messo a nudo l'inganno della neodemocrazia
praticata a sinistra (cosa assai grave) in un Paese in cui il Presidente del
Consiglio ha creato un suo Partito-azienda ove naturalmente non c'è mai
stato nè mai ci sarà un congresso dal momento che non si saprebbe come
fare, in cui c'è in corso una crisi della sinistra comunista, dei
socialisti, dei verdi. Quale sarà il procedimento che porterà alla elezione
del nuovo segretario e degli organismi dirigenti? Non sappiamo neppure se i
tremila delle primarie siano ancora tutti nel PD e naturalmente le decisioni
saranno prese dai capibastone nazionali delle varie fazioni dell'ex DS e
dell'ex Margherita.
La neodemocrazia leaderistica ha prodotto danni enormi anche nella pubblica
amministrazione. Viene arrestato il Presidente della regione Abruzzo e
l'intero Consiglio Regionale viene sciolto e si indicano nuove elezione per
eleggere il nuovo Presidente e tutto il Consiglio.. Lo steso dicasi per la
Sardegna. Si tratta di una norma che paralizza il ruolo delle assemblee
generali elettive che vengono legate alla sorte del Presidente. Perchè un
Consiglio regionale si deve dimettere se muore, si dimette, succede qualcosa
al Presidente della regione? Si annulla la distinzione tra potere di
controllo, potere legislativo e potere esecutivo. La carica di consigliere
regionale o comunale diventa in qualche modo una emanazione del Presidente
della regione o del Sindaco. Un capovolgimento della democrazia in cui il
controllato (presidente) diventa controllore e dante causa.
Erano molto ma molto più serie le norme che presiedevano alla formazione
degli organismi dei partiti e delle pubbliche amministrazioni prima della
ubriacatura generale di modernismo, di innovazione, di plebescitarismo. Un
iscritto al PCI o al PSI che votava in Sezione valeva molto di più, era
assai più importante, di un anonimo partecipante ad una primaria fasulla di
tre o quattro milioni di persone. Il suo voto contava e si discuteva a fondo
sulle qualità della persona da eleggere sia per il Comitato Direttivo della
Sezione, sia per altre cariche. Il Partito era una cosa seria specialmente
nel suo Comitato Centrale che era capace di discutere per giorni e giorni
scelte politiche che oggi vengono assunte velocemente ma anche spesso con
leggerezza. Tutto è cominciato dallo scioglimento del Comitato Centrale del
PSI e della sua sostituzione con quello che Rino Formica definì una "corte
di ballerini e nani". La qualità del dibattito e della democrazia italiana
sono peggiorati. Le riforme della pubblica amministrazione hanno diffuso il
virus dello oligarchismo nel vasto corpo dello Stato. Si è invertito il
rapporto tra elettori ed eletto. L'Oligarca è diventato talmente potente da
essere addirittura temuto da coloro che gli stanno vicini.
La riforma politica e la riforma amministrativa hanno degradato la qualità
della democrazia italiana. Molte norme introdotte dalla riforma Bassanini si
sono rivelate veri e propri cavalli di troia ed hanno fatto degenerare una
pubblica amministrazione magari vecchiotta ma certamente assai più
accettabile di quella odierna fatta di distanze siderali tra managers e
comuni funzionari. I due processi di volatilizzazione dei partiti a
vantaggio degli oligarchi e di riforma delle leggi elettorali e della
struttura delle amministrazioni hanno fatto degenerare la democrazia
italiana che è diventata quasi virtuale ed ha invertito il rapporto tra base
e vertice. La base intesa come comunità di elettori o di cittadini non conta
più niente. Tutto si consuma nelle stanze frequentate dagli oligarchi che
sono privi di qualsiasi controllo, si stabiliscono gli stipendi che più
aggradano,
insomma fanno quello che vogliono.
Non propongo il ritorno al Partito "pesante" ma credo che si debba trovare
modo di restituire alle comunità di base il potere di scelta. Primarie di
migliaia o milioni di persone sono il contrario della democrazia. Si
svolgono in silenzio precedute da comizi dei candidati. La democrazia è
discussione delle situazioni, scelta,
valorizzazione del bene comune. Insomma, è il contrario del punto in cui
siamo giunti dopo venti anni di riforme demolitrici di un sistema vecchio ma
rispettoso della libertà e del diritto di partecipazione dei cittadini.
La democrazia è la capillare partecipazione di quanti vogliono partecipare
al processo decisionale, elettivo,
politico.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: direzione@unita.it
Sent: Tuesday, February 24, 2009 3:48 PM
Subject: ritiro di veltroni dalla politica
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: ugolini bruno unita
Sent: Thursday, February 26, 2009 12:27 PM
Subject: attacco al diritto di sciopero ed al sindacalismo di base
attacco al diritto di sciopero ed al sindacalismo di base
==========================================
Nessuno si faccia illusione sulla limitazione dei progetti della destra
italiana (e non solo) riguardanti il diritto di sciopero al settore dei
trasporti. Sui punti cruciali di attacco alla libertà ed alla democrazia
come la istituzione delle ronde,il prelievo delle impronte digitali ai
bambini rom, le leggi di detenzione dei clandestini e di maggiorazione delle
loro pene in caso di reato ed ora del diritto di sciopero la destra
italiana ripercorre la strada già attraversata da Hitler e da Mussolini
negli anni trenta.
La scelta è stata fatta dal momento che l'opinione pubblica è stata
esasperata contro gli scioperi dei lavoratori del settore.Spesso si tratta
di lavoratori pendolari o di fruitori dei servizi urbani di fascia
medio-povera.
Lo sciopero nei servizi pubblici ha già una regolamentazione che risale al
1990, aggiornata nel 2000. Un esame obiettivo dei comportamenti delle
categorie da allora ad oggi non evidenzia un cattivo funzionamento della
legge. La legge ha garantito gli utenti dei trasporti e lo sciopero
selvaggio è una leggenda metropolitana ingigantita ad arte per mettere la
gente contro i sindacati ed i lavoratori.
Oggi la scelta del governo di stringere e di molto il cappio del divieto
risulta particolarmente odiosa e di parte per il fatto che le ferrovie dello
Stato sono state privatizzate ed anche l'Alitalia, mentre le aziende
municipalizzate hanno già un regime privatistico e molte sono state
privatizzate.
Ieri una spocchiosa dichiarazione di Mauro Moretti amministratore delegato
delle Ferrovie (con stipendio milionario) resa al Senato annunziava la
scelta del "macchinista unico", scelta che sarà realizzata anche senza
l'accordo dei lavoratori e del sindacato. Non dimentichiamo che è in corso
una profonda ristrutturazione dei servizi riguardante la gestione del
trasporto ferroviario che renderanno assai più oneroso e difficile il
trasporto ai pendolari ed agli stessi ferrovieri. Con i nuovi orari molte
persone che viaggiano per raggiungere il posto di lavoro dovranno alzarsi
nel cuore della notte dal momento che in nome dell'efficienza e del
risparmio si fanno saltare tratte essenziali.
L'Alitalia è stata privatizzata e difatto quasi regalata ad una cordata di
imprenditori. Non si sa più niente di cosa sta succedendo ai cassaintegrati
(diecimila?) ed agli assunti dalla Cai.Si è molto speculato sui "privilegi"
dei dipendenti Alitalia per ridurli in uno stato di vero e proprio terrore.
Debbono stare molto attenti
nel loro rapporto con l'impresa che è pronta ad usare la frusta o la mannaia
a seconda del caso. Il lavoratore dovrà vivere la vita dell'azienda con il
cuore sempre in trepidazione e l'occhio supplice rivolto al suo capo perchè
sia sempre benevolo verso di lui.
La presentazione del disegno di legge delega da parte di Sacconi non coglie
di sorpresa nè la Confindustria nè la Cisl, l'Uil e l'UGL. La CGIL è
l'organizzazione che ha fatto le dichiarazioni più critiche. Ho sentito
stamane la Camussi a tg3. Non si è spinta molto avanti nelle critiche.
Le norme vietano manifestazioni di protesta come l'occupazione di strade
o autostrade che sono state usate anche dai metalmeccanici per richiamare
l'attenzione della gente sulla loro protesta. Introduce il referendum
preventivo e lo sciopero virtuale.
E' un disegno di legge pensato sopratutto contro i sindacati di base la cui
crescita preoccupa quanti ritengono di avere raggiunto con le quattro
confederazioni "riconosciute" un punto di equilibrio assai soddisfacente per
la Confindustria ed il Governo.
E' veramente strabiliante che subito dopo l'annunzio fatto da Sacconi, il
Senatore Ichino del PD, esperto giuslavorista della stessa scuola alla quale
si richiama Sacconi, abbia invitato il PD ad approvare la proposta del
Governo. Insomma, l'accordo nelle grandi linee c'è già e si tratta di
precisare i dettagli.
Chissà se le ronde saranno chiamate ad intervenire a difesa degli interessi
dei cittadini contro eventuali scioperi contestati dal Governo.....
Nessuno si aspetti che la destra al potere si accontenti del settore dei
trasporti e delle norme che ieri il Senato ha approvato sul pubblico
impiego. Andrà avanti in una situazione in cui l'opposizione politica è
stata estromessa dal Parlamento, l'opposizione sociale viene criminalizzata,
il lavoro non è più un diritto ma una
elargizione che ti devi conquistare leccando la mano a qualcuno....come un
cagnolino.
Pietro Ancona
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2009/02/diritto-sciopero-nuove-regole.shtml?uuid=2ae8cc8a-03ee-11de-b262-02b204b540f4&DocRulesView=Libero
http://www.cubscuolatorino.netfirms.com/NonSoloScuola/DirittiSindacali/04_04_xx_SulDirittoDiSciopero.htm
****
a http://bellaciao.org/it/spip.php?article23486
dopo aver letto l’articolo di Sansonetti sul Riformista di oggi ( a proposito: come fa il riformista a pagare tanti giornalisti?) riguardante le intercettazioni telefoniche (scrive che gli PIACE) ritiro la difesa che avevo fatto della sua direzione ispirandomi a ragioni della tolleranza e della pluralità democratica: non meritava di essere difeso!
Pietro
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: ugolini bruno unita
Sent: Saturday, February 28, 2009 2:46 PM
Subject: ddl delega sullo sciopero
Il ddl delega sullo sciopero dopo l'estromissione della sinistra dal
Parlamento
================================================================
Aggiungo altre considerazioni a proposito del disegno di legge delega
presentato dal Ministro Sacconi sull'esercizio dello sciopero nel settore
dei trasporti (per ora). Questa iniziativa non è stata tirata fuori dal
cappello dell'illusionista all'improvviso ma è il prodotto di una solida
alleanza contro i diritti sindacali
che si è creata attorno al Ministero del Lavoro (dobbiamo continuare a
chiamarlo tale? Dobbiamo ritenere Sacconi epigone di Donat Cattin e di
Brodolini?) che comprende la Confindustria, la Cisl, Uil e l'Ugl, molti
esponenti della Voce, Cazzola,
Ichino, i "politici"del PD Letta,Treu,Damiano e che, sebbene ci siano stati
momenti
di collaborazione (welfare,Alitalia), non ha potuto inglobare la CGIL dal
momento che questa, portatrice di una cultura spesso antagonista come quella
dei metalmeccanici, sebbene in certi momenti abbia ceduto e dato il proprio
apporto, non può proprio cedere su questioni vitali come il modello
contrattuale ed ora, il diritto di sciopero.
Quando Sacconi dice che la CGIL è isolata vuole esercitare una pressione che
riguarda in primo luogo il PD. Non a caso Letta si è pronunziato a favore
del ddl delega con qualche virgola in meno e lo stesso Damiano con qualche
piccola variante dà il suo benestare.
E' vero che la CGIL è isolata e che ha dentro di se molti del suo gruppo
dirigente che non hanno alcuna voglia di fare la guerra su nessuna questione
e che di fatto hanno accettato la visione collaborazionista della Cisl e
della UIL e sono ansiosi di recuperare riconoscimenti ministeriali e
"potere", un potere che l'opposizione non concede.
Ma l'isolamento della CGIL è un dato relativo al quadro politico-sindacale.
Sul piano sociale, la posizione della CGIL viene apprezzata dall'immensa
galassia del sindacalismo di base che oggi costituisce la parte più
combattiva delle classi lavoratrici. Il sindacalismo di base, dalla scuola
agli ospedali, ha dato vita recentemente a manifestazioni di lotta nazionale
che hanno impressionato per l'ampiezza e la vivacità della partecipazione.
La mossa di Sacconi è diretta certamente a disarticolare la CGIL con
l'appoggio di alcuni esponenti del PD da Treu a Damiano, ma il suo
obiettivo centrale è la sconfitta del sindacalismo di base che verrebbe
privato della sua arma naturale: lo sciopero. Con le norme del ddl delega
difficilmente un sindacato di base potrà organizzare uno sciopero a menochè
non diventi maggioritario nell'azienda. Il governo tenterà anche di giocarsi
una carta per truccare la questione rappresentatività. Quale sarà la base di
riferimento? Si tratterà dell'unità aziendale e di altro. Non sappiamo che
cosa altro nascondono nella manica i proponenti.
Non è azzardato paragonare l'operazione sul diritto di sciopero alla
estromissione della sinistra radicale e dei socialisti dal Parlamento e,
speriamo di no, anche dal Parlamento europeo. Sul piano della logica della
lotta di classe, del lavoro per una "pacificazione" sociale in vista dei
tempi duri che si sono aperti, si tratta del risvolto sociale di un evento
politico. Il sindacalismo di base è il corrispettivo nella società della
sinistra radicale. Moltissimi tra gli attivisti dei Cobas, dei Cub sono
militanti del PRC, dei comunisti italiani. Lo smottamento a destra del PD e
lo sconcerto che crea nel suo elettorato proveniente dal PCI e dal
cattolicesimo sociale aumenta ogni giorno la fascia del dissenso anche verso
la stessa CGIL che spesso è costretta a subirne il condizionamento negativo.
Privando il sindacalismo di base della sua unica arma con la quale è
cresciuto nella stima dei lavoratori si vuole realizzare una
"normalizzazione". Non è casuale il fatto che licenziamenti e punizioni sono
diventati quasi una esclusiva dei lavoratori e degli attivisti non
confederali. E' anche significativo notare come difficilmente nel caso della
persecuzione di un attivista dei Cobas si registri un intervento a suo
favore della CGIL. Delle altre Confederazioni neanche a parlarne!!!
Che il ddl delega come tutte le altre cose escogitate per terremotare il
diritto del lavoro e mettere in soffitta per sempre lo Statuto dei
Lavoratori abbia finalità meramente di parte e repressive basti pensare un
momento ai suoi obiettivi di soppressione della conflittualità e della
microconflittualità a vantaggio del padronato.
Se analizziano una per una le cause dei tanti scioperi che ha registrato il
settore dei trasporti e che quasi mai sono andate fuori dalla normativa
prevista dalla legge del 1990 aggiornata nel 2000, constatiamo che quasi
sempre esse riguardano l'organizzazione del lavoro, la gestione dei
contratti spesso rimasti inapplicati per anni. C'è stato un periodo in cui
il trasporto urbano fu costretto a durissime lotte da inadempienze delle
aziende che soltanto a seguito delle gravi situazioni di disagio createsi
nelle città furono parzialmente rimosse.
Il ddl delega non prevede sanzioni per atteggiamenti omissivi, provocatori
o vessatori delle aziende. Si limita ad usare un nodoso bastone per i
lavoratori che vengono additati alla opinione pubblica come causa unica del
disagio degli sciopero. Lo sciopero è quasi sempre responsabilità del datore
del lavoro. Con i tempi che corrono i lavoratori che spesso sono anche padri
di famiglia non hanno il gusto ed il piacere di perdere una parte del loro
magrissimo salario con scioperi che non siano più che giustificati ed
imposti spesso da una classe imprenditoriale sempre più tracotante da quanto
ha l'appoggio della maggioranza delle Confederazioni.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Monday, March 02, 2009 8:55 PM
Subject: : pensionati e disoccupati
Pensionati e disoccupati
=====================
L'ultima pensata è di Letta, nipote del grande ciambellano di Berlusconi:
ripristinare lo scalone Maroni e da lì recuperare i soldi per pagare i
sussidi ai disoccupati. Insomma non solo non si aumenta la quota di reddito
del lavoro dipendente e dei pensionati ma si tenta di spremere da questa
quanto serve per le nuove esigenze.
La proposta di Epifani di tassare i redditi superiori a 150 mila euro è
rimasta in piedi soltanto poche ore. Il PD si è premurato di bocciarla prima
che lo facesse la Confindustria. Bisogna dire che Epifani non ha insistito
molto nell'azzardo subito stigmatizzato dalla Marcegaglia che da quando è
Presidente della Confindustria non ricordo altro di lei che richieste di
soldi al Governo e la faccia feroce ai lavoratori, una faccia piena di odio,
di risentimento non si sa di quali torti subiti. L'odio che viene dalla
Confindustria è parte considerevole dell'odio che avvolge questo paese e ne
fa uno dei più incivili del pianeta.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: forum report
Sent: Wednesday, March 04, 2009 10:12 AM
Alla
luce dei nuovi sviluppi relativi allo stupro della Caffarella. (vedi
http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=15451&sez=HOME_ROMA&npl=&desc_sez=)
aggiungo
a quanto avevo scritto (*) all'indomani dei TRE stupri
in contemporanea (Milano,Bologna,Roma) quanto segue e chiedo notizie di
sviluppi per lo stupro di Bologna.
Non dimentichiamo che l'Italia è stato il Paese della strategia della tensione, dei massacri a suo tempo attribuiti al terrorismo di destra (Milano,Bologna,Italicus,Brescia....). Ora quasi in contemporanea apprendiamo, con grande rullare di tamburi ,( un risalto massmediatico che non si sentì nonostante la notorietà della vittima in occasione del rapimento e dello stupro "politico" di Franca Rame) apprendiamo che si sono consumati tre stupri: a Milano, a Bologna, a Roma. Tutti attribuiti a stranieri rumeni o nordafricani. Ora spero che gli stupratori vengano subito acciuffati, consegnati alla giustizia e che di loro si sappia tutto.Dal momento che questi stupri giustificano provvedimenti di urgenza del governo che comprendono anche le ronde del far west, dal momento che la posta in gioco è enorme e riguarda la libertà non solo degli stranieri ma di noi tutti italiani, esprimo qualche riserva e chiedo approfondimenti. Può darsi che uno o due degli stupri siano stato realmente consumati da un delinquente e un altro sia stato "organizzato" per fare "massa critica". . per generalizzare a tutto il territorio ed a tutti i clandestini l'accusa; può darsi che qualcuno si stia spendendo per creare un clima di terrore nella popolazione. Che cosa può essere peggiore di uno stupro compiuto da uno straniero? (anche se la legge italiana non lo riconosceva tra i delitti contro la persona ma soltanto contro la morale?) Tuttora la parola stupro non viene adoperata dal Codice Penale che parla di violenza sessuale.
Questi stupri intervengono all'indomani della visita di una delegazione di parlamentari europei ai lagers di Lampedusa. C'è un legame tra il tipo di lotta alla clandestinità fortemente voluto dal governo e gli stupri subiti in tre importanti città italiane? I massmedia martellano fortemente l'opinione pubblica e danno un risalto di mera "conseguenza" alle aggressioni subite da cittadini stranieri. La deriva securitaria progettata ed eseguita dal governo trova qualche riscontro nella politica del PD che dà per scontata la risposta repressiva e si limita a non accettare le ronde cioè la milizia politica della destra che passo dopo passo finirà con l'essere riconosciuta dal governo come il regime di Mussolini riconosceva la milizia delle camicie nere. Insomma, nel paese dei veleni, degli intrighi, della P2, dei servizi segreti deviati, bisogna prendere certe notizie con le pinze specialmente quando hanno un grosso, grossissimo "cui prodest"!
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: eguaglianza e libertà
Sent: Wednesday, March 04, 2009 2:36 PM
Subject: la flai aderisce all'accordo cisl uil
una mossa per spezzare le reni alla resistenza della CGIL
L'adesione della Flai all'accordo separato è uno scandalo se si considera la
tradizione di ordine e di disciplina della CGIL e delle Federazioni di
Categoria che ne costituiscono l'articolazione. E' una coltellata alla
schiena di Epifani inferta con molta forza e con l'aiuto di tutta l'ala
liberista del PD da Treu a Letta a quant'altri.
L'adesione di una categoria ad un accordo interconfederale non firmato dalla
CGIL pone di fatto questa categoria fuori dalla CGIL ed in posizione di
sfida ad essa.
Naturalmente si tratta di una scelta compiuta dagli oligarchi che hanno in
mano la Flai. Purtroppo esiste una forte carenza di democrazia dal momento
che gli organismi dirigenti sono costituiti tutti da funzionari o distaccati
che dipendono dalla segreteria centrale e cosi via. La catena burocratica
dei funzionari arriva fino alla frazione di comune, alla lega locale.
La legittimazione dei funzionari è legata al Partito di riferimento che nel
caso della Flai è in gran parte l'ex PCI, oggi PD.
Dalla reazione che verrà dalla segreteria della CGIL sapremo se saranno
sconfessati i firmatari della Flai oppure se Epifani dovrà dimettersi.
(4 marzo 2009)
pietro ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: direzione@unita.it
Sent: Friday, March 06, 2009 11:29 AM
Subject: frattini e fassino
L'Italia diserta la Conferenza mondiale contro il razzismo
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Il Ministro Frattini ha annunziato che l' Italia non parteciperà alla
Conferenza contro il razzismo che si terrà a Ginevra. La motivazione è
legata al giudizio di condanna che nella bozza di risoluzione già nota è
dato su Israele e sulla sua politica di genocidio dei palestinesi e di
distruzione delle città della striscia di Gaza (che costeranno alla comunità
internazionale almeno 5 miliardi di euro). Queste distruzioni durate
ventidue giorni di bombardamenti incessanti seguono le distruzioni
procurate al Libano da un mese di bombardamenti. Ogni giorno palestinesi
muoiono di fame o per mancanza di medicine dal momento che sono tenuti
prigionieri e possono avere viveri e medicine soltanto attraverso cunicoli
pericolosi che spesso crollano o vengono devastati dagli israeliani. Gli
Stati Uniti, l'Olanda ed ora l'Italia a cui forse si aggiungeranno altre
nazioni si sono ritirate dalla Conferenza e forse di parteciperanno a
condizione che non si esprima alcun giudizio nei confronti di Israele e
magari si condannino come "terroristi" le vittime degli omicidi mirati o i
patrioti che si battono per liberare l'Afghanista e l'Iraq da una invasione
di centinaia di migliaia di soldati e di contractors che dura oramai da
quasi un decennio.
Io credo che il ritiro italiano non sia soltanto un omaggio ad Israele e un
allineamento ascaristico agli Usa. L'Italia non era sicura che la sua
politica di "sicurezza" verso i Rom ed i migranti non sarebbe stata oggetto
di discussione e di attacco da parte di coloro che sono a conoscenza degli
orrori di Lampedusa, della distruzione dei campi Rom, delle schedature in
corso di realizzazione (Maroni, insoddisfatto del rilevamento della Croce
Rossa ne vuole una del suo Ministero), della ripetuta violazione dei diritti
umani. Inoltre, non partecipando alla Conferenza l'Italia non si sentirà
vincolata alle sue deliberazioni che certamente non potranno che essere di
segno antirazzistico ed antidiscriminatorio.
Proprio ieri il Corriere della sera, ripercorrendo la strada che aveva già
fatta negli anni trenta, ha riferito la convinzione degli investigatori
italiani secondo la quale è possibile dall'esame del DNA risalire alla
etnia alla quale appartiene una parsona! Un revival della teoria della
razza esposta nel manifesto mussoliniano del 38 che il Corriere riporta
senza avvertire i suoi lettori della inconsistenza e ascientificità di una
assurda affermazione. Intanto il Parlamento si accinge a varare una legge
che priva del diritto di disporre del proprio corpo che diventa proprietà
dello Stato. Lo Stato che potrà tenerci in vita, contro la nostra volontà,
prolungando agonie e sofferenze come quelle sofferte da Eluana. Una legge
voluta dai cardinali che si sono visti sfuggire la preda sottratta ai loro
artigli dalla collaborazione generosa di un intero corpo medico e paramedico
con la famiglia Englaro. Forza Nuova, una oscura e pericolosa organizzazione
di estrema destra,
apre nuove sedi e sfila con la protezione della polizia che aggredisce a
manganellate i giovani che si oppongono al rafforzamento dei presidi
fascisti nelle città. Forza Nuova che ha ora il suo cappellano militare e
camerata nel prete gesuita "itinerante" don Giulio Tam seguace di Lefebre.
Il PD si è subito spellato le mani in applausi a Frattini per la sua
"coraggiosa" presa di posizione. Gli interessi di Israele e degli Usa vanno
tutelati su tutto e su tutti ed il PD si schiera definitivamente nel
versante dell'imperialismo e del colonialismo a fianco degli aggressori.
Fassino si preoccupa di salvare le apparenze e ha chiesto un passaggio
parlamentare per verificare la possibilità di annacquare la risoluzione
proposta dall'Onu. Insomma, se cala il silenzio su Israele o si giustifica
il suo operato si potrebbe anche andare......
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: circolo pasolini pavia
Sent: Wednesday, March 11, 2009 4:33 PM
Subject: La Giustizia è giusta?
Restano in galera anche se innocenti
===============================
La Giustizia italiana, accusata spesso a torto od a ragione di
lassismo , di essere molto "comprensiva" con i delinquenti che verrebbero
rilasciati subito in libertà e così frustrano il lavoro compiuto dagli
investigatori per assicurarli alla Legge, si mostra molto dura verso i
rumeni, i rom, gli extracomunitari che subiscono un processo con relativa
condanna o assoluzione.
E' noto a chi legge gli atti che la ragazzina di Ponticelli accusata
probabilmente dalla camorra di avere sottratto una neonata dalla sua
abitazione e di avere tentato di rapirla, processata dopo otto mesi di
detenzione e dopo avere subito la violenza del branco che subito dopo
l'evento ha bruciato i c ampi dei Rom disperdendone le famiglie che li
abitavano, riconosciuta innocente dal Tribunale è rimasta in carcere lo
stesso condannata a tre anni e sei mesi dopo un processo sulla cui equità
molti hanno dei dubbi a cominciare dal fatto che è stato negato ad Angelica
la traduzione degli atti ed il diritto al gratuito patrocinio.Una pena che
segnerà per sempre la sua vita se mai uscirà dal carcere dove è rinchiusa.
I due rom accusati dello stupro della Caffarella sono stati riconosciuti
estranei ai fatti. Fatti misteriosi dal momento che la collaborazione della
polizia rumena, a detta degli stessi Rom, è stata abbastanza violenta e
rivolta a farli confessare ad ogni costo. Mi domando come facevano i rumeni
a conoscere i tanti particolari
del luogo dello stupro. E se li avessero appresi durante gli interrogatori
dagli stessi poliziotti rumeni? In ogni caso restano in carcere con una
motivazione che sembra abbastanza speciosa: sono accusati di uno stupro
compiuto da incappucciati. La vittima dichiara di non essere in grado di
riconoscere il violentatore. Sentito in tv dalla signora da me come da
milioni di altri telespettatori. Restano in carcere per i reati di calunnia
ed autocalunnia che francamente sembrano essere richiamati per non lasciarli
in libertà.
In quanto agli stupri compiuti in contemporanea a Milano, Bologna e Roma
ed ai danni di una ragazza sudamericana e di due ragazzine quattrordicenni
resta qualche interrogativo legato al fatto che sono avvenuti alla vigilia
del varo della legge sulla "sicurezza" che ha introdotto discutibili
elementi nel nostro codice penale e nei provvedimenti di polizia a
cominciare dalla schedatura dei senza tetto, dei "barboni" che avverrebbe
non dal Ministero del welfare e della solidarietà ma da quello degli
Interni quasi si trattasse di potenziali delinquenti. La povertà estrema è
diventata indizio di delinquenza e motivo di schedatura!
La rumena che uccise in modo certamente preterintenzionale a seguito di
un alterco una ragazza romana
è stata condannata a sedici anni di carcere, il massimo possibile della pena
per questo reato! Il Tribunale ha ricercato tutte le possibili aggravanti
per comminare una pena che in generale va da quattro ai sei anni effettivi.
In atto è in carcere. Non si sa niente della ragazzina che era stata bollata
come sua complice!
E questo dopo essere stata al centro, assieme ad una giovane amica
minorenne pure arrestata per lo stesso delitto, di una intensa campagna di
stampa che ha fatto scempio della sua privacy e l'ha descritta come
assassina e mostro!!
Anche i due Rom di Catania accusati da una signora di avere tentato di
rapire la sua bambina sono stati assolti dopo avere subito il carcere ed una
martellante campagna di stampa rivolta ad alimentare la mostruosa leggenda
degli zingari che rapiscono i bambini. L'assoluzione è avvenuta nel silenzio
totale dei massmedia e non è detto che i due disgraziati non siano stati
trattenuti in carcere con altre motivazioni.
Sappiamo tutti che la giustizia è assai pesante verso i poveri e spesso
assai indulgente e comprensiva verso i ricconi o i potenti. Se le carceri
sono popolate da povera gente non è un caso. Se un potente viene sorpreso
con le mani nel sacco al massimo fa gli arresti domiciliari o qualche giorno
di prigione in condizioni di particolare favore come si è visto nel caso di
Del Turco che riceveva tutti i giorni altri potenti assai preoccupati del
suo stato di detenzione!
In ogni caso, il messaggio che viene dalla durezza della punizione anche
di innocenti come la povera Angelica è un "guai ai poveri!"oltre che
naturalmente un "guai agli stranieri". Penso che i magistrati che non
condividono questo pesante orientamento repressivo dovrebbero chiedete
l'apertura di un dibattito sulla Giustizia per denunziare gli eccessi di
indurimento dei comportamenti investigativi e repressivi e delle sentenze
che riguardano casi che giornali forcaioli ed una destra xenofoba e
classista reclamano tambureggiando proclami di odio senza fine.Non è
possibile accettare uno Stato che diventa sempre più Stato di Polizia e due
codici penali, uno per i potenti, per la borghesia della politica, della
finanza, delle professioni, l'altro per i poveri che viene continuamente
aggiornato e peggiorato....
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: micromega
Sent: Thursday, March 12, 2009 9:10 AM
Subject: Una proposta inadeguata
Giudizio sulla proposta Franceschini
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
la linea della mano stesa a chiedere l'elemosina. Capitalismo
compassionevole di pessima qualità.Anzicchè chiedere migliori difese
contrattuali e salariali per i lavoratori ed il ripristino della scala
mobile e l'aumento delle pensioni si limita a stendere la mano ma
guardandosi bene dal chiedere la tassazione della rendita finanziaria....
Domani sarà d'accordo a peggiorare il modello contrattuale dei lavoratori e
chiederà alla CGIL di approvarlo.
Non è Robin Hood ma un modesto postulante
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: circolo pasolini pavia
Sent: Thursday, March 12, 2009 2:09 PM
Subject: Fame e sete per i palestinesi!!
UNO SCANDALO CONSUMATO SENZA REAZIONI
=======================================
Le TV hanno mostrato un pezzo di video registrazione della confessione resa
agli inquirenti di uno dei due accusati dello stupro della Caffarella.
Mi domando se è normale che un atto registrato non so se dalla polizia o
dal Magistrato venga offerto un pasto a milioni di persone per avvalorare la
tesi della colpevolezza del rumeno all'indomani dello scagionamento degli
accusati.
Mi chiedo anche se il rumeno ha confessato senza esserne colpevole un
gravissimo crimine come lo stupro che cosa sia successo "prima" della
registrazione della confessione.
Mi domando ancora come faceva ad essere a conoscenza di tanta dovizia di
particolari. Da chi li ha appresi? Qual'è stato il ruolo della polizia
rumena? Che cosa è realmente accaduto?
Intanto arriva una ulteriore smentita per l'altro stupro attribuito ad uno
dei due rumeni .. Non era bastata per la scarcerazione il mancato
riconoscimento della vittima (il violentatore era incappucciato) Ora arriva
la prova negativa del DNA. Basterà ?
Mi domando quale regia presieda a questa criminalizzazione che non vuole
sentire ragioni degli immigrati e dei poveri. Ho letto cose di questo
genere: si, è vero, non sono violentatori ma non sono neppure stinchi di
santo. Insomma, sulla colpevolezza o non dell'atto è preminente la condanna
a priori del soggetto perché straniero, senza lavoro, senza casa, quindi
delinquente!!-Si sta raggiungendo l'equazione:povero eguale delinquente!!
I due rumeni restano in carcere per calunnia ed autocalunnia per avere
attribuito a se stessi il delitto come si fosse del tutto normale che una
confessione che gli imputati dicono estorta possa configurare una punizione
così dura e così immediata.
Se la giustizia è questa, non cìè giustizia in questo Paese!
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Saturday, March 14, 2009 7:39 PM
Subject: no all'assuefazione al peggio
squali e pesciolini
===================
Infine, dopo un gran parlare della urgenza, della necessità di tutelare i
giovani dei contratti atipici, è arrivata dal governo una piccola,
piccolissima elemosina. Una modesta percentuale, calcolata dal Nidil-CGIL
in circa il dieci per cento dei precari, avrà una una tantum pomposamente
definita indennità di reinserimento pari al venti per cento del "compenso"
percepito. La pubblicità ingannevole e truffaldina dei massmedia mette
l'accento, sottolinea sopratutto il termine "raddoppio" che suona bene come
se una cornucopia si fosse rovesciata piena di tintillanti euro sulla testa
dei nostri giovani. Questa indennità per bontà assoluta del governo non è
incompatibile con qualche lavoretto del valore comunque non superiore a
tremila euro nell'anno
e non dovrebbe essere superiore a duemilaseicento euro in ogni caso. Se
calcoliamo ottimisticamente in settecento euro mensili i compensi dei
cocopro, l'indennità non sarà superiore a millesettecento euro annuali pari
a 140 euro mensili, meno di cinque euro al giorno. Una misura che
allontana ancora di più dal regime dei lavoratori che hanno diritto al
sessanta per cento del salario per almeno otto mesi se disoccupati ed un
regime ancora migliore se in cassa integrazione. Siamo a meno di un terzo.
L'indennità per i precari potrà essere sommata
a piccoli lavoretti per l'ammontare di tremila euro. La corresponsione
avverrà con buoni (voucher) che saranno acquistati dai lavoratori all'Inps
(se mal non ho capito) e avranno per i precari un valore pari al loro
settantacinque per cento. Il resto sarà trattenuto dall'INPS e dall'INAIL.
Siamo comunque nel campo degli spiccioli, di misure che andrebbero bene
per compensare le attività di giovani studenti, ma che sicuramente non
possono costituire una fonte di vita, un salario adeguato per i tantissimi
precari spesso non più giovani, spesso sposati e con uno o più bambini. Si
tratta in generale di
laureati e diplomati che vengono spremuti in condizioni schiavistiche da
imprese che si avvalgono di strumenti legislativi studiati da stuoli di
giuslavoristi oramai specialisti nella elusione delle norme e nella
introduzione di invenzioni rivolte a spogliare la prestazione d'opera di
qualsiasi diritto.
Il giudizio del Nidil, l'organizzazione degli atipici della CGIL, è assai
duro sulla decisione del governo mentre la CGIL si allinea tirando un
sospiro di sollievo al PD che, in qualche modo, era alla ricerca di un
qualche successo all'iniziativa di Franceschini per il sussidio di
disoccupazione. " Si tratta di un primo passo...."
Sappiamo tutti molto bene che non si tratta di un primo passo e che
resteremo distanti anni luce dalla estensione ai precari della normativa in
vigore per i lavoratori a tempo indeterminato. Non ci sarà niente di niente
dal momento che la linea di welfare dei due schieramenti di centro-destra
e di centro-sinistra è identica: è la linea di piccole elemosine da
spacciare attraverso i massmedia per misure importanti. Questa linea è stata
collaudata da Berlusconi e da Prodi per i pensionati. E' la linea della
socialcard con la quale ci si fa una grande propaganda. Si dice alla gente:
Con la crisi in corso, con l'indebitamento del Paese, con le difficoltà che
abbiamo, come vedete interveniamo "raddoppiando" un aiuto ai precari. Il
termine "raddoppio" viene ripetuto e tambureggiato in modo ossessivo. . E'
un particolare insignificante il fatto che si raddoppiano spiccioli.....ma
questo non viene comunicato.
Con le misure di oggi si rafforza il regime del precariato in Italia. Si dà
un segnale a quanti sono interessati alla riduzione delle prestazioni INPS
ed INAIL.
Naturalmente dei compensi complessivi dei managers pubblici e privati e
degli stessi parlamentari non se ne parla neppure.
Ritengo che sia disonesto un Paese che permette ad una persona di
guadagnare in un giorno quanto percepisce un giovane laureato o diplomato in
un anno. La distanza non trova giustificazione nè materiale nè morale. Non
ci può essere competenza o professionalità che valga a distanziare tanto le
retribuzioni. Questo regime ferocemente classista non può essere accettato.
La Marcegaglia chiede soldi "veri" per gli imprenditori. Non dubito che
saranno dati e che l'accordo per darli sarà generale. Quando maggioranza,
opposizione e sindacati confederali sostengono le stesse cose e danno un
giudizio positivo su misure che a me sembrano provocatorie non si può che
diffondere stanchezza, scoramento, rassegnazione. La rassegnazione può avere
un risvolto nel rifiuto totale di questo sistema, nel disprezzo verso
partiti e istituzioni che consentono tali e tante sevizie morali. Sacconi
incita i giovani ad accettare con umiltà il loro degrado sociale, ad
accettare qualsiasi lavoro. Si realizza un punto denunziato da Vandana
Shiva: l'espropriazione dell'essenza dell'essere dopo l'espropriazione della
forza lavoro materiale o intellettuale.
Pietro Ancona
una lettera al Corriere che spero mobiliti le coscienze
============================================
http://www.corriere.it/romano/09-03-14/05.spm
Scrive una madre:
<<Dopo un colloquio di lavoro in una ditta informatica in Campania, a mio
figlio, laureando in ingegneria informatica, come retribuzione per un
contrattino a tempo determinato, sono stati proposti i buoni pasto, una
specie di social card per alleviare i morsi della fame.
Al suo rifiuto, altri, tuttavia, hanno accettato.>>
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: micromega
Sent: Wednesday, March 18, 2009 5:59 PM
Subject: Urge una svolta nella e della CGIL
LA CONFINDUSTRIA "SOLDI VERI", LA CGIL SCIOPERO SENZA RICHIESTE!
===================================================================
La CGIL si unisce alla Confindustria nelle accuse al Governo di
sottovalutare la crisi che invece è assai grave con l'effetto di aggiungere
terrore a quello che si respira nelle fabbriche e nei posti di lavoro dove
la congiuntura viene spesso usata e strumentalizzata per chiedere di più ai
lavoratori e dare loro di meno. La Confindustria è allarmista e chiede al
governo soldi veri in omaggio ad una lunga tradizione di parassitismo
che ha avuto negli Agnelli i massimi esponenti rivendicando soldi per CIG
anche quando non era proprio necessaria e aiuti consistenti dalle regioni
meridionali per l'insediamento degli stabilimenti e la loro gestione.
L'espressione "soldi veri" è una novità del gergo politico italiano. Che
cosa vuol dire? Tremonti ha già commissariato il credito mettendo i Prefetti
a controllare le banche. Vuol dire che i Prefetti debbono intervenire sulle
banche per fare concedere i finanziamenti che queste rifiutano di dare? Vuol
dire che si debbono dare aiuti vietati dalla liberista Unione Europea.? Nei
prossimi giorni ne sapremo di più. Di certo la Marcegaglia sembrava
soddisfatta alla fine dell'incontro con il Capo del Governo.
A fronte di tanta brutale concretezza colpisce la delicatezza con la quale
Epifani e la CGIL trattano il governo.
Il rammarico maggiore non è tanto dovuto alla condizione infelice di tutti
i lavoratori italiani ivi compresi i condannati all'inferno del precariato (
giuridicamente inventato da Biagi che sarà beatificato da Sacconi con la
pubblicazione di un libro bianco), ma al rifiuto del Governo di ascoltare
la ricetta macroeconomica della CGIL, una ricetta che esclude un aumento
generalizzato dei salari a sostegno della domanda per un rilancio vero del
ciclo economico. L'obiettivo reale è affrontare e superare la crisi senza
toccare niente dei rapporti di forza e della condizione salariale degli
italiani. Questo significa che bisognerà produrre di più a condizioni di
stabilità o di abbassamento delle retribuzioni. La CGIL inoltre non si pone
il problema di quanto siano costate e costino le privatizzazioni dei servizi
locali e nazionali alle famiglie. Quanto costano le Ferrovie privatizzate
alle Regioni
ed agli utenti. Non si pone il problema di chiedere l'abolizione degli
emolumenti previsti per i managers pubblici oggi garantite dalla
finanziaria, una legge dello Stato e non si pone il problema di tagliare le
unghia ai managers delle società per azioni che si autofissano stipendi da
nababbi che scaricano sui bilanci delle aziende senza farsi tanti scrupoli.
Non chiede la cancellazione dal diritto di tutti i contratti "tossici" che
hanno inquinato il rapporto di lavoro consentendo al padronato di ricattare,
sfruttare, licenziare, a suo piacimento. La legge Biagi dovrebbe essere
abolita dal momento che sappiamo quanto fumus abbia offerto ai padroni per
l'elusione dei diritti dei lavoratori. Non chiede la revisione delle leggi
che hanno peggiorato le pensioni ed il ripristino del sistema a riparto.
Non chiede niente per gli immigrati che spesso vengono pagati con salari del
genere di quelli corrisposti ai poveracci di "Furore" di Steinbeck.
Basterebbe chiedere il Salario Minimo Garantito e cioè un tot all'ora,
esempio 9 euro che tutti dovrebbero essere tenuti a corrispondere.Insomma
per evitare a tantissimi, migranti e italiani, di essere pagati, come spesso
capita, a quattro euro l'ora.
In quanto alla riforma del modello contrattuale che non è stato firmato
dalla CGIL risulta che i suoi contenuti vengano accettati nelle trattative
delle categorie. Non pare che questa adesione sostanziale che certamente
sarà accolta di buon occhio da Bonanni e da Letta sia stata contrastata
dalla CGIL che non firma, mentre le scelte di ulteriore impoverimento
salariale e normativo dei lavoratori aperto nel 1993 vanno avanti.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: redazione@bat24ore.it
Sent: Tuesday, March 17, 2009 2:40 PM
Subject: di vittorio e cgil ieri e oggi
Pane e Libertà Il film su Giuseppe Di Vittorio che prosegue stasera a TG1
=============================================
Mi è molto piaciuto il film, trasmesso da TV ieri sera nella sua prima
parte, su Giuseppe Di Vittorio, un pezzo della storia d'Italia affrontato da
un punto di vista quasi del tutto scomparso della "cultura" nella quale
siamo immersi nel regime postdemocratico del Governo che va avanti a decreti
e del Parlamento che non conta più niente e che è stato mutilato della sua
ala sinistra dalla complicità dei due maggiori partiti italiani. Il punto di
vista che attraversa tutto il film è quello della conquista spesso cruenta
dei diritti. Ambrogio, bambino addetto ad allontanare i corvi dai campi, che
muore di avere chiesto qualche goccia di olio in più nel pezzetto di pane
che costituisce tutto il suo salario, i braccianti che vengono uccisi
dall'esercito che li scaccia dalle terre del barone, Peppino di Vittorio che
espone le richieste dei lavoratori, richieste minime ma importante per
l'affermazione dei diritti ma che tuttavia vengono
contrastate con brutalità dal barone ma che è costretto da accettarle
soltanto quando lo sciopero generale rischia di mandare in malora l'annata
agraria. Il film spiega il meccanismo di un potere repressivo basato sulla
violenza della proprietà, della Chiesa, dello Stato e poi delle bande
fascista, un potere che tiene sottomessi e tratta come schiavi i lavoratori
agricoli che poi sono quasi tutta la popolazione civile dei grossi comuni
del Mezzogiorno d'Italia. La morte del padre di Di Vittorio provocata da un
cavallo imbizzarrito viene risarcita alla vedova con tre sacchi di fave alle
quali la baronessa (bontà sua) ne aggiunge altri tre e con l'assunzione di
Giuseppe che ad otto anni viene avviato al lavoro di cacciacorvi. Assieme a
tanti altri bambini doveva allontanare gli uccelli dai campi di
grano,controllato da due violenti massari del barone. Il film spiega la
prima guerra mondiale come massacro dei lavoratori programmato dai governi
e dalle classi dominanti che cominciano ad organizzarsi ed ad avanzare le
loro rivendicazioni. Nelle trincee della guerra più atroce della storia
vengono avviati a morte certa quando addirittura non vengono fucilati dagli
ufficiali che li tallonano e non
mostrano alcuna pietà nelle decimazioni decise con inaudita crudeltà.Un
popolo di soldati nelle mani di sadici ufficiali di uno Stato Maggiore
dell'Esercito la cui storia criminale si diparte dall'indomani
dell'unificazione con gli eccidi di Govoni,Morra ed altri.La nascita del
fascismo nel Sud come nel Nord d'Italia viene affrontata dal film con piglio
forte e privo di ambiguità: i fascisti intervengono nella lotta sociale dei
reduci che vogliono la terra promessa
dal governo per uccidere i dirigenti della rivoluzione contadina e
distruggere le loro strutture organizzative. Episodio poco noto della storia
d'Italia l'assedio fascista a fucilate della Camera del Lavoro di Bari
difesa dai lavoratori e dalle loro famiglie, assedio che durò parecchi mesi
e che non ebbe successo. Soltanto l'intervento dell'esercito, dopo alcuni
mesi di lotta, ebbe ragione della Camera del Lavoro che venne distrutta.Di
Vittorio, arrestato, viene eletto deputato nonostante la pesante
intimidazione fascista che a Cerignola spara ed uccide otto persone per
impedire il voto popolare. Stasera vedremo la seconda parte di questa
emozionante rievocazione della storia d'Italia che racconta di una voglia
di civiltà e di dignità soffocata nel sangue dal fascismo. La figura di Di
Vittorio che anticipa con la sua lotta la modernità dei diritti civili e
sociali contro la barbarie del potere baronale e latifondistico. Diritti
civili e sociali oggi negati a tanta parte del mondo del lavoro a milioni di
precari ed a grande parte dell'immigrazione che proprio nelle terre pugliesi
vive condizioni di sfruttamento e di barbarie del tutto simili a quelle
affrontate da Giuseppe Di Vittorio. Altro bellissimo racconto nel film è la
storia del vocabolario comprato da Di Vittorio per due soldi e le sue scarpe
da un venditore ambulante e l'istituzione della scuola per la quale chiede
l'obolo all'uscita dalla masse e che permetterà ai contadini di sapere
leggere e di potere anche votare.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Tuesday, March 17, 2009 4:17 PM
Subject: : la CGIL di Peppino di Vittorio
(la seconda parte del bel film di Alberto Negrin "Pane e libertà"
==============================================
La CGIL di Peppino Di Vittorio non c'è più
=================================
E' drammatico accostare l'apostolato di Di Vittorio per la crescita civile
delle masse lavoratrici al Sindacato di oggi. Di Vittorio si batteva per i
diritti ivi compreso il diritto di sciopero "senza limitazioni" e legava la
ricostruzione dell'Italia dalle distruzioni della guerra alla crescita
sociale dei lavoratori. "Pane e lavoro" era la parola d'ordine delle masse,
lavoro che produce dignità e benessere e che spinge l'Italia in avanti. Le
fabbriche salvate dagli operai si rimettono in moto. In una scena del Di
Vittorio mostra una piccola utilitaria Fiat dal costo contenuto che potrà
essere acquistata dallo stesso operaio che la produce. L'autodidatta Di
Vittorio illustra con parole semplici quanto Keines aveva scritto in
ponderosi volumi e Ford aveva intuito dopo l'invenzione della catena di
montaggio: produrre per un consumo di massa. Di Vittorio agisce per la piena
realizzazione della Costituzione e per fare dei lavoratori italiani la sua
base, scelta che assicura democrazia all'Italia. L'attentato a Togliatti non
diventa occasione per una guerra civile come quella che straziò la Grecia e
fu repressa nel sangue. Il sentimento che anima la figura di Di Vittorio non
è mai retorica ma è lo slancio stesso di amore per i poveri, per coloro che
soffrono, è senso profondo della dignità della vita. Per questo il lavoro
che non deve essere degradato dallo sfruttamento e dall'umiliazione di
salari insufficienti.
Di Vittorio considerava l'unità sindacale essenziale, addirittura vitale,
per la difesa dei lavoratori italiani. Fece di tutto per salvarla dalle dure
leggi della politica che volevano l'isolamento della sinistra politica e
sindacale dopo la rottura del governo di unità nazionale. Gli uomini di
questa unità erano straordinari e venivano da un lungo percorso di lotte
contro il fascismo, di persecuzioni durante le quali avevano financo
sofferto la fame, affrontato gravi pericoli, il carcere, lo smembramento
delle loro famiglie. Bruno Buozzi sarà ucciso dai tedeschi quasi il giorno
stesso dell'arrivo degli americani e Achille Grandi scomparirà presto per
una mortale malattia. Certamente l'unità sindacale era un valore dal momento
che a volte l'unità dei lavoratori non basta senza l'intesa delle
organizzazioni. Ma oggi è diventata paradossalmente e tragicamente un
disvalore
dal momento che si realizza soltanto per la restituzione al padronato e per
l'annullamento dei diritti conquistati
durante tutta la fase storica che va da Di Vittorio a Luciano Lama. Oggi
l'unità è possibile soltanto se la CGIL
accetta una "riforma" del contratto nazionale di lavoro che lo svuota di
contenuto a vantaggio della "produttività" assicurata da un vero e proprio
ritorno del lavoro a staglio, a cottimo. La disponibilità dei Sindacati a
cedere diritti non si limita alla sfera contrattuale, ma si estende al
welfare. Si prepara una ulteriore riduzione, un quasi azzeramento delle
pensioni e c'è già una disponibilità ad accettare. Ieri il governo ha
varato misure offensive per gli ammortizzatori sociali dei precari,
elemosine pari al venti per cento di una retribuzione spesso non superiore a
settecento euro mensili. Insomma, oggi si difendono i lavoratori soltanto se
la CGIL prende le distanze da Cisl Uil e UgL e se resiste alle pressioni del
PD a favore della Confindustria .
Il PD, epigone del partito di Di Vittorio, oggi elegge deputati della
Confindustria come Colannino, Merloni, Calearo che non sono industriali
"illuminati" che hanno accettato le rivendicazioni dei lavoratori, ma sono
portatori di una linea durissima di spoliazione di diritti. Inoltre, ai
braccianti difesi da Di Vittorio sono subentrati gli immigrati che vivono
condizioni simili e forse più dure. La linea della CGIL di oggi è simile a
quella degli ultimi anni del prefascismo. La CGIL sembra attratta, piuttosto
che dalle condizioni reali delle persone, dalla macroeconomia. Ieri il suo
ufficio studi si è unito alle previsioni catastrofiche della Confindustria
limitandosi a profetizzare un aumento enorme della disoccupazione senza una
analisi delle responsabilità e senza indicare una piattaforma di
rivendicazioni. Si limita a chiedere una tassazione dei redditi alti che è
anche meno di quanto Obama propone per gli Usa dal momento che non attacca i
benefit e gli altri privilegi di un ceto manageriale che si ritaglia una
bella fetta delle risorse nazionali. Insomma la CGIL di Di Vittorio che
aveva identificato nelle conquiste dei lavoratori la crescita civile e
sociale dell'Italia non c'è più e da anni si lavora allo smantellamento di
quanto si era creato. Oggi la classe lavoratrice italiana alla quale viene
negata l'esistenza stessa come "classe", è più povera di almeno il dieci per
cento del reddito nazionale ceduto ai ceti imprenditoriali ed al
parassitismo parapubblico dei managers e della politica, è inquieta,
spaventata, priva di futuro. E questo non soltanto a causa della crisi, ma
di una ripresa in grande stile della lotta di classe fatta però soltanto dai
padroni e dai partiti che li appoggiano contro i lavoratori che subiscono.
Il loro salario è mediamente meno del trenta per cento di quello di venti
anni fa. I lavoratori, dagli accordi di concertazione del 1993 stipulati da
Trentin e dagli altri, sono stati condannati all'impoverimento. A questo si
aggiunge oggi la devastazione introdotta dalla legge Biagi nel rapporto di
lavoro che ha del tutto mercificato la prestazione d'opera. Il lavoratore è
diventato "usa e getta" di una imprenditoria selvaggia. Il barone di
Cerignola ripeteva "mondo era e mondo sarà". A guardare quanto sta
succedendo bisognerebbe dire che forse aveva ragione......oppure dobbiamo
convincerci che non è così e che c'è sempre una speranza anche quando si è
nel buio più opprimente?
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: Vincenzo Sena
Sent: Monday, March 23, 2009 3:36 PM
Subject: Valori occidentali
Obama, l'acqua, la testa del re
================
Nonostante l'impegno di Obama nelle guerre imperialistiche Usa a sostegno
della industria degli armamenti che è il motore diventato più importante
dell'economia statunitense dopo la crisi dell'industria automobilistica(
irrisolvibile nel lungo periodo dal momento che grande parte della gente
non ha più i soldi per cambiare le auto a causa della diminuzione dei
salari e degli stipendi e della precarizzazione del lavoro ),c'è molta
diffidenza nella destra nei suoi confronti ed anche esplicita ostilità per
avere promesso l'assistenza sanitaria pubblica finora negata agli
americani e per avere stigmatizzato il comportamento dei banchieri che si
sono liquidati benefict enormi attinti anche dagli aiuti di Stato concessi
alle loro aziende. L'invio di altri diciassettemila soldati americani e
l'intensificazione della guerra in Afghanistan e forse in Pakistan non
bastano a placare l'animale predatore,.Segnali inquietanti giungono da
Israele dove un governo di estrema destra che persegue l'annientamento dei
palestinesi si è formato eletto da una base elettorale di gente che si fa
stampare magliette con l'effige di donne e bambini palestinesi uccisi e
scritte offensive contro di loro, un governo che vuole la guerra totale e
che non mancherà di forti provocazioni verso i suoi disgraziati vicini di
casa.Alla Cina che è creditrice di una montagna di miliardi di dollari verso
gli Usa si risponde usando i monaci del Tibet per provocarla in un punto
delicatissimo quale è la sua integrità territoriale. In Italia, Ferrara,
interpretando l'irritazione dei pescicani, critica la decisione di Obama e
del Congresso di tassare i ladroni che hanno intossicato la finanza mondiale
e che oggi non hanno alcun ritegno a strillare perchè, per la prima volta,
qualcuno li ritiene non intoccabili e adotta una misura giusta. Certo la
tassa di Obama si limita soltanto a coloro che hanno ricevuto aiuti di
Stato. Non tocca le aziende che funzionano ancora con mezzi propri. E anche
questa è ancora una grande ingiustizia dal momento che i managers che si
autoassegnano stipendi e prebende da nababbi li prelevano da bilanci di
aziende quotate in borse e quindi tassano gli azionisti che dovunque nel
mondo sono un parco buoi da sfruttare e qualche volta mandare al macello.
Insomma, il capitalismo non si sente in colpa per avere intossicato il mondo
di finanza fasulla e di avere provocato una delle più grandi crisi mai
conosciute dal pianeta, ma rivendica il diritto per i suoi eroi di fruire
della maggior parte delle risorse ingigantendo di giorno in giorno la loro
distanza dai comuni mortali. Ci sono ingegneri pagati a meno di venti mila
euro all'anno ed a fronte di questi managers dell'olimpo finanziario e
industriale che guadagnano diecine e addirittura centinaia di milioni di
euro l'anno. Una forbice che si allarga e che è causa non ultima
dell'immiserimento delle masse popolari occidentali a cominciare da quelle
americane.Una novità assoluta !.
Cattive notizie per l'umanità giungono da Instanbul dove è stato decretato,
dopo una intensa azione lobbystica delle multinazionali, che l'acqua è "un
bisogno" (sic!!!) ma non un diritto. Se ho sete e sono senza soldi si
riconosce il mio bisogno di acqua ma mi si lascia morire di sete! Nella
storia dell'umanità mai l'acqua era stata negata. E' sempre stato un bene
disponibile a tutti. Oggi non viene razionata cosa che sarebbe del tutto
comprensibile, ma privatizzata addirittura con leggi approvate dai
parlamenti spesso con la complicità dell'opposizione. Sull'acqua che beviamo
dobbiamo pagare i profitti dei privati azionisti oltre le spese di gestione
ed inoltre dobbiamo caricarci come consumatori delle spese di investimento
finora a carico dello Stato o delle Regioni. In sostanza, dopo le sementi
sterili dei contadini che dovranno sempre ricomprarle dalle multinazionali
anche l'acqua viene sottratta al pubblico dominio e per averla dobbiamo fare
i conti con coloro che ce la vendono. Può darsi che avrà oscillazioni come
il petrolio. Negli anni di siccità costerà di più.
Non si sta tirando troppo la corda? Il capitalismo sta mostrando tutta la
sua natura di feroce predatore sociale
e sta creando condizioni di grandi tensioni . Si sta attrezzando per
fronteggiare la protesta con la diffusione di regimi autoritari dal momento
che il suo divorzio dalla democrazia e dalla libertà è quasi dovunque
definitivo.
Nel prossimo futuro non avremo soltanto il colonialismo e le guerre ma anche
l'esclusione delle popolazioni dell'Occidente dai benefici della civiltà.
L'Occidente che vanta i suoi valori! Il filosofo francese Gluckmann, la
Fallaci, ed altri intellettuali "organici "alla destra europea hanno
teorizzato la superiore civiltà euroatlantica rispetto l'Islam e continuano
a predicare contro il pericolo del terrorismo per giustificare le
nefandezze verso molti popoli. L'Occidente che tiene nella formalina ed
esposta alla morbosa curiosità del pubblico per centosettanta anni la testa
di un valoroso capo africano che si era opposto ai colonialisti olandesi
sia pure armato soltanto di lance e frecce continua a rivendicare con
tracotanza di essere il migliore! Soltanto ora, dopo insistenti richieste
del Ghana pare che la testa sarà ricongiunta al corpo del re. Ma il vizio
predatore non si è ancora placato e l'atto di restituzione della testa non
significa quasi niente dal momento che il continente africano è afflitto da
diecine di focolai di guerra fomentati dagli Usa e dagli europei per
l'accaparramento delle sue ricchezze. Gli africani possono morire di fame e
di sete ed al massimo tentare di raggiungere Lampedusa, affogare nel
Mediterraneo, essere seviziati nei CIE.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: Vincenzo Sena
Sent: Saturday, March 21, 2009 3:46 PM
Subject: semplificazione e svuotamento della democrazia
Le unificazioni nel Pdl e nel PD
============================
Lo scioglimento di AN e la sua confluenza nel Pdl è la logica conseguenza
dello sdoganamento a suo tempo fatto da Berlusconi (che radunava a sè tutta
la destra italiana anche quella razzista nella sua irresistibile marcia
verso il potere) e del percorso compiuto da Fini e dai suoi colonnelli
dentro una alleanza che lo ha legittimato come forza di governo. Nel
compimento di questo percorso è avvenuta una omologazione non soltanto con i
principi del liberismo ma con la lega secessionista e xenofoba del Nord
dalla quale Fini ha mostrato soltanto recentemente, da quando è Presidente
della Camera, qualche insofferenza riuscendo da un lato ad irritare
Berlusconi ma nello stesso tempo a fargli prendere le distanze dalle scelte
più scellerate come ronde, anagrafe negata ai bimbi di i sanspapiers nati
in Italia, obbligo di spionaggio alla polizia dei migranti irregolari dei
medici, degli insegnanti e dei pubblici ufficiali in genere....). E'
importante che dal costruendo Pdl resti fuori la Lega. Questa, pur
condizionando pesantemente il governo, non potrà evitare una qualche
evoluzione del nuovo partito dal berlusconismo e dalla xenofobia. Insomma,
forse potremo avere una destra alla francese durissima verso i lavoratori ma
più "civile" di ciò che è stata finora l'esperienza degradante dei governi
Berlusconi. Il fatto che un personaggio come la Mussolini assuma
l'iniziativa di raccogliere le firme di oltre cento parlamentari per
cancellare aspetti assolutamente inaccettabili del ddl sulla sicurezza è una
novità positiva che non deve essere ignorata. Fini aspira alla successione a
Berlusconi e le caratteristiche della sua destra sono certamente meno
scandalose di quelle della Lega. Se l'evoluzione di questo processo ci
condurrà alla estromissione della lega dal governo magari sostituita
dall'UDC di Casini sarà un passo indietro dal baratro verso cui sta andando
la democrazia italiana. Ma, finchè Berlusconi è il capo di questo coacervo
non rinuncerà mai alla alleanza dei suoi fedelissimi amici padani
patrocinati da Tremonti.
Alla creazione di un Partito della Destra italiana purtroppo non corrisponde
un simmetrico forte Partito della sinistra. Il PD vuole essere alternativo
al PDL ma in rappresentanza dello stesso blocco sociale che, in Italia, non
è centrista (il centro non esiste) ma è destra spesso percorsa da fremiti di
sovversivismo contro lo Stato. Una destra che vuole accaparrarsi tutte le
risorse a costo di devastare e privare lo Stato della sua funzione di
garante di tutti e di fornitore di servizi essenziali come la scuola, la
sanità, il welfare. Il PD non solo condivide le scelte fondamentali del
padronato italiano fino al punto di mostrarsi irritato dalle flebili
proteste della CGIL,
ma ha dato pegno alla Confindustria eleggendo significativamente personaggi
come Merloni,Colaninno, Calearo espressione dell'ala dura, durissima degli
industriali, l'ala che vuole tutto e subito e ridurre i lavoratori privi di
strumenti di difesa. I giuslavoristi che lavorano attivamente allo
smantellamento del diritto del lavoro sono bipartisan: Letta,
Treu,Damiani,Ichino sono della stessa scuola alla quale appartiene Boeri,
Cazzola,il gruppo della Voce, Monti, la Bocconi. Sono tutti monetaristi e
considerano il lavoro umano come una merce ed il lavoratore un oggetto da
usare e gettare subito dopo. L'involuzione che questi dannosi personaggi
hanno
impresso al diritto del lavoro è tale che oramai ha invaso lo stesso campo
delle garanzie costituzionali. Il diritto a ricorrere al giudice non viene
negato ma una legge ad hoc vieta al giudice di esprimersi su quella
determinata vicenda. Insomma il giudice di Berlino del mugnaio tedesco
non c'è più. Insomma, le classi lavoratrici che dovrebbero costituire il
blocco sociale di riferimento della sinistra sono bersagliate da continui
attacchi ultimi dei quali al contratto collettivo di lavoro ed il diritto
di sciopero. Il PD si è reso complice di Berlusconi nella esclusione del
PSI,dei Verdi e dei partiti comunisti dal Parlamento erigendo una barriera
e dichiarando l'inutilità di votare per i "partitini". Questa esclusione
ha inferto una ferita profondissima alla democrazia italiana dal momento che
le istanze sociali e laiche delle quali sono portatori gli esclusi non sono
state fatte proprie dal PD che rifiuta la qualifica di sinistra e
l'iscrizione ai partiti del socialismo europeo. Quindi il sistema politico
si è squilibrato tutto a destra con l'aggravante di Confederazioni Sindacali
collaborazioniste che anche quando mostrano di non condividere, di
scioperare, non si azzardano a toccare il ghetto dentro cui è stato
rinchiuso il mondo del lavoro: non mettono in discussione nè il precariato,
nè il meccanismo di impoverimento dei lavoratori, nè la riduzione del
welfare. Si limitano ad addolcire le amarissime pillole che vengono
propinate da misure governative come il recente, umiliante provvedimento
sull'indennità di disoccupazione dei precari calcolata in spiccioli tipo
socialcard. Che i due partiti che occupano grandissima parte del Parlamento
sono intercambiali si è visto durante il governo Prodi che ha deluso
profondamente e fatto sbandare e non votare l'elettorato si sinistra con la
sua linea di capitalismo compassionevole. Solo carità una tantum, niente
diritti!! Una sorta di gara con un occhio alla sede centrale del liberismo
,gli Usa, per mostrarsi più bravi della destra nel tenere a stecchetto le
classi lavoratrici,
nella politica filoisraeliana, nella politica colonialista dell'impero (che
ora si accinge a massacrare ancora di più l'Afghanistan con la grottesca
motivazione di liberare le donne dal velo e dai talebani.Mentre Obama, per
quanto condizionato dalle multinazionali e da un elettorato diseducato da
diecine di anni da ogni forma di socialità riduce drasticamente gli
emolumenti ai managers, Franceschini ed i suoi non si azzardano a chiedere
la tassazione delle rendite finanziarie e si limitano a colpire con una mano
vellutata i pescecani che
da sempre divorano questo Paese e battono cassa sempre. Non ricordo un
momento, una fase, in cui la Confindustria non abbia chiesto soldi allo
Stato. Mercato si ma soltanto di facciata. Dietro la facciata oligopoli ed
accordi che ogni tanto ricevono un ridicolo buffetto dai Garanti peraltro
superpagati e desiderosi di conservare il loro posto tenendosi buoni "quelli
che contano".
Quindi lo squilibrio a destra dell'Italia è enorme e difficilmente
recuperabile. Per nostra disgrazia, i partiti della sinistra radicale
aspirano alla alleanza o collaborano in un modo o nell'altro con il PD.
Fava, Vendola e gli altri non chiedono di meglio che aprire un corridoio di
comunicazione con il PD ed i comunisti di Di Liberto e Ferrero stentano a
staccarsi dalle scandalose collaborazioni con i persecutori dei lavavetri o
i finanziatori delle ronde. I socialisti accettano la legge biagi e sono
disponibili ad ogni forma di collaborazione anche immediata. Insomma, la
sinistra radicale ed il psi non solo non costituiscono una forza di
calamitazione ed un punto di riferimento per condizionare a vantaggio del
movimento operaio il PD ma rischiano di essere risucchiati da questo che a
sua volta è ossessionato dalla voglia di conquistare l'elettorato della
destra italiana. Il motore della politica italiana è la destra!
Poteva avere un ruolo positivo la CGIL ma questa ha avuto una involuzione
che oramai la distingue dai sindacati europei e comunque se
non sta in riga ci pensa il PD a tirarle le orecchie dal momento che la Cisl
è dislocata anch'essa nel PD ed è molto ligia alle linee della
Confindustria e del Governo. Ricordiamo il Patto per l'Italia ed i recenti
accordi con Prodi e con Berlusconi che hanno tolto ancora qualcosa ai
lavoratori ed ai pensionati. Le Confederazioni sindacali italiane sono una
realtà paradossale: anzicchè dare qualcosa ai lavoratori la tolgono.
Certo, al peggio non c'è mai fine. Ma la situazione nella quale stiamo non
è delle più promettenti.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
Sent: Thursday, March 19, 2009 10:02 PM
Subject: napolitano commemora Biagi
La legge Biagi ha intossicato il diritto del lavoro
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Il discorso fatto dal Presidente della repubblica in memoria di Biagi è
inaccettabile. Non si possono spacciare per idee motrici di rinnovamento il
vasto armamentario che la legge sviluppata sulla base delle indicazioni del
giuslavorista e che è opera della destra asociale razzista ha offerto al
padronato per eludere la instaurazione di rapporti di lavoro rispettosi dei
diritti che la Costituzione garantisce : il diritto ad un salario
dignitoso dentro un'azienda che non deve essere finalizzata soltanto al
profitto ma anche ad assolvere ad un ruolo sociale. Il Presidente ha
attaccato come estremisti coloro i quali contestano la legge trenta. Ma
estremista è certamente chi, usa la legge, per negare presente e futuro ai
suoi dipendenti non a caso definiti "atipici". La legge Biagi ha intossicato
il diritto del lavoro con una congerie di possibilità nessuna delle quali
scaturisce direttamente dalla modernità della produzione e del ciclo
economico. Un milione di cocopro realizzano "progetti" che esistono soltanto
nella fantasia dei loro sfruttatori. Tutte le forme in cui si articola il
precariato italiano e che riguardano diversi milioni di lavoratori in grande
parte giovani che sono incanutiti in durissimi percorsi di contratti a
termine a volte rinnovati molte volte a riprova della loro artificiosità,
del loro essere un sotterfugio giuridicamente spesso inattaccabile, per
tenere con il cuore in gola ed a basso costo una mano d'opera umiliata sono
invenzioni di un laboratorio di destra sociale, una officina per la
demolizione del limpido diritto del lavoro che vantava l'Italia. Aggiungo
che non escludo una diretta responsabilità della legge trenta e di tutti i
marchingegni diabolici che la contornano come le agenzie di lavoro
interinale, le cooperative fasulle, le compagnie, nella terribile mortalità
che il lavoro oggi comporta. Quattro morti al giorno sono certamente anche
il prodotto terribile dell'uso di persone spesso mandate al massacro senza
alcuna preparazione professionale. Mi piace ricordare che la torre Eiffel fu
costruita in due anni in condizioni estreme di difficoltà ambientali e non
ebbe alcun infortunio mortale tra i suoi carpentieri. La incompetenza
produce spesso l'incidente e la responsabilità non può essere attribuita a
chi soccombe pur di avere un pò di salario.
