RASSEGNA STAMPA |
"Per la democrazia,
il lavoro, lo sviluppo: lotta alla criminalità
mafiosa e al terrorismo" Palermo il 15 e 16 ottobre 1982
Il filo rosso Pietro Ancona pag.152
“Per quanto, in conseguenza della nostra stessa natura di sindacato e di forza sociale, il nostro intervento nel dibattito politico è rivolto quasi sempre e prevalentemente agli aspetti programmatici piuttosto che a quelli di quadro politico, non siamo mai stati neutrali o inerti, sia come Cgil che come Federazione unitaria, così come è testimoniato dall’appello che abbiamo lanciato il 10 marzo 1980 dopo l’assassinio Mattarella in occasione della manifestazione nazionale contro la mafia e per il rinnovamento economico e sociale della Sicilia, (“Politeama 1”, vedi foto pag.150 Il filo rosso Pietro Ancona) come dall’appello unitario alle lavoratrici e ai lavoratori siciliani per le stesse elezioni del 21 giugno. Il 10 marzo ‘80 lanciammo un appello all’unità delle forze autonomistiche per elevare un argine al dilagare del potere mafioso mentre per il 21 giugno abbiamo chiesto un radicale cambiamento per il rinnovamento della società siciliana.” (Il filo rosso Pietro Ancona pag.152)
Pietro Ancona wrote:
< Ero segretario generale della Cgil siciliana quando Pio La Torre fu mandato
dalla Direzione del Pci a guidare il partito in Sicilia. Pio La Torre fu ucciso
perchè la mobilitazione dei siciliani contro i missili a Comiso era diventata
una poderosa leva per un radicale cambiamento dei rapporti politici e sociali
nell'Isola. A Comiso convenivano centinaia di migliaia di persone, in
particolare di giovani, certo per protestare contro l'installazione della base
missilistica ma consapevoli di rappresentare tutti insieme una nuova forza per
operare una radicale rivoluzione civile in Sicilia. Pio mi diceva: "Sto
scuotendo l'albero della Sicilia. Cadranno frutti abbondanti per un futuro
migliore!". Lo scardinamento dell'equilibrio siciliano avveniva attraverso la
leva della mobilitazione per la Pace e l'attacco frontale alla mafia. Pio
chiamava i mafiosi per nome e cognome!!
Questi ultimi venticinque anni spiegano bene la necessità della sua morte per il
potere. Il movimento con epicentro Comiso e la Mafia si è spento e le speranze
di diecine di migliaia di giovani si sono oscurate. Oggi abbiamo la Regione di
Cuffaro che vuole privatizzare l'acqua e che ha prodotto una riforma dello
Statuto che la trasforma in una satrapia di oligarchi.
Sono fiero di essere stato al suo fianco in tutte le lotte per la pace e contro
la mafia e di avere rie dopo la sua morte, la lotta per distruggere i
patrimoni di mafia in un Consiglio Generale della CGIL siciliana
presieduto dalla indimenticata Donatella Turtura
(ndr 5-6
maggio 1982). Vedi Il filo Rosso Pietro Ancona ,
“Contro la mafia per la pace e lo sviluppo” pag.102
----- Original Message -----
From: Giuseppina
To: nbawac@tin.it
Sent: Wednesday, May 21, 2008 6:19 PM
Subject: atti dei lavori relativi all'assemblea nazionale lotta criminalità mafiosa Palermo il 15 e 16 ottobre 1982
Gentilissima Dott.ssa Maria Luigia Casieri
in Esempi per una cultura antimafia: Giuseppe D'Urso http://lists.peacelink.it/mafia/msg00042.html
ho letto che tutti gli
atti dei lavori relativi all'assemblea nazionale dei consigli generali e dei
delegati Cgil, Cisl,
Uil "Per la democrazia, il lavoro, lo sviluppo: lotta alla criminalità
mafiosa e al terrorismo" che si tenne a Palermo il 15 e 16 ottobre 1982
vennero pubblicati. Sono molto interessata a questa pubblicazione essendo
palermitana, nonchè moglie dell'allora segretario generale della Cgil siciliana.
Di questa grande manifestazione antimafia non c'è traccia purtroppo nei testi di
storia della mafia o altri scritti che io sappia. Quindi con sommo piacere ed
interesse apprendo la notizia di questi atti e Le sarei sommamente grata se mi
desse l'indicazione di dove poterli leggere anche online.
Saluti
Giuseppina Ficarra
_____________
In: http://www.sintesidialettica.it/leggi_articolo.php?AUTH=28&ID=33
La CGIL siciliana tra impegno
antimafia e difesa dei diritti dei lavoratori
Colloquio con Pietro Ancona, già Segretario
della CGIL siciliana e già membro del CNEL
di Giuseppe Lo Verde
21/12/2007
La nostra rivista, Sintesi Dialettica, ha finalità essenzialmente didattiche. Puoi dunque illustrare quali sono i principali diritti dei lavoratori sanciti dalla Costituzione della Repubblica?
I diritti dei lavoratori sono garantiti dalla Costituzione, dalle leggi, dai contratti. C'è innanzitutto un diritto al lavoro che la Repubblica promuove e tutela in tutte le sue forme; un diritto ad una giusta retribuzione capace di garantire la dignità del lavoratore; diritto ad essere tutelato in caso di malattia ed infortunio; diritto a fruire delle ferie e dei riposi spettanti.
