A
Palermo non ci sono quartieri abitati dai migranti. I migranti abitano i
quartieri dei poveri e dei lavoratori assieme ai Palermitani poveri o
lavoratori.
Falcone e Borsellino sono morti nello scontro con
la mafia o piuttosto nell’incontro di quest’ultima con lo
Stato?
La trattativa mafia-Stato non c'è stata. Lo dicono
uomini d'onore!
"Lo dice lo storico Salvatore Lupo. E Salvatore Lupo è un uomo d'onore.
Lo dice il politico Emanuele Macaluso. E Emanuele Macaluso è un uomo
d'onore.
Lo dice l'ex uomo di Stato Nicola Mancino. E Nicola Mancino è un uomo
d'onore
E lo dice anche il giurista Giovanni Fiandaca. E Giovanni Fiandaca è un
uomo d'onore.
Lo dice il giornalista Giuliano Ferrara. E Giuliano Ferrara è un uomo
d'onore
Lo dice il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. E Giorgio Napolitano è
un uomo d'onore. Lo dice Eugenio Scalfari. E Eugenio
Scalfari è un uomo d'onore. E' grande firma d'onore. Fermiamoci qui”.
"La storia della
lotta dello Stato italiano alla mafia potrebbe riassumersi come
una storia punteggiata da alcune battaglie vittoriose contro i suoi quadri
militari e, tuttavia, destinata a rovesciarsi in sistematica sconfitta,
suscettibile di travolgere i successi precedenti trasformandoli in illusorie
vittorie di Pirro, non appena si osi affrontare il nemico sul terreno che
costituisce il segreto della sua forza e della sua irredimibilità: il
rapporto mafia-politica.
Qualsiasi programma che si prefigga di estirpare la mafia non può dunque che
porre al primo punto l’elaborazione di tecniche di intervento per recidere
definitivamente tale rapporto. Come è stato infatti osservato, la dimensione
politica della mafia non è un dato eventuale ed aggiuntivo del fenomeno, ma
genetico e strutturale" da "Un programma per la lotta alla
mafia"
di Ingroia e Scarpinato
Micromega 1/2003leggi
e ancora ivi <<Gli
osservatori e gli analisti politici ormai denunciano apertamente il pericolo
dei cosiddetti
Stati mafia. >>.
vedi Ingroia
Mafia tra diritto e politicaleggi e ascolta
le parole di Falcone e Borsellino
.
Diceva Pippo Fava <<I mafiosi stanno in
Parlamento, mafiosi a volte sono Ministri, i mafiosi sono
banchieri, mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai
vertici della Nazione.... Il problema della mafia è un problema
di vertici nella gestione della Nazione.>>
leggi
Diceva Leonardo Sciascia ".. la mafia era, ed e' , altra cosa: un "sistema" che in
Sicilia contiene e muove gli interessi economici e di potere di una classe che
approssimativamente possiamo dire borghese; e non sorge e si sviluppa nel
"vuoto" dello Stato (cioe' quando lo Stato, con le sue leggi e le sue funzioni,
e' debole o manca) ma "dentro" lo Stato...".
La
linea della palma
<<Finora
si è parlato di concorso esterno nel reato di associazione
mafiosa, ma forse oggi ci si può interrogare se non sia più
la mafia che concorre nell'attività delittuosa della
politica>> Luca Tescaroli
in Colletti sporchi pag. 272
Dall’agenda della politica nazionale il tema delle mafie
sembra ormai cancellato. L’ultima campagna elettorale ne è stata
la dimostrazione: la parola mafia non esisteva né a destra né a
sinistra.
roberto.galullo vedi anche Mafia e politicae
magistrati in prima linea
sempre attuale e
sempre.... dimenticato il sopra citato
19/10/09 “Le
parole del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso mi sconvolgono. E mi
chiedo anche come può un alto magistrato parlare solo ora della trattativa
fra Stato e mafia. E perché anche tutti gli altri, da Martelli a Ferraro a
Violante, ne parlano solo ora? Oggi questo confronto fra istituzioni e
criminali viene confermato, tutti sapevano. Perché non ne hanno parlato
prima?”. Lo dice
Salvatore Borsellino,
il fratello di Paolo, commentando le dichiarazioni del procuratore della Dna
Grasso sulla possibile eliminazione del procuratore aggiunto palermitano per
“riscaldare” la trattativa e sul salvataggio di politici da parte di Cosa
nostra per portare avanti il confronto con lo Stato.