Nella celebrazione di oggi il terrorismo è diventato secondario rispetto i
contenuti proposti da Biagi e dalla sua scuola che oggi annovera Sacconi tra
i suoi maggiori esponenti. Questa è stata la svolta di oggi: lo Stato
radunato attorno alle sue tre massime cariche non tanto per condannare il
terrorismo come risposta inaccettabile e sbagliata al conflitto sociale
quando per sacralizzare un orientamento giuslavoristico che è tra le cause
più importanti della depressione che affligge oggi l'Italia: un paese in cui
milioni di lavoratori sono tenuti a pane e acqua e minacciati dalla crescita
di un precariato che divora la sicurezza delle famiglie, che apre grossi
processi di dequalificazione, che mantiene in condizioni umilianti
tantissime persone che non possono più fronteggiare l'esistenza con un solo
stipendio ed anche con due stipendi o salari stentano moltissimo a
galleggiare in una società in cui i ricchi sono sempre più ricchi e i
lavoratori sono diventati assai poveri: la legge Biagi ha contribuito alla
diffusione della infelicità, della incertezza, dell'ansia che attanaglia
milioni di persone.
Oggi lo Stato non ha fatto un momento di lotta al terrorismo ma a quanti
ritengono inaccettabili prospettive di vita come quelle offerte dalla legge
trenta e da tutte le altre che sono armoniche ad essa. Oggi lo Stato si è
schierato con il padronato e si è messo contro la popolazione lavoratrice.
Non credo proprio che il paternalismo di chi indica la strada tracciata da
Biagi ai giovani potrà essere uno stimolo per la crescita. Lavorare con
scadenze trimestrali (a volte financo settimanali) per pochi spiccioli non
aiuta nè le crescita delle persone nè quelle del sistema Italia. Il futuro
dell'Italia è nella sicurezza dei lavoratori, nel loro benessere,nella
possibilità di mantenere bene una famiglia, fare studiare i figli. Non è con
il feroce uso di marchingegni che hanno dato dignità giuridica alla
illegalità dello sfruttamento che andremo lontani. Fabbriche ed uffici
popolati da persone insoddisfatte e pieni di problemi di sopravvivenza non
produrranno che danno. Le persone non possono essere "usa e getta". Hanno
diritti che prima o poi saranno rivendicati.
L'intervento delle massime cariche dello Stato a difesa del precariato
rappresenta una brutta novità nella deriva a destra di questo nostro Paese.
Pietro Ancona
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/napolitano/napolitano-fazioni/napolitano-fazioni.html
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Wednesday, March 25, 2009 11:54 AM
Subject: il voto di ieri
Federalismo ed altro
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L'inverno del nostro scontento è il titolo di un romanzo di Steinbeck, una
grande anima dell'america critica che analizza i suoi mali profondi, autore
di tante opere celebri negli anni sessanta, ora purtroppo non più,
nonostante la loro straordinaria attualità.
Credo che potremmo parlare dell'Italia e del mondo di oggi come di un lungo
inverno sempre più duro, sempre più ostile, dal quale non riusciamo ad
uscire. Non si vede un raggio si sole, uno spiraglio di primavera.
Ieri la Camera dei Deputati ha approvato, praticamente all'unanimità, il ddl
sul federalismo. La lega esulta e ne ha ben ragione. E' passato un punto
fondamentale della sua linea, la ragione stessa della sua costituzione,
l'idea di una piena autonomia quasi una piena indipendenza delle regioni del
Nord che potranno trattenere per se tutte le loro risorse e mandare
finalmente al diavolo la zavorra del Sud parassita, infingardo, mafioso.
Non mi stupisce molto anche se mi indigna l'astensione del PD che è
praticamente una adesione al testo approvato c on il solo dissenso dei
deputati Furio Colombo e Mantini coraggiosamente espresso in aula
nonostante l'ordine di scuderia del gruppo. Già nei primi anni ottanta il
gruppo dirigente del PCI emiliano propose pubblicamente sull'Unità la
creazione di una superregione denominata Padania( non ricordo se
comprendesse oltre che il Nord anche la Toscana). Ma forse si fermava
appunto al confine dell'Emilia. Le motivazioni di allora non le ricordo bene
ma avevano a che fare con l'integrazione in Europa e l'esigenza di
attrezzare il Nord di infrastrutture pensate per soddisfare esigenze
generali e di un governo capace appunto di competere con i grandi land
tedeschi e le più ricche regioni francesi.
In fondo dentro il vecchio PCI la lezione gramsciana dell'unità
operai-contadini, nord sud non era mai arrivata alle grandi masse del suo
elettorato e non aveva mai convinto del tutto la sua nomenclatura.
Nonostante il grande contributo di lotte dato dalle masse meridionali per il
progresso (si chiamava movimento per rinascita) dell'Italia ,il PCI e la
stessa CGIL avevano il cuore nel Nord ed una idea paternalistica ed un pò
razzista del Sud visto come impaniato nel
clientelismo ed incapace di comprendere la "modernità". Ma le cose erano
tali per le quali, dopo i grandi scioperi siciliani per l'abolizione delle
gabbie salariali con epicentro a Catania, in una drammatica riunione
tenutasi a Napoli al Maschio Angioino della segreteria della CGIL con tutti
i dirigenti del Sud ci fu dissenso sull'idea di minimi salariali eguali in
tutta Italia, dissenso espresso in particolare da Bruno Trentin e Rinaldo
Scheda anche se la decisione finale fu di andare avanti nel sostegno alla
rivendicazione.
Il PD ha commesso un grave errore nell'approvare il federalismo. Lo Stato
repubblicano è stato vissuto in molti posti d'Italia come la Monarchia
rispetto la Nobiltà locale. Lo Stato Centrale è stato in moltissime cose il
punto di riferimento di libertà, giustizia, per le popolazioni. Perchè
dovremmo optare per dirigenti come Lojero e Lombardo o Bassolino o Formigoni
che hanno aggiunto il peso del loro oligarchismo a quello dello Stato? In
atto le Regioni sono in fase degenerativa in quanto a costi degli apparati
politici ed amministrativi. Hanno creato con la scusa delle privatizzazioni
centinaia e centinaia di società gestite da consigli di amministrazione
costosissimi. Il peso della politica e della parapolitica è diventato
terribile così come l'indebitamento delle amministrazioni regionali spesso
con banche estere. Il costo attuale delle Regioni è una cifra astronomica
rispetto la quale i benefici dei cittadini sono quasi nulli.
Penso che la scelta del federalismo non porterà fortuna al PD. Ma non
esiste più in Parlamento una cultura alternativa a quella della destra.
Sul piano casa, delle questioni sociali, sulla politica estera non c'è più
alcuna differenza sostanziale tra la destra di Berlusconi e l'opposizione.
Pietro Ancona
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2
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Wednesday, March 25, 2009 10:15 PM
Subject: subalternità incrociate
SUBALTERNITA' INCROCIATE
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Due brutte ma significative notizie caratterizzano la giornata di oggi e ci
danno un'idea della catastrofica crisi del PD e del sindacalismo europeo.
Il PD si asterrà sul federalismo fiscale, una misura di disintegrazione
dell'Italia fortissimamente voluta dai leghisti xenofobi e
che produrrà anche conseguenze pesanti sulla fiscalità a carico delle
famiglie che dovranno accollarsi il peso delle venti italie che si
costruiranno nelle venti regioni.
La seconda viene dalla CES confederazione dei sindacati europei nota per
il silenzio con il quale ha accolto tutte le misure di precarizzazione del
lavoro in europa e per la intenzionale assenza di una strategia di contrasto
al damping sociale ed alla involuzione reazionaria con interpretazioni
sempre più vantaggiose per le aziende del diritto comunitario del lavoro.
Indovinate chi manda da bruxelles il decreto di isolamento della CGIL
italiana? Walter Cerfeda espressione della CGIL nella CES
Dobbiamo credere alla alienazione totale o ad un gioco delle tre carte?
Due scelte CES e PD che testimoniano la subalternità culturale di ciò che
fu sinistra e del
sindacalismo europeo al monetarismo della destra economica.
Ho un ricordo della CES avendo partecipato ad uno dei suoi congressi
tenutosi a Milano in rappresentanza della CGIL. Un organismo mortalmente
ammalato di noia, di burocratismo, di lontananza dai lavoratori e dalle loro
esigenze.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: m.grassadonia@virgilio.it
Sent: Wednesday, March 25, 2009 10:30 PM
Subject: Valori occidentali
Obama, l'acqua, la testa del re
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Nonostante l'impegno di Obama nelle guerre imperialistiche Usa a sostegno
della industria degli armamenti che è il motore diventato più importante
dell'economia statunitense dopo la crisi dell'industria automobilistica(
irrisolvibile nel lungo periodo dal momento che grande parte della gente
non ha più i soldi per cambiare le auto a causa della diminuzione dei
salari e degli stipendi e della precarizzazione del lavoro ),c'è molta
diffidenza nella destra nei suoi confronti ed anche esplicita ostilità per
avere promesso l'assistenza sanitaria pubblica finora negata agli
americani e per avere stigmatizzato il comportamento dei banchieri che si
sono liquidati benefict enormi attinti anche dagli aiuti di Stato concessi
alle loro aziende. L'invio di altri diciassettemila soldati americani e
l'intensificazione della guerra in Afghanistan e forse in Pakistan non
bastano a placare l'animale predatore,.Segnali inquietanti giungono da
Israele dove un governo di estrema destra che persegue l'annientamento dei
palestinesi si è formato eletto da una base elettorale di gente che si fa
stampare magliette con l'effige di donne e bambini palestinesi uccisi e
scritte offensive contro di loro, un governo che vuole la guerra totale e
che non mancherà di forti provocazioni verso i suoi disgraziati vicini di
casa.Alla Cina che è creditrice di una montagna di miliardi di dollari verso
gli Usa si risponde usando i monaci del Tibet per provocarla in un punto
delicatissimo quale è la sua integrità territoriale. In Italia, Ferrara,
interpretando l'irritazione dei pescicani, critica la decisione di Obama e
del Congresso di tassare i ladroni che hanno intossicato la finanza mondiale
e che oggi non hanno alcun ritegno a strillare perchè, per la prima volta,
qualcuno li ritiene non intoccabili e adotta una misura giusta. Certo la
tassa di Obama si limita soltanto a coloro che hanno ricevuto aiuti di
Stato. Non tocca le aziende che funzionano ancora con mezzi propri. E anche
questa è ancora una grande ingiustizia dal momento che i managers che si
autoassegnano stipendi e prebende da nababbi li prelevano da bilanci di
aziende quotate in borse e quindi tassano gli azionisti che dovunque nel
mondo sono un parco buoi da sfruttare e qualche volta mandare al macello.
Insomma, il capitalismo non si sente in colpa per avere intossicato il mondo
di finanza fasulla e di avere provocato una delle più grandi crisi mai
conosciute dal pianeta, ma rivendica il diritto per i suoi eroi di fruire
della maggior parte delle risorse ingigantendo di giorno in giorno la loro
distanza dai comuni mortali. Ci sono ingegneri pagati a meno di venti mila
euro all'anno ed a fronte di questi managers dell'olimpo finanziario e
industriale che guadagnano diecine e addirittura centinaia di milioni di
euro l'anno. Una forbice che si allarga e che è causa non ultima
dell'immiserimento delle masse popolari occidentali a cominciare da quelle
americane.Una novità assoluta !.
Cattive notizie per l'umanità giungono da Instanbul dove è stato decretato,
dopo una intensa azione lobbystica delle multinazionali, che l'acqua è "un
bisogno" (sic!!!) ma non un diritto. Se ho sete e sono senza soldi si
riconosce il mio bisogno di acqua ma mi si lascia morire di sete! Nella
storia dell'umanità mai l'acqua era stata negata. E' sempre stato un bene
disponibile a tutti. Oggi non viene razionata cosa che sarebbe del tutto
comprensibile, ma privatizzata addirittura con leggi approvate dai
parlamenti spesso con la complicità dell'opposizione. Sull'acqua che beviamo
dobbiamo pagare i profitti dei privati azionisti oltre le spese di gestione
ed inoltre dobbiamo caricarci come consumatori delle spese di investimento
finora a carico dello Stato o delle Regioni. In sostanza, dopo le sementi
sterili dei contadini che dovranno sempre ricomprarle dalle multinazionali
anche l'acqua viene sottratta al pubblico dominio e per averla dobbiamo fare
i conti con coloro che ce la vendono. Può darsi che avrà oscillazioni come
il petrolio. Negli anni di siccità costerà di più.
Non si sta tirando troppo la corda? Il capitalismo sta mostrando tutta la
sua natura di feroce predatore sociale
e sta creando condizioni di grandi tensioni . Si sta attrezzando per
fronteggiare la protesta con la diffusione di regimi autoritari dal momento
che il suo divorzio dalla democrazia e dalla libertà è quasi dovunque
definitivo.
Nel prossimo futuro non avremo soltanto il colonialismo e le guerre ma anche
l'esclusione delle popolazioni dell'Occidente dai benefici della civiltà.
L'Occidente che vanta i suoi valori! Il filosofo francese Gluckmann, la
Fallaci, ed altri intellettuali "organici "alla destra europea hanno
teorizzato la superiore civiltà euroatlantica rispetto l'Islam e continuano
a predicare contro il pericolo del terrorismo per giustificare le
nefandezze verso molti popoli. L'Occidente che tiene nella formalina ed
esposta alla morbosa curiosità del pubblico per centosettanta anni la testa
di un valoroso capo africano che si era opposto ai colonialisti olandesi
sia pure armato soltanto di lance e frecce continua a rivendicare con
tracotanza di essere il migliore! Soltanto ora, dopo insistenti richieste
del Ghana pare che la testa sarà ricongiunta al corpo del re. Ma il vizio
predatore non si è ancora placato e l'atto di restituzione della testa non
significa quasi niente dal momento che il continente africano è afflitto da
diecine di focolai di guerra fomentati dagli Usa e dagli europei per
l'accaparramento delle sue ricchezze. Gli africani possono morire di fame e
di sete ed al massimo tentare di raggiungere Lampedusa, affogare nel
Mediterraneo, essere seviziati nei CIE.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Friday, March 27, 2009 1:06 PM
Subject: Fw: il contrappunto. I licenziamenti fanno bene alla Borsa?
Il contrappunto
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Wikipedia Italiano - L'enciclopedia libera
In musica, il contrappunto è la relazione tra due o più voci che sono
indipendenti nel ritmo ed interdipendenti nell'armonia. Il contrappunto
identifica la musica occidentale, si è sviluppato durante il Rinascimento ed
è stato dominante nei periodi successivi, caratterizzando specialmente la
musica barocca. Il termine deriva dal latino punctum contra punctum, ovvero
nota contro nota (punctum è il termine in latino medievale equivalente al
nostro termine "nota").
Nei giorni scorsi una nota della CGIL (ufficio studi) faceva previsioni
drammatiche sull'aumento della disoccupazione quest'anno e nel 2010 di
oltre un milione di unità. Oggi la Confindustria fa previsioni dello stesso
tenore. La situazione è davvero drammatica o c'è uno sporco gioco delle
parti per convincerci della
gravità profonda della crisi e quindi, di conseguenza, ad assumere
comportamenti condizionati da tante fosche previsioni? La Confindustria
strilla ai quattro venti la crisi e chiede soldi ed interventi allo Stato. I
sindacati non si azzardano ad avanzare nessuna richiesta economica alle
imprese. Sarebbe financo inelegante farlo con tanto di tragedia incombente
da tutte le parti. La Confindustria è anche assai scaltra nell'accompagnare
la previsione di un aumento della crisi con un fantomatico risparmio
energetico di 82o euro (quale precisione di calcolo) ed altri risparmi che
verranno sui mutui di 3200 euro. A parte il fatto che non tutti gli italiani
hanno mutui accesi è come se si volesse lanciare un messaggio del genere
prenderete di meno ma risparmierete sulle spese.....
Che la Confindustria faccia il suo mestiere con abilità e molta
spregiudicatezza si può anche capire anche se
siamo ad un livello di minore decoro del comportamento delle sue consorelle
europee che si muovono con maggiore sobrietà e non stanno a postulare notte
e giorno aiuti dallo Stato. Non capisco e mi stupisce il comportamento
della CGIL che fa da contrappunto alla Confindustria. Si prevedono milioni
di disoccupati
aumenti della CIG e licenziamenti ma giungono notizie di superlativi aumenti
dei profitti realizzati nel corso degli ultimi due anni. Gli incrementi di
produttività si sono trasformati in aumento dei profitti. I lavoratori
artefici degli aumenti sono rimasti al palo, con un palmo di naso, anzi si
sono impoveriti ulteriormente. A sentire gli andamenti della borsa gli
indici registrano un incremento della ricchezza delle aziende e le
previsioni delle aziende sono rosee. La Doria arriva a prevedere un
incremento dei profitti del 28%. Insomma, anche operazioni di
llicenziamenti vengono sfruttate in borsa per procurare maggiori utili alle
imprese.
Certo la crisi c'è. C'è in corso un processo di impoverimento delle masse
popolari non solo in Italia ma in tutto l'Occidente capitalistico dovuto
alla precarizzazione di una parte cospicua della forza lavoro e dal blocco o
addirittura dalla riduzione di stipendi e salari (come è avvenuto
all'Alitalia). Questo processo di impoverimento riduce la tonicità della
industria in specialmodo di quella automobilistica, degli elettrodomestici,
del vestiario, delle scarpe etcc..., Può la gente cambiare la lavatrice o
comprare un televisore più bello o scarpe nuove o altro se i redditi sono
diminuiti di circa il quaranta per cento rispetto
a quelli degli anni ottanta? Bisognerebbe riportare i salari a livelli di
decenza. Ma questo non sarà fatto nè dalle imprese (c'è stato qualche
sparadico caso di aumento spontaneo delle retribuzioni) nè sarà chiesto
dalle Confederazioni che in occasione di rinnovi contrattuali si limitano a
chiedere spiccioli e si mantengono attorno ai cento euro mensili. In Italia
abbiamo la disgrazia di avere Confederazioni filogovernative e
filoconfindustriali. La CGIL, pur non firmando gli accordi più scandalosi
richiesti dalla Confindustria, si limita ad assistere passivamente allo
sviluppo degli eventi ed al massimo a chiedere "sostegno" ai redditi al
Governo. Si è fatto un grande spettacolo teatrale attorno agli
ammortizzatori sociali dei precari. Epifani e Franceschini li reclamavano a
gran voce. La risposta del governo è stata una sorta di socialcard, una
modesta elemosina pomposamente chiamata "indennità di reinserimento". Pare
che questa umiliante risposta sia stata accolta dal PD e dalla CGIL come
un successo della loro iniziativa e li abbia tacitati.
Questa crisi registra una terribile solitudine dei lavoratori e delle loro
famiglie. La sinistra che li difendeva è fuori dal Parlamento. La CGIL è
dominata dal PD che privilegia la politica di Ichino,Merloni,Colannino,Calearo.
IRestano ai lavoratori solo il sindacalismo di base che, per quanto forte e
rappresentativo, è discriminato e la galassia delle organizzazioni sociali
di sinistra. il PD non si rende conto che la sofferenza della base sociale
del Paese non lo aiuterà a crescere e la sua rincorsa a conquistare i
padroni ed i padroncini gli porterà frutti velenosi.
pietro ancona
http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/03/26/1006147-confindustria_discesa_anni_507mila_posti_meno.shtml
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=336697
http://it.reuters.com/article/italianNews/idITLQ50516420090326
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: circolo pasolini pavia
Sent: Friday, March 27, 2009 9:46 AM
Subject: fini
Lettera ad un amico
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Caro professore,
ho avuto piacere ieri sera di sentirla in TV. Condivido quanto ha affermato.
Su Fini debbo dirle che dubito molto che riuscirà ad andare lontano. Ho
ascoltato una intervista di La Russa piena di odio trattenuto verso di lui.
Alleanza Nazionale si ritrova assai di più nella "cultura" di Berlusconi
che nelle idee del suo ex leader. I colonnelli sono berlusconiani e lo
hanno congedato con freddezza al Congresso. La civilizzazione della destra
italiana c he Fini propone non avverrà anche se
sarebbe da sperare che la visione di una destra moderna ed europea che Fini
ha tratteggiato in molti suoi incisivi interventi modellasse il Pdl. Ma
questo è impossibile dal momento che il Cavaliere è fascista e leghista e si
ritrova molto di più nelle rotture con l'opposizione e con la democrazia che
nel dialogo che è sottinteso nella visione di Fini. La difesa di Fini del
Parlamento dalle mene di Berlusconi arriva fuori tempo massimo e non
commuove l'opinione pubblica. In primo luogo perchè il Parlamento dei mille
oligarchi in gran parte politicanti per professione è molto inviso. In
secondo luogo perchè da Presidente della Camera Fini si comporta come
Bertinotti: dà per scontati e legittimi privilegi che sono esclusivi del
Parlamento Italiano e che risultano scandalosi. Non credo proprio che a
Berlusconi succederà Fini che, se non sarà del tutto emarginato, lo dovrà
alla sua carica istituzionale. Ma i suoi lo hanno "posato" e Berlusconi gli
renderà la vita difficile con i decreti e con la modifica dei regolamenti.
In quanto al PD è quasi inutile parlarne. E' morto e da morto fa danni.
L'unione Margherita-DS è reazionaria e subalterna alla cultura della
destra. L'Ulivo era cosa ben diversa. Era una alleanza per il meglio,
progressista.
Soltanto l'astensionismo di massa ci salverà da un Pdl al settanta o ottanta
per cento.
Bisognerà aspettare non so quanto tempo per avere un Partito alternativo
alla destra al potere. Senza una cultura diversa da quella della maggioranza
attuale non si va da nessuna parte. Questa cultura esiste ed è
per ora relegata nel mondo dei libri. Analisi della globalizzazione e dei
cambiamenti della cultura umana sono state fatte e richiedono soltanto di
essere tradotte in politica da un nuovo raggruppamento capace di
affrancarsi dagli epigoni del liberismo fallito.
Pietro Ancona
POST SCRIPTUM
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In morte di Nicola
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Partecipo con viva commozione al dolore della famiglia e dei socialisti
siciliani per la morte di Nicola Capria, eminente dirigente
politico più volte membro del governo siciliano di cui fu vice presidente e
membro del governo nazionale.
L'ho conosciuto negli anni sessanta. Era un giovane intellettuale, una
persona colta, a quel tempo di sinistra e che comunque cercava le ragioni
della legittimità culturale storica e politica dei socialisti oscurata
dall'egemonia culturale del PCI e dall'ombra lunga del ponte che comunisti e
democristiani avevano creato bypassando le forze meno rilevanti (secondo il
loro punto di vista).
Nicola combatteva la battaglia dell'identità socialista non in termini
anticomunisti ma di scoperta e valorizzazione della grande corrente di
pensiero socialista italiano da Anna Kuliscioff a Rodolfo Morandi, Riccardo
Lombardi.
Era autonomista ed ebbe un momento di grande visibilità quando assieme a
Rosario Nicoletti e Achille Occhetto segretari rispettivamente della DC e
del PCI siciliano concepirono il disegno di un accordo per lo sviluppo
dell'Isola, disegno generoso ma debole
per il suo carattere eminentemente leaderistico e per l'incapacità di capire
i rapporti con le grandi masse popolari che rivendicavano un ingresso pieno
nella gestione politica della Autonomia Siciliana.
Fu artefice con Gaspare Saladino ed i dirigenti dell'EMS dello storico e
straordinario progetto di trasporto in Sicilia ed in Italia con un
metanodotto sottomarino del gas algerino che tuttora, da allora, dà energia
e lavoro all'Italia.
Fu certamente persona onesta e tutt'altro che mafioso. L'accusa lo colpi
dolorosamente ma nessuno dei socialisti e di quanti lo conoscvevamo bene ha
mai pensato che potesse davvero avere qualcosa a che fare con la criminalità
mafiosa siciliana o calabrese.
Era un politico particolare che passava gra parte del suo tempo a leggere a
studiare ad interrogarsi sui grandi temi del socialismo e del capitalismo.
Ero segretario generale della CGIL durante la sua prestigiosa presenza nel
governo regionale e fu sempre in rapporti di grande amicizia e rispetto
del'autonomia dei sindacalisti socialisti e del sindacato in genere. E'
stato molto, molto male prima di morire e forse la morte lo ha liberato da
uno stato di prostrazione fisica che gli avrà reso amari gli ultimi anni di
vita.
Ricordiamolo con affetto, come un caro compagno che ci ha lasciato e che in
grande parte è rimasto interno al dramma che ha distrutto
la vita ai socialisti ed al Partito che è stato il più bello del mondo, il
partito della nazionalizzazione dell'industria elettrica, della scuola media
unificata, del divorzio, dello statuto dei diritti dei lavoratori. Un
partito del quale possiamo dire che quanto di buono si è fatto in Italia gli
si deve!!
Pietro Ancona
***
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: info@giuliettochiesa.it
Sent: Saturday, March 28, 2009 10:21 AM
Subject: la CGIL
Caro Chiesa,
ho sentito il giudizio positivo sulla CGIL che hai espresso, con forza,
stamane ad Omnibus. Sono un vecchio sindacalista CGIL, ero segretario
regionale in Sicilia. Purtroppo non posso condividere questo tuo giudizio
dal momento che la CGIL porta la corresponsabilità dell'impoverimento dei
lavoratori italiani a far data dagli accordi di concerrtazione firmati da
Trentin nel 1993 che fissarono nel tetto di inflazione programmata il
massimo da richiedere in occasione dei rinnovi contrattuali.
Con il governo prodi la CGIL ha firmato un accordo che peggiora le
pensioni e chiude la lotta al precariato accettandolo fino in fondo,
precariato che ha reso infelici cinque milioni di persone che stanno
incanutendo con contratti a termine.
In quanto all'accordo non firmato sulla riforma del modello contrattuale
purtroppo la CGIL ha dato via libera alle sue categorie di trasfonderlo
nelle piattaforme contrattuali, cosa già fatta dalla potente FLAI
(agroindustria) che ha accettato dalle sue consorelle Cisl e UIL tutti i
punti dell'accordo separato.
Inoltre si è fatta scrivere una nota di biasimo dalla Ces sempre per non
avere firmato con Cisl e UIl. Indovina chi firma la nota: Walter Cerfeda
emanazione della CGIL nella Ces. Insomma copia il giochino del governo che
si fa rimproverare dal FMI o dalla UE quando vuole
assolutamente far passare una cosa.
Con molta amarezza.
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
Sent: Saturday, March 28, 2009 3:20 PM
To:Vincenzo Sena
Subject: claudia Mancina e l'antifascismo
Antifascismo
==============
E' cominciata la campagna per dare l'ostracismo, escludere dal
linguaggio e dal dibattito politico italiano la parola "antifascismo".La
filosofa Claudia Mancina distingue tra antifascismo storico del quale è
giusto continuare a discutere e la presenza del termine antifascismo nel
dibattito politico. A suo giudizio questa presenza non ha senso. Questa nota
è apparsa sul Riformista : "Mentre è ovvio che resta attuale l’antifascismo
storico, legato alle memorie del regime e dell’occupazione, e quindi alle
ricorrenze delle Fosse Ardeatine e del 25 aprile, è altrettanto ovvio che
l’antifascismo – e non da oggi – non può più essere moneta corrente del
dibattito politico. Non ha alcun senso, se non quello di un richiamo della
foresta, rivolto ad anziani che ricordano un tempo passato, o a giovani
ideologizzati sino al punto da non vivere la loro giovinezza, scagliare
l’accusa di fascismo a Berlusconi o a qualche colonnello di An che fatica a
staccarsi da miti e riti del suo partito."
La nostra professoressa insegna etica dei diritti all'Università di
Roma. Ha alle spalle un lungo percorso politico nel PCI. E' stata
parlamentare DS e membro di lungo corso e per tanto tempo della
intellighentia comunista. Come tutti gli spretati sputa nel piatto dove ha
mangiato per decenni e lavora attivamente per criminalizzare o annullare la
lingua parlata dalla democrazia italiana dalla Resistenza ad oggi. La nostra
filosofa ritiene addirittura "ovvio" che l'antifascismo non può più essere
moneta corrente nel dibattito politico attuale. Che vuol dire?
Come è ovvio, è proprio il caso di dire, l'antifascismo non è soltanto
il contrario del fascismo che non è comunque scomparso nè dall'Italia nè
dal mondo, l'antifascismo è il contenitore di tutti i valori negati dal
fascismo: libertà, democrazia, tolleranza, civiltà, solidarietà, pace,
rispetto per la persona umana. E' "ovvio" che esclude da sè comportamenti
come il razzismo, l'attacco ai diritti umani, la riduzione dei diritti
civili delle persone e delle comunità. L'antifascismo, quindi, è "ovvio" che
costituisce una categoria dello spirito, un imperativo categorico. Non si
può essere antifascisti e razzisti mentre è possibile essere fascisti e
razzisti. Questa nota della filosofa esce nel giorno in cui Berlusconi
chiede il cinquantuno per cento agli elettori italiani, la riduzione del
Parlamento in mera cassa di risonanza dei suoi decreti, la concentrazione in
uno di tutti i poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario) che è quanto
hanno fatto i tiranni apparsi nella vita dei popoli per umiliarli.
Colpisce la spudoratezza con la quale intellettuali che hanno letto e
commentato Kant, Marx, Gramsci ci provano ad espungere dalle categorie
culturali e politiche quanto è ostico al tirannello che vorrebbe ridurci
tutti a spettatori del "Grande fratello", spettatori privati di fondamentali
diritti come lavoratori e come cittadini. Colpisce come gli attacchi più
brutali alla cultura italiana che è la stessa cosa della sinistra italiana
vengano da personaggi che ieri ne erano le vestali o i sacerdoti più
dogmatici.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
Sent: Saturday, March 28, 2009 3:20 PM
To:Vincenzo Sena
Subject: claudia Mancina e l'antifascismo
Antifascismo
==============
E' cominciata la campagna per dare l'ostracismo, escludere dal
linguaggio e dal dibattito politico italiano la parola "antifascismo".La
filosofa Claudia Mancina distingue tra antifascismo storico del quale è
giusto continuare a discutere e la presenza del termine antifascismo nel
dibattito politico. A suo giudizio questa presenza non ha senso. Questa nota
è apparsa sul Riformista : "Mentre è ovvio che resta attuale l’antifascismo
storico, legato alle memorie del regime e dell’occupazione, e quindi alle
ricorrenze delle Fosse Ardeatine e del 25 aprile, è altrettanto ovvio che
l’antifascismo – e non da oggi – non può più essere moneta corrente del
dibattito politico. Non ha alcun senso, se non quello di un richiamo della
foresta, rivolto ad anziani che ricordano un tempo passato, o a giovani
ideologizzati sino al punto da non vivere la loro giovinezza, scagliare
l’accusa di fascismo a Berlusconi o a qualche colonnello di An che fatica a
staccarsi da miti e riti del suo partito."
La nostra professoressa insegna etica dei diritti all'Università di
Roma. Ha alle spalle un lungo percorso politico nel PCI. E' stata
parlamentare DS e membro di lungo corso e per tanto tempo della
intellighentia comunista. Come tutti gli spretati sputa nel piatto dove ha
mangiato per decenni e lavora attivamente per criminalizzare o annullare la
lingua parlata dalla democrazia italiana dalla Resistenza ad oggi. La nostra
filosofa ritiene addirittura "ovvio" che l'antifascismo non può più essere
moneta corrente nel dibattito politico attuale. Che vuol dire?
Come è ovvio, è proprio il caso di dire, l'antifascismo non è soltanto
il contrario del fascismo che non è comunque scomparso nè dall'Italia nè
dal mondo, l'antifascismo è il contenitore di tutti i valori negati dal
fascismo: libertà, democrazia, tolleranza, civiltà, solidarietà, pace,
rispetto per la persona umana. E' "ovvio" che esclude da sè comportamenti
come il razzismo, l'attacco ai diritti umani, la riduzione dei diritti
civili delle persone e delle comunità. L'antifascismo, quindi, è "ovvio" che
costituisce una categoria dello spirito, un imperativo categorico. Non si
può essere antifascisti e razzisti mentre è possibile essere fascisti e
razzisti. Questa nota della filosofa esce nel giorno in cui Berlusconi
chiede il cinquantuno per cento agli elettori italiani, la riduzione del
Parlamento in mera cassa di risonanza dei suoi decreti, la concentrazione in
uno di tutti i poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario) che è quanto
hanno fatto i tiranni apparsi nella vita dei popoli per umiliarli.
Colpisce la spudoratezza con la quale intellettuali che hanno letto e
commentato Kant, Marx, Gramsci ci provano ad espungere dalle categorie
culturali e politiche quanto è ostico al tirannello che vorrebbe ridurci
tutti a spettatori del "Grande fratello", spettatori privati di fondamentali
diritti come lavoratori e come cittadini. Colpisce come gli attacchi più
brutali alla cultura italiana che è la stessa cosa della sinistra italiana
vengano da personaggi che ieri ne erano le vestali o i sacerdoti più
dogmatici.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: circolo pasolini pavia
Sent: Monday, March 30, 2009 12:45 PM
Subject: affinità
affinità elettive: Craxi-Berlusconi
========================
Leggo che centinaia di persone sono rimaste fuori dall'immenso locale dove
si svolgeva il Congresso del Partito delle Libertà. Una folla straripante di
beneficiati dal potere di Berlusconi ha affollato i tre giorni della
teatrale messa in scena dell'apoteosi del Capo, seimila delegati il cui
volto è rimasto ignoto a tutti che servivano soltanto per votare
all'unanimità, una folla muta alla quale hanno parlato pochi ben scelti
membri del gruppo dirigente centrale. Un Congresso che non è stato per
niente un Congresso dal momento che tutto era stato stabilito da Lui e di
questa folla di delegati non resterà niente il giorno dopo. Mi ha molto
colpito la replicazione gigantesca di Berlusconi a braccia aperte, sarò
prevenuto ma mi ricordava non so per quale ragione l'ajatollah Komeini al
suo ritorno a Teheran. Partito unico con un distaccamento esterno nella Lega
dal momento che le affinità ideologiche con questa sono straordinarie. Il
processo di liquidazione dei valori
comuni agli italiani resistenziali è stato possibile per l'opera di
degradazione del sentire comune realizzato dalla Lega nei confronti
dell'unità nazionale vissuta come copertura al parassitismo meridionale,
dei sindacati, della scuola nazionale, degli stranieri. Le leggi volute
dalla lega ed approvate dal Parlamento
che limitano i diritti dei cittadini, le leggi volute dal PdL che riducono
quasi a zero i diritti dei lavoratori, convergono nella realizzazione
dell'egemonia della destra più ideologica ed illiberale che l'Italia abbia
mai conosciuto dopo il fascismo. Inoltre da oggi le televisioni ed i
massmedia saranno allineate molto di più con
il Governo ed il suo Partito Unico e gli italiani vivranno in una realtà
distorta, raccontata che ha poco a spartire con la realtà vera e che avrà
il sopravvento su questa. Il racconto della televisione e della stampa di
regime sarà la realtà. Berlusconi continua a lamentarsi dei suoi scarsi
poteri (!!!) e reclama una riforma presidenzialistica della Costituzione.
Certamente ha già tutto pronto e l'offerta di D'Alema di collaborare allo
scempio sarà presa in considerazione soltanto come maggiore copertura verso
il Capo dello Stato.
Questo Congresso mi ha ricordato moltissimo il Congresso di Verona del PSI
al quale ho partecipato come delegato della Sicilia, sopratutto nell'assedio
della folla, credo identica a quella calamitata da Craxi nel 1984.
Il primo giorno non riuscii ad entrare tanta era la folla che costituiva una
sorta di barriera umana che occludeva gli ingressi al Congresso. Signore
impellicciate e signori sopratutto della borghesia delle professioni, del
commercio, aspiranti a cariche pubbliche, a prebende. Quando il secondo
giorno riuscii a mettere piede nello spazio riservato ai delegati rimasi
colpito dal teatrale addobbo barocco: un palco con un tempio di cartapesta,
una piramide con un occhio in cima, simboli non so di che, forse massonici,
certamente che non avevano niente a che spartire con il socialismo e la sua
stessa tradizione iconografica. Il discorso di Craxi fu minaccioso verso
tutti, verso la DC, verso il Parlamento per il quale ha avuto espressioni
offensive, verso i comunisti. I passaggi più drammatici del suo discorso
venivano sottolineati da un rumore che non dimenticherò di migliaia e
migliaia di piedi sull'impiantito di legno. Un rumore sinistro e di
grandissima volgarità che raggiunse l'acme quando, rivolgendosi a Berlinguer
presente al Conmgresso, Craxi disse che se fosse stato presente quando
questi era stato fischiato dai congressisti, si sarebbe unito ai fischi.
Berlinguer accompagnato da Lama era in un angolo della platea circondato da
una folla imbevuta di odio e
vociante, una folla che non aveva niente a che spartire con l'umanità, la
gentilezza, la cultura di ciò che era stato il Partito Socialista fino
all'estromissione violenta di De Martino. Io mi sono alzato dal mio posto di
delegato ed ostentatamente sono andato a mettermi vicino a Berlinguer ed a
Lama e non vi tornai più. Avevo anche scoperto, avendo chiesto un biglietto
di invito per un amico che mi accompagnava, che la mia delega era carta
straccia. Il mio amico della Direzione del PSI mi diede infatti un blocco di
deleghe per chiunque io avessi voluto invitare!!! Il Congresso, insomma, non
valeva assolutamente niente e si sarebbe limitato ad applaudire i discorsi
dei collaboratori di Craxi.
Per me quel Congresso di Verona fu rivelatore di un profondo logoramento
della democrazia. Certo c'era ancora un forte, fortissimo PCI ma la DC che
costituiva la base portante del sistema era profondamente corrotta e
decotta. Tangentopoli giunta anni dopo non avrebbe potuto sanare un corpo
politico del tutto impudridito da anni. Ora, tutti coloro che avevano
partecipato al banchetto della prima Repubblica si sono radunati attorno a
Berlusconi e non c'è più opposizione.
Pietro Ancona
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Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Monday, March 30, 2009 8:40 PM
Subject: Obama segue Bush che segue Clinton che segue bush senior
la guerra infinita contro il mondo prosegue con Obama
=========================================
L'annunzio di Obama di proseguire nell'impegno militare di Bush
concentrando gli sforzi in Afghanistan e nel vicino Pakistan, ritirando
parte delle truppe dall'Irak dove lascia importanti basi militari ed una
ambasciata grande quanto Città del Vaticano, dovrebbe fare riflettere molti
tra i liberal e la sinistra europea che si erano entusiasmati per il carisma
del giovane Presidente. Il programma di ritiro parziale dall'Iraq e di
aumento degli sforzi militari in Afghanistan era stato reso pubblico da
Bush almeno un anno prima della fine del suo mandato. Quindi nessuna novità
tranne gli aggiustamenti per di più di secondaria importanza e di carattere
propagandistico. In tutto il pianeta la pressione militare e colonialistica
degli USA prosegue senza soste. Contro la Cina sono stati scagliati i
monaci del Dalai Lama e l'emigrazione tibetana all'estero di sentimenti
simili a quella cubana in Florida. La Cina viene molestata con una campagna
di diritti civili conculcati promossa da un Dalai Lama che è immemore della
durezza del regime dei monaci sulla popolazione tibetana ridotta in
schiavitù, servi della gleba, analfabeti e preda della fame e di ogni
malattia.
La motivazione per il rinnovato attacco e l'uso di altri cinquanta mila
soldati contro l'Afghanistan è la lotta contro AlQaeda che "minaccia gli
Stati Uniti". Se Obama parla della stessa AlQaeda dell'11 settembre ci
dovrebbe spiegare come oltre la metà dei suoi concittadini pur storditi da
campagne nazionalistiche e patriottiche non crede alla ipotesi dell'attacco
terroristico e considerano menzognera la versione data dal Governo e dal
Pentagono. E' difficile non sospettare della coincidenza. Ogni volta che
gli Usa debbono aggredire, bombardare, distruggere qualche zona del
pianeta, qualche giorno prima immancabilmente la figura ieratica di Osama
Bin Laden o del suo alter ego appaiono sugli schermi televisivi per
minacciare.
Il terrorismo esiste davvero al mondo ed agisce in zone di interesse
nevralgico per gli Usa. E' di questi giorni la notizia della presenza di
Israele nel Sudan in funzione di sostegno degli scissionisti che vorrebbero
spaccarlo in due. L'opinione pubblica mondiale è stata informata per caso
della presenza di eserciti privati israeliani in Colombia a sostegno del
feroce regime filoamericano che la governa e contro la resistenza armata
dei contadini espropriati dalle multinazionali delle loro terre e rinchiusi
a migliaia nelle fetide prigioni
del paese. E' terroristica la presenza degli Usa in Iraq ed in Afghanistan
dove hanno introdotto "la democrazia" facendo eleggere due loro agenti a
Capi del Governo, sospettati di numerosi crimini. Il Presidente Karzai è
stato addirittura esortato ripetutamente da Bush di abbandonare il traffico
dell'eroina con il quale si sarebbe arricchito a dismisura. Questi tiranni
"eletti democraticamente" cadrebbero un istante dopo l' allontanamento delle
truppe di occupazione. La storia li considererà traditori della loro gente e
della loro patria dal momento che governano mentre incessanti bombardamenti
riducono in macerie le città e provocano montagne di cadaveri tra i civili.
E' estremistico affermare che Obama è come Bush? Si tratta di un giudizio
sbagliato o ingeneroso? Non credo proprio. Un milione e mezzo di
palestinesi, traditi dal Karzai in pectore locale, sono rinchiusi in una
prigione e privati financo del diritto di mangiare, bere, curarsi, muoversi.
Ha forse mosso un dito Obama per la loro liberazione? Si è limitato a fare
una telefonata ad Abu Mazen ciòè a colui che è rimasto immobile mentre si
distruggeva Gaza e si sparava contro la sua popolazione civile.
Dal mio punto di vista è corretto giudicare Obama per ciò che fa nel mondo
e non per ciò che fa per i suoi concittadini americani. Darà ai bambini Usa
l'assistenza sanitaria? Resterà un fiore all'occhiello in un sistema
disumano nel quale chi non ha soldi può crepare come se abitasse la più
remota ed arretrata regione del pianeta. I lavoratori americani
continueranno ad essere afflitti da sindacati
Restituirà in tutto o in parte quanto i finanzieri e le banche americane
hanno truffato al mondo intero? Ne dubito molto!
pietro ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Saturday, April 04, 2009 9:11 PM
Subject: una sentenza laica per uno stato laico ed autonomo
Cara Liberazione!!
Mi sento ripagato di tutto il volantinaggio che ho fatto per l'abrogazione
della legga quaranta conclusosi con un grande successo ed una sconfitta.
============================
La Corte Costituzionale ha dichiarato la incostituzionalità della legge
quaranta infliggendo una
sconfitta durissima alla Chiesa che fece fallire il referundum sulla
fecondazione assistita promuovendo l'astensionismo. Referendum che però
registrò l'esistenza di un forte nucleo laico. Nonostante le pesanti
pressioni degli apparati clericali mobilitati in tutto il Paese quindici
milioni di laici (e tra questi molti cattolici) si recarono alle urne
confermando il carattere laico della società civile italiana Il
referendum sulla legge quaranta non fu valido per mancato raggiungimento
del quorum e quanti hanno avuto bisogno della fecondazione assistita sono
stati costretti di recarsi all'estero (avendone i mezzi) per sfuggire alla
proibizione della marca vaticana quale è diventata l'Italia.Chi non ne ha
avuto i mezzi ha dovuto rinunziare ad avere un bambino dal momento che la
legge quaranta è congegnata appunto per scoraggiare, per rendere
impossibile, il successo della fecondazione artificiale.
Prepariamoci ad una arrogante e rabbiosa reazione delle CEI che oramai
funziona da Consiglio Supremo della Repubblica come quello che controlla
l'Iran.
La reazione di migliaia e migliaia di coppie sarà di grande sollievo. Non
dovranno più recarsi nell'ex Jugoslavia o in Spagna: Non dubito che si farà
di tutto per neutralizzare gli effetti positivi e liberatori della sentenza
della Corte. Maggioranza ed opposizione faranno a gara per scoprire quante
pastoie sarà possibile creare per non cambiare il regime proibizionistico e
le assurde norme della legge 40.
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: redazione@lospiraglio.it
Sent: Monday, April 06, 2009 3:29 PM
Subject: cgil
FUTURO SI INDIETRO NO
======================
Lo slogan della manifestazione nazionale della CGIL che avrà luogo a Roma
domani "Futuro si indietro no "è disvelatore della volontà di rendere
inoffensivo il suo significato. Parlo di volontà e non di errore o altro
dal momento che avendo letto la piattaforma rivendicativa dello sciopero
di domani mi sono reso conto, con sgomento, della assenza di richiesta di
radicali misure rivolte a dare una risposta alla grave ed anche infelice
condizione dei lavoratori italiani. Che vuole dire "indietro no"?
l'obiettivo è forse quello del mantenimento delle condizioni attuali e di
non peggiorarle ancora? Indietro sarebbe un obiettivo concreto positivo,
anzi positivissimo, se si riferisse ad un ritorno alla indicizzazione dei
salari e delle pensioni ed alla situazione precedente la legge trenta nonchè
al minuto prima delle privatizzazioni che hanno appesantito le bollette per
i servizi (acqua,luce,gas,igiene urbana.....) Tornare indietro sarebbe fare
un magnifico passo avanti per la sicurezza ed il reddito dei lavoratori e il
welfare. Ma la CGIL non chiede di non tornare indietro dalle condizioni
attuali che sono tra le peggiori che siano mai state inflitte ai lavoratori
italiani. "Futuro si", l'altra parte dello slogan non chiarisce di quale
futuro si parla ma, dal momento che non c'è nessuna volontà di attaccare la
legge trenta, dal momento che non si chiede niente al padronato ed il
sostegno ai salari viene individuato soltanto nelle misure di sgravi
fiscali, dal momento che non si dice una parola contro le privatizzazioni,
il futuro che la CGIL chiede è più o meno l'Italia di oggi, la peggiore che
ci sia mai stata ancora più di quella che diede luogo alle grandi
manifestazioni degli anni sessanta culminate nello Statuto dei diritti dei
Lavoratori sostenuto sempre più debolmente dalla CGIL. E' doloroso
constatare come pur sapendo delle condizioni schiavistiche di molti
lavoratori specialmente stranieri non si rivendichi l'adozione del Salario
Minimo Garantito per legge.
In questi giorni molti si sono chiesti perchè mai la reazione alla crisi
economica dei lavoratori italiani sia assai meno marcata di quello di altri
lavoratori europei che si sono spinti fino al sequestro dei managers. La
risposta sta nella solitudine dei lavoratori italiani che sono sovrastati da
tre Confederazioni Sindacali filogovernative e filoconfindustriali
(Cisl,Uil, UgL) e da una grande Confederazione che subisce un processo di
crescente istituzionalizzazione sotto la spinta della sua corrente
maggioritaria, una corrente che si muove in funzione degli interessi
"partitici" del PD e della sua cultura liberista. I liberi sindacati di base
sono discriminati e non vengono ammessi alle trattative pur essendo assai
rappresentativi della parte più combattiva dei lavoratori italiani.
Domani il grande corteo dei lavoratori italiani sarà pieno di una forte
carica di cambiamento, un sentimento profondo che richiede giustizia sociale
e dignità, esprimerà una volontà di radicale rottura della situazione
attuale che sarà tradotto dalla CGIL in una politica soft di assecondamento
della manovra governativa e della confindustria.
Dopo il 4 aprile ci sarà un 5 aprile in cui la grande mobilitazione sarà
servita soltanto per mostrare al Governo quanto sia importante trattare
anche con la CGIL. Trattare naturalmente entro rigidissimi steccati
neoliberisti e di ulteriore dissoluzione del diritto del lavoro quale si è
formato fino agli accordi di concertazione del 93. Ma questo non conta.
Conta sedere al tavolo dei vincenti..
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: micromega
Sent: Tuesday, April 07, 2009 4:16 PM
Subject: the day after
The day after
===========
Mentre Epifani concludeva con il suo discorso la manifestazione del
Circo Massimo cominciava il 5 aprile, il giorno dopo. Il suo discorso
mi ha confermato nel ruolo del tutto negativo che la CGIL si è data e
che si è accentuato con la gestione dell'attuale Segretario. Nessuna
delle sue quattro proposte interpreta la grande volontà di cambiamento,
di liberazione dallo stato di ricatto e di sottomissione, di uscire
dallo stato di povertà
dovuto a salari o pensioni del tutto insoddisfacenti dei lavoratori
italiani Avrebbe dovuto chiedere un piano per la costruzione di
duecentomila alloggi popolari per dare una risposta ai tanti giovani
costretti al celibato a restare in casa dei genitori fino a 35 anni ma
si è limitato a dire."Quello che propongo è un tavolo che possa
affrontare 4 problemi : 1) Le politiche industriali e gli investimenti a
partire dal Mezzogiorno; 2) Discutere cifre alla mano sulla capienza e
congruità degli ammortizzatori sociali e vedere un blocco effettivo dei
licenziamenti: 3) Discutere dei problemi dei pensionati; 4) Affrontare i
temi della giustizia fiscale e dei temi dello sviluppo sostenibile.
Anche Confindustria avrebbe interesse ad un tavolo vero di discussione.
In sostanza senza una politica industriale il nostro è un Paese che
uscirà dalla crisi più debole nel mondo».
Non c'è la proposta di uno scudo anticrisi dei lavoratori. Mi riferisco
alla richiesta del Salario Minimo Garantito per Legge dal momento che la
crisi viene usata da imprenditori privi di scrupoli per pagare a 2 o 3
euro l'ora
lavoratori assunti con uno dei tanti diabolici marchingegni della legge
Biagi. Non c'è la richiesta alla Confindustria di un miglioramento delle
retribuzioni oggi inferiori di circa il trenta per cento a quelle degli
altri paesi industrializzati ed italiane ante 1993. Non viene chiesta
l'abrogazione della legge Biagi che pur era nei programmi della CGIL
fino a poco prima del governo Prodi. In quanto alla cosidetta giustizia
fiscale immagino che se ne parli per raggranellare qualche spicciolo
sulla busta paga. Non una parola è stata spesa per l'enorme degrado dei
servizi sociali, per la mancanza di asili nido che in atto decurtano il
salario di almeno trecento euro mensili a coloro che ne hanno bisogno
per lavorare. Non una parola per la spinta verso la privatizzazione
dell'acqua che peserà assieme alle altre bollette sul bilancio delle
famiglie.
L'ossessione è il "tavolo" delle trattative. Un tavolo che viene
agognato ma al quale non viene chiesto niente.
La CGIL è forte, è più forte di Cisl ed UIL e non può essere escluso dal
negoziato . Un negoziato la cui agenda è dettata dalla Confindustria. Si
discute su progetti di "riforma" del lavoro predisposti dagli uffici
studi della Confindustria. Non sono ammessi argomenti diversi di
discussione. Tutto lo struggimento di Epifani per il suo allontanamento
da questo tavolo non meritava la mobilitazione, l'entusiasmo genuino,
l'impegno di milioni di lavoratori che credono di lottare per qualcosa
che purtroppo non c'è più da un pezzo.
La controprova del carattere del tutto neutro della posizione della CGIL
è data dalla presenza in piazza di Franceschini e di altro dirigenti del
PD. Il PD ha scelto la Confindustria e ne condivide le politiche. Ichino,
Letta ed altri sono sostenitori della legge trenta e accettano la
"riforma" del contratto. Proprio oggi un gruppo di parlamentari del PD
ha presentato una proposta bipartisan per abolire l'art.18 seppur
attraverso il cosidetto contratto unico. Con questo Parlamento e con
queste Confederazioni difficilmente i lavoratori italiani potranno
recuperare almeno le posizioni che avevano dieci anni fa.
Pietro Ancona
***
****
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: circolo pasolini pavia
Sent: Sunday, April 12, 2009 6:42 PM
Subject: Pasqua di sangue, di dolore e di attacchi alla libertà di
informazione
PASQUA DI SANGUE, DI DOLORE E DI ATTACCHI ALLA LIBERTA DI INFORMAZIONE
====================================================================
Fini definisce "indecente" la trasmissione di Anno Zero dedicata al
terremoto e Berlusconi afferma che la Rai ha sbagliato a permetterla. Prima
di loro un folto branco di pennivendoli ha azzannato ripetutamente Santoro
accusandolo di licenza di libertà , di stravolgimento della verità dei
soccorsi e di speculazione politica per aumentare il suo audience. Dò per
arrostito alla graticola il povero Santoro e non dubito che pagherà ancora
una volta il fio delle sue colpe. Non dimentichiamo che è recidivo e che già
una volta per via dell'editto bulgaro fu cacciato a calci nel sedere dalla
Rai. Ma, stavolta, non è solo LUI a chiederne la testa. C'è anche la terza
autorità dello Stato, il Presidente della Camera che con la sua sortita ha
interrotto il suo idillio con una visione condivisibile dei diritti civili e
della democrazia. Come si è permesso Santoro di criticare i soccorsi e di
parlare di dolo edilizio? Forse Berlusconi che, oggi, per la quinta volta,
si è recato a farsi fotografare ed intervistare tra i terremotati ha mai
parlato di responsabilità per la morte di trecento persone, il ferimento di
altre duemila, diecine e diecine di migliaia di sfollati, danni per
miliardi di euro? La stampa italiana ha nella sua proprietà il fior fiore
dei palazzinari, la TV è in gran parte proprietà o controllata dal
Presidente del Consiglio che è anche l'uomo più ricco d'Italia, come è
possibile che qualcuno possa sfuggire al ferreo controllo del Grande
Velinaro che orienta il coro, la grancassa, l'orchestra della informazione?
Il tema della responsabilità nella morte di trecento persone e forse di
tante altre ancora sepolte sotto le macerie dei quartieri più fatiscenti
delle città abruzzesi deve essere escluso. Al massimo se ne parli in
relazioni alle indagini della Magistratura ed in modo distaccato dalla
narrazione degli eventi odierni. Questi debbono solo far vedere il
solertissimo soccorso ai poveracci sfuggiti alla falce della morte del
Presidente del Consiglio che, qui come a Napoli, si avvale della bravura
(che tutto il mondo ci invidia!!) di Bertolaso. Di Napoli, comunque, non si
sa più niente e lo scenario delle vittime dell'inceneritore e dell'accultamento
delle immondezze è stato oscurato. Avete mai più visto le piramidi di balle
di spazzatura allineate ed in attesa non si sa di che?
Ma a L'Aquila le responsabilità in qualche modo stanno venendo alla luce.
Basta guardare le fotografie delle macerie per vedere ad oc chio nudo,
senza bisogno dell'ausilio degli esperti, quanto poco cemento e tanta tanta
sabbia, quanto poco ferro spesso corroso, costituissero le fondamenta ed i
pilastri portanti degli edifici rovinati con tanti poveri disgraziati uccisi
nel sonno o, peggio, dopo lunghe sofferenze da sepolti vivi.
Alimentare la polemica con Santoro per il suo scarso patriottismo, per non
essersi genuflesso difronte all'Arcangelo soccorritore dei sofferenti può
anche essere utile per distrarre l'attenzione dalle orribili verità che
stanno venendo alla luce mano a mano che si procede nelle indagini. Indagini
in tenda dal momento che i palazzi strategici come la Prefettura e tutti gli
altri si sono sbriciolati seppellendo anche gli archivi, il catasto e
quant'altro costituisce la memoria ed il cervello della comunità azzerata.
Probabilmente c'è l'obiettivo di evitare o almeno condizionare fortemente
il prossimo numero di "Anno Zero"
che potrebbe avere più informazioni di quello di giovedi scorso. Sebbene ci
siano di mezzo le vacanze pasquali
abbiamo molti più elementi di giudizio per confermarci nella tesi che se
le costruzioni fossero state fatte senza rubare nel cemento e nel ferro non
avremmo avuto tanto disastro. La natura è spesso malvagia, maligna e
tuttavia, a detta degli esperti, i trecento morti sono il portato non della
sua feroce zampata ma del dolo della classe dirigente. L'argomento della
illegalità diffusa e del "siamo tutti corresponsabili" non è affatto vero in
un Paese in cui il Governo è stato appena colto con le mani nel sacco di un
decreto che è l'esatto contrario di tutto ciò che abbiamo bisogno e cioè di
regole, regole, ed ancora regole.. Cìè una responsabilità delle classi
dominanti che non può essere occultata dalla chiamata di correo di tutti gli
abusivisti d'Italia.
^^^^^
Voglio infine fare una breve considerazione sull'arresto con grande clamore
mediatico dei quattro (o cinque) rumeni che sarebbero stati sorpresi con le
mani nel sacco, all'interno di una abitazione, con la refurtiva in tasca.
Sono stati prosciolti "perchè il fatto non esiste" dal Magistrato e soltanto
ad uno di loro è stata comminata la pena di sei mesi per essere stato
trovato in possesso di arnesi atti allo scasso ( apro parentesi e mi chiedo
se anche io che ho diversi arnesi nel bagagliao dell'auto sono passib ile
di simile condanna...).
Mi domando perchè mai l'accertamento di innocenza del Magistrato non sia
stato compiuto dai Carabinieri che hanno arrestato i cinque rumeni e come
sia stato possibile passare dalla versione che vedeva persone che avevano
violato un domicilio e avevano addosso le prove del loro delitto, alla
conclusione della non esistenza del fatto.
Non è la prima volta che circostanze simili si verificano. Forze
dell'ordine che arrestano e magistrati che non sono in grado di condannare
perchè convinti della lampante innocenza dei "rei". Tuttavia, è accaduto che
nonostante innocenti certe persone sono state condannate a pene
pesantissime come la ragazzina di Napoli accusata di voler rubare un
bambino, assolta da questo reato e condannata a quasi quattro anni non si
capisce bene per che cosa o come i rom di Catania che hanno dovuto scontare
mesi di galera prima di essere rimessi in libertà.
In sostanza, le accuse di Carabinieri e poliziotti anche se non sono
fondate finiscono in qualche modo per provocare un danno giudiziario per le
persone che hanno la disgrazia di incapparvi.
Ma ripeto la domanda iniziale: perchè i Carabinieri non hanno accertato nel
corso della loro indagine la verità prima di consegnare il rapporto di
polizia alla Magistratura? Che cosa li ha convinti fino al giudizio del
Magistrato della colpevolezza dei cinque arrestati?
http://www.annozero.rai.it/R2_HPprogramma/0,,1067115,00.html
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: eguaglianza e libertà
Cc: rassegna sindacale
Sent: Wednesday, April 15, 2009 11:34 AM
Subject: : il convitato di pietra
il convitato di pietra
==============
Domani la Confindustria firmerà con Cisl ed Uil l'accordo per la riforma
della contrattazione sindacale. La firma doveva avvenire già la settimana
scorsa ma la signora Marcegaglia ha voluto dare tempo alla CGIL altri otto
giorni. La Marcegaglia ha anche fatto una curiosa comunicazione: la CGIL non
firmerà ma sarà presente alla cerimonia dell'accordo. Mi sono stropicciato
gli occhi non credendo a quanto leggevo: Che vuol dire? Quale significato ha
la presenza di Epifani o altri esponenti della CGIL nel luogo dove si
firmano accordi contro i quali si è fatta una delle più grandi
manifestazioni di protesta di questo decennio? Forse la presenza significa:
"vorrei firmare ma non posso", oppure: non firmo ma non intendo rompere con
voi (Cisl,Uil,UGL,padronato....), oppure: non firmo, ma sono solidale con
voi e non metterò in discussione le applicazioni pratiche dell'accordo, anzi
collaborerò....... Non so quali altri significati possa avere questa
presenza al tavolo degli accordi ma certamente piuttosto che imbarazzare i
firmatari (che non si peritano di
svillaneggiare ad ogni piè sospinto la CGIL fino a confonderla con i
"sequestratori" dei managers) attenua
ed equivoca la posizione di opposizione all'assassinio del contratto
nazionale fin qui manifestata dalla CGIL.
Può anche darsi che la CGIL pretenderà di includere una sua dichiarazione
a verbale nel testo dell'accordo e questo spiegherebbe la sua presenza.
Questa dichiarazione può essere concordata con Confindustria CIsl e UIL e
disarmare la portata di contestazione e di alterità che finora Epifani ha
manifestato. Se la opposizione agli accordi separati fosse vera, domani
dovrebbe essere comunicato la decisione di uno sciopero generale
dalla CGIL e l'avvio di una sua politica di collaborazione con il
sindacalismo di base (che ha contribuito considerevolmente al successo del
Circo Massimo). Ma non ci saranno novità di rilievo. La CGIL ha scelto di
stare seppur riottosa nella barca dei vincenti. I lavoratori, sconfitti,
saranno soli. Entro pochi anni non avranno più alcuna tutela contrattuale
dal momento che la stragrande maggioranza delle imprese italiane è di
piccola dimensione e non darà luogo a nessun accordo aziendale o
territoriale. Presto, molto presto, il salario ed il contratto saranno
decisioni unilaterali ed indiscutibili del padronato. Si adempierà il sogno
dei liberisti di una
"contrattazione individuale" e cioè unilaterale.
Palermo,14 aprile 2009
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Wednesday, April 15, 2009 7:04 PM
Subject: Con Vauro, contro il Secondo Fascismo
CON VAURO CONTRO IL SECONDO FASCISMO
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
La motivazione con la quale il Direttore Generale della RaiTV sospende Vauro
è insieme ridicola, miserabile e mostruosa : ridicola perchè non capisce la
profonda pietas di Vauro verso le vittime del terremoto e
la interpreta come una sorta di dileggio, una mancanza di rispetto per i
caduti; miserabile perchè si rende oscuramente conto che Vauro collega
l'espressione "aumento della cubatura" al recente progetto antigiuridico ed
abusivistico di Berlusconi di incremento del venti per cento delle cubature
con una semplice autocertificazione: mostruosa perchè sopprime una delle
poche voci libere di questo paese in cui si vuole e spesso si ha una stampa
ruffiana, una tv ruffiana, giornalisti embededd del regime che si sta
edificando con Berlusconi ma che coinvolge il PD e i Sindacati Confederali.
Non c'è niente di offensivo nella vignetta contestata a Vauro. Solo una
feroce denunzia, un rapporto di causa ed effetto tra la ladroneria del
regime (ora si vuole dirottare tutta l'indignazione della gente sulla mafia
saltando le responsabilità del Governo e della classe "dirigente" che
sarebbe meglio chiamare oligarchia criminale dedita all'affarismo) ed i
morti ammazzati da palazzi costruiti fuori dalla legge.
Non escludo che si voglia fare pagare a Vauro anche la sua dedizione di
sempre alla causa del popolo palestinese
alla sua coraggiosa denunzia del genocidio di Israele in un Paese in cui i
giornalisti che osano criticarla finiscono male e i più non si
azzardano......
L'ammonizione a Santoro a correggere non si sa che cosa e l'allontanamento
di Vauro sono avvertimenti mafiosi peggiori dell'editto bulgaro. Allora non
conoscevamo ancora la portata demolitrice del berlusconismo
sulla democrazia italiana che, di fatto, non esiste più. Siamo governati da
una Oligarchia che costituisce una vera e propria Casta che assorbe una
enormità di risorse per se ed i propri famigli e distorce il diritto a suo
piacimento.
Con il costo del solo Consiglio di Amministrazione della Rai di un anno si
potrebbe ricostruire un intero quartiere de L'Aquila. Quando gli interessi
sono cosi forti e cosi pregnanti non c'è posto per la libertà e per la
giustizia. La disgrazia di questo Paese è che con un colpo di mano si è
espulsa la sinistra dal Parlamento
e il cosidetto partito di opposizione è ansioso di rendersi utile a
Berlusconi ed ai suoi soci.
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Thursday, April 16, 2009 8:03 PM
Subject: L'accordo separato è legge?
L'articolo di Giorgio Cremaschi, dirigente della Fiom e del gruppo 28 aprile
della CGIL, apparso su Liberazione di oggi è titolato "l'accordo separato è
legge. Il no della Cgil serva per ripartire." Non so se la titolazione dello
scritto sia dello stesso Cremaschi o della redazione di Liberazione. Dice
tuttavia una cosa non vera. Non è vero che l'accordo separato tra
Confindustria,Governo, Cisl,UIl,UGL sia legge. Si tratta di un accordo
separato che non ha alcun valore erga omnes, non può vincolare i lavoratori
aderenti ai Sindacati (CGIL e sindacati di base) che non l'hanno
sottoscritto. Dare per scontato che l'accordo separato sia "legge" significa
accettarne sia pure obtorto collo l'esistenza e la legittimità. La
legittimità dell'accordo separato è tutt'altro che scontata. Si tratta di un
accordo interconfederale che modifica profondamente i contratti del settore
privato ma anche quelli del settore pubblico. Per avere validità generale,
per essere "legge" l'accordo separato, in base alla normativa tuttora
esistente seppur in carenza di attuazione dell'art.39 della Costituzione,
deve essere dichiarato tale da una legge della Repubblica. Per quanto il
Parlamento abbia una maggioranza di centro-destra ed una opposizione che,
sull'argomento, condivide la linea del Governo, non credo che sarà facile
fare dichiarare erga omnes un accordo non sottoscritto dai rappresentanti
della maggioranza dei lavoratori italiani (CGil e Cobas).
Purtroppo, noto una scarsa o nulla volontà di andare oltre il mero rifiuto
alla firma dell'accordo. Autorevoli dirigenti delle Federazioni di Categoria
della CGIL dichiarano che la questione del modello contrattuale non è la
priorità ma una questione secondaria a quella del costo della vita, della
ripresa produttiva, dell'occupazione. La stessa presenza di Epifani alla
cerimonia di firma degli accordi solleva interrogativi specialmente quando
la Marcegaglia afferma di confidare nella disponibilità delle federazioni di
categoria della CGIL ( sappiamo che la Flai ha già accettato l'accordo
separato come canovaccio dei suoi accordi con gli altri sindacati per il
rinnovo del contratto)-
Detto questo, credo che la manifestazione del 4 aprile sia il canto del
cigno di una stagione di lotte animate da una CGIL autonoma dal padronato e
dai partiti, legata ai lavoratori. Non ci saranno altre manifestazioni ed
alla chetichella, ad una ad una, le categorie si adegueranno all'accordo
separato. Chi non si adeguerà sarà in disgrazia nel PD e nella stessa
CGIL.
Pietro Ancona
****
LETTERE AL CORRIERE PUBBLICATA IN http://www.corriere.it/romano/09-04-17/05.spmVenerdi' 17 Aprile 2009
Questione speciosa
La questione del costo del referendum è speciosa: se ne vuole assicurare il successo abbinandolo arbitrariamente con le elezioni europee per svuotare completamente la democrazia. Il referendum propone che un partito che abbia più voti di tutti gli altri si accaparri il 55% del Parlamento. Una indecente degenerazione del sistema democratico!
Pietro Ancona,
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: redazione@ilmanifesto.it ; campetti@ilmanifesto.it
Sent: Friday, April 17, 2009 3:43 PM
Subject: sindacato padrone
Il venti per cento della Chrysler al Sindacato. Non è azionariato operaio.
======================================================
Pare che il ricchissimo e potente sindacato americano dell'auto parteciperà
alla pari della Fiat al ricostituito capitale della Chrysler con una
percentuale del venti per cento. Questo avverrà dopo l'adesione alla
proposta del Presidente Obama di un ulteriore taglio dei salari e dei
diritti dei dipendenti. L'ennesimo di questo ultimo decennio. Questa scelta
del Sindacato americano deve fare riflettere sul suo nefasto ruolo.
Tenendo i lavoratori al guinzaglio come un accalappiacani, il Sindacato ha
favorito e favorisce un vasto, doloroso e profondo processo di
pauperizzazione dei lavoratori a vantaggio di profitti sempre più sfrenati
delle multinazionali . In tutto l'Occidente l'impoverimento delle masse
popolari è anche conseguenza
delle politiche sindacali. Oggi sbaglierebbe di grosso chi confondesse
l'acquisizione della quota azionaria del sindacato UAW (United auto Worcker)
con l'azionariato operaio che, in dibattiti degli anni sessanta, costituiva
una risposta alla questione della gestione delle imprese. Il Sindacato non
c'entra niente con i lavoratori dai quali ricava la sua ricchezza. E' un
organismo che non solo è sottratto al controllo dei suoi iscritti ma è da
questi temuto. Il potere del Sindacato americano deriva dai suoi legami a
volte inconfessabili con le aziende ed in genere con l'establiscement.
Questi legami e una legislazione che favorisce la gestione autoritaria del
Sindacato hanno isolato i lavoratori che praticamente sono nelle mani delle
imprese e dei sindacati. Il processo che in Italia è iniziato con gli
accordi di concertazione del 1993 negli Usa è assai più avanzato e dura
oramai da oltre cinquanta anni durante i quali il welfare è stato
ridimensionato ed i salari ed i contratti sono la pallida ombra di ciò che
furono originariamente e per qualche decennio in cui si assicurò un relativo
benessere alle classi lavoratrici.
Ho letto che la Cisl italiana parteciperà agli accordi della Crysler e
questo mi conferma nel convincimento che bisogna rafforzare l'opposizione
ideologica al processo di allontanamento del sindacato dai lavoratori e
dalla tutela dei loro interessi per farne un agente del capitalismo. La
crescita di importanza degli enti bilaterali faranno sempre di più del
contratto uno strumento di tutela e di espansione del "sindacato" spesso a
danno dei lavoratori fino al paradosso di un vero e proprio conflitto di
interesse tra sindacato-lavoratori per la crescente divaricazione degli
interessi rappresentati.
pietro ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Monday, April 20, 2009 7:02 PM
Subject: Europa ed Israele
EUROPA ED ISRAELE
==================
Così come l'Italia di Berlusconi e di Bossi non è più l'Italia di De
Gasperi, Nenni, Moro, Fanfani o dello stesso Togliatti (che nei momenti
cruciali di difesa della libertà e della democrazia si trovò sempre dalla
parte "giusta"), non si può dire che Israele di oggi di Netanyahu e
Libiermann sia lo stesso di quello di Rabin, martire della pace ucciso da
un fanatico fondamentalista israeliano.
