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 Mafia e antimafia

Falcone e Borsellino sono morti nello scontro con la mafia o piuttosto nell’incontro di quest’ultima con lo Stato?

 "La storia della lotta dello Stato italiano alla mafia potrebbe riassumersi come una storia punteggiata da alcune battaglie vittoriose contro i suoi quadri militari e, tuttavia, destinata a rovesciarsi in sistematica sconfitta, suscettibile di travolgere i successi precedenti trasformandoli in illusorie vittorie di Pirro, non appena si osi affrontare il nemico sul terreno che costituisce il segreto della sua forza e della sua irredimibilità: il rapporto mafia-politica.
Qualsiasi programma che si prefigga di estirpare la mafia non può dunque che porre al primo punto l’elaborazione di tecniche di intervento per recidere definitivamente tale rapporto. Come è stato infatti osservato, la dimensione politica della mafia non è un dato eventuale ed aggiuntivo del fenomeno, ma genetico e strutturale"  da
"Un programma per la lotta alla mafia" di Ingroia e Scarpinato Micromega 1/2003  leggi  e ancora ivi <<Gli osservatori e gli analisti politici ormai denunciano apertamente il pericolo dei cosiddetti Stati mafia. >>. vedi  Ingroia  Mafia tra diritto e politica   leggi e ascolta le parole di Falcone e Borsellino

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Diceva Pippo Fava <<I mafiosi stanno in Parlamento, mafiosi a volte sono Ministri, i mafiosi sono banchieri, mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai vertici della Nazione.... Il problema della mafia è un problema di vertici nella gestione della Nazione.>>  leggi

Diceva Leonardo Sciascia  ".. la mafia era, ed e' , altra cosa: un "sistema" che in Sicilia contiene e muove gli interessi economici e di potere di una classe che approssimativamente possiamo dire borghese; e non sorge e si sviluppa nel "vuoto" dello Stato (cioe' quando lo Stato, con le sue leggi e le sue funzioni, e' debole o manca) ma "dentro" lo Stato...". La linea della palma

 <<Finora si è parlato di concorso esterno nel reato di associazione mafiosa, ma forse oggi ci si può interrogare se non sia più la mafia che concorre nell'attività delittuosa della politica>> Luca Tescaroli in Colletti sporchi pag. 272

Dall’agenda della politica nazionale il tema delle mafie sembra ormai cancellato. L’ultima campagna elettorale ne è stata la dimostrazione: la parola mafia non esisteva né a destra né a sinistra. roberto.galullo  vedi anche Mafia e politica  e magistrati in prima linea  

sempre attuale e sempre.... dimenticato il sopra citato

"Un programma per la lotta alla mafia" di Ingroia e Scarpinato Micromega 1/2003

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vedi Cultura mafiosa e mafia  lotta agli stereotipi opprimenti

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Strage di Stato

 

Parla Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso 17 anni fa: «Ecco cosa accadde il 19 luglio del 1992»  ascolta, leggi scheda:

 Strage di stato 

"Siamo a un passo dalla verità sulla strage di via D'Amelio.

E la politica potrebbe non reggerne il peso"

19/10/09 “Le parole del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso mi sconvolgono. E mi chiedo anche come può un alto magistrato parlare solo ora della trattativa fra Stato e mafia. E perché anche tutti gli altri, da Martelli a Ferraro a Violante, ne parlano solo ora? Oggi questo confronto fra istituzioni e criminali viene confermato, tutti sapevano. Perché non ne hanno parlato prima?”. Lo dice Salvatore Borsellino, il fratello di Paolo, commentando le dichiarazioni del procuratore della Dna Grasso sulla possibile eliminazione del procuratore aggiunto palermitano per “riscaldare” la trattativa e sul salvataggio di politici da parte di Cosa nostra per portare avanti il confronto con lo Stato.

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Roberto Scarpinato La seconda Repubblica sul sangue di Falcone e Borsellino

 

Roberto Scarpinato, Un sovversivo quale a volte è stato definito perchè, dice, si "occupa di misfatti che non riguardano i soliti Provenzano di turno, ma i loro eccellenti protettori politici senza i quali questo paese  si sarebbe liberato dalla mafia da più di un secolo" ascolta

 

  Indagine esplosiva - Berlusconi e Dell'Utri collusi con la mafia       di Lirio Abate

 

ARRIVA L'IMPUNITA' ASSOLUTA

 

RIVELAZIONI DI MASSIMO CIANCIMINO   

   

Il procuratore generale Antonino Gatto, al processo Dell'Utri, in un accorato appello ai giudici prima del consiglio: “E’ il potere a essere giudicato (…) Voi potete contribuire alla costruzione di un gradino, salito il quale forse, e ripeto forse, si potranno percorrere altri scalini che potranno fare accertare le responsabilità che hanno insanguinato il nostro Paese. Oppure lo potete distruggere, questo gradino”.  