****
Roberto Scarpinato,Un sovversivo quale a volte è stato
definito perchè, dice, si "occupa di misfatti che non riguardano i soliti
Provenzano di turno, ma i loro eccellenti protettori politici senza i quali questo paese si sarebbe liberato dalla
mafia da più di un secolo"
ascolta
Il procuratore generale Antonino
Gatto, al processo Dell'Utri, in un accorato appello ai giudici prima del consiglio:
“E’ il potere a essere
giudicato (…) Voi potete contribuire alla
costruzione di un gradino, salito il quale forse, e ripeto
forse, si potranno percorrere altri scalini che potranno fare
accertare le responsabilità che hanno insanguinato il nostro
Paese. Oppure lo potete distruggere, questo gradino”.
****
"..il
discorso sulla violenza finisce col mostrare la verità dell'attuale
condizione umana, il vero volto di una società che produce oppressi/e e
ingiustizie.
La violenza è, sì, frutto delle lacerazioni che rendono insopportabile la
vita quotidiana da parte di milioni di oppressi/e di fronte alla ricchezza
spropositata e separata delle cose, è ,sì, figlia del divario tra la miseria
soggettiva e la ricchezza oggettiva, ma nasce dalla volontà di una minoranza
di perpetuare questo stato di cose."
Accanto alla mafia abbiamo sempre avuto in Sicilia grandi
manifestazioni di antimafia come quella svoltasi a Palermo agli inizi del
secolo scorso dopo il delitto Notarbartolo,
<<la prima forse della storia,
simile a quelle che poi saranno promosse negli anni '80 e '90.Al corteo che
percorre corso Vittorio Emanuele e via Maqueda, "per onorare la memoria di
Emanuele Notarbartolo in senso di affermazione dei principi di moralità e di
giustizia, e di protesta contro gli autori dell'esecrato delitto"[......]
"perchè
il popolo siciliano vuole contribuire direttamente alla scoperta e alla
condanna dei rei", partecipano più di 30 mila persone>> Francesco Renda Storia della mafia
Sigma edizioni 1997 (pag.154) Le svolte politiche nella storia
post-unitaria palermitana sono sempre legate a mobilitazioni antimafia.
Salvatore Lupo Storia della mafia 2007 Spostandoci in tempi più recenti ricordiamo le due grandi manifestazioni
del 1980 contro la mafia Politeama 1 e Politeama 2 a Palermo organizzate dalla
Cgil.Cisl ed Uil Nel 1984 ventimila studenti scesero in piazza per
dimostrare solidarietà ai giudici. Gli studenti di Palermo
nuovamente scesero in piazza in occasione dell'apertura del
maxiprocesso.Sempre numerosa la partecipazione di cittadini, soprattutto
giovani, alla commemorazione delle stragi Falcone-Borsellino. vedi Umberto Santino op.cit. e
La nascita e l'evoluzione della normativa antimafia(altrodiritto.unifi.it) <<Il fenomeno della nuova cultura di opposizione alla mafia esplose a
Palermo in tutta la sua imponenza nel 1992
(...).Come
fenomeno rurale, invece, le origini erano ancora più antiche e la sua
massima espansione si era realizzata, come abbiamo visto, al tempo delle
grandi lotte contadine>> Renda op. cit. pag.421
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Quella politica che dialoga con la mafia -Ferdinando Imposimato Liberazione – 10.2.08
E dopo
l'assassinio di Giovanni Falcone, ci fu persino chi al Viminale avrebbe
voluto trattare la tregua con Cosa Nostra in cambio di concessioni
giudiziarie e benefici carcerari ai mafiosi. Solo la reazione sdegnata delle
vittime delle stragi e dei magistrati della Dna fece fallire il dialogo.
Restò la vergogna di uno Stato pronto a sorvolare su decine di assassini
mafiosi e su stragi di magistrati e uomini delle Forze dell'ordine.
Purtroppo ancora oggi i grandi appalti premiano le imprese mafiose colluse
con alcune aziende del nord. Leggi tutto l'articolo
«Dovremmo cominciare a chiederci se ha ancora un senso parlare di democrazia nel tempo presente. Comunque non di questa, cioè quella che l'Occidente vorrebbe esportare».