Il governo attuale di Israele ha un ministro degli esteri che viene ricevuto
regolarmente da tutti i paesi occidentali compresa l'Italia e sostiene
apertamente un programma di espulsione degli arabi israeliani; disconosce
gli accordi stipulati dai "quattro" per realizzare la pace, nega ai
palestinesi il diritto ad avere uno Stato.
Lo Stato di Israele ha recentemente bombardato per ben ventidue giorni
con armi particolarmente micidiali la striscia di Gaza riducendola ad un
ammasso di rovine sotto gli occhi compiacenti di Usa ed Europa; ha ucciso
millecinquecento persone e tra queste circa cinquecento bambini. I suoi
soldati ne hanno tratto vanto e si sono fatti stampare magliette con
l'effige di donne e bambini palestinesi uccisi con scritte ingiuriose di
commento. Oggi la popolazione di Gaza subisce un durissimo embargo ed una
prigionia folle che fa morire i malati privati del diritto alle medicine.
Molti palestinesi muoiono di fame ogni giorno.
Ha sbagliato l'Europa oggi a manifestare solidarietà a Israele uscendo
platealmente dalla sala della Conferenza mondiale dell'ONU sul razzismo
durante l'intervento del Presidente iraniano. Ha sbagliato perchè ha
manifestato in verità omertà mafiosa verso uno Stato che è una potenza
nucleare e che è in mano ad una destra ultrafascista ed ultrafondamentalista
che può aggredire da un momento all'altro qualcuno dei suoi vicini e
provocare una catastrofe.
L'Iran non ha mai aggredito nessuno. E' stato costretto da una guerra
decennale con oltre un milione di morti fomentata dagli Usa che gli
scagliarono il loro agente Sadam Hussein per debilitarla ed impedirle di
compiere il suo cammino di Paese libero affrancato dagli artigli del
colonialismo petrolifero.
Ma forse l'Europa non ha sbagliato, ma ha mostrato la sua vera natura
che non è quella dei "valori" di cui ciancia il professore Panebianco sul
Corriere della Sera, ma della tratta degli schiavi, dello sterminio degli
amerindi, dei genocidi tuttora in atto in Africa, dell'Olocausto degli
ebrei, dei Rom e della sinistra, dell'aggressione tuttora in corso all'Irak
ed all'Afghanistan costata in sette anni milioni di morti che financo il
direttore dell'Osservatore Romano riteneva e ritiene giustificata da ragioni
di strategia economica e militare.
Strategia di predominio dell'imperialismo occidentale. Forse la vera Europa
è l' Europa che minaccia da vicino la Russia con le rampe missilistiche
usa di Varsavia e Praga e che è pronta ad una guerra di sterminio contro la
giovane nazione iraniana per punirla dalla sua voglia di affrancarsi dalla
soggezione nucleare.
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: articolo 21
Sent: Saturday, April 18, 2009 10:17 AM
Subject: La Rai a Palazzo Grazioli e la sinistra ipocrita e spartitoria.
La Rai a Palazzo Grazioli e la sinistra ipocrita e spartitoria
============================================
Franceschini e non solo lui ma tutta l'opposizione si mostrano
scandalizzati perchè Berlusconi sottolinea la sua dominanza in Italia
decidendo a casa sua le nomine della Rai. Strillano e protestano per
l'offesa arrecata
alle istituzioni, al parlamento. Da un certo punto di vista, hanno ragione:
la democrazia è fatta non solo di sostanza ma anche di forme, di procedure.
Le sedi sono importanti e costituiscono parte del processo decisionale
democratico.
Ma si tratta di critiche del tutto insincere, ipocrite, che non possono
commuovere nessuno dal momento che la sinistra italiana con tutta quella che
i radicali c hiamano a ragione partitocrazia ha partecipato da sempre alla
spartizione dell'enorme stuolo di dipendenti della RaiTV italiana: non c'è
giornalista, non c'è impiegato,funzionario, direttore o altro che non
appartenga ad una precisa fazione politica, ad una cordata di persone
interna alla stessa fazione politica. Nessun giornalista è stato mai assunto
con criteri obiettivi, attraverso un vero concorso, per i suoi reali meriti.
Tutti sono stati selezionati dai potenti politici del momento. Si può fare
una storia delle classi dirigenti italiane attraverso la stratificazione per
età dei giornalisti assunti in Rai.
La RaiTV ha raggiunto proporzioni elefantiache e costi spropositati. Credo
si tratta della RadioTV più costosa del mondo e con più dipendenti. Il peso
dei dirigenti è scandaloso su quello dei dipendenti. Circa quattro miliardi
di euro l'anno vengono fagocitati in stipendi, prebende, appalti,
subappalti.Il Consiglio di Amministrazione della Rai non ha eguali per gli
assegni ed i privilegi concessi ai suoi membri.
La Rai non è fallita da un pezzo come l'Alitalia per il semplice motivo
che viene mantenuta da un balzello di oltre cento euro da oltre venti
milioni di utenti italiani.
Franceschini, il PD, tutta la sinistra italiana si sono ben guardati da
sempre si sollevare problemi riguardanti i costi e gli sprechi faraonici
dell'azienda Rai. Interessa loro partecipare al bottino da spartire.
Inoltre, periodicamente, si rinnova lo scandalo delle nomine, un indecente
balletto che viene eseguito e vinto da coloro che hanno saputo aggiornarsi
ed agganciarsi con i vincenti del momento. Si può dire che la questione non
riguarda più neppure i partiti ma le oligarchie che li controllano. Non è un
caso se in tutte le trasmissioni Rai TV vediamo sempre le stesse persone e
soltanto queste.
Aspetto da tempo il momento in cui la sinistra italiana (non spero niente
dal PD) scinderà le sue responsabilità sulla questione Rai e proporrà una
radicale riforma che la riduca a proporzioni accettabili da una democrazia.
Oggi la RaiTV è un pauroso tumore che mina la salute della democrazia
italiana.
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: circolo pasolini pavia
Sent: Wednesday, April 22, 2009 4:53 PM
Subject: Il sindacalismo confederale come "cavezza con morso"
Il Sindacato italiano, uno e trino, anzi uno e quadruplo con l'UgL (parlo
dei sindacati "rispettabili" non certo dei cobas considerati focolai di
anarco-sindacalisti e teste calde) è da tempo una cavezza che tiene al loro
posto, a bada, i lavoratori che da anni sopportano la continua
manipolazione e rimanipola_
zione dei loro diritti, del welfare che li riguarda. Cavezza munita di
morso che fa sanguinare ogni volta che si tenta uno strappo.
Nell'ultimo decennio, periodo di massima crescita della potenza e dello
splendore dei Sindacati Confederali che oramai dichiarano più di dieci
milioni di aderenti e diecine di migliaia di funzionari a tempo pieno i
lavoratori italiani hanno subito una costante diminuzione dei loro salari
e del loro potere sociale. In azienda debbono stare con la coda tra le
gambe, non fiatare, stare attenti
a non fare passi falsi, a non farsi annotare tra i "rompiscatole".
Mentre le Confederazioni- cavezza con morso crescono di potenza ed
insuperbiscono per la frequentazione dello stanze del potere, dei salotti
della borghesia e degli arricchiti, i gli operai-cavalli sono diventati
magri e scheletrici ronzini denutriti, costretti financo a cibarsi di
alimenti comprati nei discount ed a calzare scarpe cinesi che magari
deformano le loro estremità, a vestirsi nei mercatini rionali e nei grandi
magazzini più dozzinali.Non sono più in grado di cambiarsi l'auto che
diventa sempre più inquinante e fonte di contravvenzioni, non riescono più,
come i loro padri, fare laureare almeno un figlio e se si azzardano a fare
un mutuo per comprare una casa è probabile che la perdano per le ipoteche
bancarie. Al cinema, al teatro, ai consumi culturali, alla "villeggiatura"
non ci pensano più da un pezzo.
Se un operaio-ronzino ha una volta fatto un debito con una finanziaria
per comprarsi un motorino ed ha finito di pagarlo regolarmente viene
tormentato da una quantità enorme di depliant che gli offrono mirabolanti
condizioni di prestiti "vantaggiosi". C'è una criminale incentivazione
all'indebitamento. Persone con tredicimila euro di reddito annuale vengono
circuite per sottoscrivere debiti di tre o quattro volte maggiori. Si arriva
financo a mandare per posta il facsimile dell'assegno di dieci o
quindicimila euro che la finanziaria darebbe in quattro e quattrotto ed a
condizioni che sono tuttaltro che esose. Ci sono aziende in cui la cessione
del quinto non risparmia praticamente nessun dipendente. Ci sono giovani
lavoratori indebitati per quasi l'ammontare del loro salario mensile e
sopravvivono con l'aiuto dei genitori o di prestiti per pagare prestiti.
L'immoralità criminale di questa continua spinta all'indebitamento dei più
deboli dovrebbe fare vergogna al sistema finanziario italiano.
La condizione operaia diventata drammatica non spinge neppure la CGIL che
è sempre stata l'organizzazione sindacale per antonomasia a chiedere un
sostanziale aumento dei salari. Stamane il Governatore della Banca d'Italia
ha denunziato l'impoverimento degli operai a vantaggio dei lavoratori
autonomi. Una volta, in presenza di dati così scandalosamenti chiari, di un
trasferimento di redditi così marcato dal lavoro dipendente ai profitti, si
sarebbe fatto qualcosa. Ora, la CGIL che risulta La Confederazione meno
allineata al Governo ed alla Confindustria se ne sta zitta ed al massimo
propone
qualche alleggerimento fiscale, qualche spicciolo. La CGIL non ha niente da
chiedere al padronato che
si è arricchito con i bassi salari derivanti dagli accordi del 93. Quasi un
ventennio in cui l'impoverimento delle masse lavoratrici italiane ed il loro
distacco dai paesi industrializzati è diventato clamoroso!!
Se rileggete il manifesto dello sciopero CGIL del 4 aprile e di quelle
precedenti ed anche la piattaforma delle categorie di "sinistra"
metalmeccanici e statali" (che stanno rapidamente rientrando nei ranghi del
perbenismo confederale) non troverete quanto servirebbe ai lavoratori oggi:
un aumento di almeno il venti per cento dei salari ma generiche richieste di
una diversa politica economica. Della abolizione della legge Biagi neanche a
parlarne. E' tabù. Non viene da tempo neppure menzionata nei documenti
ufficiali.
L'ultimo accordo tra tre delle quattro confederazioni è stato firmato alla
presenza della CGIL dissenziente. Una sorta di convitato di pietra, di
testimone. Ma, nella sostanza, è come se quell'accordo contro il quale hanno
manifestato milioni di lavoratori fosse stato firmato dal momento che
costituirà la base di tutti i rinnovi contrattuali di categoria (vedi flai)
Oggi si conclude il Direttivo della CGIL. Il suo documento finale sarà la
prova documentale della impossibilità di recuperarla , ad una linea di
autonomia e di difesa vera dei lavoratori. Se ne intuiscono i lineamenti
dal dibattito in corso. Il pressing del PD di Letta,Ichino,Damiano,Bersani è
pesante, molto pesante.
.Bisognerebbe cominciare a prenderne atto, senza assurde speranze di
salvazione. Il sindacalismo confederale italiano è di gran lunga peggiore di
quello americano e non ha conservato la dignità dei sindacati francesi e
tedeschi. E' la longa manus della Confindustria e del Governo sui
lavoratori ai quali ha imposto tutto dal precariato alla detassazione degli
straordinari alla cessione del TFR a vantaggio di una previdenza privata
spesso truffaldina a continue rimanipolazioni delle pensioni oramai ridotte
a una miserevole cosa.-
Bisogna trovare il coraggio di rompere e di comprendere finalmente tutta la
pericolosità sociale dell'Unità sindacale, un tempo valore supremo e grande
momento sinergico per i diritti e la dignità operaia. L'unità bisogna farla
tra i lavoratori ma fuori dalle Confederazioni.
Pietro Ancona
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=115606
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/03_Marzo/29/costo_lavoro_europa.shtml
http://www.aeeeitalia.it/documenti/EurispesStudiosalari.pdf
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: info@confsal.it
Sent: Thursday, April 23, 2009 2:06 PM
Subject: le conclusioni del direttivo cgil di ieri
Il Sindacato italiano, uno e trino, anzi uno e quadruplo con l'UgL (parlo
dei sindacati "rispettabili" non certo dei cobas considerati focolai di
anarco-sindacalisti e teste calde) è da tempo una cavezza che tiene al loro
posto, a bada, i lavoratori che da anni sopportano la continua
manipolazione e rimanipolazione dei loro diritti, del welfare che li
riguarda. Cavezza munita di morso che fa sanguinare ogni volta che si tenta
uno strappo.
Nell'ultimo decennio, periodo di massima crescita della potenza e dello
splendore dei Sindacati Confederali che oramai dichiarano più di dieci
milioni di aderenti e diecine di migliaia di funzionari a tempo pieno i
lavoratori italiani hanno subito una costante diminuzione dei loro salari
e del loro potere sociale. In azienda debbono stare con la coda tra le
gambe, non fiatare, stare attenti
a non fare passi falsi, a non farsi annotare tra i "rompiscatole".
Mentre le Confederazioni- cavezza con morso crescono di potenza ed
insuperbiscono per la frequentazione dello stanze del potere, dei salotti
della borghesia e degli arricchiti, i gli operai-cavalli sono diventati
magri e scheletrici ronzini denutriti, costretti financo a cibarsi di
alimenti comprati nei discount ed a calzare scarpe cinesi che magari
deformano le loro estremità, a vestirsi nei mercatini rionali e nei grandi
magazzini più dozzinali.Non sono più in grado di cambiarsi l'auto che
diventa sempre più inquinante e fonte di contravvenzioni, non riescono più,
come i loro padri, fare laureare almeno un figlio e se si azzardano a fare
un mutuo per comprare una casa è probabile che la perdano per le ipoteche
bancarie. Al cinema, al teatro, ai consumi culturali, alla "villeggiatura"
non ci pensano più da un pezzo.
Se un operaio-ronzino ha una volta fatto un debito con una finanziaria
per comprarsi un motorino ed ha finito di pagarlo regolarmente viene
tormentato da una quantità enorme di depliant che gli offrono mirabolanti
condizioni di prestiti "vantaggiosi". C'è una criminale incentivazione
all'indebitamento. Persone con tredicimila euro di reddito annuale vengono
circuite per sottoscrivere debiti di tre o quattro volte maggiori. Si arriva
financo a mandare per posta il facsimile dell'assegno di dieci o
quindicimila euro che la finanziaria darebbe in quattro e quattrotto ed a
condizioni che sono tuttaltro che esose. Ci sono aziende in cui la cessione
del quinto non risparmia praticamente nessun dipendente. Ci sono giovani
lavoratori indebitati per quasi l'ammontare del loro salario mensile e
sopravvivono con l'aiuto dei genitori o di prestiti per pagare prestiti.
L'immoralità criminale di questa continua spinta all'indebitamento dei più
deboli dovrebbe fare vergogna al sistema finanziario italiano.
La condizione operaia diventata drammatica non spinge neppure la CGIL che
è sempre stata l'organizzazione sindacale per antonomasia a chiedere un
sostanziale aumento dei salari. Stamane il Governatore della Banca d'Italia
ha denunziato l'impoverimento degli operai a vantaggio dei lavoratori
autonomi. Una volta, in presenza di dati così scandalosamenti chiari, di un
trasferimento di redditi così marcato dal lavoro dipendente ai profitti, si
sarebbe fatto qualcosa. Ora, la CGIL che risulta La Confederazione meno
allineata al Governo ed alla Confindustria se ne sta zitta ed al massimo
propone
qualche alleggerimento fiscale, qualche spicciolo. La CGIL non ha niente da
chiedere al padronato che
si è arricchito con i bassi salari derivanti dagli accordi del 93. Quasi un
ventennio in cui l'impoverimento delle masse lavoratrici italiane ed il loro
distacco dai paesi industrializzati è diventato clamoroso!!
Se rileggete il manifesto dello sciopero CGIL del 4 aprile e di quelli
precedenti ed anche la piattaforma delle categorie di "sinistra"
metalmeccanici e statali, (che stanno rapidamente rientrando nei ranghi del
perbenismo confederale), non troverete quanto servirebbe ai lavoratori oggi:
un aumento di almeno il venti per cento dei salari, ma soltanto generiche
richieste di una diversa politica economica. Della abolizione della legge
Biagi neanche a parlarne. E' tabù. Non viene da tempo neppure menzionata nei
documenti ufficiali.
L'ultimo accordo tra tre delle quattro confederazioni è stato firmato alla
presenza della CGIL dissenziente. Una sorta di convitato di pietra, di
testimone. Ma, nella sostanza, è come se quell'accordo contro il quale hanno
manifestato milioni di lavoratori fosse stato firmato dal momento che
costituirà la base di tutti i rinnovi contrattuali di categoria (vedi Flai)
Oggi si conclude il Direttivo della CGIL. Il suo documento finale sarà la
prova documentale della impossibilità di recuperarla ad una linea di
autonomia e di difesa vera dei lavoratori. Se ne intuiscono i lineamenti
dal dibattito in corso. Il pressing del PD di Letta, Ichino, Damiano,
Bersani è pesante, molto pesante.
.Bisognerebbe cominciare a prenderne atto, senza assurde speranze di
salvazione. Il sindacalismo confederale italiano è di gran lunga peggiore di
quello americano e non ha conservato la dignità dei sindacati francesi e
tedeschi. E' la longa manus della Confindustria e del Governo sui
lavoratori ai quali ha imposto tutto dal precariato alla detassazione degli
straordinari alla cessione del TFR a vantaggio di una previdenza privata
spesso truffaldina, a continue rimanipolazioni delle pensioni oramai ridotte
a una miserevole cosa.-
Bisogna trovare il coraggio di rompere e di comprendere finalmente tutta la
pericolosità sociale dell'Unità sindacale, un tempo valore supremo e grande
momento sinergico per i diritti e la dignità operaia. L'unità bisogna farla
tra i lavoratori ma fuori dalle Confederazioni.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=115606
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/03_Marzo/29/costo_lavoro_europa.shtml
http://www.aeeeitalia.it/documenti/EurispesStudiosalari.pdf
DOCUMENTO CONCLUSIVO CGIL
http://www.rassegna.it/articoli/2009/04/22/46036/il-documento-conclusivo-del-direttivo-cgil
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From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Friday, April 24, 2009 3:17 PM
Subject: il g8 a L'Aquila. Che c'entra il G8 con il terremoto?
Sconcerta la notizia data da Berlusconi dello spostamento del prossimo G8
dalla Sardegna a L'Aquila la città ancora sotto shock e che continua a
tremare ed ad essere annebbiata dai calcinacci che rovinano al suolo sulle
strade devastate. Le motivazioni addotte da Berlusconi, finora sono tre:
risparmiare sulle spese previste a La Maddalena concentrando le forze della
protezione civile in un solo posto,rendere "moralmente" impossibili le
manifestazioni di protesta, dare una change agli abruzzesi.Ha testualmente
detto: " I no global non avranno cuore di manifestare in mezzo alle rovine
del terremoto."Si tratta di una decisione strana ,di un colpo di teatro che
spettacolarizza il terremoto a vantaggio di Colui che si presenta ai suoi
colleghi potenti della terra come il grande padre degli abruzzesi degli
italiani di tutti insomma, un uomo che lavora notte e giorno per il bene
pubblico e che farà dell'Abruzzo il grande momento della sua stessa apoteosi
di grande, grande uomo di Stato.....
Fare il G8 a l'Aquila è una decisione poco seria e scorretta verso la
popolazione sofferente che subirà le limitazioni inevitabili che ragioni di
sicurezza imporranno alla mobilità nell'intera zona. La vita sarà
praticamente sospesa durante tutto il tempo dei lavori della riunione. Dalle
tende si potranno vedere gli elicotteri che trasportano i Capi di Stato
delle otto potenze che si arrogano il diritto di decidere per l'intero
pianeta. Persone che hanno perso tutto i propri cari, la casa, i beni, il
lavoro potranno misurare la loro difficile condizione esistenziale e
rapportarla a quella della ricca oligarchia convenuta a curiosare tra le l
rovine.
I terremotati hanno bisogno di pace, di serenità, di aiuti concreti di non
diventare scenario, palcoscenico,
coreografia di un evento che probabilmente comincia a capire di avere la
coda di paglia se mette tra se e la gente che lo contesta il dolore e la
miseria del terremoto quasi come scudo..
Il G8 è una periodica manifestazione di superbia dell'impero occidentale.
Nonostante il fallimento del sistema finanziario e, per molti versi, del
capitalismo, non accenna ad una sola parola di autocritica, non pensa di
dotarsi delle regole che dovrebbero impedire in futuro disastri indotti da
carta straccia spacciata per titoli di credito veri ed esigibili. Le scelte
gigantistiche dell'industria automobilistica non la salveranno dalla crisi
strutturale c he l'attraversa dal momento che produce beni che non possono
essere acquistatl dalle immiserite
masse popolari dell'occidente e che non potranno durare ancora per molto
dal momento che l'energia che serve a produrli ed a farli funzionare si sta
esaurendo. Il liberismo è fallito e non è in grado di dare un futuro al
capitalismo dal momento che dopo la deregolazione e l'inselvaggimento dei
rapporti sociali non trova niente da dire. Dopo Bush nessuna verà novità. La
salvezza delle banche e dell'industria dell'auto potranno mettere delle
toppe che prima o poi torneranno a lacerarsi. Obama (ammesso che lo voglia)
non riesce a risocializzare il liberismo che imperversa nella
globalizzazione oramai più come malattia che come motore.
Credo che le manifestazioni di protesta ci saranno lo stesso. Il mondo
assedia da vicino il regno opulento del colonialismo. Nonostante migliaia di
morti e la repressione, l'emigrazione verso l'Europa è inarrestabile senza
una riforma profonda del capitalismo che però non ci sarà. Controllare e
bloccare l'immigrazione è impossibile. IInoltre, il G8 dovrebbe spiegare
al mondo le ragioni della invasione e dell'occupazione della Palestina,
dell'Irak e dell'Afghanistan e il disastro spaventoso dell'Africa .
Con questa sinistra pagliacciata in programma, l'Italia, nonostante le
inquietudini del Capo dello Stato marcia verso la totale privatizzazione del
potere nelle mani di un solo uomo che considera i propri ministri alla
stregua di dipendenti , il parlamento un impaccio, la magistratura un corpo
da omologare ai suoi "principi", il bilanciamento dei poteri dello Stato un
peso fastidioso.
pietro ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: aprile lettere
Sent: Wednesday, April 22, 2009 10:06 AM
Subject: il 25 aprile del Sultano
Il 25 aprile di Berlusconi
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Come pensavo (ed in fondo temevo) la proposta di Franceschini a Berlusconi
di partecipare al 25 aprile è stata accettata dopo una non lunghissima
riflessione. I pro ed i contro considerati dal capo della destra italiana
al potere hanno fatto propendere la bilancia verso il si.Infatti non si
tratta di una resa di Berlusconi ai valori della Resistenza che si
intrecciano strettamente con quelli della Costituzione specialmente per ciò
che riguarda la libertà, la democrazia e la giustizia sociale, ma al
contrario di una vera e propria capitolazione del PD ad una idea dello Stato
bonapartista, ad una vittoria della borghesia italiana fascistoide,
scroccona,parassitaria e legata alla mafia. Berlusconi non ha fatto un solo
passo verso la Resistenza. Al contrario il PD ha fatto un importante tratto
di strada verso l'abiura delle sue radici, di se stesso, delle classi
sociali che per un lungo periodo di tempo ha rappresentato in Parlamento. Il
PD ha abbandonato l'idea della repubblica basata sul lavoro quando ha
accettato l'egemonia confindustriale e la sconfitta dei lavoratori oggi
isolati, mal pagati, precarizzati, ricattati. Il PD ha abbandonato l'art.11
della Costituzione quando ha accettato il ruolo ascaristico dell'Italia
nelle avventure coloniali in Afghanistan, in Irak del colonialismo
anglosassone e quando ha abbandonato ad un tristissimo destino di genocidio
il popolo palestinese (dopo averlo difeso per
oltre quaranta anni). Il PD ha accettato il dominio, la signoria di
Berlusconi sulla informazione accontentandosi
della piccola enclave di Raitre. Gli interessi rappresentati dal blocco
sociale berlusconiano non vengono messi in discussione ma al contrario
lusingati dalla "concorrenza" dei vari Bersani e Letta....
Siamo oramai lontani anni luce dalla coesione sociale che in qualche modo
fu garantita per tanti anni dai partiti del CNL e l'Italia è devastata
dall'odio sociale inoculato da campagne di stampa incessanti ed
ossessionanti e da ministri che apostrofano come fannulloni i dipendenti
pubblici e che, come Maroni, invitano alla cattiveria nei rapporti con i
migranti specialmente se sanspapiers.
L'indomani del prossimo venticinque aprile Berlusconi potrà dire agli
italiani che tutte le accuse che le opposizioni gli hanno fatto in questi
anni erano infondate. Magari il ddl sulla equiparazione dei repubblichini ai
resistenti diventerà legge ed "il sangue dei vinti" prevarrà su quello dei
vincitori. Da qui alla criminalizzazione dei partigiani e della resistenza
non ci vorrà molto tempo.....
Questo perchè il punto di sintesi, di pacificazione che oggi viene
invocato non ci sarà perchè in Italia non c'è mai un giusto mezzo.
Dilagheranno altre campagne di odio verso la "sinistra" intesa questa come
tutto ciò
che è rappresentato dalla resistenza, dai diritti dei lavoratori, dalla
libertà e dalla giustizia sociale.
Da giovane ero convinto che la storia fosse una continua evoluzione verso
il meglio. Non è così: E' anche regressione, oscurantismo, ritorno alla
barbarie.
Celebrare la resistenza con il Capo di un Governo che ne ha sempre
disconosciuto il valore e che certo non si è convertito dopo venti anni, un
governo che collabora con Bossi e gli ex fascisti (non tutti sono come
Fini),
non è certamente un passo avanti verso la libertà. Da sandro pertini, Longo
e Donat Cattin passiamo agli oligarchi che si dividono il Parlamento
italiano a Berlusconi e Franceschini.
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: redazione@ilmanifesto.it
Sent: Sunday, April 26, 2009 11:20 AM
Subject: la pietà è morta
La pietà è morta
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Il giovane tedesco che aveva abbandonato i tre figlioletti in una pizzeria
e si era allontanato con la sua giovane compagna affidandoli alla pietà del
prossimo ,arrestato e condotto in prigione ha tentato il suicidio. Ora è in
condizioni critiche in un ospedale e forse lascerà questo mondo per lui
tanto ostile e tanto cattivo e nel quale non vuole più vivere.
Nei giorni scorsi, un importante giornale italiano aveva pubblicato la
notizia dell'abbandono dei piccoli e aperto una lista di commenti. Il tono
generale di questi era uno specchio dell'Italia feroce che oggi finge di
commuoversi per i terremotati abruzzesi e raccoglie soldi che probabilmente
non raggiungeranno mai L'Aquila. Erano tutti di durissima condanna per
questa povera coppia di disgraziati ragazzi costretti ad abbandonare i figli
per non farli morire di fame . I più benevoli si limitavano a
criticare severamente il fatto che avessero messo al mondo dei figli sapendo
di non poterli mantenere e crescere. E' l'accusa che viene fatta spesso ai
nostri poveri. Se non hanno i mezzi perchè mettono al mondo figli?
Disprezzo, antipatia ed anche odio per coloro che sono caduti talmente in
basso da compiere un atto che viene giudicato disumano, l,'atto
dell'abbandono dei figli. Figli che sono stati tolti ai reprobi genitori a
tamburo battente da uno Stato superbo che ha per stemma una aquila imperiale
e che ha provato soltanto irritazione perchè qualcuno dei suoi cittadini
avessero mostrato al mondo di quanto si può essere disperati e poveri nei
suoi lander, poveri tanto da non poter comprare un pò di latte, un
omogeneizzato, un pacco di pannolini.....
Il ragazzo ha tentato il suicidio sotto il peso enorme della riprovazione
perbenista ipocrita e razzista della stampa . Prima di essere arrestato con
la sua disgraziata compagna madre dei bambini aveva vagato tra i boschi e
forse non avevano più niente da mangiare. Come sosteneva Reagan avevano la
colpa di essere poveri. Una colpa terribile! Essere poveri per il liberismo
che ancora impera nonostante abbia spinto il mondo verso la catastrofe e
rovinato tanta parte dell'umanità è una colpa. Se sei povero è perchè non
hai la virtù dei giudiziosi e Dio ti ha abbandonato al tuo destino!
Ci fosse stato tra gli illustri giornalisti che tanto si indignano e
strillano contro i rom ed altri poveri che fanno mendicare i bambini e
vivono di elemosine uno solo che avesse avuto un minimo di umano rispetto
che si fosse domandato perchè e attraverso quale inferno e quanti fallimenti
due giovani fossero giunti al loro tragico capolinea.
Protesto per la maniera inumana e crudele con la quale sono stati trattati.
Sono sdegnato per il fatto che siano stati privati della patria potestà,
considero ingiusto c he non possano mai più rivedere i loro figli che non
hanno potuto nutrire perchè privi di soldi, sbandati, vittime di una
esistenza che è stata una dolorosa successione di brutti giorni. Considero
una società che reagisce alla miseria di una famiglia disgregandola
destinata a fallire essa stessa dal momento che ha ucciso la pietà e la
capacità di soccorrere chi affonda nelle difficoltà.
Pietro Ancona
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/aosta-pizzeria/sascha-tenta-suicidio/sascha-tenta-suicidio.html
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Wednesday, April 29, 2009 3:21 PM
Subject: 27 anni dopo Pio La Torre
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: micromega
Sent: Tuesday, April 28, 2009 3:27 PM
Subject: PRIMO MAGGIO SENZA DOMANI
PRIMO MAGGIO SENZA DOMANI
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Mi domando che cosa racconteranno i tre segretari alla gente che, nella
convinzione sempre meno ferma che i Sindacati li rappresentino e li
difendino, si recherà ai comizi per ascoltare i loro discorsi e ricavarne
una qualche speranza per un futuro che in molti non riescono più ad
immaginarsi. Se facciamo un bilancio dal primo maggio scorso a questo le
cose sono certamente peggiorate anche con la partecipazione attiva del
Sindacato. E' stato firmato un accordo da Cisl, Uil e Ugl per riformare in
peggio, molto in peggio, il contratto nazionale di lavoro. La CGIL non ha
firmato ma ha preteso di assistere quale convitato di pietra alla stipula
degli accordi contro i quali ha fatto una manifestazione nazionale con
milioni di lavoratori. Ma già dall'ultimo Direttivo della CGIL si evince
che non ci sarà una reale resistenza al nuovo modello contrattuale dettato
dalla Confindustria e che le categorie dovranno adottarlo in occasione dei
rinnovi dei loro contratti. Questo per il tabù dell'unità sindacale, una
condizione che un tempo dava forza ai lavoratori e che oggi è un pesante
macigno posto sulle loro spalle.
Il diritto di sciopero è stato rimesso in discussione e, con provvedimenti
amministrativi assunti dai Comuni,
le piazze, una dopo l'altra, si stanno vietando. A Roma vige già un accordo
sottoscritto anche dalla CGIL per
evitare manifestazioni e cortei ed è di oggi la notizia che Milano si
accinge a fare lo stesso e per i cortei di protesta e per la preghiera degli
islamici.
Il Primo Maggio nasce con la rivendicazione delle otto ore di lavoro. Una
rivendicazione che, nel corso di quasi un secolo di lotte è pervenuta alle
quaranta ore settimanali ed addirittura alle trentacinque ore in Francia
ora abolite da Sarkozy). Le 35 ore del governo socialista francese furono il
canto del cigno. Ora siamo nel piano di una tendenza opposta volta a
negare ai lavoratori la disponibilità del tempo della loro vita. Una
normativa europea alla quale i governi si adeguano rapidamente stabilisce 11
ore di riposo consecutive. I lavoratori hanno l'obbligo di dare la
disponibilità di tredici ore alla loro azienda.La settimana lavorativa può
anche essere di sessanta ore. La tendenza è di andare anche oltre. Non siamo
alla condizione dei lavoratori cinesi costretti a dormire in fabbrica per
prestare tutta la loro vita all'impresa ma l'evoluzione della questione non
promette niente di buono.
Se guardiamo ai salari ed alle pensioni non esiste alcuna richiesta di loro
miglioramento. Le pensioni sono state quasi annullate da un ciclo di
controriforme iniziato da Dini e che non si è ancora concluso e per i salari
nessuna rivendicazione viene avanzata al padronato. Si chiede qualche
spicciolo al Governo attraverso la detassazione o qualche piccolo intervento
fiscale.
L'allarme sulla tristissima condizione dei lavoratori è stato lanciato
diverse volte non dai sindacati ma dalla Istat e dalla Banca d'Italia.
Quattro milioni di lavoratori sono precari oramai stabili nel senso che non
esiste alcuna prospettiva di assunzione a tempo indeterminato. I lavoratori
a tempo indeterminato sono assediati e minacciati da nuove aggressioni al
loro status. In Parlamento ferve una attività bipartisan di squadroni di
guastatori del diritto al lavoro consacrato in tante leggi dello Stato e
nello Statuto dei Diritti dei Lavoratori. Oggi è sotto tiro la legge sui
licenziamenti individuali. Si vuole negare il diritto alla magistratura di
intervenire. Il datore di lavoro diventa DIO inappellabile. Se ti licenzia
non sarai più tutelato dal diritto naturale e civile di ricorrere ad un
giudice come è sempre stato.
Leggevo oggi che ventidue bambini di un paese del milanese non hanno più i
pasti perchè le loro famiglie non pagano il tiket. 14 di questi sono rom. Le
maestre si privano del loro vassoio per dare da mangiare ai bambini.
L'amministrazione comunale (centro-sinistra) sostiene che è giusto che
vengano lasciati a digiuno.
A che cosa servono i soldi del Comune? A pagare grassi emolumenti agli
amministratori. E' ormai chiaro che Comuni e Regioni servono a mantenere una
oligarchia di politici sempre più benestanti che, con le privatizzazioni,
arricchiscono anche i loro famigli. Una nuova classe sociale quella dei
"politici a tempo" pieno si ritaglia una consistente e burrosa fetta dal
reddito nazionale.Questa classe è presente a tutti i livelli della pubblica
amministrazione.
E' oramai chiaro, chiarissimo, che i Sindacati Confederali italiani che
celebrano insieme il Primo Maggio non hanno alcuna intenzione di mettere in
discussione i salari, le pensioni, la legge Biagi.Inoltre la loro
opposizione alle leggi liberticide del Governo verso gli immigrati è assai
convenzionale.
Una volta il Primo Maggio era anche dedicato alla Pace nel mondo. Ora non
se ne parla più e non c'è un pronunciamento contro le spese militari e le
missioni coloniali in Irak ed Afghanistan.
La manifestazione del 4 aprile della CGIL è stata l'ultima di questa
triste fase della storia italiana. Non se ne faranno più mentre il
Parlamento fabbrica nuove catene per il lavoro dipendente. Oramai non si
limita più a togliere diritti ma anche a creare condizioni di vera e
propria inferiorità civile.
Apprendiamo della condanna inflitta a Cofferati per comportamento
antisindacale. Ha comunicato alle maestranze di un teatro che avrebbero
pagato tutti con la loro giornata di lavoro per lo sciopero di un gruppo di
loro colleghi. Ieri sera l'ho visto ad una trasmissione televisiva.
Difendeva il suo punto di vista, non mostrava nessun pentimento, nessun
senso di vergogna per quello che aveva fatto.
Ecco: questo è il punto a cui siamo giunti. Cofferati è capolista del PD è
sarà eletto al Parlamento Europeo.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: isola possibile
Sent: Friday, May 01, 2009 8:17 PM
Subject: : rottamazione del ceto medio
Usa 2009, Rottamazione del ceto medio
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Ieri sera ad Anno Zero hanno mostrato, (raramente la televisione di occupa
di ciò), che cosa è e come si sviluppa la crisi in America. Tanti,
tantissimi accampamenti di tende nelle campagne incolte attorno a
Sacramento capitale della California da sempre sinonimo di ricchezza e
benessere abitati da persone che avevano perduto il lavoro e con questo la
casa, l'auto, i mobili, tutto. Una di queste diceva che non voleva diventare
un homeless, non voleva lasciarsi andare e pertanto continuava a radersi
tutti i giorni. Un altro raccontava di non potere curare la moglie non
avendo i soldi per comprare le medicine necessarie e che, a causa di questo,
presto l'avrebbe perduta. Piangeva. Un altro si ingegnava a portare su una
bicicletta, con una sola mano, una tenda per piantarla in un luogo più
asciutto. Un altro ancora parlava di come trascorreva il tempo e tirava
fuori dalla tenda un libro bagnato dall'umidità . Poi si vedeva una enorme
mensa di un qualche ente dove potevano avere un pasto caldo. Dalle
interviste si apprendeva che erano persone del buon ceto medio americano a
100 mila euro di reddito l'anno che fino ad ieri avevano condotto una vita
decorosa e magari piena di gratificazioni, non si erano fatti mancare nulla
e che, dall'oggi al domani, si erano trovati in mezzo ad una strada,
naufraghi, senza più niente, costretti a svendere tutto a cominciare dalla
casa per pagare il mutuo e liberarsi dai debiti. Ingegneri, dirigenti,
persone altamente specializzate si sono visti all'improvviso franare la
terra sotto i piedi ed hanno cominciato ad affondare, a perdersi nella
società americana senza trovare un appiglio a cui appoggiarsi, una qualche
solidarietà. Mi è capitato qualche tempo fa di leggere come negli Usa
esista una stratificazione rigidissima di classi sociali che attraversa
tutti i ceti. Se si appartiene ad un gruppo sociale che guadagna trentamila
dollari l'anno ha una promozione che gii consente di guadagnarne
cinquantamila non può restare dove era e mettere da parte l'aumento ma deve
assolutamente spenderlo. Deve cambiare casa, quartiere, club,
frequentazioni, tutto dal momento che se sei promosso e conservi le tue
vecchie abitudini, non cambi auto, girone di appartenenza, diventi un pesce
fuor d'acqua malvisto dal vecchio e dal nuovo ambiente. Insomma esiste
una pressione regolatrice c he ti costringe a vivere appena appena con i
mezzi che hai ed ad essere sempre indebitato o al massimo alla pari. Un
meccanismo di controllo sociale dei ceti attraverso l'occhio dei consumi al
quale è difficile sottrarsi senza diventare una sorta di "curiosità"
sociale, un "originale". Quante delle centinaia di migliaia di persone che
vivono nelle tende, nei camper, nelle baracche riusciranno a salvarsi?
Quante nuotando controcorrente e prese per le gambe dalle sabbie mobili
della miseria potranno rivedere il benessere in cui erano immerse fino ad
ieri?
Colpisce la solitudine, lo scenario di assoluta indifferenza sociale in cui
sono abbandonati. Il dolore, le lacrime dei naufraghi sociali non
commuovono nessuno. Nella nazione che controlla l'intero pianeta con le sue
basi militari, gli oceani con le sue possenti costosissime portaerei, che
spende miliardi e miliardi di dollari per finanziare guerre colonialistiche
in Iraq, in Afghanistan, cresce la fascia della popolazione in miseria.
Ieri, in situazione "normale" erano quattro milioni di americani che
vivevano quasi allo stato nomade in roulottes e camper, oggi sono molti,
molti di più. Tutti sono privi di assistenza sanitaria e di quelli che in
Europa si chiamano "ammortizzatori sociali" ed hanno la funzione di tenere a
galla mentre si cerca una nuova occupazione. Molti giornali hanno spacciato
per socialismo gli aiuti che gli Usa hanno dato con molta generosità alle
banche. Si tratta di una profanazione linguistica: sarebbe socialismo se gli
aiuti fosse stati indirizzate alle persone, alle famiglie, alle vittime del
mercato predone. Si spaccia anche per cogestione lo intervento del sindacato
dell'auto nella salvezza della Chrisler. Epifani è in ammirazione estatica
davanti al fenomeno del sindacato americano che assume il 55% della nuova
multinazionale Chrisler-Fiat. Dovrebbe essere più prudente. Non sono stati
resi pubblici i tagli dei salari e del welfare aziendale imposti ai
lavoratori. Questo taglio brutale della condizione dei dipendenti della
Chrisler è stato fatto con il consenso del Sindacato che ha fatto balenare
la prospettiva dei licenziamenti. Non credo che il 55 per cento che il
Sindacato ha della azienda appartenga ai lavoratori. Non si tratta di
azionariato operaio ma di un pacchetto detenuto e proprietà del Sindacato e
cioè di una organizzazione da molti anni non più controllata dai suoi
iscritti con enormi problemi di democrazia e partecipazione. Un tipico
prodotto della società americana che ha criminalizzato il socialismo, il
sindacalismo autonomo e conflittuale con il padronato e che ha regole
interne che consegnano tutto il potere al gruppo dirigente.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Saturday, May 09, 2009 2:38 PM
Subject: I Camaleonti del Sultanato
I Camaleonti del Sultanato.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Il PD interfaccia del PDL
Il fascismo fu sconfitto non solo perchè Mussolini perse la guerra e
l'Italia fu liberata con il concorso attivo della Resistenza ma sopratutto
perchè l'opposizione in esilio e nelle carceri seppe conservare un sistema
di valori completamente antitetici a quelli del regime durato un ventennio.
All'idea di razza contrapponeva l'idea dell'umanità; alla retorica della
guerra una profonda convinzione pacifista, al culto del superuomo la fede
nella democrazia. Socialisti, comunisti, cattolici, repubblicani, liberali
seppero custodire i valori poi trasfusi nella Costituzione e non ebbero mai
cedimenti verso l'ideologia del regime. Ricordiamolo sempre: Pertini
rimproverò la madre per aver chiesto la grazia a Mussolini e scontò quindici
anni di carcere senza concedere alcuna indulgenza al fascismo. Con lui
migliaia e migliaia di resistenti.
Oggi, a fronte della xenofobia della Lega e dello smottamento del sistema
legislativo italiano verso l'autoritarismo non mancano le adesioni di
autorevoli esponenti del PD a scandalose decisioni del governo come quella
del respingimento in mare di migranti in fuga dai disastri provocati
dall'Occidente in Africa ed in Asia. Fassino ha rilasciato dichiarazioni di
pieno consenso e legittimazione di atti condannati dall'ONU e contrari ai
principi della solidarietà umana. Un atto prepotente di assoluta illegalità
quale il trasloco in acque internazionali di migranti ed il loro forzoso
"rimpatrio" in Libia è stato giustificato ed avallato.
L'Italia ha compiuto un atto di vera e propria pirateria riportando ad un
neppure certo porto di partenza i migranti. Dal momento che i migranti erano
stati imbarcati nelle motovedette italiane avevano acquisito un diritto di
ospitalità regolato da precise norme. Dovevano essere assistiti ed
ascoltati e sbarcati in Italia. Quanti tra di loro erano profughi da guerre
o da dittature non dovevano essere restituiti alla realtà dalla quale
fuggivano.
La dichiarazione di Fassino spezza una lancia a vantaggio di Maroni e
della Lega nel momento in cui la maggioranza di centro-destra è attraversata
da dubbi e perplessità sul ddl sulla sicurezza e spinge quanti nel centro
destra erano riluttanti a votare provvedimenti liberticidi e xenofobi a fare
marcia indietro. Non ho dubbi
che ronde, spionaggio dei presidi e dei medici, aumento a sei mesi della
detenzione nei Cie, discriminazione dei bambini con genitori sprovvisti del
permesso di soggiorno saranno sostenuti con maggiore forza dai leghisti e
avranno maggiori probabilità di essere approvati.
Tutto questo mentre cresce l'incattivimento delle istituzioni e del Paese.
La giunta di centro-sinistra di Bergamo vara un regolamento per il quale i
mendicanti potranno chiedere l'elemosina soltanto durante una sola ora del
giorno (!!) e credo soltanto in una determinata via. A Milano un noto
leghista propone l'apartheid
sui mezzi pubblici senza registrare una seria opposizione dentro le
istituzioni. Chissà, magari Penati, finanziatore delle ronde, sarà
d'accordo! A Napoli, una ragazzina accusata dalla camorra di voler rubare un
bambino è stata ri-condannata a tre anni e sei mesi di reclusione pur
essendo innocente! Alla vigilia dei bombardamenti americani sulla
popolazione civile dell'Afghanistan soldati italiani sparano ed uccidono una
tredicenne. I bombardamenti sull'Afghanistan e la faccia feroce che si
mostra ai migranti sono due momenti della stessa politica di rottura, di
guerra guerreggiata con i poveri del mondo.
Lo smottamento a destra del sistema politico italiano subisce una
accelerazione ad opera di una opposizione parlamentare che ha disperso il
grande patrimonio di valori ereditato dalla cultura comunista e da quella
cattolica.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Monday, May 11, 2009 9:51 AM
Subject: l'onore di Giuseppe Pinelli
in occasione della giornata delle vittime del terrorismo, il Presidente
della repubblica ha invitato le vedove di Pinelli e di Calabresi che,
stringendosi la mano, hanno in qualche modo simboleggiato una sorta di
riconciliazione nazionale, di superamento degli odi di quella specie di
guerra civile che l'Italia ha avuto negli anni settanta.
Si è trattato di un atto di notevole valore civile ma mi domando come può la
vedova Pinelli considerare chiusa la questione che riguarda la morte del
marito quando non si è mai fatta luce
sulle responsabilità e l'indagine si è chiusa con un nulla di fatto.
Quale onore viene restituito al povero Pinelli se neppure a distanza di
quaranta anni ha avuto resa giustizia?
Perchè il Presidente della repubblica ha parlato di restituzione dell'onore
quando è risaputo che nè Pinelli nè gli anarchici c'entrano nulla con la
strage
di Piazza Fontana?
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Wednesday, May 13, 2009 2:45 PM
Subject: Le leggi sulla sicurezza
Nel regno della cattiveria
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Un Parlamento controllato da una maggioranza schiacciante di
centro-destra si accinge a votare senza discutere una legge che
incrudelisce la condizione dei migranti del nostro Paese consegnandoli nelle
mani non sempre pietose ed oneste di datori di lavoro arbitri assoluti del
loro destino di persone normali o di "clandestini". Un Parlamento svuotato
della sua facoltà di legiferazione, privato della dignità di intervenire nel
merito delle leggi da varare, fa dell'Italia un paese meschino, cattivo,
percorso da spiriti malvagi di prepotenza verso gli inermi, un paese del
quale dobbiamo ogni giorno vergognarci per i rimproveri che giungono
dall'Onu, dallìEuropa, dalla Chiesa .
Anche i poveri sono nel mirino del governo della "cattiveria". I senza
tetto dovranno essere schedati in appositi registri del Ministero degli
Interni. Il confine tra povertà e illegalità diventa sempre meno certo ed
i clochards diventano oggetto di particolari interessi polizieschi Le
ronde originate dalle guardie padane nate come polizia della Padania-Stato
verranno introdotte e finanziate dallo Stato. Non sono servite a niente le
proteste dei sindacati di polizia e dei costituzionalisti che temono sempre
di più una gestione privatistica e di parte del monopolio della violenza che
dovrebbe essere detenuto soltanto dallo Stato.
L'introduzione del reato di clandestinità per i migranti avrà conseguenze
devastanti nella sfera dei diritti inviolabili delle persone. Bambini
potranno essere dichiarati adottabili e strappati alle loro famiglie,
persone potranno essere incarcerate in un sistema penitenziario che desta
serie preoccupazioni dal momento che è funestato da suicidi e da condizioni
disumane di superaffollamento.
Stamane un esponente della maggioranza diceva che il decreto
sicurezza introduce anche norme di rafforzamento della lotta contro la mafia
e la criminalità organizzata, norme che si riferiscono ad un giro di vite
del 41 bis, nell'obbligo delle vittime delle estorsioni di denunziare
coloro che li taglieggiano.
Si tratta di norme discutibili ed inaccettabili dal momento che il 41 bis
ha un profilo dichiaratamente incostituzionale ed, eccezionalmente, ne è
stata autorizzata l'applicazione soltanto per periodi limitati di tempo che
tuttavia non sembrano mai venire a termine. Ho grosse perplessità
sull'obbligo dell'imprenditore
di denunziare gli estortori. Non si può chiedere alle vittime di mettere a
repentaglio la loro vita e quella delle loro famiglie quando il Presidente
del Consiglio ha avuto ospite nella propria villa per molto tempo un noto
mafioso ed i legami tra le mafie e la politica non sono stati seriamente
intaccati anzi, a sentire i magistrati più impegnati e consapevoli del
fenomeno, prevale un forte pessimismo per il futuro.
L'approccio che il decreto che entro domani sarà legge dello Stato fa ai
problemi della sicurezza è certamente falso e rivolto ad aumentare le
psicosi xenofobe che percorrono l'Italia anche ad opera di massmedia
asserviti . Non è vero che l'Italia è meno sicura a causa dell'immigrazione.
A Milano nel corso di un solo mese sono avvenuti dieci omicidi quasi tutti
maturati nell'ambito familiare, parentale o delle amicizie di cittadini
italiani. Alcuni di questi omicidi seguiti da suicidi derivano da difficoltà
esistenziali spesso legate a ristrettezze economiche. Anziani che decidono
di togliersi la vita per non sopportare l'umiliazione di una vita di stenti
e di isolamento sociale. Il problema della sicurezza è innanzitutto un
problema sociale che pone l'urgenza del risanamento delle periferie urbane,
dei modelli di socializzazione,
dei servizi alle collettività.
In quanto all'immigrazione sappiamo bene che è causata dagli sconvolgimenti
che le guerre coloniali ed imperiali dell'Occidente hanno determinato in
Africa ed in Asia. La maggioranza degli asili accordati dall'Italia
riguardano infatti cittadini nigeriani, eritrei, somali, afghani, pakistani,
irakeni, palestinesi tutti provenienti da regioni sottoposte ad occupazione
militare ed ad intensi bombardamenti americani e della Nato. Se l'Occidente
convertisse in aiuti umanitari il denaro che spende in munizioni, bombe,
mantenimento di eserciti dispendiosi certamente la pressione migratoria
verso l'Italia diminuirebbe di molto. Ma, a quanto pare, l'interesse degli
occidentali è di tenere in sofferenza molti popoli del pianeta per affermare
una egemonia ed il controllo sul petrolio e sulle materie prime.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Friday, May 15, 2009 4:10 PM
Subject: Le paure di Guido Ceronetti
Il raffinatissimo erudito italiano, gloria della Repubblica dalla quale
riceve un vitalizio, Guido Ceronetti scrive oggi un allucinato articolo (*)
per "La Stampa" di Torino con il quale paventa assurdamente financo una
crisi idrica causata dall'eccesso di immigrazione. Attacca il diritto di
asilo con argomenti molto al disotto della statura intellettuale che gli
conoscevamo sostenendo:
"Il diritto all’asilo politico non è applicabile né automaticamente né
oggettivamente; è opinabile sempre, e toglierlo dalla Costituzione
eviterebbe polemiche inutili e mai disinteressate. I governi si muovono
secondo linee pratiche e ciniche. Possono pretendere asilo anche mani
insanguinate e da governi ideologicamente affini subito ottenerlo. Di rado
c’è accordo per certezza del merito: diritti dimostrabili da parte di chi
non dà neppure certezza di nome e di provenienza non ce ne sono. Puoi
riconoscere e soddisfare soltanto l’anonimo eterno stomaco che ha fame. E
poi?......"
Trattasi di affermazioni superficiali, buttate lì senza alcuna riflessione,
dal momento che la nostra Costituzione riconosce diritto di asilo soltanto
alle persone provenienti da Stati che negano i diritti
garantiti dalla nostra Costituzione a cominciare dalla libertà e dalla
democrazia.In quanto all'asilo concesso "anche a mani insanguinate"
bisognerebbe capire a che cosa allude Ceronetti se al rifugio accordato da
regimi dittatoriali a gerarchi fascisti o nazisti in fuga o ai palestinesi
che hanno trovato rifugio in Siria o in altri Stati in lotta con Israele.
Insomma, Ceronetti ci comunica una sorta di timor panico per un Paese che
sarebbe sommerso demograficamente dagli stranieri e che subisce un processo
di imbruttimento edilizio per via di periferie e città che non hanno più la
bellezza mozartiana di prima. Dobbiamo attribuire anche questo ai migranti?
Non c'entra nulla il sacco edilizio che ha devastato l'Italia e che ha visto
uniti cattivi politici mafiosi e palazzinari privi di scrupolo?
Più avanti, Ceronetti teme l'islam, l'islamismo, con accenti che ricordano
Oriana Fallaci e le paure metropolitane diffuse dai leghisti.
Scrive: "Benvenuto lo spezzarsi dell’uniformità di fede religiosa, purché ci
sia dispersione e varietà di gruppi (in Italia, secondo Introvigne, sono
circa settecento) e non la pressione sbilanciante di una più forte di tutte
(l’Islam) che conta seguaci a milioni, già tutti presenti e mira a
convertire, non certo a rassegnarsi a convivere. Il talebanismo non ha
confini."
Da dove ricava la certezza che l'Islam mira a convertire e non si rassegna
a convivere non si sa. E' una sparata di stampo miserevole, leghista,
fomentatrice di paure irrazionali. In Europa convivono pacificamente
milioni di musulmani che non hanno mai arrecato fastidio a nessuno.
E' davvero triste che un intellettuale come Ceronetti raccolga il ciarpame
della propaganda xenofoba e lo scagli contro gli immigrati ed i musulmani.
L'Italia è un paese civile perchè ha una Costituzione che garantisce diritti
essenziali legati alla coesione sociale ed umana. L'Italia che respinge i
migranti e li consegna a Gheddafi complice di Maroni e Berlusconi,
l'Italia che criminalizza una grande civiltà come l'Islam temendone una
intolleranza che non c'è e che viene inventata all'uopo, non è certamente il
luogo di quella cultura e di quella civiltà che Ceronetti vorrebbe salvare
dalla contaminazione dei migranti.
Pietro Ancona
(*)
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=5946&ID_sezione=&sezione
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: bellaciaoparis@yahoo.fr
Sent: Sunday, May 17, 2009 10:34 AM
Subject: Una deleteria conventio ad escludendum
Una deleteria conventio ad excludendum=
=================================
La condanna del "Manifesto" della rude contestazione subita da Rinaldini è
giusta ma superficiale, sommaria, alla fine altrettanto criticabile del
comportamento dei contestatori di Torino. Scrive Campetti: " in 85, contati
e targati Slai Cobas, decidono,alla fine di una manifestazione
straordinaria, di aiutare la crisi ed i padroni, assaltano il camioncino
montato di fronte al Lingotto dal quale intervengono i dirigenti sindacali,
buttano giù dal palco il segretario della Fiom Gianni Rinaldini, si
impossessano del microfono per gridare il loro odio non contro quello che
hanno alle spalle -il simbolo del potere Fiat -ma contro il più vicino a
sinistra, segnando così la loro estraneità dalla sinistra, da quel poco di
sinistra che resta.
Vorrei innanzitutto ricordare che episodi di rude, anche pericolosa
contestazione operaia non sono nuovi nella storia del movimento. Ricordo un
episodio di lancio di pesanti bulloni contro Trentin e Garavini in una
fabbrica del Nord in occasione di un duro scontro originato dalla proposta
Cisl di introdurre una trattenuta dello 0,5O per cento sul salario per
destinarla al una sorta di fondo di solidarietà nazionale, una proposta che
al di là del merito si calava in una realtà produttiva forte, lontana dalle
crisi occupazionali che stiamo conoscendo ora. Eppure Trentin era il
dirigente della Fiom più amato dai lavoratori. Garavini era la sinistra
torinese della CGIL. Ci sono stati altri momenti di dura contestazione ( i
lavoratori non hanno molti mezzi per farsi sentire, non posseggono giornali,
telev isioni, mezzi di propaganda...) ma lo sforzo dei dirigenti della
sinistra è sempre stato quello di interpretare e mai di criminalizzare se
non nei casi in cui è stata palese la malafede o la strumentalizzazione del
"nemico". Mi auguro che, almeno il Manifesto, conservi il sangue freddo
necessario per valutare non soltanto la "bellezza estetica" delle
manifestazioni, la retorica degli slogans di lotta, la commozione nel vedere
i nostri ragazzi accanto ai più anziani cominciare la loro vita dalla cassa
integrazione o dal licenziamento, ma la verità che hanno anche i gesti più
deprecabili ed insensati. I Cobas che sono stati contati da Campetti in 85,
senza chiedersi se magari non avessero i mezzi per essere di più essendo
forse costretti a pagarsi di tasca il biglietto per Torino, sono i reietti,
gli esclusi, gli emarginati, dappertutto, nei posti di lavoro dove vengono
criminalizzati, subiscono vere e proprie persecuzioni senza ricevere una
occhiata di solidarietà o un aiuto da nessuno, vengono isolati, molti dei
loro dirigenti vengono licenziati, puniti, trasferiti, maltrattati nel
silenzio più mortale delle organizzazioni sindacali confederali presenti nel
posto di lavoro. Si potrebbe fare un lunghissimo elenco di perseguitati e di
vittime che, al momento del dunque, del redde rationem con l'azienda o il
padroncino, si sono trovati disperatamente soli. Inoltre, mentre
CGIL,CISL,UIL e UG hanno rapporti intensi
con ambienti governativi e con il PD, i Cobas sono parte della grande
galassia della sinistra alternativa che ora è ancora più discriminata ed
emarginata dal momento che ha perduto la rappresentanza parlamentare.
Mi domando perchè la manifestazione fosse organizzata dai confederali con
un sindacato come la Fismic (che Campetti dice di origini "gialle"), perchè
non fosse previsto un oratore dei Cobas tra i comizianti, insomma perchè
anche in occasione di un momento durissimo e gravido di pericoli come questo
si continui la politica confederale di discriminazione verso i Cobas. C'è
poi da chiedersi se dobbiamo considerare la politica dei sindacati
confederali come un dogma indiscutubile quando questa si riduce spesso
soltanto ad una mera riduzione del danno delle proposte confindustriali,
(vedi accordo Cisl,UIL,UGL sul modello contrattuale che la CGIL sta facendo
filtrare attraverso le categorie), o quando si traduce in un vero e proprio
danno conclamato per i lavoratori come l'accordo di luglio con il governo
Prodi che riduce ad appena il 35% della retribuzione la pensione a regime,
consolida il precariato facendone la forma principale di rapporto di lavoro,
riduce il welfare. La legge sulla sicurezza dei lavoratori violentata da
Sacconi e dalla confindustria non suscita alcuna reazione tra i dirigenti
della Cisl che a suo tempo la accettarono con molte riserve e le riforme di
Brunetta non sembra incontrino ostacoli insormontabili tra le Confederazioni
Sindacali. Inoltre, il gruppo di riferimento PD della CGIL, è costituito da
personaggi che lavorano intensamente per demolire i pochi diritti che
restano ai lavoratori: mi riferisco ad Ichino,Letta,Treu,Damiano ed alla
proposta di contratto unico e di modifica della legge sui licenziamenti
individuali. Insomma, i Cobas sono tuttora l'unica area sindacale dei
lavoratori che non si è piegata al progetto di neocorporativismo voluto
dalla Confindustria e da Sacconi non ostacolato da un progetto diverso,
alternativo, anzi..... Si stanno creando nella realtà le condizioni per un
regime di sindacalismo paragovernativo, parastatale, paraconfindustriale che
trova negli enti bilaterali uno dei suoi punti di forza. C'è una conventio
ad excludendum verso i Cobas, cioè verso un'area sensibile,
autonoma.,cosciente del movimento operaio.....Niente comizi insieme, niente
tavoli in comune per i contratti, niente trattative.......
Oggi i Cobas vivono la vita delle aziende come la CGIL negli anni cinquanta.
Non credo che sia una buona politica quella della loro emarginazione. Non si
può chiamare estremismo ed estremistici quanti difendono senza se e senza ma
la condizione "operaia". Il Sindacato deve essere "fazioso "dal momento che
difende interesse di parte, gli interessi della forza lavoro. Il Sindacato
che non è fazioso, che si fa carico della sintesi,
che si fa carico della situazione generale che non controlla e non
controllerà mai neppure in un regime comunista, non assolve alla sua
funzione ma la tradisce e, tradendola, danneggia anche gli interessi
generali che vorrebbe tutelare. Se oggi, attraverso un sindacato meno
piangente per la "crisi", avessimo una massa salariale superiore di un dieci
o venti per cento di quella che abbiamo ci troveremmo nella condizione dei
francesi che perdono soltanto bricioline insignificanti di Pil mentre
l'Italia è sotto del sei per cento!!.
Spero che l'errore torinese dei Cobas non venga strumentalizzato per
criminalizzare con loro le ragioni della lotta Fiat e giungere alla
conclusione che le ragioni della chiusura delle fabbriche "improduttive"
siano di interesse generale e nazionale e che chi contesta è pazzo,
utopista, fuori dalla realtà. Ma gli operai non sono nazionalisti quando
difendono Termini Imerese e Pomigliano. A quale Italia serve una Fiat
multinazionale che
ha il corpo fuori dal Paese?
Pietro Ancona
****
Vendola: Berlusconi? Geniale e strabiliante
Martedí 24.03.2009 12:15
(http://www.affaritaliani.it/politica/vendola_berlusconi_geniale_strabiliante240309.html)
Pietro
Commenta su bellaciao.it
giovedì 26 Marzo 2009 (14h45) :
Vendola fascinato da berlusconi
http://bellaciao.org/it/spip.php?article23729
Vendola è attratto dalla personalità di Berlusconi e
sragiona. Non tiene conto
dei guasti profondi che Berlusconi ha arrecato alla
società italiana, alla sua civiltà ed ad ognuno di noi
compreso lo stesso Vendola. Tutti contiamo molto di
meno da quanto la destra berlusconiana è al governo ed
i diritti delle persone e dei lavoratori sono
stravolti. La gente come Vendola non dovrebbe stare in
politica dal momento che si fa drogare dal
successo del nemico.
Pietro Ancona
-------------------------
Messaggio
originale----
Da: email@nichivendola.it
Data: 17-mag-2009
5.33 PM
A: <pietroancona@tin.it>
Ogg: Re: Errore mortale
Caro Pietro,
le mie parole hanno provocato clamore e disappunto. Ma
io credo di aver fatto, più che altro, un'analisi
antropologica del berlusconismo. Non un'esaltazione
dell'uomo.
Berlusconi non ha vinto solo nelle urne ma anche nelle
menti, nell’immaginario e in una società impaurita da un
nemico ad arte costruito e da una globalizzazione che
porta a riva le sue nefandezze. Berlusconi è riuscito ad
abitare i sogni e gli incubi degli italiani, sogni e
incubi che da collettivi sono diventati individuali. Ha
creato una narrazione collettiva. Malata, discutibile ma
l'ha creata. Non possiamo fingere che il Presidente del
Consiglio sia solo il Presidente del conflitto di
interessi, delle gaffe e della bandana. È molto di più
perché ha creato orizzonti condivisi, nuovo vocabolario,
punti cardinali. Che non ci
piacciono, che vorremmo e siamo chiamati, ora più che
mai, a ribaltare con forza ma di cui non possiamo negare
l’esistenza.
Buon tutto
Nichi Vendola
--------------------------
----Messaggio
originale----
Da:
pietroancona@tin.it
Data: 17-mag-2009
7.13 PM
A: <email@nichivendola.it>
Ogg: R: Re: Errore mortale
anche il fascismo creò una cultura materiale, un
armamentario, il fez con il fiocco, il manganello, la
camicia nera, il dannunzianesimo, il futurismo,
marinetti e bla bla bla
Le analisi antropologiche dovrebbero venire dopo le
analisi politiche. Berlusconi sfonda perchè la sinistra
non ha più anticorpi dal momento che ha rinunziato a
rappresentare la classe "operaia" e l'dea di
eguaglianza.
Berlusconi trionfa perché il ceto dirigente della
sinistra, corrotto dal parlamentarismo, non ha più
niente da dire ed i sindacati compresa la CGIL sono al
seguito della Confindustria.
Le analisi di carattere "letterario" che fai servono
solo a giustificare scelte di omologazione più o meno
spinta nel regime. Scommetto che se mai avremo un
governo di sinistra o di centrosinistra dopo Berlusconi
non abrogheremo nessuna delle infami leggi da questo
emanate.
Circa il cinquanta per cento degli italiani è
potenzialmente di sinistra. Ma voi non avete alcuna
voglia di esprimerlo.
Pietro Ancona
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: redmi@ilmanifesto.it
Sent: Monday, May 18, 2009 6:14 AM
Subject: lo spartiacque del manifesto
Lo spartiacque del "Manifesto".
Ieri i telegiornali hanno martellato duramente tutto il giorno e fino a
notte tardissima la notizia della "aggressione" subita da Rinaldini ad opera
di un gruppo di facinorosi appartenente ai Cobas. Naturalmente tutte le
forze politiche ed i grandi capi delle Confederazioni hanno espresso
solidarietà a Rinaldini e stigmatizzato duramente il comportamento
"teppistico" dei Cobas. La dichiarazione più dura è stata del Ministro
Sacconi che si è riferito all'azione di "soliti noti" mentre la Marcegaglia
non ha fatto mancare la solidarietà sua e degli industriali italiani al
Segretario della Fiom.
Il martellamento massmediatico continuerà anche oggi e durerà dal momento
che viene utilizzato da una sapiente regia per criminalizzare le "reali"
resistenze alla manovra padronale, nel caso della Fiat, per la realizzazione
di accordi che ridurrebbero considerevolmente i dipendenti di Pomigliano
d'Arco o di Termine Imerese. Il martellamento serve ad isolare e ridurre
alla stregua di teppisti quanti lotteranno per salvare il pane delle loro
famiglie. Molti di loro, da un anno vivono con 650 euro al giorno che è
l'equivalente della somma che la signora Marcegaglia spende in una notte di
albergo.
Stupiscono in questo contesto due cose: il fatto che Rinaldini non abbia
smentito l'episodio ma anzi definisce teppisti i presunti aggressori quando
sembra che il tafferuglio sia nato da persone del palco che volevano
impedire al rappresentante dei Cobas di prendere la parola; stupisce la
durissima condanna pronunziata dal "Manifesto" con un corsivo durissimo. "Da
oggi, o di qua o di la". "E' stata inferta una dolorosa ferita che fa da
spartiacque". "I Cobas sono fuori dalla sinistra". Una scomunica in piena
regola!!
Intanto, ammesso che ci siano state responsabilità di un gruppo di persone
appartenenti ai Cobas non è corretto criminalizzare il vasto, profondo,
popoloso movimento del sindacalismo di base prendendo a pretesto l'episodio
di Torino. C'entrano i Cobas della Scuola, degli Ospedali, di tutti i
settori del lavoro con quanto è accaduto a Torino? Mi pare che anche il
Manifesto prenda a pretesto l'incidente torinese per esprimere un giudizio
generale di condanna su quella che a me sembra l'unica area di autonomia e
di libertà sindacale dal momento che da anni le Confederazioni si limitano
a ridurre il danno delle proposte avanzate soltanto dalla Confindustria o
dal Governo. Un'area estranea alla stipula dei famigerati accordi del
luglio 2007 con il Governo Prodi che riducono ancora le pensioni ed il
welfare e consolidano il regime di precariato. Accordi ratificati da un
referendum incontrollato ed evidentemente pieno di dati gonfiati dal momento
che ha dato per certi cinque milioni di adesioni di cui settecento mila
votate in Sicilia (sic!!). Un'area che resiste ai processi di
privatizzazione degli ospedali e della pubblica amministrazione accettati
dalle Confederazioni, un'area che non ha firmato l'accordo separato sui
contratti che la Cgil, dopo avere assistito come convitato di pietra agli
accordi, si accinge a fare filtrare attraverso le categorie.
Siamo alla vigilia del Congresso della CGIL dove pare che il dibattito sarà
animato da una mozione "alternativa". Le premesse non sono buone e gran
parte delle "innovazioni" introdotte dal padronato con l'aiuto di Cisl ed
Uil ed a volte della CGIL non saranno messe in discussione a cominciare
dalla regolamentazione delle assunzioni che saranno quasi tutte precarie e
dalle agenzie interinali che continueranno a produrre lavoratori
invisibili. Un gruppo di giuslavoristi capeggiati da Ichino e Sacconi stanno
orientando la legislazione non soltanto verso meno diritti ma verso
l'imposizione di obblighi e divieti ai lavoratori a cominciare dalla
impossibilità di ricorrere al Magistrato. L'area alternativa non si oppone
realmente e fino in fondo al minimalismo concertativo della maggioranza
ispirata dal PD. Per questo esprime tanta insofferenza e nervosismo verso il
sindacalismo di base.