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1° sagra di radio mafiopoli

Perché sfottere la mafia?Perché disonorare la mafia è una questione di onore.   sintonizzati

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Tutto quello che si muove contro gli inceneritori e contro la raccolta indifferenziata oggi è Antimafia

FERMIAMO I 4 INCENERITORI IN SICILIA

Firma la petizione

 Costruire termovalorizzatori? Ragioniamoci prima

1. L’inceneritore è uno sfacelo economico. Senza Cip 6 non se ne farebbero. Dopo che sono stati tolti ai nuovi inceneritori, la gara per completare quello di Acerra è andata deserta e Prodi li ha reintrodotti con un apposito decreto per i tre nuovi impianti previsti in Campania.
2. L’incenerimento è una scelta alternativa alla raccolta differenziata. Se le quantità di rifiuti conferiti a un inceneritore diminuissero e il forno non lavorasse a pieno regime il deficit economico crescerebbe.
3. Ogni mezza parola i politici dicono che dobbiamo stare in Europa. Eppure l’incenerimento è l’opposto delle indicazioni europee sul trattamento dei rifiuti, che prevedono, in ordine: la riduzione, la raccolta differenziata e il riciclaggio, il recupero energetico senza combustione (fermentazione anaerobica della frazione organica), il recupero energetico con combustione.
4. Per la parte indifferenziata residua si può ricorrere al Trattamento Meccanico-Biologico con i suoi vantaggi rispetto all’incenerimento in termini di costi d’investimento, recupero di materia, guadagno economico, impatto ambientale e sulla salute, smaltimento finale dei minimi residui inerti.
5. Le nanopolveri possono essere causa di tumori.
6. L’incenerimento non smaltisce i rifiuti ma li trasforma in fumi nocivi e in polveri tossiche e difficili da smaltire ("Nulla si distrugge e tutto si trasforma" - come ci ricorda la legge di Lavoiser).
 
leggi  Negli USA e in Germania non li costruiscono più.

Confindustria siciliana: espulso chi paga il pizzo    vedi   Il pizzo non parla solo siciliano

No alla costruzione dell'inceneritore a Bellolampo

Palermo: Carabinieri Sequestrano Termovalorizzatore In Costruzione   vedi  beni comuni

La lotta continua

Antimafia!!

Accanto alla mafia abbiamo sempre avuto  in Sicilia grandi manifestazioni di antimafia come quella svoltasi a Palermo agli inizi del secolo scorso dopo il delitto Notarbartolo, <<la prima forse della storia, simile a quelle che poi saranno promosse negli anni '80 e '90.Al corteo che percorre corso Vittorio Emanuele e via Maqueda, "per onorare la memoria di Emanuele Notarbartolo in senso di affermazione dei principi di moralità e di giustizia, e di protesta contro gli autori dell'esecrato delitto"[......] "perchè il popolo siciliano vuole contribuire direttamente alla scoperta e alla condanna dei rei", partecipano più di 30 mila persone>> Francesco Renda Storia della mafia Sigma edizioni 1997   (pag.154)          vedi anche antimafia civile e sociale,  movimento contadino e sindacale    e movimenti socialidi Umberto Santino                                                                                          Le svolte politiche nella storia post-unitaria palermitana sono sempre legate a mobilitazioni antimafia. Salvatore Lupo Storia della mafia 2007                               Spostandoci in tempi più recenti ricordiamo le due grandi manifestazioni del 1980 contro la mafia  Politeama 1 e Politeama 2 a Palermo organizzate dalla Cgil.Cisl ed Uil Nel 1984 ventimila studenti scesero in piazza per dimostrare solidarietà ai   giudici. Gli studenti di Palermo nuovamente scesero in piazza in occasione dell'apertura del maxiprocesso.Sempre numerosa la partecipazione di cittadini, soprattutto giovani, alla commemorazione delle stragi Falcone-Borsellino. vedi Umberto Santino op.cit. e La nascita e l'evoluzione della normativa antimafia (altrodiritto.unifi.it)                                                                <<Il fenomeno della nuova cultura di opposizione alla mafia esplose a Palermo in tutta la sua imponenza nel 1992 (...).Come fenomeno rurale, invece, le origini erano ancora più antiche e la sua massima espansione si era realizzata, come abbiamo visto, al tempo delle grandi lotte contadine>> Renda op. cit. pag.421

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Quella politica che dialoga con la mafia - Ferdinando Imposimato Liberazione – 10.2.08

 E dopo l'assassinio di Giovanni Falcone, ci fu persino chi al Viminale avrebbe voluto trattare la tregua con Cosa Nostra in cambio di concessioni giudiziarie e benefici carcerari ai mafiosi. Solo la reazione sdegnata delle vittime delle stragi e dei magistrati della Dna fece fallire il dialogo. Restò la vergogna di uno Stato pronto a sorvolare su decine di assassini mafiosi e su stragi di magistrati e uomini delle Forze dell'ordine. Purtroppo ancora oggi i grandi appalti premiano le imprese mafiose colluse con alcune aziende del nord. Leggi tutto l'articolo

 

LO STATO E' COSA NOSTRA di Ferdinando Imposimato  Leggi tutto l'articolo