Oggi i
valori della Rivoluzione francese e della stessa
Costituzione americana sono incarnati dalla resistenza
dei popoli al colonialismo. Hanno un loro alfiere in
Gheddafi, nei rivoluzionari egiziani, tunisini,
palestinesi ed i loro eroi in martiri come Lumumba,
nelle classi lavoratrici e nei partiti comunisti che
lottano in Europa contro la regressione delle condizioni
di civiltà conquistate con lunghi anni di lotte. Il
capitalismo si è separato dalla democrazia e dai valori
provenienti dalla rivoluzione dell'89. Non vuole
libertà, eguaglianza e fraternità ma potere per se e
nuova diseguaglianza dei ceti, una diseguaglianza pari a
quella dei popolani parigini con i nobili
dell'aristocrazia. Oggi tra il precario ed il suo datore
di lavoro intercorre la differenza che c'era tra il
contadino ed il suo nobile proprietario terriero. Una
nuova rivoluzione è necessaria per inverare le
aspirazioni dell'89. leggi
tutto
La sinistra bertinottiana
si è inventata che la geopolitica e la lotta di classe
non vanno insieme. Insomma nei fatti debbo stare con gli
americani e gli europei che vogliono rapinare i popoli
della Libia, dell'Iran e del Venezuela dei loro beni
perché sarebbe prioritario il giudizio sui loro regimi
su quello dell'imperialismo. Si nega insomma il
carattere internazionale della lotta di classe. Inoltre
non si tiene conto che pur con aspetti con condivisibili
la Libia ha dato un livello di vita e di sicurezza
sociale ai suoi cittadini tra i più alti del mondo,
livello che come quello degli irakeni al tempo di Sadam
non ci sarà più. L'impero li riporta all'età della
pietra perchè non ammette la prosperità di civiltà
diverse dalla sua....
Pietro Ancona
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Uno
straordinario articolo di Fulvio Grimaldi che tocca e spiega
magistralmente tutti i punti della questione libica:
La marcia degli ausiliari del né – né
di Fulvio Grimaldileggi
Le
rivolte in Africa e Medio Oriente non sono che la
naturale conseguenza della decolonizzazione nell'era
della globalizzazione. Il rischio è che subentrino
regimi militari. Ma l'ottimismo è d'obbligo. Prima o
poi, i popoli conquisteranno la libertà.
scritto
da Thierry Meyssan Sabato 18 Settembre 2010 00:06 sul sito megachip
(ANSA) - ROMA, 19 SET -
Sakineh Mohammadi Ashtiani 'non e' mai stata condannata alla
lapidazione''.
Lo ha detto il presidente
iraniano Mahmoud Ahmadinejad.
La notizia,
ha aggiunto Ahmadinejad, e' un'invenzione e non e' corretta.
'Sfortunatamente, - ha riferito il presidente alla rete Usa Abc
- l'Occidente, influenzato dai media Usa... e' stato contaminato
dai politici americani, per rendere questa una notizia''.
leggi
Mentre
l'Occidente si é vergognosamente prestato a manifestazioni
bipartisan di una campagna di odio contro l'Iran diffondendo una
notizia falsa, Israele e la Nato preparano un attacco che Gore
Vidal prevede prossimo appostando navi da guerra nel mare
antistante l'Iran. <<Nessun paese del Primo Mondo si era mai
prestato prima a eliminare così totalmente ogni obiettività
da tutti i suoi mezzi d'informazione.>> (Gore Vidal)
vedi
Iran
Una gigantografia di Sakineh, oltre che allo
Steri, pende a Palermo dal Castello Utveggio al posto di quella
che ci dovrebbe stare: una gigantografia di Falcone e Borsellino
La potenza della macchina propagandistica dell'Impero è davvero
impressionante. Non credo molto alla esistenza dei messaggi
subliminali ma certamente è davvero strepitoso come pur sapendo
tutti che la signora Sakineh non sarà lapidata si continuino a
fare manifestazioni ed a raccogliere firme contro la
lapidazione. La macchina della menzogna è in grado di travolgere
la verità. E' molto difficile resistere quando tutti i
telegiornali, tutte le radio, tutta la carta stampata portano
l'immagine di una bella donna con il capo coperto da un velo
nero e si fa appello al nostro buon cuore, ai sentimenti, alle
nostre profonde convinzioni umanitarie: siete favorevoli o
contrari alla pena di morte? Se siete contrari aderite, firmate
questo appello.