Il durissimo commento del Manifesto suscita amarezza in quanti subiscono
nelle aziende il processo involutivo di sindacati confederali spesso
fiancheggiatori dell'ufficio risorse umane delle aziende. E' la prova che un
regime si crea non quanto la destra si impossessa del potere ma quanto la
sinistra ne condivide la cultura ed anche l'odio verso chi si mette di
traverso e vuole resistere. Un regime esiste quando giornali sono tutti
largamente finanziati da una legge dello Stato per centinaia di milioni di
euro ( caso forse unico al mondo) e le televisioni sono strettamente
controllate non soltanto dal Presidente del Consiglio ma dalla partitocrazia
deteriore che ha lottizzato tutto e sacrifica la verità al mantenimento del
proprio lotto di potere.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
17/05/2009 | Manifesto | Sindacato
Rinaldini, lo SLAI COBAS sta di là
Individuare in Gianni Rinaldini il nemico, sottoporlo a un processo
sommario, assaltare il palco in maniera squadristica e scaraventare giù il
segretario generale della Fiom apre una ferita profonda che deve
trasformarsi in uno spartiacque: si sta di qua o si sta di là. Lo Slai Cobas
sta di là
17/05/2009 | Manifesto | Sindacato
Rinaldini, lo SLAI COBAS sta di là
La rivoluzione non è un pranzo di gala, diceva Lenin, e anche la lotta
sociale ha i suoi momenti di asprezza, di scontro. Chi dirige un sindacato
come la Fiom è abituato da sempre a vedersela con la rabbia di chi
rappresenta. Si può capire chi, dopo giorni e giorni di scioperi e presidi,
nel momento in cui si trova di fronte a una proposta di accordo vuole
capire, ha paura di essere fregato, magari grida al tradimento perché gli si
propone un compromesso, una mediazione. Ci può scappare anche uno spintone,
non solo parole grosse. Così capitò a Melfi, al termine di una lotta
straordinaria che consentì ai lucani della Fiat di diventare finalmente
operai di serie A. Il segretario della Fiom Gianni Rinaldini seppe
ascoltare, trattare, mediare, ottenere un risultato. Riuscì a parlare anche
ai più incazzati degli operai, dall'alto di un furgone ai cancelli della
Sata di Melfi. E' normale. In qualche circostanza possono volare persino
bulloni: al di là del giudizio politico sulle forme di lotta e di
contestazione, che è giusto esprimere, si tratta di episodi non estranei
alla storia del movimento operaio.
Quel che è successo ieri davanti al Lingotto, invece, è intollerabile perché
è la strumentalizzazione della rabbia di chi è costretto a subire
ingiustizie, come i lavoratori campani deportati a Nola. Quella rabbia è
stata scagliata fisicamente da un gruppo organizzato contro chi sta guidando
la lotta alla Fiat per evitare che sia un uomo solo a decidere il destino di
centinaia di migliaia di lavoratori. Una lotta fatta in solitudine, nel
disinteresse di gran parte dell'opposizione a un governo imbelle e
subalterno al capitale. Individuare in Gianni Rinaldini il nemico,
sottoporlo a un processo sommario, assaltare il palco in maniera
squadristica e scaraventare giù il segretario generale della Fiom apre una
ferita profonda che deve trasformarsi in uno spartiacque: si sta di qua o si
sta di là. Lo Slai Cobas sta di là. Si saranno chiesti: ci si nota di più se
ci mostriamo o se ce ne stiamo insieme agli altri? Hanno deciso di
mostrarsi, li abbiamo visti. Per conquistare un momento di visibilità hanno
tolto visibilità e forza alla lotta e all'unità degli operai della Fiat.
Lo. C.
http://www.cgil.it/rassegnastampa/articolo.aspx?ID=1005
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Monday, May 18, 2009 9:56 AM
Subject: Fw: Cambia la linea del governo verso la CGIL
CAMBIO DI LINEA DEL GOVERNO VERSO LA CGIL
==========================================
Il governo,nonostante il piglio feroce che spesso mostra Sacconi, sta
cambiando linea verso la CGIL. Ieri il Ministro Scajola ha espresso
solidarietà a Rinaldini per "l'aggressione" subita. Lo stesso ha fatto la
Presidente della Confindustria Marcegaglia che ha avuto parole quasi
affettuose di condivisione per l'infortunio subito (non importa se è stato
letteralmente inventato da massmedia compiacenti). Il governo e la
Confindustria si sono resi conto che l'adesione di Cisl,Uil,Ugl alla linea
delle ristrutturazioni e dello smantellamento dei diritti dei lavoratori non
è sufficiente. Bonanni e Anceletti non riescono a dare alla manovra
economica e sociale del governo la forza necessaria per arginare il
conflitto sociale. Finalmente hanno capito di avere bisogno della CGIL.
La CGIL da mesi lancia segnali di disponibilità al governo. Non chiede
niente che possa alterare, frenare o bloccare la linea di congelamento o
addirittura di peggioramento della condizione salariale nonostante i
drammatici appelli fatti dal Governatore della Banca d'Italia, la denunzia
dell'Istat, i dati ieri diffusi dall'OCSE.
Non ha obiettato niente di sostanziale per la miserabile risposta del
Governo alla questione degli ammortizzatori sociali per i precari ( un
massimo di 2600 euro per una volta solo per pochissimi); non ha dato alcun
seguito agli scioperi conclusisi il 4 aprile scorso. Non chiede un
miglioramento delle pensioni. Sulla questione delicatissima e cruciale del
modello contrattuale in definitiva non ne contestava l'impianto ma la
durezza eccessiva delle sforbiciate ai diritti. Non mette in discussione la
legge Biagi. Sta facendo passare, con qualche debole opposizione, lo
smantellamento del sistema scolastico e di quello sanitario. Non si arrisica
sulle questione della privatizzazione di ampi settori della pubblica
amministrazione e di beni essenziali come l'acqua ed i servizi locali. Le
privatizzazioni producono aumento delle bollette per le famiglie in misura a
volte insostenibili. Etc..Etcc.....
Insomma, a fronte della vasta ristrutturazione che si profila per il
sistema economico italiano Confindustria e Governo preferiscono avere la
CGIL al loro fianco.
Debbono solo tenere conto che non tutta l'immensa base della CGIL è
manipolabile da gruppi dirigenti che
si muovono all'unisono con il bipartisan PD. Non è detto che la CGIL finisca
asservita alla linea di Bonanni che diventa il condottiero di una
dislocazione diversa e parastatale dei Sindacati italiani.
pietro Ancona
*****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: direzione@ilmanifesto.it
Cc: redazione@ilmanifesto.it
Sent: Tuesday, May 19, 2009 9:36 AM
Subject: una intervista di ferrero al Manifesto
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: politica@liberazione.it
Sent: Tuesday, May 19, 2009 9:04 AM
Subject: una intervista di ferrero al Manifestoi
Ferrero, rispondendo ad una domanda di Loris Campetti, accredita la tesi
dell’assalto cobas al palco di Torino e naturalmente la condanna.
Ferrero farebbe bene ad informarsi meglio. Campetti ha preso un abbaglio nel
credere all’atto estremistico di persone che giudica "estranee alla
sinistra" ed è alla ricerca di autorevoli conferme della sua tesi.
Se ci fosse stato assalto ci sarebbe stato intervento della polizia. La
verità è che, in continuazione ad una conventio ad excludendum di carattere
mafioso, i confederali spalleggiati dal sindacato "giallo" Fismic hanno
impedito al rappresentante dei Cobas di prendere la parola.
Non dovrebbe sfuggire a Ferrero come Cgil,Cisl,Uil mantengano rapporti
privilegiati con l’UGL della Polverini e discriminino i cobas che sono
composti in grandissima parte di compagni dell’area della sinistra radicale.
In ogni caso la versione data dalla stampa italiana e da Campetti in
particolare sui fatti di Torino è del tutto falsa.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: redazione@criticaMente.it
Sent: Tuesday, May 19, 2009 6:46 PM
Subject: Manipolazione continua, incessante, martellante......
Colpevoli per forza!!!
Per comprendere a quale infima bassezza possa giungere la campagna di
manipolazione della informazione
contro i lavoratori Fiat dei Cobas di Pomigliano d'Arco accusati di avere
aggredito Rinaldini a Torino basta vedere la titolazione e
sopraesottotitolazione che "Repubblica" di oggi fa su un articolo della sua
corrispondente da Napoli Patrizia Capua.
Nella titolazione si dà per certa e suffragata la notizia dell'aggressione a
Rinaldini e la condanna dei colleghi di lavoro di coloro che l'avrebbero
perpetrata. Dalla lettura della corrispondenza della Capua non si evince
niente di questo: anzi c'è la testimonianza di un lavoratore che richiama la
dichiarazione di Cremaschi secondo il quale Rinaldini sarebbe scivolato.L'atmosfera
in cui si svolge l'incontro tra la giornalista Capua e gli operai è molto
sconfortante, tesa, nervosa, densa di foschi presagi. I lavoratori
denunziano di essere stati abbandonati dai sindacati confederali, di temere
per le prossime decisioni della Fiat, di sentirsi soli. Si coglie amarezza a
palate e si percepisce con chiarezza una condizione esistenziale degli
operai che non sanno più che cosa fare, dove sbattere la testa, a chi
rivolgersi......
Ebbene, la cosa che interessa "Repubblica" non è la critica ai sindacati
confederali fatta dagli operai ma la ricerca di una conferma, di confessioni
sulla inventata aggressione subita dal Rinaldini. Questa è la linea
editoriale del giornale purtroppo accettata da tutto il mondo politico
compresa la sinistra radicale. Questo risulta evidente da dichiarazioni di
Bertinotti, di Ferrero, dagli scritti di uno storico giornalista del
Manifesto specialista in fatti sindacali come Loris Campetti, per non
parlare dell'Unità e dei soloni del PD. I quali proprio stamane hanno
presentato bipartisan con il Pdl, relatore Ichino, un disegno di legge che
sollecita la compartecipazione dei sindacati alla gestione delle imprese
(proprio ora in piena crisi per coinvolgere i lavoratori in dolorose
ristrutturazioni) e che riduce di molto le garanzie ancora esistenti come
vedremo meglio quando lo commenteremo. Intanto Scajola cerca di ripescare la
CGIL nella rete del governo. Si è reso conto, a differenza di Sacconi, che
la linea dell'isolamento della CGIL non paga e che, manovrando con il PD,
può forse trovare un consenso sociale che la Cisl,l'Uil e la Polverini non
gli assicurano.
Naturalmente i commenti della destra politica sui fatti di Torino sono i
più esagitati. Qualcuno dei loro giornali arriva ad insinuare un prossimo
passaggio dal ribellismo operai al brigatismo, al terrorismo, alla lotta
aperta allo Stato. Coloro che scrivono irresponsabilmente di questo non si
rendono conto che la loro politica di rottura della coesione sociale e di
isolamento delle frange più combattive del mondo del lavoro produce soltanto
tensione e prepara un prossimo futuro assai difficile specialmente in
presenza dei licenziamenti già programmati.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: politica@liberazione.it
Sent: Wednesday, May 20, 2009 9:41 AM
Subject: la cultura della CGIL
Caro Direttore,
ti invio questa proposta di riflessione e ricerca su un dato cruciale del
nostro essere di sinistra.
Pietro ( già segretario generale della CGIL siciliana..)
la cultura della CGIL da Trentin a Trentin (1968,1993) e ai giorni nostri
===================================================
Ichino è estraneo alla cultura della CGIL? Boeri,Treu,Letta, Bersani,
Damiano sono portatori di una cultura diversa da quella della CGIL? Dallo
slogan "utopistico" del Salario Variabile Indipendente agli accordi del
luglio 2007 che cosa è realmente cambiato? Conta più il lavoratore o
l'impresa per il gruppo dirigente sindacale? Perchè la CGIL non si oppone
alle privatizzazioni di servizi essenziali come l'acqua, la sanità,la
scuola? Perchè non reagisce alla tragedia dei salari italiani tra i più
bassi dell'OCSE? Perchè insiste nell'unità con la CISL e l'UIL che hanno una
linea di pieno sostegno alla Confindustria ed al Governo? Perchè non si
oppone al precariato e non chiede l'abrogazione della legge Biagi? Perchè
non si oppone allo smantellamento dello Statuto dei Diritti dei Lavoratori e
delle garanzie che la Costituzione dà ai lavoratori a cominciare dal diritto
di ricorrere ad un Magistrato?
Credo che sarebbe opportuna una seria ricerca sul processo che ha portato
negli ultimi venti anni la CGIL a fuoriuscire dalla tradizione del
socialismo italiano ed ora anche della socialdemocrazia europea per sfociare
in una landa di americanismo liberistico proprio quando questo mostra il suo
tragico fallimento sociale con gli accampati di Sacramento e la totale
solitudine dei lavoratori difronte al potere delle multinazionali e dei
ricchi.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: politica@liberazione.it
Sent: Thursday, May 21, 2009 1:58 PM
Subject: elogio della scala mobile
ELOGIO DELLA SCALA MOBILE
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Al congresso della Cisl non poteva non tornare la questione della scandalosa
situazione dei salari italiani non solo fermi dal 1993 ma in regressione
proporzionale dal momento che sono stati crocifissi al cosidetto tasso di
inflazione programmata dal famigerato accordo sulla concertazione
governo-sindacati-confindustria. Ma la proposta che viene avanzata non è
risolutiva, non è nuova, è già stata fatta dalla CGIL e riguarda un
abbassamento delle tasse che pesano sulla busta paga. Non si capisce perchè
le imprese vengano accuratamente scansate pur essendo beneficiare del
basso costo del lavoro con il quale si sono arricchite realizzando uno dei
trasferimenti di redditi più scandalosi della storia d'Italia sottraendo
oltre dieci punti al lavoro dipendente.
C'è una responsabilità dei sindacati confederali nella drammatica condizione
dei salari italiani che non viene confessata, non è oggetto di autocritica
ma sopratutto c'è una volontà di non toccare mai più la questione se non in
sede aziendale e legata alla produttività secondo gli accordi sul nuovo
modello contrattuale e gli imput che vengono dalla Confindustria. I salari
sono destinati ad impoverirsi ancora ed i benefici che deriverebbero da
sgravi fiscali, ammesso che ci saranno, saranno rapidamente riassorbiti
dalla naturale deriva che i prezzi hanno. E' notorio che il "mercato"
italiano è fortemente oligopolistico e cioè difatto non esiste ed i prezzi
sono imposti unilateralmente dai produttori di beni o servizi e sfuggono ad
ogni controllo compreso quello del tutto accademico delle "autority".
Inoltre molti servizi che incidono molto sulla busta paga sono in fase di
crescita per via delle privatizzazioni a cominciare dall'acqua. ( tutte le
aziende municipalizzate privatizzate o in regime giuridico privato costano
molto di più a cominciare dai loro managers)
In un sistema economico e sociale dinamico non si possono lasciare le
briglie sciolte a tutti e tenere i salari inchiodati. Bisogna quindi
ripristinare un sistema di indicizzazione basato sul punto unico della
contingenza
concordato nel 1975 ed abolito da quasi venti anni. Insomma la scala mobile
che dovrebbe costantemente adeguare le retribuzioni e le pensioni al costo
della vita per salvarle dal deprezzamento. Non è vero che l'indicizzazione
provoca inflazione dal momento che segue e non precede le variazioni dei
prezzi. Si potrebbe,inoltre, stabilire un sistema di raffreddamento facendo
scattare le variazioni nel trimestre successivo a quello in cui si
verificano. Insomma,
se si vuole essere rispettosi del diritto dei lavoratori ad una retribuzione
giusta e decorosa non c'è alternativa alla reintroduzione della scala
mobile.
I Sindacati confederali inoltre ignorano la UE e non si rendono conto che
la legislazione del lavoro che gli uffici di Bruxelles sfornano in
direttive, raccomandazioni ed altro, è del tutto lesiva di diritti
fondamentali alla quantità e qualità delle retribuzioni. Si dovrebbe
chiedere un Salario Minimo Garantito in sede europea per scoraggiare la
concorrenza tra gruppi di lavoratori dei diversi paesi come abbiamo visto in
recenti casi. La delocalizzazione industriale dovrebbe prescindere dalla
condizione di mercati del lavoro più favorevoli dentro la UE fino al
livello di vero e proprio schiavismo. A che serve l'Europa se non a far
crescere armoniosamente e senza dislivelli pericolosi la condizione delle
masse lavoratrici?
Ma anche a livello europeo i sindacati giocano di rimessa e si limitano a
ridurre assai parzialmente i danni alla condizione operaia imposti da un
liberismo sempre più feroce verso chi vive solo del proprio lavoro .
Pietro Ancona
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Perchè gli operai dovrebbero votare PD che con Ichino, Letta,Treu ed altri propone non solo bassi salari, precariato, niente diritti ma anche costrizioni giuridiche nuove come il divieto a ricorrere ad un giudice in caso di licenziamento? Votano Di Pietro e Lega accettando del primo l’empito antiberlusconiano e della lega la volgarissima propaganda antimigranti. Sono disorientati e perduti perchè hanno perso la coesione e la forza ideologica del socialismo. Sono fuoriusciti dall’alveo del movimento operaio e socialista. Quando la sinistra produrrà una nuova linea ed un nuovo orientamento si ritroveranno e continuerà la lotta contro la diseguale mostruosa società in cui un manager fallito vale dieci milioni di euro l’anno ed un giovane ingegnere soltanto quindicimila. Il socialismo è il futuro dell’umanità. Il capitalismo è fallito con i bombardamenti ai popoli pakistano, afghano, irakeno, con la prigionia dei palestinesi e con la rottamazione del ceto medio e delle classi lavoratrici americane attendate attorno alle città dalla crisi industriale e finanziaria del capitalismo. Un bambino americano che muore per non potersi pagare un dentista è il simbolo del fallimento del capitalismo. La destra italiana è la grottesca versione del liberismo. Non avrà lunga vita perchè non ha valori sociali. Intanto per non sbagliare votiamo comunista. Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Friday, May 22, 2009 12:50 PM
Subject: Il caimano, gli squali ed i pesci pilota
E' diventato financo banale citare Gramsci ad ogni occasione ma
non posso, guardando la foto dell'assemblea degli industriali
italiani che si spenna le mani in applausi quando Berlusconi attacca
il Parlamento e la Magistratura non ricordare le sue riflessioni
sul "sovversivismo delle classi dirigenti" che, in determinate
situazioni storiche, rompono la coesione sociale basata sulla
libertà e la democrazia per rivendicare il controllo totale sulle
classi subalterne e sullo Stato attraverso l'unità (rivendicata da
Mussolini ed ora da Berlusconi) dei tre poteri nettamente distinti
dal liberalismo: il potere giudiziario, il potere legislativo, il
potere esecutivo.
Berlusconi ieri ha compiuto una spregiudicata e pericolosa
operazione di populismo: ha identificato la Casta nel Parlamento.
Attaccando il Parlamento ha fatto credere di attaccare una classe di
grandi profittatori, parassiti, sanguisughe della Repubblica ed ha
trasformato una azione che dai libri di Salvi a quello di Stella
tendeva a denunziare le degenerazioni partitocratiche ed
oligarchiche in attacco alla istituzione in quanto tale.
Definire i parlamentari come capponi o tacchini che si sottrarranno
alla autoriforma che Berlusconi minaccia
aggrava il clima di basso impero in cui stiamo vivendo. Un
Parlamento ridotto a votificio da un Capo del Governo che mostra
insofferenza financo per il proprio Consiglio dei Ministri viene
dato in pasto a famelici pennivendoli e personaggi del sistema
massmediatico che identificano in Berlusconi il "Salvatore", colui
che
libera l'Italia da una casta di privilegiati diventata
insopportabile.
Mentre Berlusconi agitava la spada ed urlava contro la
Magistratura ed il Parlamento, gli industriali italiani preparano il
materiale per una svolta sociale in cui divorziano dai vincoli della
democrazia che hanno sentito sempre molto stretti e che ora
diventano insopportabili per la libertà di azione che rivendicano
verso lo Stato e verso i lavoratori. Hanno già varato, con l'aiuto
della Cisl e dell'Uil, una riforma del modello contrattuale che
aumenterà la dipendenza dei lavoratori dalle decisioni degli
imprenditori facendoli regredire verso un regime di immobilità
sociale e di mera sopravvivenza. Plotoni di giuslavoristi bipartisan
lavorano intensamente per
demolire lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori ed aprire una nuova
fase in cui la borghesia italiana non si accontenta più di negare
diritti ma vuole anche costrizioni, limitazioni giuridiche fino a
fare del lavoratore un soggetto sociale con minori diritti del
cittadino. Non deve sfuggire la concomitanza tra l'assemblea
confindustriale e il Congresso della Cisl che certamente è casuale
nel calendario, ma assai convergente e densa di rimandi nella
qualità del progetto che, nella maschera menzognera della
compartecipazione, aggiunge nuove limitazioni e nuovi obblighi ai
lavoratori.
Osservo, en passant, che gli applausi degli industriali contro i
privilegi della casta sono viziati all'origine dal fatto che, molti
di loro, amministratori delegati o managers, lucrano
spregiudicatamente ai danni degli azionisti che non hanno alcun
potere reale di controllo e della pubblica amministrazione dalla
quale ricavano emolumenti assai più sostanziosi di quelli dei
deputati e dei senatori. Non hanno le carte in regola per ergersi a
moralisti mentre applaudono una persona che, a livello
internazionale, è oggetto di scandalo per le sue vicende giudiziarie
ed anche personali, mostrandosi indifferenti ad una minima decenza
di etica.
A differenza di Mussolini che per affermare il potere degli agrari
e degli industriali distrusse con il ferro ed il fuoco le Camere del
Lavoro, il progetto di egemonia capitalistica della Marcegaglia e di
Berlusconi può contare su Sindacati compiacenti e complici (la
complicità di Sacconi..) come la Cisl, l'Uil e l'UGL e sulla
paralisi della opposizione che, nella sua parte parlamentare,
condivide il programma di "modernizzazione"
della Confindustria ed mostra incertezze e contraddizioni rispetto
la proposta presidenzialistica e sulla debolezza della sinistra
scacciata dal Parlamento e vittima di errori che non ha ancora
superato. Non ci sarà bisogno di incrudelire con la repressione per
sottomettere ancora di più i lavoratori: basteranno le nuove leggi e
gli accordi che saranno stipulati.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: primapagina@rai.it
Sent: Sunday, May 24, 2009 7:21 AM
Subject: : sotto l'albero di falcone
per il dott.Barbacetto
SOTTO L'ALBERO DI FALCONE
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Non sfugge la mobilitazione ad alto livello del governo di
centro-destra per gli anniversari delle stragi mafiose specialmente
per quella che oggi ricorda il martirio di Giovanni Falcone e che
certamente si ripeterà il 19 luglio prossimo per Paolo Borsellino.
Oltre al Presidente della Repubblica che è certamente super partes e
rappresenta l'unità della nazione, erano presenti oggi a Palermo
il Presidente del Senato Renato Schifani, il ministro Maroni, la
ministra Gelmini, il guardasigilli Alfano. Presente anche Emma
Marcegaglia che ha sottolineato l'impegno degli industriali
siciliani ad espellere dall'associazione coloro che pagano il pizzo
agli estortori della mafia. Tutto questo impegno segnala una
tensione contro la mafia, uno Stato che non dimentica le offese
sanguinose subite e che promette di continuare una lotta senza
quartiere per cancellare
la funesta ed inquietante presenza dei mafiosi Ma è questa la
verità, o meglio, è questa tutta la verità della situazione che
stiamo vivendo mentre governa l'Italia Berlusconi?
Se esiste questo impegno così grande dello Stato nella lotta alla
mafia perchè le testimonianze dei magistrati più impegnati nel
fronte della lotta sono sempre più impregnate di pessimismo, sono
sempre più dominate dallo sconforto e si coglie in esse un senso di
solitudine e di frustrazione?
Proprio mentre a Palermo il Ministro Alfano annunzia un
incrudelimento del 41 bis, il Presidente del Consiglio dei Ministri
attacca la Magistratura e sollecita la sua riduzione sotto il
controllo dell'esecutivo con la separazione della funzione
inquirente da quella giudicante, un decreto diventato legge è assai
severo verso i poveri fino a schedarne i senza tetto ed ad aumentare
di un terzo le pene dei rei se migranti clandestini,. Si dà
l'idea di uno Stato ossessionato dalla caccia ai migranti, ai
poveri, ai lavavetro.... Disegni di legge
prossimi all'esame del Parlamento diminuiscono le garanzie e le
tutele dei lavoratori in caso di licenziamento.
Non sembra esserci un rapporto tra la debordante presenza di uomini
del governo e delle istituzioni attorno al simbolico albero di
Falcone ed il livello di soddisfazione dei magistrati impegnati in
prima linea. Ai convegni ai quali ho assistiti per la presentazione
di libri o per discutere della lotta alla mafia mi è sembrato di
cogliere segnali di allarme, di vero e proprio scoramento,la
sensazione di persone che non avvertono una piena, forte,convinta
solidarietà dello Stato alle loro spalle.
Inoltre, non si coglie un reale avvicinamento della pubblica
amministrazione, delle istituzioni alle necessità dei cittadini ed
un impegno alla organizzazione della vita civile più consono ed
adeguato. La Regione Siciliana controllata come il Comune di palermo
e come gran parte delle istituzioni siciliane dalla destra riducono
i servizi collettivi e
sono dentro processi di privatizzazione di beni importanti come
l'acqua che rendono più pesante la vita delle famiglie.
Uno striscione dei Cobas, esposto sotto l'albero di Falcone, è stato
sequestrato dalla polizia e tre insegnanti sono stati fermati. C'era
scritto: "La Mafia ringrazia lo Stato per la morte della Scuola!".
Significa che non basta portare a Palermo una nave di studenti che
si sono distinti in lavori e ricerche contro la mafia se la scuola
che frequentano viene privata di migliaia e migliaia di insegnanti e
se viene sfacciatamente favorita la scuola privata confessionale. Ha
sbagliato Maria Falcone a criticare i Cobas ed il loro striscione.
Si onore assai di più Falcone difendendo la Scuola pubblica e la sua
qualità che facendo discorsi impregnati di retorica ai quali non
corrisponde la nuova Italia libera dalla mafia che sognavano
Falcone, Borsellino, Chinnici,ed i tanti altri servitori dello
Stato spietatamente eliminati.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: circolo pasolini pavia
Sent: Tuesday, May 26, 2009 11:15 AM
Subject: la mozione di sfiducia a Berlusconi
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LA MOZIONE DI SFIDUCIA A BERLUSCONI
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Il PD non condivide la proposta di Di Pietro di presentare una mozione di
sfiducia a Berlusconi. L'argomento è assai discutibile. Dice: la mozione di
sfiducia ricompatta la maggioranza che sarebbe costretta, anche se molti dei
suoi componenti hanno più di un mal di pancia, a votare contro. L'opinione
pubblica si ritroverebbe con un Berlusconi che ha avuto una riconferma dal
Parlamento e quindi più forte.
Si tratta di un'argomentazione impregnata di vecchio politicismo e
largamente anacronistica. La gente sa bene che Berlusconi ha una maggioranza
schiacciante in Parlamento e sa bene che questa è "costretta" a votarlo.
Quindi bisogna dare per scontato questo dato e vedere invece di valutare
bene la "novità" costituita dalla mozione di sfiducia dal momento che
l'opposizione a Berlusconi è stata sempre percepita come debole,
altalenante, priva di reale convinzione più pronta al compromesso che alla
lotta. La gente percepisce una volontà collaborazionistica specialmente in
materia di diritti dei lavoratori. Proprio in questi giorni è in corso una
iniziativa bipartisan capeggiata da Ichino per privare i licenziati del
diritto di ricorrere alla Magistratura! In politica estera e nei rapporti
con Israele l'opposizione è in gara con la maggioranza a chi è più
bellicista, più rigidamente filoatlantista etc..... Insomma, l'immagine
dell'opposizione non è proprio nitida,
convincente, mobilitativa di una lotta di rinnovamento contro la gestione
sempre più privatizzata e sempre più scandalosa del governo di Berlusconi.
La mozione di sfiducia potrebbe essere il manifesto di una nuova Italia che
vuole la piena restaurazione della libertà, della democrazia, della
Costituzione. Potrebbe tracciare un programma chiaro nella lotta al
razzismo, alle leggi liberticide, all'incrudelimento della condizione delle
carceri, alla regressione del Mezzogiorno verso
una miseria sempre più diffusa etc... Non presentare la mozione di sfiducia
è un favore a Berlusconi ed alla destra italiana.
Il no di Franceschini e di altri alla mozione di sfiducia indebolisce il PD
e l'opposizione sociale e civile a Berlusconi. Sorge il sospetto che non si
tratti soltanto di un errore ma della voglia di essere imbarcati, cessata la
tempesta Naomi e Mills, nella "riforma" della Costituzione ed in una nuova
fase della Repubblica
ancora più marcatamente oligarchica, controllata da un ceto politico
bipartisan dominato da comunanza di interessi di mera gestione della
politica e della pubblica amministrazione.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: micromega
Sent: Wednesday, May 27, 2009 2:10 PM
Subject: : Morire per un tozzo di pane
Morire per un tozzo di pane!
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Ieri sono morti tre operai in modo atroce. I loro ultimi attimi di vita
strappati in modo raccapricciante sono stati di solidarietà umana : hanno
tentato di strappare uno di loro alla morte e ne sono stati falciati tutti e
tre.
La loro morte non cambierà niente. Altri operai od operaie moriranno oggi
ed altri ancora domani e poi dopodomani. Se, alla fine dell'anno l'Istat ne
conterà qualcuno in meno dell'anno precedente, qualcuno si pavoneggierà al
Governo dei risultati raggiunti anche se la cifra sarà sempre una spaventosa
ecatombe che riempie l'Italia di vedove e di orfani.
La morte di questi e di tutti gli altri lavoratori caduti spesso per un
lavoro durissimo pagato meno di mille euro al mese non è dovuta al caso.
Anche l'Avvenire comincia a ragionarci sopra anche se non ha individuato
tutte le ragioni che generano questa mostruosa macchina di morte. Una
responsabilità è certamente quella legata al turnover, all'uso di operai usa
e getta, al quale ricorrono le imprese che spesso sono di sub appalto.
Cambiare squadre di operai ogni giorno o ogni settimana per assumere spesso
i più disperati, per non avere storie con diritti che maturano con
l'anzianità può fare comodo alle imprese che vogliono ricavare il massimo
profitto dalla commessa che hanno ricevuto. Ma l'operaio usa e getta non ha
esperienza e l'azienda di cui è dipendente non accumula Knov-how. La
mancata accumulazione di esperienza per l'uso sempre più diffuso di lavoro
precario ed occasionale non solo è pericolosa ma costituisce una perdita
secca per l'intera società che si impoverisce di cultura tecnica e di
specializzazioni ben collaudate. Ho ricordato altra volta che la Torre
Eiffel fu costruita da circa duecento carpentieri del ferro in due anni
senza un solo infortunio mortale. Gli operai lavoravano in condizioni
climatiche spesso proibitive ad altezze da vertigine. Perchè non vi morì
nessuno? Per il motivo semplice della alta professionalità di maestranze che
non venivano sostituite con la frequenza criminosa ma impunita con la quale
vengono assunti e licenziati oggi gli operai delle fabbriche e deu cantieri.
Un precario che fa oggi il muratore, domani il cameriere, e poi il fattorino
o l'autista o altro e che è costretto a cercarsi il lavoro se vuole
sopravvivere non riesce ad impararne bene e fino in fondo uno. La legge
Biagi ha dato un colpo mortale alla possibilità di specializzarsi, di
accumulare un know-kow personale e di riversarlo nel lavoro. Il capitalismo
ha creato una lunghissima schiera di schiavi moderni pronti ad essere usati
e poi abbandonati al loro destino.
Ma questa ragione, condivisa da L'Avvenire, non è la sola a generare la
morte sul lavoro. L'altra ragione è
legata allo stress di turni pesantissimi e sempre più lunghi che si svolgono
con la copertura di un inaccettabile orientamento della legislazione che
fissa fino a tredici ore la soglia dell'orario di lavoro e che vorrebbe
portare ad oltre sessanta ore il lavoro settimanale.
Ma al centro della questione è la mercificazione del lavoro, della
prestazione lavorativa e della stessa vita del lavoratore. Oggi la società
capitalistica e asolidale accetta con indifferenza sia pure più dissimulata
da un finto scandalizzarsi dei massmedia la morte operaia. Lo considera un
costo necessario al tenere in piedi la baracca in cui viviamo. Oggi il
lavoratore conta pochissimo non solo in fabbrica ma anche dentro il suo
stesso sindacato (ammesso che ne abbia uno).
Ho proposto subito dopo il rogo della Thissen che gli addetti alla sicurezza
fossero muniti di poteri ispettivi
e che fossero considerati veri e propri terminali di un sistema di
protezione,di allarme, di intervento degli ispettorati del lavoro. Una
legge dello Stato dovrebbe conferire questi poteri agli addetti alla
sicurezza e si creerebbe uno sterminato meccanismo di contrasto con gli
infortuni. Lo Stato non avrà i mezzi per intervenire in milioni di aziende
disseminate nel territorio nazionale anche se assumesse molti altri
ispettori. Il conferimento di potere agli addetti alla sicurezza genererebbe
una rete formidabile ed a costo zero.
Ma questa scelta che farebbe crescere il ruolo di questa importante
funzione dei lavoratori della sicurezza non sarà mai accettata. In atto le
aziende vogliono gli addetti alla sicurezza come comparse passive,
lavoratori che se vogliono continuare a guadagnarsi il pane debbono stare
zitti, non chiedere niente, non sapere niente di quello che dovrebbero
sapere sui macchinari, sulla organizzazione del lavoro.
Il sindacato è molto impegnato a realizzare enti bilaterali ed accetta un
ruolo di collaborazione sempre più subalterno al Dio Imprenditore. Questo
sindacato non combatterà la battaglia contro la morte in fabbrica chiedendo
poteri per i delegati alla sicurezza. Questo è il mio rammarico più grande,
la mia più grande amarezza.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Saturday, May 30, 2009 10:33 AM
Subject: la crisi siciliana
la crisi siciliana
============
E' difficile sapere le vere ragioni della crisi siciliana dal
momento che sono sepolte all'interno del cuore del Palazzo
dell'Oligarchia Siciliana. Una ragione è certamente legata a contrasti
sulla gestione della sanità nella Regione e non riguarda soltanto gli
assetti gerarchici di questa ma anche il ricchissimo business delle
convenzioni. Altre ragioni sono connesse alla gestione dei fondi europei
ed altre ancora a quella della burocrazia siciliana popolata da migliaia
di dirigenti e di managers e di supermanagers. Osservo che se il denaro
che la Regione divora ogni anno fosse distribuito ai cinque milioni di
siciliani potremmo campare tutti di rendita, senza grossi problemi.
Da molti anni, sicuramente dall'epoca della Giunta Nicolosi che
aumentò i dipendenti regionali da seimila scarsi a circa trentamila
anche a causa di una legge che trasferiva alla Regione migliaia di
impiegati e dirigenti di enti nazionali,ilbilancio regionale è diventato
deficitario. Fino agli anni di Nicolosi la Regione aveva un bilancio
assolutamente sano nel quale le spese di investimento erano di gran
lunga maggiori delle spesi correnti.
Oggi la Regione siciliana spende per se stessa la enorme cifra
dei suoi incassi e si indebita per fare quadrare il bilancio. Gli unici
investimenti che si fanno sono quelli che derivano dalla Comunità
Europea e da alcune leggi dello Stato peraltro inapplicate per le note
penurie finanziarie.
Lombardo ha fatto un colpo di teatro possibile soltanto nel clima di
democrazia degenerata in oligarchia o meglio in massaria nel quale siamo
immersi. Ha azzerato la Giunta per farne un'altra che premia le fazioni
che si sono richiamate a lui nella notte dei lunghi coltelli in cui vive
la maggioranza. Credo che abbia agito contando su una opposizione pd del
tutto subalterna e probabilmente consenziente con i suoi disegni. Il
cuculo Lombardo è entrato nel nido di Cuffaro, ne ha divorato le uova e
si è installato saldamente. L'opinione pubblica siciliana è del tutto
inesistente e l'opposizione sociale debolissima e ricattabile.
Gli operai Fiat di Termine Imerese e l'intero comprensorio
madonita minacciati dal piano Merchionne sono costretti a contare
sull'opera di sostegno del Governo regionale e questa necessità sovrasta
tutte le altre. I Sindacati siciliani non
riescono a diventare un motore di cambiamento per via di una analisi del
ruolo dell'Autonomia del tutto arretrata e che produce da tempo soltanto
dannosi errori di orientamento. I Partiti della sinistra sono troppo
deboli e spesso afflitti da problemi di gruppi dirigenti che tendono ad
oligarchizzarsi. Insomma, il teatro delle operazioni è tutto nella
maggioranza di governo e riguarda il suo sterminato blocco sociale di
interessi corporativi.
In Sicilia, da tempo, le corporazioni hanno sostituito le classi sociali
e la società civile. Le corporazioni si radunano attorno al potere
regionale ed in qualche modo riescono ad andare avanti sottraendosi ai
processi di rinnovamento ed ai confronti che sarebbero necessari
dappertutto a cominciare dall'industria.
La Regione Siciliana è regolata da una legge elettorale
mostruosa che prevede il suo scioglimento in caso di dimissioni o
impedimento del Presidente e che assegna un terzo dei seggi alla
minoranza che supera il cinque per cento dei voti. Insomma, chi
controlla il partito o i partiti di opposizione non ha alcun interesse
a fare davvero politica dal momento che, comunque vadano le cose, la
sua riconferma in assemblea è garantita.
Questa legge elettorale è frutto di un patto scellerato che è
riduttivo chiamare inciucio ed è causa non secondaria della
tristissima stagione politica priva di speranze che stiamo vivendo.
Ho sentito che la nuova Giunta Lombardo avrà al suo interno
anche un Magistrato come la signora Chinnici. Non credo che questa
presenza sia frutto di una evoluzione della Regione verso una linea di
amministrazione contraria o distante dagli interessi della mafia, anche
se onestamente non sono in grado di dire se la Giunta Lombardo nasconde
o protegge interessi mafiosi. Una Regione che ha fatto fallire
l'esperimento Borsellino non farà fiorire l'esperienza Chinnici alla
quale rivolgo i miei migliori auguri.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: info@coordinamentoantirazzista.org
Sent: Sunday, May 31, 2009 6:26 PM
Subject: assonanze stonate
PROFESSIONISTI DELL'ANTIRAZZISMO
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Il Ministro Maroni, pavoneggiandosi davanti ai suoi colleghi del G8
tematico dedicato alla repressine degli immigrati, ha attaccato quanti
lottano e faticano a tenere l'Italia dentro parametri di civiltà
definendoli "professionisti dell'antirazzismo".
La locuzione riecheggia quella famosa di Leonardo Sciascia del 1987 dei
"professionisti dell'antimafia". Una espressione infelice della quale il
grande scrittore si è certamente pentito e che era riferita in
particolare a due uomini: Leoluca Orlando e Paolo Borsellino. Borsellino
come è noto è caduto nella terribile imboscata mafiosa di Via D'Amelio
nel 1992. Leoluca Orlando è ancora tra di noi e continua la sua
battaglia politica dopo aver dato vita alla cosidetta primavera di
Palermo. Il percorso umano di Borsellino e di Leoluca Orlando è stato
esemplare. Come amministratore e dirigente politico Leoluca Orlando si è
distinto per essere stato il migliore Sindaco di Palermo, la sventurata
città oggi governata dalla destra e sommersa dalle immondizie pur
facendo pagare pesanti balzelli ai suoi cittadini.
Chi sarebbero oggi i professionisti dell'antirazzismo? Sono tutti
coloro che si sono battuti e si battono contro l'imbarbarimento del
nostro Paese diventato un inferno di sofferenze a volte anche atroci
per quanti hanno avuto la disgrazia di mettervi piede e cadere nelle
grinfie adunche di voraci e cinici sfruttatori. Sono coloro che non
condividono una legislazione emergenziale che complica terribilmente la
vita ai migranti regolari rendendone possibile l'arresto per
clandestinità, lo smembramento delle famiglie, se i datori di lavoro non
rinnovano i loro contratti. L'incrudelimento delle norme ai
professionisti dell'antirazzismo come me sembrano rivolte al ricatto
generalizzato per quanti si sono stabilizzati in Italia da anni. I
datori di lavoro hanno nelle mani un'arma terribile, hanno la chiave del
loro permesso di soggiorno. Per questo abbassano e continueranno ad
abbassare le retribuzioni coperti anche da un sistema che non assicura
alcuna protezione ai dipendenti. Scopo del "cattivismo" del Ministro e
delle leggi offensive dei diritti umani è quello di avere una massa di
lavoratori per sempre stranieri nella terra nella quale vivono magari da
molti anni e per sempre soggetti al datore di lavoro-Dio che ha nelle
mani il loro destino.
Osservo inoltre che l'espressione "professionisti dell'antirazzismo" è
del tutto sbagliata dal momento che nel declino della ragione che ha
investito l'Italia è il razzismo della Lega a dare consenso, voti,
potere, privilegi,
palazzi. Tutto il gruppo dirigente della Lega ha fatto le sue fortune
entrando nella grande mangiatoia degli oligarchi della Roma ladrona
sfruttando la paura per le invasioni "barbariche" e l'insicurezza
fomentata da campagne di odio sostenute da un sistema massmediatico
indegno del giornalismo civile. Frutta tanto il professionismo dei
razzisti che tanti amministratori del centro-sinistra hanno ritenuto di
adeguarvisi ed hanno fatto a gara con i leghisti nel segare le panchine,
perseguitare e multura i lavavetri, criminalizzare i senza tetto che
Maroni sta schedando nel suo Ministero.
Tanti, tantissimi professionisti del razzismo e tutti dentro la
macchina del potere, tutti pubblici amministratori come il famosissimo
Gentilini che vorrebbe aprire la caccia a fucilate ai clandestini, come
Borghezio che incendia i miseri rifugi di fortuna dei sottoponti, come
Zanonato che recinge un intero quartiere e ne ordina la evacuazione,
come Cofferati che manda le ruspe ad abbattere le casupole del
Reno.........
Coloro che fanno attivamente antirazzismo hanno assai poco da
guadagnare come carriera o vantaggio personale. Nuotano controcorrente
in un Paese avvelenato da campagne martellanti promosse da una classe
dirigente irresponsabile guidata da un uomo che attacca quotidianamente
la Magistrature, l'opposizione e la Costituzione e che oggi ha immerso
il Paese nella telenovela del suo sultanato e dei suoi piaceri senili
in villa e che fa attaccare dai suoi sostenitori come la signora
Santanchè la moglie cercando di coprirla di fango in un giornale
strettissimamente legato alla sua area politica.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: circolo pasolini pavia
Sent: Monday, June 01, 2009 12:21 PM
Subject: il fotografo sardo
IL FOTOGRAFO SARDO
La categoria dei "paparazzi" non è mai piaciuta ai potenti, ai ricconi,
agli arrivati. Molti di loro hanno avuto la macchina fotografica distrutta,
sono stati inseguiti,
presi a calci e pugni, bastonati da divi del cinema, frequentatori dei
jetset internazionali, personaggi prepotenti spesso nerboruti pronti ad
usare le mani a fare violenza a chi "viola" la loro privacy. Memorabile la
cattiveria di Richard Burton marito di Liz Taylor. Il caso del fotografo
Antonello Zapadu appartiene a questa categoria, ma è molto più grave di
tutti i precedenti anche i più eclatanti. E' inquisito dalla Magistratura
che questa volta è assai ben gradita da Berlusconi, è indagato dai
carabinieri e certamente anche dai servizi segreti ed ha subìto il
sequestro delle foto. In atto sta subendo altre indagini perchè non si
vorrebbe lasciare in giro una sola delle fotografie da lui realizzate.
Non si dovrebbero mai giudicare gli atti di un Magistrato e non mi
permetto di farlo ma mi pongo interrogativi che attengono a valori della
democrazia quale la libertà, il diritto di cronaca, il diritto alla
informazione ed al
libero svolgimento della propria attività professionale. Le foto di Villa
Certosa sono state realizzate con un potente teleobiettivo come usano i
fotografi da sempre e come noi sappiamo dal cinema e dalle cronache.
Ricordo il caso di una foto di Lilli Gruber ripresa mentre prende il sole
pubblicata dai rotocalchi. Tantissimi altri casi alcuni anche recenti
riguardanti politici e imprenditori del calibro di Casini e Montezemolo
ripresi nudi con "vergogne" a bella vista (era giù successo all'avvocato
Agnelli) a bordo di lussuose imbarcazioni da diporto. Non mi risulta che ci
siano stati sequestri e conseguenze penali per i fotografi. Le immagini di
Casini sono ancora bene in vista in internet ed anche quelle di Montezemolo
piegato a guardarsi i genitali.
Ora perchè tanta repressione per le foto di Antonello? Perchè sono state
sequestrate e perchè è stato incriminato per tentata truffa?
Mi colpisce in questa vicenda la totale mancanza di solidarietà dei
giornalisti e degli addetti al mondo della informazione per il piccolo
modesto fotografo sardo lasciato solo nelle grinfie della macchina
trituratrice dei berluscones. Il lodo Alfano esclude che Berlusconi possa
essere incriminato ma non comprende anche il diritto dello stesso di vietare
attenzioni verso le sue attività ludiche con la repressione di chi si
occupa delle sue cose che sono cose che riguardano tutti. Riguardano tutti
le persone che sbarcano in Sardegna con aerei militari nella disponibilità
della Presidenza del Consiglio, strimpellatori, ragazze e forse minorenni.
Magari Berlusconi vorrebbe avere i poteri di Tiberio che non gradiva
essere disturbato nei suoi divertimenti senza fine di Capri. Alcuni dei
fanciulli e delle fanciulle amate e usate da Tiberio finivano in pasto
alle murene della grotta azzurra. Ma forse lo storico di Tiberio era un
astioso deluso e vendicativo. Non risulta che vicino Villa Certosa ci siano
allevamenti di murene e i tempi non sono tali da consentire tanto potere ad
un Capo di Governo o a chicchessia.
Credo che le foto dovrebbero essere viste da tutti. Lo stesso Berlusconi
dovrebbe chiederne la pubblicazione se non è vero che queste non mostrano
festini di ninfe vaporose che giocano a nascondino con attempati satiri nei
meravigliosi giardini con vulcano di Villa Certosa. E se fosse vero quando
ha detto il fotografo e cioè che molte ragazze sembravano "minorenni" e
pertanto nè ha alterato i visi?
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: micromega
Sent: uesday, June 02, 2009 2:17 PM
Subject: : la Monnezza Liberista
La monnezza liberista
===================
Una città assente forse perchè delusa da tante sconfitte subite nel corso
della sua storia non ha partecipato alla battaglia dell'opposizione al
Consiglio Comunale di Palermo conclusasi, forse per la prima volta da
innumerevoli anni, con una vittoria: l'aumento del 35% della Tarsu non è
passato! Aumento sostenuto dal Sindaco che non ha saputo o potuto prendere
le distanze dal chiaccherato Consiglio di Amministrazione dell'Amia,
l'azienda municipale preposta all'igiene ambientale e che in passato aveva
protetto non querelandosi per il falso in bilancio che era stato denunziato
e conclamato. La battaglia dell'opposizione è stata durissima e, da un certo
momento in poi, assediata dai dipendenti Amia che sembravano interessati
al varo dell'aumento e dall'assedio delle immondezze.Spero che le
Confederazioni sindacali faranno un approfondimento sul comportamento dei
dipendenti Amia dal momento che è sembrato che la loro azione fosse rivolta
a minacciare l'opposizione per obbligarla a votare l'aumento ed a ricattare
la città sommersa da tonnellate di rifiuti che, ad un dato momento, hanno
preso a bruciare in centinaia di posti diversi, incendi non provocati dalla
pur acuta esasperazione degli abitanti.
Dopo la sconfitta del Sindaco e della sua maggioranza l'intervento di
Bartolaso è sembrato un atto strumentale del Governo per soccorrere il
centro-destra palermitano in difficoltà e per consentire il rientro dello
sciopero aziendalistico con l'assegnazione di trecento paia di scarponi
(!!!) ai dipendenti, una ridicola
messa in scena per giustificare , salvare la faccia e tornare alla
normalità attribuita al deus ex machina Berlusconi ed al suo
factotum Mercurio.
L'aumento proposto del 35% era stato preceduto da un altro settanta per
cento meno di due anni fa e che non era servito ad evitare lo spaventoso
deficit di 180 milioni di euro che aumenta di quattro milioni di euro al
mese.
La cittadinanza di Palermo paga una considerevole cifra per la Tarsu. La
tassa è molto pesante per gli esercizi pubblici e per le attività produttive
e pesa su ogni famiglia palermitana per non meno di duecento euro l'anno.
Anche se fosse passato l'aumento proposto dal Sindaco dubito molto che il
bilancio Amia si sarebbe riassettato dal momento che esiste nella gestione
privatistica dell'azienda una incoercibile tendenza ad un esponenziale
aumento delle spese rispetto le entrate che sono costituite quasi
esclusivamente dai proventi tributari imposti dal Comune.
E' nella natura stessa della obbligata trasformazione della municipalizzata
in spa il meccanismo diabolico del fallimento. I soldi li mettono i
cittadini ma nè Comune nè Corte dei Conti possono esercitare un controllo
sugli amministratori dell'azienda che bruciano ingenti quantità di risorse
per sè stessi, per i loro consulenti, per le persone che assumono con
criteri del tutto arbitrari, per le esternalizzazioni, per gli affari che
gestiscono, insomma per tutto. La raccolta differenziata non riesce a
decollare e non decollerà mai dal momento che i gestori dell'Amia non
sembrano molto interessati e lo stesso affare dell'inceneritore pone
problemi che sono assai al disopra della mentalità da "massaria" che è
prevalsa nel gruppo dirigente che spende il suo tempo in inutili costosi
ripetuti viaggi negli emirati alla ricerca forse dell'araba fenice.
E' il fallimento della privatizzazione dei servizi pubblici locali. Presto
entrerà in crisi anche l'acquedotto municipale ed aumenterà smisuratamente
il costo dell'acqua mentre l'Amat pensa di risolvere i suoi problemi
assumendo vigilantes per reprimere i viaggiatori abusivi. Un pannicello
caldo in una situazione strutturalmente deficitaria.
Nessuno sembra rendersi conto della pericolosità dei marchingegni di
privatizzazione dei servizi. I costi diventano insopportabili ed i servizi
sempre più scadenti. Questo accade dovunque al modello pubblicistico di
gestione si è sostituito il modello privatistico. Eppure anche le stesse
opposizioni che hanno valorosamente combattuto la loro battaglia a Palermo
sono convinte che si tratta soltanto della cattiva gestione di un organismo
valido. Non è così. Bisogna tornare al modello pre spa, senza consigli di
amministrazione, senza presidenti ed amministratori delegati e consiglieri.
Senza consulenti e senza esternalizzazione ripristinando il processo
accumulativo di konw hau che ha costituito l'orgoglio di tante nostre
municipalizzate prima della follia ideologica della mercificazione e della
privatizzazione dei servizi pubblici.
pietro ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: micromega
Sent: Friday, June 05, 2009 1:57 PM
Subject: il discorso di Obama-BinLaden
il discorso di Obama-BinLaden
=======================
Da molto tempo sono convinto che Bin Laden sia una sorta di
marionetta massmediatica inventata dagli Usa per farla intervenire tutte
le volte che ne ravvisano la necessità per ridimostrare l'esistenza del
terrorismo e del suo capo, per giustificare il sangue che scorre a
torrenti in una zona che va dall'Iraq al Pakistan, per ridestare il
terrore in tutto il mondo occidentale e compattare l'opinione pubblica,
specialmente quella americana, attorno alle scelte del Governo
dell'Impero.
Ebbene, il fatto che il discorso di Obama, una novità assoluta per il
contenuto di svolta rispetto la linea di esportazione della democrazia
con i bombardamenti di Bush, sia stato contrappuntato dal minaccioso
proclama della inafferrabile Primula del Terrorismo, ha tolto verità ed
autenticità alla apertura verso l'Islam del giovane Presidente americano
che mentre tracciava orizzonti di pace e di rasserenamento del mondo
veniva doppiato all'incontrario dall'icona che rappresenta il Male!
Mentre si cancella lo scontro di civiltà qualcosa richiama teatralmente
all'esistenza del terrorismo che, naturalmente, deve essere estirpato.
Se aggiungo a questo il richiamo di Obama all'undici settembre che è
una impostura tuttora spacciata quale spartiacque della storia e causa
della guerra senza quartiere agli stati-canaglia, ai talebani, a quanti
sfuggono alla sottomissione diretta o indiretta degli USA, il mio
entusiasmo per il suo discorso nella sede dell'Università progressista
e combattente, ma
davanti ad una platea selezionata dal feroce aguzzino "moderato" Mubarak
fatta da quanti si sono arricchiti con un regime filooccidentale,
formalmente democratico ma sostanzialmente monarchico, faraonico, ripeto
il mio entusiasmo di affievolisce anche se non vuole spegnersi dal
momento che non è giusto avere pregiudizi
e bisogna sempre sperare in una leadership che si propone dialogante,
costruttiva e rispettosa.
http://www.corriere.it/esteri/09_giugno_04/obama_testo_discorso_dcbff5ee-50f3-11de-89ad-00144f02aabc.shtml
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Thursday, June 04, 2009 10:50 AM
Subject: DICHIARAZIONE DI VOTO
DICHIARAZIONE DI VOTO
====================
Sono socialista di un partito socialista che non c'è più: il partito di
Nenni, Lombardi, Morandi,
Brodolini, Loris Fortuna e ,prima di questi, di Lina Merlin che fece
diventare civile l'Italia con la chiusura dei bordelli e l'abolizione della
scritta "figlio di N.N" dalla tessera di identità. Il Partito Socialista
che non c'è più fu capace di dare vita ad una stagione eccezionale di
riforme cominciate con la nazionalizzazione della industria elettrica e
culminate con lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori dopo avere riformato la
scuola ed avere introdotto il divorzio voluto con tantissima forza da Loris
Fortuna.
Alle Europee voterò comunista ,il raggruppamento che fa capo a Paolo
Ferrero, Di Liberto e Salvi anche se non ho condiviso la loro prova di
governo conclusasi disastrosamente per le attese dell'elettorato
"operaio"deluso dalla protervia ricattatoria di Prodi e dell'ala
maggioritaria iperliberista del suo Governo.
E' importante votare comunista per andare contro corrente rispetto lo
smottamento a destra abbastanza rovinoso di gran parte di quella che fu la
sinistra italiana ed assicurare un valido punto di riferimento a quanti
paventano l'abolizione dell'art.18, vorrebbero liberarsi e liberare l'Italia
dal precariato, bloccare lo smantellamento del welfare, assicurare pensioni
decorose ai lavoratori, avere una politica estera di pace ed un esercito di
pace, una scuola pubblica rinnovata e forte.
Un successo dei comunisti potrebbe rallentare lo smottamento a destra del PD.
L'Italia ha bisogno di recuperare una grande forza di sinistra che non abbia
tra i suoi deputati gli esponenti più ringhiosi della Confindustria come
Calearo, Colaninno, Merloni e giuslavoristi come Ichino dediti allo
smantellamento dei diritti dei lavoratori. Il PD deve tornare ad essere un
partito progressista. Oggi è il Partito della Confindustria che tuttavia si
serve anche di altri forni per impastare il suo pane.
Il successo dei comunisti potrebbe far riflettere il PD sul suo mostruoso
accordo con Berlusconi per la soglia del quattro per cento che impedisce a
tutti gli orientamenti politici presenti nel Paese di avere una voce in
Parlamento.
La semplificazione a due è una perdita secca per la democrazia che invece
deve recuperare valori delle tante correnti culturali che hanno reso civile
la politica italiana oggi ridotta a livelli di barbarie specie per il
nefasto concorso dell'apparato massmediatico.
Non andrò a votare per il referendum che ribadisce ancora più negativamente
il porcellum che ci obbliga ad avere un Parlamento scelto dei capi
dell'oligarchia e sottratto in ogni suo membro al giudizio dell'elettorato.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: Giuseppina Ficarra
To: Vincenzo Sena
Sent: Saturday, June 06, 2009 5:45 PM
Subject: il D-Day
Saluti Giuseppina
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Saturday, June 06, 2009 3:00 PM
Subject: il D-Day
Lo sbarco in Normandia ed il nostro triste presente
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Ricorre oggi il 65° anniversario dello sbarco in Normandia. Obama lo
celebrerà assieme ai fedeli alleati della Alleanza Atlantica che quest'anno
registra il ritorno della Francia dopo decenni di assenza. Il significato
originario dell'evento è tuttavia profondamente cambiato. Lo sbarco in
Normandia fu il titanico sforzo del mondo in lotta contro la barbarie
nazifascista pagato a durissimo prezzo di sangue per cancellare l'orrore
del suprematismo hitleriano della razza ariana. Ma sono trascorsi da allora
tanti anni e gli Usa ed i loro alleati hanno combattuto tante altre guerre
non di liberazione ma di stampo coloniale e imperialistico.Oggi siamo alla
fine di un decennio di gravissime umiliazioni inflitte a popolazioni quasi
inermi di nazioni che non costituivano nessun pericolo nè per gli Usa nè per
il mondo come l'Irak e l'Afghanistan. Non è certo giusto confrontare gli
americani ai tedeschi di Hitler ma non dimentico l'orribile esibizione
massmediatica della testa di Sadam Hussein con la bocca, i capelli, la
faccia frugati da un militare americano nè lo spettacolo macabro della sua
impiccagione ed il suo corpo oltraggiato e vilipeso da nemici irridenti.
Anche le 52 carte da poker che raffiguravano altrettanti dirigenti dello
Stato irakeno saranno ricordate come episodio di imbarbarimento e di
oscuramento dei principi del Diritto che si vollero affermare a Norimberga e
nei documenti approvati dalle Nazioni Unite. Guantanamo non è meno di un
lager di Hitler ed il sistema delle prigioni terrestri e navali della Cia e
del Pentagono sparse in tutto il mondo non ci mostra una civiltà
occidentale che diffonde i suoi valori nella pace e nel rispetto dei popoli.
Si può dire che la fine della Unione Sovietica abbia consentito
all'occidente di abusare della sua forza e di imporsi con la violenza di
bombardamenti che non hanno mai fine dal momento che debbono alimentare
l'industria bellica statunitense.
Gli ebrei vittime della ferocia razzista di Hitler oggi dispongono di uno
Stato che tiene prigioniera l'intera popolazione di Gaza e, come il cuculo,
distrugge le abitazioni palestinesi per insediare i propri coloni in
Cisgiordania. Il governo di estrema destra di Israele non ha interesse alla
pace e condiziona pesantemente
gli Usa. Non escludo che un nuovo incendio divamperà nel mondo dal momento
che la crisi economica e sociale del capitalismo non trova alternative e
risposte in un nuovo ordine. La sinistra è minoritaria in Europa. C'è chi
prevede una inflazione tremenda dal momento che gli Usa hanno scaricato i
costi delle loro guerre al mondo intero con i titoli tossici e la mancanza
di regole del mercato. Inflazione e disoccupazione furono gli ingredienti
che favorirono l'ascesa di Hitler. Oggi l'Europa dei ventisette non ha
politiche idonee a superare la crisi economica sociale e politica e rischia
di sfasciarsi dal momento che
l'Europa orientale si mostra interessata a rapporti diretti sia pure di
sudditanza con gli Usa mentre soci fondatori come l'Italia mostrano
disinteresse, indifferenza ed insofferenza....e regrediscono dalla
democrazia all'oligarchismo e da questo al sultanato..
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: aprile lettere
Sent: Wednesday, June 10, 2009 8:25 PM
Subject: Fw: la democrazia espropriata
L'Italia era un paese democratico fino a quando, in nome della
governabilità che sarebbe stata impedita dal pluralismo delle rappresentanze
politiche, non è cominciato un processo di progressiva espropriazione del
cittadino-elettorale dei suoi diritti che sono stati compressi, deformati,
limitati fino quasi all'annullamento.
Questo processo che chiamerei di autoritarismo pseudo democratico si basa
su quattro cose fondamentali: il premio di maggioranza, lo sbarramento del
3 o del 4 o addirittura del 5 per cento (Sicilia), la elezione diretta del
Sindaco o del Presidente della Provincia o del "Governatore" della Regione,
la eliminazione del voto di preferenza. La legge regionale siciliana
presenta inoltre particolari mostruosità come il listino del Presidente che
consenta la elezione di alcuni personaggi soltanto perchè indicati dallo
Stesso Presidente e l'attribuzione alla minoranza che supera il cinque per
cento di un terzo dell'assemblea regionale.
Le conseguenze di queste norme sono una democrazia azzoppata e drogata
dalle scelte delle segreterie dei partiti e la prevaricazione della
maggioranza sulle minoranze che non vengono ammesse nelle istituzioni
o cancellate dalle stesse se hanno la disgrazia di scendere anche solo di
qualche frazione dalla linea di sbarramento.
Sullo sfondo di questo scempio oramai quasi ventennale del sistema
elettivo e della legittimità delle rappresentanze sta la scelta del
maggioritario e la volontà di mettere la camicia di forza del bipolarismo
allo scopo di ridurre la qualità e la diversità degli apporti politici e
culturali. Il risultato è che questa degenerazione e regressione verso
semplificazioni autoritaristiche hanno reso ingordo il centro-destra che
governa l'Italia al quale non basta una maggioranza assoluta nel Parlamento
e ricorre alla decretazione sistematica con richiesta di voto di fiducia
tutte le volte che vuole imporre la sua arbitrarietà.
Bisognerebbe percorrere all'indietro la strada delle cosidette "riforme"
e tornare alla proporzionale pura
lasciando un premio di maggioranza per la coalizione o il partito che
risultano vincenti. La proporzionale pura dal momento che nessun cittadino
può essere privato del diritto di vedere rappresentato il suo voto nella
assise degli eletti anche se largamente minoritario. All'indomani del voto
per le europee abbiamo oltre il dieci per cento dell'elettorato privato del
suo diritto di eleggere la propria rappresentanza con un vulnus
politico-culturale notevole della scomparsa obbligata di partiti
fondamentali come socialisti, verdi, comunisti. .
La questione della non sommabilità del premio di maggioranza e dello
sbarramento che consente un ingiusto vantaggio ai vincitori dovrebbe essere
sollevata anche davanti la Corte Costituzionale non ignorando
l'appropriazione delle liste vincenti dei rappresentanti che sarebbero
toccati agli esclusi come possiamo vedere subito dalla attribuzione del 72
seggi italiani al Parlamento Europeo.
La democrazia è limitata e manomessa dal sistema maggioritario e dai
marchingegni che ho denunziato.
La riduzione delle rappresentanze politiche è una perdita secca di diritti
di cittadinanza per gli elettori. La crisi della politica e della
governabilità non può essere attribuita allo strumento tecnico della legge
elettorale quanto a processi politici spesso di disfacimento morale o di
blocchi sociali che feriscono l'integrità delle maggioranza. La DC non
finì a causa del sistema elettorale quanto per il disfacimento della sua
politica.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: sic21@vatiradio.va
Sent: Thursday, June 11, 2009 3:16 PM
Subject: Gheddafi e la cialtroneria politica italica
Gheddafi e la cialtroneria politica italiana
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Con l'ottusità di modesti politicanti molti esponenti del PD a cominciare
da Veltroni e Franceschini si sono uniti agli strilli di tanti ipocriti
sepolcri imbiancati che contestano a Gheddafi di non rispettare i diritti
umani e che stanno trasformando in una grottesca farsa un momento che poteva
e doveva essere di risanamento di una gravissima ferita storica costituita
dai crimini mostruosi commessi dall'Italia per oltre un trentennio in Libia
(dal 1911 al 1943) che causarono la morte atroce di non meno di centomila
cittadini libici. Molti furono deportati in Italia e di loro non resta
alcuna traccia. Non se ne è saputo più niente.
La superficie della contestazione orchestrata da diversi partiti a
cominciare dai radicali e finire a gran parte del PD che ha mostrato in
questa occasione di non avere la struttura culturale e politica necessaria
per aspirare alla guida del governo è del tutto ipocrita e riguarda i
diritti umani e civili che non vengono rispettati dal dittatore libico ma
nel profondo emerge l'odio dei colonizzatori che non esitavano a gasare le
popolazioni dei villaggi considerandoli esseri inferiori o, come amano dire
gli ebrei in segno di profondo disprezzo per coloro che odiano, "bipedi
parlanti. Emerge l'odio dell'Italietta fascista vile e assassina che ieri
si è riversata sui popoli nordafricani e che oggi dà vita ad una
legislazione orribilmente persecutoria verso
i migranti.
Ha sbagliato Gheddafi a offrire collaborazione poliziesca e repressiva
all'Italia per i respingimenti e la clausura in Libia dei respinti. Avrebbe
dovuto chiedere accordi di cooperazione con l'Europa e sottoporsi a garanzie
internazionali per la tutela dei migranti dalle sevizie inflitte dalla sua
polizia e dai nostri lagers.
Tuttavia Gheddafi si trova in Italia per concludere una operazione
iniziata dal governo Prodi e portata avanti dall'attuale governo sia pure
allo scopo di crearsi un alleato nella repressione dei clandestini e nel
business finanziario che ha innanzitutto il carattere di una
riappacificazione alla quale l'Italia è avvantaggiata dal momento che
agevola i suoi interessi strategici anche di lungo periodo e dal momento che
chiude senza
il giusto e opportuno atto di pentimento pubblico un capitolo fascista della
nostra infame storia in Africa. Berlusconi non si è inginocchiato come
Willy Brandt difronte al sacrario del ghetto di Varsavia. Probabilmente non
esiste in Libia un sacrario per i martiri del colonialismo italiano
difronte al quale il nostro governo dovrebbe compiere un rito di
riconoscimento dei propri errori ed orrori.
E' stata grave la decisione del Senato di non accogliere Gheddafi dopo
averlo formalmente invitato. Ancora più grave la ridicola decisione del
gruppo senatoriale del PD di disertare l'aula.
Tutto questo strillare per i diritti umani avviene nel giorno stesso in
cui il governo chiede ed ottiene la fiducia
sulla legge liberticida della stampa e della informazione e sul divieto
delle intercettazioni telefoniche ed all'indomani di un successo della Lega
che ha fatto le sue fortune elettorali alimentando xenofobia e odio contro
gli islamici ed i rom, in una Italia che parla di democrazia mentre ha
svuotato di qualsiasi dignità e funzione il proprio Parlamento ridotto ad
approvare le leggi ad personam di Berlusconi ed a votare la fiducia
praticamente su ogni atto del governo.
L'Italia è stata una democrazia. Oggi non lo è più anche se resta ancora
il suo impianto costituzionale seppur svuotato di contenuti e contraddetto
da una legiferazione e da un concreto operare del governo autoritari, anti
sindacali, antioperai. Diritti civili e diritti sociali sono in parte
scomparsi e quanto rimane è in pericolo. Oggi l'Italia è una oligarchia che
potrebbe degenerare in un sultanato.
Non si può proprio dire che la gente che grida ha le carte in regola per
trattare la Libia da stato canaglia ed il suo rappresentante come un
indesiderabile beduino . Il termine beduino non è in sè dispregiativo.
Indica un popolo del deserto meritevole di rispetto. Nella bocca di tanti
leghisti e di autorevoli giornali che formano il comune sentire della destra
italiana beduino è dispregiativo sinonimo di rozzezza, ignoranza, mancanza
di igiene
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Saturday, June 13, 2009 3:33 PM
Subject: Elezioni in Iran e l'invidia rapace dell'Occidente
LE ELEZIONI IN IRAN E L'INVIDIA RAPACE DELL'OCCIDENTE
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Le immagini che arrivano dall'Iran (che io chiamerei Persia in onore della
sua antichissima civiltà) che vota sono davvero un documento civile di
eccezionale valore. Siamo davanti ad un popolo che con grandissimo
entusiasmo e partecipazione ha dato vita al rito più importante della
democrazia, il rito del voto, del recarsi in un luogo stabilito dove stanno
le urne, fare la fila per poi esprimere la propria volontà sul governo della
nazione. Questo entusiasmo,confrontato alla stanchezza della sfregiata
democrazia italiana, ci fa capire di quanto siamo stati allontanati
dall'esercizio concreto dei nostri diritti.
Una nazione giovane fatta di sessantasemilioni di persone dall'età media di
27 anni ( in Italia 43 anni!) proiettata verso il futuro, una nazione
sopravvissuta ad un secolo di massacri e di spoliazioni del colonialismo
anglosassone e tedesco ed alla guerra dolorosissima durata quasi dieci anni
provocata dall'Irak che ha causato oltre un milione di morti, milioni di
invalidi e mutilati per sempre, molte vittime delle armi chimiche fornite
dagli USA a Sadam Hussein.
Questa nazione tanto ricca di gioventù, con università piene zeppe di
ragazze, aperta al mondo con oltre ventidue milioni di utenti internet, è
stata per anni nel mirino di Bush che l'ha assediata e non l'ha aggredita
per mancanza di mezzi e perchè non poteva delegare l'attacco alla sola
Israele che tuttavia non esiterebbe un solo istante ad azzannarla e si
prepara ogni giorno all'ora x con esercitazioni navali e terrestri.
La Persia ha una antica voglia di democrazia e di libertà. Ricordo per tutti
il Primo Ministro Mossadek al quale gli americani fecero fare la fine di
Allende per gli interessi delle compagnie petrolifere e poi installarono
al potere lo Scià, un individuo feroce, sanguinario, ligio ai padroni
mondiali del petrolio. Mossadek aveva aperto la strada ad una rivoluzione
democratico-borghese che, se aiutata a radicarsi, avrebbe cambiato il volto
dell'intera regione medioorientale ma fu rovesciato ed ucciso da un
complotto organizzato dalla Cia. La rivoluzione religiosa che ha portato al
potere l'attuale regime parte dalle stesse motivazioni profonde della Persia
che Mossadek avrebbe voluto ma si è materializzata in uno Stato che comunque
evolve verso forme superiori di civiltà e di democrazia se l'assedio, il
malanimo, l'ostilità dell'Occidente non la costringeranno a difendersi ed a
spendere sopratutto nelle armi le risorse che si potrebbero destinare alla
cultura ed al progresso civile.