Strumento fondamentale di tutela del lavoratore è il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) frutto della contrattazione collettiva tra lavoratori ed imprese dello stesso settore.
Spesso il CCNL è arricchito da contratti aziendali o territoriali. Altri diritti sono tutelati dai contratti interconfederali. Per molti anni il lavoro è stato riconosciuto in due essenziali forme contrattuali: a tempo indeterminato o stagionale, relativo a lavorazioni di particolari settori merceologici (come, ad esempio, la salatura delle sardine). Con la legge 30 i datori di lavoro hanno la possibilità di servirsi di diverse forme di lavoro a tempo determinato.
Lavorare nel sindacato, in un contesto critico come quello siciliano, è una sfida veramente impegnativa. In che modo hai dovuto operare a difesa dei diritti dei lavoratori siciliani in un clima in cui la criminalità organizzata ha spesso compiuto efferati delitti e ha influenzato grandemente l’economia siciliana?
Sono stato segretario aggiunto dal 1964 al 1979 e segretario generale della CGIL dal 1979 al 1986, e il periodo in cui sono stato responsabile del maggiore sindacato siciliano è stato funestato da grandi delitti di mafia e dall'insorgenza del terrorismo stragista di destra (Bologna, uccisione di Pio La Torre, Dalla Chiesa, Piersanti Mattarella, e di valenti ed integerrimi funzionari di polizia.) E' stato un periodo terribile.
Sono riuscito in quegli anni ad organizzare possenti manifestazioni antimafia di carattere nazionale. Manifestazioni Unitarie con CISL e UIL. La due manifestazioni più importanti svoltesi con la partecipazione dei gruppi dirigenti nazionali dei sindacati capeggiati da Luciano Lama, Pierre Carniti e Giorgio Benvenuto furono denominate “Politeama 1” e “Politeama 2” e per la prima volta la lotta alla mafia divenne un grande fatto nazionale e non una semplice incombenza della polizia e della magistratura.
Ricordo di quegli anni la questione del conferimento dei poteri al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Dalla Chiesa chiedeva di essere investito di poteri più incisivi di coordinamento e lotta al fenomeno mafioso ed in Sicilia si aprì un dibattito tra chi era a favore e chi contro.
Io schierai la CGIL tra le forze che chiedevano maggiori poteri per il Generale della Chiesa.
http://www.centroimpastato.it/publ/online/Oriti_Santino.php3
Negli anni '80 e '90 c'è stata un'antimafia che in larga parte, sia a livello istituzionale che a livello di società civile, è stata una risposta all'escalation della violenza mafiosa. Cioè c'è stato un limite di fondo che chiamo "emergenzialismo": ricordiamoci che la legge antimafia venne una settimana dopo l'omicidio di Dalla Chiesa, il maxi-processo è venuto sull'onda dello stesso delitto Dalla Chiesa, e poi ci sono state altre leggi, altri processi, altri arresti, altre condanne, negli anni '90 dopo le stragi di Capaci e di via D'Amelio e le stragi di Firenze e di Milano. Sia a livello istituzionale che di società civile l'emozione e l'indignazione suscitate dalla violenza mafiosa, dalla sfida mafiosa, che colpiva personaggi che nell'immaginario collettivo avevano il ruolo di eroi antimafia (prima Dalla Chiesa e poi Falcone e Borsellino), hanno portato alla legislazione antimafia, alla repressione, hanno portato anche alla mobilitazione della società civile con grandi manifestazioni
manifestazione nazionale contro la mafia e per il rinnovamento economico e sociale della Sicilia Palermo 10 marzo 1980
Politeama 2
Umberto Santino Storia del movimento antimafia Editori Riuniti pag.251
Dopo i grandi delitti: non solo l’emozione e lo sdegno…
<<A palermo si svolgono un’assemblea nazionale degli studenti (9 ottobre 1982), un’assemblea (15 ottobre) e una manifestazione nazionale (16 ottobre) indette dai sindacati. Sono gli atti di nascita della nuova ondata di movimenti antimafia
_____________
Umberto Santino Antimafia civile e sociale
Dopo l'assassinio di Pio La
Torre e Rosario Di Salvo (30 aprile 1982) il funerale civile svoltosi in piazza
Politeama fu una grande manifestazione popolare, con la partecipazione di circa
100.000 persone. Confluiscono due correnti: il movimento pacifista, impegnato
contro l'installazione dei missili Cruise a Comiso, contro i processi di
militarizzazione che investivano pesantemente l'isola e contro la corsa al
riarmo delle due superpotenze, di cui La Torre era stato uno dei protagonisti, e
il nascente movimento antimafia formato da associazioni, partiti, sindacati,
singoli cittadini che comprendono che con il delitto La Torre la mafia ha voluto
lanciare un pesante messaggio intimidatorio alla mobilitazione in atto.
Gli atti di nascita formali di questo movimento che ben presto assume
dimensioni nazionali verranno dopo il delitto Dalla Chiesa (3 settembre 1982): a
Palermo si svolgono un'assemblea nazionale degli studenti (9 ottobre),
un'assemblea e una manifestazione nazionale (15-16 ottobre) organizzate dai
sindacati confederali.
L'anno dopo, il 3 settembre, si svolge una fiaccolata a cui partecipano
30.000 persone