Leggi tutto
"Di Pomigliano dovremo parlare a lungo. Anzi, più che
parlarne, su questa trincea dovremo combattere. Perché questo è
l’inizio di una svolta epocale, in cui chi comanda cerca di
imporre le sue nuove regole alla società intera. Regole di una nuova guerra di classe. Regole di un potere che traballa, senza prospettive e destino,
ma che per questo diventa feroce e pronto a tutto".
Giulietto Chiesa
Il procuratore generale Antonino
Gatto in un accorato appello ai giudici prima del consiglio:“E’ il potere a essere
giudicato (…) Voi potete contribuire alla
costruzione di un gradino, salito il quale forse, e ripeto
forse, si potranno percorrere altri scalini che potranno fare
accertare le responsabilità che hanno insanguinato il nostro
Paese. Oppure lo potete distruggere, questo gradino”.
Oggi tutti i giornali
dell'occidente pubblicano articoli pieni di finto raccapriccio per
l'ennesima strage di civili dell'esercito di occupazione dell'Afghanistan.
Cento e forse più civili ai quali i patrioti della Resistenza stavano
distribuendo benzina da due autocisterne sequestrate alla Nato sono stati
bruciati vivi da un missile . Le condoglianze di circostanza si sprecano.
Frattini si è spinto fino ad usare l'aggettivo "inaccettabile" per quanto è
successo. Il criminale Karzay che ancora conta e riconta i voti da spartire
con Abdullah altro pupillo degli Usa ha protestato. Non è la prima volta
che lo fa. Ha protestato anche in occasione di precedenti massacri. Oramai è
difficile tenere la contabilità di tutti i massacri realizzati con missili,
aerei drone o bombardamenti. Uccidere la gente bombardandola è la cosa che
agli americani riesce meglio nelle loro guerre.
Leggi tutto l'articolo
Amare, quasi disperate considerazioni di
Pietro Ancona sulla
situazione attuale:
<< l'Italia che dovrebbe fare da contesto al federalismo non è
accettabile. Non vedo niente di buono che possa contrapporsi al
centralismo fascista ed al federalismo etnico>>
leggi tutto
Coloro che
dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo - (Primo Levi)
Stalag XB, diario di prigionia
In tutte le
librerie e fumetterie d'Italia "Stalag XB", l'odissea di Gioacchino
Virga, internato militare italiano n. 82958 in Germania, ricostruita dal
nipote
Marco Ficarra a partire dalla corrispondenza dal campo di
concentramento e da un taccuino ritrovato
Se Auschwitz, al
pari di Hiroshima, è stato il simbolo degli orrori del XX° secolo, Gaza
vanta con Falluja (Iraq) ottime credenziali per assurgere ad emblema delle
atrocità del XXI°
leggi
"La statua di Bertinotti è caduta, con un
fragore pari alla retorica dell'adulazione che l'aveva circondata per 15
anni. Ma é davvero incredibile - prosegue Ferrando - che Paolo Ferrero,
ministro del governo Prodi, possa candidarsi a salvatore del Prc. Chi ha
ricoperto il ruolo di primo corresponsabile delle politiche di Prodi,
votando il regalo di decine di miliardi a imprese e banche, assieme alla
continuità della legge 30 e delle missioni di guerra, non può certo tirarsi
fuori dalla disfatta ed ergersi a giudice, se non rivelando una ipocrisia
senza limiti.
***
Sergio Romano La protesta tibetana i monaci e la modernitàQuello a cui abbiamo assistito, in altre parole,
non è, se non in parte, uno scontro fra democrazia e dittatura. È anche il segno
di una frattura sociale che si è aperta all’interno della società tibetana.
Non è necessario
essere marxisti o anticlericali per osservare che
la Cina recita in questa
faccenda, sia pure con i modi intolleranti di un regime autoritario, la
parte della modernità e che i monaci, come si sarebbe detto una volta,
quella della reazione.Sergio Romano
leggi tutto l'articolo
Io
voglio sperare in un futuro prossimo in cui i
poveri della terra, gli affamati, i giovani senza lavoro insorgeranno per
realizzare il socialismo! Io forse non lo vedrò perché sono avanti negli
anni, ma questo tempo verrà, deve venire. Giuseppina