L'invidia dell'Occidente per il possibile itinerario di progresso e di
benessere della Persia susciterà tensioni e forse nuove guerre. E' destino
di tutte le Nazioni che si sottraggono all'abbraccio mortale
dell'imperialismo Usa essere riportate alla loro preistoria, all'anno zero.
Il Libano dei meravigliosi cedri per ben due volte è stato raso al suolo
dagli israeliani. La sua prosperità è stata distrutta e ridistrutta con
sadico piacere di gente come Condolence Rice che si fece una storica
passeggiata nel corso di Beirut fiancheggiato a destra ed a inistra da
palazzi in fiamme o ridotti in macerie. L'Iraq di Sadam Hussein era un
treno in piena corsa con una alfabetizzazione elevatissima, migliaia e
migliaia di ingegneri, di tecnici, scienziati, centri culturali pulsanti di
vita. Ebbene, dopo essere stato spinto alla guerra contro l'Iran è stato
distrutto dagli USA ed i suoi volenterosi alleati da guerra interminabile e
tuttora occupato da un esercito di occupazione fiancheggiato da contractors,
spesso killers assassini con licenza di uccidere. Maddalena Albright
dichiarò senza provocare alcun rimorso che i cinquecentomila bambini irakeni
morti a causa dell'isolamento del boicottaggio erano "un prezzo" da pagare
agli interessi degli USA e del "mondo libero"!!!
Insomma, se qualcuno comincia ad alzare la testa ed a partecipare al
progresso, viene subito fatto regredire
alla condizione della massima emarginazione economica sociale e culturale.
Avevo sperato nelle dichiarazioni di Obama all'Università del Cairo e vorrei
continuare a sperare. Ma ritengo che non farà niente di diverso dal suo
predecessore. Democratici o Repubblicani fanno la stessa politica estera e
magari quella repubblicana, a volte, ha maggiore apertura dal momento che
non hanno l'ansia dei democratici di mostrarsi abbastanza "patriottici".
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: circolo pasolini pavia
Sent: Sunday, June 14, 2009 1:58 PM
Subject: Iran Cia e Mossad e Ned tra tulipani,rose,e colori vari
====================================================
Chissà quale nome ha in codice e quale colore ha dato la Cia alla
"rivoluzione" iraniana. In Georgia, per cacciare via Sevardnadze e mettere
al suo posto Saakasvile assai più servile dell' orgoglioso ex Ministro agli
Esteri di Gorbaciov, si diede vita ad una operazione denominata "Rivoluzione
delle Rose". In Ucraina l'operazione Cia si chiamò "rivoluzione arancione" e
si vedevano in tv enormi attendamenti di colore arancione, abitate da
dimostranti vestiti di arancione, che agitavano stendardi arancione. Qui
come in Georgia la ciambella riuscì con il buco ed il candidato
filooccidentale ottenne la ripetizione delle elezioni e la vittoria. C'è
stata una rivoluzione dei "tulipani" in Kirghizistan anche questa coronata
dal successo del filooccidentale che poi si è installato al potere con il
novanta per cento dei voti (non controllato da nessuno)
Qualche ciambella però è venuta senza buco come in Birmania dove sono stati
inquadrati e mobilitati i monaci buddisti contro il regime che non permette
penetrazione degli interessi americani. Abbiamo anche avuto la recita dello
stesso copione in Bielorussia con la rivoluzione dei "Jeans" ed in Mongolia,
in Serbia, dappertutto gli americani ed i loro alleati hanno ritenuto di
dover destabilizzare governi e nazioni considerati se non veri e propri
stati-canaglia perlomeno non funzionali al loro dominio imperiale. In
occasione delle Olimpiadi fu intensissima la mobilitazione dei seguaci del
DalaiLama per avvelenare alla Cina il successo internazionale e
destabilizzare il Tibet teatro di pogrom di monaci armati dalla Cia contro
i civili cinesi.
Esistono teorie e manuali su questa strategia adottata dagli Usa in
alternativa ai bombardamenti ed alle occupazioni militari che a volte
risultano troppo costosi. Teorici come Gene Sharp hanno scritto manuali che
propongono ed analizzano le sequenze di una destabilizzazione dalla denunzia
dei brogli alla disobbedienza civile alle manifestazioni di piazza, agli
assedi dei Parlamenti e dei Governi.
La giustificazione dei movimenti di rifiuto del responso elettorale e di
denunzia dei brogli e richiesta o di ripetizione delle elezioni o di
immediato riconoscimento del leader della "rivoluzione" è sempre la stessa:
difesa della democrazia e della libertà, lotta al tiranno o ai tiranni,
rinnovamento in senso filooccidentale dello Stato. Se analizziamo le
conseguenze che si sono registrate dove questi movimento hanno avuto
successo notiamo la massiccia penetrazione di multinazionali e di interessi
stranieri e la svendita delle risorse locali al mercato oligopolistico.
In Iran l'operazione Cia-Mossad è stata eseguita da maldestre maestranze
capeggiate da Maussavi. Questi, ad urne ancora aperte, si è autoproclamato
vincitore e ha dato il via a violente agitazioni dei suoi seguaci con
assalti ai negozi ed alle banche e falò nelle pubbliche piazze. Una vera e
propria insurrezione contro il responso elettorale mancata, ma che sarà
ampiamente sfruttata dal potentissimo apparato massmediatico occidentale per
gridare al regime che si macchia le mani di sangue e che organizza la
repressione. Le urla di brogli elettorali non sono convincenti ed il broglio
non viene invocato da tanti opinionisti dell'occidente che si limitano a
sottolineare la delusione o la sconfitta di Obama per la riconferma di
Ahmadinejad e quanto possa essere sgradevole il regime iraniano. Israele ha
già ribadito al mondo intero la sua proposta di distruggere l'Iran prima che
possa dotarsi di armamento nucleare e molti incitano l'Occidente a menare le
mani, a liquidare l'autonomia della nazione persiana.
Credo che questa "rivoluzione" frutto di collaudate e sofisticatissime
metodologie di penetrazione e rovesciamento non riuscirà dal momento che
non si potranno sfruttare situazioni come quelle date dai sentimenti
antisovietici delle repubbliche caucasiche e l'Occidente è sempre più nudo e
smascherato nella sua voglia di potenza e di sopraffazione.
pietroAncona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.i
notes
http://it.wikipedia.org/wiki/Gene_Sharp
http://www.nuovimondi.info/Article1346.html
http://www.resistenze.org/sito/te/po/ci/poci8d29-003024.htm
http://www.eurasia-rivista.org/cogit_content/articoli/EkEyEpAlyAYgkhZJKN.shtml
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: forumpalestina@libero.it
Sent: Monday, June 15, 2009 3:42 PM
Subject: la pace lontana 3500 anni!
LA PACE LONTANA 3500 ANNI!
============================
Il discorso del leader del governo di ultra destra Netanyahu è stato
accolto bene dal Presidente Obama. E' un passo avanti ha detto. Non è vero.
In effetti, il discorso è servito alla dirigenza israeliana per tirarsi
dall'angolo in cui si era cacciata e per rilanciare la palla ad Obama ed ai
palestinesi. I quali hanno reagito con irritazione su entrambi i fronti di
Gaza e della Gisgiordania. Spero che la comune irritazione del Presidente
Abu Mazen e di Hamas per lo spocchioso e provocatorio discorso di Netanyahu
serva ad avviare un processo di riunificazione del popolo palestinese
diviso dagli israeliani in collaborazionisti e "terroristi " che hanno
creato una amministrazione retta da un Quisling per isolare i patrioti e
aumentare a dismisura la colonizzazione della Gisgiordania oramai quasi
inabitale per i palestinesi stretti in un angolo dal grosso, vorace e
sanguinario cuculo israeliano. L'elettorato israeliano è fortemente
condizionato ed orientato dai coloni e dalla loro ideologia di sterminio dei
"bipedi parlanti". (così gli ebrei chiamano tutti i non ebrei) Hanno avuto
la tracotanza di dichiararsi insoddisfatti del discorso di Netanyahu che
ovviamente non riconosce il diritto del ritorno alle loro case dei
profughi, proclama Gerusalemme città degli ebrei, concede ai palestinesi uno
Stato-burla demilitarizzato (il monopolio della violenza deve continuare ad
essere detenuto da Israele), e privo di sovranità sui cieli che lo
sovrastano.
In un passaggio del suo discorso, Netanyahu ha detto che la legittimità
dello Stato "ebraico" di Israele nasce non dalla Shoah ma dal fatto che gli
ebrei hanno abitato la Palestina 3500 anni or sono. Gli ebrei non abitano
una terra assegnata dalla comunità internazionale a risarcimento delle
sofferenze patite dal regime nazista ma un luogo in cui sono stati loro
antenati 3500 anni fa. Quanti hanno legato e legano l'esistenza di Israele
alla Shoah sono serviti! Gli israeliani non ritengono di avere ancora
bisogno dell'Olocausto per la nascita del loro Stato. Non sappiamo come
risolvono il problema dei palestinesi e se ritengano o no che questi
abitano la Palestina anche loro da 3500 anni! Intanto intensificano i
programmi degli insediamenti colonici, continuano a tenere in gabbia la
popolazione di gaza, affilano le armi per l'aggressione all'Iran dentro il
quale hanno creato un forte movimento di destabilizzazione che ha già dato i
suoi frutti nei tumulti di questi giorni.
Nessuna speranza di pace dalle parole di Netanyahu!
Non ci resta che sperare in un ravvicinamento di Hamas e ANP per tornare
ad essere l'unico popolo palestinese che lotta per i suoi diritti e di una
reazione della sinistra e dei democratici israeliani al governo fascista,
razzista e genocida che li dirige. Entrambe le cose sono assai difficili e
problematiche ma non c'è altra strada, non c'è alternativa.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Wednesday, June 17, 2009 8:05 AM
Subject: Pettegolezzi in cucina
Pettegolezzi in cucina
==================
Nei luoghi dove la servitù del palazzo di riuniva per attendere gli ordini
che arrivavano da uno scampanellio o da un citofono interno attraverso la
voce del maggiordomo o della governante si commentava la vita dei "padroni",
si diffondevano pettegolezzi, si esprimevano naturalmente con molta,
moltissima circospezione, opinioni sugli avvenimenti della vita del signori,
non importa se nobili o soltanto ricconi, dei quali si era a servizio, si
facevano difficili esercizi di decifrazione, di interpretazione dei fatti
del giorno.
A leggere i giornali di oggi ed a sentire i commenti sulla gita a
Washinton del Presidente del Consiglio sembra appunto di essere nella
stanza della servitù dei palazzi padronali di una volta come ci sono stati
tramandati dalla letteratura e dal cinema. La servitù si divide tra il
gruppo capeggiato dal facinoroso Feltri
e l'angelico Giordano che danno il là a tutti i pennivendoli del Regime (
ieri questo ruolo era assolto dal Foglio di Ferrara ma oramai considerato
inadatto alla brutalità dello scontro in corso dal capo delle batteria
massmediatica) che sostiene il pieno successo dell'incontro americano, le
pacche sulle spalle, i sorrisi, il clima di cordialità mentre un'altra parte
della servitù sostiene che l'incontro è stato freddo, che è durato poco, si
è svolto quasi in piedi, Berlusconi non è stato invitato a pranzo ed altre
cose di questo genere.
La servitù analizza le fotografie, le parole ad una ad una, si chiede se
Berlusconi si è visto o no con la fist lady Michelle
Obama , il fatto che l'incontro sia stato l'ultimo del giro del neo
Presidente americano e si chiede quali riflessi avrà sulla politica
italiana. Insomma un battito di ciglio, un tono di voce, una risata di Obama
sono decisivi per
l'Italia!
La classe dirigente italiana non da sempre è stata tanto morbosamente
dipendente dalla Corte Imperiale Usa. Da De Gasperi a Craxi l'atlantismo è
stato praticato complessivamente con dignità naturalmente nello ambito di
una subalternità spesso assai accentuata. D'Alema per farsi accettare come
Primo Ministro ex PCI ha addirittura bombardato Belgrado dentro una guerra
tra le più discutibili che la Nato ha combattuto contro la Jugoslavia ed in
particolare contro la Serbia. Paradossalmente il Berlusconi che si è
presentato tremebondo ad Obama timoroso per l'offesa che gli aveva arrecato
e bisognoso della sua benevolenza è il primo Ministro Italiano dopo Moro a
sfuggire alle direttive della Casa Bianca: ha aperto verso la Russia
proponendone addirittura l'ingresso nell'Unione Europea ed ha chiuso il
contenzioso coloniale con la Libia diretta da uno "segnato" come Gheddavi,
personaggio che gli USA hanno tentato di uccidere diverse volte
bombardandolo o inseguendolo sui cieli d'Italia.
Insomma, dalla destra italiana si vuole dimostrare agli USA una fedeltà
canina, acritica, priva di ritegno e di pudore mentre dall'opposizione si
manda un messaggio pure di fedeltà totale e si lascia capire che i dirigenti
del PD sono più seri, garantirebbero meglio gli interessi americani con la
dignità della nuova fase ispirata da Obama e dal suo stile di comando.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Friday, June 19, 2009 7:42 AM
Subject: Gli USA e LA GUERRA
CENTOSEIMILIARDI DI DOLLARI PER LA GUERRA
========================================
Il mondo bipolare uscito dalla seconda guerra mondiale era certamente assai
più sicuro del mondo unipolare
in cui abitiamo dal 1990. La fine dell'Unione Sovietica non ha generato la
fine della storia ma l'inizio di una dominazione alla quale gli USA si erano
preparatI nei cinquanta anni precedenti con numerose iniziative militari e
politiche tutte rivolte all'affermazione della loro assoluta supremazia
militare, economica e politica.
Dall'alternanza di Presidenti democratici a Presidenti repubblicani non
c'è molto da aspettarsi. La strategia USA è di lungo periodo, può subire
variazioni o attenuazioni, ma non viene meno ad i suoi obiettivi
fondamentali di dominazione imperiale.
Tutto il mondo dove gli USA sono riusciti ad allungare le mani è in una rete
fittissima di loro basi militari che si allargano con l'espansione della
loro influenza politica. Dovunque si incontrano resistenze o ostilità sono
pronte opzioni di intervento che possono essere militari o politiche. In
Polonia e Cecoslovacchia si sfrutta il sentimento anticomunista delle
popolazioni per installare basi missilistiche praticamente a ridosso della
Russia la quale, peraltro, individuata come obiettivo da abbattere o da
sottomettere è già dentro un grande reticolato di basi strategiche
installate dagli Usa negli ultimi anni in tutte le Repubbliche ex sovietiche
a volte dopo la sostituzione incruenta ma manovrata dei governi attraverso
le rivoluzioni colorate.
Gli USA non hanno mai ritenuto di dare spiegazioni al mondo della
occupazione dell'Iraq dopo la diffusione
della verità sulla inesistenza delle armi di distruzione di massa. Si sono
resi responsabili del macabro rito di potere della impiccagione di Sadam
Hussein e della distruzione del governo e della classe dirigente irakena.
Mi hanno molto colpito le carte di poker con le immagini dei "ricercati"
distribuite ai soldati ed ai contractors quasi si trattasse di selvaggina
da cacciare. Non ha alcuna giustificazione l'invasione dell'Afghanistan dal
momento che è ridicola la tesi dei talebani che minaccerebbero la sicurezza
del pianeta con il loro terrorismo!
Oramai è abbastanza accettata una spiegazione dell'11 settembre che esclude
il complotto "terroristico" mentre continuano a risultare assai ambigui i
rapporti degli USA con Bin Laden. Altre guerre sono in preparazione in
Africa per costringerla dentro binari rirogosamente filo occidentali Il
Congresso .ha approvato la spesa di 106 miliardi di dollari per la guerra
in Iraq ed Afghanistan e varato blande norme per il controllo dei mercati
finanziari preda delle scorrerie di finanzieri privi di scrupolo che hanno
piazzato patacche in tutto il mondo e provocato la crisi che ne ha messo
in ginocchio l'economia.
Fa senso e mette paura la decisione di continuare a bombardare ed occupare
due grandi nazioni islamiche stanziando enormi cifre che vengono sottratte
al welfare necessario ad una America priva di servizio sanitario, priva di
ammmortizzatori sociali, con centinaia di migliaia di famiglie che vivono in
tenda non potendo più permettersi una casa.
Cìè da chiedersi a chi serve tutto il potere militare ed economico che gli
USA si sono procurati e continuano a procurarsi nel mondo se la popolazione
americana nella sua stragrande maggioranza vive in condizioni di grande
disagio e soltanto le multinazionali e la casta militare-industriale ne
ricavano vantaggi. Gli stanziamenti
per finanziare le guerre sottraggono risorse ad una nazione in cui la
solidarietà e la coesione sociale non esistono ed ha zone di sofferenza
sociale.
Insomma, la supremazia USA, il bellicismo militarista non servono alla
popolazione americana e tengono il mondo in costante pericolo.
Obama non ha cambiato di una virgola niente nè per il suo popolo nè per il
mondo. Si va avanti come negli ultimi venti anni verso il peggio della
rottura con gli Stati renitenti (Russia,Cina,Iran...)
Pietro Ancona
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---- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Saturday, June 20, 2009 2:21 PM
Subject: la guerra preventiva degli Usa con l'Iran
La guerra preventiva degli USA con l'Iran
================================
Gli Usa escono allo scoperto per spalleggiare apertamente il golpe
"populista" del loro quisling Mausavi che, appena iniziato lo spoglio, si
era proclamato subito immediatamente vincitore per dare il via alla grande
eversione antidemocratica di questi giorni. Non ci sono dubbi sulla vittoria
di Ahmaninejad come ben sanno gli stessi americani che avevano monitorato le
elezioni con ben due sondaggi di pubblico dominio. Ma tutto era stato
preparato minuziosamente per dare vita ad una "rivoluzione colorata" come le
tante che abbiamo visto e che sono state dimenticate presto dalla opinione
pubblica occidentale sempre pronta a difendere libertà e democrazia dei
cattivi di turno o trattati come tali dagli Usa. Ieri il Congresso
americano, dopo avere stanziato altre centoseimiliardi di dollari per le
guerre con l'Iraq e l'Afghanistan ha espresso simpatie per la
"rivoluzione"iraniana ed oggi Obama-Bush che fino all'altro ieri si
dichiarava indifferente e pudicamente guardava da un'altra parte ricordando
che per lui Mousavi equivaleva ad Ahmaninejad oggi minaccia lo Stato
iraniano dicendo di stare attento perchè gli occhi del mondo sono tutti
fissati su di lui. Questa uscita di aperto
appoggio smaschera la natura di sovversismo e di tradimento della patria
del movimento "verde" ma dimostra anche la difficoltà a fare come in
Ucraina, in Georgia, in Bielorussia ed altrove...
Gli Usa sono in guerra preventiva con tutto il mondo. La loro pax è fatta
di distruzioni, montagne e montagne di cadaveri, bombardamenti, occupazioni
militari, asservimento colonialistico, inquinamento, distruzione dei
beni archeologici e della storia dell'umanità. Ma anche di "rivoluzioni
colorate". Le uniche nazioni che "rispettano" sono quelle che hanno affidato
dopo l'intervento degli squadroni della morte ad incalliti criminali, a
regimi militari come quello colombiano che tiene in galera diecine di
migliaia di contadini dopo averli depredati delle loro terre assegnate alle
loro multinazionali. Il pianeta è stretto in una rete di basi militari Usa
che hanno lo scopo di controllare innanzitutto la nazione dove sono
collocate. In Italia le basi militari ed i depositi nucleari USA servono
innanzitutto a controllare la fedeltà del nostro Paese. L'Iran (lo
chiamerei volentieri Persia) non minaccia nessuno ed è minacciato da vicino
da una Israele dotata di oltre mille testate nucleari e di un esercito tra i
più potenti del mondo.
L'Iran è in pericolo come lo sono la Russia, la Cina, l'India e tutti i
paesi che non sono stati marchiati dalla presenza di una base militare Usa.
Ma forse questa ennesima ciambella al signor Obama- Bush terzo non riuscirà
con il buco.
http://www.osservatorioiraq.it/modules.php?name=News&file=article&sid=7771
Pietro Ancona
****
Se le Confederazioni sindacali CGIL-CISL-UIL e ora anche UGL (i cobas sono
rigorosamente discriminati) accettano la filosofia generale del piano
Marchionne che lascia all'Italia poco più degli uffici e si libra nel globo,
le lotte che faranno i lavoratori di Termini Imerese sono destinate alla
sconfitta. Si difende Termini se si rigetta la strategia complessiva della
Fiat. Ma a quanto pare le cose non stanno così. La questione Sicilfiat è già
stata regionalizzata e confinata in fatto
assistenzialistico.
Pietro Ancona
***
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Sunday, June 21, 2009 3:54 PM
Subject: Il golpe di Mousavi e della Cia
altre considerazioni sul golpe di Mousavi
Il golpe tentato da Mousavi con l’appoggio anglosassone forse fallirà ma
comunque ha già ferito l’Iran. L’Iran da sempre è preda dell’Occidente per
via del petrolio ed ora della sua posizione strategica nel mondo
globalizzato. L’Occidente non avrà pace fino a quando non lo ridurrà in
macerie come Gaza, come l’Irak, come l’Adghanistan. Sempre in nome della
libertà e della democrazia….. Escludere aprioristicamente l’intervento della
Cia o del Mossad è davvero irrazionale ed è comunque diventata una moda. Le
sollevazioni dei contadini colombiani contro il regime militare vengono
subito coperte dal silenzio delle batterie massmediatiche dell’occidente e
duramente represse con le torture e la morte. Ma i contadini colombiani non
contano niente per la sinistra italiana che oggi si rinnova accettando il
libero arbitrio delle masse iraniane che si sono mosse spontaneamente ed in
nome della libertà contro il Regime.
Riflettete: l’alternativa non è tra il regime teocratico e le masse assetate
di libertà ma tra l’Iran autonomo e Mausavi agente americano!
Irak ed Afghanistan hanno due regimi fantocci travestiti di democrazia
diretti dagli Usa e dalla Nato. Dobbiamo farne un terzo?
La tristissima esperienza della Palestina di Abu Mazen dimostra che la
scelta di una direzione “moderata e filooccidentale” non cambia niente e non
ottiene niente. L’Occidente non ha rispetto per niente, vuole solo espandere
i suoi interessi economici e militari.
http://wapedia.mobi/it/Rivoluzioni_colorate
pietro ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Monday, June 22, 2009 11:15 AM
Subject: la rivoluzione ingannata
La rivoluzione ingannata
======================
Gli obiettivi della "rivoluzione" in corso in Persia non sono libertà,
democrazia eguaglianza sociale, laicizzazione dello Stato e separazione
della religione dalla politica. Niente di tutto questo certamente assai
presente nell'animo dei tantissimi giovani che sfidano il Regime è presente
e ravvisabile nelle parole d'ordine imposte da chi ha fatto la "griffe" ed
ha assegnato un colore (verde) alla rivolta. Le parole d'ordine sono: Morte
ad Ahmaninejd e potere a Mousovi. La rivoluzione è scoppiata a causa di una
profonda frattura interna
all'estambliscement del Regime da coloro che aspirano alla collaborazione
con Israele e l'occidente, a spartire con le multinazionali la ricchezza
escludendone il popolo e lo Stato a vantaggio di una oligarchia già assai
potente. La rivoluzione è nelle loro mani. I giovani sono soltanto carne da
macello da immolare per svergognare il Regime.
Uno dei capi del tentato golpe è tra le prime cariche dello Stato.
Rafsanjani è il ricchissimo proprietario di trecento università private.
Mousavi è noto per avere foraggiato i contras contro il legittimo governo
sandinista del Nicaragua.
E' legittimo supporre che abbiano stretti legami con i servizi segreti
occidentali che puntano ad insediare in Iran
un Quisling, un Petain da aggiungere ai Quisling ed ai Petain al vertice
di Iraq ed Afghanistan e della Cisgiordania.,
Se il golpe sarà sconfitto (la cosa non è certa) non è da escludere
iniziative militari dirette o indirette dello Occidente per ridurre l'Iran
al servizio degli interessi geostrategici e delle multinazionali
dell'imperialismo.
http://www.altrainformazione.it/wp/2009/06/17/una-connessione-tra-mir-hossein-mousavi-e-lirangate/
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Monday, June 22, 2009 4:25 PM
Subject: Il referendum fallito
Il fallimento del referendum, vittoria della democrazia
=========================================
Non sono andato a votare per i referendum come la maggioranza degli
italiani. Sbagliano coloro i quali ritengono che si è cittadini rispettosi
delle legge se si va a votare un si o un no. Anche l'astensione è un voto,
Una opzione legittima. Per la prima volta, dopo tantissimi anni, mi ritrovo
dalla parte di chi vince e questo può rallegrare un perdente come me che
sceglie da sempre di stare dalla parte di chi finisce sempre in minoranza.
Il fallimento del referendum sconfigge in un sol colpo tutti coloro che si
era schierati in sua difesa, il vasto e variegato mondo del sistema
maggioritario e della repubblica presidenziale. La somma della legge
elettorale che sarebbe scaturita dalla vittoria del referendum al
presidenzialismo delle annunziate riforme avrebbe sgretolato e questa volta
definitivamente la Repubblica dal momento che avremmo un Presidente o un
Capo di Governo con poteri quasi assoluti con una maggioranza parlamentare
del 55 per cento. Insomma una democrazia assai meno equilibrata di quella
iraniana ricca di contrappesi che nel nostro Paese non esistono. Abolito il
bicameralismo (che di per sè è un deterrente), abolita la Corte
Costituzionale da tempo nel mirino della destra, occupato il Parlamento da
una maggioranza peraltro non scelta dall'elettorato ma dal Capo del Partito
che magari è il Capo del Governo o dello Stato, la democrazia diventa
veramente una burla e l'intero sistema un marchingegno da operetta.
Esce sconfitto in primo luogo il PD che scegliendo per il si ha inteso
completare la sua opera di semplificazione del Regime dopo l'espulsione dal
Parlamento dei socialisti,dei verdi e dei comunisti. La destra al Governo ed
il PD all'opposizione quasi con lo stesso programma in politica economica,
sociale, estera. Tutti gli altri fuori come se non esistessero e se non
rappresentassero correnti culturali ideali e politiche profondamente
radicate nella società e nella storia italiana. Ma come ha fatto un partito
che viene dall'Ulivo e dalla tradizione democratica dei cattolici e dei
comunisti italiani ad arrivare all'aberrazione referendaria? Che cosa ha
corrotto nel profondo la cultura democratica che ravvisa nel proporzionale
rappresentativo di ogni tendenza politica del Paese la garanzia più forte
per la democrazia? Oggi ci troviamo con circa quattro milioni di cittadini
privi di rappresentanza parlamentare. Non credo che sia giusto sopratutto se
pensiamo che i seggi che sarebbero spettati alla loro rappresentanza sono
stati distribuiti a quanti hanno varcato lo sbarramento usando anche il vile
argomento del "voto utile".
Il referendum è fallito ed oramai da molti anni, dal 95, la gente non vota
più. Perchè? Le ragioni sono tante. In primo luogo la saturazione provocata
dagli abusi di Pannella e dei radicali, in secondo luogo dalla natura dei
quesiti posti spesso suscettibili di promuovere coalizioni di elettori
contro diritti di minoranze, in terzo luogo dal fatto che in effetti i
referendum non sono abrogativi ma sostitutivi della legge che si vorrebbe
abolire con altra legge. Nel caso di questo referendum si sarebbe sostituita
alla norma del Porcellum del premio di maggioranza alla coalizione il premio
di maggioranza al partito relativamente vincitore. Quindi una nuova e più
grave e velenosa legge antidemocratica a sostegno della oligarchia vincente.
La Lega ha boicottato il referendum per ragioni di bottega ma resta
titolare della peggiore legge elettorale della storia italiana. Le forze
democratiche pagano lo scotto del loro sincretismo con la destra italiana.
Spero che il PD sappia trarre lezione dal fallimento ed imparare a far
coincidere i propri interessi con quelli della democrazia e del rispetto
delle culture politiche esistenti nel Paese. Saprà farlo?
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2009/06/22/pop_referendum.shtml
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Wednesday, June 24, 2009 2:05 PM
Subject: Il drone assassino e la doppia morale di Obama e dell'Occidente
IL DRONE ASSASSINO E LA DOPPIA MORALE DELL'OCCIDENTE
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I massmedia italiani registrano molto di malavoglia e con poche righe
l'ennesimo massacro di popolazione civile perpetrato dagli americani. Un
centinaio di persone, in un piccolo villaggio del Pakistan, sono state
massacrati da tre missili ad alta precisione lanciati da un Drone. Scrivono
"probabilmente" americano, ma sanno benissimo che questo genere di assassino
senza pilota comandato a distanza prodotto da una altissima e sofisticata
tecnologia militare è americano. La notizia è accompagnata da insinuazioni
velenose che servono a giustificare il massacro: il funerale era di un capo
talebano (parola calda altamente criminalizzata) ed i convenuti alla veglia
funebre erano naturalmente in qualche modo legati al defunto. Quindi si è
trattato di una operazione di pulizia antitalebana e pertanto legittima. Non
costringono forse i talebani le donne ad indossare il burka? Quindi.....
Non credo che esista una sola ragione al mondo che potrebbe essere addotta
da Obama per la sanguinaria catena di stragi che il suo esercito e la sua
aviazione infliggono alle popolazioni del Pakistan, dell'Afghanistan e dell'Irak.
Le ragioni sono, come sappiamo, di natura geostrategica e petrolifere e non
sono confessabili.
Ma l'Occidente intero fa finta di credere ad AlQaeda, a Bin Laden ed alla
necessità di combattere il Burka per liberare le donne, civilizzare
l'Oriente.
Obama si spaccia per difensore della giustizia e della libertà e mostra di
difendere le ragioni dei golpisti insorti a Teheran condannando la reazione
del'Iran dal momento che ogni vita umana è insostituibile e va difesa.
Certamente ogni vita umana è insostituibile, ma lo sono tutte, anche quelle
recise ieri in un villaggio pakistano e non soltanto quelle che servono alla
cinica propaganda del colonialismo.. Quante parole sono state scritte
dagli opinionisti occidentali per la morte di Neda e di altri ragazzi di
Teheran ? Sicuramente tante. Ma costoro e lo stesso segretario dell'ONU
intervenuto contro le repressioni in Iran hanno forse detto una parola per
l'ennesima strage della morte che arriva dal cielo in un villaggio del
Pakistan con un aereo sprovvisto di pilota?
L'approccio di Obama ai problemi è meno schematico e più complesso di
quello di Bush. Ma la sostanza non cambia. L'unica pax che riesce a
concepire è quella che passa con la falce della morte sui popoli che hanno
la disgrazia di abitare dove c'è il petrolio e dove gli americani pensano di
installarsi.
http://www.megachip.info/modules.php?name=News&file=article&sid=6994
Pietro Ancona
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From: pietroancona@tin.it
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Thursday, June 25, 2009 1:05 PM
Subject: Il Potere dalla tragedia al grottesco
Le cene notturne
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Il nostro Presidente del Consiglio è un pozzo inesauribile di sorprese. E'
difficile capire da dove trae tutte le energie che sembrano inesauribili e
che dedica, non so se in parti eguali, alla politica, al governo, agli
affari,alle donne. A leggere una intervista della signora Patrizia D'Addario
si scopre anche l'abitudine alle cene notturne, cene che finivano all'alba.
La signora si ricorda perfettamente anche il menù e gli ornamenti della
tavola adatti a creare una atmosfera leggera, rilassata, gaudente,libertina.
La cena notturna che finisce all'alba di Berlusconi mi ha fatto ricordare
Stalin che aveva la stessa abitudine. Naturalmente l'atmosfera delle cene di
Stalin erano di ben altro colore e spessore, durante le conversazioni che
il grande tiranno aveva con i suoi commensali (credo tutti uomini) venivano
decise le sorti di quanti cadevano in disgrazia con il Regime e venivano
liquidati senza tante storie. Le cene di Stalin erano un rituale del boia.
Nelle cene notturne di Berlusconi non viene decretata la morte od il carcere
per nessuno! Il nostro Presidente si compiace di circondarsi di tantissime
ragazze che sbavano vogliose per un suo cenno di interesse e che vengono
tutte ringraziate con regali che il Nostro ha a disposizione in quantità
industriali: collane, pendenti, braccialetti, orecchini....Queste ragazze
assistono alla proiezione di filmati sulla sua attività di Presidente del
Consiglio, incontri internazionali, comizi, bagni di folla etcc....proiezioni
che, a detta della testimone, durano a lungo ma nessuna naturalmente deve mo
strarsi annoiata o distratta. Alla prescelta si dice: aspettami nel letto
grande. La D'Addario che ha esperienze di squillo notevoli con
frequentazioni in Arabia di sceicchi sostiene che il Nostro è meno gentile e
rispettoso
delle donne che lo circondano di quanto gli sceicchi lo siano con le donne
dei loro harem. La D'Addario so-
stiene di essere stata in diversi harem.. Quindi sa di che cosa parla..
Anche Ceausescu aveva abitudini di cene notturne e più di lui i suoi
figli. Se uno dei figli di Ceausescu adocchiava una bella cameriera e gli
veniva un attacco di libidine, la rovesciava sul tavolo e la "usava" in
presenza dei commensali che continuavano a gozzovigliare.. Naturalmente la
cameriera violentata non aveva alternative al silenzio dal momento che
rischiava di scomparire nel nulla.
Insomma, a seconda delle circostanze, il potere si esprime dalla tragedia
al grottesco e financo al ridicolo.
Nell'Italia repubblicana di oggi, propensa a chiudere un occhio ma anche ad
ammiccare furbescamente sulle
notti di un uomo ricchissimo proprietario della comunicazione televisiva,
non so quale risultato avrà la critica
dei comportamenti del primo ministro.
La struttura cattolica che dovrebbe presiedere la morale dell'Italia è
dominata dall'utilitarismo del Vaticano che, ricevendo doni in natura ed in
leggi da Berlusconi tace sulla sua pubblica indecenza ed isola le voci che,
dentro l'ecclesia, si azzardano a condannarlo. La gerarchia cattolica è
forse ancora più immorale del nostro poco decente Primo Ministro.
Infine, mi chiedo quale tecnostruttura, quale organizzazione presieda ai
molteplici contatti di Berlusconi con le tantissime ragazze che lo
frequentano. Chi sono le persone preposte ai piaceri sessuali del
Presidente? Sono funzionari pubblici o del suo staff privato? Quali garanzia
offrono allo Stato? Bisognerà pure rispondere a queste domande.
pietro ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
ihttp://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-10/parla-patrizia/parla-patrizia.html
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Sunday, June 28, 2009 2:56 PM
Subject: I GRINGOS
I GRINGOS
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Quasi mi offendevo, da ragazzo, quando leggevo nei fumetti che i cattivi
banditi messicani con sombrero, basettoni, doppie cartuccere e dentoni
smaglianti chiamavano spregiativamente "gringos" i miei eroi americani! Per
me gli americani erano i buoni civilissimi soldati che mi avevano liberato
dai tedeschi e, a prezzo di tantissimi morti, avevano debellato la terribile
minaccia nazista dal mondo.
Ma poi non mi è stato tanto difficile capire la ragione di tanta carica
dispregiativa insita nel termine "gringos".
Il sud america è stato da sempre luogo di immense sofferenze dei contadini
angariati da sanguinari caudillos sostenuti dagli squadroni della morte
addestrati dagli Usa nelle caserme dei marines. Tutto il Sud America è
stato sempre mercato di consumo dei prodotti americani ed agricoltura
colonizzata dalle sue multinazionali. Ogni tentativo di indipendenza è
sempre stato frustrato ed ucciso sul nascere. Cuba ha resistito soltanto
perchè appoggiata dall'URSS che non avrebbe permesso la sua distruzione ma
tutti i governi che hanno mostrato un minimo di autonomia da Washington sono
stati subito rovesciati. I gruppi dirigenti rivoluzionari sono finiti quasi
tutti assassinati, incarcerati, dispersi, costretti all'esilio. Ricordo per
tutti il Cile di Allende rovesciato da Kissinger. Non è detto che non
saranno rovesciati i governi della grande ondata di sinistra e di
centro-sinistra che ha trionfato nelle recenti consultazioni elettorali. Il
Brasile di Lula è tollerato per via delle concessioni agli Usa delle
biomasse che hanno sottratto le terre alle coltivazioni dei contadini e di
altri compromessi raggiunti con le multinazionali USA.
L'esempio del governo preferito dalla Casa Bianca è la Colombia retta da
una giunta militare che ha espropriato i contadini delle loro terre, li ha
incarcerati o costretti a vivere in estrema miseria e ceduto le loro terre
a grandi aziende USA. Nella colonizzazione del sud America è presente anche
l'Italia. Benetton possiede milioni di ettari di terreno che sono stati
recintati ed inibiti agli abitanti del posto,
Per comprendere quanto sia mostruoso il sistema politico imposto al sud
America con la complicità delle caste dominanti locali basta pensare alle
favellas, mostruose agglomerazioni di casupole di lamiera e cartone
con centinaia di bambini che frugano montagne di immondizia nelle
discariche in cerca di un po' di cibo o di qualcosa da poter vendere. Le
distanze sociali sono immense: miliardari da una parte e poverissimi
dall'altra. In mezzo una classe media sempre in pericolo di sprofondare
nell'abisso della povertà.
I gringos sono padroni del mondo con l'aiuto dell'Occidente che si presta
al loro dominio incontrastato e che fornisce copertura anche per le
operazioni coloniali più sporche come l'occupazione dell'Iraq e
dell'Afghanistan o il genocidio di Gaza e la distruzione del Libano. I
gringos impongono la loro pax che consiste nel dominio dei loro interessi
su tutto il mondo. La parte di mondo che si sottrae è in pericolo e viene
attaccata in tutti i modi. La Cina viene attaccata con la contestazione del
Tibet che si vorrebbe assegnare al Dalai Lama ed ai suoi monaci. La Russia
è oramai assediata da governi filoamericani imposti dalle rivoluzioni
"colorate" e la riunione dell'OSCE di oggi l'ha
provocata proponendo "osservatori" nel suo territorio della Ossezia
recentemente aggredito dalla Georgia.
L'Iran viene minacciato da Israele che si prepara ad invaderlo ed in vista
di ciò fa manovre navali nello stretto di Gibilterra ed ha subito una
profonda ferita interna con la lacerazione del suo gruppo dirigente in parte
arruolato ad un progetto "moderato" tipo Abu Mazen.
La Pax americana consiste nella continua opera di destabilizzazione o di
distruzione delle nazioni che resistono e non consentono l'installazione di
basi militari nel loro territorio. Tutti i mezzi sono buoni per raggiungere
lo scopo, anche l'arruolamento dei monaci buddisti come è stato fatto in
Birmania, le rivoluzioni "colorate", l'assedio e l'isolamento economico,
l'aggressione.
pietro ancona
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From: pietroancona@tin.it
Sent: Friday, July 03, 2009 7:57 AM
Subject: ABUSO DI MAGGIORANZA
abuso di maggioranza
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L'approvazione della legge sulla sicurezza avvenuta ieri in via definitiva
al Senato con voto di fiducia chiesto dal Governo pone problemi assai seri
per la tenuta dello stesso sistema democratico e per la libertà e civiltà
del nostro Paese. Il Senato e prima la Camera hanno approvato una legge che
violenta principi fondamentali della Costituzione per volontà di una
maggioranza che, per fare pesare ancora di più il proprio potere di
maggioranza che non deve rendere conto a nessuno, ricorre al voto di fiducia
chiesto da un Governo guidato da un gruppo di ministri che si presentano in
divisa al Parlamento ed alle TeleCamere con tanto di cravatta e fazzoletto
verde. Questo manipolo oramai abbastanza numeroso di legislatori e
governanti in divisa ha fortemente voluto ed imposto l'istituzione di ronde
con l'evidente scopo di farne una sorta di ampliamento nazionale della
guardia padana e la milizia privata del Partito di Governo. Una milizia per
ora disarmata ma non è detto che non lo sia in un futuro più o meno vicino.
Questo obiettivo è palesato dal fatto che saranno le associazioni a fare le
ronde e non singoli cittadini iscritti in un albo aperto a tutti.
La devastazione del diritto fatta dalla legge approvata ieri è tanta e
tale da porre il problema di una riconsiderazione dei poteri del Parlamento
rispetto la Costituzione. Può una maggioranza semplice stravolgere principi
che riguardano la tutela della dignità e della libertà delle persone
garantiti dalla Carta Costituzionale e da norme internazionali alle quali
abbiamo aderito? A questa domanda si deve rispondere
sottraendo tutte le proposte di legge che investono i principi contenuti
nella prima parte della Costituzione alla legiferazione ordinaria e
stabilendo per esse la necessità di una maggioranza qualificata (due terzi)
per la loro eventuale modifica.
.
Tutti le persone di origine straniera che stanno in Italia magari da
moltissimo tempo vengono consegnate
dalla normativa approvata ieri ai loro datori di lavoro che diventeranno
arbitri assoluti della loro permanenza. Basterà la minaccia di non
rinnovare il contratto per piegare alle voglie più insane del padronato
italiano i lavoratori stranieri dal momento che nessuna garanzia viene loro
concessa per il rispetto dei loro diritti sindacali. Il permesso di
soggiorno a punti è il sadico strumento di controllo e di schiavizzazione
degi immigrati.
Colpisce inoltre l'enormità degli aggravamenti del regime di detenzione
previsto dal 41 bis. Aumenta a dismisura il potere del Governo su quello
della legge dal momento che si può aumentare il carcere duro ed inasprirlo
su richiesta del Ministro degli Interni a quello della Giustizia.
Questa norma sembra fatta apposta per affermare un potere diretto del
Governo sui mafiosi carcerati che sorpassa quello del giudice di
sorveglianza e del sistema giudiziario in genere. Dal momento che sono assai
scettico sulla reale volontà del centro destra di combattere la mafia,
(ricordate il Ministro Lunardi che invitò a convivere con la Mafia e
Berlusconi che definisce eroe il suo mafioso "stalliere"), penso che il
carcere durissimo a disposizione del Governo possa diventare un pericoloso
ed inquietante strumento di contrattazione e di aggiustamento con la
criminalità mafiosa.
L'adesione dei giuristi democratici e della sinistra a suo tempo data al
41 bis sia pure condizionata dalla durata limitata e da procedure di
garanzia credo sia stato un grave errore dal momento che le prigioni non
possono diventare le segrete del governo come nei regimi totalitari e come
lo furono nel nostro passato.
La pena carceraria non deve prevedere vari gradi e vari livelli di
sofferenza inflitta. Deve essere eguale per tutti e distinta soltanto dalla
durata di espiazione dettata dalla sentenza.
Il Presidente della Repubblica, custode supremo della Costituzione,
dovrebbe bocciare la legge approvata ieri per il degrado che introduce nel
Diritto italiano. Spero che lo faccia ma ne dubito dal momento che, se
avesse voluto, avrebbe potuto sconsigliarne la presentazione alle aule
parlamentari. Dopo che Napolitano avrà messo il suo sigillo alla legge,
l'Italia sarà molto più fascista di quanto non lo sia già oggi con una legge
razziale che punisce sulla base dell'etnia e un carcere che sarà manovrato
dal Governo come nello Stato Pontificio e nella Repubblica Serenissima che
chiudeva ai Piombi chi era sospettato o inviso al Potere dei Dogi.
pietro ancona
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I giornali parlano pochissimo e non danno informazioni adeguate sull'offensiva in corso in una regione dello Afghanistan contro i talebani o almeno coloro che con tale nome, sempre più caricato di significativi negativi e criminali vengono indicati come nemici mortali da distruggere. Si parla di una battaglia "infernale" che da giorni coinvolge migliaia e migliaia di soldati dell'armata più potente che esiste al mondo dotata di mezzi offensivi di inaudita potenza ma sempre come notizia secondaria che non deve emozionare o fare riflettere l'opinione pubblica.
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----- Original Message
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From: pietroancona@tin.it
To: direzione@unita.it
Sent: Sunday, July 05, 2009 2:10 PM
Subject: scandalosa manfrina del PD sulla legge razziale
SCANDALOSA MANFRINA DEL PD
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"questa legge ha per titolo la sicurezza ma in realtà accresce
l’insicurezza: nessuna risorsa in più è destinata alle forze di polizia
mentre passano provvedimenti sbagliati, inutili e dannosi». Questa la
dichiarazione del Segretario del PD sulla legge approvata oramai
definitivamente dal Parlamento e che
viene commentata dai giuristi come peggiorativa delle leggi razziali
emanate dal fascismo dal momento che, come osserva Domenico Gallo,
attacca l'integrità della famiglia e la frantuma. E' vero che il PD ha
votato contro la legge al Senato ma il suo commento è ambiguo ed accetta
una fondamentale falsità costituita da una necessità di sicurezza legata
alla presenza di immigrati in Italia. Franceschini non commenta nel
merito la legge si limita a dire che accresce l'insicurezza e che non
destina nessuna risorsa alle forze di polizia. Insomma, una presa di
posizione debolissima che discute la validità della legge soltanto sul
versante della sicurezza ignorando i diritti delle persone e l'enorme
vulnus arrecato ai principi della Costituzione ed a milioni di persone
che lavorano nel nostro Paese e che da oggi saranno oggetto di una vera
e propria persecuzione legale ed allo smembramento
delle loro famiglie. A questa inadeguata reazione del PD si adegua la
CGIL che sostiene più o meno gli stessi concetti con un comunicato che
si limita ad esprimere un giudizio negativo ma non annunzia alcuna
iniziativa di protesta, nessuna mobilitazione.
Colpisce il fatto che dopo la dichiarazione di Franceschini nessuno del
PD è tornato sull'argomento
come si si volesse seppellire in fretta la questione fonte più di
perplessità ed incertezze che di una ragione per la difesa della
Costituzione da un governo che abusa la sua maggioranza. Insomma,
all'indomani dell'atto più significativo e distruttivo dello Stato di
Diritto i gruppi dirigenti del PD hanno fretta di ritornare alla giostra
per la elezione del Segretario, una occupazione che li rapisce dallo
scenario politico e sociale nazionale per dedicarli al personalismo che
oramai è l'ideologia delle nomenclature delle oligarchie. Bisogna
purtroppo aggiungere che numerosi amministratori del PD si accingono a
varare le ronde, questa sorta di milizia per ora non armata, che
vorrebbe chiudere i cittadini in una enorme gabbia di spionaggio,
delazioni, segnalazioni di quanti vengono sospettati di
essere irregolari oppure chiedono l'elemosina oppure non hanno fissa
dimora. Insomma i più poveri
e derelitti diventano soggetti di una persecuzione legalizzata. Mi
domando se la reintroduzione del reato di oltraggio a pubblico
ufficiale punibile con tre anni di carcere non serva per provocare
arresti a quanti dovessero rifiutarsi o resistere al controllo delle
ronde. I rondisti nominati con provvedimento prefettizio sono o no
pubblici ufficiali?
La legge razziale non fa, naturalmente, alcun riferimento al reato di
abuso di potere anzi incoraggia comportamenti autoritari e violenti come
abbiamo purtroppo constatato in tante occasioni. Non esiste un problema
di sicurezza legato alla immigrazione se non nel laboratorio di menzogne
della destra italiana.
Il Presidente della Repubblica che si è mobilitato per la legge sulle
intercettazioni convocando il ministro Alfano ed invitandolo a rivedere
le sue proposte non risulta che si sia impegnato più di tanto per la
legge sulla "sicurezza" e dubito che la rimanderà alle Camere. C'è forse
qualcuno che chiede questo? Soltanto i comunisti e l'Arci hanno
annunziato la disobbedienza civile e con loro numerose organizzazioni di
volontariato. Ma il Partito che ambisce ad essere alternativo al Popolo
della Libertà
sembra più preoccupato di tranquillizzare i razzisti benpensanti che a
difendere principi di libertà e di giustizia sociale che ci riguardano
tutti.
Pietro Ancona
Note
tp://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=88682&idCat=54
http://it.wikipedia.org/wiki/Pubblico_ufficiale
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Monday, July 06, 2009 1:11 PM
Subject: la cupola mafiosa del mondo
LA CUPOLA MAFIOSA DEL MONDO
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Alla vigilia della riunione del G8 allargato a Stati che non so se
definire postulanti, pezzenti, auditori, convitati di pietra l'
Occidente si è fatto sentire con tre diverse scampanellate: la Cina
viene aggredita da una rivolta su base religiosa al limite dei suoi
confini e si presenta alla riunione dell'Aquila come un animale
azzannato ai polpacci che deve rendere conto della sua condotta; Aznar
capo dell'opposizione di destra in Spagna scrive un articolo in cui fa
capire che, fallita la rivoluzione "colorata" dei giorni scorsi, non
resta che dare mano libera ad Israele o addirittura attaccare l'Iran; un
poderoso esercito dotato di inaudita potenza di fuoco stringe in una
morsa una regione dell'Afghanistan sterminando combattenti patrioti
(talebani) e popolazione civile. La ciliegina su questa "presentazione"
viene data dal mancato ritorno del legittimo presidente dell'Honduras al
suo paese dal quale è stato allontanato dai golpisti gorillas appoggiati
dal cardinale dei ricconi Maradiaga che ha intimato a Zelaja di
rinunziare a tutto e starsene alla larga. Non dubito che gli USA e Obama
siano parte attiva anche se furbescamente defilata della partita nella
quale si gioca al rafforzamento dei golpisti mentre si fa finta di
essere dalla parte del presidente deposto e scacciato in camicia da
notte dal suo Paese.
Nel marzo del 2003, al largo delle Azzorre, ci fu un consiglio di
guerra tra Bush, Blair e appunto Aznar che oggi punta il dito su altra
nazione da bruciare in cui fu deciso di non tenere in alcun conto le
riserve e la contrarietà di Germania e Francia e di aggredire subito l'Irak
se l'ONU non avesse tenuto conto della volontà americana e delle
denunzie (false) presentate dal Segretario di Stato Colin Powell. Il
discorso allora pronunziato dal Segretario di Stato Usa si può ancora
sentire su Radio Radicale ed è un cumulo di menzogne
confezionate dalla Cia e dal Pentagono. Ora Aznar non parla di armi di
distruzioni di massa ma soltanto di prevenire il possesso della bomba
atomica da parte dell'Iran ma in effetti il suo invito alla guerra è
motivato dalla volontà di impedire ad una grande nazione forte di una
popolazione giovane ricca di storia e cultura e slanciata verso il
futuro di accrescere nella pace la sua prosperità. Ebbene bisogna
spezzare le gambe all'Iran e farlo regredire alla barbarie dei
bombardamenti e delle macerie come l'Iraq e l'Afghanistan. L'Impero non
sopporta per questi paesi che governi quisling del genere di quello
palestinese di Abu Mazen disponibili a subire qualsiasi umiliazione ed
infamia.
La riunione della cupola mafiosa dell'Impero come quelle di Re Artù
avrà il suo Re Obama al quale i cavalieri cortigiani si inchineranno
profondamente e si dichiareranno pronti ad eseguirne ogni desiderio. Non
una misura vera sarà presa per regolare dentro la legge il mercato
finanziario ed industriale che ha portato il mondo in un disastro di cui
ancora non si conosce tutta la gravità. Le regole della Pace saranno
quelle della Pax americana e cioè l'erosione delle zone autonome del
mondo non ancora avviluppate dalla fitta rete di basi militari Usa.
Qualcuno dovrebbe spiegare per quale ragione gli americani debbono
raddoppiare la loro base militare di Vicenza fino al centro della città.
Tutto l'apparato politico-militare occidentale è preposto alla
espansione del dominio Usa nel mondo. Agli europei viene riservato un
ruolo ausiliario ed ascaristico pienamente accettato dalla destra al
potere e certificato dal rientro della Francia nella Nato.
A Berlusconi è stato fatto intendere che se vuole mantenersi a galla e
non finire in galera deve rinunziare ai suoi rapporti "autonomi" con la
Russia. Gli Usa non hanno gradito l'accordo per il gasdotto e Berlusconi
se non fila dritto la pagherà cara e subito come successe a suo tempo ad
Andreotti e Craxi. Andreotti fino dentro due processi durati molti anni
e Craxi costretto a scappare. Non si deve escludere che le notizie di
prossimi attacchi "fotografici" di autorevoli giornali della borghesia
anglosassone non siano finalizzati a piegare la schiena del nostro
caudillo.
Il vertice dell'Aquila sarà anche il trionfo della borghesia mondiale
su una classe lavoratrice ridotta in miseria e schiavizzata dai regimi
liberisti ricattata di essere fatta fuori se non accetta la riduzione
"spontanea"dei salari già inadeguati ed insufficienti e del welfare.
Sindacati e partiti socialdemocratici hanno rinunziato da un pezzo alla
difesa dei lavoratori per diventare collaboratori delle Confindustrie.
In Italia il PD ha financo rinunziato a dichiararsi socialista ed
ambisce di rappresentare interessi padronali già largamente
rappresentati nei suoi gruppi parlamentari e nelle sue politiche.
PIETRO ANCONA
http://www.repubblica.it/online/esteri/iraqtrentacinque/documento/documento.html
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Monday, July 06, 2009 3:57 PM
Subject: il Cardinale dei ricconi
Il Cardinale Maradiaga primate in Honduras e Presidente della Caritas
Internazionale è è schierato con i gorillas golpisti ed ha invitato il
legittimo Presidente del suo Paese di non rientrare "per non provocare
un bagno di sangue". Ha anche riconosciuto la validità del colpo di
stato sostenendo che il nuovo regime ha tutte le carte in regola per
governare e che Zelaja si metta il cuore in pace e se ne stia lontano
dall'Honduras.
E' sicuramente impressionante vedere lo stesso esponente della Chiesa
difendere gli insorti dell'Iran in nome della libertà e della democrazia
ed i generali gorillas del suo Paese che ne fanno scempio e ritornano al
vecchio sistema delle classi ricche e proprietarie per stare al potere
insediando con la forza il loro caudillo.
Ma non c'è contraddizione vera tra i due atteggiamenti dal momento che
i "rivoluzionari dell'Iran" ed i militari dell'Honduras si muovono
entrambi in una orbita che è quella del suprematismo dell'imperialismo
americano
sui popoli del mondo.
Pietro Ancona
http://www.corriere.it/esteri/09_luglio_05/honduras_onu_zelaya_ae96bea8-698c-11de-b037-00144f02aabc.shtml?fr=box_primopiano
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Tuesday, July 07, 2009 4:22 PM
Subject: NO ALLA SANATORIA PER BADANTI E COLF!
UTILITARISMO CLERICALE E RICATTI
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Il sottosegretario Giovanardi famoso per le sue battaglie per la legge
quaranta e contro le richieste delle coppie di fatto, ha proposto di
escludere le badanti e le colf dai rigori della legge sulla "
sicurezza" che ha qualificato reato l'introduzione o la permanenza
clandestina in Italia di migranti. Questa sollecitudine improvvisa ha
trovato subito autorevole appoggio nella Chiesa che, dopo aver tenuto un
profilo decisamente basso nel corso della gestazione politica della
legge razziale e dopo avere smentito il cardinale Marchetto che l'aveva
bollata come "fonte di dolore", interviene con i il Cardinale Crociata
per sollecitare con inaspettato calore una soluzione per stralciare
badanti e colf e naturalmente le famiglie o gli enti presso cui sono
impiegati.
Si sta creando un orientamento favorevole a trovare una scappatoia per
badanti e colf lasciando alla legge tutto il suo maligno potere
ricattatorio e razzistico nei confronti di tutti i lavoratori e le
lavoratrici stranieri che possono diventare clandestini dal momento che
è soltanto il lavoro che giustifica la loro presenza nel territorio
italiano.
Sono decisamente contrario ad una "sanatoria" per badanti e colf essendo
contrario da sempre ad una legge liberticida che sta creando un
"diritto" per i migranti diverso di quello per gli italiani. La legge
deve sempre essere eguale per tutti e non può essere piegata alle
esigenze di un utilitarismo sociale che considera secondari i diritti
delle persone rispetto i bisogni delle famiglie e delle imprese
italiane.
Osservava oggi la Prof.ssa Chiara Saraceno che le badanti assolvono ad
una grande carenza del welfare italiano rispetto gli anziani, gli
invalidi, i bambini, Dal momento che esistono pochissimi asili nido ed è
quasi del tutto assente l'assistenza domiciliare per gli anziani e gli
invalidi le badanti permettono la privatizzazione dell'assistenza a
carico della famiglia che a volte è costretta a compiere sacrifici
grossi per assicurare ad un proprio familiare le prestazioni di un o una
badante. Ma in tanti settori dell'economia e dei servizi gli stranieri
sono essenziali e quasi insostituibili.
Il reato di clandestinità va cancellato per tutti. . Perchè un
muratore, un meccanico, un autista, insomma perchè dovrebbero essere
criminalizzati tutti ad eccezione di chi fa comodo a Giovanardi ed a
Monsignor Crociata?
Va cancellata tutta la legge "sicurezza" concepita come un diabolico
marchingegno ricattatorio verso i lavoratori stranieri ( e non solo) che
dovranno soggiacere alla volontà dei loro datori di lavori per potere
restare in Italia.
Molti, moltissimi datori di lavoro si faranno pagare con
l'accettazioni di prestazioni sempre più dure e salari umilianti il
rinnovo del contratto di lavoro e quindi il permesso di soggiorno. Il
meccanismo a punti farà il resto. Il ricatto diventerà il tratto
caratteristico
del Bel Paese pieno di italiani-brava gente!
I leghisti, a cominciare da Maroni e Bossi, sanno bene che moltissime
attività specialmente in "padania" si reggono con il lavoro spesso assai
usurante dei migranti. Non vogliono che siano allontanati. Vogliono che
siano ricattibili, sempre più ricattabili dai loro "padroni" e
"padroncini"!
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Wednesday, July 08, 2009 2:11 PM
Subject: Il G8 seduto sulle macerie del mondo.
IL G8 SEDUTO SULLE MACERIE DEL MONDO
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Preceduto da ondate di arresti effettuati a scopo di "prevenzione"
che hanno dato una impronta del tutto poliziesca e militare all'Italia
che lo ospita si apre il G8, la parata dei potenti della terra o di
coloro che continuano a ritenersi tali senza più esserlo.
Averlo fatto a l'Aquila dentro le macerie del terremoto gli ha fatto
assumere un significato fortemente simbolico ed evocativo del ruolo
dell'Occidente in quale è assiso sopra le macerie dei bombardamenti del
Libano, di Gaza, dell'Afghanistan, della Somalia ,dell'Iraq ed ora del
Pakistan, macerie e cataste di cadaveri giustificate dalla lotta al
terrorismo e dalla esportazione della democrazia. In Iraq ed in
Afghanistan la democrazia è stata importata mettendo due marionette al
governo
. Come ieri la ricerca delle armi di distruzioni di massa "giustificò"
l'invasione dell'Iraq e l'impiccagione di Sadam Hussein e dei suoi
collaboratori, oggi l'esigenza di impedire all'Iran di dotarsi di armi
nucleari giustifica la crescente aggressità di Israele (che possiede un
immenso arsenale di bombe atomiche e vuole restare la sola potenza
nucleare della regione) e dell'Occidente e l'avvicinarsi a grandi passi
di una catastrofica guerra. Si prepara una iniziativa militare contro
l'Iran preludio del grande scontro dell' Apocalissi con la Cina e con
la Russia.
In questo contesto vanno lette le zampate all'Italia minacciata di
essere espulsa dal G8 per "incompetenza" e
per la squalifica di Berlusconi secondo il Guardian ma in effetti per
avere avuto l'ardire di stipulare accordi con la Russia per il gasdotto
che hanno fatto imbestialire gli angloamericani ed i tedeschi e per
non essere molto solerte a ballare sulla corda quando Obama suona la
fisarmonica per l'Iran. L'invio di altri cinquecento soldati
in Afghanistan è servito a placare solo per il momento gli Usa che
esigono sempre obbedienza totale ed immediata dai loro "alleati". Il
Presidente cinese Hu Jintau è stato costretto ad abbandonare l'Italia
e rientrare di corsa in patria per occuparsi della ribellione degli
Uiguri puntualmente scoppiata a ridosso del G8 come la rivolta dei
monaci tibetani scoppiò proprio durante le Olimpiadi e riuscì a mettere
sul banco degli imputati la Cina distraendo il mondo dalla sua raggiunta
prosperità e dai suoi successi. Bisogna dare atto al dipartimento
americano che si occupa di questi problemi di avere una gamma di opzioni
che vanno dalle "rivoluzioni colorate", ai colpi di Stato, ai pogrom
delle minoranze, alla guerriglia fino alle occupazioni militari
precedute da bombardamenti e blocchi di strangolamento commerciali. Il
colpo di stato dei gorillas honduregni è servito ad ammonire i sempre
più riottosi ed indipendenti Stati dell'America Latina che la loro
esistenza è sempre a rischio e che possono essere rovesciati. La
rivoluzione "verde" dell'Iran non è riuscita come quelle che la Cia ha
organizzato nei paesi exURSS ma è riuscita a creare grosse difficoltà al
governo
di quel disgraziato Paese da sempre nel mirino degli inglesi, dei
tedeschi, degli americani a causa del petrolio.
Nel mondo del dopoguerra e della decolonizzazione si creò una
coalizione di Stati indipendenti capeggiati dalla Jugoslavia del grande
Tito che rifiutava l'allineamento con i due blocchi e rivendicava
crescita e prosperità per i paesi poveri. Cinquanta anni dopo e venti
anni dopo la caduta dell'URSS le cose sono peggiorate e c'è la corsa ad
ingraziarsi l'Occidente predone piuttosto che contestarne l'egemonismo e
la violenza. Gli Stati fanno la fila per essere ammessi al G8 magari
per assistere in piedi mentre altri banchettano. G8 che farà un pò di
colletta per gli aquilani e distribuirà qualche spicciolo ed un pò di
farina
vecchia e piena di vermi e qualche cassa di medicinali scaduti ai
poveri che diventano sempre più poveri tanto poveri da
essere ossessionati soltanto dal bisogno di mangiare qualcosa, qualsiasi
cosa......
Il g8 non è un raduno di popoli liberi ma una corte riunita attorno al
suo Imperatore. Una sorta di prosecuzione della "alleanza dei
volenterosi" che è stata creata per combattere gli stati "canaglia"
(ove per canaglia si intende uno Stato che interessa o per il petrolio o
per la geografia gli USA che lo vogliono subito a loro disposizione ma
che in qualche modo resiste alla loro irresistibile attrazione,,,,
Nessuno protesterà per essere stato truffato dai titoli tossici che
hanno inquinato la finanza e l'economia mondiale. Non si faranno regole
per "imbrigliare" il mercato. Gli squali continueranno a pascersi dei
pesci piccoli. La richiesta del Papa di un liberismo etico resterà
priva di conseguenze pratiche come sa la Chiesa che scrive una cosa ma
ne fa un'altra (vedi cardinale Maradiega in Honduras)
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Thursday, July 09, 2009 4:07 PM
Subject: Canova al G8
ANTONIO CANOVA AL G8
Ho letto che Berlusconi ha regalato ai suoi ospiti del G8 una strenna
del peso di 24 chili, un volume che suppongo riproduca le opere del
nostro Antonio Canova ricoperto da una copertina di marmo e realizzato
come un miracoloso oggetto da Mille e Una Notte con carta "fatta a mano"
broccati di seta e fili d'oro. Trattasi di oggetto di grande
pacchianeria e volgarità costosissimo ed esibizionista di una
prodigalità del tutto sproporzionata consegnato in mezzo alle macerie di
una città in cui i cittadini sono riparati da tende e non hanno alcuna
prospettiva di un recupero di condizioni "normali" di esistenza. Il
fatto che riproduca opere di Canova non lo riscatta dal cattivo gusto
del suo committente.
Non so che altro sia stato regalato alle delegazioni estere ed ai
giornalisti. Presumo oggetti ispirati alla stessa idea di megalome
presentazione di sè, tutt'altro che sobri, tutt'altro che adeguati al
clima, al momento, alle circostanze in cui si trova e si muove l'Italia
di oggi.
Il racconto che i giornali fanno della esibizione dell'Italia al G8
lasciano senza parola. Ho letto di una tovaglia di tavola preziosissima
lunga 17 metri e mezzo e larga 2,80 di fattura straordinaria che sarà
esibita dalla Presidenza della Repubblica in occasione del pranzo di
gala. Non credo che nessuno Stato al mondo tranne i sultanati di satrapi
che riscuotono per se i proventi di tutto il loro Paese raggiungono
livelli di esibizione di lusso e di raffinatezze come l'Italia del
2009, un paese in cui la stragrande maggioranza dei lavoratori guadagna
attorno ai mille euro al mese ed in cui il welfare viene sforbiciato in
continuazione a cominciare dalla sanità e dalla scuola per risparmiare
soldi.
I grandi capi dell' oligarchia politica di questo disgraziato Paese che
conta decine di migliaia di membri superstipendiati come nessuno al
mondo, fanno regali cafoneschi e chiedono la colletta per la
ricostruzione dell'Abruzzo.
Non escludo che ognuno degli ospiti del G8 troverà nella sua stanza
oltre ai tradizionali fiori di accoglienza anche un sostanzioso cadeaux,
immagino diverso da quello che hanno trovato le ragazze di Villa Certosa
o di Palazzo Grazioli.
Da come la raccontano i giornali c'è un'aria di vacanza da ricconi, di
spensieratezza e di agi che pervade ogni momento del G8. Le signore che
si riuniscono con la moglie del sindaco di Roma per apprezzare un menù
circondato da angoscianti misteri (la coda alla vaccinara c'era o no?).
La moglie di Sarkozy che arriverà in ritardo (domanda tipo Moretti: se
arrivo dopo mi si noterà di più?).
Certo l'Italia di questo g8 è in cima alla graduatoria della volgare
munificenza per "arrivati" ( in siciliano: arrinanzati), ma credo che
chi riceve non sia diverso da chi dà anche se probabilmente gli inglesi
non avrebbero mai permesso a Brown di spendere in doni e pranzi la
centesima parte di quanto sta spendendo Berlusconi.
In ogni caso, mentre le signore di studiano le rispettive toilettes
ed i loro servizi segreti le informano dei vestiti delle altre per
regolarsi sui propri, i mariti fanno il loro lavoro tutt'altro che
benefico per il pianeta e per l'umanità. Ora hanno nel mirino
Ahmanidejad al quale preparano un destino non diverso da quello di
Saddam Hussein. Un destino tragico si sta preparando nella stranissima
e surreale Versailles aquilana per il
popolo iraniano che probabilmente sarà liberato dai suoi tirannici
teocrati con un magnifico bombardamento al quale assisteremo in
televisione mentre gustiamo un gelato o una birra e che sarà più
spettacolare di quello di Bagdad.
Quale spettacolo è più eccitante dell'apocalissi che cala dal cielo e
traccia fantasmagorie con il fosforo e l'ranio impoverito ed il napalm?
Quante opere d'arte, quanti Canova andranno distrutti dopo quelli che
sono finiti in polvere a Teheran?
Ma i pozzi di petrolio resteranno intatti e potranno continuare a
nutrire l'Occidente e tenere alte le sue idealità
di libertà e democrazia.
Pietro Ancona
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/canova-regalo/1.html
http://www.libero-news.it/adnkronos/view/150988
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Friday, July 10, 2009 9:32 AM
Subject: Una ingannevole luna di miele.
UNA INGANNEVOLE LUNA DI MIELE
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Dopo il g8 la batteria massmediatica dell'Occidente, aiutandosi con
tanti articoli di "colore" si prodiga a stendere un'atmosfera di luna di
miele su un Berlusconi che esce quasi da titano da un appuntamento
pericoloso e preceduto da funesti presagi, un Barak Obama che stringe la
mano (per ben due volte!!) a Gheddafi, un accordo incompleto sul clima
che dà un tocco ecologico al summit e che dovrebbe eccitare i verdi di
tutto il mondo rendendoli riconoscenti ad Obama che, a differenza di
Bush, si preoccupa del riscaldamento e del difficile futuro
dell'umanità.
Naturalmente nessuno si azzarda ad avventurarsi nelle grandi omissioni
dell'agenda dell'Aquila: poche e generiche notazioni sulla più grande
crisi finanziaria del dopoguerra che ha svenato gli Stati a sostegno di
banche e finanzieri ladroni recidivi. Si apprende al riguardo che i
managers di una grande finanziaria americana che ha ricevuto 180
miliardi di dollari dal governo USA ha subito ripristinato i superbonus
milionari per i suoi dirigenti. Obbedendo all'ammonimento di Soros gli
Usa ed i cortigiani europei non hanno stabilito di regolare il mercato
mondiale che resterà libero ed aperto alle incursioni ed alle piraterie
del liberismo nella sua fase criminale.
Per quanto riguarda l'Africa non è stato preso in considerazione nessun
progetto di pacificazione delle tante guerre che la inchiodono alla
miseria più nera e che sono quasi sempre fomentate dalle ingerenze post
colonialistiche dell'Occidente a cominciare dal Corno d'Africa da
decenni funestato da guerre a causa della sua importanza geostrategica.
Il Niger viene flagellato dall'incuria delle compagnie petrolifere a
cominciare dall'Eni e dalla Shell che ne hanno avvelenato il delta del
grande fiume e, per abbassare i costi, non si curano della manutenzione
e della devastazione del suolo, delle acque, della salute dei
disgraziati abitanti.
Il fiore all'occhiello del summit è l'accordo sul clima che per quanto
largamente inefficace e spalmato da qui al 2050 mira a frenare lo
sviluppo dei nuovi giganti dell'economia mondiale India,Cina e Brasile
che giustamente chiedono un corrispettivo in tecnologia per compensare
le maggiori spese antiiemissioni che Obama e gli altri si sono ben
guardati dal proporre e si guarderanno bene dal concedere.
Intanto, il mondo non rappresentato dalla mielosa prosa dei laudatori,
va avanti per conto suo. Si
attacca l'Iran per le repressioni delle proteste (fomentate dalla Cia) e
si parla del suo Capo di Stato come
di un Presidente oramai azzoppato. Si costringe il Presidente cinese a
rientrare precipitosamente a Pechino per via del pogrom degli Uiguri
presentato in Occidente come attacco ai diritti umani degli stessi
(bomba propagandistica cronometrata al millesimo sul g8 come la bomba
tibetana del Dalai Lama fu cronometrata sulle Olimpiadi), il Golpe
honduregno giunge alla sua terza settimana e non sembra che qualcuno a
Washington abbia fretta di consentire il ripristino al suo posto del
legittimo Presidente deposto dai gorillas bananas.
L'Italia che ospita il g8 si è data una legge razzista che
criminalizza l'immigrazione e la mette in mano ai capricci dei datori di
lavoro che la utilizzano spesso in nero. Scheda i barboni in un apposito
elenco presso le Questure e non presso gli uffici del welfare e consente
di strappare alle famiglie dei poveri immigrati e rom
i bambini. Il Presidente Napolitano che bacchetta la Cina per i
"diritti umani" non penso abbia intenzione di
fermare un obbrobrio razzista più grave di quello delle leggi di
Mussolini.
In Afghanistan è in corso una offensiva militare contro i patrioti e
la popolazione civile di cui non sappiamo quasi nulla, mentre in Iraq,
nonostante la descrizione fattane recentemente dalla Sgrea sul Manifesto
come di una Napoli del dopoguerra, si marcia al ritmo di trenta e più
morti al giorno non sappiamo a chi dovuti se ai sunniti o agli squadroni
della morte di Negroponte.
Naturalmente del milione e mezzo di abitanti della striscia di Gaza,
prigionieri degli israeliani che impediscono qualsiasi contatto con
l'esterno e sequestrano gli aiuti umanitari e li fanno morire di fame
di sete e di malattie non curate non interessa a nessuno. Che crepino
pure dal momento che non solo gli ebrei ma
tutti gli occidentali li considerano "bipedi parlanti" ai quali si può
fare tutto...
E sulle omissioni potremmo continuare per un pezzo...
Pietro Ancona
P.S. come mai Israele non partecipa ai G8?
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Saturday, July 11, 2009 11:49 AM
Subject: una proposta infame e una ragionevole
UNA PROPOSTA INFAME, UNA PROPOSTA RAGIONEVOLE
====================================================
Il governo non resiste alla pressione esercitata da tanti ambienti alcuni
dei quali al suo stesso interno per
attenuare i rigori della legge razziale e schiavista intestata alla
"sicurezza". Propone la regolarizzazione delle badanti e delle colf
stralciando la loro posizione da quella di tutti gli immigrati irregolari
marchiati come clandestini e sospettati dalla Lega di essere dediti alle
più turpi occupazioni. Si tratta di una assurdità giuridica che
discrimina le persone ed i loro diritti in base alla prestazione lavorativa.
Se sono badante o colf posso essere messe in regola, se sono meccanico,
autista, fornaio, carpentiere e di qualsiasi altra specializzazione no
:debbo continuare a prestare la loro attività in nero ed essere sottoposti
alla spada di damocle della incriminazione per reato di clandestinità, alla
carcerazione in un CIE, alla espulsione, alla separazione dalla
famiglia....
A fronte di questa autentica porcata concordata da Maroni e Sacconi e dai
loro tracotanti staff di consiglieri giuridici e sociali è stata presentata
dai radicali, ma anche da altri, una proposta di legge che è dentro la
logica del diritto e propone la regolarizzazione per quanti pur avendone
presentato la domanda di regolarizzazione nel 2007 ne restarono esclusi per
il diabolico marchingegno dei meccanismi sui flussi.
Si tratta di circa quattrocentomila persone che hanno continuato a lavorare
in nero, ad arricchire i loro padroni e padroncini in gran parte della valle
padana, ad essere sfruttati e ricattati per la loro precaria condizione.
Questo disegno di legge non affronta il problema della abrogazione del
reato di clandestinità e le altre misure vergognose come la schedatura dei
senza-casa e la sottrazione dei bambini alle famiglie rom, ma vuole dare
una risposta ragionevole ed accettabile ad un problema sul quale il governo
ed i razzisti sono in grande difficoltà. E' ragionevole e dunque non
verrà accettato dal Governo che insisterà per la regolarizzazione
"selettiva". Secondo la teoria di Maroni lo Stato deve mostrare la sua
cattiveria e decidere
su diritti fino ad ieri patrimonio inalienabile delle persone. Quindi si
farà la "sanatoria" delle badanti e delle colf perchè non si resiste alla
pressione dei cattolici e delle famiglie oramai abituate all'assistenza di
persone che sostituiscono il welfare in tre punti nevralgici: bambini,
anziani, invalidi. Ma non si regolarizzeranno centinaia di migliaia di
lavoratori ben noti alle loro imprese per le quali lavorano in nero e nel
terrore di essere espulsi.
Pietro Ancona
***
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Sunday, July 12, 2009 9:38 AM
Subject: il secondo mostro di Roma nel secondo fascismo italiano
Il secondo mostro di Roma nel secondo fascismo italiano
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Colpisce il trattamento che è stato riservato dallo Stato e dalla Stampa
al presunto stupratore di Roma. La sua fotografia campeggia su tutte le
prime pagine del giornali e delle televisioni, viene raccontata tutta la sua
vita, la sua professione, ogni piega della sua privacy è stata violata,
esposta senza tanti complimenti alla attenzione ed all'interesse spesso
morboso del pubblico. Il fatto che fosse il dirigente di un Circolo PD ha
dato l'occasione al candidato alla segreteria del Partito Ignazio Marino che
pure è uno scienziato, un cattolico che si è intestato importanti battaglie
laiche di civiltà, di fare dello sciacallaggio, di rinfacciare ai suoi
competitori Franceschini e Bersani di essere responsabili dell'accesso ad
una carica di partito di un "criminale". Il fatto che l'accusato continui a
proclamarsi innocente viene dato come una difesa scontata e la tesi
colpevolista viene alimentata da nuove indiscrezioni che trapelano dalla
Questura e dalla Procura riguardanti le prove del DNA e dalla telecamera di
un garage dal quale In effetti non si vede niente tranne una persona che
sembra corpulenta muoversi velocemente come un ombra e come un pericoloso
predatore.
Questa vicenda di cronaca nera offende i diritti garantiti dalla
Costituzione allo stesso modo dei provvedimenti di legge intestati alla
"sicurezza". Nessun tribunale ha condannato nè in via iniziale nè
definitivamente l'imputato ma la sua colpevolezza viene data per certa e la
sua faccia riprodotta milioni di volte dai massmedia e indicata come quella
del mostro che ha molestato una ventina di donne. Tantissimi particolari
scoperti in seguito alla perquisizione nella sua abitazione sono di dominio
pubblico e si fa scandalo della quantità di film pornografici scovati.
Insomma, tutti gli indizi e le "prove" della reità di Luca Bianchini sono
sciorinati davanti a tutti comprese le cose dette dalla fidanzata che ha
svelato di non avere mai avuto un rapporto sessuale con lui.
Credo che una nazione civile non dovrebbe tollerare questa lapidazione di
una persona seppur gravemente indiziata di orribili delitti. Questa
lapidazione sarebbe ancora di più intollerabile se si scoprisse che si
tratta di un innocente. E' recente l'abbaglio della Questura di Roma sullo
stupro dei due giovani rumeni della Caffarella poi prosciolti completamente
da ogni addebito ma subito massacrati dai massmedia e criminalizzati. E se
anche questo fosse un abbaglio?
Il caso Bianchini può essere un secondo caso Gerolimoni sbattuto dal
fascismo un prima pagina perchè il Duce non tollerava che la "sua" polizia
non trovasse il colpevole di efferati crimini avvenuti a Roma dal 1924 al
1928. Prima di Gerolimoni un vetturino fu incolpato degli atroci delitti. Fu
discolpato ma si uccise per la vergogna provata. Voglio sperare che
l'operato della Questura e della Magistratura sia davvero basato su elementi
di prova incontrovertibili e non forzato dalla frustrazione prodotta dai
tanti delitti impuniti della Capitale. In ogni caso, colpevole o no, non mi
pare giusto avere abusato di una persona violentandone la vita privata ed
esponendola al pubblico linciaggio.
Vicende come questa fanno degradare la democrazia italiana verso un regime
ossessionato da law and order assieme alle ronde, all'incrudelimento del
codice penale per i poveri zingari, lavavetri, barboni, mendicanti.... e
quanti non sono nelle condizioni di fruire dei prossimi condoni per falso in
bilancio ed esportazione illegale di capitali all'estero. Siamo diventati
un paese incivile.
Pietro Ancona
http://www.operadigiustizia.it/commenti-1035/.aspx
http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/07/11/1046210-preso_stupratore_seriale_roma.shtml
http://it.wikipedia.org/wiki/Gino_Girolimoni
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Tuesday, July 14, 2009 10:10 AM
Subject: ricordiamo il 14 luglio
14 LUGLIO 1789
================
Oggi è l'anniversario della Rivoluzione Francese. La presa della Bastiglia
fu l'annuncio di un uragano della storia che sarebbe durato dieci anni e
che avrebbe sconvolto per sempre l'ordinamento politico e sociale
dell'Europa, ordinamento che non sarebbe stato ripristinato neppure dal
Congresso di Vienna del 1815 che restituì il trono alle case regnanti. Il
regolamento dei conti dentro la Rivoluzione tra "proletari" e borghesi fu
vinto da questi. Il Termidoro tagliando la testa di Robespierre volle
simbolicamente decapitare
il corpus popolare e socialista della Rivoluzione per affidarlo alla
borghesia con una ennesima rielaborazione della Carta Costituzionale e
l'esclusione dal potere e dalle leggi del giocobinismo. Il 18 brumaio, con
il colpo di stato napoleonico agevolato dalle forze predominanti della nuova
Francia, l'assetto della Repubblica fu nuovamente sconvolto ma, pur dandosi
un Imperatore al posto di un Presidente, lo spirito della Rivoluzione restò
largamente presente e diffuso e destinato a durare ancora e impregnare di se
la storia. La Francia di Napoleone fu una Repubblica con un Imperatore.
" Libertè, Egalitè e Fraternitè" fu la parola d'ordine della nuova Francia
capace di impiccare la sua famiglia reale che non cessò di tramare un solo
giorno per la sua rovina a riprova dell'internazionalismo e del mancato
patriottismo di Luigi XVI. Alcune emanifestazioni della Rivoluzione come la
Dea Ragione rappresentata da una ballerina installata sull'altare della
Cattedrale di Notre Dame ebbero l'effetto salvifico di rompere con
l'oscurantismo e l'ignoranza clericale e di valorizzare il pensiero umano.
Il portato più importante della Rivoluzione fu la rottura del Potere
assoluto e la sua tripartizione nelle funzioni dell'assemblea Legislativa,
del Governo Esecutivo e dell'ordine giudiziario. Tutte le tirannie
successive alla rivoluzione, in Europa e nel mondo, hanno tentato di
riunificare in uno i tre poteri. Quando sono riuscite nel loro intento
abbiamo conosciuto i periodi di grande barbarie giuridica e sociale dei
fascismi e del nazismo.
Oggi, con le manipolazioni delle leggi elettorali e dei poteri del
Parlamento, del Presidente e del Governo nonchè con l'assoggettamento della
magistratura al Governo, si tenta una ricostituzione tirannica del Potere
assoluto purtroppo favorita dallo stato confusionale della sinistra
socialista e democratica. La democrazia è già diventata un involucro che
contiene un regime sostanzialmente antidemocratico. Inoltre, la mutazione
del liberalismo in liberismo e del mercato in oligopolio hanno portato
all'acme la vittoria della borghesia ed annichilito nella sconfitta i ceti
popolari ed il proletariato al quale non viene riconosciuta più neppure la
dignità di classe sociale. Siamo nell'era del massimo potere dei ricchi e
della loro predazione dei diritti non solo delle classi "subalterne" ma
anche delle nazioni colonizzate o invase per le loro materie prime.
Diceva Marx nel Manifesto che il proletariato deve prendere in mano la
bandiera lasciata cadere nel fango dalla borghesia, la bandiera dei diritti
e delle libertà della Rivoluzione.
Ricordiamo quindi il 14 luglio come il giorno in cui è possibile cambiare
il corso della storia del mondo. A due secoli ed oltre dalla presa della
Bastiglia i grandi valori della liberazione delle masse oppresse continuano
ad indicarci la strada maestra. Oggi gli eredi della Rivoluzione sono i
vandeani che la combatterono e la negarono. Questi eredi sono riusciti ad
inquinare con loro spirito reazionario tutto compresa gran parte di ciò che
fu la sinistra. Ma la Rivoluzione ha avuto uno sviluppo nella Comune di
Parigi e nel governo delle socialdemocrazie europee anche se non di tutte.
Può rivivere e realizzarsi nella lotta per i diritti a cominciare di quello
della dignità sociale che oggi è il più conculcato. Non è detto che i suoi
valori non riprendano a brillare.
Pietro Ancona
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Wednesday, July 15, 2009 7:02 AM
Subject: VENDETTA, TREMENDA VENDETTA
Si possono usare espressioni "normali" parlando del Papa?
===============================================
Roberto Balducci, vaticanista di TG3, è stato rimosso dal suo incarico dal
Direttore Di Bella a seguito di un attacco sferratogli dal vice presidente
della commissione di vigilanza il pd Merlo e dallo stesso Presidente Zavoli.
La colpa per un provvedimento così radicale e brutale per la sua
immediatezza è stata di avere profferito una frase del tutto innocente
relativa a "quattro gatti che avrebbero avuto la pazienza di stare a sentire
il Papa" in vacanza in Val D'Aosta.
L'espressione usata da Balducci, come ognuno può constatare, non era
offensiva ma semplicemente laica. Non voleva certamente alludere ad una
crisi di consensi del Papa e della Chiesa nè essere irrispettosa. Era
soltanto "normale"!Non è inverosimile che siano quattro gatti in piena
montagna ed in pieno mese di luglio ad avere "la pazienza" di stare a
sentire il Papa.
La punizione del vaticanista è scattata non per aver detto qualcosa di
offensivo e di ostile quanto per non avere immaginato e fatto immaginare ai
telespettatori folle commosse e plaudenti ad attendere presso il buon ritiro
estivo del Papa ogni suo passaggio, ogni sua apparizione.
Una censura immediata e micidiale che coinvolge l'opposizione scattata per
mostrare servilismo al Vaticano
ed immediata disponibilità a dargli soddisfazione consegnando la testa del
malcapitato giornalista.
Che Balducci non avesse avuto alcuna intenzione di offendere o di prendere
in giro il Papa è evidente a tutti
ma il solo fatto di non averlo trattato come soggetto sacro, come il
rappresentante di Dio in terra gli è stato fatale.
Questo avviene nella democrazia fascista per volere della maggioranza ma
anche della opposizione e mentre si discute il ddl Alfano che imbavaglia
internet e vuole terrorizzare con pesanti sanzioni coloro che che vi
scrivono.
Balducci è stato destituito, vendetta è fatta! La televisione meno libera
del mondo ha messo a posto le sue carte. Potrà continuare a
disinformare......
Pietro Ancona
http://www.repubblica.it/esteri/indici/index.html
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----- Original Message -----
Sent: Thursday, July 16, 2009 8:55 AM
Subject: PROMULGAZIONE CON LETTERINA DI ACCOMPAGNAMENTO
PROMULGAZIONE CON LETTERINA DI ACCOMPAGNAMENTO
==================================================
La decisione di Napolitano di promulgare la legge razziale e di scriverci
sopra una letterina di accompagnamento per Berlusconi, Alfano e Maroni
criticandone alcune scelte riguardanti il reato di clandestinità e le ronde
è non solo irrituale ma estranea alla Costituzione.
Il Capo dello Stato può promulgare una legge o rinviarla alle Camere. Non
esiste la promulgazione con osservazioni e raccomandazioni al Governo ed al
Parlamento. La lettera che ha scritto è del tutto irrilevante e, come
osserva l'ex Presidente del Senato Pera, fuori dalle regole.
La legge è promulgata e tutte le incongruenze che Napolitano ha rilevato
e denunziato sono diventate norme che regoleranno la vita di tutti ed
alle quali tutti dovremo adeguarci. A questo punto soltanto una decisione
della Corte Costituzionale potrà avviare il risanamento dei vulnus giuridici
. Se e quando verrà. L'impegno di Maroni ed Alfano di tenere conto delle
osservazioni del Capo dello Stato non significa niente dal momento che è del
tutto inimmaginabile che il centro destra torni indietro su scelte
politiche rilevantissime come le ronde ed il reato di clandestinità.
Ho sentito dire a Chiti, esponente PD e Vice Presidente del Senato, che
Napolitano doveva promulgare perchè la legge contiene norme importanti per
il contrasto alla criminalità mafiosa. Se si riferiva all'incrudelimento del
41 bis c'è da osservare che anche qui c'è qualcosa di inaccettabile: il
trattamento di rigore viene prolungato nel tempo e reso più duro su
decisione di due Ministri e non per sentenza dei Tribunali. Basterà il
riscontro positivo del Ministro della Giustizia ad una richiesta del
Ministro degli Interni
per aggravare il trattamento carcerario del detenuto. Inoltre, la legge
promulgata stituisce il registro dei senza tetto per fini evidenti di
controllo poliziesco e discriminatorio dal momento che si crea una
schedatura per persone che hanno la disgrazia di non avere più una
abitazione ed un domicilio. Altre norme riguardanti la perdita della patria
potestà e la sottrazione dei bambini alle famiglie dei rom o di persone
costrette a mendicare sono inaccettabili e in palese violazione dei diritti
delle persone.
Nel promulgare la legge Napolitano ha compiuto una scelta politica di
sostegno del governo Berlusconi che segue il commento positivo e compiaciuto
per l'esito del G8. Napolitano avrebbe potuto rimandare la legge
alle Camere dal momento che nessuna urgenza e nessuna scadenza incombono
sull'Italia che invece potrebbe continuare a vivere meglio senza questa
ulteriore ferita alla sua Carta Costituzionale. Ora si compirà un'altra
illegalità: la regolarizzazione delle badanti e soltanto di queste
discriminando il diritto per categoria
professionale. Il badante si, il meccanico e tutti gli altri no..... Il
reato di clandestinità resterà per tutti e su tutti i migranti penderà la
spada di Damocle di perdere ogni diritto e di essere espulsi se perdono il
lavoro.
Inoltre la decisione del Capo dello Stato che promulga e critica
getta confusione sulla certezza del diritto e sulla trasparenza degli atti
della massima carica dello Stato.
E' una decisione infelice che supporta la maggioranza in uno degli atti di
maggiore spregiudicatezza e di attacco ai principi della Costituzione ed
alla eguaglianza delle persone di fronte alla Legge. Il degrado del diritto
italiano già vulnerato da precedenti leggi regolarmente promulgate continua
e l'Italia continua ad essere rivoltata come un calzino. Tutto questo mentre
prosegue e va avanti una legislazione di favore dei potenti dal Lodo Alfano,
al falso in bilancio, alla prescrizione dei reati fino alla prossima
sanatoria per il rientro dei capitali dall'estero con una modestissima
trattenuta governativa.,
Pietro Ancona
*****
----- Original Message -----
From: Pietro Ancona
To:pane e rose
Sent: Saturday, July 18, 2009 3:42 PM
Subject: stampa di regime
Tutti coloro che hanno scritto pezzi o si sono improvvisati psichiatri e
criminologi per crocifiggere Luca Bianchini compreso l'ineffabile medico
Ignazio Marino dovrebbero riflettere sulla loro allegra partecipazione alla
criminalizzazione di una persona che potrebbe essere innocente.
Gad Lerner è partito in quarta come colpevolista. E con lui tante illustre
firme di intellettuali di destra e di "sinistra" !! Complimenti vivissimi
allo Stato di Diritto ed ai Diritti Civili e umani...
sono sempre più sconcertato ed allarmato dal caso Bianchini. Perchè la
polizia, dopo averlo arrestato e consegnato al Magistrato, continua ad
esibire pezzi di appoggio per la sua criminalizzazione ed oggi mostra
bamboline di cera per rito woodoo trovate in casa del presunto stupratore?
L'esibizione di nuovo materiale che vorrebbe illustrare una psiche malata
del soggetto inquisito ed arrestato non
dimostra invece una persistente incertezza ed un affanno accusatorio?
E' giusto e normale quanto ha subito Bianchini anche nel caso che fosse
colpevole? E se fosse innocente?
Pietro Ancona
*****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Friday, July 17, 2009 2:38 PM
Subject: siamo già come la Turchia o peggio?
============================
Il Parlamento turco ha compiuto molti passi avanti verso il pieno
riconoscimento dei diritti civili ed umani sollecitato dalle autorità
europee e condizione sine qua non per la partecipazione a pieno titolo della
Turchia
alla Unione Europea.
Mentre il Parlamento turco marcia verso i diritti, il Parlamento italiano
marcia verso la loro soppressione spesso con la collaborazione della
cosidetta "opposizione". I percorsi dei due Parlamenti si sono oramai
incrociati e possiamo constatare, dopo l'approvazione della legge sulla
sicurezza promulgata con una lacrimuccia di rammarico dal Presidente della
Repubblica, come l'Italia non abbia più alcun differenziale democratico
verso la Turchia. Più o meno sono allo stesso livello. Da quasi dieci
anni la Turchia ha abolito la pena di morte. Da noi esistono tentazioni
forti per introdurla nel nostro ordinamento. Inoltre la Turchia, sempre da
tanti anni, riconosce la tortura come reato "individuale" punibile con
maggiore severità se praticato dalle forze dell'ordine. Nel nostro
ordinamento il reato di tortura
non è stato ancora introdotto nonostante una lunga via crucis in Parlamento
di ddl. Le punizioni per torture accertate al di là di ogni ragionevole
dubbio sono sempre state assai blande. La morte del giovane Aldrovanti
è stata punita con la ridicola pena di tre anni e sei mesi e non ha tenuto
conto del fatto che a seviziare il giovane fossero in quattro.Anche le pene
comminate per i gravissimi fatti di Genova sono state molto lievi, quasi
irrilevanti. C'è una regola non scritta che vuole i Tribunali assai
"comprensivi" con l'operato della polizia. La recente sentenza per
l'omicidio Sandri che condanna l'agente per omicidio "colposo" e non
volontario contro ogni evidenza è la prova di un orientamento di copertura
giudiziaria verso la polizia che riduce la sostanza democratica del nostro
ordinamento.
Le ultime misure della legge approvata il 2 luglio feriscono profondamente
lo stato di diritto e diritti fondamentali della persona umana garantiti a
livello internazionale, dalla Costituzione e da tante leggi dello Stato che
recepiscono normative universali. Se sommate a quelle precedentemente
approvate ed in vigore dal 2008 definiscono un quadro assai allarmante e
preoccupante. L'istituzione delle ronde, (la loro divisa sarà gialla si è
affrettato a comunicare Maroni dopo le "osservazioni" di Napolitano),
aggrava la situazione
di eccesso di forze dell'ordine rispetto la popolazione e crea una forza
paramilitare e governativa per ora disarmata ma non dubito che presto
spunteranno manganelli e poi armi da fuoco Forse Mussolini non aveva una
sua milizia? Le ronde saranno preposte sopratutto al rispetto della
normativa fascista e razziale
che è stata creata. Leggi di dubbia costituzionalità anzi di nessuna
costituzionalità che saranno vigilate da "ronde" di regime. La schedatura
dei senza casa dalle questure è una forma di criminalizzazione della
povertà estrema di chi non ha avuto garantito il diritto all'abitazione
mentre la privazione della patria potestà a chi mendica assieme al figlio è
misura di enorme gravità dal momento che le persone costrette ad elemosinare
non hanno quasi mai a chi lasciare il bambino e spesso non hanno neppure
casa.
Sono rimasto assai colpito, ( non ci si abitua subito a tutto...), dalla
indifferenza dei giornalisti per la vicenda della punizione del loro
collega Balducci obbligato a lasciare l'incarico di vaticanista ricoperto da
due anni senza incidenti.. Colpisce il fatto che sia stato punito per una
espressione non offensiva, non menzognera, ma semplicemente non laudativa e
non servile. I suoi colleghi si sono ben guardati, al di là delle
dichiarazioni di rito che non si negano a nessuno, di intervenire e di
chiedere la reintegrazione. Non so se Balducci ricorrerà per la violenza
subita. Con l'aria che tira in Italia ne dubito.... L'aggressione che ha
subito è venuta da esponenti del PD che gareggiano con il PdL nell'opera di
riduzione degli spazi di libertà e democrazia come si è visto
dall'approvazione bipartisan di tanti articoli della legge razzista appena
promulgata.
Pietro Ancona
*****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Sunday, July 19, 2009 9:48 AM
Subject: I nuovi Nobili del Sud. Chiudere i Palazzi Reali.
I nuovi Nobili del Sud
=================
Nella prospettiva del federalismo fiscale si è riaperta la questione
Nord-Sud. Quanti soldi deve dare lo Stato per bilanciare lo svantaggio del
Mezzogiorno? Quale compensazione tra i bilanci delle Regioni? I capi del
centro-destra del Sud sono in agitazione e minacciano un nuovo Partito per
rivendicare tanti, tanti soldi.
Il Mezzogiorno non uscirà dalla sua profonda crisi che espelle le nuove
generazioni e le costringe alla emigrazione anche se saranno raddoppiati gli
interventi dello Stato. Tutto quello che giungerà sarà inghiottito da
consorterie oligarchiche annidate nelle Regioni e negli Enti Locali che
assorbono come amebe tutte le risorse. La Sicilia ha risorse enormi che
vengono sequestrate dalle corti del Potere ma non sono mai sufficienti per
la continua proliferazione della casta politica dei suoi consulenti e dei
suoi beneficiati. La Sicilia come la Campania come la Calabria e tutte le
altre regioni del Mezzogiorno hanno una dotazione finanziaria da capogiro.
Entrate che vengono immediatamente spese. Non ci saranno montagne di denaro
sufficienti ad attivare una situazione se non di sviluppo almeno di avvio
ad una migliore qualità dei servizi collettivi e della vita individuale.
Tutte le Regioni del Sud sono indebitate all'estero e la loro situazione è
quasi al collasso.
Il problema del Sud è oramai quello della abolizione delle sue istituzioni
regionali.Il Sud starebbe assai meglio se non avesse le spaventose idrovore
di risorse nella casta politica e nel sistema amministrativo delle Regioni.
Se tutto quello che sperperano le Regioni fosse distribuito ai cittadini del
Mezzogiorno saremmo tutti
ricchi.
Ma il sistema politico non vuole alcuna riforma e non farà mai una
autoriforma. L'opposizione nel Sud è del tutto subalterna al centro
destra. Anche i partiti comunisti se collaborano con altri come avviene in
Campania Calabria o altrove fanno come fan tutti. Diventano tutti
involucri, contenitori di professionisti della politica che
gestiscono esattamente come tutti gli altri il Potere. Naturalmente esistono
le eccezioni, non tutti si comportano così ma il fenomeno politico è questo.
Conclusione: non vedo alcuna prospettiva di cambiamento. Marciamo dritti
verso nuovi disastri sociali e verso il degrado. Piccoli gruppi di
opposizione come "un'altra storia"che hanno fatto il loro dovere e hanno
ridato speranza alla gente vengono presto cooptati da una delle due maligne
amebe che dominano la politica e probabilmente cesseranno le loro belle
battaglie per l'acqua, l'igiene pubblica, il lavoro, la casa......
La fiscalità locale è già una soma pesantissima. Tenderà ad aumentare ed
avremo persone che stentano a vivere costrette a pagare sempre più tasse per
mantenere i nuovi nobili. Pagare di più per corrispondere stipendi del tutto
illeciti corrisposti a tutta la nomenclatura politica a cominciare dal
consigliere di quartiere.
Non più cittadini ma sudditi fiscali. E se non paghi ti mettono le ganasce
al motorino o all'auto e ti vendono all'asta la casa come è accaduto a
centinaia di migliaia di famiglie.
Siamo in un vicolo cieco dal quale soltanto una rottura profonda può aprire
un varco. Ma come?
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Sunday, July 19, 2009 9:48 AM
Subject: I nuovi Nobili del Sud. Chiudere i Palazzi Reali.
I nuovi Nobili del Sud
=================
Nella prospettiva del federalismo fiscale si è riaperta la questione
Nord-Sud. Quanti soldi deve dare lo Stato per bilanciare lo svantaggio del
Mezzogiorno? Quale compensazione tra i bilanci delle Regioni? I capi del
centro-destra del Sud sono in agitazione e minacciano un nuovo Partito per
rivendicare tanti, tanti soldi.
Il Mezzogiorno non uscirà dalla sua profonda crisi che espelle le nuove
generazioni e le costringe alla emigrazione anche se saranno raddoppiati gli
interventi dello Stato. Tutto quello che giungerà sarà inghiottito da
consorterie oligarchiche annidate nelle Regioni e negli Enti Locali che
assorbono come amebe tutte le risorse. La Sicilia ha risorse enormi che
vengono sequestrate dalle corti del Potere ma non sono mai sufficienti per
la continua proliferazione della casta politica dei suoi consulenti e dei
suoi beneficiati. La Sicilia come la Campania come la Calabria e tutte le
altre regioni del Mezzogiorno hanno una dotazione finanziaria da capogiro.
Entrate che vengono immediatamente spese. Non ci saranno montagne di denaro
sufficienti ad attivare una situazione se non di sviluppo almeno di avvio
ad una migliore qualità dei servizi collettivi e della vita individuale.
Tutte le Regioni del Sud sono indebitate all'estero e la loro situazione è
quasi al collasso.
Il problema del Sud è oramai quello della abolizione delle sue istituzioni
regionali.Il Sud starebbe assai meglio se non avesse le spaventose idrovore
di risorse nella casta politica e nel sistema amministrativo delle Regioni.
Se tutto quello che sperperano le Regioni fosse distribuito ai cittadini del
Mezzogiorno saremmo tutti
ricchi.
Ma il sistema politico non vuole alcuna riforma e non farà mai una
autoriforma. L'opposizione nel Sud è del tutto subalterna al centro
destra. Anche i partiti comunisti se collaborano con altri come avviene in
Campania Calabria o altrove fanno come fan tutti. Diventano tutti
involucri, contenitori di professionisti della politica che
gestiscono esattamente come tutti gli altri il Potere. Naturalmente esistono
le eccezioni, non tutti si comportano così ma il fenomeno politico è questo.
Conclusione: non vedo alcuna prospettiva di cambiamento. Marciamo dritti
verso nuovi disastri sociali e verso il degrado. Piccoli gruppi di
opposizione come "un'altra storia"che hanno fatto il loro dovere e hanno
ridato speranza alla gente vengono presto cooptati da una delle due maligne
amebe che dominano la politica e probabilmente cesseranno le loro belle
battaglie per l'acqua, l'igiene pubblica, il lavoro, la casa......
La fiscalità locale è già una soma pesantissima. Tenderà ad aumentare ed
avremo persone che stentano a vivere costrette a pagare sempre più tasse per
mantenere i nuovi nobili. Pagare di più per corrispondere stipendi del tutto
illeciti corrisposti a tutta la nomenclatura politica a cominciare dal
consigliere di quartiere.
Non più cittadini ma sudditi fiscali. E se non paghi ti mettono le ganasce
al motorino o all'auto e ti vendono all'asta la casa come è accaduto a
centinaia di migliaia di famiglie.
Siamo in un vicolo cieco dal quale soltanto una rottura profonda può aprire
un varco. Ma come?
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Monday, July 20, 2009 9:03 AM
Subject: la mostrificazione
la mostrificazione
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La mostrificazione di una persona ha effetti duraturi che finiscono per
influenzare anche i Tribunali. Il rumeno
che ha ucciso la signora Reggiani ha avuto comminato l'ergastolo. Certo, il
suo delitto è stato atroce ma non sono state tenute in nessun conto le
cosidette "attenuanti" che derivano ad un attento esame delle circostanze
e della personalità dell'imputato. La verità non è stata del tutto acquisita
ma intanto c'è la certezza dell'ergastolo, una pena che andrebbe abolita dal
momento che si tratta di una lunghissima attesa della morte chiusi in un
penitenziario.
Insomma, le campagne di stampa, l'orientamento forcaiolo e xenofobo
prevalente in molti giornali italiani finiscono con avere effetti
distorsivi per la giustizia con il farci vivere in un clima di caccia al
delinquente perenne che condiziona tutto e tutti.
Nel caso di Luca Bianchini il processo di mostrificazione, alimentato da
continue rivelazioni degli organi inquirenti, anche se rallentato negli
ultimi giorni ha creato una realtà dentro la quale una persona di scienza
come il senatore Ignazio Marino dà per scontata la colpevolezza e
addirittura rimprovera il PD di averlo nominato coordinatore di un circolo
rionale. La fotografia di Luca Bianchini è stata pubblicata da tutti i
giornali ed è apparsa moltissime volte in televisione. Per quale motivo la
foto di una persona che può essere innocente viene pubblicata e ripubblicata
? Se si tratta di acquisire testimonianze nuove da persone che sono state
molestate da un maniaco sessuale bastava mostrarle a queste e solo a queste
la foto. Non era necessario pubblicare la foto dandola in pasto ad una
opinione pubblica che ha i suoi lontani ascendenti nel populus romano che
faceva pollice verso.
E se il Bianchini fosse innocente? Subirà come i due rumeni che, pur
scagionati dalla accusa di essere stupratori, furono trattenuti in galera
con motivi che sono apparsi permeati di corrività e di delusione per lo
scacco subito dagli inquirenti? Ci sarà la serenità necessaria per
valutare con equità la sua situazione?
Che cosa dobbiamo dire di un Paese che si avvia a grandi passi verso una
giustizia forcaiola per tutti tranne che per i potenti esentati per legge ed
in forza del loro denaro e del loro peso politico o sociale?
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: barbara spinelli
Sent: Monday, July 20, 2009 10:19 AM
Subject: la militarizzazione dell'Iran
Cara Dott.ssa Spinelli,
Lei scrive una bellissima prosa ricca di riferimenti culturali. Spesso
si ha il piacere, leggendola, di fare una lettura colta, informata,
stimolante.
Quando questa bella scrittura è applicata alla dimostrazione di una
falsa verità, cioè di una menzogna, è doppiamente riprovevole. E'
preferibile la prosa ruvida ed aggressiva di quanti apertamente vogliono e
preparano un'altra apocalisse per l'Iran, l'apocalisse per la quale
sommergibili israeliani con la complicità dell'Egitto, (il cui regime anche
Lei si guarda bene dall'analizzare con lo stesso microscopio che usa per
l'Iran),hanno attraversato lo stretto di Suez e si sono piazzati, magari con
microbombe nucleari, alle spalle dell'Iran.
Forze navali israeliane, con l'assistenza europea e statunitense, da
molti mesi si esercitano al largo di Gibilterra in vista appunto di una
aggressione all'Iran.
Lei fa discendere le involuzioni del regime iraniano verso il nazionalismo
ed il militarismo da dinamiche interne, come se quanto accade in Iran possa
prescindere e non dipenda dalla situazione di accerchiamento internazionale
e di isolamento in cui è costretto da anni dall'Occidente. Si potrebbe
salvare da ciò se tornasse ad essere come lo Scia il guardiano feroce e
sanguinario degli interessi occidentali nell'area e se
collaborasse militarmente con gli Usa in Afghanistan. Mousavi e Rafsanjani
sono i grimaldelli per distruggere
l'autonomia dell'Iran e farne quello che Abu Mazen ha fatto della
Gisgiordania, una nazione non "canaglia" ma
serva di un padrone che si fa rappresentare in loco dalla enorme e
minacciosa potenza atomica israeliana.
Non ho dubbi che l'anelito di libertà e di democrazia dei giovani
iraniani sia oggi strumentalizzato alla causa della ennesima rivoluzione
colorata attentamente studiata da Gene Sharp e di già applicata con
successo in tanti posti di grande interesse strategico per gli Usa come la
Georgia, la Bielorussia, l'Ucraina........
La responsabilità dell'indurimento del regime iraniano è dell'Occidente
e delle sue politiche di strangolamento di ogni opposizione ad una
omologazione sottomessa. Tutti i popoli che si sono dati regimi
ideologicamente diversi dal capitalismo hanno subito la stessa tragica
sorte. Dalla Russia di Lenin a Cuba di Fidel Castro. Non sappiamo se i
comunismi sarebbero stati dittature senza l'accerchiamento delle diverse
"guardie bianche". Forse non lo sapremo mai. Di certo,sotto la spada di
Damocle dell'invasione e della distruzione non prospera la libertà e con
essa la democrazia.
La situazione iraniana è assai pericolosa dal momento che l'Occidente ha
spaccato il gruppo dirigente della Rivoluzione ed ha assoldato un'ala
peteinista che è assai potente e può darsi che riesca a rovesciare
Ahmanidjed ed ad aprirsi alle pretese imperiali degli Usa e del suo
pretoriano Israele. In questo caso la popolazione di Gaza continuerà a
soffrire la fame e la sete e la prigionia fino alla sua estinzione fisica e
magari il Libano, appena qualcuno avrà finito di ricostruirlo, sarà ridotto
in macerie per la terza volta. Il destino dell'Iran sarà segnato da governi
del genere di quelli che gli americani puntellano con le spade in Irak ed
Afganistan.
Che cosa avranno i giovani iraniani dalla vittoria del movimento in
corso?
Pietro Ancona
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=40&ID_articolo=162&ID_sezione=55&sezione=
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Saturday, July 25, 2009 9:51 AM
Subject: ALT a ZELAJA
Obama e la sinistra
===============
le anime belle e fiduciose della sinistra italiana che hanno accolto con
tante speranze e tante certezze di cambiamento la elezione di Barak Obama a
Presidente degli Usa sono servite: non c'è un solo punto della politica
americana che sia cambiato rispetto a Bush e, naturalmente, ai
comportamenti abituali dell'amministrazione nel corso degli ultimi cinquanta
anni. A onor del vero bisognerebbe stralciare
dai precedenti il periodo Carter pervaso da un sincero tentativo di
stabilire rapporti più accettabili dagli "altri" Ma Carter non gode di
grande considerazione negli Usa e i suoi recenti sinceri ed addolorati
appelli a favore della popolazione di Gaza vengono ignorati.
Il tentativo del deposto Presidente dell'Honduras di rientrare in patria è
stato immediatamente scoraggiato da Hillary Clinton che lo ha giudicato
imprudente. Naturalmente non ha dato dell'imprudente a Zelaja in un
colloquio a quattr'occhi. Gli ha tirato le orecchie pubblicamente. A
distanza di un mese dal golpe "condannato" da Obama i golpisti sono
saldamente insediati al potere e la lunga trattativa suggerita da Washington
potrebbe durare all'infinito come quella in corso da cinquanta anni fra
israeliani e palestinesi. Sentita la voce della Clinton il deposto Zelaya è
tornato indietro. E' stato lavorato ai fianchi assai bene dalla accorta
politica neoimperialistica USA dal momento che la solidarietà che ha finora
ricevuto dai paesi dell'america latina è
alquanto formale e niente di più.
In quanto all'Iran restano pochi dubbi sul sostegno dell'Occidente alla
"rivoluzione verde" della borghesia che vorrebbe fare tanti buoni affari e
non gli importa granchè della autonomia e della libertà del
Paese. Anche qui la politica di Obama è diversa da quella di Bush soltanto
nella forma. La sostanza resta la stessa e se Ahmadinejad esce vincitore dal
drammatico braccio di ferro con i suoi avversari interni il destino
dell'Iran potrebbe essere davvero tragico dal momento che sommergibili e
navi israeliane sono piazzate alle sue spalle e l'Europa ha dato già il suo
consenso ad una guerra di aggressione. Non è detto che gli USA non
intervengano in qualche modo.. Intanto si prodigano per la vittoria di
Mousavi.
Dopo avere usato l'avverbio "stupidamente" per commentare l'operato della
polizia di Boston che aveva arrestato un professore nero scambiandolo per
ladro ha immediatamente chiesto scusa non all'arrestato ma alla polizia.
Non sia mai che una delle più violente e razziste polizie del mondo possa
essere ritenuta stupida dal Presidente degli Stati Uniti!
Non una parola di pietà per il milione e mezzo di palestinesi prigionieri
a Gaza e privati financo del pane e dell'acqua! Non un accenno ai tanti
tantissimi bambini palestinesi malati per denutrizione!
Guantanamo non viene smobilitata e gli USA continueranno ad usare la Patriot
Act e tutti gli strumenti forgiati da Bush e dai suoi accoliti per
continuare a torturare persone magari rapite e trasferite per essere
"interrogate" e per appurare se sono o no terroristi.
Il "terrorismo" che spesso ci appare come un nemico di comodo, una sorta di
ectoplasma che appare e scompare a seconda delle convenienze americane
continua ad essere la "categoria" principe della politica estera USA e
questo basta a definirla. Non si vuole smobilitare questa "categoria"
perchè verrebbero meno i presupposti formali delle operazioni in corso in
Pakistan e in tante parti del mondo. Dopo la fine del comunismo bisognava
inventarsi un Nemico. Chi meglio del "Terrorismo"?
La tortura ed i bombardamenti di civili spesso fatti con aerei drone con
sommo disprezzo della vita della gente continuano come prima e peggio di
prima.
Mi domando che cosa tiene incollata la sinistra a questa figura di
Presidente. Forse il fatto che è nero? Ma essere neri non garantisce essere
antirazzisti ed in America nessuno si sogna di cambiare linea. Il razzismo
non è solo una discriminazione di colore ma di classe. Se sei ricco o
potente e nero non importa. Se sei nero e povero sono dolori!!
Le basi militari USA continueranno a crescere ed a moltiplicarsi in un
pianeta stretto da una rete intensa di basi militari che assediano da vicino
gli stati ancora indipendenti come la Cina, la Russia, l'India....
A proposito: qualcuno dovrebbe spiegare per quale motivo si raddoppia la
base di Vicenza ed a che cosa servono le basi militari USA in Italia. A che
cosa servono? Intanto a limitare e mantenere sotto controllo l'Italia.
Insomma la sinistra italiana avrebbe molte ragioni per "posare" Obama. Ma
questo non solo non succederà ma è financo probabile che la sinistra si
convinca di ragionare e di agire e di stare dentro gli stessi interessi
rappresentati da Obama. Insomma, le anime belle diventano anime realistiche
e magari "moderne"!!
Come Obama non abroga la Patriot Act non è detto che se domani avremo un
governo di centro-sinistra che questo abrogherà la 733 b (sicurezza).
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pietro ancona
Sent: Sunday, July 26, 2009 11:09 AM
Subject: bastiglia e art.41 bis
Caro professore,
nella sua risposta sulla Bastiglia lei parla di persone detenute, magari a
tempo indefinito ,sulla base di una semplice lettre de cachet firmata dal Re
e da uno dei suoi ministri. Non le sembra che le modifiche introdotte dalla
recente legge 733b (sicurezza) riguardanti l'art.41 bis dando facoltà ad due
ministri che contrassegnano la decisione di prolungare il carcere duro e di
incrudelire la segregazione per quattro anni riechiggino un uso del potere
quale era quello esercitato dalla Monarchia francese?
Ed anche la Patriot Act non faculta
il mantenimento in carcere e magari la tortura di persone senza alcun
processo
per semplice scelta dell'autorità militare o giudiziaria ?
Insomma, che cosa ha permesso dopo due secoli di tornare a come era prima?
Cordialità
Pietro Ancona
http://www.corriere.it/romano/
****
-
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Tuesday, July 28, 2009 4:53 PM
Subject: : ascarismo
Dopo i bombardamenti di Belgrado ordinati da D'Alema non dovrei
scandalizzarmi delle involuzioni filoimperialiste del gruppo dirigente del
pd (e non solo: anche esponenti della cosidetta sinistra radicale come la
Menapace hanno recentemente fatto professione di militarismo atlantista,
Ferrero invece prende le distanze dalla guerra).
Ieri, dopo la presa di posizione di Bossi sul ritiro dei soldati italiani
presenti in Afghanistan Franceschini si è affrettato a dichiarare non solo
la sua contrarietà al ritiro ma addirittura il diritto dei soldati di avere
un governo "compatto" alle spalle!! Come dire: non è ammesso alcun
dibattito, nessuna discussione!
La guerra in Afghanistan è una scelta che pesa sulla coscienza dei governi
che l'hanno autorizzata demonizzando i talebani con i quali in passato hanno
trattato gli americani ed ora vorrebbe trattare Karzaj Presidente-Quisling.
Siamo in Afghanistan come sosteneva ieri mattino a rainew 24 Corradino Mineo,
noto visitatore ed intervistatore dei nostri "ufficiali" in missione "di
pace" all'estero, perché lì c'è la radice del terrorismo che "minaccia" il
mondo intero ed in particolare l'Occidente. Lì c'è Alqaeda, Bin Laden, il
Male assoluto. E se Aqaeda non esistesse e Bin Laden fosse un utile
burattino inventato dell'Amministrazione americana?
Per stanare il fantomatico terrorismo localizzato nella zona tra il Pakistan
e l'Afghanistan migliaia di missioni dell'aviazione alleata fanno
bombardamenti a tappeto, si uccidono migliaia e migliaia di civili, si
combatte una guerra senza quartiere contro guerrieri generalmente armati di
armi leggere che non dispongono di cannoni e dei mezzi corazzati e
supertecnologici dell'Occidente. E' la solita scena dei soldati coloniali
con armi avveniristiche contro le lance degli abissini. Nonostante questo
Frattini e La Russa promettono armi ancora più micidiali, elicotteri da
combattimento e mezzi supercorazzati. Per una guerra sporca che non ha senso
se non nelle geostrategie del Pentagono per interessi globali degli USA.
L'adesione del PD alla linea dell'Amministrazione americana è senza se e
senza ma. Obama può fare delle obiezioni ed avere dei tentennamenti o dei
dubbi su questa o l'altra scelta. Ma il PD no. Si ricorre a giustificazioni
che superano il ridicolo: siamo in Afghanistan per garantire il successo
elettorale di Karzay. E se le elezioni le vincessero i Talebani come è
avvenuto in Palestina con Hamas o in Iran con Ahmadinejad?
I nostri soldati debbono convincere a cannonate gli elettori a votare per il
candidato gradito agli USA. Ci riusciranno? L'Occidente usando la forza
bruta della sua potenza militare supermoderna spinge i popoli e le nazioni
che vorrebbe influenzare o controllare verso posizioni di rifiuto e
contrapposizioni ancora più nette e decise.
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: info@dirittiglobali.it
Sent: Wednesday, July 29, 2009 3:08 PM
Subject: legge 733 ed arbitrarietà art.41 bis
Cara Repubblica,
nella Francia di Luigi XVI con una semplice lettera firmata dal Re e
controfirmata da uno dei suoi Ministri (lettres de cachet) si poteva
chiudere nella prigione della Bastiglia una persona senza alcuna formalità.
Il detenuto poteva essere tenuto all'oscuro di tutto financo della ragione
della sua carcerazione. Lo stesso avveniva nella Venezia dei Dogi dove il
Consiglio dei Dieci poteva recludere nelle terribili segrete dei Piombi chi
gli piaceva e senza processo. Poteva anche accadere di scordarsi il recluso
e di non liberarlo mai.
Nella legge 733 b conosciuta come "legge per la sicurezza" sono state
apportate modifiche all'art.41 bis per le quali due Ministri possono
comminare una durissima pena di isolamento per quattro anni ma rinnovabili
di due anni in due anni senza alcuna sentenza della magistratura. Trattasi
di provvedimento amministrativo che difatto sottrae alla giurisdizione
giudiziaria l'erogazione della pena che, in ogni caso, non dovrebbe
prevedere l'incrudelimento della restrizione in carcere. La Costituzione
all'art.27 prescrive "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari
al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non
credo proprio che sia condivisibile l'appesantimento del 41 bis che invece
andrebbe abolito.
Quando vengono introdotte norme contrarie ai principi della Costituzione la
libertà e la civiltà della pena non vengono negate soltanto alle persone
immeritevoli di goderle perchè responsabili di atroci delitti di mafia ma a
noi tutti dal momento che è cominciato il processo estensivo del 41 bis ad
altre categorie di persone...
Pietro Ancona
****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Wednesday, July 29, 2009 2:24 PM
Subject: ultime novità
Ultime novità del governo Napolitano-Berlusconi
===========================================================
Leggo nella cronaca di Prato che 412 bambini figli di immigrati
sans-papiers sono a rischio e potrebbero essere separati dai genitori ed
affidati ai servizi sociali. Questa possibilità deriva dalla legge 733b
promulgata da Napolitano seppure con una lettera di "riserve" inviata al
Governo. Diecine di migliaia di bambini in Italia saranno presto
"affidabili" e sottratti alle loro famiglie.Leggo ancora in altra parte del
giornale che il Presidente ha chiesto ed ottenuto dal Governo modifiche
sostanziali al decreto anticrisi in punti essenziali riguardanti i poteri
dell'Esecutivo che tendono ad ampliarsi e sopraffare e svuotare gli
organismi di controllo come la Corte dei Conti e che contiene altre
incursioni piratesche del Ministro delle Finanze sull'oro della Banca di
Italia e sul rientro con tante benedizioni ed agevolazioni dei capitali
all'estero degli evasori fiscali (ai quali però si limita a chiedere un
miserrimo obolo).
Lo Stato dovrebbe diventare una masseria padronale amministrata da Tremonti
ed altri. Inoltre il Presidente ha fatto osservazioni sulla regolarizzazione
delle badanti che è resa necessaria dalla normativa della legge 733b. Non so
se per estendere la regolarizzazione a tutti i migranti o per vietarla alle
badanti.,
Mi domando se questa moral persuasion del Presidente tanto efficace da
rinviare a settembre la legge cosidetta delle intercettazioni e costringere
il governo a fare un decreto correttivo di una legge giù approvata dalla
Camera non poteva essere esercitata con altrettanta forza sulla legge
cosidetta della sicurezza che
approva misure contrarie ai diritti umani garantiti dalla Costituzione e da
tante convenzioni internazionali . Penso che questa disparità di
trattamento derivi dal minor peso sociale dei migranti, dei poveri, dei
clochard che saranno tutti schedati. Napolitano poteva usare il suo potere e
la evidente incostituzionalità di tante norme della 733 per ottenerne almeno
la cancellazione delle norme più disumane. Nella 733b c'è un rinverdimento
delle lettre de cachet di Luigi XVI: due Ministri potranno irrorare
durissime pene e prolungarle nel tempo.
Ma queste norme e tante altre del tutto scandalose per una democrazia
non hanno scandalizzato il Presidente. che si è limitato a borbottare. La
promulgazione della 733 ha incoraggiato la leghizzazione del Paese.. Il
Consiglio Provinciale di Vicenza ha varato una mozione all' unanimità con la
quale chiede presidi veneti per il Veneto e questo prova come l'attacco ai
diritti degli "altri" finisce prima o poi per limitare anche i nostri. Il
federalismo etnico è in pieno sviluppo ed è di stamane la richiesta della
conoscenza del dialetto e della storia della Regione in cui si andrà ad
insegnare. A stabilire l'idoneità a questo requisito magari saranno preposte
commissioni nominate dalle Regioni interessate. La conoscenza del dialetto
sarà un pre-requisito insieme a quello della valutazione dell'Università in
cui si è conseguita la laurea. Ci sarà una valutazione per la quale una
laurea in lettere dell'Università X del Nord varrà 100 contro le 50 0 40
della stessa laurea rilasciata da una università del Sud. Insomma dimmi che
dialetto parli ed in quale università ti sei laureato e ti dirò se potrai o
meno insegnare nella mia città......
Intanto l'occhiuta rapina dei leghisti capeggiati da Tremonti delle
risorse destinate al Sud solleva dentro la maggioranza la rivolta di alcuni
notabili capeggiati da Lombardo e da Miccichè. Si parla di un Partito del
Sud e di un Parlamento del Sud dal momento che gli investimenti che il
governo è disposto a fare nel Sud sono soltanto quelli che verrebbero
appaltati ad imprese del Nord.
In effetti ci sono tante ragioni per rifiugiarsi in un Partito territoriale
dopo la nascita de facto anche del PD del Nord e dell'adesione
plebiscitaria alla linea leghista degli amministratori di ogni ordine e
grado del PD. Ma dal momento che il movimento per un partito del Sud è in
mano agli esponenti della oligarchia del blocco sociale politico-mafioso che
finora vota compatto per il centro-destra abbiamo pochissime speranze che il
Partito ed il Parlamento del Sud avranno connotazioni democratiche e
popolari ed un qualche contenuto socialista nella gestione dell'economia e
delle risorse pubbliche. Chi può credere ad un Partito o più Partiti del Sud
capeggiati da Lombardo, Miccichè, LoJero, Mastella, Bassolino? Quale fiducia
potranno ispirarci dopo il catastrofico fallimento delle istituzioni
regionali meridionali ed il loro pericoloso indebitamento?
Pietro Ancona
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/prato-la-prefettura-contesta-il-pacchetto-sicurezza-allontana-i-figli-dalle-coppie-di-clandestini-67190/
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Ieri , per qualche istante, in uno dei telegiornali (forse tg3), ho visto il bellissimo spettacolo di tanti, tantissimi aquiloni che sfrecciavano in un cielo ventoso sopra le terribili macerie della città di Gaza. Aquiloni sostenuti da migliaia di bambini dei settecentocinquantamila bambini che popolano la striscia di Gaza e costituiscono una gran parte di tutta la popolazione. Bambini che soffrono la sete e la fame, sono prigionieri e privati di tutto dal momento che sono chiusi dentro una prigione quasi impenetrabile dalla quale si può entrare ed uscire attraverso cunicoli da talpe a proprio rischio. Bambini che non possono ricevere i tanti aiuti che generose organizzazioni internazionali di solidarietà hanno loro destinato e che giacciono bloccati o sequestrati dalle forze armate israeliane e dagli alleati egiziani al di là del grande Muro di recinzione.
La manifestazione di ieri deve essere stata una del torneo organizzato dalla Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei territori occupati. Non sappiamo se e come il torneo si farà dal momento che gli israeliani impediscono a chiunque di entrare nel territorio in cui tengono prigionieri i bambini e le loro famiglie.
Stamane mi è venuta l'idea di mettere l'immagine degli aquiloni di Gaza e la notizia del torneo nel mio blog e ho cercato in internet la notizia e la foto. Non ho trovato niente, niente di niente!! All'inizio ho pensato che era colpa mia se non trovavo niente, forse non avevo saputo mettere le parole giuste. Avevo scritto: Aquiloni e bambini a Gaza!
Ho trovato notizie abbondandissime riguardanti la manifestazione al cimitero di Teheran. Si può dire che non c'è giornale della carta stampata ed online e televisione che non ne parli per giorni interi reiterando diverse e diverse volte l'informazione. Ho trovato notizie riguardanti il DNA di Luca Bianchini, accusato in diretta televisiva dalla Questura di essere lo stupratore seriale di Roma. E' inutile che vi dica come le immagini da me intraviste degli aquiloni di Gaza non si sono ripetute nè sullo stesso telegiornale nè sugli altri sei telegiornali. E' calato un silenzio assoluto, un grande oscuramento che fa pensare che difficilmente avremo occasione di vedere ancora i denutriti e sofferenti bambini di Gaza correre dietro i loro aquiloni dentro le spaventose macerie delle loro case che non possono essere ricostruite nonostante i finanziamenti internazionali dal momento che niente può passare il confine palestinese senza essere subito bloccato e sequestrato.
Mentre cercavo mi sono imbattuto in una foto di un gruppo di una ventina di giovani morti stesi a terra privi di scarpe. La didascalia diceva "Uccisi i Taleban ed il loro Capo". Mi ha colpito la nudità dei piedi e l'informità dei corpi privi di vita. Si tratta di giovani uccisi che non dovevano essere tanto armati e sembravano poverissimi. Come gli abissimi o i libici che combattevano con le lance ed a piedi nudi contro le truppe del Generale Graziani ed i gas del generale Magliocco. Ho continuato a cercare nella speranza di trovare almeno una nota di agenzia.
Sebbene abituato alla manipolazione della informazione dei massmedia, manipolazione che si realizza con l'ipertrofia della notizia inclusa e l'oscuramento totale o quasi totale di quella esclusa, sono rimasto allibito dal generale disinteresse di tutta la stampa per l'avvenimento. Forse perchè una volta tanto non dovevano mostrare il bambino conciato da kamikaze nelle mani di una madre disumana ed indegna che lo manda a morire come è solito fare l'informazione "occidentale". Non c'era trippa per gatti, materia per sfruculiare il popolo palestinese fatto di bipedi parlanti per usare un termine del Talmud. Si trattava di qualcosa che rompeva l'involucro terrorista dentro cui la propaganda occidentale colonialista ha chiuso il popolo palestinese. Per questo non vedremo mai più gli aquiloni con i loro tanti colori volare sul cielo di Gaza. Gaza deve restare la cupa prigione in cui i bambini dovranno incanutire prima del loro tempo a causa della atrocità della vita a cui sono costretti da Israele nella complicità degli USA e dell'Occidente.
Credo proprio che esista una lobby sionista che seleziona le notizie ed arriva financo al controllo delle agenzie e comunque se non c'è è come se ci fosse. C'è una autocensura enorme. E' antisemita mandare in onda o sulla stampa o online un bambino che corre tirandosi dietro un aquilone che va prendendo quota?
Pietro Ancona
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From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Sunday, August 02, 2009 10:00 AM
Subject: Mafia ed oligarchie contro la Sicilia
Mafia ed oligarchie contro la Sicilia
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Ogni volta che si ha notizia dell'erogazione di fondi pubblici di
provenienza nazionale o comunitaria alla Sicilia si alzano alti lamenti e
grida di disapprovazione specialmente da parte di chi dice di temere che i
soldi finiscano alla mafia. Questa preoccupazione ha qualche fondamento ma
il suo uso è strumentale e mira a dirottare e concentrare al Nord i
finanziamenti magari per fare opere come il passante di Mestre che ieri è
stato al centro di un allucinante infernale blocco di migliaia di auto
costrette ad arroventarsi al sole per ore e ore. Bisognerebbe osservare
che la mafia non trae alimento soltanto dalle opere pubbliche per via di
appalti e subappalti ma anche dal controllo del commercio all'ingresso e dei
mercati generali. Bisognerebbe indagare i grossisti di tutti i generi di
merci e probabilmente scopriremmo come la mafia possiede la chiave del
commercio siciliano e controlla tutta la distribuzione fino ai piccoli
esercenti. Ma questa indagine sul commercio all'ingrosso, a cominciare da
quello dei materiali destinati all'edilizia, non mi risulta sia stata fatta
e la questione del commercio è stata vista soltanto sub specie pizzo che è
una imposizione criminale insopportabile ma non è l'unica che sottomette
l'economia regionale. Non è azzardato supporre che il livello dei prezzi sia
regolato dall'intervento mafioso e che le cose costerebbero certamente di
meno in un mercato davvero libero dai monopoli mafiosi.
Ma il problema dell'uso e della qualità dei finanziamenti che arrivano
alla Sicilia non riguarda soltanto la mafia ma l'oligarchia politica che ne
viene foraggiata e che usa questi finanziamenti come strumenti del proprio
potere sulla società siciliana. Quando si invoca una nuova Cassa per il
Mezzogiorno per centralizzare nazionalmente il controllo degli investimenti
indirettamente si ammette la necessità di sottrarli alle oligarchie
locali, ma non si dà una risposta alla questione. La amministrazione
pubblica regionale è regredita dal punto di vista della efficienza e della
trasparenza per via delle privatizzazioni che aggiungono nuovi oneri da
distribuire alla intermediazione parassitaria di pubblici servizi e per il
costo di una burocrazia enorme, sterminata, fatta di moltissimi funzionari
dirigenti e managers. I quattro e passa miliardi che sembrerebbero essere
stati messi a disposizione della Sicilia dopo il grottesco braccio di ferro
del Governo con gli oligarchi pronti alla secessione ed alla creazione di un
nuovo partito del Sud sono costituiti, per la parte già destinata che
conosciamo, in cemento, in una colata di cemento per opere stradali che
si finiranno di costruire non si sa tra quanti anni e che non cambieranno di
molto lo stato comatoso dei trasporti siciliani. Colpisce come gli
stanziamenti per la edilizia scolastica (80 milioni) siano una piccola parte
di un piano di interventi che sarà di quattro miliardi di euro! La scuola
pubblica è l'ultima delle preoccupazioni di un governo che oramai
rappresenta sempre di più gli interessi della scuola privata e mira ad un
drastico ridimensionamento degli insegnanti e del personale.
L'anno scolastico 2009-2010 realizzerà tagli che incideranno profondamente
sulla qualità dell'offerta scolastica pubblica e toglieranno a moltissimi
giovani laureati siciliani la prospettiva dell'insegnamento e li costringerà
all'emigrazione.
Non è la mafia soltanto a beneficiare dei soldi pubblici ma anche una
oligarchia che si arricchisce mentre
la crisi dell'economia e la riduzione dei servizi pubblici impoveriscono e
rendono più grama la vita dei siciliani. Il Presidente della regione
Lombardo ha erogato per le festività natalizie più di un milione di euro in
strenne ai privilegiati dell'Autonomia.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Monday, August 03, 2009 6:26 PM
Subject: L'oro della Banca d'Italia
L'ORO DELLA BANCA D'ITALIA
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Continua lo sfascio dell'Italia. Ne parlava domenica scorsa Scalfari
solitamente e da sempre animato da razionale ottimismo e da fiducia nel
futuro ma ora assai pessimista e catastrofico sulla situazione che si è
creata in Italia per la combinazione tra crisi internazionale, debito
accumulato ed azione di governo sempre più al servizio di interessi diversi
da quelli dello Stato. Oggi una legge già promulgata dal Presidente della
Repubblica apre la strada alla tassazione delle plusvalenze dell'oro della
Banca d'Italia.
E' vero che l'applicazione della tassazione è subordinata al conforme parere
della BCE e della stessa Banca d'Italia ma avere una legge del genere in
mano a questo governo è cosa assai inquietante. Non dimentichiamo che questo
è il governo delle cartolarizzazioni delle proprietà del demanio pubblico
subito imitate dalle Regioni, cartolarizzazioni che sono diventate il mezzo
per un drastico impoverimento del pubblico nei confronti del privato e, in
definitiva, di ulteriore indebitamento della pubblica
amministrazione. Tassare per il sei per cento l'oro che l'Italia
possiede per duemilacinquecento tonnellate pari a circa 38 miliardi di euro
apre una nuova voragine. Quanto ricaverà il Tesoro dalla tassa sulle riserve
auree? Per ora aspira a prelevare trecento milioni di euro.
Insomma lo Stato tassa se stesso cioè diminuisce la sua proprietà aurea di
trecento milioni! In soldoni è come se una famiglia decidesse di rinunziare
al reddito del proprio risparmio accumulato bloccando il processo di
accumulazione ulteriore e quindi riducendo il valore reale del suo
patrimonio. Non sappiamo quali effetti produrrà questa misura nella
percezione della solidità e solvibilità del Paese dal momento che se è vero
che da un lato abbiamo un grande debito pubblico finora abbiamo avuto una
delle più grandi riserve auree del mondo proprietà del popolo come
giustamente dice Tabacci.
Questo ha creato una situazione di relativa "tranquillità" assieme alla
caratteristica del tutto domestica del debito.
Tremonti non è riuscito a vendersi gli arenili ed il Colosseo ma ha
finalmente messo le mani sul tesoro custodito dal suo nemico Mario Draghi.
Concettualmente la tassabilità e la tassazione delle riserve auree
corrisponde alla più disastrosa delle cartolarizzazioni questa volta con
"vendita" a se stessi.
Siamo ai giochi di una finanza pirotecnica ed ultracreativa addirittura
fantascientifica. Siamo ai giochi del commercialista che ricava soldi dai
suoi stessi averi e finge di avere un nuovo cespite, una nuova sorgente di
risorse! Quando avremo preso la tassa sull'oro che cosa ci resterà da
mettere in vendita?
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
http://delleconomia.it/articoli/2009-08/decreto-anticrisi-ecco-cosa-contiene.php
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From: pietroancona@tin.it
Sent: Tuesday, August 04, 2009 4:42 PM
Subject: L'ORO DI ATENE E DI WASHINGTON
L'ORO DI ATENE E DI WASHINGTON
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In occasione della vicenda surreale ma purtroppo assai vera della
tassazione della riserva aurea della Banca d'Italia, ho scoperto, (confesso
la mia ignoranza, non lo sapevo!) che parte dei lingotti d'oro che la
costituiscono sono conservati a Forte knox in America.
Non riesco a spiegarmi la ragione di questo deposito dell'oro italiano negli
Stati Uniti. Quanta parte delle duemilacinquecento tonnellate di oro si
trovano oltreoceano? Per quale ragione vi si trovano? Quando furono
esportate dall'Italia?
Mi è tornata alla memoria una pagina della storia dei greci che avevo
studiato tantissimi anni fa. Atene era a capo di una confederazione di polis
del suo stesso ordinamento politico (gli occidentali di allora)
che depositò presso il santuario di Delo il ricavato delle tasse con le
quali fu finanziata la guerra contro la Persia. Questo tesoro "confederale"
non era nella disponibilità di tutti ma soltanto di Atene che, ad un certo
momento, lo trasferì nel suo stato e se ne servì per le proprie esigenze
interne e per costruire importanti edifici e templi.
Questo gesto svela la natura della Confederazione che non era una libera
associazione di Stati ma un blocco governato e sottomesso ad un solo
padrone.
Il fatto che le nostre riserve auree siano negli Stati Uniti e che questi
abbiano disseminato l'Italia di basi militari e anche di depositi di
testate nucleari non si concilia facilmente con l'idea di indipendenza che
ognuno di noi ha del proprio paese. Siamo un Paese libero ma gli USA
raddoppiano la loro base militare di Vicenza
fin quasi nel cuore della città palladiana, dalla Sicilia controllano il
Mediterraneo e si inventano sempre qualcosa di nuovo da fare in Italia
come il nuovo sistema di comunicazione satellitare di Niscemi che ha
provocato vivaci proteste degli abitanti della zona.
Perchè l'oro che il governo vorrebbe decurtare con la tassa introdotta dalla
legge riuscendo laddove era fallito Prodi si trova in USA? Se il nostro
Governo ordinasse il suo rientro immediato questo avverrebbe?
Sarebbe opportuno che coloro che ci governano ci spiegassero come stanno le
cose. Siamo come un qualsiasi membro della confederazione di Delo rispetto
agli USA che ci controllano e ci impongono le loro scelte?
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
http://www.bancaditalia.it/sispaga/riserve/nazionali/tabellaitpd.pdf
***
RITORNO ALLE GABBIE SALARIALI ===========================
Nell’Italia che si sfascia una nota dalla Banca d’Italia sul costo della vita al Nord ed al Sud ha dato lo spunto alla Lega di lanciare una nuova campagna di odio verso il Mezzogiorno. Sostiene la Lega che, dal momento che la vita costa meno, i salari nel sud dovrebbero essere più bassi di quelli del Nord. In particolare hanno fatto impressione al leghista Calderoli gli affitti che nel Sud sarebbero il sessanta per cento della media nazionale.
Bisogna osservare, prima di tutto, che tutti salari italiani sono tra i più bassi dell’OCSE e che nel corso degli ultimi venti anni hanno perso almeno il trenta per cento del loro valore a causa dell’ ancoraggio al tasso di inflazione "programmata" di gran lunga inferiore di quello reale. Quindi si pone con urgenza un problema di generale aumento dei salari a tutti i lavoratori italiani per sollevarli dal livello quasi di indigenza in cui si trovano ed avvicinarli a quelli francesi, tedeschi ed inglesi. Un aumento generalizzato dei salari sarebbe una frustrata benefica per i consumi e sarebbe un tonico per l’economia italiana. Non se ne farà niente perchè i sindacati confederali italiani non si muovono dalla linea di paralisi che li caratterizza ed assecondano passivamente la Confindustria anche nella riduzione del poco che rimane ai lavoratori (vedi modifiche apportate al contratto di lavoro). Il Parlamento italiano non farà niente per un miglioramento dei redditi da lavoro dal momento che da anni il suo impegno "sociale" consiste nel ridurre i diritti dei lavoratori piuttosto che nel migliorarli. Per quanto riguarda i salari al Nord ed al Sud mi limito ad osservare che le famiglie meridionali sono generalmente più povere di quelle del Nord e che sono quasi tutte monoreddito contrariamente a quelle del Nord che sono quasi tutte plurireddito. E’ vero che la vita costa meno ad Agrigento che a Bergamo almeno per alcuni consumi fondamentali. Ma è anche vero che il monoreddito agrigentino serve a far vivere una intera famiglia e spesso più di una. E’ molta diffusa la condizione di famiglie che vivono di un solo reddito di lavoro o di pensione e addirittura di più famiglie che si sostengono con un unico cespite. Mentre molte famiglie del Nord dispongono della abitazione di proprietà e quindi non pagano affitto per niente, molti lavoratori del Sud non posseggono la casa dove abitano. Quindi il fatto che gli affitti sono il sessanta per cento di quelli del Nord di fatto non significa niente.. Insomma la situazione va vista nella sua concretezza e va analizzata approfondendo i dati ed applicandosi all’esame delle condizioni obiettive. Gli affitti delle abitazioni nel Sud anche se più bassi decurtano i salari cosa che non accade a quanti nel Nord posseggono la casa. Infine aggiungo che l’ingresso nella vita lavorativa al Sud avviene molti anni dopo che al Nord dal momento che non esiste un tessuto economico che assorbe immediatamente manodopera come succede spesso in gran parte del Nord.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: lettere@ilmanifesto.it
Sent: Thursday, August 06, 2009 3:50 PM
Subject: tre giorni per l'infamia
TRE GIORNI PER L'INFAMIA
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Ricordiamo oggi il bombardamento atomico di Hiroshima seguito tre giorni
dopo da quello su Nagasaki ordinato da Truman per imporre la resa del
Giappone ma anche per testare la nuova arma, terrorizzare il mondo e
distanziare di molto gli alleati vincitori della seconda guerra mondiale.
Truman non si fece scrupolo di sterminare duecentomila esseri umani seguiti
da un infinito corteo di hibakusha come vennero chiamati
i colpiti dalle radiazioni che non guarirono mai del tutto fino alla morte.
Che lo scopo dello sterminio nucleare non fosse soltanto quello di indurre
i giapponesi alla resa è dimostrato dal lancio tre giorni dopo di Hiroshima
della bomba su Nagasaki. Dopo Hiroshima, constati gli effetti spaventosi e
del tutto nuovi nella storia dell'umanità dell'arma nucleare gli USA
avrebbero potuto fermarsi e non raddoppiare le vittime con un altro lancio.
Gli americani sapevano perfettamente dopo Hiroshima quello che facevano e
commissero deliberatamente un crimine per di ragioni di potenza, di
supremazia sull'intero pianeta, per indurre tutti amici ed avversari ad
accettare il loro dominio. L'ordine fu impartito da un Presidente
democratico. Nessuna differenza, nessuna maggiore sensibilità umana e
civile rispetto ad un repubblicano. La politica estera americana è, come si
dice adesso, bipartisan. Privilegia gli interessi
nazionalistici,colonialistici ed imperiali ed è animata da una ideologia
quasi religiosa che vuole gli americani alla guida del mondo. Attraverso le
guerre il mondo deve accettare la loro egemonia. I tre giorni di
intervallo testimoniano l'infamia criminale di Truman e degli Usa. Se
prima di Hiroshima si sapevano solo teoricamente gli effetti apocalittici
della esplosione Nagasaki fu preceduta dall'incerimento città, la
contaminazione di una intera regione, centomila morti. Sapevano davvero
quello che facevano e quanta gente innocente avrebbero ucciso. Non ricordo
che gli USA abbiamo mai chiesto scusa,abbiano mai invocato il perdono per il
loro delitto. La corsa agli armamenti nucleari si aprì subito dopo
l'olocausto atomico. L'URSS riuscì abbastanza presto a dotarsene e si
stabilì il cosidetto equilibrio del terrore. Non sapremo mai se gli USA
avrebbero usato ancora l'atomica se l'URSS non fosse diventata potenza
nucleare. Dal secondo dopoguerra ad oggi gli USA hanno combattuto guerre in
tutte le parti del mondo dalla Corea al
Vietnam fino all'Irak ed all'Afganistan di oggi. Da quando la storia è
finita secondo la grottesca affermazione di un laudatore del capitalismo il
mondo non conosce pace ed è imprigionato in una rete di basi militari USA
l'ultima della quale installata nel regno del terrore colombiano dove già
stazionavano squadroni della morte (contractors) e ottocento marines. Il
mondo non è al sicuro da quando è cessato l'equilibrio bipolare con la fine
dell'Unione Sovietica Da venti anni viene attaccato dagli USA non solo
militarmente ma anche finanziariamente con grandi truffe di titoli fasulli e
di prodotti bancari-spazzatura.
Speravo che oggi Obama chiedesse scusa ai giapponesi ed all'umanità. Si è
limitato ad auspicare un mondo senza atomiche guardando con la coda
dell'occhio verso l'Iran.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Friday, August 07, 2009 5:31 PM
Subject: Meno scuole e professori, più caserme e gorillas contractors
Meno scuole e professori, più caserme e gorillas contractors
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La Lega ha imposto all'Italia le ronde con una legge che le contestualizzano
in un generale inasprimento delle punizioni e l'infittirsi di una rete di
divieti e di costrizioni per la cittadinanza (multa da cinquecento a mille
euro per un pezzo di carta, un involucro di caramella lanciato dal
finestrino dell'auto..). Le ronde di Maroni non si debbono confondere con la
sorveglianza alle scuole o ai musei fatta fatta dagli anziani dell'Auser da
una ventina di anni a questa parte.
Si tratta di qualcosa che assomiglia ai contractors ausiliari delle truppe
di occupazione in Irak o in Afghanistan. Le ronde preposte inizialmente a
compiti di spionaggio non si esclude evolvano verso compiti legati alla
repressione dei nuovi “criminali” creati forse all'uopo dalle recenti leggi.
I graffittari che la legge 94 punisce severamente, chi sporca o deturpa
l'arredo urbano mangiando panini sulle scalinate delle chiese, i lavavetri,
i barboni etc. saranno puniti con severità assai arcigna.
Da domani queste ronde prenderanno il volo. Non escludo che presto
raggiungeranno un numero significativo di addetti dal momento che aprono la
strada alla privatizzazione della gestione dell'ordine pubblico con
possibilità del genere di quelle che le cooperative hanno avuto nella
esternalizzazione dei servizi o nel loro appalto. Non sappiamo quanti soldi
sono stati spesi fino ad oggi per le ronde. Ricordo che il Presidente della
provincia di Milano Penati ha stanziato 250 mila euro e il Comune di Milano
forse ha già speso addirittura milioni di euro. Bisognerà finanziare le
organizzazioni che forniscono le ronde, le loro attrezzature, i loro
collegamenti tecnologici e logistici, le divise, i telefonini, la centrale
di smistamento e di raccordo etc.etc..... Il volontario rondista non avrà
stipendio ma potrà avere un sostanziosissimo rimborso spese, un gettone di
presenza, insomma qualcosa che sia uno stipendio senza esserlo......
Avremo un Paese con meno scuole e meno professori. Forse avremo centomila
professori in meno ma è possibile che avremo centomila rondisti. L'Italia
non ha bisogno di cultura e di fannulloni imboscati nella scuola e nelle
università- Ha bisogno di sicurezza. Anzicchè professori topi di
biblioteca palliducci avremo
gagliardi e muscolosi rondisti. Proprio oggi Maroni ha raccomandato di
prendere i diciottenni altro che brigadieri in pensione! Centomila
professori in meno e centomila gorillas in più. Alla fine il conto torna!!
Intanto La Russa, invidioso del successo della proposta di Maroni, tesse le
lodi ai suoi soldati che hanno protetto l'Italia e le piazze italiane in
quest'ultimo anno e propone di prorogare la loro missione almeno ancora per
un anno e di aumentarli di almeno altri mille. Insomma, ci aspetta un
futuro in cui magari saremo un pochino meno istruiti (chi se ne frega?) ma
avremo tanta tanta sicurezza in più.
Non escludo che prima o poi avremo distaccamenti delle ronde nei condomini
dove, come è noto, si sviluppano scenari di criminalità davvero
preoccupanti!!
Il nuovo Partito degli Oligarchi amministratori che va da Gentilini a
Zanonato, un Partito ben foraggiato per stipendi e prebende, ne sarà
soddisfatto. Avranno una rete di delazione che avvolgerà le loro città assai
di più
delle telecamere che oramai si incontrano ogni cinque metri.
Pietro Ancona
ex lex 94 del 2009
40. I sindaci, previa intesa con il prefetto, possono avvalersi della
collaborazione di associazioni tra cittadini non armati al fine di segnalare
alle Forze di polizia dello Stato o locali eventi che possano arrecare danno
alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale.
41. Le associazioni sono iscritte in un apposito elenco tenuto a cura del
prefetto, previa verifica da parte dello stesso, sentito il comitato
provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, dei requisiti necessari
previsti dal decreto di cui al comma 43. Il prefetto provvede, altresì, al
loro periodico monitoraggio, informando dei risultati il comitato.
42. Tra le associazioni iscritte nell’elenco di cui al comma 41 i sindaci si
avvalgono, in via prioritaria, di quelle costituite tra gli appartenenti, in
congedo, alle Forze dell’ordine, alle Forze armate e agli altri Corpi dello
Stato. Le associazioni diverse da queste ultime sono iscritte negli elenchi
solo se non siano destinatarie, a nessun titolo, di risorse economiche a
carico della finanza pubblica.
43. Con decreto del Ministro dell’interno, da adottare entro sessanta giorni
dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono determinati gli
ambiti operativi delle disposizioni di cui ai commi 40 e 41, i requisiti per
l’iscrizione nell’elenco e sono disciplinate le modalità di tenuta dei
relativi elenchi.
44. All’istituzione e alla tenuta dell’elenco di cui al comma 41 si provvede
con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione
vigente, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.
*****
----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Sunday, August 09, 2009 12:48 PM
Subject: si al ponte
Non sono mai stato fanatico del ponte sullo Stretto. Ma mi disturba lo zelo
pseudoambientalista di chi non lo vuole. Se si farà sarà una delle
meraviglie del mondo, certamente del Mediterraneo. Non vedo perchè dovremmo
essere contrari. La storia che gli appalti finiranno alla mafia è
applicabile a tutti gli investimenti in Sicilia. Che facciamo? Non facciamo
niente per non fare ingrassare la mafia? Cerchiamo di vigilare sopratutto
sui "politici" che permettono alla mafia di lucrare. Creiamo le condizioni
per blindare gli investimenti alle incursioni dei mafiosi. Se i politici non
prenderanno mazzette anche la mafia sarà tenuta lontana.
Vorrei che il capitale fosse interamente pubblico. Non mi va di pagare un
pedaggio che potrebbe diventare uno strumento terribile di vessazione per i
siciliani quando le alternative al ponte dovessero con il tempo indebolirsi
o scomparire del tutto.
La questione della proprietà del ponte è di primaria importanza politica e
strategica..
Messina sarà liberata con il Ponte dal fardello terribile di essere il
terminale della Sicilia asservito dal passaggio di tantissimi tir che la
rendono invivibile e pericolosa. Sarà una città liberata!
pietroancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Sunday, August 09, 2009 12:48 PM
Subject: si al ponte
Non sono mai stato fanatico del ponte sullo Stretto. Ma mi disturba lo zelo
pseudoambientalista di chi non lo vuole. Se si farà sarà una delle
meraviglie del mondo, certamente del Mediterraneo. Non vedo perchè dovremmo
essere contrari. La storia che gli appalti finiranno alla mafia è
applicabile a tutti gli investimenti in Sicilia. Che facciamo? Non facciamo
niente per non fare ingrassare la mafia? Cerchiamo di vigilare sopratutto
sui "politici" che permettono alla mafia di lucrare. Creiamo le condizioni
per blindare gli investimenti alle incursioni dei mafiosi. Se i politici non
prenderanno mazzette anche la mafia sarà tenuta lontana.
Vorrei che il capitale fosse interamente pubblico. Non mi va di pagare un
pedaggio che potrebbe diventare uno strumento terribile di vessazione per i
siciliani quando le alternative al ponte dovessero con il tempo indebolirsi
o scomparire del tutto.
La questione della proprietà del ponte è di primaria importanza politica e
strategica..
Messina sarà liberata con il Ponte dal fardello terribile di essere il
terminale della Sicilia asservito dal passaggio di tantissimi tir che la
rendono invivibile e pericolosa. Sarà una città liberata!
pietro ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: sicilia informazioni
Sent: Monday, August 10, 2009 8:53 PM
Subject: Sicilia "culla della mafia"
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: micromega
Sent: Monday, August 10, 2009 1:53 PM
Subject: Operai-Stiliti dell'INNSe di Milano
GLI STILITI DEL NOSTRO SECOLO
============================
Per gridare il loro dolore per il lavoro perduto ed implorare l'attenzione
del pubblico e magari del Governo,
per trovare una via di salvezza, quattro operai ed un sindacalista della
Fiom si sono situati in cima ad una alta torre
della loro fabbrica chiusa ed in procinto di essere cancellata con i
macchinari venduti e l'area ceduta alla speculazione immobiliare.
Operai milanesi che diventano stiliti come certi religiosi dei primi anni
del cristianesimo che sceglievano di
stare in cima ad una colonna e da li espiare l'enorme montagna di peccati
di cui si sentivano caricati da una Chiesa che colpevolizza il suo popolo.
L'Espiazione come via alla Salvezza. Ma gli operai dell'INNSE non debbono
espiare niente: hanno lavorato tutta la loro vita per le loro famiglie che
ora trepidano e disperano.
Credo che niente più di questa umiliante decisione alla quale la
disperazione ha costretto gli operai spieghi la sconfitta del movimento
operaio dopo gli effimeri successi degli anni settanta del secolo scorso.
Una sconfitta aggravata
dalla linea di collaborazionismo subalterno che da anni praticano
CGIL-CISL-UIL oramai inchiodati in una posizione di mera "limatura" di
qualche virgola dei decreti padronali e governativi.
L'esperienza dei neo-stiliti continuerà dal momento che il liberismo senza
regole e senza freni sociali padrone di tutto compreso lo Stato è destinato
a durare senza alcuna opposizione politica e sindacale degna di rilievo.
L'opposizione si è orama radunata fuori dal Parlamento e dalle
Confederazioni Sindacali. Non conta molto e dovrà fare un lungo e doloroso
purgatorio.
La presenza del sindacalista della FIOM che ha scelto di condividere la
triste e dolorosa azione dei lavoratori è da apprezzare per il suo profondo
significato di condivisione. Dà l'immagine del sindacalista che è fratello
dell'operaio che assiste nella cattiva sorte. Ma questo non solo non
cancella ma fa vedere di più il desolato vuoto in cui gli operai combattono
oggi le loro battaglie quando non si arrendono subito
ritenendosi sconfitti. Tre Confederazioni Sindacali che si dichiarano tra le
più forti d'Europa non hanno la forza per tenere l'impresa dentro le regole
della Costituzione e non reagiscono ad una condizione di immiserimento
sempre più intollerabile di coloro che hanno un lavoro. Sono lontanissime
dai lavoratori e dalle loro famiglie.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Tuesday, August 11, 2009 5:20 PM
Subject: I nativi del nord sono più bravi (anche se non lo sono)
I nati al Nord sono più bravi (anche se non lo sono)
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Non è possibile che gli studenti del Sud siano più bravi di quelli del
Nord. Se risultano più bravi è evidente che hanno barato, hanno adottato
comportamenti "opportunistici", hanno copiato, sono stati aiutati da
professori meridionali come loro e desiderosi di non fare cattiva figura,
insomma dal momento che sono meridionali e figli di meridionali e sono stati
educati in scuole meridionali debbono necessariamente essere meno bravi dei
loro colleghi studenti del Nord. Pertanto si adottano misure in sede di
valutazione dei compiti
che li riportano al loro livello reale. Insomma se lo studente del Sud
merita NOVE io gli tolgo due o tre punti
con il fuzzy logic ( mi sono informato: vuol dire logica dell'incertezza,
un sistema inventato qualche decennio fa da un ingegnere per dare una
spiegazione alla manipolazione della verità accoppiato con hard clustering).
Due espressioni inglesi che ti incutono soggezione ma che servono soltanto
ad imbrogliare le carte, a barare
sostenendo di smascherare la frode altrui (indimostrata)
In conseguenza delle correzioni apportate dai valutatori Invalsi con i
correttori citati le graduatorie sono state capovolte. Dove prima erano in
testa i meridionali ora primeggiano i settentrionali, immagino con grande
soddisfazione dei leghisti di Bossi,di Calderoli, di Maroni che magari si
rammaricano di non avere applicato la "correzione fuzzy logic "ai concorsi
che sono stati vinti da meridionali che oggi sono presenti in tutti gli
uffici del Nord ed infliggono con la loro presenza una intollerabile
umiliazione ai cittadini padani che si rivolgono a loro.
Certo nel prossimo futuro avremo oltre al federalismo contrattuale
predicato dalla Lega, oltre al federalismo fiscale anche il federalismo
concorsuale. Dove non sarà possibile correggere i risultati come si è fatto
all'Invalsi, I concorsi saranno blindati per regione ed i posti destinati
solamente ai nativi del luogo. Questa logica potrà in seguito svilupparsi ed
essere applicata ai Comuni. Un nativo di Brescia non potrà concorrere per un
posto a Milano e viceversa.....la via del federalismo etnico può portare
assai lontano ed è viva nella nostra memoria la guerra tra le Repubbliche
Marinare e tra città distanti tra di loro magari pochi chilometri. Non fu
il sommo Dante a tramandarci la memoria della battaglia di Montaperti che
colorò di rosso il fiume Arbia tra senesi e fiorentini e tra guelfi e
ghibellini? Il grande Leonardo fece un grande affresco della battaglia di
Anghiari purtroppo in gran parte perduto che descrive la carneficina tra
fiorentini e pisani. Insomma al relativismo etnico e geografico non c'è mai
fine. Possiamo financo giungere alle "contrade"!!! Il federalismo oggi
rivolto a sparare ad alzo zero contro il Sud domani potrebbe anche dividere
la padania in tante tantissime piccole medie e grandi padanie in guerra tra
di loro..... Dovevamo entrare nel ventunesimo secolo per raggiungere queste
vertiginose altezze della politica italiana!
Con la graduatoria Invalsi l'inferiorità del Sud viene definitivamente
conclamata. Non avrà alcun valore il risultato "reale" dal momento che una
analisi matematica e magari antropologica complessa del titolare del
risultato deve necessariamente dare un risultato negativo se questo è nativo
del sud o anche figlio e nipote di meridionali.
Siamo al ridicolo, al grottesco, al surreale, all'inverosimile. Ma i regimi
fascisti hanno avuto, hanno ed avranno sempre questi ingredienti di ridicolo
dal momento che la verità è soltanto quella che desiderano gli oligarchi.
gerarchi che ci comandano.
Pietro Ancona
http://it.wikipedia.org/wiki/Logica_fuzzy#Storia
http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/scuola_e_universita/servizi/studenti-meridionali/studenti-meridionali/studenti-meridionali.html
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: segreteria@peacereporter.net
Sent: Wednesday, August 12, 2009 4:12 PM
Subject: la velina e la grancassa dell'impero per la signora Aung
la velina e la grancassa dell'Impero
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Stamane compro "La Repubblica" come quasi ogni giorno. La sua prima
pagina, la seconda e la terza pagina sono tutte dedicate alla sentenza del
tribunale birmano che condanna la signora Aung ad altri diciottomesi di
arresti domiciliari. Arresti da scontare nella sua abitazione, con
l'assistenza di due collaboratrici e del suo partito che non le fa mancare
attenzioni e delicatezze . La sentenza è stata originata dal fatto che la
signora ha ospitato nella sua casa un americano per almeno due giorni.
L'americano afferma di avere sognato che la signora Aung era in pericolo ed
era quindi accorso per avvertirla. Bisognerebbe avere l'anello al naso per
dare credito a simile fandonia eppure i massmedia dell'Occidente l'hanno
accreditato come naturale. L'ineffabile Obama, che tuttora ha le mani in
pasta nella faccenda Honduras e nella provocazione della base militare in
Colombia e che trama con Israele come attaccare l'Iran e con quale tipo di
bombe, ha strillato come un'aquila, ha provocato una riunione del Consiglio
di Sicurezza dell'ONU (lo stesso che non ebbe mai il tempo di riunirsi
durante i trenta giorni di bombardamenti del Libano e poi durante i
bombardamenti della striscia di Gaza). L'Unione Europea minaccia le più dure
sanzioni contro la Birmania. Tutti i massmedia sono mobilitati in un a
campagna corredata anche da posters che mostrano la signora dietro il filo
spinato (dove non è mai stata) e incitano l'opinione pubblica occidentale
alla più viva riprovazione nei confronti dei "cattivoni" del governo
militare birmano che osano sfidare l'Impero e la sua agguerrita popolazione
democratica.
Io non ho alcuna simpatia per i generali birmani. Non sono diversi da
quelli che hanno governato il Pakistan con l'appoggio Usa e dai generali
colombiani con i quali gli Usa hanno stipulato una intesa che prevede
l'installazione di una base militare a Bagotà. Non li confronto neppure ai
generali cileni capeggiati da Pinochet e amici intimi di Kissinger. Ma non
ho alcun dubbio nel ritenere che se la signora Aung fosse contro la
colonizzazione delle multinazionali del suo Paese non avrebbe alcun
sostegno dagli Usa e dai suoi satellliti occidentali. Questa signora è una
sorta di icona dell'occidente tale e quale come la Betancoourt. E' premio
nobel per la pace e la Betancourt fu proposta allo stesso premio che è una
sorta di laurea in occidentalismo. Gli americani non sopportano di non avere
alcuna base militare in Birmania da aggiungere alle altre novecento o mille
che hanno sparso per il pianeta. Vorrebbero una Birmania "libera" disposta
a schierarsi contro la Cina nel conflitto già programmato da Pentagono per i
prossimi anni.
Nel pianeta terra, tutti coloro che non hanno accettato di vivere in
regime di sovranità limitata, sono in pericolo. Gli americani hanno
conquistato la supremazia mondiale dopo la caduta dell'URSS ma non
accettano l'indipendenza della Russia, della Cina, dell'India. Non ci si può
sbagliare: tutti i paesi che non hanno basi militari USA sono oggetto di
attente cure di destabilizzazione e magari di annientamento. Gli Usa si
servono di tutto, dalle rivoluzioni colorate alle proteste dei monaci
tibetani, agli oligarchi dell'Honduras.
Sono certo che se la carta Aung dovesse scadere o diventare inutile, gli
Usa troveranno subito un altro modo per molestare la Birmania. Così come
dopo il fallimento della sommossa di Rafsanjani e Mousavi cercheranno e
troveranno un altro modo per combattere l'Iran magari per cancellare dalla
faccia della terra la sua grande ed antichissima civiltà.
L'impero USA fondato ad Hiroshima e Nagasaki con il terrorismo nucleare è
diventato unico dominatore del mondo dopo la disintegrazione dell'URSS e
non tollera nessuna civiltà diversa dalla sua. Finora, secondo Gore Vidal,
ha provocato un centinaio di guerre e diecine e diecine di milioni di morti.
Ma non cambierà linea. Non accetta la pace se non con la sottomissione di
tutti alla sua ideologia. L'ideologia che fa del capitalismo e della
diseguaglianza sociale il fondamento della sua esistenza.
Pietro Ancona
http://www.sisde.it/sito/Rivista25.nsf/ServNavigE/34
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: VERONA DEMOCRATICA
Sent: Monday, August 10, 2009 5:13 PM
Subject: : operaio stilita
GLI STILITI DEL NOSTRO SECOLO
============================
Per gridare il loro dolore per il lavoro perduto ed implorare l'attenzione
del pubblico e magari del Governo,
per trovare una via di salvezza, quattro operai ed un sindacalista della
Fiom si sono situati in cima ad una alta torre
della loro fabbrica chiusa ed in procinto di essere cancellata con i
macchinari venduti e l'area ceduta alla speculazione immobiliare.
Operai milanesi che diventano stiliti come certi religiosi dei primi anni
del cristianesimo che sceglievano di
stare in cima ad una colonna e da li espiare l'enorme montagna di peccati
di cui si sentivano caricati da una Chiesa che colpevolizza il suo popolo.
L'Espiazione come via alla Salvezza. Ma gli operai dell'INNSE non debbono
espiare niente: hanno lavorato tutta la loro vita per le loro famiglie che
ora trepidano e disperano.
Credo che niente più di questa umiliante decisione alla quale la
disperazione ha costretto gli operai spieghi la sconfitta del movimento
operaio dopo gli effimeri successi degli anni settanta del secolo scorso.
Una sconfitta aggravata
dalla linea di collaborazionismo subalterno che da anni praticano
CGIL-CISL-UIL oramai inchiodati in una posizione di mera "limatura" di
qualche virgola dei decreti padronali e governativi.
L'esperienza dei neo-stiliti continuerà dal momento che il liberismo senza
regole e senza freni sociali padrone di tutto compreso lo Stato è destinato
a durare senza alcuna opposizione politica e sindacale degna di rilievo.
L'opposizione si è orama radunata fuori dal Parlamento e dalle
Confederazioni Sindacali. Non conta molto e dovrà fare un lungo e doloroso
purgatorio.
La presenza del sindacalista della FIOM che ha scelto di condividere la
triste e dolorosa azione dei lavoratori è da apprezzare per il suo profondo
significato di condivisione. Dà l'immagine del sindacalista che è fratello
dell'operaio che assiste nella cattiva sorte. Ma questo non solo non
cancella ma fa vedere di più il desolato vuoto in cui gli operai combattono
oggi le loro battaglie quando non si arrendono subito
ritenendosi sconfitti. Tre Confederazioni Sindacali che si dichiarano tra le
più forti d'Europa non hanno la forza per tenere l'impresa dentro le regole
della Costituzione e non reagiscono ad una condizione di immiserimento
sempre più intollerabile di coloro che hanno un lavoro. Sono lontanissime
dai lavoratori e dalle loro famiglie.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pietro ancona
Sent: Thursday, August 13, 2009 5:03 PM
Subject: ferragosto in carcere
Ferragosto in carcere
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Leggo che oltre 150 tra deputati,senatori,consiglieri regionali, dirigenti
di associazioni di volontariato hanno aderito alla iniziativa promossa dai
radicali per una visita ferragostana alle prigioni italiane. Dato il clima
esistente in Italia, da anni avvelenato da campagne securitarie, di odio
razziale, di allarmismo per i malviventi che una volta erano solo
meridionali ed oggi sono i migranti che, per dirla con Bossi, vengono in
Italia per ammazzare, c'è da registrare positivamente l'adesione di tante e
qualificate persone. Le carceri italiane ospitano 63 mila detenuti. Oltre
ventimila persone in più di quanto ne dovrebbero accogliere.
Una popolazione sofferente, stipata in celle che arrivano a contenere anche
dieci persone, una popolazione
povera e proveniente dalla parte più povera della società. Non credo che ci
siano molte persone in carcere che possiedono un reddito superiore a
ventimila euro l'anno. I ricchi non stanno in carcere dal momento che sono
assistiti da studi legali supercorazzati e, se proprio debbono varcarne la
soglia, ci stanno pochissimo tempo e quasi tutto in infermeria. Basta
vedere all'opera gli avvocati dei grandi scandali finanziari del paese
per comprendere come sia difficile per la borghesia benestante e denarosa
scontare dietro le sbarre una qualche condanna.
Per quanto il problema del sopraaffollamento sia diventato cruciale e sia
simile a quello che precedette il condono non è chiedendo la costruzione di
nuovi penitenziari che si risolve la questione. Intanto per costruire nuove
prigioni ci vuole tempo e sopratutto denaro. Pare che il denaro non ci sia
e, a voler essere ottimista, altre migliaia di posti-carcere si potranno
avere tra alcuni anni.
Bisognerebbe considerare l'idea di una forte depenalizzazione di molti
reati senza incrudelire le sanzioni pecuniarie che moltissimi non
sarebbero in grado di pagare;stabilire pene da scontare all'esterno del
carcere
con affidamento dei condannati ad istituzioni disponibili ad assumersene la
responsabilità.
Ma l'orientamento del Parlamento dominato dal centro-destra è in direzione
opposta alle richieste che sono alla base dell'iniziativa radicale e delle
associazioni dei carcerati. Il Parlamento ha incrudelito le pene per
gliimmigrati (un terzo in più della pena se sono sanspapiers) e ha
criminalizzato comportamenti sociali
come quelli dei Writers. Ha reintrodotto il reato di oltraggio a pubblico
ufficiale cancellato dieci anni fa. Nel giro degli ultimi due anni le leggi
"sicurezza" approvate sono tutte rivolte ad un appesantimento delle pene
carcerarie. Questo naturalmente non comprende i reati tipici degli
imprenditori alcuni dei quali vengono cancellati come il falso in bilancio o
neutralizzati da prescrizioni consistenti che il sistema giudiziario non è
in grado di contenere.
Un grande e potente riflettore dovrebbe essere puntato sulla condizione
esistenziale del carcerato costretto a subire denudamenti, a doversi
flettere per consentire perquisizioni corporali umilianti, a subire "tu"
dalle guardie carcerarie che vengono appellate come "superiori", a dovere
percorrere vari gironi dell'inferno per le differenziazioni del 41 bis e non
solo. Sono convinto che bisognerebbe obbligare quanti hanno a che fare con
i detenuti a rivolgersi loro con il "lei".
Con questa maggioranza e con questo governo non credo che ci sarà un benchè
minimo miglioramento della
situazione penitenziaria italiana.
Spero che per molti dei "visitatori" ferragostani deputati e senatori non
si tratterà di un uno spot pubblicitario, una dichiarazione resa a Radio
Radicale, un fioretto da bravi boy scout da fare diligentemente e subito
dopo dimenticare per occuparsi di altro.. . Magari di organizzare altre
ronde e di allargare le celle di sicurezza dei vigili urbani che a Parma ed
altrove ambiscono mostrare i muscoli......
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Saturday, August 15, 2009 5:43 PM
Subject: 15 agosto. Una nuova fase del regime ha inizio.
!5 Agosto 2009. Annunziata una nuova fase del Regime
===========================================
Il governo oggi ha dato una risposta sprezzante alla questione carceri
sollevata dalla iniziativa radicale alla quale hanno aderito parlamentari e
associazioni umanitarie. Il Ministro Alfano ha scaricato la responsabilità
del sopraffollamento alla Unione Europea che non fa applicare i trattati per
il rimpatrio dei detenuti e che non darebbe aiuti per la costruzione di
nuove carceri. Il fatto che un grande numero di immigrati è in prigione in
virtù della criminalizzazione introdotta dalle cosidette leggi sulla
"sicurezza" non è tenuto in debito conto dal Ministro che naturalmente non
si propone alcuna depenalizzazione. Gli USA sono un riferimento che questo
governo non perde mai di vista. Si propone la privatizzazione delle carceri
e poi magari della loro gestione.
Il detenuto non sarà più recluso dallo Stato ma da una società che avrà
appaltato il servizio "prigionia" dal Ministero e che naturalmente dovrà
lucrare, ricavare profitti dal restringimento in carcere delle persone che
magari affitterà ad imprenditori come manodopera a prezzo da schiavi. Come
avviene da tempo negli USA.
A differenza del PD che è impegnatissimo a litigare al suo interno e che dà
spettacolo di uno scontro tra oligarchi tutti più o meno privi di idee,
Berlusconi ha le idee chiarissime su ciò che vuole fare. Oggi ha introdotto
un nuovo soggetto alla lotta del governo contro la criminalità mafiosa e
non, la lotta al MALE!
In autunno ci dirà chi è e come sarà combattuto il Male. Ci sarà una
manipolazione del codice penale e del codice di procedura penale per un
aggiornamento del reato di sovversione ed un allargamento della sfera di sua
applicazione. Saranno anche sovversivi gli operai stiliti che hanno
protestato a Milano e Roma e i vigilantes appollaiati sul Colosseo?
Meriteranno il 41 bis? Sarà limato ed acuminato per bene il reato di
cospirazione politica? Non ho alcun dubbio che la proposta di Berlusconi
sarà una stretta paragonabile alle leggi fasciste del primo quinquennio. Le
lotte sociali che si annunziano saranno fronteggiate da una polizia in
assetto antisommossa sempre più specializzata alla repressione. Se sarà il
caso non escludo un intervento
tipo contractors delle "ronde" a tutela degli interessi di imprenditori che
si sentono minacciati da scioperi o agitazioni del personale. Il conflitto
sociale è diventato e lo sarà ancora di più un problema di ordine pubblico e
di polizia.
Dubito molto che questo Parlamento e questa Presidenza della Repubblica
contrasteranno questa nuova fase del berlusconismo diventato regime. La
scarsa lungimiranza del PD e la sua calamitazione verso la destra leghista
hanno consentito il varo di due organici provvedimenti "sicurezza" che hanno
demolito parte della base dello stato di diritto. Quando si viola il
Diritto per dare luogo ad una legiferazione che punisce in modo
differenziato i mafiosi, i terroristi, gli eversori si apre la strada allo
stravolgimento della giustizia. La legge non è più eguale per tutti dal
momento che il potere politico gestisce direttamente i trattamenti
afflittivi del 41 bis
e nello stesso tempo esenta dal carcere gli evasori fiscali, i falsari dei
bilanci. .........
L'iniziativa radicale della visita al carcere è servita. Non cambierà niente
e si incrudelirà ancora lo condizione dei reclusi. Intanto si preparano le
nuove celle per le forze del Male che non capiscono il BENE rappresentato
dal governo Berlusconi e si ostinano ad essere comuniste, sovversive,
liberali.... Queste celle potranno essere approntate, come suggerisce il
fido Alfano, da imprenditori privati che potranno poi anche gestirle...
Pietro Ancona
http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/politica/berlusconi-ferragosto/berlusconi-ferragosto/berlusconi-ferragosto.html
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: redazione@ristretti.it
Sent: Monday, August 17, 2009 7:02 AM
Subject: una risposta sprezzante e odiosa
Il governo oggi ha dato una risposta sprezzante alla questione carceri
sollevata dalla iniziativa radicale alla quale hanno aderito parlamentari e
associazioni umanitarie. Il Ministro Alfano ha scaricato la responsabilità
del sopraffollamento alla Unione Europea che non fa applicare i trattati per
il rimpatrio dei detenuti e che non darebbe aiuti per la costruzione di
nuove carceri. Il fatto che un grande numero di immigrati è in prigione in
virtù della criminalizzazione introdotta dalle cosidette leggi sulla
"sicurezza" non è tenuto in debito conto dal Ministro che naturalmente non
si propone alcuna depenalizzazione. Gli USA sono un riferimento che questo
governo non perde mai di vista. Si propone la privatizzazione delle carceri
e poi magari della loro gestione.
Il detenuto non sarà più recluso dallo Stato ma da una società che avrà
appaltato il servizio "prigionia" dal Ministero e che naturalmente dovrà
lucrare, ricavare profitti dal restringimento in carcere delle persone che
magari affitterà ad imprenditori come manodopera a prezzo da schiavi. Come
avviene da tempo negli USA.
A differenza del PD che è impegnatissimo a litigare al suo interno e che dà
spettacolo di uno scontro tra oligarchi tutti più o meno privi di idee,
Berlusconi ha le idee chiarissime su ciò che vuole fare. Oggi ha introdotto
un nuovo soggetto alla lotta del governo contro la criminalità mafiosa e
non. la lotta al MALE!
In autunno ci dirà chi è e come sarà combattuto il Male. Ci sarà una
manipolazione del codice penale e del codice di procedura penale per un
aggiornamento del reato di sovversione ed un allargamento della sfera di sua
applicazione. Saranno anche sovversivi gli operai stiliti che hanno
protestato a Milano e Roma e i vigilantes appollaiati sul Colosseo?
Meriteranno il 41 bis? Sarà limato ed acuminato per bene il reato di
cospirazione politica? Non ho alcun dubbio che la proposta di Berlusconi
sarà una stretta paragonabile alle leggi fasciste del primo quinquennio. Le
lotte sociali che si annunziano saranno fronteggiate da una polizia in
assetto antisommossa sempre più specializzata alla repressione. Se sarà il
caso non escludo un intervento
tipo contractors delle "ronde" a tutela degli interessi di imprenditori che
si sentono minacciati da scioperi o agitazioni del personale. Il conflitto
sociale è diventato e lo sarà ancora di più un problema di ordine pubblico e
di polizia.
Dubito molto che questo Parlamento e questa Presidenza della repubblica
contrasteranno questa nuova fase del berlusconismo diventato regime. La
scarsa lungimiranza del PD e la sua calamitazione verso la destra leghista
hanno consentito il varo di due organici provvedimenti "sicurezza" che hanno
demolito parte della base dello stato di diritto. Quando si viola il
Diritto per dare luogo ad una legiferazione che punisce in modo
differenziato i mafiosi, i terroristi, gli eversori si apre la strada allo
stravolgimento della giustizia. La legge non è più eguale per tutti dal
momento che il potere politico gestisce direttamente i trattamenti
afflittivi del 41 bis
e nello stesso tempo esenta dal carcere gli evasori fiscali, i falsari dei
bilanci. .........
L'iniziativa radicale della visita al carcere è servita. Non cambierà niente
e si incrudelirà ancora lo condizione dei reclusi. Intanto si preparano le
nuove celle per le forze del Male che non capiscono il BENE rappresentato
dal governo Berlusconi e si ostinano ad essere comuniste, sovversive,
liberali.... Queste celle potranno essere approntate, come suggerisce il
fido Alfano, da imprenditori privati che potranno poi anche gestirle...
Pietro Ancona
http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/politica/berlusconi-ferragosto/berlusconi-ferragosto/berlusconi-ferragosto.html
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: eguaglianza e libertà
Sent: Monday, August 17, 2009 9:24 AM
Subject: la lotta INNSE. Retorica e disperazione
questa lotta ha messo in luce la solitudine dei lavoratori. I potenti
sindacati confederali si sono tenuti a distanza. La fiom non fa testo: è
isolata con e come i lavoratori.
Il velenoso Angeletti ha fatto una provocazione: ha chiesto l'autogestione
operaia. Un operaio gli ha risposto: noi siamo prestatori d'opera non abbia
la competenza per gestire uina azienda. Risposta vera e veritiera che mette
a nudo la natura provocatoria del suggerimento.
Il Don Abbondio della CGIL, l'ineffabile Epifani, a lotta conclusa si è
preoccupato SOLTANTO di fare sapere alla sua amica Marcegaglia che la lotta
dell'INNSE era DIVERSA da quella dei francesi. Noi siamo buoni e
inoffensivi, pacifici e non violenti.......... Non so se ha detto queste
parole in piedi o in ginocchio. Bonanni della Cisl disprezza talmente le
lotte che
non ne parla neppure......
I lavoratori all'INNSE hanno perso. Sono stati lasciati soli dalla
possente Triplice ora quadruplice con l'UGL degli ex fascisti.Se hanno
salvato il posto è stato per un concorso
particolare di circostanze compreso un impegno dei massmedia che non si
ripeterà per altre situazioni.
Dieci milioni di iscritti alle Confederazioni che non contano niente nè
dentro nè fuori delle loro Confederazioni.
Pietro Ancona
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----- Original Message -----
Sent: Monday, August 17, 2009 5:39 PM
Subject: i lavoratori sono soli
i LAVORATORI SONO SOLI
======================
La lotta dei lavoratori dell'INNSE ha fatto scuola. E' stata osservata e
studiata da altri gruppi di lavoratori in difficoltà ed imitata a Roma dai
dipendenti della Cim ed ora da un gruppo di vigilantes. Alla Cim è andata
bene ai lavoratori che hanno avuto un accordo. Lo stesso non è accaduto per
i vigilantes asserragliati sul Colosseo che rivendicano dalla nuova società
subentrata al loro vecchio datore di lavoro la continuità di trattamento
economico e normativo. Dubito molto che la lotta di questi ultimi stiliti
avrà successo per due ragioni: primo perchè è sostenuta soltanto da un terzo
dei dipendenti interessati anche se hanno ragione e ne
sono la parte più consapevole. . E' vero che in caso di cambio gestionale le
condizioni esistenti non sono cancellabili. Ma dagli accordi Alitalia in
poi, accettati dalle Confederazioni Sindacali, è possibile chiedere al
dipendente di firmare un nuovo contratto di lavoro naturalmente
peggiorativo di quello precedente. L'alternativa che ha il lavoratore è
quella o di accettare o di non essere ripreso in azienda. Questa novità
estremamente grave in periodi di ristrutturazione delle aziende è stata, mi
ripeto, accettata
dalle Confederazioni Sindacali dei lavoratori ivi compresa la CGIL. Se si
confronta il contratto CAI con il contratto Alitalia si ha l'idea della
regressione subita sul piano dei diritti e delle retribuzioni a cominciare
dal fatto che il rapporto di lavoro diventa sempre di più un fatto
bilaterale tra dipendente ed azienda e sempre meno un fatto appartenente
alla contrattazione sindacale tra azienda e la rappresentanza sindacale
dei dipendenti. L'indirizzo di questa involuzione è verso un futuro in cui
il contratto collettivo non ci sarà più ed al suo posto ci saranno tanti
contratti individuali scritti dall'azienda che il lavoratore dovrà soltanto
firmare.
Non so se avremo una moltiplicazione di episodi del genere dei tre che si
sono verificati all'Innse, alla Cim ed
alla società dei vigilantes. Forse si dal momento che a fronte della perdita
del pane quotidiano e della impossibilità di trovare assorbimento in un
mercato del lavoro che espelle piuttosto che assorbire, probabilmente avremo
altre manifestazioni di disperata protesta. Già Cazzola del PDL ed
esponente di punta della lotta ai diritti dei lavoratori ha già denunziato
la "spettacolarizzazione" della protesta dei lavoratori e si fanno pressioni
sempre più insistenti sui massmedia per ignorare la notizia di altre
proteste.
D'altronde queste proteste nascono dall'assoluta solitudine dei lavoratori
che sebbene vivano in un Paese che vanta possenti Confederazioni Sindacali
forti di oltre dieci milioni di iscritti non ricevono da queste alcun aiuto
concreto nè una tutela nè una possibilità di una lotta collettiva e
generalizzata.
Una dichiarazione di Angeletti di oggi relega nel passato storico le lotte
ed i movimenti collettivi ed un silenzio tombale avvolge il mondo sindacale.
Epifani, dopo la conclusione della lotta all'INNSE, si è preoccupato
soltanto di sottolinearne il carattere "pacifico" a differenza delle lotte
francesi e tedesche e non aggiunge altro.
Non esiste alcuna prospettiva di affrontare la prossima stagione sindacale
con un progetto ed un programma di lotte. Non si fanno richieste di alcun
genere tranne quelle condivise dalla Confindustria di detassazione degli
straordinari o delle tredicesime. Insomma il massimo di beneficio per i
lavoratori al quale si pensa va nell'ordine di qualche spicciolo, meno di
cento euro su base annuale. Non si vuole restituire alla classe lavoratrice
italiana la sua capacità di influire sulla ripartizione del reddito
nazionale accaparrato in grande parte dalla borghesia imprenditora e delle
professioni che ha già ridotto di una bella fetta la parte del lavoro
dipendente.
Basterebbero due grandi rivendicazioni generali per ridare identità sociale
e politica e prospettiva ai lavoratori: Una richiesta di aumento
generalizzato dei salari di almeno il venti per cento per accorciare la
distanza dalla media dei salari europei e l'abolizione della legge Biagi,
spaventosa arma di frammentazione ed umiliazione di tutte le nuove
generazioni che entrano nel mondo del lavoro.
Ma le Confederazioni Sindacali CGIL,CISL,UIL e UGL si guarderanno bene dal
chiedere questo o altro. Non chiederanno niente!! Continueranno a fare da
spalla alla Confindustria nelle sue richieste al Governo di nuovi aiuti per
migliorare l'efficienza e la competitività dell'economia italiana!!
Minacciano uno sciopero contro le gabbie salariali con una posizione di mera
difesa dell'esistente. Danno per scontato il fatto che milioni di persone
debbono vivere con mille euro al mese. Queste Confederazioni hanno oramai
una struttura
profondamente antidemocratica. La loro ossatura è data da un corpo di
"funzionari" che ne costituiscono gli organismi interni e forniscono sempre
la stragrande maggioranza dei delegati ai Congressi. Non c'è niente da fare.
Le regole interne sono staliniste. Si applica il principio del cosidetto
centralismo democratico. Al referendum
indetto da CGIL,CISL,UIL sugli accordi con il governo Prodi i rappresentanti
della FIOM che avevano votato nei loro organismi No sono stati costretti ad
illustrare nelle assemblee il Si approvato dalla maggioranza del CD della
CGIL. Non si vedono prospettive per l'avvio di processo di
democratizzazione.
Pietro Ancona
http://www.borsaitaliana.it/borsa/area-news/news/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=637156&lang=it
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From: pietroancona@tin.it
To: lettere@liberazione.it
Sent: Tuesday, August 18, 2009 8:13 PM
Subject: : si può criticare la CGIL?
Caro Direttore,
si può parlare male di Garibaldi cioè della CGIL? E' possibile chiedersi
cosa sarà il prossimo Congresso?
Ieri abbiamo letto l'intervista di Nicoletta Rocchi che di fatto propone
una intesa con Cisl ed Uil sulla riforma del contratto (naturalmente
chiamando le cose con nomi diversi ma insomma se non è zuppa è pan bagnato).
E' possibile parlare male della firma apposta al contratto Cai (Alitalia)? E
deprecare la firma sulla gestione delle manifestazioni a Roma? Possiamo
annotare come deboli e puramente di facciata le critiche CGIL alle leggi
sulla sicurezza? Possiamo criticare la sua posizione di pura correzione di
bozze delle profonde e radicali modificazioni dell'assetto legislativo del
diritto del lavoro? Perchè la sinistra italiana teme di discutere
la politica remissiva, collaborazionista con padronato e governo, della CGIL
italiana? Perchè non si colgono
le profonde involuzioni che ne investono il grande corpo organizzativo?
Giuseppe Di Vittorio nel 1911 usci dalla Confederazione del Lavoro
disgustato del suo collaborazionismo con il governo giolittiano. Mi domando
se oggi la CGIL è riformabile e se sarà possibile restituirla alla sua
natura di sindacato riformista di classe (non sono termini antitetici).
Temo che avremo una involuzione. Dobbiamo aspettarci il peggio da un
congresso condizionato dagli oligarchi del PD.
Pietro
http://archiviostorico.corriere.it/2009/agosto/12/Salari_territoriali_Rocchi_chiede_svolta_co_8_090812042.shtml
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From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Thursday, August 20, 2009 8:50 PM
Subject: sotto l'ombrello di Berlinguer
pubblicato su Liberazione
del 20/8/2009 pag.15
Sotto l'ombrello di Berlinguer
Nell'avamposto più spinto della guerra di aggressione prossima ventura
contro la Russia e la Cina che la Nato guidata dagli Usa sta preparando con
una serie di mosse cominciate dallo smembramento della Jugoslavia e dalla
occupazione dell'Irak oggi è andata in scena una grottesca rappresentazione
che sarebbe soltanto ridicola se non grondasse del sangue di centinaia di
migliaia di vittime immolate su uno dei tanti falsi storici inventati
dall'Impero: Alqaeda! al quale è stata attribuito l'attacco dell'11
settembre. AlQaeda viene evocato tutte le volte che serve a creare una pezza
d'appoggio ad una delle tante nefandezze americane. AlQaeda dà copertura
alla presenza oramai decennale degli eserciti della Nato in Afghanistan che
anche qui si servono di un Quisling, un uomo di loro fiducia longa manus dei
petrolieri.
Le motivazioni del sostegno occidentale a Karzai sono state lungamente
spiegate e rispiegate dagli opinionisti della batteria massmediatica.
Libertà, democrazia, liberazione della donna. Una montagna di menzogne che
mascherano con una missione quasi umanitaria di esportazione della
modernità post illuministica dell'Occidente una feroce e squallida avventura
coloniale nella scacchiera di una guerra globale. Una recente legge proposta
da Karzay e approvata dal "parlamento" stabilisce il diritto dell'uomo di
non dare da mangiare alla moglie se questa gli si rifiuta a letto ed altre
piacevolezze del genere. Un Parlamento ed un Governo sostenuto dalla più
potente armata del pianeta non sono stati in grado di modificare neppure in
misura moderata la realtà sociale dell'Afghanistan: la fila di donne in
burka di tutti i tipi che le intabarravano che si sono viste oggi in
televisione (quella che la Nato permette di vedere) parla di una regressione
feudale dello stile di vita della popolazione. Non c'è dubbio che le donne
di Karzay sono assai più umiliate e sottomesse di quelle del periodo dei
muhajeddin. C'è oggi assai meno libertà, assai meno laicità di quanto ce ne
fossero venti anni fa. Si stava molto meglio ed in modo molto più civile
prima che gli americani cominciassero a trafficare con i loro loschi
intrighi per collocare Karzai nel seggio più alto del potere-. Anche in Irak
abbiamo assistito allo stesso degrado, alla stessa involuzione sanfedista
dei costumi.
L'Irak di Sadam Hussein era certamente di gran lunga più laico, più civile,
più alfabetizzato ed acculturato
dell'Irak che l'Occidente ha imposto con il ferro ed il fuoco e la morte di
milioni di persone.
Hanno ragione i patrioti talebani a boicottare le elezioni-farsa di oggi.
Prima di tutto perchè tutti i candidati sono stati scelti e supervisionati
dal Comando Militare delle truppe di occupazione a cominciare dallo stesso
Karzai. E' un vecchio vizio americano quello di mettere persone di loro
fiducia nelle zone che occupano militarmente. In Sicilia hanno collocato
molti mafiosi come Sindaci subito dopo il loro sbarco nell'isola. Insomma si
va a votare per gente che risponde in primo luogo alle forze di occupazione.
Agli afghani resta la soddisfazione di sporcarsi il dito di inchiostro
indelebile, ma soltanto questa.
Bisogna notare che la democrazia che gli americani vorrebbero esportare per
omologare i regimi alla loro ideologia è assai discutibile e certamente non
è più quella dei Padri Fondatori o della Rivoluzione francese.
E' un involucro sempre più malandato di un potere reale che risiede in
quello che si chiama apparato industrial-militare che oramai impone le sue
scelte strategiche e tattiche a tutti a cominciare dai Presidenti.
Forse Obama si sta allontanando un pochino dalle linee che ha seguito Bush e
prima di lui Clinton? Forse ha evitato che il Pentagono organizzasse il
colpo di Stato in Honduras? La Clinton non ha forse ammesso che
gli USA hanno tentato di distruggere la dirigenza dell'Iran manipolando la
sommossa di Mousavi e Rafsanjani?
In ogni caso l'esportazione della democrazia in Afghanistan è una menzogna
che cela l'espansione verso Est delle basi militari Usa .
La Nato è complice e copre gli Usa. Non è certamente l'ombrello dal quale
Berlinguer si sentiva riparato
all'epoca della guerra fredda con l'Unione Sovietica. E' la Confederazione
di Delo diretta egemonizzata e sfruttata dagli Ateniesi dei giorni nostri.
pietroancona@tin.it
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From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Saturday, August 22, 2009 5:16 PM
Subject: 1879-2009. Eritrea, un altro massacro coloniale
La morte per fame, per sete e per stenti di 73 eritrei è l'ultimo massacro
coloniale che si aggiunge ai tanti compiuti nel corso di una lunga
criminale occupazione manu militari dell'Eritrea iniziata già alla fine
dell'ottocento dal governo Crispi e proseguita fino al 1947. Il nome stesso
"eritrea" è quello imposto appunto da Crispi ed indica una vasta area di
terre prospicienti sul Mar Rosso pari a tre volte la Sicilia ma abitata da
meno di cinque milioni di abitanti.
Ho parlato di massacri coloniali compiuti in particolare durante il "regno"
eritreo dei generali Badoglio e Graziani. Graziani è stato una sorta di
Hitler inviato in Africa per governare l'Impero italiano. In fondo a questo
scritto riporto la notizia del massacro in una sola volta di 1600 monaci
coopti fatto eseguire da Graziani in rappresaglia ad un attentato compiuto
da patrioti, (oggi Cazzullo li chiamerebbe terroristi), purtroppo non
riuscito. Non sappiamo quasi niente delle migliaia di persone, (una vera e
propria decimazione genocida) deportate in lagers nei quali morivano di
stenti; gasate con l'iprite che l'aviazione del generale Magliocco
faceva spargere su donne, vecchi, bambini e bestiame dei villaggi da
cancellare; impalate e cioè trapassate ed esposte ai margini delle
strade..come macabri lampioni..... Il segretario fascista Storace si
divertiva ad uccidere i "negri" dopo avere sparato sui loro genitali (per
farli soffrire di più, diceva...)...chi vuole saperne di più degli italiani
in Eritrea ed in Africa si legga i libri di Del Boca.
L'Occidente ha responsabilità enormi per le ondate di migranti che
nonostante la crudele legge razziale approvata in Italia sono destinate a
continuare ed ad ingigantirsi coinvolgendo masse sempre più estese di
uomini, donne e bambini pronti a rischiare la vita pur di scappare dalla
fame, dalla miseria più nera,
dalla guerra, dai genocidi. La politica USA per l'Eritrea non è rivolta a
sollecitare la sua pacificazione con l'Etiopia, ma ad approfondirne il
conflitto e renderlo endemico. E' naturale che la popolazione scacciata dai
bombardamenti e dalle rappresaglie cerchi una via di fuga verso l'Europa.
Questa migrazione è una forma nuova in cui si realizza il colonialismo dopo
la conquista dell'indipendenza ed il processo faticosissimo delle
decolonizzazioni: milioni di lavoratori a prezzi stracciati e trattamenti
schiavistici che vanno a mungere le vacche nelle pianure padane od a
raccogliere pomodori in Campania o in Puglia , a guardare bestiame nelle
foreste dell'Appennino o a lavorare in condizioni terribili alla concia
delle pelli....
L'Occidente non vuole la pace ma la vittoria alle sue condizioni. In
Afghanistan, in Iraq, in Sudan tutte le guerre ad alta o bassa intensità
in corso oramai da decenni mirano alla destabilizzazione degli Stati non
inglobati nelle politiche USA o Nato. Mirano a creare disastri economici,
sociali, umanitari, a suscitare la fuga verso l'Europa.
Basterebbero alcuni anni di pace ed una politica di cooperazione per lo
sviluppo per fare cessare o diminuire drasticamente il biblico movimento
emigratorio. L'Eritrea ha un PIL annuo di meno di un miliardo di euro. Non
sarebbero necessarie somme immense di denaro per aiutarla.
Ma l'Occidente non vuole ridurre dentro margini fisiologici gli spostamenti
di mano d'opera. Vuole che milioni di disperati continuino a fuggire dalle
loro terre natie ed a cercare lavoro nella zona ricca del pianeta. L'incrudelimento
delle leggi che riguardano queste persone serve soltanto ad abbassarne il
costo, a ridurli alla condizione di schiavi coloniali.
Malta e Italia negano le loro responsabilità nella morte di settantatre
persone. Ma è difficile credere che un viaggio durato venti giorni sia
sfuggito ai controlli marini e satellitari. Si può pensare che qualcuno
non li abbia soccorso contravvenendo ad una millenaria legge del mare per
sfuggire al reato di complicità in emigrazione clandestina o addirittura di
traffico in esseri umani. E' già successo prima dell'ultima feroce legge
voluta da Maroni e c'è stato un processo ad Agrigento a gente che aveva
salvato la vita ad alcuni migranti in difficoltà. Respingimenti diretti ed
impedimenti giuridici per chi volesse soccorrere. Si debbono accertare le
responsabilità dirette del nostro Governo.,
La durezza e la crudeltà gratuita delle leggi italiane a cominciare
dalla Turco Napolitano che istituì i primi lagers alla 94 del luglio
scorso servono soltanto a sottomettere il migrante ancora prima che entri
in Italia e a consegnarlo terrorizzato nelle mani di chi lo userà nel
lavoro nero o gli affiderà le incombenze dei lavori più penosi e faticosi.
Se un migrante per rinnovare il suo permesso di soggiorno ha bisogno della
dichiarazione del suo datore di lavoro senza la quale diventa clandestino e
verrebbe subito criminalizzato, espulso o imprigionato e magari perdere la
famiglia ed i figli è chiaro
che dovrà piegarsi a tutte le condizioni che gli verranno imposte. Ecco a
che servono le leggi "sicurezza" di Berlusconi e Bossi. Un ricatto malvagio
concepito da governanti sadici che non ha riguardo per niente e che
di colpo taglia secoli di civilizzazione della giustizia e del diritto.
pietroancona@tin.it
http://www.ecn.org/asicuba/articoli/eccidio.htm
http://www.corriere.it/politica/09_agosto_22/aldo_cazzullo_i_nostri_doveri_482faaa4-8ee3-11de-b751-00144f02aabc.shtml
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From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Sunday, August 23, 2009 8:02 AM
Subject: Castastrofismo autolesionistico della CGIL
Catastrofismo autolesionistico della CGIL
===============================
La CGIL annunzia, attraverso il suo ufficio studi, la possibile perdita di
un milione di posti di lavoro nel prossimo futuro. Non è la prima volta che
la CGIL si avventura in previsioni catastrofiche sulla possibile perdita di
posti di lavoro degli italiani. Se scorriamo i giornali degli ultimi tre
anni troveremo almeno altri due o tre annunci simili spesso contrappuntati
da analoghe comunicazioni della Confindustria magari un pochino più
contenute.
Questo allarme viene vissuto nei posti di lavoro con timore ed a volte
quasi con terrore. La gente percepisce
un degrado sempre più evidente nel sistema economico del Paese, degrado
che magari viene amplificato dagli imprenditori per chiedere con insistenza
"soldi veri" per reggere l'urto della congiuntura difficile e magari
nuove provvidenze governative.
Se osserviamo la situazione successiva alle profezie precedenti di CGIL e
Confindustria vediamo che, in effetti, se è vero che la situazione si è
deteriorata e si sono avute perdite significative di posti di lavoro
queste sono spesso state originate non tanto da difficoltà di mercato quanto
dalla ricerca di sempre maggiori profitti e manodopera sempre più malpagata
e priva di diritti. Ma non si sono mai realizzate le previsioni di perdite
previste dall'Ires-CGIL. La situazione, nell'insieme, è sempre stata
migliore di quella temuta.
Ora la CGIL non è una sorta di ufficio metereologico dell'economia
italiana preposta a segnalarci il bel tempo o il temporale. La CGIL è la più
grande organizzazione sindacale dei lavoratori italiana e sa bene che
annunzii di andamenti catastrofici dell'economia o di perdita di posti di
lavoro vengono immediatamente strumentalizzati dal padronato e dalla destra
per scoraggiare qualsiasi possibilità di miglioramento dei miserabili salari
che non sono più in grado di soddisfare le esigenze minime di sopravvivenza.
La CGIL farebbe bene a pubblicare i bilanci depositati in borsa dalle
maggiori aziende italiane e le dichiarazioni dei redditi. Forse si
renderebbe conto che le cose non vanno cosi male per gli imprenditori e per
le aziende e che non ci sono tante notizie di fallimenti o di moria di
aziende.
La CGIL dovrebbe infine chiamare alla mobilitazione ed alla lotta senza
quartiere i lavoratori minacciati davvero di licenziamento. Mi riferisco
agli insegnanti ed al personale delle scuole italiane che saranno
falcidiati da un attacco mortale sferrato dal Governo alla scuola pubblica
che ridurrà di diecine di migliaia i posti di lavoro per creare un immenso
serbatoio di insegnanti a prezzo stracciato per le scuole private, scuole
che spesso non meritano quello appellativo dal momento che sono diplomifici
senza alcuna dignità pedagogica e civile.
La CGIL dovrebbe rompere ogni indugio e chiedere un generale miglioramento
dei salari. Non basta strillare
e minacciare sciopero contro la proposta Bossi di gabbie salariali. Lottare
contro le gabbie salariali non vuol dire niente. Oggi bisogna aumentare i
salari, tutti i salari, di almeno il venti per cento per mitigare un poco il
loro gap verso i salari europei. Dovrebbe mettere sotto osservazione seria e
qui davvero presentare uno studio sugli effetti della legge Biagi ad anni di
distanza della sua applicazione per verificare quali sono gli effetti reali
sulle nuove generazioni. Si scoprirà che si è creata una immensa e diffusa
zona di sofferenza sociale e di umiliazione di tantissimi ragazzi che
nonostante le lauree o gli studi compiuti si sono ritrovati precari a meno
di mille euro al mese. Dovrebbe chiedere la CGIL un minimo salariale per
tutti i nuovi immessi
al lavoro a cominciare dai precari. Dovrebbe chiedere l'abolizione della
legge Biagi.
Ma la CGIL è paralizzata al suo interno dalle grandi manovre
precongressuali tra i candidati alla successione di Epifani che aspirano
alla segreteria. Personaggi che cercano un posizionamento per diventare
referenti di questa o quella componente del PD, un PD che si appoggia
sopratutto alle associazioni padronali accettandone e spesso condividendone
l'aggressione ai diritti dei lavoratori. Calearo, Merloni, Colaninno, Letta,
Ichino, Damiani, con qualche sfumatura di diversità sostengono tutti la
"riforma" cioè la cancellazione dei diritti garantiti dallo Statuto dei
Lavoratori (che vorrebbero abolire).
Per concludere l'annunzio della CGIL di un milione di posti di lavoro in
meno tira la volata alla Confindustria
nelle sue richieste di soldi, soldi ed ancora soldi al governo,
obiettivamente scoraggia i lavoratori e li induce a subire in silenzio una
situazione diventata inaccettabile, non propone alcuna alternativa, alcuna
proposta seria
quale un programma straordinario di costruzione di case popolari, asili
nido, scuole, ospedali, tutte cose che sembrano cancellate per sempre dai
documenti e dalle iniziative.
Oltre alla catastrofe annunziata per l'occupazione, la sola cosa che si
percepisce della CGIL è un grande silenzio..
pietroancona@tin.it
http://www.industriale-oggi.it/archives/00022564.html
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: micromega
Sent: Sunday, August 23, 2009 4:08 PM
Subject: il colonialismo USA e Nato supera ogni confine del
grottesco.......
al di là del grottesco
===============
Abdullah Abdullak contende a Karzay il risultato delle "elezioni" in
Afghanistan. Sostiene che migliaia di brogli si sarebbero registrati in
tutto il Paese. Scommettiamo che è proprio lui l'uomo con cui gli
americani vorrebbero sostituire Karzay oramai considerato "bruciato"?
La tecnica della contestazione mentre sono ancora in corso gli scrutini
ricorda quella di Mousavi e Rafsaniani
nei confronti di Ahmadinejad in Iran. Anche li non si aspettò la
chiusura dello scrutinio e si mise in moto subito un meccanismo di
negazione del risultato e di organizzazione del dissenso in piazza. La
Clinton ha ammesso di averne avuto la regia. Ma qui in Afghanistan sono
davvero curioso di sapere che cosa escogiteranno e come metteranno fuori
causa Karzay il quale è un volpone con una grande coda che agiterà con
violenza...
Pietro Ancona
http://www.corriere.it/esteri/09_agosto_23/afghanistan_elezioni_denunce_brogli_e5d2696e-8fcd-11de-ab60-00144f02aabc.shtml
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: micromega
Sent: Monday, August 24, 2009 2:00 PM
Subject: : vergognoso silenzio della stampa europa
Stupisce come tutta la stampa europea, pronta a riempirsi di titoloni per le
traversie del Dalai Lama (che vorrebbe tornare a fare il feudatario del
Tibet aguzzino dei contadini tibetani e delle loro mogli e dei loro figli) o
per gli arresti domiciliari alla ineffabile agente della Cia in Birmania
signora Aung che ha avuto la tracotanza di ricevere nella sua abitazione un
nuotatore "americano" portatore di un messaggio onirico inviatogli dagli Dei
di oltre atlantico.. non dica una sola parola, non esprima una opinione, si
limiti al massimo a registrare con caratteri piccini piccini la polemica tra
Svezia e Israele.
Naturalmente fa eccezione il glorioso giornale svedese, alfiere di libertà
nella libera Svezia educata alla civiltà ed alla umanità da oltre un secolo
di socialismo che ha inciso profondamente nella coscienza del popolo
facendone una nazione veramente civile
E se la rottamazione dei palestinesi e la loro riduzione in organi da
espiantare e vendere fosse vera come gridano inutilmente, nel silenzio
assordante del mondo, le madri palestinesi?
La stampa occidentale ha la bocca tappata. Se qualcuno sgarra viene subito
etichettato come antisemita e, se è giornalista, viene lasciato morire di
fame con la sua famiglia dal momento che nessun giornale dal Corriere della
Sera al Figarò di Parigi vorrebbe nella sua redazione un
"antisemita"........
Lo stesso silenzio assordante circonda le mille bombe nucleari di Israele
mentre viene contestato al pacifico Iran che non ha MAI aggredito nessuno (a
differenza di Israele) il proposito di dotarsi di energia e forse di bombe
nucleari.....
pietro ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: liberazione
Sent: Monday, August 24, 2009 5:09 PM
Subject: Ma non si stava assai meglio quando il sole illuminava il cielo
celeste di quello che fu il Celeste Impero?
Liberismo gestito dai comunisti cinesi
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Ho visto ieri notte un avvincente quanto improbabile ed inverosimile film
sulla Cina di oggi con una magnifica recitazione di Sergio Castellitto ed
una giovane attrice cinese di cui non ricordo il nome davvero molto brava.
Il film era avvincente come tutti i racconti basati sul viaggio ma anche
perchè mostrava la Cina come è diventata dopo la vittoria, alla fine della
rivoluzione culturale dei "riformisti" sulla banda dei quattro, la sconfitta
dei comunisti ad opera di termidoriani e forse di un Napoleone "collettivo"
rappresentato dal Partito Comunista Cinese. Si vedevano migliaia di
grattacieli ammassati l'uno sull'altro immersi nella caligine velenosa di
uno smog eternamente stagnante. Poi si vedeva uno spaccato interno di uno di
questi grattacieli dentro il quale Castellitto e la sua compagna
raggiungono a piedi il ventiquattresimo piano abitato da tantissime persone
chiuse in ritagli di cemento, in locali davvero piccolissimi e
claustrofobici, in gran parte privi di finestre, abitati da una umanità che
deve lavorare dodici ore e forse più al giorno e per tutti i giorni
dell'anno per potere sopravvivere, mangiare, pagarsi il buco dove alloggiare
in quasi promiscuità con migliaia e migliaia di altri disgraziati.
Castellitto cerca una acciaieria e qui in una sola regione di otto milioni
di abitanti ci sono diecine, centinaia di acciaierie. Si lavora giorno e
notte. Appena arrivato in Cina, dalla finestra del suo albergo, Castellitto
scorge squadre e squadre di operai che lavorano al lume dei fari alla
costruzione di nuovi edifici.
Non ho dubbi che la Cina di D'Amelio corrisponda alla Cina di oggi. La più
grande potenza del mondo capitalistico, proiettata con il suo miliardo e
mezzo di esseri umani, a grande velocità verso il futuro, un futuro che
potrebbe essere un disastro. La Cina consuma quantità enormi di acqua, di
energia, di cemento, di acciaio per costruire la più grande periferia
industriale del mondo, un mondo orrendo che non è più illuminato dal sole
filtrato da immense nuvole di anidride carbonica, che non ha più fiumi
quasi tutti trasformati in laghi per centrali idroelettriche, che ha diecine
di milioni di contadini sdradicati dalle loro terre espropriate, schiavi
moderni di una quantità allucinante di fabbriche dove spesso sono anche
costretti a dormire perchè non hanno il tempo per andare a casa e
ritornare. Una immensa nazione devastata da una selvaggia
industrializzazione che l'ha ammorbata e tutto questo per creare una casta
di alcune migliaia di
miliardari che si arricchiscono sul più gigantesco sfruttamento di manod'opera
mai avvenuto dopo la costruzione delle piramidi d'Egitto dove, forse, gli
operai del Faraone erano trattati meglio. Tutta la potenza, la forza, la
ricchezza della Cina di oggi al servizio di pochi che hanno combinato il
regime più malvagio della storia umana, un ibrido di comunismo totalitario e
di liberismo spietato nell'uso e nella consumazione della vita di centinaia
di milioni di lavoratori.
Vivere come topi al ventesimo piano di un grattacielo, in buchi
labirintici raggiunti spesso a piedi per non
pagare il viaggio in ascensore per dare la possibilità allo Stato Cinese di
prestare soldi agli USA e farsene
ripagare con pezzi di carta che non si possono mettere all'incasso perchè
privi di valore reale e per uno sviluppo che ha devastato forse per sempre
un pezzo notevole del pianeta.
Ma non si stava assai meglio quando, ancor prima della guerra civile
(rivoluzione culturale) i russi e gli altri vicini venivano a comprare In
Cina generi alimentari in abbondanza ed a prezzi stracciati, quando i fiumi
non erano stati deviati dal loro millenario corso e quando il sole
illuminava il cielo celeste di quello che fu il Celeste Impero?
Pietro Ancona
http://www.spietati.it/archivio/recensioni/rece-2006-2007/s/stella_che_non_c_e.htm
http://contrasto.de/La_stella_che_non_c'e'
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Wednesday, August 26, 2009 4:02 PM
Subject: Frecce tricolori o aerei con iprite già usati in Libia?
lettera a Repubblica
=================
Caro Dottor Merlo,
lei che è siciliano come me conosce il nostro bellissimo verbo onomatopeico
"assugliare" (traduco per il direttore: aizzare ma molto di più, aizzare con
un sibilo che non finisce mai tale da smuovere gli animi più restii)
Ebbene, lei stamane ha scritto un articolo che assuglia i militari, i piloti
delle frecce azzurre, incitandoli al disprezzo verso il Ministro già
fascista che come Starace predilige i giochi da circo equestre e li assegna
al divertimento di un tronfio e impataccato Gheddafi per la sua festa
nazionale. Ha vellicato un certo spiritaccio orgoglioso di caserma....
L'articolo fa leva furbescamente su diverse cose. Sullo spirito "imperiale"
del nostro Esercito. Ma come, voi che fate missioni seriissime in
Afghanistan ed in Irak vi abbassate ad esibirvi per un beduino? Sullo
spirito
colonialista e razzista degli italiani, spirito che la Lega e la destra
italiana hanno coltivato talmente bene da farlo aleggiare sull'intera
Penisola, sul disprezzo che la meschina e vorace borghesia italiana ha per
un Paese dal quale compra petrolio e fa affari d'oro ma è innominabile.
Gente che va a lavarsi le mani dopo ogni affare combinato con i funzionari
del vituperato dittatore della Sirte.
Ebbene, questo Governo ha fatto una cosa egregia. Detesto Berlusconi con
tutto il cuore ma approvo la linea di condotta verso un popolo che ha subito
dagli italiani sevizie di ogni genere, torture, impalamenti, gasamenti di
uomini, donne, bambini, bestiame, deportazioni, lagers.
Assai meglio le strisce rossobiancoverde dei nostri gentili e pacifici
aerei della pattuglia acrobatica della nube grigia di iprite con la quale
venivano gasate le popolazioni dei villaggi che osavano dare rifugio ai
ribelli.
L'Italia compie un gesto di riparazione tardivo che sarà apprezzato dal
popolo libico (non storca il naso). Berlusconi e Gheddavi passano. Il gesto
riparatorio dell'Italia verso un popolo che ha vessato per quaranta anni
resta.
Le consiglio di leggere qualche buon libro sul colonialismo italiano in
Africa. Magari di Del Boca.
pietroancona@tin.it
http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefnazionale/View.aspx?ID=2009082613545853-1
http://video.giovani.it/crimini-guerra-italiani-lager-fascista-libia.html
http://www.unimondo.org/Notizie/Colonialismo-italiano-in-Libia-un-passato-da-svelare2
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From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Thursday, August 27, 2009 11:52 AM
Subject: altri guai per i lavoratori
Appena due giorni dopo il catastrofico annunzio della CGIL, il Ministro
Sacconi ha aperto la sua campagna d'autunno per ridurre il costo di quello
che chiama "capitale umano" nel suo vezzo di creare una lingua fatta di
locuzioni adatte alla fase iperliberista della politica sindacale del
governo. La CGIL si preoccupa della perdita di un milione di posti di lavoro
e non avanza alcuna proposta relativa alla condizione salariale e normativa.
I contratti di lavoro che si stanno rinnovando, pur tra polemiche e minuetti
vari non si discostano dal binario che ne ha segnato l'impoverimento a
cominciare dai famigerati accordi di concertazione del 1993: meno di cento
euro netti mensili a regime, un regime che si raggiungerà tra un paio d'anni
dalla stipula. Sacconi che ha fatto del suo ministero una corazzata contro
la CGIL aiutato dalla Cisl di Bonanni rilancia la proposta di Bossi delle
gabbie salariali naturalmente denominandole diversamente.
Propone di ridurre al minimo il salario garantito dal contratto nazionale
e di promuovere la contrattazione aziendale legata naturalmente alla
produttività. Ora la struttura delle aziende italiane è nota; il 95% ha meno
di dieci dipendenti. La media è di 4 dipendenti per azienda. Immaginare che
questo pulviscono di aziende di piccole dimensioni possono dar vita a
contrattazioni integrative è del tutto inimmaginabile. Tutta la grande
riforma sottoscritta da Cisl, UIL, UGL si ridurrà ad una minore tutela
contrattuale dei lavoratori italiani. Bisogna essere sommamente ipocriti per
pensare che in un cantiere edile di Caltanissetta o in una officina
meccanica di Reggio Calabria si possano
contrattare condizioni salariali aggiuntive.
Purtroppo la situazione è grave dal momento che la linea della destra
italiana è sostenuta da Cisl UIL e da tutte le forze del centro-destra più
una significativa parte del PD. La destra è divisa tra il falco Sacconi che
odia la CGIL e vorrebbe semplicemente cancellarne l'esistenza ed una linea
più cauta che fa capo alla Marcegaglia ed a forze politiche come l'UDC di
Casini che invece ritengono di poter catturare la CGIL con l'aiuto di uomini
piazzati dentro il PD come Ichino, Letta, Damiano ed altri.
La CGIL non è in grado di elaborare e presentare una proposta che possa
restituire l'iniziativa ai lavoratori. Si limita a mugugnare, a giocare di
rimessa mentre al suo interno si combatte una dura battaglia tra due
gruppi di destra. Cremaschi è soltanto un fiorellino all'occhiello, parla il
linguaggio che i lavoratori vogliono sentire ma alla fine le scelte le
compiono altri e lui si limita ad allargare le braccia.
Intanto l'Italia si popola di uomini stiliti arrampicati in varie torri.
Dopo l'INNSE i soliti cretini hanno salutato l'avvento di una nuova era
della lotta operaia, hanno elogiato la nuova creatività delle forme di
lotta. Hanno scambiato la disperazione di lavoratori soli e con le spalle al
muro per l'inizio di un nuovo 68! L'informazione giornalistica e televisiva
italiana si guarda bene dal dare notizie dei tanti operai stiliti che
gridano la loro angoscia inascoltati ed isolati.
Quaranta mila professori non saranno riassunti e questo darà un colpo
mortale non soltanto alla Scuola italiana, ma al Mezzogiorno d'Italia. Solo
a Palermo non saranno richiamati alla cattedra 1200 insegnanti. In Sicilia
oltre cinquemila.
La risposta a questo stato di disagio aggravato dai maggiori oneri per le
famiglie povere derivanti dagli incrementi imposti dal mercato
oligopolistico a cominciare dai libri scolastici e dalle maggiori tasse
locali (Irpef comunali e regionali raddoppiate) sarà militare nel senso che
il governo di limiterà ad attrezzare e specializzare meglio la polizia
antisommossa.
Una situazione squilibrata a vantaggio della destra non darà alcuna speranza
ai lavoratori. Nessuno li difenderà. Saranno soli in piazza con il
sindacalismo di base che viene discriminato come loro.
http://www.comunicati.net/comunicati/aziende/finanza/86275.html
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----- Original Message -----
From: <pietroancona@tin.it>
To: "Lombardo Alberto" <lombardo@dtpm.unipa.it>
Sent: Wednesday, August 26, 2009 5:41 PM
Subject: il paradosso. L'attacco alla scuola è attacco all'unità d'Italia
Alla vigilia del 150 esimo anniversario dell'Italia assistiamo ad una scena
inverosimile altrove di un Presidente della Repubblica che
redarguisce il governo restio a preparare la pompa magna della cerimonia
celebrativa.
La scena di Napolitano che bacchetta Berlusconi e di Bossi che è il Franti
cattivissimo della situazione è surreale, inverosimile. Persone pronte a
buttare milioni di euro dalla finestra per finanziare il rondismo
o gli inverosimili marchingegni che dovrebbero regolare la laguna di Venezia
storcono il naso e propongono l'introduzione dei dialetti nello
insegnamento. Inoltre, per non subire la primazia dei terroni nelle
classifiche nazionali dell'invalsi o della scuola media si inventano il
gioco delle tre carte, il fuzzy logic, un marchingegno per cui valutando la
prova ed insieme la biografia di chi la fa se ne deduce che se sei nato a
Canicatti non puoi essere bravo come chi è nato ad Abbiategrasso......
Il paradosso di questa situazione è che i meridionali che dovremmo davvero
lamentare per come siamo conciati un secolo e mezzo dopo
stiamo zitti in un angolo a subire le sparate sul ponte di Messina ed ad
assistere quasi inerti al più grande attacco mai sferrato contro di noi con
un grande licenziamento nella scuola (quarantamila unita)e la chiusura della
porta di ingresso di tanti figli di povera gente nella classe media, noi che
insomma abbiamo ragioni a migliaia per lamentarci di come sono andate le
cose dobbiamo subire tonnellate di letame che ci viene gettato addosso da
una Italia leghista e da un Nord secessionista.
Non c'è dubbio che nel Mezzogiorno si stava molto meglio prima della
occupazione militare coloniale dei piemontesi. Non c'è dubbio che se si fa
la Padania si apriranno a noi le porte di una nuova era in cui non ci sarà
nessuno a darci del terrone, mafioso,o altro.
Una volta chiuse le vie che tenevano insieme Nord e Sud, Nord industriale e
Sud fornitore di professori, presidi, poliziotti, magistrati, provveditori,
prefetti etc..etc... davvero non ci saranno più ragioni per stare insieme.
La secessione non l'ha sta facendo Bossi ma la Gelmini e Brunetta.
L'attacco alla scuola pubblica ed alla pubblica amministrazione è l'attacco
alla presenza del Mezzogiorno nella struttura unitaria del Paese. Rovinata
questa presenza, non potremo stare a fare da pali
con milioni di disoccupati ai raduni dei miliardari del Nord Est e del Nord
Ovest nel mare antistante la Villa del Milanese. Nasce Berlusconia o
Padania. Domani è un altro giorno...
pietro ancona
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From: pietroancona@tin.it
To: circolo pasolini pavia
Sent: Sunday, August 30, 2009 6:17 AM
Subject: Attacco a Repubblica e Avvenire
L'attacco del giornale di Berlusconi ai direttori di Avvenire e Repubblica
ha messo in luce una questione assai grave e cioè la disponibilità di
notizie riservate su persone che rivestono particolari responsabilità (nel
caso, direttori di gionale) da parte di uomini della destra che se ne
servono per intimidire, demolire, sputtanare, squalificare.....
Esiste sicuramente uno schedario sempre aggiornato su moltissime persone
da parte dei servizi segreti. Possiamo domandarci se i servizi segreti sono
al servizio non dello Stato ma del governo, del partito di governo, della
destra.....
Andare a scovare che Mauro compra una casa in nero anni orsono o che il
direttore dell'avvenire nel 2001 aveva un amante e aveva patteggiato in
tribunale con il marito apparentemente è facile: notizie attingibili da
tutti ma di fatto non è così!! Chi ha le schede? Chi mette queste schede a
disposizione di Feltri o di altri?
pietro ancona
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From: pietroancona@tin.it
Sent: Sunday, August 30, 2009 7:48 AM
Subject: I funerali di Ted kennedy
Funerali in Usa
===========
Le onoranze funebri rese dagli Usa a Ted Kennedy hanno chiuso un periodo
della storia che la presidenza Obama pretende di continuare a rappresentare:
il periodo di una America liberal civile democratica guida dei movimenti
progressisti di tutto il mondo, punto di riferimento delle sinistre
anche delle più dotate e forti del continente europeo. Ma questa America
liberal è davvero mai esistita?
Le classi lavoratrici ed i poveri hanno mai avuto una chance diversa da
quella offerta dal cosidetto "sogno americano" cioè della possibilità di
fare fortuna intraprendendo una qualche attività? Essere socialisti cioè
aspirare a dare uno strumento collettivo alle rivendicazioni sociali e
politiche delle classi subalterne è sempre quasi un crimine e chi volesse
tentare una via diversa da quella dei due grandi partiti del sistema
americano verrebbe immediatamente messo nel mirino, vivisezionato, se del
caso trattato come un terrorista o un nemico .... Negli Usa c'è la
dittatura della Ideologia capitalistica.
L'integrazione delle grandi minoranze etniche a cominciare dagli
afro-americani nonostante le grandi
ribellioni oramai dimenticate del secolo scorso e nonostante la elezione di
Obama alla Presidenza degli Usa è avvenuta assai parzialmente. I lavoratori
americani controllati (o vessati) da sindacati del tutto antidemocratici
hanno condizioni salariali e normative peggiori di quelle che avevano trenta
anni fa e vanno sempre a peggiorare
L'assistenza sanitaria è un business carissimo nelle mani dei privati e
delle assicurazioni e milioni di persone ne sono tuttora escluse. La
mortalità infantile è assai alta specialmente tra i poveri appunto per
l'inaccessibilità del sistema sanitario. Molti anziani anche ottaugenari
sono costretti a lavorare
per potersi pagare le medicine. Una parte considerevole della popolazione
vive in roulottes dal momento che non è in grado di pagare un affitto. Mi è
capitato di leggere di persone che sono costrette a dormire in macchina o a
viaggiare tutta la notte dal momento che non possono permettersi di pagarsi
una abitazione seppur piccola.
Le scene che abbiamo visto dopo la crisi dei titoli tossici di centinaia di
migliaia di persone costrette a vivere in tenda ci hanno mostrato una
America in cui perdere il lavoro significa essere inghiottiti dalle sabbie
mobili, perdere tutto a cominciare dalla propria identità sociale e
culturale. "Ha dato vita al sogno dei padri fondatori" ha detto di Ted
kennedy Obama nella sua orazione funebre. "E' stato un grande legislatore, è
stato dalla parte dei poveri e non di quella dei ricchi e degli ammanicati.
Poi, pensando a sè stesso ed a quanto dovrà rivedere in peggio delle sue
promesse di rinnovamento e di
welfare, ha detto: "E'stato grande anche nei compromessi". Non è vero
niente: l'America è durissima e spietata con i poveri. Li considera falliti
e puniti da Dio.
l'America dei Kennedy, l'America liberale e civile non esiste e forse non è
mai esistita specialmente nel rapporto non solo con le sue popolazioni ma
con il pianeta terra. La sua politica verso gli altri popoli è fatta di
oltre mille basi militari piazzate in quasi tutti gli angoli della terra a
presidio del suo potere, del potere verso i suoi stessi alleati e per
minacciare le nazioni e le culture che sono diverse o non riconoscono la
supremazia e l'unicità del sistema capitalistico. Il Dio Mercato, un Dio
bugiardo dal momento che gli oligopoli decidono tutto e la libertà dei
commerci è assai più apparente che reale, assieme alla Dea Democrazia sono
il parametro per giudicare ed eventualmente condannare tutti gli altri. In
atto vaste zone della terra dall'Afghanistan all'Irak al Pakistan alla
Somalia
vengono bombardate financo con aerei drone e la morte non ha mai mietuto
tante vittime dalla fine della seconda guerra mondiale. Per fermare il
processo di indipendenza dalle multinazionali e dalla influenza del dollaro
dell'America Latina si abbatte il legittimo presidente dell'Honduras e si
valorizzano regimi criminali come quello colombiano, regimi sostenuti anche
dagli squadroni della morte addestrati e finanziati in Usa.
La terribile ingiustizia sociale esistente dentro gli USA è il modello che
si vuole imporre ed esportare in tutto il mondo.
I funerali di ieri ci hanno mostrato un sazio,agiato, colto pezzo dell'estambliscement
USA. Sono stati anche i funerali della illusione di una America diversa e
meno dura con la sua popolazione e con il mondo. Così come Clinton ha
continuato sulla linea di Bush padre Obama continuerà quella di Bush
figlio. Cambiano soltanto i dettagli. E questo mentre mai come ora il mondo
ha avuto bisogno di cambiare radicalmente, di aprirsi una nuova strada.
pietroancona@tin.it
http://www.corriere.it/esteri/09_agosto_29/kennedy_funerali_22522326-94aa-11de-aa5b-00144f02aabc.shtml
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From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Sunday, August 30, 2009 12:45 PM
Subject: sul valore legale del titolo di studio
Valore legale del titolo di studio
=====================
Avrete certamente notato che la discussione sul valore legale del titolo
di studio si è spenta. Dotte argomentazioni di tanti "studiosi" e
pennivendoli di regime volevano dimostrare come il valore legale della
laurea era una cosa negativa che livellava verso il basso mentre, invece,
era necessario sapere da quale Università venivi diplomato dal momento che
la facoltà di legge dell'ateneo x non è certo la stessa dell'ateneo
ipsilon... etc..
Lo scopo sottinteso di questa polemica era una avversione dei ceti
professionisti ed economici benestanti inseriti pienamente nel sistema, nei
confronti della mobilità sociale verso l'alto. Il figlio del contadino o del
pescivendolo che diventa medico o avvocato o ingegnere? La cosa non è mai
stata troppo gradita e la reazione è stata di due tipi: una chiusura
corporativa rigidissima degli ordini e la voglia di squalificare, togliere
valore al titolo di studio, abolire i concorsi, rendere assolutamente
elastica la valutazione e la possibilità di inserimento. Tuttavia la
borghesia italiana era un po' diversa di quella di oggi dedita alla
xenofobia ed al ricatto degli immigrati e delle vittime della legge Biagi.
Non ostacolò per decenni la crescita dei ceti "bassi". Si è pertanto creata
una aspettativa di progresso attraverso la scuola che la destra al potere
sta distruggendo spietatamente.
La mia generazione viene da una realtà in cui le classi sociali si
distinguevano dal vestito. I borghesi "galantuomini" con il cappello, gli
operai con la coppola. Ad occhio nudo si distingueva l'operaio dal
professionista e non solo durante la settimana lavorativa ma in piazza, la
domenica, in chiesa a messa.
Partita da questa realtà la mia generazione ha avuto il privilegio di vivere
un movimento ascensionale strepitoso nella scala sociale: milioni di figli
di operai e di contadini e di piccoli pover artigiani che riusivano a
diventare "dottori", a realizzare un titolo che consentiva l'accesso alle
alte cariche della pubblica amministrazione e della magistratura. Questo
con l'aiuto di un movimento progressista straordinario per la sua incisività
e capacità di "acculturazione", L'Unità, l'Avanti!, il Calendario del Popolo
venivano diffusi da una rete di volontari a milioni di copie. Nelle sezioni
si parlava di tutto a cominciare da Gramsci per finire a Dante. Questo
movimento ascensionale ora è diventato discensionale. La laurea non serve
più a niente ed è per questo che non interessa più agli occhiuti guardiani
della diseguaglianza abolirne il valore legale (anche se non credo che ne
abbiamo abbandonato completamente il proposito. Lo hanno accantonato.)
Leggo le lettere ai giornali. Una ragazza di 24 anni laureata in scienze
politiche fa la shampista. Un'altra di 27 anni è disperata perchè guadagna
troppo poco, quasi niente. Ogni giorno si registrano voci dolenti di una
generazione delusa, umiliata, disperata. Non solo la diseguaglianza ha
ripreso tutto il vigore che aveva prima, ma quello che conta non è il titolo
di studio ma il ceto al quale si appartiene.
Se tuo padre ha una farmacia, uno studio legale, uno studio professionale,
sei salvo, avrai il tuo futuro assicurato. Se non appartieni al ceto
medio-alto il tuo titolo di studio è un pezzo di carta privo di valore. Il
movimento che dagli anni sessanta in poi ha segnato la più grande promozione
di ceti sociali della storia d'Italia si è bloccato, è finito anzi si è
invertito. Oggi macina verso la dequalificazione. Tuo padre è muratore? lo
farai anche tu seppur laureato il filosofia. Ma tuo figlio non avrà la
laurea.
Il colpo mortale alla mobilità è stato inferto dall'attacco ai professori
ed al personale della scuola che creerà quaranta mila infelici e disperati e
dalla diminuzione del valore reale dei salari delle famiglie operaie. Una
famiglia operaia riusciva a laureare un figlio fino agli anni novanta. Ora
non più. Tutto quello che guadagna serve a pagare bollette e per una
alimentazione che non è più neppure quella di una volta. La carne bovina vi
è quasi scomparsa. Si mangia pollo o tacchino che sembrano di plastica.
La destra ha mandato in frantumi il patto sociale, ha distrutto la
coesione. Questa condizione di reimpoverimento veloce traumatica trascina in
un naufragio sociale le nuove generazioni. Molti di loro hanno retribuzioni
cosi basse che se non fosse per l'aiuto di noi anziani nonni e padri non
potrebbero comprare i pannolini ai figli e non avrebbero di che pagare
l'affitto.
Questo, si dice, è il prezzo pagato alla efficienza, alla "modernità", alla
capacità competitiva. Mi domando di chi e mi convinco ancora di più che ci
vuole una "sinistra" diversa di quella ruffiana del padronato che siede in
Parlamento. Il liberismo è una malattia mortale per l'Italia. E' all'origine
della regressione barbarica in corso.
pietro ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
Sent: Sunday, August 30, 2009 7:48 AM
Subject: I funerali di Ted kennedy
Funerali in Usa
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Le onoranze funebri rese dagli Usa a Ted Kennedy hanno chiuso un periodo
della storia che la presidenza Obama pretende di continuare a rappresentare:
il periodo di una America liberal civile democratica guida dei movimenti
progressisti di tutto il mondo, punto di riferimento delle sinistre
anche delle più dotate e forti del continente europeo. Ma questa America
liberal è davvero mai esistita?
Le classi lavoratrici ed i poveri hanno mai avuto una chance diversa da
quella offerta dal cosidetto "sogno americano" cioè della possibilità di
fare fortuna intraprendendo una qualche attività? Essere socialisti cioè
aspirare a dare uno strumento collettivo alle rivendicazioni sociali e
politiche delle classi subalterne è sempre quasi un crimine e chi volesse
tentare una via diversa da quella dei due grandi partiti del sistema
americano verrebbe immediatamente messo nel mirino, vivisezionato, se del
caso trattato come un terrorista o un nemico .... Negli Usa c'è la
dittatura della Ideologia capitalistica.
L'integrazione delle grandi minoranze etniche a cominciare dagli
afro-americani nonostante le grandi
ribellioni oramai dimenticate del secolo scorso e nonostante la elezione di
Obama alla Presidenza degli Usa è avvenuta assai parzialmente. I lavoratori
americani controllati (o vessati) da sindacati del tutto antidemocratici
hanno condizioni salariali e normative peggiori di quelle che avevano trenta
anni fa e vanno sempre a peggiorare
L'assistenza sanitaria è un business carissimo nelle mani dei privati e
delle assicurazioni e milioni di persone ne sono tuttora escluse. La
mortalità infantile è assai alta specialmente tra i poveri appunto per
l'inaccessibilità del sistema sanitario. Molti anziani anche ottaugenari
sono costretti a lavorare
per potersi pagare le medicine. Una parte considerevole della popolazione
vive in roulottes dal momento che non è in grado di pagare un affitto. Mi è
capitato di leggere di persone che sono costrette a dormire in macchina o a
viaggiare tutta la notte dal momento che non possono permettersi di pagarsi
una abitazione seppur piccola.
Le scene che abbiamo visto dopo la crisi dei titoli tossici di centinaia di
migliaia di persone costrette a vivere in tenda ci hanno mostrato una
America in cui perdere il lavoro significa essere inghiottiti dalle sabbie
mobili, perdere tutto a cominciare dalla propria identità sociale e
culturale. "Ha dato vita al sogno dei padri fondatori" ha detto di Ted
kennedy Obama nella sua orazione funebre. "E' stato un grande legislatore, è
stato dalla parte dei poveri e non di quella dei ricchi e degli ammanicati.
Poi, pensando a sè stesso ed a quanto dovrà rivedere in peggio delle sue
promesse di rinnovamento e di
welfare, ha detto: "E'stato grande anche nei compromessi". Non è vero
niente: l'America è durissima e spietata con i poveri. Li considera falliti
e puniti da Dio.
l'America dei Kennedy, l'America liberale e civile non esiste e forse non è
mai esistita specialmente nel rapporto non solo con le sue popolazioni ma
con il pianeta terra. La sua politica verso gli altri popoli è fatta di
oltre mille basi militari piazzate in quasi tutti gli angoli della terra a
presidio del suo potere, del potere verso i suoi stessi alleati e per
minacciare le nazioni e le culture che sono diverse o non riconoscono la
supremazia e l'unicità del sistema capitalistico. Il Dio Mercato, un Dio
bugiardo dal momento che gli oligopoli decidono tutto e la libertà dei
commerci è assai più apparente che reale, assieme alla Dea Democrazia sono
il parametro per giudicare ed eventualmente condannare tutti gli altri. In
atto vaste zone della terra dall'Afghanistan all'Irak al Pakistan alla
Somalia
vengono bombardate financo con aerei drone e la morte non ha mai mietuto
tante vittime dalla fine della seconda guerra mondiale. Per fermare il
processo di indipendenza dalle multinazionali e dalla influenza del dollaro
dell'America Latina si abbatte il legittimo presidente dell'Honduras e si
valorizzano regimi criminali come quello colombiano, regimi sostenuti anche
dagli squadroni della morte addestrati e finanziati in Usa.
La terribile ingiustizia sociale esistente dentro gli USA è il modello che
si vuole imporre ed esportare in tutto il mondo.
I funerali di ieri ci hanno mostrato un sazio,agiato, colto pezzo dell'estambliscement
USA. Sono stati anche i funerali della illusione di una America diversa e
meno dura con la sua popolazione e con il mondo. Così come Clinton ha
continuato sulla linea di Bush padre Obama continuerà quella di Bush
figlio. Cambiano soltanto i dettagli. E questo mentre mai come ora il mondo
ha avuto bisogno di cambiare radicalmente, di aprirsi una nuova strada.
pietro ancona
http://www.corriere.it/esteri/09_agosto_29/kennedy_funerali_22522326-94aa-11de-aa5b-00144f02aabc.shtml
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From: pietroancona@tin.it
To: circolo pasolini pavia
Sent: Monday, August 31, 2009 1:31 PM
Subject: L'asino volante di Tremonti
L'asino volante di Tremonti
===================
In un sistema economico in cui da anni si pratica su grande scala il vampiraggio sociale ai danni dei lavoratori dipendenti ( 20% in meno il valore monte salari succhiato dai profitti ) la proposta di partecipazione agli utili, subito approvata dall'ineffabile Angeletti (lo stesso che aveva proposto agli operai dell'INNSE di assumerne la gestione), non può che essere guardata con molti sospetti e grande diffidenza. Chi fa la proposta? La proposta è avanzata da Tremonti che ha il vezzo, il capriccio, di volere stupire sempre il proprio uditorio. Mi aspetto che un giorno o l'altro indicherà ai suoi astanti il passaggio di un asino volante o annuncerà un pellegrinaggio alla tomba di Karl Marx ad Highgate a Londra. Il Ministro Sacconi, noto per il suo odio verso la CGIL e cioè per il poco che resta di autonomia sindacale in questo Paese, ha subito qualificato "grande" la proposta e si è subito messo in moto per la sua realizzazione. I proponenti sono certamente espressione di una linea di pensiero economico e sociale che considera i lavoratori non più di una merce da usare nella massima disponibilità delle aziende, al costo pià basso possibile. Lavoratori che subiscono tutti i contraccolpi della crisi da una posizione di grande debolezza nella quale sono stati condotti nel corso degli ultimi due decenni. I loro salari sono inferiori di almeno il venti per cento della media dei salari europei, il welfare di cui godevano è stato enormemente indebolito: l'assistenza sanitaria è diventata più costosa, non ci sono quasi più asili-nido, le pensioni decurtate di quasi il cinquanta per cento. Stipendi e salari vengono decurtati ancora dall'Irpef applicata dalle Regioni e dai Comuni e dal generalizzato aumento dei servizi dovuto a privatizzazioni che hanno appesantito il costo delle gestioni delle exmunicipalizzate dei pesi parassitari degli oligarchi di regime che le dirigono. Per farla breve, oggi i lavoratori sono costretti a dequalificare la loro alimentazione, a vestire più poveramente, a rinunziare del tutto al teatro, al cinema, ad andare a mangiare una pizza con la famiglia o con gli amici. Agitare davanti ad una massa fatta da milioni di lavoratori quasi indigenti peraltro preda di un finto mercato che impone prezzi rigidi e crescenti a cominciare dalle assicurazioni, dalle farmacie, dai libri scolastici che tra poco daranno una bella bastonata, un mercato che nelle statistiche ufficiali viene presentato come stabile e con prezzi in calo (sic!), la soluzione magica di una partecipazione agli utili delle imprese (peraltro tutta da specificare ma non è difficile immaginare a che cosa alludano Tremonti e Sacconi), è mancare del tutto di senso di responsabilità, attirare l'attenzione su un vasetto di marmellata che si rivelerà rancida e da buttare. Il governo liberista che ha fatto del liberismo la sua ideologia di ferro per lottare il movimento operaio, disgregarlo, distruggerlo e che ha appena avallato lo svuotamento del contratto nazionale che inciderà come riduttore salariale permanente "apre " ai lavoratori la partecipazione agli utili di impresa? Una proposta di partecipazione sarebbe stata più credibile se fosse stata fatta a suo tempo dai governi DC che erano fondati sull'interclassismo e cioè su una dottrina sociale ispirata in parte alla rerum novarum ed alla esperienza cooperativistica sturziana. Questo governo nega identità collettiva ed autonomia alle classi lavoratrici di cui disconosce financo l'esistenza. Marcia verso la totale estraneazione dei sindacati , la fine della dialettica contrattuale, la cessazione del conflitto sociale con la resa dei lavoratori che al massimo dovrebbero accontentarsi di un contrattino individuale ciclostilato dall'ufficio risorse umane della loro azienda. Può questo governo, questa destra, promuovere un progetto di partecipazione agli utili che dal punto di vista teorico dovrebbe innalzare i lavoratori al vertice delle imprese nelle quali lavorano oramai come robot iperattivi sotto il controllo dell'orologio del cronometrista? Non avremo una flotta di panfili operai che si uniranno agli yacths dei miliardari ancorati nello specchio d'acqua antistante Villa Certosa ma al massimo qualche centesimo di "utile" in sostituzione di pezzi del contratto di lavoro che vengono cancellati. Non se ne farà niente! Oggi, la linea della Confindustria non è questa. La Confindustria ha un progetto scientifico di riduzione vera del peso dei lavoratori e dei loro sindacati. Lascia che Sacconi e Tremonti provino ad addentare per i polpacci gli operai ma se ne sta lontana. La Marcegaglia è andata talmente avanti nella realizzazione della sua politica di dittatura delle relazioni sociali che sono certo dirà no a questa immaginifica barocca e truffaldina proposta di partecipazione agli utili. Tanto le cose non sono mai andate così bene per lei ed i suoi amici.
pietro ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Tuesday, September 01, 2009 8:39 PM
Subject: luca bianchini e la roma di Alemanno
Luca Bianchini e la Roma di Alemanno
==========================
Su Luca Bianchini è calato il silenzio. Dopo la prova del DNA da lui
chiesta nonostante le perplessità del suo difensore il sipario è calato
sulla vicenda che è stata strillata per giorni e giorni su tutte le pagine
dei giornali. Una campagna di criminalizzazione ad oltranza, un vero e
proprio linciaggio mediatico . Il suo partito non lo ha difeso. Ha preso
immediatamente le distanze da lui abbandonandolo al ludibrio popolare.
Eppure era segretario stimato e benvoluto di un circolo cittadino. Il
Dr.Marino, candidato "liberal" alla guida del PD, dando per scontata la sua
colpevolezza,
ha accusato i suoi concorrenti al seggio di segretario di avere consentito
ad uno stupratore di diventare dirigente seppur di quartiere del Partito. La
sua stessa famiglia lo ha subito lasciato solo. Per giorni il Bianchini non
ha avuto un cambio di biancheria. Ora, a quanto pare, la sua famiglia ha
ripreso il contatto.Ho letto che oggi è stato visitato dai suoi genitori ai
quali ha detto di essere innocente e di non credere ai giornali. Ma i
giornali, dopo averlo massacrato per giorno e giorni, non si occupano più di
lui. Lo hanno cancellato!
Si era detto che i risultati dell'esame DNA si sarebbero saputi il 14
agosto. Li abbiamo appresi (noi telespettatori non l'interessato) il 30
luglio alle ore 17 a TG1. Notizia ripresa la sera da TG3 e commentata in
diretta dal direttore Di Bella. E' stato intervistato il Capo della Squadra
Mobile di Roma il quale ha comunicato all'Italia l'esito dell'esame in una
intervista che dava per scontata la colpevolezza del Bianchini. Una cosa
orrenda dal punto di vista dei diritti civili, un delitto contro la persona
umana perpetrato dal canale televisivo che si ritiene democratico e
progressista ma che
ha sbattuto il mostro in prima pagina in un processo mediatico del genere
"porta a porta".
In quella occasione non mi è sembrato che gli avvocati del Bianchini siano
stati all'altezza della situazione. Non hanno protestato per la stranissima
procedura dell'incidente, non hanno chiamato in causa il perito di parte.
Non hanno fatto niente tranne che chiedere una indagine, subito negata,
delle condizioni psichiatriche del loro assistito.
Restano grossi problemi aperti sui quali non sappiamo niente. E' stato
trovato il passamontagna? Sono state trovate gli indumenti intimi delle
donne violentate? E' stata verificata la registrazione della telecamera del
garage? Sono state verificate le testimonianze delle tante vittime che
vengono accollate al Bianchini? Etc...etc...
Nutro dubbi alimentati dal clima e dalla sequenza di eventi che
caratterizzano Roma da quando Alemanno è sindaco e la destra è diventata
maggioranza. Sono convinto che la politica si fa oggi con la cronaca nera e
giudiziaria e il recente attacco del giornale di Berlusconi a Boffa me ne dà
conferma. Fare politica con la cronaca nera non è una novità per la destra.
Durante il fascismo un poveraccio che si chiamava Gerolimoni fu arrestato e
mostrificato allo stesso modo del Bianchini. Nel caso del Bianchini si è
voluto dimostrare che anche gli uomini della sinistra sono affetti dalla
stessa patologia comportamentale degli uomini della destra di cultura
machista. La cultura di sinistra non è quindi superiore e non preserva dalle
perversioni! E' stato come se la destra italiana si liberasse da un
complesso di inferiorità che ha avuto per decenni.
La deriva securitaria è diventata violenza e Roma è in preda, in quasi
tutti i suoi quartieri, di branchi che scaricano il loro odio in un numero
enorme di aggressioni gravi, qualcuna culminata nell'omicidio. Se si
raccolgono i dati della violenza xenofoba ed omofoba a Roma dalla elezione
di Alemanno ad oggi ci si renderà conto di come e di quanto sia cambiato il
clima nella città
e della crescente pericolosità sociale dell'estremismo dei branchi di
destra. Se si mettessero in fila tutti gli episodi di intolleranza si
farebbe un elenco interminabile. E' vero che Alemanno prende sempre le
distanze e condanna i violenti ed è vero che ha rifiutato le ronde e
tuttavia credo che esista il problema di una sorta di partito di lotta e di
governo, un partito che "lotta" nei quartieri l'integrazione dei migranti,
costringe centinaia di rom a fuggire all'estero, e che ha il controllo della
città e mostra l'altra sua faccia ed il doppio petto dei benpensanti. Per
questo credo che Alemanno dovrebbe sottolineare in modo più incisivo la sua
estraneità invitando ad una pulizia profonda i gruppi rionali del suo
partito con l'espulsione di tutti i fanatici dediti alla violenza.
In ogni caso,
l'affaire Bianchini nasce dentro questa realtà agitata da violente pulsioni
di xenofobia. In mezzo a diecine di aggressioni fasciste nasce il caso del
segretario di un circolo pd che è non solo stupratore ma stupratore seriale.
Anche il femminismo ha fatto la sua parte dando per certa la colpevolezza di
Bianchini. Bianchini è stato subito additato come il killer seriale e
chiunque abbia mostrato qualche perplessità sul processo mediatico che gli è
stato imbastito è stato subito zittito come machista, maschio violento,
troglodita
che trascina per i capelli la donna in caverna. Credo che il femminismo per
essere quel grande valore
che gli riconosciamo da sempre deve essere coniugato con una forte
sensibilità verso i diritti umani.
Le donne italiane che subiscono un assassinio ogni tre giorni e violenze di
ogni genere dentro la famiglia e nella società italiana non hanno bisogno di
un mostro da disprezzare e lapidare ma di regole certe di eguaglianza,
libertà, rispetto. Hanno bisogno di una svolta profonda della cultura della
società italiana e non di un bersaglio da crocifiggere.
Quando si arriverà al processo di Bianchini se non ci saranno fatti nuovi
che dimostrino la sua innocenza assisteremo certamente ad una condanna. Una
condanna che è già stata emanata da una
campagna di criminalizzazione che ha raggiunto toni quasi isterici.
pietro ancona
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: circolo pasolini pavia
Sent: Wednesday, September 02, 2009 5:44 PM
Subject: Malta al posto della Libia
L'Unione Europea dovrebbe modificare il suo atteggiamento cinico ed
ipocrita sulla immigrazione. Non basta prendere le distanze dall'Italia sui
respingimenti senza mettere in essere misure idonee a salvaguardare il
diritto dei migranti all'asilo politico che, con i respingimenti
indiscriminati, viene negato. Dovrebbe indurre l'Italia ad abrogare gli
accordi con la Libia, accordi di pretto stampo poliziesco e repressivo che
non tengono in nessun conto della sorte di coloro che vengono arrestati
e rinviati nelle carceri di Tripoli. l'Unione Europea dovrebbe costruire una
politica per l'immigrazione e togliere al governo italiano ogni alibi per le
sue azioni xenofobe e razziste.
L'Unione Europea dovrebbe incaricare Malta di raccogliere quanti hanno i
titoli per essere accolti
come rifugiati e distribuirli in Europa ripartendone il peso tra tutti gli
Stati membri. Dovrebbe fare questo in accordo con l'ONU. Non dimentichiamo
che le zone di guerre dalle quali fuggono eritrei,somali,nigeriani, sudanesi
sono tutte causate dai bombardamenti USA e Nato per ragioni di supremazia
politica e di accaparramento di materie prime.
Si dovrebbe creare a Malta un apposito ufficio della UE e le strutture
ricettive idonee che non dovrebbero essere i lagers esistenti in Italia.
Malta dovrebbe inoltre essere indennizzata dalla UE di tutte le spese alle
quali andrà incontro.
.
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=932751
pietro ancona
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From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Thursday, September 03, 2009 7:28 PM
Subject: I carcerati e le carceri italiane
I carcerati e le carceri italiane.
====================
118 detenuti suicidi al 31 luglio di quest'anno, 1472 dal duemila. Una
folla di persone scomparse per sempre nel modo più atroce inghiottite da
una disperazione talmente grande, talmente insostenibile,da far compiere il
terribile passo del suicidio. Questi morti non suscitano commozione o pietà
in una società incrudelita da campagne securitarie organizzate ad arte da
massmedia per impaurire la gente e farla chiudere in se stessa lontana da
ogni possibile slancio di solidarietà umana
e civile.
Non so quanti siano i suicidi nelle altre carceri del mondo. Non credo che
siano cosi tanti come in Italia. Non credo che vengano registrati dalle
istituzioni penitenziarie, dai parlamenti, dai governi dalla stampa con la
stessa dura cinica ed arrogante indifferenza dell'Italia. Un carcere che
produce una media di duecento suicidi l'anno (ma quest'anno andremo ben
oltre) è terribilmente malato. Abbisogna di urgenti cure, di verifiche
attente alle sue condizioni di vivibilità e di sicurezza. Il carcere
dovrebbe innanzitutto offrire sicurezza ai suoi prigionieri. Un carcere dal
quale si evade con la morte non può essere considerato degno di un paese
civile che oltre mezzo secolo fa si dotò di una Costituzione
che lo propone al recupero ed alla riabilitazione dei detenuti.
La disperazione dei carcerati è acuita dalla riforma del processo penale e
dagli inasprimenti del codice penale e dei regolamenti carcerari. I diversi
livelli di trattamenti di detenzione fino ad arrivare agli inasprimenti del
41 bis della legge 94 andrebbero profondamente rivisti ed aboliti. Il
carcere deve riservare lo stesso trattamento a tutti i suoi abitanti senza
graduare il peso della pena.
La riforma del processo penale e della professione forense ha reso
difficile l'accesso degli imputati di un qualche reato ad una difesa giusta
ed efficiente. Gli avvocati costano oramai moltissimo e la povera gente di
cui è popolato il carcere non può, non ha i mezzi per accedervi. Il gratuito
patrocinio è insidiato da una forte tendenza presente nella destra italiana
che lo vorrebbe abolire. In alcuni dei processi penali pubblicizzati dai
massmedia si nota come soltanto coloro che riescono a mobilitare
professionisti qualificati ed a servirsi di perizie che spesso vengono
ripetute e che sono molto costose riescono a difendersi. Mi riferisco in
particolare al caso della ragazza di Garlasco che sta avendo sviluppi nuovi
a seguito di una superperizia che ha dimostrato come alcuni dati erano stati
cancellati involontariamente dai carabinieri e che ora, recuperati, possono
confermare la spiegazione a suo tempo data dall'imputato. Insomma, la
possibilità di difendersi con
il giudice terzo rispetto il pubblico accusatore e la difesa è diventata
possibile soltanto a certi livelli di reddito. Il processo penale di prima
garantiva assai di più la difesa di quanto non lo sia quello di oggi che
agevola soltanto chi può impiegare mezzi che vanno dall'investigatore
privato al superconsulente.
I detenuti italiani sono più deboli di ieri e quindi più disperati. Il
sovraaffollamento delle celle rende la vita più penosa ma non è certamente
la sola causa che rende scottanti le carceri. Ammassati peggio delle bestie
in luoghi ristretti e maleodoranti la stragrande maggioranza di loro non
accede a strumenti di riabilitazione e di buon impiego del tempo come le
attività artigianali dei laboratori (quanti ce ne sono in Italia? Come
funzionano?). Bisogna certamente anche esaminare il ruolo della polizia
penitenziaria per capire se denunzie di bastonature o di torture o di
trattamenti inumani siano casi particolari oppure se rientrano in certi
protocolli non scritti che vengono applicati a certe categorie di
detenuti. Penso al caso Aldrovandi ed agli orrori del g8 di Genova.
Corrono voci di un possibile indulto o di un condono. Dubito molto che
questo governo che mostra
i denti ai poveri ed ai migranti e che vive sulla paura degli italiani
accederà mai a simili misure a meno chè non deve salvare dal carcere parte
della oligarchia che lo sostiene . Si potrebbero però emettere subito misure
di pene alternative che potrebbero essere capaci davvero di svuotare di
almeno un terzo le carceri. Mi riferisco ai cosidetti lavori socialmente
utili, all'affidamento del detenuto ad un tutore che lo segue e ne risponde,
ed alla depenalizzazione di una parte di reati attribuiti agli
extracomunitari. Bisognerebbe risolvere il problema delle carcerazioni di
breve durata e dei reclusi in attesa di giudizio. Misure razionali ed umane
potrebbero evitare il congestionamento della macchina carceraria.
Bisognerebbe organizzare una Conferenza nazionale sulla Carcerazione
impegnando gli specialisti del settore e ascoltando la voce delle
organizzazioni dei detenuti e degli stessi detenuti. Una Conferenza capace
di varare un progetto che recuperi alla civiltà ed alla umanità la
popolazione oggi di sessantatremila persone che vive in luoghi che spesso
risalgono al medioevo, ai borboni, all'Italia che ancora non c'era.
Insomma, "bisognerebbe" agire subito! Ho usato questo verbo diverse
volte ma mi rendo conto che si dovrà andare controcorrente. Sarà difficile!
La destra è riuscita a fare diventare tabù molte questioni ed ad imbevere
di odio l'opinione pubblica. Al securitarismo che sempre più spesso si
accompagna alla violenza contro i migranti ed i diversi si aggiunge il
disprezzo per coloro che sono finiti in prigione e sopratutto per i
migranti.
pietroancona@tin.it
...........................
http://www.ristretti.it/
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From: pietroancona@tin.it
To: micromega
Sent: Friday, September 04, 2009 12:23 PM
Subject: la testa di Boffo a Berlusconi
LA TESTA DI BOFFO A BERLUSCONI
=============================
Dopo aver ricevuto la solidarietà della Cei e financo quella del Papa, il
direttore dell'Avvenire è stato indotto alle dimissioni. Esce di scena
lasciando una lettera piena di amarezza per la violenza che è stata
esercitata su di lui e la sua famiglia. Nello stesso giorno in cui matura
questa drammatica decisione che non sarà respinta, il Cardinale Bagnasco
incontra il capo della Lega Bossi ed il Ministro Calderoli e discutono per
almeno un'ora si dice di emigrazione ma sicuramente di diritti civili che la
Chiesa non gradisce a cominciare dal testamento biologico e di tutto il
contenzioso aperto su vari fronte tra laici e clericali. Il recupero di
buoni rapporti tra governo e chiesa sarà pagato in sostanziale perdita di
laicità a favore di nuove ondate di clericalizzazione della legislazione e
della società civile.
La testa di Boffo è stata consegnata. La Chiesa non aveva alcuna
convenienza a difenderlo ad oltranza dal momento che è diventato un
impedimento, una zeppa, nei ben oliati rapporti tra la destra italiana ed il
Vaticano. Difendere Boffo significa tenere aperto il fronte di guerra non
solo
con Feltri ma con lo stesso Berlusconi che certamente non ha gradito di non
essere stato ricevuto per la perdonanza e di essere criticato da molti
ambienti cattolici (ma mai dall'Osservatore Romano, organo della Chiesa
globale che si è vantato di non avere mai riprovato i festini di villa
certosa). Se mai c'è stata una corrente dentro le gerarchie favorevole alla
difesa ad oltranza di Boffo questa è stata sconfitta dalla realpolitick e
dal calcolo di alto opportunismo sugli interessi generali e permanenti della
Chiesa in Italia che non possono perdere o incrinare una sponda servizievole
ed adesiva al massimo come il Partito ed il Governo di Berlusconi. Il
Governo si accinge a licenziare quarantamila insegnanti ma tra questi
nessuno dei venticinquemila insegnanti di religione scelti dalle Curie
Vescovili e pagati dallo Stato. Il Tar del Lazio sentenzia sulla
illegittimità del credito all'insegnante di religione ed il Ministro Gelmini
violando la legge accondiscende alle pretese della Chiesa e concede
l'ingiusto che la magistratura amministrativa aveva negato.L'Aifa ammette
l'uso della pillola RU 484 con limitazioni che, dopo le proteste di Greccia,
Sacconi si affretta ad appesantire per negare in via burocratica quanto deve
ammettere in linea di diritto.Il Parlamento dovrà presto esitare la legge
sul testamento biologico e questa sarà quella che vorrà il Vaticano "mai più
un caso englaro" cioè il divieto assoluto
al morituro di tutelare la propria dignità. Di quelli che una volta si
chiamavano PACS non se ne parla più e sempre più forte è la pressione su
medici e farmacisti per rendere più difficile la possibilità di abortire e
di accedere a farmaci malvisti dalla Chiesa. A questo bisogna aggiungere gli
enormi interessi economici per diversi miliardi di euro che la Chiesa ricava
dall'Italia a cominciare dalla esenzione dell'Ici fino al calcolo
truffaldino e telescopico dell'otto per mille che estende alla intera massa
dei contribuenti la percentuale di quanti dichiarano la loro preferenza.
Inoltre ha giocato anche l'imbarazzo della Chiesa per la denunziata
omosessualità del Direttore dell'Avvenire. Fino a quando la cosa non era
conclamata e risaputa come è stato dopo l'attacco di Feltri tutti sapevano e
tutti facevano finta di niente. La Chiesa è ancora omofoba anche se mostra
qualche apertura. Il catechismo è chiaro: 2357 "Appoggiandosi sulla Sacra
Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni,
238 la Tradizione ha sempre dichiarato che « gli atti di omosessualità sono
intrinsecamente disordinati ». 239 Sono contrari alla legge naturale.
Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una
vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere
approvati." 2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta
tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione,
oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una
prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza.
A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. 2359 Le
persone omosessuali sono chiamate alla castità. "
Insomma, si può essere omosessuali ma si deve essere casti. Rispetto,
compassione, delicatezza ma non debbono esprimere la loro natura.
Specialmente se sono sposati ed hanno figli.
La Chiesa di Papa Ratzinger con la sua ossessione di lotta al relativismo
è in sintonia con la destra italiana così come a livello internazionale pur
comiziando contro la guerra ritiene giusta la presenta dell'Occidente in
Afghanistan ed in Irak. Il Cardinale primate dell'Honduras non sostiene
forse i golpisti quando ingiunge al Presidente deposto di non tornare alla
sua patria?
Aspettiamoci quindi nelle prossime settimane un pieno recupero di
Berlusconi con la Chiesa. Non escludiamo financo che possa essere ricevuto
presto magari dopo il varo di alcune significative quanto oscurantiste leggi
gradite oltretevere.
pietroancona@tin.it
http://www.corriere.it/politica/09_agosto_31/vian_rivendico_di_non_aver_scritto_sulle_vicende_private_del_cavaliere_aldo_cazzullo_4f7dcc94-95f7-11de-8f5e-00144f02aabc.shtml
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Saturday, September 05, 2009 11:24 AM
Subject: sanguinaria tirannide planetaria
Sanguinaria tirannide planetaria
=====================
Oggi tutti i giornali dell'occidente pubblicano articoli pieni di finto
raccapriccio per l'ennesima strage di civili dell'esercito di occupazione
dell'Afghanistan. Cento e forse più civili ai quali i patrioti della
Resistenza stavano distribuendo benzina da due autocisterne sequestrate alla
Nato sono stati bruciati
vivi da un missile . Le condoglianze di circostanza si sprecano. Frattini si
è spinto fino ad usare l'aggettivo "inaccettabile" per quanto è successo. Il
criminale Karzay che ancora conta e riconta i voti da spartire con Abdullah
altro pupillo degli Usa ha protestato. Non è la prima volta che lo fa. Ha
protestato anche in occasione di precedenti massacri. Oramai è difficile
tenere la contabilità di tutti i massacri realizzati con missili, aerei
drone o bombardamenti. Uccidere la gente bombardandola è la cosa che agli
americani riesce meglio nelle loro guerre. Ho contato diverse proteste di
Karzay.
Protestare non costa niente e non significa niente quando si è tenuti in
piedi dai massacratori. Qualcuno ha insinuato che le vittime fossero
soltanto "dei talebani" dando per scontato che ucciderli è permesso, è
giusto. Altri esprimono preoccupazione di un possibile ritiro della Nato dal
momento che ogni ritiro è traumatico. Si ricorda il Vietnam. Tutti chiedono
di restare per impedire che AlQaeda si rafforzi e gli islamici invadano
l'Occidente! Menzogne sfacciate da pennivendoli dalla faccia di bronzo che
hanno ricevuto l'ordine di continuare la vulgata del pericolo "terrorismo"
che ha preso posto nell'immaginario collettivo dopo il pericolo giallo di
mussoliniana memoria ed il pericolo comunista.
A distanza di quasi venti giorni dal voto che dovrebbe testimoniare
l'ingresso nelle democrazie dello Afghanistan non si sa quasi niente tranne
che i due contendenti (entrambi approvati dagli Usa) si rinfacciano
reciprocamente brogli e trucchi. La Nato impiega oltre centomila uomini per
tenere in piedi questa grottesca pagliacciata, questo simulacro di
Westminster, che dovrebbe sostituire il regime tribale che la società civile
di quel lontano paese ha avuto da secoli e che ha dato vita anche a
sultanati e monarchie. L'introduzione della democrazia di stampo occidentale
è una violenza alla popolazione, alla storia e garantisce molto meno
dell'equilibrio e della convivenza delle varie etnie delle tribù.
Domani i giornali non parleranno più della strage e l'inchiesta se si farà
sarà come le inchieste dell'esercito israeliano dopo stragi di civili
palestinesi. Non servirà a niente. I morti non avranno giustizia ed i
sopravvissuti non saranno indennizzati. Nessuno porgerà scuse. Meno che mai
il Presidente Obama accolto con tanto entusiasmo e tante speranze dai
liberal di tutto il mondo ma che è dedito a sviluppare il programma di
guerra iniziato da Bush quasi un decennio fa, programma che prevedeva lo
spostamento del teatro bellico dall'Irak a Kabul e l'impiego di altre
truppe. La potenza supertecnologica degli armamenti USA contro i kalaschikov
e le rudimentali mine della Resistenza. Proprio ieri mentre giungeva notizia
del massacro Obama era impegnato in una discussione relativa a quanti nuovi
marines impegnare: ventimila? cinquantamila? il dibattito è ancora
aperto....
Anche l'Osservatore Romano dello Stato della Chiesa approva la prosecuzione
della guerra condividendo la velina massmediatica del Pentagono. La Chiesa
non combatte forse il Malvagio?
Gli USA combattono il loro Malvagio, cioè il terrorismo, nella fattispecie
i talebani. Magari prima o poi ammetteranno che AlQaeda è una loro
invenzione e che Bin Laden è una marionetta che viene azionata ogni volta
che serve per giustificare qualche nefandezza.
L'America di Obama è stragista, golpista e truffaldina come quella di Bush.
Farà incancrenire tutte le questioni aperte a cominciare da quella dei
palestinesi che stanno conoscendo ora le crudeltà peggiori della loro storia
di popolo oppresso. L'America di Obama non vuole la pace se non alle sue
condizioni e forse non la vuole per niente dovendo fare lavorare a pieno
regime una industria di armamenti che non ha pari al mondo.
Pietro Ancona
pietroancona@tin.it
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Sunday, September 06, 2009 10:42 AM
Subject: Scuola: una guerra perduta!
SCUOLA: UNA GUERRA PERDUTA!
Provo pena e rabbia, tanta rabbia, per la tragedia sociale che si è
abbattuta sulla scuola, sugli insegnanti e non solo, sulle famiglie
italiane. La scuola italiana dimagrirà: subirà una liposuzione che la
ridimensionerà nella qualità, nel ruolo, nella importanza sociale. Saranno
circa quarantamila insegnanti in meno (per ora) in grandissima parte
meridionali. Si chiuderanno subito quarantamila porte di accesso al lavoro
che precluderanno uno sbocco vitale all'investimento in cultura fatto a
volte con immensi sacrifici soprattutto dalle famiglie del Sud per dare una
prospettiva che altrove è assicurata dall'industria e dal benessere
economico.
La partita per gli insegnanti è già quasi del tutto perduta. Dovranno
accontentarsi delle elemosine che saranno erogate da un decreto del prossimo
consiglio dei ministri: sussidio di disoccupazione e "preferenza" nelle
supplenze brevi e poi contratti di disponibilità "job on call", professori
squillo che
attenderanno di essere chiamati. Un aggravio pauroso nella loro precarietà
che viene cristallizzata e peggiorata, intervento delle Regioni per
provvedimenti-tampone. La scuola della Gelmini fatta di "qualità e merito"
che promette carriere agli insegnanti più "brillanti" è una scuola che darà
meno istruzione e meno servizi agli scolari ed agli studenti italiani.
La creatività degli insegnanti, figlia della disperazione, si è scatenata.
Professori in mutande, incatenati, stiliti, occupanti, etc... tutte
manifestazioni del loro terribile isolamento e del loro annaspare in un
deserto di sabbie mobili, nell'indifferenza e spesso nella malevolenza della
destra che li annovera tra i "fannulloni" e "mangiapaneatradimento", una
destra che odia la cultura e tutto quanto non ha a che fare con il suo
aziendalismo industrialista o commerciale.
Le grandi confederazioni sindacali, quelle che contano e sono ammesse alla
trattativa con il governo (i cobas vengono discriminati e non sono
riconosciuti come soggetto collettivo e rappresentativo), tengono un profilo
assai basso, quasi inesistente. C'è forse una riunione delle segreterie
CGIL,CISL,UIL, per definire una posizione comune, lanciare una proposta,
proporre uno sciopero generale? Epifani sta zitto. Tutto quello che ho letto
di lui sull'argomento è questo: "le piccole e medie imprese hanno problemi
di patrimonializzazione, i precari della scuola occupano provveditorati o
salgono sui tetti" una mera constatazione! Anche in questa vicenda la CGIL
che pure conta quasi duecentomila iscritti alla FLC gioca di rimessa. Si
limita a criticare le misure del governo. Ma la sua opposizione non arriva
fino al contrattacco: ad organizzare la rivolta della scuola e delle
famiglie italiane. La tragedia si compirà e la disgregazione sociale
guadagnerà altro terreno.
Franceschini è salito sul tetto di un Provveditorato occupato e per un pò ha
fatto lo stilita assieme ad un gruppo di insegnanti stremati dal sole. Ha
detto: è il più grande licenziamento di massa della storia italiana!
Verissimo! Non dubito della sua buona fede ma il suo gesto si riduce ad uno
spot per la sua rielezione a segretario. Il PD accetta (come le
confederazioni sindacali) l'impianto ideologico della "riforma" nelle sue
correnti cattoliche e laiche: quelle cattoliche perchè sono favorevoli ad
una ulteriore espansione della scuola confessionale e quelle laiche perchè
convertite al liberismo e vogliono una scuola privata. Insomma, il PD sarà
d'accordo con il Governo e la sua maggioranza anche se continuerà a votare
contro.
I lavoratori della scuola vengono bruciati dalla concomitanza di due fuochi:
la trasformazione delle confederazioni sindacali in organismi quasi
parastatali che debbono amministrare soltanto l'esistente e basta e che non
si opporranno alla realizzazione delle scelte decise dal padronato e dal
governo; il pd
che corteggia la base sociale della destra italiana e ne liscia il pelo.
Rimangono ai lavoratori i sindacati di base, i partiti della sinistra
espulsa dal Parlamento, le associazioni civili. Ma non riescono a fare
quella massa critica necessaria per bloccare lo smottamento che li trascina
verso il basso.
Prendiamo coscienza di tutto questo e ricostituiamo dal "basso" la coesione
e l'unità con tutte le energie disponibili e volenterose che non sono poche.
Non rassegniamoci alla sconfitta, alla perdita di identità sociale e
culturale. Recuperiamo i valori e l'idea di una scuola pubblica che da
Francesco De Sanctis a Gentili ha contribuito al progresso civile
dell'Italia! Assediamo non solo i provveditori ma le sedi dei partiti e
delle organizzazioni. Non accettiamo l'idea della riduzione del danno e la
dittatura liberista senza contraddittorio.
pietroancona@tin.it
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Monday, September 07, 2009 10:10 AM
Subject: Un incontro funesto
UN INCONTRO FUNESTO
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L'incontro conviviale di Cernobbio tra la Presidente della Confindustria
Emma Marcegaglia ed il segretario generale della CGIL Guglielmo Epifani è
significativo innanzitutto per l'ambiente in cui avviene che è quello in cui
industriali, economisti e politici discutono i modi più acconci per lo
sviluppo del capitalismo. Significativo anche per la diplomazia "segreta"
che lo ha preparato che coinvolge governo e PD e quella forte corrente
politica e giuslavorista che ha funestato i lavoratori con il pacchetto
Treu, la legge Biagi, le controriforme delle pensioni e che condivide
l'accordo separato Cisl Uil del contratto nazionale (svuotato) e della
contrattazione. L'incontro avviene in forza di una delle due linee che
portano avanti padronato e destra, la linea dell'assorbimento della CGIL nel
"progetto Paese" cioè nel suprematismo assoluto della impresa su tutto. La
subordinazione dei lavoratori e la loro scomparsa come soggetto sociale sono
considerati dogmi. La Marcegaglia è portatrice di questa linea mentre
Sacconi vorrebbe l'umiliazione e la discriminazione della CGIL così come
umilia e discrimina i sindacati di base. La Marcegaglia sa meglio di Sacconi
quanto conta ancora la CGIL nelle realtà delle imprese. Sa benissimo che
Cisl ed UIL non sono in grado di offrire al padronato italiano quelle
garanzie di cui hanno bisogno per realizzare i loro disegni.
Sacconi si è affrettato subito, mentre Epifani e Marcegaglia non si erano
ancora alzati dal tavolo da pranzo, a chiedere alla CGIL di presentarsi a
rapporto da CIsl e UIL ed arrendersi. Cisl ed UIL che
lisciando il pelo alla tigre hanno già stipulato una intesa con la Lega per
una forte differenziazione salariale per il Nord da ottenere attraverso il
contratto riformato e rifiutato dalla CGIL.
Non è casuale che proprio ieri a Cernobbio il Ministro Tremonti abbia
pubblicizzato l'esistenza di risorse quasi inesauribili per gli
ammortizzatori sociali. Significa che l'obiettivo da conseguire è ottenere
un atteggiamento di disponibilità alla CIG ed ai sussidi di disoccupazione e
di evitare il conflitto per il posto di lavoro. La Marcegaglia sa bene che
deve catturare ed imbrigliare la CGIL se
vuole evitare un autunno caldo e cioè azioni di lotta e di contrasto ai
licenziamenti. Vuole sterilizzare la CGIL ed isolare quanti lotteranno per
evitare la chiusura della loro azienda, chiusura spesso dettata da
progetti di trasferimento o di utilizzo diverso delle aree. Insomma vuole
la collaborazione della CGIL su due fronti: nelle relazioni con i lavoratori
e verso il Governo per ottenere altro denaro "vero" come ama dire.
A Cernobbio si è ripetuto un deja vu del film di questi ultimi anni. La
Confindustria (o il governo) detta l'agenda, stabilisce gli argomenti da
discutere e presenta le sue proposte già preparate dal suo ufficio studi e
già conosciute preventivamente da Cisl ed Uil. L'agenda degli argomenti
riguarda soltanto riduzione di diritti e smantellamento di precedenti
accordi con qualche zuccherino come quello della detassazione di una piccola
parte del salario che comunque dà soltanto qualche spicciolo
insignificante. Dagli accordi di concertazione del 1993 non c'è un solo
incontro governo sindacati e confindustria che si sia svolto su una agenda
preparata dai sindacati e rivolta a migliorare le condizioni dei lavoratori.
L'Italia è forse l'unico Paese al mondo in cui grandi e potenti
Confederazioni Sindacali tolgono anzicchè aggiungere diritti ai propri
rappresentati. Ora, queste potenti Confederazioni rischiano di avere i piedi
di argilla e comunque si stanno trasformando in organismi di servizi
bilaterali quasi parastatali.
Ecco perchè ogni incontro, in questo quadro, con questi precedenti non può
che essere funesto.
Pietro Ancona
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http://www.rassegna.it/articoli/2009/09/04/51468/contratti-la-padania-ieri-incontro-lega-cisl-uil
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Thursday, September 10, 2009 12:28 PM
Subject: professori licenziati e brachicefalismo della politica
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Ieri sera il tg3 sicilia ha dato notizia della manifestazione dei precari
della scuola organizzata dai Cobas. Hanno fatto vedere per qualche secondo
l'immagine del corteo di moltissimi insegnanti e poi hanno intervistato un
professore di quelli che perdono il posto. Piangeva! Parlava dei suoi tre
figli e del mutuo da pagare e si domandava cosa potrà fare e dove. Ha
trascorso moltissimi anni da precario nella scuola, ha quasi cinquanta
anni, aveva subito il precariato come un maltrattamento che comunque gli
assicurava il pane quotidiano. Non si aspettava di trovarsi fuori, sbattuto
in mezzo ad una strada, con un sussidio di disoccupazione forse pari ad un
anno (solare o scolastico?) pari al sessanta per cento di quanto percepiva,
meno di ottocento euro mensili. Un dramma sociale ha preso corpo e si è
abbattuto come un uragano su decine di migliaia di famiglie italiane quasi
tutte meridionali dal momento che è stato il Sud fino ad ora a fornire i
quadri alla pubblica amministrazione ed alla scuola mentre il nord prospero
ha avuto l'industria ed i commerci. I due killer della destra italiana
Brunetta e Gelmini hanno lavorato di mazza e di bulino per dequalificare il
welfare, l'offerta della scuola pubblica, privatizzare parte della pubblica
amministrazione e attaccare e criminalizzare con una prolungata campagna
di diffamazione e di ingiurie (fannulloni) i lavoratori pubblici, per
scompaginarli e ridurne il peso sociale. I Sindacati confederali non hanno
fatto una piega! Hanno fatto finta di non sentire! Si apre un doloroso
periodo. Oltre centomila famiglie saranno travolte da
una "riforma" che non consentirà speranze. Il turn over dei prossimi anni
non aiuterà di molto il riassorbimento degli esclusi.
Mentre si svolge questo dramma del lavoro intellettuale in uno scenario in
cui gli operai si fanno stiliti e sono minacciati di altri settecentomila
licenziamenti oltre quelli già avvenuti mentre le cose per le aziende vanno
bene (basta vedere le quotazioni in borsa), Comuni e Regioni indebitati per
circa trenta miliardi di euro continuano non solo a mantenere oligarchie di
politici pagati da stipendi strepitosi ma anche a proliferare nuove
mangiatoie per i loro clienti. La privatizzazione dei servizi comunali e la
relativa costituzione di tanti nuovi consigli di amministrazione e
l'assunzione di managers appesantirà
i costi e tenderà a soffocare le cittadinanze. L'Italia ha oggi 110
Province, il doppio di quelle che aveva alla sua nascita, e queste gravano
parassitariamente con le Regioni amministrate da politici i cui stipendi
sono quasi tutti equiparati a quelli dei senatori. La politica costa
diecine di miliardi di euro
senza neppure fornire servizi di un qualche interesse alla collettività. Il
brachicefalismo costituito dalle oligarchie degli "eletti" accomuna
maggioranza ed opposizione in una unica grande mangiatoria. L'oligarchismo
bipartisan o multipartisan distrugge ogni credibilità di battaglie
politiche di cambiamento.
La destra italiana sta infliggendo durissimi colpi ai lavoratori mettendoli
letteralmente sul lastrico. Con la legge Biagi ha creato un precariato di
invisibili di milioni di giovani molti dei quali sono stati travolti
dalla crisi senza che qualcuno se ne accorgesse. Un precariato che
allontana la prospettiva di una stabilità e di un futuro certo. Con
l'attacco al lavoro intellettuale scompagina un settore tra i più attivi
della democrazia sociale del Paese. La scuola italiana è sempre stata un
sostegno alla libertà ed al progresso civile. Il panorama sociale è ora
cosparso di rovine.
Non sarebbe onesto sostenere che la responsabilità di quanto ci sta
succedendo è solo della destra.
L'impianto ideologico liberista delle "riforme" è assai presente ed attivo
anche in parti importanti di quella che una volta era la sinistra. Ichino,
Letta, Bersani e tanti altri non sono distanti dall'idea di scuola statale
della Gelmini e dall'idea di sanità e di pubblica amministrazione di
Sacconi e Brunetta.
Le forze antagoniste a questa offensiva contro i lavoratori sono i
sindacati di base ed i partiti della sinistra radicale. I Cobas pur essendo
capaci di grandi momenti di mobilitazione sono discriminati da Governo e
Parlamento ed isolati dalle Confederazioni. I partiti della sinistra
radicale si leccano ancora le ferite della loro espulsione dal Parlamento e
fanno quel che possono. La bilancia pende a destra.
Pietro Ancona
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Pietro Ancona
Questa è la sintesi raccontata da Dario Fo
http://www.youtube.com:80/watch?v=QcFObXmD6nI&feature=PlayList&p=D85929BEFFAD2B44&index=1
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----- Original Message -----
From: pietroancona@tin.it
To: pane-rose@tiscali.it
Sent: Saturday, September 12, 2009 10:54 AM
Subject: LA PERCEZIONE DELLA GUERRA
LA PERCEZIONE DELLA GUERRA
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Ieri Obama ha commemorato le vittime dell'11 settembre ed ha confermato la
guerra degli USA ad Alqaeda. Qualche giorno fa ha dovuto allontanare un suo
collaboratore che non credeva alla versione ufficiale del crollo delle Torri
Gemelli ad opera di terroristi . I repubblicani ne hanno reclamato la testa
ed hanno ingiunto ad Obama la prosecuzione della guerra in Afghanistan, in
Irak in Pakistan.
Dalla Polonia all'Irak si stende un fronte di centinaia di migliaia di
soldati statunitensi che ha già inglobato le zone petrolifere del pianeta e
cinge di assedio la Russia e la Cina che si sviluppano indipendentemente
dall'Occidente, non ne dipendono e vanno avanti per la loro strada.
Gli Usa e la Nato sono il fattore più importante della instabilità della
pace nel mondo. Sono fabbriche
di morte per le popolazioni che hanno la disgrazia di abitare luoghi di
interesse geostrategico o energetico.
L'apparato militare USA presente nel mondo costa seicento miliardi di
dollari l'anno. La guerra arricchisce l'industria delle armi e le compagnie
di contractors che hanno lucrato centinaia di miliardi
di dollari. I mercenari sono di più dei soldati: 190 mila contro 160 mila
in Irak. Hanno licenza di uccidere. Basta dire che le persone che ammazzano
sono terroristi e tutto è a posto. Dal momento che le notizie che giungono
dall'Irak sono soltanto quelle dei corrispondenti embedded e filtrate dalla
censura e quindi non sappiamo quasi niente dopo lo sterminio dei giornalisti
(trecentoquaranta uccisi
dall'inizio della guerra) non sapremo mai chi sono gli stragisti che quasi
ogni giorno massacrano persone a diecine. Le stragi vengono attribuite a
rivalità tra sciiti e sunnisti ma è logico attribuirle a squadroni della
morte della blackwerter o altre compagnie al fine di tenere divise le due
comunità e creare un blocco comune patriottico contro gli invasori.
Gli americani, dopo il crollo delle Torri Gemelli, hanno approvato
l'aggressione all'Afghanistan ed all'Irak. Una opinione pubblica aizzata dai
massmedia e che non ha alcuna percezione nè alcuna memoria della guerra ha
fatto pollice verso..
La guerra arriva in USA soltanto nelle famiglie dei caduti che socialmente
non contano molto, sono famiglie povere i cui figli si sono arruolati per
sfuggire alla disoccupazione. Il rimpatrio delle salme avviene nottetempo ed
in modo quasi furtivo. Gli americani a differenza degli europei che hanno
nella loro memoria il terrore dei bombardamenti e delle cannonate, delle
città distrutte e delle morti, della fame e degli stenti legati alla guerra,
non sanno di che cosa si tratta non avendo mai subito un bombardamento o una
invasione. Se New York o Washington o Chicago o Boston o Filadelfia avessero
subito bombardamenti come quelli che hanno subito gli abitanti di Bagdad o
di Kabul o della Somalia forse il mondo conoscerebbe un po' di pace. E'
una disgrazia per il mondo il fatto che gli americani non abbiano mai
conosciuto gli orrori della guerra.
Pietro Ancona
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/la-guerra-in-iraq-e-un-business-da-miliardi-di-dollari-sempre-piu-mercenari-legalizzati-al-posto-dellesercito-americano-90490/
http://www.unimondo.org/Notizie/Usa-la-guerra-in-Iraq.-affare-miliardario-per-i-contractors
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